Gruppo di scienziati conferma lo studio sui disturbi dei “figli” di genitori gay

Famiglie Il mese scorso la rivista scientifica “Social Science Research” ha pubblicato due studi molto interessanti sulle problematiche dei bambini cresciuti all’interno di una relazione omosessuale. Il primo, quello del sociologo dell’Università del Texas, Mark Regnerus, si è basato sul più grande campione rappresentativo casuale a livello nazionale, facendo parlare per la prima volta i “figli” (ormai cresciuti) di genitori con tendenze omosessuali, dimostrando un significativo aumento di disturbi psico-fisici rispetto ai figli delle coppie eterosessuali. Il secondo studio è stato realizzato da Loren Marks della Louisiana State University, con il quale è stata confutata la posizione (politica) ufficiale dellAmerican Psychological Association (APA), secondo la quale i figli di genitori gay o lesbiche non sarebbero svantaggiati rispetto a quelli di coppie eteorsessuali. La studiosa ha analizzato i 59 studi citati dall’APA per sostenere la propria tesi, dimostrando la loro scarsa attendibilità.

Entrambi gli studi sono stati accolti in modo positivo dalla comunità scientifica dal punto di vista della correttezza procedurale, come abbiamo già avuto modo di segnalare. Sono arrivate normali critiche sulla metodologia, ma le risposte fornite dai due ricercatori sembrano essere state esaustive. Al contrario, la prevedibile reazione della lobby gay è stata animalesca. Avendo a disposizione la quasi completa platea mediatica, si sono avventurati in insulti e accuse personali ai due ricercatori (si parla anche di minacce di morte). Alcuni hanno chiesto la censura dei due studi, altri hanno creato appelli perché siano ritirati dalla rivista scientifica, altri hanno chiesto che i due studiosi vengano licenziati, altre associazioni omosessuali hanno invece detto di essere pronte a finanziare alcuni scienziati (complici, ovviamente) perché pubblichino risultati opposti, e così via.

E’ così interessante l’iniziativa di un gruppo di scienziati e docenti universitari,  i quali hanno deciso di difendere i due ricercatori dall’aggressione omosessualista. L’appello di difesa è comparso sul sito della Baylor University, classificata nel 2011 da US News & World Report come la 75° miglior università nazionale su di 262. I 18 scienziati e ricercatori hanno scritto: «Sebbene l’articolo di Regnerus non sia privo di limiti, in quanto scienziati sociali, pensiamo che gran parte delle critiche ricevute siano ingiustificate». Innanzitutto, hanno continuato, «la stragrande maggioranza degli studi pubblicati prima del 2012 su questo tema hanno fatto affidamento a piccoli campioni non rappresentativi, al contrario, Regnerus per raggiungere le sue conclusioni si è basato su un campione di grandi dimensioni, casuale, di oltre 200 bambini allevati da genitori che hanno avuto relazioni omosessuali, confrontandoli con un campione casuale di oltre 2.000 bambini cresciuti in famiglie eterosessuali». Questo è stato riconosciuto anche dagli specialisti, come Paul Amato, W. Bradford Wilcox, Cynthia Osborne ecc.

Inoltre, chi ha criticato lo studio affermando che i problemi dei “figli” dei gay sono dovuti alla stigmatizzazione della società (incolpare gli altri è la classica via di fuga), non ha riconosciuto che «le scoperte di Regnerus relative all’instabilità dei rapporti sono coerenti con recenti studi su coppie gay e lesbiche in paesi come l’Olanda e la Svezia, i quali trovano modelli altrettanto elevati di instabilità tra le coppie dello stesso sesso». Cioè, i disturbi persistono anche in società fortemente gay-friendly, come abbiamo già avuto modo di sottolineare anche noi.

Insomma, concludono, «noi riteniamo che lo studio di Regnerus, che è uno dei primi a fare affidamento su un ampio campione, casuale e rappresentativo di bambini di genitori che hanno avuto relazioni omosessuali, ha contribuito notevolmente ad informare la conversazione in corso tra studiosi sulle famiglie dello stesso sesso in America».

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57 commenti a Gruppo di scienziati conferma lo studio sui disturbi dei “figli” di genitori gay

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  1. lorenzo ha detto

    – Le persone con disturbi psico-fisici sono facilmente manipolabili.
    – Taluni sono favorevoli alle adozioni gay.

  2. Andrea ha detto

    Non in pochi c’arrivavano già col buon senso a questa conclusione, ma stavano zitti per paura delle solite accuse di “omofobia”.

    Ora abbiamo uno studio statistico serio per poter dire che i figli crescono meglio con mamma e papà. Spiace magari per gli omosessuali che davvero desiderano crescere dei bambini, ma c’è poco da fare, si mettano il cuore in pace, i bambini hanno bisogno di una tipica coppia di genitori eterosessuale.

    Comunque già da anni la Neuro-Medicina lo diceva che i bambini hanno bisogno di esser cresciuti nel dualismo maschile/femminile.

    • Woody85 ha detto in risposta a Andrea

      In realtà c’è un piccolo errore nel tuo commento. C’è un’enorme mole di studi che dimostrano che vivere con mamma e papà (biologici e sposati) sia meglio. Questo studio si concentra sulle unioni gay e dice che i figli hanno problemi. E’ un point of view diverso.

