La bioetica “laica” non è in imbarazzo?

Probabilmente la bioetica “laica”, ovvero quella posizione culturale per la quale bisogna dire “si” a tutto quanto è scientificamente possibile, sta entrando in una fase di imbarazzo.

Lo si capisce leggendo certe prese di posizione, ad esempio contro le famiglie formate da un uomo e una donna in favore di quelle costituite da un genitore solo o da due genitori dello stesso sesso. I bambini cresciuti con un genitore single, dicono, sarebbero avvantaggiati rispetto a quelli con due genitori perché si eviterebbe loro di assistere a litigate furibonde e ai maltrattamenti fisici reciproci dei genitori (ogni famiglia formata da un uomo e una donna si comporterebbe così secondo i fautori di questa tesi). I bambini cresciuti con due genitori omosessuali, invece, sperimenterebbero maggior benessere perché riceverebbero una qualità d’amore superiore a quelli cresciuti con due genitori eterosessuali. Sostenitore di questa tesi, lo sappiamo, è l’oncologo Umberto Veronesi, secondo cui «l’amore omosessuale è più puro. In quello etero una persona direbbe “ti amo non perché amo te, ma perché in te ho trovato la persona con cui fare un figlio”. Nell’amore omosessuale invece non accade, è più evoluto e consapevole: si dicono ti amo perché “il tuo pensiero, la tua sensibilità, i tuoi sentimenti sono più vicini ai miei”».

Ma se quello che conta per la crescita di un bambino non è il percepire l’equilibrio della bilateralità genitoriale ma soltanto una buona dose di amore, allora perché vietare di avere cinque mamme, al posto che due? Ci sarebbe così un’espressione quantitativamente maggiore rispetto alle sole due genitrici. Chi l’ha detto che i genitori devono essere due? Ovviamente è una posizione provocatoria per sottolineare come a furia di dire “si” a tutto quello che viene in mente, la bioetica “laica” entra facilmente in contraddizione, perdendo di vista il significato antropologico che caratterizza l’attività umana.

Un mese fa, altro esempio, pur di promuovere la fecondazione artificiale il quotidiano inglese Guardian ha attaccato la riproduzione sessuale “normale” tra l’uomo e la donna, spiegando che esiste ormai una nuovissima tecnica di laboratorio per ottenere figli più sani, migliori. Invece, la “normale” riproduzione sessuale è «un’attività davvero pericolosa, spesso descritta come una “lotteria genetica”. La riproduzione umana implica una spericolata combinazione di geni “al buio”, che porta a imprevedibili conseguenze per i figli che ne usciranno e per le generazioni future», essa, si legge, «non sarebbe mai stata approvata da un ente regolatore se fosse stata inventata come tecnologia riproduttiva». Peccato che invece «semplicemente ce la “troviamo” come parte della nostra biologia».

Se si va a leggere Repubblica si capiscono, ancora, quali siano i problemi che la società dovrà sempre più frequentemente affrontare: dire o non dire al proprio figlio che è nato in provetta? Come comunicargli che non è nato dall’amore dei suoi genitori ma è stato prodotto in un freddo laboratorio sotto la guida del microscopio? Di questo si è parlato durante il convegno “Comunicare l’infertilità” svoltosi a Firenze. Il pediatra Paolo Sarti ha trovato la soluzione: «non ha senso dire la verità a tutti i costi», molto meglio mentire secondo lui. Anche perché si rischiano grossi problemi, come ha raccontato un 18enne nato in provetta intervistato qualche tempo fa dal New York Times«A volte mi sento soffocare dal tormento per le infinite possibilità date dal fatto che mio padre potrebbe essere ovunque: in mezzo al traffico di punta di un venerdì sera, dietro di me al bancone della farmacia, oppure lì a cambiarmi l’olio della macchina dopo settimane di scarsa manutenzione. A volte vivo una mancanza di sentimenti e parole tale che rimango semplicemente stordito pensando che lui potrebbe essere ovunque». Meglio la menzogna o la squallida realtà? Questo il dilemma che tiene occupata la bioetica “laica”, distraendola dal comunicare che la fecondazione artificiale non è l’unica alternativa all’infertilità, esiste la prevenzione e sopratutto l’adozione.

