La famiglia di Richard Dawkins ha fatto fortuna possedendo 1000 schiavi

Non ha intenzione di placarsi il momento buio per Richard Dawkins, il grande sacerdote dell’ateismo internazionale, preso ormai di mira da tutta la stampa anglosassone. Una serie di disavventure lo ha perseguitato sopratutto dal momento in cui è andato in pensione dichiarando al “Corriere della Sera”: «Ho fallito, ho perso la mia battaglia per l’ateismo». Dopo aver sprecato fiumi di inchiostro a sostenere che gli atei sono migliori dei credenti, più intelligenti, più generosi e più onesti, ha scoperto amaramente che il suo segretario personale, che con lui ha condiviso tantissime battaglie, gli ha rubato oltre 300 mila euro. Dopo aver pubblicato numerosi libri in difesa della tolleranza e della apertura degli atei, al contrario dei fondamentalisti religiosi, ha avuto l’idea di moderare i commenti dei suoi fans sul suo sito web, dato che apparivano continui e violenti insulti all’indirizzo dei credenti e sopratutto dei cristiani. Ma i suoi seguaci non gliel’hanno perdonata, coprendolo di insulti e minacce di morte. Recentemente è stato inserito tra i peggiori misogini del 2011, dato che ha zittito una donna che si lamentava di aver ricevuto avances sessuali durante un convegno di atei.

In questi giorni è il britannico “The Telegraph” a metterlo (ingiustamente) alla berlina. Si legge infatti che, dopo aver inveito per anni contro i mali della religione, ora Richard Dawkins «deve affrontare una rivelazione imbarazzante: egli discende da proprietari di schiavi e la sua tenuta di famiglia è stato acquistata con la fortuna in parte creata dal lavoro forzato di questi schiavi». Uno dei suoi diretti antenati, Henry Dawkins, ha infatti accumulato ricchezze in modo tale che la sua famiglia poteva possedere 1.013 schiavi in ​​Giamaica quando avvenne la sua morte nel 1744. La tenuta di 400 ettari della famiglia Dawkins, a Oxfordshire, è stata infatti acquistata attraverso la ricchezza accumulata con la piantagione di zucchero e la proprietà degli schiavi. Dawkins l’ha eredita dal padre, noto azionista londinese.  Si è anche scoperto che un membro della famiglia Dawkins era un sacerdote, molti altri erano parlamentari. Nel 2010 Richard Dawkins ha scritto un necrologio per il padre John, spiegando che egli aveva ereditato una bellissima  tenuta immersa nella natura a Norton Park, da un lontano cugino. Ha omesso di dire però, continua il quotidiano inglese, come le generazioni precedenti avevano accumulato il denaro per acquistarla. Dopo queste rivelazioni, Richard Dawkins si è difeso così: «Condanno la schiavitù con la massima veemenza, ma il fatto che i miei antenati remoti possono essere stati coinvolti in essa non ha nulla a che fare con me. Probabilmente solo 1 su 512 dei miei geni provengono da Henry Dawkins». Questo non è stato sufficiente per Esther Stanford-Xosei, co-vice chairman del Pan-African Reparations Coalition in Europe, il quale ha dichiarato: «Non c’è prescrizione sui crimini contro l’umanità», tuttavia «le sue scuse hanno bisogno di essere sostenute da un’azione precisa. La cosa più appropriata per la famiglia sarebbe finanziare un’iniziativa formativa per raccontare la storia della schiavitù e il suo impatto sulle comunità di oggi, in termini di razzismo e di rapporti fratturati».