    • Piero ha detto in risposta a Andrea

      Sara’ finalmente il caso che qualcuno paghi per questi studi tarocchi che “dimostravano” che crescere in “famiglie” gay era normale?
      Piegare la propria professione e i propri studi al “politicamente corretto” non dovrebbe comportare la radiazione dall’ordine?

  3. Andrea ha detto

    Spero accada presto. Già è positivo il segnale dato da studi simili, che si sono cominciati a vedere solo in questi

  4. Brain ha detto

    Il link da voi segnalato rimanda ad un articolo assai poco imparziale pubblicato sul sito del The Baylor Institute for Studies of Religion (ISR). Ancora una volta il “gruppo di scenziati” che segnalate ruota attorno – sorpresa sorpresa – ad una università cristiana, la cui obiettvità e imparzialità scientifica sembrano essere fortemente condizionate dalla devozione e dall’allineamento ai dogmi della religione. – Quanto ai recenti studi che voi dite confermerebbero lo studio di Regnerus (anch’egli devoto cattolico, s’intende) il link dello studio norvergese da voi riportato non riporta DA NESSUNA PARTE problemi legati alla sana crescita dei bambini in coppie dello stesso sesso, dunque non conferma un bel niente dello studio di Regnerus visto che si occupa di tutt’altro. Si tratta di uno studio interessante del quale prevedibilmente avete notato solo quello che vi pare. Ma vi si leggono molte cose interessanti, ad esempio – citando Giddens – che le vecchie teorie freudiane sull’omosessualità (quelle di una figura materna preoponderante e del padre assente) sono ormai definitivamente superate, ma che tuttavia (pag. 248) esistono ancora “molti gruppi ostili che la considerano una perversione”, che le coppie dello stesso sesso investono nella costruzione dei loro legami di più rispetto alle coppie di sesso diverso (pag. 262) e che è piuttosto comune che partner in unioni dello stesso sesso abbiano avuto in precedenza una vita familiare eterosessuale (pag. 255), della quale erano evidentemente insoddisfatti. Ancora una volta chi scrive gli articoli che pubblicate (non firmati) fa delle analisi molto parziali e assi poco razionali, poco basate sui fatti e molto sull’ideologia.

    • Piero ha detto in risposta a Brain

      TUTTI i link funzionano (al momento in cui scrivo)

      • Brain ha detto in risposta a Piero

        Piero, scusa, mi spieghi dove io avrei scritto che i link non funzionano?

        • Piero ha detto in risposta a Brain

          il link dello studio norvergese da voi riportato non riporta DA NESSUNA PARTE

          • Piero ha detto in risposta a Piero

            adesso pero’ mi viene il dubbio se ho interpretato correttamente quello che volevi dire.
            Io ho inteso che il link sarebbe “rotto” (broken).

            • Brain ha detto in risposta a Piero

              no, infatti, dicevo che lo studio norvegese non riporta da nessuna parte problemi legati al sano sviluppo di bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso, non parlavo di “broken links” 🙂

              • Gennaro ha detto in risposta a Brain

                La cosa che mi fa più ridere è che la tua amichetta Franco Grillini manco ti ha insegnato a leggere. Altrimenti avresti letto: “Abbiamo trovato che i rischi di divorzio sono più alti nelle partnership dello stesso sesso rispetto ai matrimonio del sesso opposto, e che le unioni di lesbiche sono
                molto meno stabili»
                : http://www.baylorisr.org/wp-content/uploads/04Doc124Gunnar-3.pdf

                Vuoi un consiglio? Passa meno tempo sui carri del Gay pride e impara l’inglese.

                P.S.
                Ovviamente ora chiederai la censura e il licenziamento per questi ricercatori, che ovviamente fanno tutti parte del complotto anti gaysmo.

                • Brain ha detto in risposta a Gennaro

                  Gennà, sempre più in basso, ora siamo al “la tua amichetta Franco Grilllini”, il che la dice lunga sul livello di certa gente. Grillini non è per me quello che è per voi il Papa, per cui può dire quello che vuole, io non penso affatto che sia infallibile, qualche cantonata la predne pure lui.
                  – mai stato su un carro del Pride.
                  – mai chiesto censure o licenziamenti, casomai spirito critico su certe fonti dietro le quali appena vai a vedere esiste sempre un bias negativo basato sulle dottrine religiose non sulla scienza. Quanto ai presunti complotti basta leggere i vostri articoli per vedere ovunque agitare lo spettro paranoico dei complotti della misteriosa e potentissima lobby gay che vuole sovvertire il mondo, imporre l’omosessualità a tutti e spingere l’umanità all’estinzione. Cretinate allo stato puro.

                  • lorenzo ha detto in risposta a Brain

                    Che l’omosessualità sia una distonia tra ciò che il fisico produce e ciò che la mente desidera, è basato sulla biologia o sulla religione?

