Spagna: promiscuità omosessuale riattiva malattia venerea

La “Agencia de Salud Pública” di Barcellona ha allertato i centri di salute per un focolaio di linfogranuloma venereo registrato nella capitale catalana, una malattia a trasmissione sessuale che si credeva essere quasi debellata. La microbiologa dell’ospedale Vall d’Hebron, Estrella Caballero, ha partecipato ad uno studio che conferma la preoccupante diffusione di questa malattia e ha spiegato che si tratta di «una malattia altamente contagiosa a trasmissione sessuale, ed è causata da alcuni ceppi del batterio Chlamydia trachomatis. La malattia, che colpisce soprattutto gli uomini gay, provoca infiammazione della mucosa anale e rettale, con piccole ulcere genitali».

L’infezione, continua la dottoressa, «si diffonde principalmente attraverso il sesso anale». Tra gli eterosessuali si sono registrati soltanto due casi. Non si verificava in Europa da molto tempo, spiega. «Tra il 2003 e il 2004 i primi casi sono stati rilevati in Olanda, e da allora è cresciuta». Le malattie sessualmente trasmissibili sono generalmente in costante aumento, «soprattutto tra la comunità gay, dove c’è maggiore probabilità di impegnarsi in rapporti sessuali non protetti con partner multipli e sesso anonimo», precisa la microbiologa.

Il sociologo dell’Università di Chicago, Edward Laumann, ha sostenuto che «gli omosessuali trascorrono la maggior parte della loro vita adulta in relazioni transitorie o a breve termine, con un impegno minore ai sei mesi» (Adrian Brune, “City Gays Skip Long-term Relationships: Study Says”, Washington Blade 2004). Nel 2003 Barry Adam, docente omosessuale dell’University of Windsor in Canada ha stabilito che, tra gli omosessuali che avevano relazioni di oltre un anno, soltanto il 25% ha dichiarato di essere monogamo. Nel 2000, uno studio ha rilevato che gli omosessuali avevano quasi quattro volte più probabilità di avere avuto più di 50 partner sessuali nei sei mesi precedenti l’indagine, rispetto agli eterosessuali. Inoltre, il 10,2% di essi ha riferito di aver avuto tra  i 501 e  i 1000 partner nella sua vita sessuale, mentre un ulteriore 10,2% ha superato i 1000 partner  (Paul Van de Ven, et al., “Facts & Figures: 2000 Male Out Survey,” p. 20 & Table 20, National Centre in HIV Social Research Faculty of Arts and Social Sciences, The University of New South Wales, Febbraio 2001).

Nel 2004 un caso di linfogranuloma venereo è stato diagnosticato a Barcellona, mentre tra il 2007 e il 2010 sono stati rilevati 146 casi. Nell’ultimo anno la malattia ha avuto un impatto maggiore, producendo 72 nuove infezioni. Continua la Caballero: «vi è una percentuale molto elevata, tra le persone colpite, di soggetti con HIV positivo, il 66% di quelli diagnosticati l’anno scorso. La ragione è che gli omosessuali sono promiscui». La microbiologa spagnola tiene ad avvertire che la Linfogranuloma, «può essere endemica se passa dalla comunità gay a quella etero, come sta già accadendo». In Spagna, come accade nel resto del mondo, i gay sono soltanto il 2% della popolazione ma rappresentano il 46% delle nuove infezioni. Un rapporto governativo del 2011 ha stabilito che «in Spagna, gli omosessuali sono diventati il gruppo più rappresentato tra le nuove diagnosi di HIV e l’unico con una tendenza crescente», essi hanno «una prevalenza di HIV estremamente elevata».

98 commenti a Spagna: promiscuità omosessuale riattiva malattia venerea

  • Panthom ha detto:

    Insomma, vadano pure in giro con la tutina rosa ma tranquillizzino almeno la loro fame di sesso.