Il povero Dawkins non c’entra ovviamente nulla, anche se non vorrei essere nei suoi panni, dato che sarà ora costretto a rivelare come il suo principale eroe, Charles Darwin (assieme a Thomas Huxley), contribuì in modo determinante al ritorno del razzismo in Europa, come hanno spiegato gli storici Giorgio Mosse, Michael Burleigh e Wolfgang Wippermann. Lo stesso Darwin scrisse: «I membri deboli della società civile si riproducono. Chiunque sia interessato dell’allevamento di animali domestici non dubiterà che questo fatto sia molto dannoso alla razza umana […]  Se i prudenti si astengono dal matrimonio, mentre gli avventati si sposano, i membri inferiori della società tenderanno a soppiantare i migliori» (C. Darwin, “L’Origine dell’uomo”, Editori Riuniti 1983, pag. 176,256). Se Dawkins è stato definito -come già detto- tra i peggiori misogini del 2011, Darwin non fu certo da meno: «Si crede generalmente che la donna superi l’uomo nell’imitazione, nel rapido apprendimento e forse nell’intuizione, ma almeno alcune di tali facoltà sono caratteristiche delle razze inferiori e quindi di un più basso e ormai tramontato grado di civiltà. La distinzione principale nei poteri mentali dei due sessi è costituita dal fatto che l’uomo giunge più avanti della donna qualunque azione intraprenda, sia che essa richieda un pensiero profondo, o ragione, immaginazione, o semplicemente l’uso delle mani e dei sensi […]. In questo modo alla fine l’uomo è divenuto superiore alla donna» (C. Darwin, “L’origine dell’uomo”, Newton 1994, pag. 936-937).

Luca Pavani

55 commenti a La famiglia di Richard Dawkins ha fatto fortuna possedendo 1000 schiavi

  • Pino ha detto:

    si vede che è una abitudine comune a tutti i nemici della Chiesa, anche Voltaire si arricchì con il commercio degli schiavi

    • Ercole ha detto:

      Effettivamente c’è un parallelismo mica male. La cosa curiosa è che la stampa lo massacri quasi quotidianamente.

      • FM ha detto:

        La stampa lo massacra perché Dawkins è un ignorante arrogante ed offensivo e quindi si tira dietro, giustamente le ire di diverse persone.

        E’ il Justin Bieber dell’ateismo militante…

  • Michele Silvi ha detto:

    Sinceramente penso che articoli del genere siano evitabili, concentriamoci sulle colpe dei figli, sono più interessanti di quelle ereditate dai padri.

    • Falena-Verde ha detto:

      Perfettamente d’accordo.

    • Renato Valsecchi ha detto:

      Secondo me è bello anche farsi quattro risate ogni tanto. E’ ovvio che Dawkins non c’entri nulla, però è giusto ironizzare su queste persone che rischiano di essere eccessivamente divinizzate dai nostri amici laicisti.

      • Michele Santambrogio ha detto:

        Quoto in pieno.

        C’è da dire anche che mi diverte come quasi tutti i quotidiani britannici lo prendano in giro. Non so spiegarmi il perché sinceramente, ho il sospetto che abbia osato troppo nel suo personaggio.

        • Woody85 ha detto:

          Come ho detto più sotto, vale il proverbio che uno raccoglie quel che ha seminato. Falsità, calunnie e odio e ora raccoglie questo dalla stampa.

      • Larry SFX ha detto:

        mi fa ridere come ha tentato di giustificarsi…

        • Daphnos ha detto:

          Infatti, sinceramente questa storia mi interessa poco, ma la risposta molto “mendeliana”, o meglio, “genocentrica” dell’interessato (1 gene su 512 proviene da…) è molto significativa del suo modo di pensare, e mi allontana ancora di più, se fosse possibile, da questo personaggio.

    • dome ha detto:

      Penso esattamente allo stesso modo.

    • FM ha detto:

      Alla Chiesa si rinfacciano sempre le colpe passate, ad ogni occasione.

      Ora se Dawkins è onesto e coerente con se stesso, dovrebbe riparare al malfatto risarcendo i discendenti… dato che sicuramente non chiederebbe di meno da qualcuno nella sua posizione ma religioso.