                  • Gennaro ha detto in risposta a Brain

                    Si Brain…tutti gli scienziati sono contro l’Arcigay…è vero 🙂

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Brain

      E’ assai interessante stare a sentire Brain(less) spiegarci come certe analisi sarebbero “assi poco razionali, poco basate sui fatti e molto sull’ideologia”, quando proprio lui era quello che continuava a sostenere assurdità su Sant’Agostino e San Tommaso, pure dopo che con i rispettivi testi alla mano gli era stato mostrato cosa invece dicessero realmente i due Dottori.

      • Uomovivo ha detto in risposta a Francesco Santoni

        È interessante trovare in rete un tizio che risponde ai commentatori di questo sito a insaputa di quest’ultimi. Deve essere entusiasmante “smontare” argomenti senza il diritto di replica.

        http://emanueleseverinorisposteaisuoicritici.blogspot.it/2012/06/uccr-unione-cristiani-cattolici_28.html

        http://emanueleseverinorisposteaisuoicritici.blogspot.it/2012/06/uccr-unione-cristiani-cattolici_27.html

        Anche in tema dell’Aquinate:
        http://emanueleseverinorisposteaisuoicritici.blogspot.it/search/label/San%20Tommaso

        • Giorgio P. ha detto in risposta a Uomovivo

          Su questo sito ci sono un po’ di post su vari cattolici del web: UCCR, Giorgio Masiero, Claudio LXXXI. L’autore di dimostra un fan del pensiero severiniano.

      • Brain ha detto in risposta a Francesco Santoni

        Francesco i “testi alla mano” in quella discussione esistevano solo nella tua immaginazione, come molte delle cose che si leggono nei commenti. Io ho riportato per intero anche un intervento molto approfondito di una docente di teologia tedesca che a voi ovviamente non è piaciuto. Lei intanto si tiene la cattedra in teologia in una importante università tedesca… e tu?

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Brain

          Io ho riportato per intero dei testi di Tommaso e di Agostino. Se poi tu non sai leggere non so che farti. La tua teologa prima era protestante, poi si è convertita al cattolicesimo, del quale però ha contestato tutti i dogmi fino al punto di essere scomunicata. Avrà le idee un po’ confuse, che dici? Nel suo intervento, quello che hai riportato tu, attribuisce a San Tommaso cose che non ha mai detto, come si può verificare direttamente sui testi, cosa che tu ti sei rifiutato di fare, confermando così che il tuo nome non può essere altro che Brainless. L’unica cosa che sei riuscito a demolire è il rispetto per la tua persona.
          Comunque basta così, devo tener fermo il mio proposito di smettere di parlare con coloro che manifestano palesemente la loro disonestà intellettuale.

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Brain

          Fermo restando poi che un sedicente libero pensatore che arriva al punto di difendersi con l’Ipse Dixit, è una delle cose più ridicole che si possano mai immaginare.

        • lorenzo ha detto in risposta a Brain

          Se non conosci il latino:
          http://translate.google.it/#it|uk|

          • Francesco Santoni ha detto in risposta a lorenzo

            Ma io veramente avevo citato direttamente in italiano, ma a quanto pare non è stato sufficiente.

            • lorenzo ha detto in risposta a Francesco Santoni

              Se però non si fidava della tua traduzione, (sei cattolico e quindi non attendibile 😉 ), può sempre controllare dall’originale latino a meno che, essendo il sito evidentemente allineato, ritenga che sia stato falsato anche il testo latino.

              • Francesco Santoni ha detto in risposta a lorenzo

                Comunque visto che le sciocchezze da parte di chi non è all’altezza di certi argomenti continuano ad arrivare abbondanti, mi dovrò prendere la briga di mostrare punto per punto le stupidaggini dette dalla “grande teologa”, testi di Tommaso alla mano. Come insegnava infatti l’abate Antonio Stoppani, l’apologista deve “più che la conversione degli increduli, proporsi l’edificazione dei credenti.” Di fronte alla manifesta disonestà intellettuale infatti non c’è niente da fare, ma almeno si faccia in modo che chi è onesto e di buona volontà possa avere corrette informazioni ed i giusti strumenti culturali per difendere le sue posizioni. Spero di trovare un po’ di tempo in questi giorni, poi manderò tutto alla redazione.

                • Piero ha detto in risposta a Francesco Santoni

                  Non ti crucciare, Francesco.
                  Usano lo stesso metodo anche da Attivissimo.
                  Stessi argomenti, stesse citazioni, stesse risposte.

                  • Francesco Santoni ha detto in risposta a Piero

                    Non spero di convincere i disonesti, come potrei del resto? Farò solo una raccolta di testi di Agostino e Tommaso e li manderò un po’ alla volta alla redazione, così che tutti possano vedere come le critiche ai due Dottori siano basate solo sulla falsificazione sistematica del loro pensiero. Del resto di fronte ai testi pure i disonesti come Brainless, per quanto non lo ammetteranno mai, dentro sé stessi riconosceranno la verità e rosicheranno.