  • Kosmo ha detto:

    Adesso arriva Paolo con la sua “variante naturale della sessualità”, e in cerca del “gene eterosessuale”…

    • Paolo ha detto:

      Ciao kosmos e Phantom mi avete chiamato? Sì certo il gene eterosessuale me lo dovete ancora mostrare, ma tantè io, a vostra differenza non dichiaro che l’eterosessualità è un disagio solo perchè non ne avete dimostrato l’esistenza del gene. Cmq suggerisco di tradurre bene “Il problema è che gli omosessuali promiscui e HIV positivi sono ancora più rilassati per quanto riguarda le precauzioni”. Quindi non un problema di omosessualità ma di sesso protetto (che riguarda anche gli etero nelle tantissime malattie veneree che purtroppo li riguardano. Sorvoliamo poi sul solito dato farlocco del 2%. Della serie pubblico e posto le cose a seconda di quello che mi piace (il vostro odiatissimo condom).

      • Panthom ha detto:

        Ti aspettavamo ieri. Questa volta però non hai detto che “tutta la scienza ha dimostrato che….”. Bravo, migliori ogni volta. Ho parlato di disagio dell’omosessualità? Sorvolando sul fatto che lo penso o meno, dove l’avrei detto?

        Il gene dell’eterosessualità 😀 , ancora su questa bufala? Non ti basta l’esistenza del liquido seminale? La promiscuità non è un problema? Ma se è proprio questo il punto di cui hanno parlato i ricercatori??? Il 2% è farlocco? Hai mai provato a cliccare sui link? Hai qualche dato diverso? Sai che in tutti gli studi sull’omosessualità si parla di 2%?

        • Paolo ha detto:

          Vedo che fai un pò fatica, ma pazienza.
          1) Non facciamo giochini su quello che pubblicate please…un pò di onestà;
          2) Mmmmmmm sì liquido seminale e allora? Solita ideologia del sesso al fine unico della procreazione?
          3) E’ il sesso non protetto il problema…poi ripeto la presunta promiscuità è solo un altro aspetto dell’omofobia sociale. Che poi, come dite bene, c’è pieno di etero che va a puttane.
          4) solito dato farlocco sì (non c’è il link) ma è cmq il solito dato farlocco portato a sentimento dai soliti 4 gatti delle terapie riparative;
          5) Vediamo secondo le stime considerate dall’Oms siamo ben oltre, fin quasi al 10%, ti basta?

          • Panthom ha detto:

            1) giochini? di cosa parli?
            2) L’esistenza del liquido seminale dimostra che la natura dell’uomo tende geneticamente all’eterosessualità. L’omosessuale avrà un comportamento cerebrale che contrasta contrasta con il comportamento biologico del corpo. L’omosessuale ha un corpo che continua a ragionare da eterosessuale.
            3) Non solo. Mi pare comunque ridicolo che Arcigay vada in giro con i palloncini a forma di preservativo e poi l’1% dei suoi ragazzi lo usa. Barry Adam, docente omosessuale dell’University of Windsor in Canada ha stabilito che, tra gli omosessuali che avevano relazioni di oltre un anno, soltanto il 25% ha dichiarato di essere monogamo. Metti in dubbio gli studi gay? Sei omofobo allora. La promiscuità è un problema dell’omofobia, quanto lo è il lavandino sgocciolante di Grillini.
            4) Oddio, sembri Mimmo. Dato farlocco?? Ma davvero non ne sai nulla? Come pensi di confrontarti non sapendo nulla, Paolo? Ci sono liste ed elenchi infiniti sul web e su Wikipedia…ma ti basta il dato nel Regno Unito che è la patria degli omosessuali europei: http://www.guardian.co.uk/news/datablog/2010/sep/23/gay-britain-ons
            5) Grazie, il link dov’è?

      • Kosmo ha detto:

        E dàlli con ‘sto gene dell’eterosessualità!
        Ma XX e XY non te li ha fatti studiare Carcano?

  • Panthom ha detto:

    Solitamente è terzo…ho voluto fregarlo.

    • Paolo ha detto:

      Ah proposito suggerisco una soluzione per evitare la promiscuità (ma poi funziona visti i tantissimi clienti delle prostitute?) diritti uguali, istituto matrimoniale per tutti…al massimo la (non dimostrata e diffusissima anche tra gli etero) brevità delle relazioni tra persone dello stesso sessso è soltanto un altro risultato dell’omofobia ancora dilagante, da intendersi come avversione sociale a riguardo (così evitiamo i soliti giochini).