    • Luca S. ha detto:

      Questo è giusto. Questo è corretto. Senonché gli atei militanti, come segnala FM, continuano a rinfacciare alla Chiesa presunti crimini di mille anni fa. Sarà opportuno, quindi, ricordare agli atei milianti i crimini (veri) di pochi secoli fa, soprattutto quando continuano a godere dei frutti di quei crimini…

  • DSaeba ha detto:

    «Non c’è prescrizione sui crimini contro l’umanità»… è vero, ma non per i crimini fatti da altre persone °_°

  • beciu ha detto:

    Mah…

  • Fabrizio ha detto:

    Richard Dawkins ha fatto ben peggiore figura sotto il profilo scientifico e filosofico. Questi sono dettagli di un uomo che ha vissuto nell’odio verso il diverso fin dalla nascita causa dei suoi avi.

    • Woody85 ha detto:

      Più che dettagli direi che uno raccoglie quel che ha seminato. Ha passato la sua vita nell’odio, come dici tu, verso i credenti. E odio ora raccoglie dalla stampa inglese.

  • a-ateo ha detto:

    gratta, gratta…e sotto una vernice illuministica, laica e atea rispunta la schiavitù con la quale si realizzavano i super-profitti dell’epoca attraverso lo sfruttamento degli esseri umani…
    così Hume, così Jefferson in America, così Voltaire, così Dawkins…

    • Max ha detto:

      Thomas Jefferson era a favore della schiavitù? Non lo sapevo (non sono ironico, sto chiedendo).

      • Kosmo ha detto:

        Si certo. Ci hanno fatto su persino una puntata de “I Jefferson”.

      • Annalisa ha detto:

        C’è uno splendido film a questo proposito, molto corretto storicamente. Si chiama “Jefferson in Paris”, ti consiglio di vederlo, ne vale la pena.

  • a-ateo ha detto:

    Anche John locke investiva nella tratta degli schiavi, dimenticavo…

  • Vronskij ha detto:

    Il giudizio si fa secondo il contesto del tempo storico e spazio geografico. La tratta dei schiavi di quel tempo non era visto con li stessi occhi di oggi, nel regime del socialismo reale non esisteva la nozione di mettere soldi in banca o in un azienda e vivere con il percentuale, senza fare nulla. Venivi condannato per vagabondaggio se non lavoravi, lo status di rentier (redditiere) occidentale era considerato, non tratta dei schiavi, ma sanguisuga dell’umanità (un po come in medioevo).

    Al di là di ogni ideologia, tempo e spazio, oggi tutte annullate dal sistema globale, cos’è il fatto che Dawkins prende, soltanto come esempio diciamolo 3000 mila euro, mentre un suo collega nel terzo mondo per lo stesso lavoro prende a pena 300? (vale lo stesso anche per i carpentieri). E’ molto probabile che dalla società del futuro, se c’i sarà una tale, la situazione di oggi sarà percepita come una specie di tratta di schiavi.
    Oppure anche in questo caso tutto si butta nelle differenze linguistiche tra evoluzione capitalista ed evoluzionista schiavista comunista, e tra razionale capitalista e razionalista schiavista comunista. Il rimorso della coscienza dei privilegiati, sempre sulle spine?

    • joseph ha detto:

      Qualche tempo fa, in una discussione con alcuni Uaarini, mi furono poste alcune osservazioni su degli scritti di S. Paolo rivolti agli schiavi, concernenti i loro doveri verso i loro padroni. Lì per lì rimasi disorientato, e solo in seguito capii dove “stava lo verme”: si era letto uno scritto del I secolo valutandolo con i criteri e la mentalità del XXI. Rileggendolo a seguito di questa considerazione, capii che lo scritto in questione era anni luce AVANTI alla mentalità del tempo.
      Lungi da me difendere Dawkins, irriderlo per le attività (che noi consideriamo giustamente abominevoli) di un suo antenato, che probabilmente agiva nel rispetto delle leggi e della mentalità della sua epoca, mi pare eccessivo, anche se comunque è fonte di (illecito) sorriso.
      Resta comunque doveroso attaccarlo nella sua ideologica strumentalizzazione delle teorie di Darwin, nonchè della censura apologetica che lui e i suoi seguaci effettuano nella diffusione degli scritti darwiniani.
      Va comunque detto che anche in questo caso si usano 2 pesi e 2 misure: a Dawkins si perdonano gli atti di un suo antenato, al Papa si ascrivono le colpe (vere o inventate che siano) dei suoi predecessori…