                    • lorenzo ha detto in risposta a Francesco Santoni

                      Io credo che Bain, in cuor suo, non sia disonesto: credo però che parli convinto di conoscere il cattolicesimo, mentre in realtà lo ignora.
                      In questa maniera, pur avendo le risposte sotto gli occhi, non riesce a vederle.
                      Eccone una riprova in questo sua intervento:
                      http://www.uccronline.it/2012/06/18/richard-waghorne-un-gay-contro-le-nozze-gay/#comment-76629
                      dove Uta Ranke-Heinemann, da lui riportata, scrive: “… Solo chi pensa che nella chiesa cattolica qualcosa sia realmente cambiato nella diffamazione delle donne e nel disprezzo nei loro confronti da Agostino (nel IV e V secolo) fino a Tommaso (nel XIII secolo), o che qualcosa sarebbe potuto cambiare in considerazione dello straordinario influsso di Tommaso dal XIII fino al XX secolo, può constatare, “sorpreso”, che in realtà tutto è rimasto come prima… Chi tenti di innalzare il matrimonio allo stesso livello della verginità sarà, oggi come nel passato, considerato come uno che degradi la verginità allo stesso livello del matrimonio e diffami la Vergine per antonomasia, cioè Maria. Anche per ciò che concerne la posizione della donna rispetto alla chiesa maschile, non è cambiato proprio nulla…”
                      Come vedi, dalle parole sopra riportate si evince che chi le scrive e chi le utilizza ignorano completamente cosa siano, tra l’altro:
                      – la dignità umana nella sua componente maschile e femminile,
                      – il ruolo della donna nel cattolicesimo e nella Chiesa,
                      – la teologia dei sacramenti in particolare dell’ordine e del matrimonio,
                      – le ragioni della verginità e del celibato,
                      – la teologia dell’Incarnazione.

                      Porta pazienza: l’ignoranza, non voluta, non è una colpa. 😉

                    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Francesco Santoni

                      E invece io penso si tratti di ignoranza voluta. Perché in parte ho già portato dei testi, ma sono stati bellamente ignorati. Comunque al di là di Brainless, fare un raccolta di testi sarà comunque cosa utile. Stasera dopo il lavoro inizierò.

    • Vincenzo ha detto in risposta a Brain

      Che sia meglio avere una normale coppia di genitori uomo/donna è talmente evidente che non è certo necessario mostrare studi scientifici al riguardo. La cosa è nei fatti, e non potrebbe essere altrimenti. Anche intellettuali notoriamente atei (e quindi non solo i soliti “cattolici bigotti”) la pensano così. Ad esempio, vedasi il filosofo spagnuolo Fernando Savater che fa l’esemplificazione del camminare con due scarpe dello stesso verso sinistro o destro: è possibile, ma certo si cammina molto male e qualche danno viene fuori sicuramente.

      • Max ha detto in risposta a Vincenzo

        Sei bigotto e discriminatore, caro Vincenzo. Come ti permetti di dire che e’ tendenzialmente meglio crescere sia con la figura materna, sia con quella paterna?
        (se non si fosse capito, sto ironizzando).

        C’e’ un’altra cosa su cui sto riflettendo. Vi sono questi studi, che ci dicono qual e’ l’esito del far crescere bambini con genitori dello stesso sesso. Questi bambini, pero’, furono affidati da enti sociali/governativi a coppie omosessuali quando ancora non si sapeva nulla, se sarebbero stati buoni parenti, se la relazione sarebbe stata stabile, se i bambini una volta cresciuti non avrebbero tendenzialmente avuto problemi, ecc.
        In altre parole, mi sembra che c’e’ chi ha giocato sulla pelle dei bambini.

        Sulle dichiarazioni che vengono dalla Baylor University, e’ vero che si tratta di una Universita’ di orientamento cristiano. E’ un fatto. D’altra parte, ogni dichiarazione di esperti di un settore andrebbe valutata in base al contenuto, non da che parte viene, da parte di altri esperti appartenenti a quel settore.
        E finche’ quelli della Baylor ricordano che questo e’ lo studio con campione piu’ grande, non vedo quale sia il problema. Sulla metafisica saremo in disaccordo, ma sull’aritmetica spero di no.

    • Mariasole ha detto in risposta a Brain

      “… se c’è un grande cambiamento demografico nelle società occidentali che possono essere collegato ad una vasta gamma di conseguenze negative per molti bambini e giovani, è la crescita del numero di bambini che vivono la vita in una famiglia diversa che con i loro due genitori biologici, ad un certo punto prima dei 15 anni “.
      Per Sake Kids ‘- Riparazione del contesto sociale per i bambini australiani e giovani
      Professor Patrick Parkinson AM luglio 2011 http://sydney.edu.au/law/news/docs_pdfs_images/2011/Sep/FKS-ResearchReport.pdf

      Il matrimonio come attualmente definito è più stabile del cosiddetto “matrimonio” dello stesso sesso. Dennis Altmann scrive: ..Schmidt scrive: “… se mettiamo da parte l’infedeltà le ‘ relazioni a lungo termine ‘come quelle che durano almeno quattro anni, sono sotto l’8% di entrambi i rapporti omosessuali maschili o femminili “. Helen Razer, Sydney Morning Herald , 3 marzo 2011

      “Gli adolescenti nel matrimonio tra due genitori biologici in genere vivono meglio” [Wendy Manning e Kathleen Lamb, “adolescente benessere conviventi, sposati e famiglie monoparentali”, Journal of Marriage and Family , vol 65 , n.4, novembre 2003, pp876-893, p890]