      Saluti e usate SEMPRE il preservativo che siate etero, omo, bisx, teopitechi…

      • Panthom ha detto:

        Ah, giusto. La promiscuità degli omosessuali è colpa dell’omofobia, così come il raffreddore della Concia e il lavandino che sgocciola in casa Grillini.
        Il condom per cosa? Sono sufficienti alla grande i metodi naturali, altro che pezzi di gomma! Tieni conto che poi servono a poco contro l’aids: https://www.uccronline.it/2011/12/17/il-virologo-perno-%C2%ABla-risposta-allaids-non-e-il-preservativo-ma-leducazione%C2%BB/
        Quel che conta sono le abitudini sessuali. Quindi evita di avere 1000 partner all’anno, se puoi.

        • Paolo ha detto:

          Esatto bravo…dal disagio che la società omofoba trasmette a queste persone. O sei d’accordo con me nell’estendere, giustamente, il matrimonio a tutti? Bravo ti sei evoluto allora!!!!
          I metodi naturali come contraccettivi? Se non si trattasse di argomenti seri farebbe quasi ridere.
          Non entriamo poi nell’assurda lotta contro il preservativo portata avanti dalla vostra ideologia. Poi educazione secondo cosa? Secondo quello che dicono strani personaggi che, in teoria, rinunciano alla proprria sessualità per non si sa bene che cosa??
          Veramente un brutto messaggio. Siamo seri. Il preservativo salva la vita…di TUTTI!!!!

          • Panthom ha detto:

            Credo che dovresti sostenere che anche le porte di casa tua che cigolano sono dovute alla discriminazione…troveresti sicuramente l’appoggio dei mobilieri brianzoli!
            I metodi naturali sono ovviamente sicuri al 98% (anzi, bello che anche la televisione comincia a farne pubblicità) e sono un ottimo approccio alla sessualità. Ovviamente per chi ha le compulsioni dei 1000 partner all’anno difficilmente li troverà utili.
            La tua divertente apologia del preservativo dovresti farla ai tuoi amici con la tutina rosa, lo hai ammesso anche tu no? Se avessi ragione comunque, l’università di harvard non premierebbe una suora cattolica per aver sconfitto l’aids senza preservativo, promuovendo la tanto odiata (da te) fedeltà di coppia (https://www.uccronline.it/2011/12/03/premiata-suora-cattolica-per-aver-sconfitto-laids-in-uganda-senza-condom/).
            E’ anche un rispetto dell’uomo e del partner, mi domando perché tra voi non sia così. Hai qualche risposta?

            • simone ha detto:

              rispondo all’ultima domanda: credo che gente che si vesta come quelli in fotografia non stiano rispettando sopratutto se stessi e la loro dignità. E se non lo fanno su di loro innanzitutto…

  • Ottavio ha detto:

    Se c’è qualche omosessuale che legge, posso chiedere se c’è davvero questa propensione alla promiscuità? Ed eventualmente da cosa è dovuta secondo lui?

    • Alessandro M. ha detto:

      Credo che vero sia vero, altrimenti non ci sarebbero questi dati scientifici. Sul perché sarei curioso anch’io, ma è difficile trovare qualcuno disposto a parlarne in maniera distesa e rilassata.

    • Kosmo ha detto:

      Guarda, secondo me è come se a noi eterosessuali chiedessero: “Ma perchè tanti uomini, specialmente sposati, vanno con le prostitute o con i trans?”

      Ognuno credo che faccia storia a sè (come è giusto che sia, d’altronde).
      Non potrei spiegarmi le pulsioni di un altro uomo con “passioni” diverse dalle mie (ma pure sempre un uomo come me).

      • Sabbia ha detto:

        Ma un conto è andare con le prostitute, un altro è essere andati con più di 1000 donne nella tua vita. Insomma, vuoi dire che anche tra gli etero il 75% non è monogamo??

        • Kosmo ha detto:

          No. voglio dire che se chiedessero a me eterosessuale come mai tanti uomini sposati vanno a prostitute e trans, io non saprei rispondere, anzi, mi arrabbierei un pochino se lo chiedessero a me. Risponderei “Ma cosa vuoi che ne sappia?”
          Quanto agli etero il 75% non sia monogamo…beh… i clienti le prostitute, viados e chissà cos’altro mi sa che ce l’hanno (altrimenti Monti non avrebbe proposto di tassare 😉 ) Qualcosa vorrà pur dire.