Evidente che in questa carrellata di esempi sulla credibilità della proposta laica in bioetica non poteva mancare il noto pronunciamento di due responsabili della “Consulta di Bioetica Laica”, Alberto Giubilini e Francesca Minerva, secondo i quali  «se una persona potenziale, come un feto e un neonato, non diventa una persona reale, come voi e noi, allora non c’è qualcuno che può essere danneggiato, il che significa che non vi è nulla di male. Quindi, se si chiede se uno di noi avrebbe potuto essere danneggiato, se i nostri genitori avrebbero deciso di ucciderci quando eravamo feti o neonati, la nostra risposta è ‘no’». Di conseguenza, hanno affermato i due ricercatori, «uccidere un neonato dovrebbe essere permesso in tutti i casi in cui lo è l’aborto, inclusi quei casi in cui il neonato non è disabile».

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28 commenti a La bioetica “laica” non è in imbarazzo?

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  1. Mum ha detto

    Non so chi siano i fautori della tesi secondo cui “i bambini cresciuti con un genitore single sarebbero avvantaggiati rispetto a quelli con due genitori perché si eviterebbe loro di assistere a litigate furibonde e ai maltrattamenti fisici reciproci dei genitori”. Detta così sembra una dichiarazione assurda, stento a credere che chi l’abbia pronunciata (se veramente è stata pronunciata) lo abbia fatto in nome di una etica laica.

    • Fede_81 ha detto in risposta a Mum

      E’ una cosa che ho letto anch’io in forum, sono tesi estreme ma esistono. Come esiste quella di Veronesi…

    • Hugo ha detto in risposta a Mum

      Se la “Consulta di bioetica laica” propone l’infanticidio, vuoi che nessuno sostenga che crescere con un genitore solo (molto, molto, molto amorevole!!!) sia meglio che crescere con due?

    • Mum ha detto in risposta a Mum

      Fede e Hugo, a me sembra più una cosa inventata di sana pianta, magari con un link alla fonte originale ci toglieremmo il dubbio…

      • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Mum

        Strano che Mum si concentri su quella ed eviti furbamente di entrare nel merito delle altre posizioni…davvero strano, quasi fatto apposta.

        • Mum ha detto in risposta a Fabio Moraldi

          No Fabio, non ho problemi ad affrontare ogni questione che parli di etica, capirai però che al leggere l’articolo mi sono dovuto fermare a poche righe dal cominciare perchè ho trovato scritte cose che considero abbastanza inverosimili. Mi piacerebbe sapere chi ha pronunciato tali affermazioni, perchè una cosa è lanciare palle fuori campo ed un’altra dicutere e dialogare. Ciao

  2. Xadren ha detto

    Davvero quell’uomo ha detto: « L’amore omosessuale è più puro. »? Per curiosità: donde giunge a Veronesi il concetto di purezza? Qual è il fondamento, nei suoi discorsi, in base al quale misura il puro e l’impuro?
    Le capriole che compiono questi signori sarebbero quasi ridicole se non fossero ahimè vere.

    • Matteo ha detto in risposta a Xadren

      Purtroppo si. È interessante notare però che questo suo discorso non solo insulta gli eterosessuali, dipinti come bestie che si innamorano solo per copulare, ma insulta anche gli omosessuali, che vengono dipinti come “diversi”, mancanti di “meccanismi biologici” comuni agli altri esseri umani. Il fatto stesso però che gli omosessuali vogliano ricorrere alla fecondazione assistita per avere figli “geneticamente simili” a loro toglie le basi a questo discorso. Spero nessuno glielo faccia notare, a Veronesi: non vorrei si rattristasse dal sapere che gli omosessuali sono umani… (ok, troppa ironia)

      • alèudin ha detto in risposta a Matteo

        come non fargli notare poi che la Chiesa propone la castità prematrimoniale proprio per evitare che l’unione sia basata esclusivamente sul lato genetico/animale ma sopratutto su quello spirituale?