      Numero di nuove diagnosi di HIV tra gli uomini che fanno sesso con uomini era di 44 volte superiore a quella degli altri uomini e 40 volte quella delle donne, e dei tassi di sifilide primaria e secondaria erano 46 volte superiore a quella degli altri uomini e 71 volte quella delle donne, secondo i dati presentati presso il Servizio Prevenzione 2010 Conferenza Nazionale STD in Atlanta. http://www.infectiousdiseasenews.com/view.aspx?rid=61780
      Analisi CDC Fornisce nuovo look a impatto sproporzionato di HIV e sifilide tra gli uomini gay e bisessuali degli Stati Uniti.
      http://www.cdc.gov/nchhstp/Newsroom/msmpressrelease.html

      http://www.doctors4family.com.au/references/

      • Brain ha detto in risposta a Mariasole

        Mariasole, in merito alle tue citazioni:
        – Parkinson dice una cosa condivisibile, ma il vivere o meno che con i propri genitori biologici non sempre, purtroppo, è possibile, per mille motivi. L’omogenitorialità comunque non c’entra niente.
        – “Altman scrive… Schmidt scrive…” Chi sono? In base a quali dati parlano? non si sa. Comunque sia il matrimonio per le coppie dello stesso sesso è un fenomeno ancora troppo recente per fare raffronti attendibili riguardo la loro durata. Per quanto riguarda genericamente le “relazioni a lungo termine” e la percentuale dell’8% sarei proprio curioso di sapere la fonte di tale dato.
        – Manning-Lamb: stessa nota del primo punto.
        – Questi dati allarmanti riguardanti la diffusione dell’Hiv rigurdano persone singole che non utilizzano le dovute precauzioni ovvero non hanno rapporti sessuali protetti. Il corretto utilizzo del profilattico riduce enormente il rischio di malattie sessualmente trasmissibili, a prescindere dall’orientamento sessuale di chi li usa. http://www.advocatesforyouth.org/publications/publications-a-z/416?task=view
        Per quanto riguarda il tuo link finale al sito di Doctors 4 the family questi sono notoriamente un gruppetto di circa 150 persone fortemente ideologizzati e prevenuti, che si muovono su base religiosa non scientifica, il cui presidente e fondatore è a capo di un gruppo cristiano fondamentalista a Perth. http://consciencevote.wordpress.com/2012/05/13/who-are-doctors-for-the-family/
        Le loro posizioni omofobiche riguardo le famiglie omogenitoriali sono già state demolite sia dall’Australian Psycological Association (18.500 membri) sia dall’Australian Medical Association (27.000 membri). http://www.sbs.com.au/news/article/1650249/Gay-parents-%27no-disadvantage%27

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Brain

          -Buttare un bambino in mezzo a due genitori gay vuol dire ledere il suo diritto di crescere in equilibro con madre e padre.

          -I matrimoni gay sono profondamente instabili: http://www.baylorisr.org/wp-content/uploads/04Doc124Gunnar-3.pdf

          -I gay sono l’unica categoria di persone con il tasso di malattie sessualmente trasmittibili in crescita. Probabilmente sono stati loro a portare l’AIDS in Europa facendo sesso con minori africani, tanto che all’inizio si parlava di “malattia degli omosessuali”.

          -Non mi sembra che tu, gay egodistonico, sia in grado di poter avanzare una critica a scienziati professionisti solo perché sei in disaccordo con loro. 150 scienziati contro un omosessuale ribelle?

          -L’APA non ha una posizione attendibile circa l’omosessualità, come ripetono continuamente i suoi ex presidenti.