  • Larry SFX ha detto:

    ma và!?

  • Laura ha detto:

    Offro questo bellissimo contributo del filosofo francese Alain Finkielkraut sull’amore e la paura della sua durata: http://www.tempi.it/e-se-fosse-sempre-intervista-finkielkraut

  • Daniele ha detto:

    Ma adesso, con il Popolare Mariano Rajoy al Governo, le cose cambieranno!

  • Orbitalia ha detto:

    di solito, si spiega la promisquità sessuale omosessuale, col classico ‘bisogno del padre’: cioè cercare negli altri uomini la propria mascolinità, che si è sviluppata poco a causa di una presenza paterna manchevole. ma naturalmente la situazione è complessa. il dott Nicolosi diceva: ‘padri, abbracciate i vostri figli, altrimenti un altro uomo lo farà per voi’

    • Ottavio ha detto:

      E’ una risposta valida, ma non penso sia quella degli omosessualisti. Vorrei sapere come la spiegano loro, ma stranamente mi sembrano evaporati.

      • Paolo ha detto:

        leggi sù…
        poi consiglio: non usate trermini inventati come “omosessualiti” vi smonta subito le argomentazione poichè evvidenzia l’ideologia che vi spinge a parlare!

        • Kosmo ha detto:

          Eccoti qui!
          Ma dov’eri finito?

        • Luke ha detto:

          Se per questo il termine “omofobia” di cui tanto ti riempi ridicolmente la bocca con voracità neanche esiste ! Una sorta di termine mal assemblato e coniato dai circoli gay al fine di inventare una colpa, un reato sul nulla assoluto e di colpire il libero cittadino che pensa ancora con la propria testa e concepisce la Società nella sua giusta normalità, non certo tra le malate nevrosi di quei personaggi dei pork pride.

    • beciu ha detto:

      Mi presento: mi chiamo Alessandro, sono un convertito (prima cattolico) agnostico che vive come un ateo, e ho trovato questo sito tramite la vostra somiglianza nel nome al vostro gemello grande cattivo 🙂
      Mio padre non mi ha mai abbracciato in vita mia (se non una volta quando morì suo padre), però per quello che ho potuto constatare mi piacciono le donne.
      Potrei essere una variante statistica, ma penso che la promiscuità sessuale dei gay sia dovuta ad un misto ideale tra la potente carica sessuale maschile (raddoppiata nel caso di uomini che cercano uomini) + il fatto che non sono portati come gli etero alla coppia per fine procreativo + un certo grado di trasgressione dovuto al modus vivendi quasi clandestino che hanno dovuto subire (e in alcuni casi ancora subiscono).

      Saluti

      • Panthom ha detto:

        Grazie Alessandro. Per fortuna esistono anche questi tipi di “convertiti” 🙂
        Sono anche contento che il gemello cattivo faccia pubblicità a quello buono.

        La tua risposta ha sicuramente senso, ma non riesco a convincermi di nessuna delle tre risposte.
        1) La “carica sessuale” non è necessariamente in contrasto con la fedeltà/monogamia. Chi l’ha detto che una persona mangia meno polpette rispetto a tre persone guardando la loro vita? Scusa il paragone ma non mi veniva altro.
        2) Anche il fine procreativo non mi convince moltissimo, siamo bombardati continuamente dai metodi contraccettivi per le coppie eterosessuali, quasi che la gravidanza fosse una malattia, che non penso ci si faccia molti problemi alla “quantità e frequenza”. Da questo punto di vista non vedo molte differenze tra i due comportamenti sessuali.
        3) L’ultima risposta invece non la capisco proprio. Le mie domande sono: perché l’omofobia dovrebbe portare alla trasgressione? Perché la clandestinità dovrebbe portare alla promiscuità? Perché la promiscuità è altissima anche nel quartiere gay di San Francisco o in Olanda, dove si rischia l’eterofobia a momenti?