        • Daphnos ha detto in risposta a alèudin

          Ma soprattutto, Veronesi ha qualcosa come SETTE figli. Dire che gli eterosessuali amano solo per procreare dovrebbe far passare lui stesso come un maschilista medievale, che tratta la propria moglie come un utero da sfruttare.

          Nessuna associazione femminista ha notato la cosa, forse erano troppo impegnate a pensare ad altro in quel momento.

  3. edoardo ha detto

    a) favorire la fecondazione artificiale
    b) uso massiccio dell’aborto
    c) in caso di svista infanticidio post partum per i casi sfuggiti all’aborto
    d) favorire le unioni omosessuali.
    Ecco i nuovi nazisti.
    Se non è un programma di eugenetica questo, cosa lo è?
    Qui si vuole realizzare una società umana completamente artificiale, ecco perchè gli ex-comunisti sguazzano con i neo-positivisti all’interno dei movimenti new atheist: loro volevano modificare la natura umana, ci hanno provato alla vecchia maniera: la maniera di Pitesti e Katyn. Non gli è riuscito. Adesso vedono in questi gruppi la possibilità di attuare il loro progetto di sempre senza l’uso diretto di armi e sparizioni di persone, troppo vistoso e compromettente.
    Se loro avessero mano libera di imporre il loro modello di società umana, non potrà non esserci la droga di Stato per tenere i sudditi calmi.
    Adesso ancora non possono fare propaganda per la droga libera, perchè sarebbe un suicidio politico, come sostenere pubblicamente la pedofilia, ma con loro al potere verrà il tempo in cui l’uso di alcune droghe verrà favorito per tenere occupata la mente dei sudditi e distoglierli da progetti di ribellione.
    Io credo, spero, che i loro progetti folli non possano progredire, perchè in una situazione di confusione e debolezza di governo, si arriva ad una guerra civile.
    Ma non ce la faranno, anche se a colpi di mano approfittando del marasma sociale possono strisciare fino a posizioni di comando, la gente non sarà con loro; gli si rivolterà contro.

    • cabellen ha detto in risposta a edoardo

      Vorrei rivolgere alla redazione un’innocente riflessione.
      Dal momento che i miei commenti subiscono una lunga coda di moderazione e talvolta vengono addirittura soppressi (presumibilmente perché i miei giudizi forti sono considerati offensivi per la delicata sensibilità dei credenti), mi piacerebbe avere una risposta ad un paio di domande:
      1. il post di Edoardo a cui sto rispondendo è da considerarsi rappresentativo della delicata sensibilità dei credenti?
      2. se la risposta alla prima domanda è NO (come io credo), qualcuno mi spiega perché i “giudizi forti” di Edoardo e di altri, che non si fanno scrupolo di affibbiare l’epiteto di “nazisti” agli avversari della chiesa, passano tranquillamente il vaglio mentre i miei post subiscono una stretta sorveglianza?
      Grazie per l’attenzione.

      • Antonio72 ha detto in risposta a cabellen

        Eh eh cabellen, sei adulto e ormai dovresti conoscere il mondo.
        Pensa che nel sito UAAR praticamente mi escludono dalla discussione, moderandomi per una giornata intera, anche più, mentre alcuni miei interlocutori credono che posti all’ultimo momento i miei commenti poco prima della chiusura del blog, per timore delle loro repliche o di chissà cosa. E più volte mi hanno criticato in questo senso. Vaglielo poi a spiegare come gira il mondo ai paladini della libera d’espressione e della tolleranza voltairiana. Libertè, egalitè, fraternitè..Tiè! Ahahah

      • Antonio72 ha detto in risposta a cabellen

        Pensa che nel blog di Zucconi me ne hanno dette di tutti i colori, tutti gli insulti immaginabili dai sinistri radical chic (pochini dunque, ma reiterati facevano numero). E prova a indovinare chi fu considerato il troll da bannare? Ma io li conosco quelli come Zucconi. Quello mi ha bannato solamente perchè ho scritto una storiella che lo ha fatto ridere (l’ho capito da come mi ha replicato). Cosa che non gli capita mai con le sue storielle. Il radical chic ha infatti il senso dell’umorismo a senso unico.