      • Vronskij ha detto:

        @Joseph
        Non so se stai rispondendo me o sei ispirato dal mio commento per proteggere Papa da accuse che io non ho fatto mai. Anche se cosi c’i fosse, che centra i predecessori spirituali di Papa (vuol dire altri papi) con antenati biologici di Dawkins. O esistono accuse analoghe per i antenati biologici di Papa? Se è cosi, la mia attitudine di giudizio non cambia, anche se a dir vero non mi sembra il caso di paragonare la provenienza biologica di un leader di una denominazione di miliardi di persone con un scienziato qualsiasi.

        • joseph ha detto:

          Stavo facendo una chiosa al tuo commento, tutto qui. Poi sono andato OT sulla faccenda del Papa (è che non riesco a trattenermi).
          Penso che siamo sostanzialmente d’accordo nell’affermare che decontestualizzare scritti e azioni sia una azione poco corretta.
          O no?

          • Vronskij ha detto:

            Si, siamo d’accordo, ma è meglio trattenersi, per non dare importanza a cose che non meritano di avere.

  • filippo ha detto:

    Eviterei di citare in maniera selettiva Darwin: egli diceva che effettivamente nell’uomo la selezione naturale non funziona più perché prendiamo cura dei più deboli e permettiamo loro di sopravvivere. Ma aggiungeva anche: “Nor could we check our sympathy, even at the urging of hard reason, without deterioration in the noblest part of our nature.” Quanto al razzismo, Darwin era sicuramente figlio del suo tempo nel considerare la civilizzazione occidentale superiore ma non ne faceva certo una questione di superiorità biologica, anzi spiegava come, visti da vicino, i “selvaggi” della Terra del Fuoco o i “negri” non erano in realtà differenti dai bianchi “civilizzati”. Se poi qualche imbecille ha travisato Darwin per giustificare il razzismo, non è certo colpa di Darwin.

    • Gennaro ha detto:

      Ogni citazioni è selettiva, non ha senso quello che dici. La gravità sta nel fatto di aver detto quelle cose.
      Non si può giustificare Darwin dicendo che “era figlio del suo tempo”. Tanti uomini contemporanei di Darwin la pensavano in modo diverso, come la Chiesa ad esempio e tanti altri uomini non cattolici.

      • filippo ha detto:

        1. Se la citazione viene estrapolata per travisare il pensiero del suo autore non va bene.

        1. Attenzione perchè l’argomento “è figlio del suo tempo” viene spesso usato per giustificare alcune cose non proprio edificanti fatte dalla Chiesa, come ad esempio l’applicazione di misure discriminatorie nei confronti degli ebrei, che sono state eliminate solo con la presa di Roma nel 1870.

        2. Ripeto: Darwin non ha mai parlato di superiorità biologica di una razza sull’altra e ha sempre negato che persone di diverso colore fossero di specie diverse, come invece molti sostenevano nella sua epoca.

        • filippo ha detto:

          Scusate la numerazione sballata.

        • Gennaro ha detto:

          1. La citazione non è estrapolata in quando c’è l’audio integrale in cui ad una domanda viene data una risposta.

          2. Ha senso parlare di contesto ma non la scusa “era figlio del suo tempo” perché ogni uomo è libero di non seguire l’andazzo del momento.