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Brain

      Povero Brain…non sa più cosa inventarsi 😀

    • Antonio72 ha detto in risposta a Brain

      In realtà la cosa non è così semplice. Le “vecchie” teorie freudiane e postfreudiane si occupano essenzialmente dell’origine delle strutturazioni o astrutturazioni della personalità e quindi di quadri psicodinamici, al contrario della psicologia dimamica contemporanea prevalente che si occupa della qualità della relazione oggettuale, ovvero della sanità e maturità delle relazioni amorose. In altre parole si mette sullo sfondo, ritenendolo implicitamente poco importante, il sesso all’interno della coppia, forzando, almeno secondo me, una separazione tra sesso e relazione, scindendo quindi la qualità sessuale dalla qualità relazionale. In un certo senso i fautori dei Gender Studies minimizzano la portata del sesso nella qualità relazionale. Al contrario per i freudiani il sesso è centrale per stabilire un sano e maturo rapporto relazionale, quindi nel caso di perversioni immature, la relazione inevitabilmente ne risente.
      Tanto per rendere l’idea Bergeret scrive: “E’ sempre più evidente che uno psicoanalista non dovrebbe più usare il termine -omosessualtà-, che costituisce un inganno proprio dal punto di vista della sessualità, poichè si tratta un problema prettamente narcisistico. (..) Se il sesso della donna non è riconosciuto non può esservi sessualità. “Sessualità” viene dal latino secare (tagliare in due) e implica la necessità della dualità sessuale: due sessi di uguale valore narcistico, differenti e complementari. ALtrimenti restiano nell’omoerotismo dal momento che c’è effettivamente erotismo (libido narcistica) ma non sessualità (libido genitale).”
      Ora, secondo me la sessualità, essendo un aspetto primario psico-fisico di qualunque individuo (il sesso si impone, non si sceglie), è determinante anche per stabilire l’equilibrio relazionale della coppia. Quindi qual è la proposta alternativa ai freudiani sull’origine dell’omosessualità? Come già detto la moderna psicologia non se ne occupa, lasciando la questione interamente alla biologia ed alla genetica o in psicologia agli stessi freudiani, disgiungendo il quadro psicodinamico dalla patologia. Pare che invece si preoccupi più che altro di salvarsi dalle accuse di omofobia, tanto che Mitchell rileva l’importanza del cosiddetto approccio “non direttivo” con il cliente omosessuale, e invita gli psicoanalisti a elaborare la loro omofobia, più o meno inconscia.
      Detto in parole povere, molti psicoanalisti non mettono in dubbio l’astrutturazione della personalità descritta dai freudiani, ma che da questa ne derivi una patologia. Né si preoccupano di pensare ad un’alternativa del quadro psicodinamico descritto dai freudiani. Da qui il passo successivo, ovvero la separazione tra sesso e genere, diviene inevitabile, delimitando la sessualità entro i confini culturali ed abbandonando definitivamente il suo aspetto primario naturale. Quindi una delle componenti fondamentali della natura umana, il sesso, resta in balia delle mutazioni culturali socio-economiche e di costume, con la conseguenza paradossale non scartabile a priori, che un giorno la soietà possa ritornare ad avere un approccio freudiano alla questione omosessualità, riavvicinandosi così alla dimensione naturale dell’uomo.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Antonio72

        Oppure dalla parte opposta alla derubricazione diagnostiche di altre perversioni sessuali e parafilie, come il sadismo, il masochismo, il voyeurismo, l’esibizionismo, la pedofilia e il travestitismo. Per alcune di queste la strada è già tracciata.

  5. Roberto Reggi ha detto

    Il link diretto del secondo non funziona ma in questa pagina
    http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1937762

    basta cliccare download this paper

  6. gemini 2.0 ha detto

    Secondo me deve essere chiara una cosa: nessuno vuole giudicare l’affettività omosessuale.
    Spesso si fa un tipico errore nelle discussione che hanno come tema il matrimonio omosessuale: l’affettività tra due persone = matrimonio.
    Mi sembra una concezione fuorviante.
    Anche tra un fratello e una sorella ci può essere affetto, sono una coppia, anche se non c’è sesso carnale. Quando in genere si fa questa obiezione, citano il sesso come componente dell’unione omosessuale.
    (Premetto che non voglio esprimere giudizi di ogni sorta, poiché non sono un medico.)
    Allora l’equazione cambia: sesso tra due persone = matrimonio.
    Questa concezione, ribatterei, ormai non è più sostenuta dalla Società in quanto le convivenze spesso (purtroppo) sono già un istituzione come il matrimonio, è quindi l’unione è consumata anche sotto il profilo sessuale.
    Quindi non si può dire che il sesso possa definire il matrimonio.
    Il matrimonio ha una funzione ben precisa, tutelare la procreazione in un’ambiente sicuro e protetto.
    Pertanto il matrimonio è l’essenza stessa della sua etimologia, un’unione nata per consacrare la vita familiare (non prettamente di coppia).
    Potrebbero contrattaccare i miei detrattori con la massima dell’adozione omosessuale.
    Ma un bambino ha bisogno di un padre e di una madre.
    Quindi anche quest’ennesima obiezione salta.

    • Max ha detto in risposta a gemini 2.0

      In effetti, l’amore e’ sempre amore, quindi anche quello tra persone dello stesso sesso va rispettato e non ridicolizzato (esiste anche nel Cattolicesimo). Ma il matrimonio non e’ una qualunque definizione di amore, ma e’ quell’amore tra due persone di sesso diverso – e questo NON si cancella – e per i propri figli – due uomini potranno essere buoni padri, ma nessuno puo’ essere madre.

  7. Mariasole ha detto

    Nei paesi in cui è stata “normalizzata” l’omosessualità la bisessualità è diventata una norma e si è avuto l’incremento delle epidemie legate al sesso, perché la tendenza alla promisquità è legata a quell’orientamento, è un dato oggettivo non un giudizio sulle persone, che persistono in una forma grave di immaturità, con comportamenti autodistruttivi legato all’uso di droghe, che la normalizzazione non fa che stabilizzare come modello educativo perché normalizzo la ferita dell’omosessualità..occorre essere realistici aldilà del credo religioso..
    Dott.sssa Atzori
    http://www.youtube.com/watch?v=elRnDe1tMXU

  8. Mariasole ha detto

    David Reimer nacque il 22 agosto del 1965 a Winnipeg, in Canada. Allora non si chiamava David, bensì Bruce. Nacque con un fratello gemello omozigote, Brian. I due gemelli presentavano una fimosi piuttosto marcata, e i genitori decisero di sottoporli a un intervento di circoncisione.