      • Antonio ha detto in risposta a cabellen

        Guarda ti darei ragione perchè anche a me da fastidio che mi si cancelli un post. Ma rispondendoti simpaticamente: nel sito dell’UAAR mi censurano i “ciao” eppure non faccio tutte queste moine. E vieni qui a rompere le pa**e?

        L’accostamento ai nazisti è una questione di accostamento del modus operandi. Se mangi gli involtini prmavera 365 giorni l’anno qualcuno finirà per darti del cinese. Se qualcuno ha voglia di ammazzare i bambini e selezionare le persone a cosa bisogna accostarli? Ai pokemon?
        Gli abortisti li accosto agli spartani, che buttavano i figli da una rupe, ma non posso dirglielo perchè si sentirebbero troppo fighi, quindi vada per nazisti 🙂 Anche perchè si sta parlando di ammazzare mica di lavorare a maglia…

      • edoardo ha detto in risposta a cabellen

        “Giudizio forte”????
        E’ la verità messa a nudo.
        Tu hai girato la frase a “affibbiare l’epiteto di nazisti agli avversari della chiesa”, ma fino a priva contraria, la Chiesa Cattolica non hai mai sostenuto programmi volti all’eugenetica, li ha condannati da sempre senza alcuna eccezione nè interpretazione bizantina.
        Vatti a leggere, invece, il programma di intenti della fondatrice di Planned Parenthood, di cui ora non ricordo il nome, ma sicuramente in questo stesso sito ti sapranno fornire indicazioni, e confrontali coi programmi che imperversavano nella Germania degli anni 30.
        Altro che Pio XII e Nazzingher !!!!
        E poi tornando a noi…voialtri vi prendete la libertà di dare dei cretini ai cristiani ricorrendo ad un esercizio fantasioso di etimologia, di umiliarci nei blog e nei forum che “okkupate” ricoprendoci di epiteti dei più infamanti che ci sono, e adesso perchè ho messo nero su bianco cosa si nasconde dietro alla campagna contro Teresa di Calcutta (solo i più sprovveduti boccaloni possono credere alle fesserie intavolate da Hitchens – mi pare fosse lui o l’altro biologo, non ricordo – sull’igiene nelle strutture gestite da quelle suore che riciclano le siringhe e cavolte del genere), secondo te io sarei offensivo?
        Altro punto: in una intervista poco tempo fa chiesero a Grillini, leader politico dei gays italiani, se gli pareva giusto che ai cattolici venissero indirizzati epiteti ogni volta che aprono bocca, e lui ha risposto che sì, è giustissimo, perchè non è democrazia concedere AI NAZISTI diritto di parola. Loro (noi) sono come i nazisti, dunque togliergli la parola in pubblico è giustificato, e non è assolutamente mancanza di democrazia.
        Questo è il senso del discorso di Grillini, non le parole esatte che ho letto più di un mese fa. Ma il senso era proprio questo, nè più nè meno di questo.
        Dunque loro ci vogliono zittire dandoci del nazista (falso storicamente), mentre io, per aver accostato i programmi di eugenetica e sfoltimento della popolazione mondiale mediante l’aborto (non solo quello, ma l’aborto svolge un ruolo primario in questo progetto neo-malthusiano), ai programmi di eugenetica della Germania nazista che voleva sopprimere i non-ariani e le persone “difettose” per creare una razza pura, forte (secondo loro) che avrebbe dominato il mondo, per aver accostato questi due aspetti con un obiettivo comune, io sarei offensivo?
        Consiglio: cerca su questo stesso sito il post del nobel a Yamanaka, e apri il documento di Paolo Bini, 5 pagine in pdf, e leggi bene l’ultima pagina: ecco a cosa si arriva con eutanasia, fecondazione assistita (parente di quella pratica che in zootecnia si chiama “inseminazione artificiale” – indispensabile in zootecnia perchè molto spesso le femmine vengono ferite dalle zampe dei maschi durante la fecondazione, poi muoiono di infezioni – ma si suppone che gli esseri umani si fecondino in modo un po’ diverso, eh?!), selezione degli embrioni, aborto terapeutico che di terapeutico ha sempre meno, sterilizzazione spesso involontaria in strutture ospedaliere – non in Italia, ma in India sì, e sotto l’egida dell’ONU).
        Basta, penso di aver risposto abbastanza.
        Poi, oh, chi di nazisti ferisce, di nazisti perisce (a proposito di Pio XII e “Nazingher”). Come disse uno di questo sito al “porgi l’altra guancia”: ueh, io le guance le ho finite.
        In un altro sito, solo per aver espresso un giudizio negativo della fecondazione artificiale accostandola alla pratica zootecnica, una utente mi ha scritto di sparire di lì, se no mi ingoia….solo un parere negativo senza offendere chicchessia, secondo loro ho offeso la popolazione femminile del genere umano.
        I cattolici non sono agnellini da macello, ragazzi miei, e lo si vedrebbe chiaramente in “Cristiada” che in Italia sono riusciti a censurare subdolamente facendo terra bruciata intorno ai distributori cinematografici.
        Altro che “Nazingher” !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    • Andrea ha detto in risposta a edoardo