        • Antonio ha detto:

          Più che altro sono fattori che si ritrovano anche nei rapporti non omosessuali ma che tuttavia non vengono influenzati. La carica sessuale dovrebbero subirla anche le donne (perchè uomo con uomo raddoppia? O perchè io etero non la subisco?).
          Il fine procreativo non lo considera più nessuno dal 1700, e abbiamo una quantità incredibile di sistemi di contraccezione.
          Per cercare trasgressione in un rapporto omosessuale ti tocca andare in Iraq, e poi lo stesso dovrebbe avvenire nei rapporti uomo-donna sposati, fidanzati, ecc ecc ecc

        • beciu ha detto:

          Ciao.
          Il “gemello cattivo” non è che fa pubblicità, però googlando (sembra sia veramente un verbo negli U.S.A.) ho trovato l’ UCCR.
          Quindi ora mi diletto a confrontare i diversi stili nei commenti.. la cosa + buffa è che difficilmente, per quello che ho riscontrato, l’UAAR tratta gli stessi argomenti del’ UCCR.. comunque…

          1) Io sono dell’idea che una donna sia meno “sessocentrica” di un uomo, tant’è che va quasi portata al grande passo.
          E’ ovvio che questo concetto, in questi tempi moderni, non è + così forte, però per me resta il fatto che un uomo pensa più al sesso di quanto possa fare una donna.
          Ma questa ragione da sola non basterebbe, poichè altrimenti si potrebbe parlare di coppie gay (maschi) che son fedeli tra loro facendo sesso in continuazione… ma…
          2) per quanto l’approccio alla sessualità stia cambiando, resta sempre l’idea di fondo che un ragazzo e una ragazza si mettano insieme in prospettiva di formare una coppia duratura per un giorno fare figlioli.
          Una coppia che, + o – istintivamente vuole avere un futuro, avrà la tendenza a non cedere alla promiscuità, a cercare la fedeltà.
          Se invece questo pensiero non esiste per ovvi motivi, questo legame cade.
          Guarda bene che non sono tutte ragioni vincolanti e determinanti, sono però elementi che sono presenti da una parte e dall’altra no e che, a mio avviso, rafforzano il concetto “gay + promiscui” o “etero meno promiscui”.
          E le ritengo ovviamente + plausibili della teoria dell’abbraccio, anche per il succitato motivo che mio padre proprio non mi ha mai abbracciato nè carezzato.
          3) La clandestinità, la non approvazione della società porta a reazioni scomposte: provando a dirla un po’ meglio, perchè rispettare certe norme comportamentali (come ad es. la fedeltà) di una società che mi rifiuta ?
          I gay, essendo stati ghettizzati, hanno creato un loro codice comportamentale, con la tendenza a rifiutare quello dei loro “persecutori”.
          Ovvio po che lo stile libertino si è mantenuto anche ora che, in certi contesti, l’omosessualità è abbastanza tollerata.

          • Panthom ha detto:

            La cosa che differenzia è che un non credente che non è d’accordo non viene insultato o sbeffeggiato, ma qui si cerca sempre di prendere sul serio l’interlocutore senza mancare di rispetto. Frequentando il sito dell’uaar prova a notare il trattamento derisorio continuo che viene riservato ai credenti.

            1) Mi preoccupa un po’ quando dici che dovremmo portare le donne ad essere più sessuocentrica. Proprio oggi che sono in costante aumento le dipendenze sessuali: http://27esimaora.corriere.it/articolo/sesso-compulsivo-se-9-milioni-di-americani-sono-sesso-dipendenti/ , http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/francia-contro-ipersessualizzazione-bembine.aspx
            Forse dovremmo darci una calmata invece, e tornare a dare un valore anche alla sessualità, ben al di là di quell’istante di piacere che comunque non accontenta mai nessuno, tant’è che diventa una compulsione.

            2) Ho capito cosa intendi. Ma questo appunto amplifica il problema. Che senso hanno i riconoscimenti giuridici delle coppie di fatto (anche x omosessuali) se poi sono gli stessi omosessuali a non essere interessati a legami duraturi? E’ solo una battaglia ideologica? E perché non sono interessati a legami duraturi? Forse che un rapporto d’amore si basa soltanto sull’avere dei figli?

            3) Scusa, ma perché dovrei non essere fedele in una società che mi rifiuta? Perché i problemi persistono nelle società gay-friendly? Perché l’essere ghettizzati porta a rifiutare il comportamento dei persecutori? Immagino che questo valga anche per la nascita dell’omosessualità, come la intendeva Freud: il padre perseguita il figlio (ovvero lo offende, è lontano da lui) e il figlio si comporta in modo opposto?