    Il 27 aprile 1967 la madre portò i suoi bambini all’ospedale. Il medico che solitamente operava le fimosi era assente. Il suo sostituto decise di non effettuare l’operazione con un bisturi, ma con una macchina per cauterizzare.. Il cauterizzatore bruciò il pene di Bruce..

    Ron e Janet, i genitori di Bruce, si chiusero in un isolamento assoluto, per la vergogna e il rimorso. ..un uomo carismatico e dall’eloquio forbito fece loro credere che tutto si sarebbe risolto.. il dottor John Money, chirurgo del Johns Hopkins Hospital di Baltimora; stava illustrando in televisione i suoi successi nel campo del cambio di sesso.

    Durante la trasmissione il dottor Money chiese a una donna, decisamente affascinante e femminile, di entrare nello studio e di sedersi accanto a lui. Dopodiché spiegò che quella donna quattro anni prima si chiamava Richard.

    Qualche giorno dopo il dottor Money incontrò Ron e Janet. Mantenne la sua imperturbabilità professionale, ma l’occasione era ghiotta. Fino a quel momento aveva operato persone con problemi di ermafroditismo, ossia che presentavano organi genitali appena abbozzati, oppure sia maschili che femminili; si trattava di casi estremi, con una sessualità indefinita.

    Ora, invece, non soltanto aveva la possibilità di trasformare chirurgicamente un bambino nato con organi genitali normali in una bambina; ma c’era pure un gemello con lo stesso patrimonio genetico. Avrebbe dimostrato in maniera definitiva che l’identità di genere è socialmente costruita e assolutamente indipendente dal sesso genetico. Una piccola operazione, bambole e nastrini, qualche dose ormonale: questo è tutto ciò che serve per trasformare una persona da maschio in femmina.
    E per dimostrare che non esiste alcuna natura maschile o femminile, alcun progetto divino, alcun ordine naturale.

    Il 3 luglio 1967 il dottor Money asportò i testicoli di “Brenda” Reimer e modellò… Ordinò a Ron e a Janet di vestirla come una bambina, trattarla da bambina, parlarle come si parla a una bambina. Una volta all’anno lui avrebbe effettuato una visita di controllo. E tutto sarebbe andato bene.

    Ma l’esperimento del dottor Money incontrò un ostacolo imprevisto: Brenda. Brenda (cioè Bruce, che nulla sapeva della sua nascita) si muoveva, parlava e camminava come un maschietto; interveniva a difendere il fratello facendo a botte con i compagni di classe; rubava a Brian i giocattoli “da maschio” e i suoi vestiti; faceva la pipì in piedi. Le insegnanti, preoccupate per gli atteggiamenti poco femminili di Brenda, convocavano continuamente i genitori e, insieme a loro, facevano pressione su Brenda perché si decidesse a comportarsi come avrebbe dovuto.
    Brenda, dal canto suo, tentava in ogni modo di comportarsi come una brava bambina, ma gli esiti erano sconfortanti.

    Nel frattempo il rendimento scolastico della bambina peggiorava; Brenda era sempre più chiusa e taciturna. Le insegnanti cominciarono ad accennare ai genitori il timore che Brenda fosse lesbica; suggerirono di portare la bambina da uno psicoterapeuta, per indagare i sempre più evidenti sintomi depressivi che la bimba mostrava.
    Il dottor Money consigliò invece ai genitori di girare per casa nudi e di frequentare spiagge per nudisti. Su suo suggerimento Ron e Janet vendettero ogni cosa, lasciarono il lavoro e andarono a vivere in un camper, in una località montana, isolata e scarsamente abitata. Ma Brenda continuò a peggiorare.

    Il fratello Brian mostrava atteggiamenti aggressivi nei confronti degli altri ragazzi; Ron cominciò a bere smodatamente. Janet evidenziò disturbi psicologici e tentò il suicidio. Chiese il divorzio. Infine, un incendio distrusse il camper.

    I Reimer tornarono a Winnipeg nel novembre del 1976, nel tentativo di ricostruirsi una vita; Brenda fu infine portata da uno psicoterapeuta.

    Ron e Janet avevano sempre portato i bambini dal dottor Money, come concordato, una volta all’anno.
    Ma i gemelli, Brenda in particolare, mostravano resistenze sempre più violente. I genitori non capivano..non potevano sapere che Money esercitava su Brenda e Brian violenze psicologiche, che mostrava loro fotografie e filmini pornografici…

    Intanto Money insisteva perché Brenda fosse sottoposta a un’operazione definitiva.. ma Brenda non ne voleva parlare; finse di accettare la terapia ormonale, ma riusciva a sputare le pillole. Per nascondere il seno e i fianchi cominciò a mangiare a dismisura. Quando Money, nel corso della visita del 1978, la fece accogliere da un transessuale, Brenda fuggì terrorizzata e disse ai genitori che si sarebbe suicidata piuttosto che tornare in quello studio. Da quel momento decise di smettere la commedia.. rifiutò l’identità femminile e cominciò a comportarsi da maschiaccio.