      Lo spero, anche perché storicamente tutti i tiranni prima o poi sono caduti.

      Ma poi qualcuno ci crede pure a questi matti pericolosi qua?!? Poi si contraddicono pure: se la Scienza tutto può spiegare, ma per loro sarebbe meglio nascere in una coppia gay/lesbica, allora come me lo spiegano che in Natura di coppie gay/lesbiche che crescono una prole non si vedono manco tra le termiti o le planarie?

      • edoardo ha detto in risposta a Andrea

        “…Lo spero, anche perché storicamente tutti i tiranni prima o poi sono caduti….”
        Si, ma dopo guerre costate milioni di morti e nazioni rase al suolo.
        “…Ma poi qualcuno ci crede pure a questi matti pericolosi qua?!?…”
        Certo che ci credono, hai mai sentito lo slogan “L’innaginazione al potere”? Era il maggio francese. In quella temperie culturale ed in quel luogo geografico (Parigi, capitale della fille ainee de l’eglise, la figlia primogenita della chiesa) si è formato Pol Pot, che è un prodotto francese, occidentale, non asiatico.
        E oggi, quest’ultima generazione imbevuta di nichilismo aggravato da una crisi morale e fianziaria che ha bruciato speranze in un panorama politico nel quale l’avidità insaziabile ha svuotato la parola “democrazia” del suo significato.
        In una diversa temperie politica, finanziaria e sociale, questi cialtroni che diffondono idee augenetiche da neonazisti verrebbero fischiati in pubblico e bersagliati di oggetti raccattati da cestini dell’immondizia.
        Ma mietono successo alimentato anche dal catastrofismo e dall’angoscia del suicidio ecologico del pianeta.
        Non sono pochi i fautori del matrimonio e adozione gay, che non sono gays, ma li sostengono perchè sono convinti che quanto previsto da Malthus si stia verificando, dunque ben venga tutto ciò che può ridurre la popolazione del pianeta: aborto in particolare nel terzo mondo (dunque contro le missioni cristiane e Madre Teresa di Calcutta), adozioni gay perchè educheranno i bambini ad avere relazioni sessuali non feconde, una volta cresciuti, ecc….tutto ciò che può portare ad una diminuzione della popolazione, attuata anche con metodi alla cinese, se necessario.
        Il problema, secondo me, è quel che loro sono riusciti ad inculcare nella mente della gente, favoriti dalla disonestà e dal malaffare dei politici che avrebbero dovuto contrastarli, e che invece si sono presentati come “amici della famiglia”, ma una volta raggiunto il potere, hanno pensato solo a sollazzare la loro lussuria e la loro avidità insaziabile di piaceri e ricchezze.
        Una volta ho sentito due mamme “moderne” (una separata e un’altra con situazione in bilico e figli affidati dal tribunale), parlare tra di loro dicendo “magari i nostri figli fossero gays! Basterebbero solo cinquant’anni di gays e la popolazione sulla Terra si ridurrebbe quel che basta a stare meglio tutti. Nel terzo mondo non lo faranno, perchè quelle donne più sono povere, più sfornano figli anche se sanno che moriranno di fame, e allora ci dobbiamo pensare noi in Occidente a ridurre la popolazione”.
        Ecco, questo è il senso del discorso che ho sentito qualche mese fa da due romane di città che erano in vacanza vicino casa mia.
        E queste donne non avevano l’aria da essere lesbiche, ma aufguravano l’omosessualità ai loro figli.
        Non sto esagerando, ho sentito proprio così.