            • beciu ha detto:

              Non mi pronuncio sull’UAAR nè sull’ UCCR, premetto questo.
              Prendo atto, con piacere, che non sono stato insultato o sbeffeggiato.
              Rispondo punto x punto.
              1) Non ho sostenuto di dover portare le donne al “sessocentrismo”, mi son spiegato male: ho sottolineato come, nonostante siamo nel 2012, ancora in molti casi dobbiamo “convincerle” nel venire a letto… e non dico nemmeno che questo sia un male, è solo una constatazione.
              2) Considera che io non interpreto nè sono portavoce dei gay.
              Parlando di “tendenze promiscue” ho esposto un mi parere, che tra le altre cose può essere errato.
              In ogni caso ciò non toglie che, tra i gay, ci sono quelli che sono fedeli ai partner e formano coppie.. è per codesti che si pone l’eventuale discussione sul riconoscimento delle coppie di fatto.
              3) Sintetizzo: sono maschio e quindi arrapato di mio, devo avere a che fare con altri maschi arrapati come me, ma dovrei tenermi a freno per rispettare un certo modo di comportarmi di quella società che mi prende a pesci in faccia per quello che sono ?
              L’essere ghettizzati, il sentirsi odiati porta rancore verso chi ti vessa, quindi ogni tratto distintivo può divenire fonte di orgoglio.
              E non solo: ogni tratto distintivo diventa, per le minoranze, forte motivo di identità.
              Lo stesso motivo per cui i testimoni di geova sono tanto attaccati al concetto del nome Geova e al divieto di trasfusione: a mio avviso queste particolarità diventano vessilli intorno ai quali riunirsi e sentirsi parte di un qualcosa.

              • Panthom ha detto:

                Nessuno viene insultato qui, anche di fronte alle accuse di nazismo che ci becchiamo.

                1) Basta dire, credo, che la donna ha frequentemente un’idea di amore più sana di quella dell’uomo.

                2)Beh, avrai un’opinione in merito no? Ma serve modificare una legge che poi interessa a pochissime persone? Ci sarebbe un’infinità di leggi da legiferare a questo punto.

                3) La frase davvero non la capisco: “devo avere a che fare con altri maschi arrapati come me, ma dovrei tenermi a freno per rispettare un certo modo di comportarmi di quella società che mi prende a pesci in faccia per quello che sono?. Cosa c’entra?? Perché uno si dovrebbe tenere a freno se la società (assumo che sia vero) mi contrasta? A questo punto perché sarebbe falsa questa mia affermazione: “devo avere a che fare con altri maschi arrapati come me, e non mi tengo assolutamente a freno proprio perché non voglio rispettare un certo modo di comportarmi di quella società che mi prende a pesci in faccia per quello che sono?”. Perché questa sarebbe falsa e la tua sarebbe vera?
                Dici ancora: “L’essere ghettizzati, il sentirsi odiati porta rancore verso chi ti vessa, quindi ogni tratto distintivo può divenire fonte di orgoglio”. Ma cosa c’entra l’orgoglio con l’avere oltre 1000 partner sessuali? Non si può essere orgogliosi del proprio comportamento sessuale rimanendo monogami?

                • beciu ha detto:

                  1) Non credo. Ritengo che la diversa visione del sesso è complementare quanto quasi perfetta.
                  Non mi ritengo moralmente inferiore ad una donna per il motivo di essere sessualmente + vogliosa (in media).
                  2) Sì, ce l’ho suppergiù. Esula però dal discorso sulla promiscuità.
                  Si può fare ?
                  3) L’istinto maschile mi porta a cercare di trombare il + possibile, il non avere un futuro di prole mi porta ad instaurare (mediamente) coppie dal legame + debole.
                  P.S. Non capisco la differenza tra la mia e la tua affermazione, ma forse prchè sto andando di fretta… me la rispieghi ?
                  Perchè rispondere ad una morale “eterosessuale” quando, tra le altre cose, la società che la esprime mi ghettizza ?
                  Io me ne frego e seguo l’istinto, e tale comportamento può essere visto anche come senso di rivalsa e di orgoglio di una “comunità”.