    Due anni più tardi Ron chiese a Brenda di accompagnarlo a prendere un gelato. Le raccontò tutto: la circoncisione e quel che era seguito.
    Brenda chiese semplicemente: «Qual era il mio nome?».
    Decise di farsi amputare il seno e cominciò a farsi chiamare David.
    David Reimer tentò il suicidio ingerendo un flacone di antidepressivi della madre; in seguito comprò una pistola ed entrò nello studio del medico che, quindici anni prima, gli aveva bruciato la vita.
    Non lo uccise; uscì dallo studio e gettò la pistola nel fiume.

    Nel 1981 si sottopose a un intervento per la costruzione di un rudimentale pene; cominciò a farsi degli amici e a frequentare le ragazze. Nel 1986 si sottopose a un altro intervento di ricostruzione del pene e nel 1989 sposò Mary, una giovane donna con tre figli avuti da tre uomini diversi. Decise di raccontare la sua storia al giornalista John Colapinto; voleva denunciare gli esperimenti ai quali era stato sottoposto ed evitare ad altre persone le sue sofferenze. L’esito di quell’incontro è il toccante libro As Nature Made Him: the Boy Who was Raised as a Girl (2000), entrato fra i best seller del New York Times e insignito di vari premi (ma mai tradotto in Italia).

    Il 5 maggio 2004 David Reimer si è suicidato. E John Money è acclamato come uno dei più autorevoli psicosessuologi americani. Ora è il portabandiera della teoria secondo la quale la pedofilia non sarebbe sinonimo di violenza sui bambini.

    http://www.promiseland.it/2005/12/08/storia-del-bambino-che-qualcuno-volle-bimba/

    • Piero ha detto in risposta a Mariasole

      Poi continuano a tirare fuori la storia dell’esorcismo che avrebbe causato la morte di quella povera ragazza, quello da cui hanno tratto il film “l’esorcismo di Emily Rose”

    • Brain ha detto in risposta a Mariasole

      Mariasole non capisco cosa tu voglia dimostrare riportando questa triste storia che parte da un tragico errore chirurgico. E’ evidente che la personalità e l’identità sessuale di una persona non cambiano certo per volontà di altri, deve essere la persona stessa casomai (per quanto riguarda le persone transgender) a decidere di affrontare il processo di transizione. – Quanto a John Money “ora” non è “il portabandiera” di un bel niente, visto che è morto nel 2006.

      • Mariasole ha detto in risposta a Brain

        Per dirla col dott. Money: ” che l’identità di genere è socialmente costruita e assolutamente indipendente dal sesso genetico”.

        • Brain ha detto in risposta a Mariasole

          E’ del tutto evidente che per le persone transgender (il discorso non riguarda ovviamente eterosessuali, omosessuali e bisessuali) la loro identità psicologica non combacia col sesso biologico. Continuo a non capire cosa c’entri questo tra i commenti di un articolo che parla di omogenitorialità…

          • lorenzo ha detto in risposta a Brain

            Ma ci sei o ci fai?
            Lo sai che quella su quella storia è stata costruita la bufala, che tu ritieni verità scientifica incontrovertibile, dell’identità di genere?

            • Brain ha detto in risposta a lorenzo

              Lorenzo, civile ed educato come al solito (traboccante di rispetto e amore cristiano…) nonostante la tua strafottenza (“ma ci sei o ci fai?”) nè tu nè Mariasole avete risposto alla mia domanda: che c’entrano queste cose a commento di un articolo che tratta (secondo la vostra ottica ovviamente) il tema dell’omogenitorialità?

              Per quanto riguarda gli studi sull’identità di genere (cosa che NON riguarda l’orientamento sessuale) le origini concettutali risalgono ai primi del secolo scorso (Freud e Jung) per poi svilupparsi negli anni ’50. Nelle isole Samore la tradizionale presenza dei/delle Fa’fafine nei nuclei familiari ha radici antichissime, e vi sono esempi pratici anche in altre culture.
              http://en.wikipedia.org/wiki/Gender_identity

              Per quanto riguarda Money (da molti giustamento criticato per come ha gestito tutta la tragica vicenda esistenziale di Reimer) molte delle sue idee sono state messe in discussione anche da altri studiosi, il che mi sembra giusto e normale in ambito scientifico. Questo dibattito non significa affatto che tutta la teoria e gli studi sull’identità di genere siano una bufala. Ma, sai, nell’ambito scientifico della ricerca psico-sociale nessuno ha una Verità Rivelata da dispensare, quella è una caratteristica tipica delle religioni monoteiste.

              • Brain ha detto in risposta a Brain

                PS: Per Isole Samore volevo scrivere Samoa

              • lorenzo ha detto in risposta a Brain

                Caro Brain, quello che ti dico, te lo dico proprio per amore cristiano, perché altrimenti mi sarebbe costato ben poco dirti che hai ragine e farti contento, facendo inoltre la figura della persona aperta e tollerante, ma non sarebbe certamente stato un atto d’amore nei tuoi confronti.
                Il legame dell’intervento di Mariasole con l’articolo io lo vedo nel fatto che, come è una bufala l’identità di genere, così è una bufala il fatto che i banbini crescano bene in un ambiente omosex.

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