        • Andrea ha detto in risposta a edoardo

          Purtroppo questo lo so.

          Se lo so è perché ho passato mattinate di “autogestione” a sentire anarcoidi pervertiti lavarci il cervello con queste boiate senza alcun fondamento valido, e perché ho sentito discorsi anche peggiori di quelli sentiti da te.

          Io però ho espresso speranze, non certezze.

          La certezza è che il presente è guano, per il futuro mi sento in diritto di sperare che prima o poi le loro menzogne siano sbugiardate ed in dovere di smascherarle ogni volta che le senta. Mi vogliano ascoltare o no. Loro sono già stati ascoltati anche troppo…

    • cabellen ha detto in risposta a edoardo

      Ringrazio chi mi ha risposto e ringrazio anche la redazione per aver “coraggiosamente” pubblicato la mia protesta.
      Ad Antonio72 vorrei dire: hai la mia solidarietà, i tuoi post mi sembrano sempre validi e argomentati e non capisco proprio perché tu debba subire provvedimenti restrittivi – su qualsiasi blog.
      A tutti vorrei dire: possiamo essere avversari, ma dovremmo evitare da trattarci come nemici in guerra. Sia i cattolici sia gli atei/laicisti possono dare contributi alla società. Non mi sembra utile estremizzare le posizioni né parlare di “cultura della vita” contrapposta alla “cultura della morte”. Esistono difficili problemi sociali per i quali nessuno può pretendere di avere soluzioni sbrigative. L’aborto è un orrore, ma può non essere un errore. Quando ho guardato un sito web che mostrava le fotografie di feti abortiti, l’impressione che ne ho riportato è stata così forte che ho di colpo compreso la scelta dei medici obiettori. Chi decide per un aborto non è mai inconsapevole di questo orrore, e non va accusato di omicidio.

  4. Orbitalia ha detto

    “la fecondazione artificiale non è l’unica alternativa all’infertilità, esiste la prevenzione e sopratutto l’adozione”.

    Beh, tecnicamente, non si può definire la fecondazione artificiale una ‘alternativa’ all’infertilità… la coppia rimane sterile comunque. Stesso discorso per l’adozione.

    Dovremmo chiederci quante energie , soprattutto in Italia, sono spese per la ricerca contro la sterilità…

  5. Carneade ha detto

    Le dichiarazioni riportate nell’articolo risultano palesemente deliranti, siamo d’accordo, però attenzione, almeno in un caso avete preso un granchio di dimensioni epiche!

    Infatti, da come viene presentato qui, l’articolo del Guardian sembra dire “La riproduzione naturale è rischiosa e superata, dovremmo affidarci alla riproduzione in vitro che è più sicura e dà risultati migliori”.

    Peccato che leggendo l’articolo originale viene fuori un contenuto piuttosto diverso: “Ci dicono che la riproduzione in vitro comporta rischi e incidenti imprevedibili: questo è vero, ma anche la riproduzione naturale ne comporta parecchi, forse anche più di quella in laboratorio”.

    Il contenuto resta comunque discutibile, ma meno delirante di quanto apparisse dall’articolo UCCR.