          3. Darwin ha parlato di razze e i razzisti hanno preso come spunto la teoria di Darwin. L’articolo porta due citazioni tu soltanto la tua opinione.

    • Gab ha detto:

      Che significa “travisato” Darwin? Darwin era razzista di per sé.

  • a-ateo ha detto:

    caro Vronskij,
    Fai bene a contestualizzare, cosa che gli atei non fanno mai anche perchè richiede l’uso di molta ragione….
    Il problema dell’ amore smodato degli illuministi per la schiavitù viene sottolineato perchè oggi usualmente si attribuisce ad essi la paternità della “scoperta” di “libertà, uguaglianza, fratellanza”, valori che sono in netta, totale antitesi con il disvalore della schiavitù. E se fosse un furto totalmente abusivo di valori totalmente Cristiani (le prime due parole della preghiera insegnataci direttamente da Cristo…”Padre nostro”…) che incide nella polemica attuale fra i massoni e i cristiani sulle “radici cristiane dell’Europa”, viste dalla Mafia Massonica di Bruxelles (ma anche da Dawkins…) sostanzialmente come “radici illuministiche dell’Europa”?
    Insomma, Dawkins intellettualmente continua la lotta (sporca e di classe) del prozio con tutti i suoi 512 geni e di questo porta piena responsabilità, anche per non averne mai preso preso le distanze.
    Tu, Vronskij, sapresti dirmi in quale testo e contesto culturale illuministico è maturato il grido “libertà, uguaglianza e fratellanza”, dal momento che io ancora non ci riesco?

    • Gennaro ha detto:

      Una cosa sola: parlare di “atei” in generale è sbagliato, devi precisare che ti rivolgi a quelli militanti, quelli anti-teisti. Altrimenti tiri in ballo persone che non c’entrano assolutamente nulla.

    • Vrnoskij ha detto:

      A-ateo, vedo che commenti spesso in questo sito, e credo che hai letto quanto spesso, fino alla noia, ho scritto in quale testo e contesto culturale illuministico è maturato il grido “libertà, uguaglianza e fratellanza”, ripeto ancora senza stancarmi mai: inizialmente e stato il grido di Caino quando li ha fracassato il teschio all’Abele (motivazione: perché Dio accetta la tua offerta, e non la mia?, cosa hai più di me?, conseguenza diretta: “libertà, uguaglianza e fratellanza”, che razza di Dio è questo?, conseguenza: non esiste?, via del casa del Padre, che aspetta paziente il figliuol prodigo, invidiato dal figlio leale, ripetendo lo stesso sentimento omicida: perché lui, il prodigo, e non io, il leale. Vedi che lo spazio spirituale è come lo spazio einsteiniano?, vuol dire schizofrenico, e ci sono speranze che cambiando lo spazio spirituale, cambia anche lo spazio fisico).

      Io non posso spiegare tutto il testo ed il contesto della storia con un commento. Ma posso dire, riguardo alla tema, che in ogni testo tradizionale inizio della democrazia si mette nel contesto greco antico. Era una democrazia soltanto per i greci, non per i sciavi, il cristianesimo ha liberato anche i schiavi, e ha fatto bene. Ma nel contesto del mondo globale, la tratta dei schiavi persiste ancora, in un modo subdolo (vedi il mio commento sopra che accusa anche il caino comunista Dawkins). Oltre il testo e il contesto c’è anche intertesto.

      Le ultime conseguenze li puoi trarre tu stesso, perché io non posso stare giorno e notte nel mondo virtuale (prendendo anche bastonate verbali, che mi fanno più male che quelle fisiche). Ho cose da fare nel mondo reale, e poi non bastano le rogne del mondo reale, per sovrapporre anche quelle del mondo virtuale?