    Capisco che i redattori di UCCR non siano pagati per fare questo lavoro e lo facciano magari nei ritagli di tempo, sacrificando parte della loro vita privata, ma quando si riassume il pensiero altrui bisogna essere precisi, non estrapolare qualche frase qua e là e montarle ad arte per creare lo scandalo.

    • Kosmo ha detto in risposta a Carneade

      Lo dici tu stesso:
      ““Ci dicono che la riproduzione in vitro comporta rischi e incidenti imprevedibili: questo è vero, ma anche la riproduzione naturale ne comporta parecchi, forse anche più di quella in laboratorio”.”
      Questa è la frase che hai riportato tu.
      Dal che si deduce, sempre riferendosi alla frase da te riportata, che
      il rischi della riprod. naturale sono maggiori dei rischi di quella in laboratorio

      “forse anche più di quella in laboratorio”
      Quindi?

      • Carneade ha detto in risposta a Kosmo

        Il punto è che l’articolo UCCR presenta la posizione del Guardian come un attacco alla riproduzione sessuale, suggerendo che -secondo il Guardian- sarebbe meglio sostituirla con la riproduzione in vitro.

        Invece il Guardian difende la riproduzione in vitro sostenendo che questa non sia eccessivamente rischiosa, in quanto risulterebbe addirittura meno rischiosa di quella naturale, ma non afferma assolutamente che la riproduzione sessuale andrebbe bandita o limitata in favore di quella in vitro.

        Inoltre, ribadendo che la riproduzione sessuale fa naturalmente parte della biologia umana, il Guardian riafferma che la riproduzione sessuale è la norma e lo standard di riferimento su cui valutare la rischiosità di pratiche alternative, ma proprio in quanto standard non è di per sè in discussione nonostante abbia, come ogni cosa, i suoi limiti e le sue criticità.

        E’ come se un produttore di arti artificiali per amputati affermasse che i suoi prodotti non sono criticabili per il fatto che se cadono da 10 metri d’altezza si rompono, in quanto una gamba normale si rompe anche cadendo da 5 metri: mica sta dicendo che allora dovremmo farci tagliare tutti le gambe e mettercene un paio artificiale perché sono più resistenti!!!

    • Fede_81 ha detto in risposta a Carneade

      In realtà l’articolo inglese difende la riproduzione in laboratorio sostenendo che tanto anche quella naturale è “un’attività pericolosa”. Mi sembra che in questo articolo sia stato riportato fedelmente il messaggio, oltretutto fornendo il link originale (e dunque non estrapolando).

      • Carneade ha detto in risposta a Fede_81

        Infatti non ritengo che l’autore abbia riportato la notizia in modo volutamente distorto (altrimenti non avrebbe messo il link), ma che abbia cercato di presentarla in toni più forti possibile. Il punto è che se uno legge l’articolo senza guardarsi il link sembrerebbe che il Guardian abbia criticato la risproduzione sessuale in quanto troppo rischiosa, il che non è vero.

        Ha detto invece che se, giustamente, accettiamo i rischi della riproduzione sessuale, allora secondo loro dovremmo acccettare anche quelli, minori, della riproduzione in vitro.
        Peraltro su questo non sono molto d’accordo, perché non ritengo si possano equiparare tout court rischi naturali e rischi prodotti dall’operato dell’uomo (ovvero il rischio non ha solo una dimensione quantitativa/statistica ma pure una dimensione qualitativa di cui il Guardian si dimentica bellamente).

  6. Andrea2 ha detto

    “una nuovissima tecnica di laboratorio per ottenere figli più sani, migliori.”

    questa è una grandissima falsità!

    sono in contatto con dei medici pediatri che lavorano in un ospedale,
    da quello che mi raccontano è proprio il contrario!
    c’è un mare di bimbi che vengono dalla fecondazione assistita con una marea di problemi di salute, con una incidenza drammaticamente più elevata di quella di bimbi provenienti da una fecondazione naturale.
    chiederte al personale di un reparto di terapia intensiva neonatale!

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