  • a-ateo ha detto:

    @Joseph,
    scrivi sopra: “Qualche tempo fa, in una discussione con alcuni Uaarini, mi furono poste alcune osservazioni su degli scritti di S. Paolo rivolti agli schiavi, concernenti i loro doveri verso i loro padroni.”
    Premetto che gli atei svolgono una funzione preziosa per i cristiani perchè li aiutano a riflettere e a maturare.
    Le frasi di San Paolo suggerivano comportamenti pratici in una cornice non certamente voluta da San Paolo. Non giustificano la schiavitù in nessun modo. Come Cristo non giustificava la guerra quando prescriveva ai soldati i comportamenti da tenere.
    In Cristo non vi sono nè schiavi,nè padroni…Ricordiamoci sempre le prime due parole del Padre nostro…siamo tutti fratelli, e quindi liberi, e quindi uguali…
    Non per niente gli Illuministi, per tentare di renderne irriconoscibile la provenienza, ne hanno invertito la sequenza logica…
    Se vuoi approfondire il pensiero di San Paolo troverai anche “Non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro” (v. 16; cfr. vv. 7 e 10). Padrone e schiavo, Filemone e Onesimo, sono fratelli perché entrambi sono stati generati alla nuova vita da parte di Paolo. Infatti, come Filemone è associato a Paolo nella fede e nella koinonìa (v. 6, la comunione dei beni), così lo è pure Onesimo. – V. 17. nel seguente link http://www.biblistica.it/1/la_lettera_a_filemone_la_schiavitu_al_tempo_di_paolo_4868108.html

    • Daphnos ha detto:

      Credo che a prescrivere compiti ai soldati fosse Giovanni Battista.

    • joseph ha detto:

      Infatti. Nel testo egli si rivolgeva agli schiavi come ci si rivolge agli uomini liberi. Io, in un primo tempo, non avevo notato la cosa, sai, sono nato nel secolo XX. Poi c’ho riflettuto e ho capito.
      Per questo si parla con chi la pensa diversamente da te: un altro punto di vista migliora il tuo.

  • a-ateo ha detto:

    @vronskijj,
    prendo atto che neanche tu sai dirmi in quale testo di pensatore illuminista è teorizzato il famoso “libertà, uguaglianza, fratellanza.
    prendo atto che tu non conosci Cristo, il Vangelo e neanche il padre nostro.
    Il resto è fuffa.
    Ti rifai ai greci…che usavano la schiavitù, e, quindi, non potevano teorizzare “libertà, uguaglianza, fratellanza”.
    Ti rifai ad Adamo ed Eva….che non potevano neanche porsi il problema di regolare i rapporti umani.
    Storpiando gli argomenti altrui in modo plateale non si va da nessuna parte.
    E comunque la tua risposta mi è molto utile lo stesso.Grazie.

    • Vrnoskij ha detto:

      Si lo vedo quanto è utile per te, ti ha dato la possibilità e il piacere di dimostrarmi quanto sono ignorante per i vari testi, e che storpio i argomenti in forma plateale.

      • a-ateo ha detto:

        @Vronskij,
        Se leggi il Vangelo con attenzione scoprirai perchè contiamo gli anni in gran parte del mondo a partire dalla Sua nascita…
        E’, dopo 2000 anni, sempre un testo fondamentale, questo si.

        • Vrnoskij ha detto:

          A-ateo, non leggo nessun testo con attenzione perché ho capito che da secoli il mondo è una platea abitato da testi quadrati che non vedono con attenzione dovuta la rotondità, e perfino la sfericità, delle persone. C’i voleva il web per capire che siamo testi quadrati che si scontrano come teste quadrate senza mai trovare l’intertesto. Sembra che unica speranza rimane che si faccia realtà la fantascienza Fahrenheit 451.

  • Simone ha detto:

    Com’è che fino all’altro ieri (non letteralmente) Dawkins era ben considerato dalla stampa e adesso viene preso per il sedere dalla stessa?

  • Tommaso B. ha detto:

    Poveretto, ha giudicato per essere giudicato?