                  • Panthom ha detto:

                    1) Attento perché ora arriveranno le femministe a dire che stai notando delle differenze tra l’uomo e la donna e sei un sessista.
                    2) Si può fare in che senso? Mica comando io…
                    3) Ma tu pensi che tutte le coppie etero abbiano un futuro di prole?? Proprio oggi che il tasso di natalità è ai minimi storici (alla faccia della bufala demografica!!). Perché gli etero che non vogliono figli non hanno rapporti sessuali così compulsivi come gli omosessuali?

                    Ho sbagliato io a scrivere e non tu a capire, scusami! Tu trai una conclusione precisa: “devo avere a che fare con altri maschi arrapati come me, ma dovrei tenermi a freno per rispettare un certo modo di comportarmi di quella società che mi prende a pesci in faccia per quello che sono?”. Ma chi ha detto che sia vero questo ragionamento?

                    Perché quest’altro è falso? “Devo avere a che fare con altri maschi arrapati come me, ma mi tengo a freno proprio per dimostrare che esiste una fedeltà nell’omosessualità, una sanità nei rapporti”. Io ragionerei così, ad esempio.

                    Ma la morale eterosessuale vuole davvero la monogamia? In che modo? In che modo la compulsione sessuale e la promiscuità sono l’orgoglio di una comunità? Esse oltretutto sono alla base della diffusione di malattie…
                    Tieni conto poi che le statistiche si basano anche sulle lesbiche, il che rende completamente falso il tuo assunto sugli uomini. Anzi, due donne e quindi doppia poca propensione al sesso. Come spieghi la loro promiscuità con il tuo ragionamento?

                    • beciu ha detto:

                      1) Non è sessismo, è osservazione asettica delle cose.
                      Nessun diritto negato x le donne, questo lo metto in chiaro.
                      2) Era per dire 🙂
                      Entrare nel discorso “coppie di fatto” allontanerebbe un po’ il focus della discussione.
                      C’è evidentemente esigenza di qualcuno ad avere delle tutele e dei riconoscimenti.
                      Non vedo un motivo per non riconoscergli qualcosa: possiamo anche non chiamarlo matrimonio (il termine matrimonio ha un suo senso), e sicuramente un pacs (o qualsiasi nome abbia) non ha la stessa forma di un matrimonio dove sono previsti figli.
                      I figli sono un tassello fondamentale di una società che non vuole morire, ovvio che chi ha o può avere figli deve essere trattato n maniera diversa.
                      Ma una coppia che vuole passare la vita insieme, prendersi cura l’un dell’altro, ha una sua dignità particolare e non vedo motivo per escludere totalmente queste persone.
                      Si può discutere ovviamente punto x punto su cosa è giusto o sbagliato, ma a mio avviso è sbagliato negare a priori tutto.
                      3) Anche io penso che manterrei la mia innata fedeltà anche se fossi gay, però effettivamente dirlo è difficile perchè.. non siamo nella loro pelle.
                      Permettimi la battuta anche volgare, ma “è facile fare il f….. col culo degli altri” 🙂
                      Te lo dico bonariamente, ma lo dico anche a me stesso: non possiamo io e te sapere come si vive l’omosessualità, il probabile contrasto coi genitori in primis e la società in secundis, come ci si sente a trovarsi comunque al di fuori delle regole già per “come si è”, a trovarsi per la prima volta dentro un “ghetto”, a non avere il rischio del possibile figliolo ma neanche il confortante pensiero che un giorno potrai essere padre, avere una famiglia.
                      Tutto questo io non lo so, io sto con una ragazza con la quale progetto di avere dei figli un giorno, di avere una casa dove crescerli e abbracciarci tutti insieme fino a che avrò fiato in gola.
                      Ma un gay questo, anche per causa di una società che li rifiuta fin da subito, può pensare di non poterlo vivere.
                      Un gay può avere la sconfortante visione di una vecchiaia di solitudine, perchè una coppia di froci è malvista.. e quando si è + vecchi e stanchi non si ha lo slancio giovanile di combattere certi mulini a vento.
                      Un gay può pensare tutto questo, sapere di essere ancora giovane e cercare di godersi l’attimo nella maniera + intensa possibile.
                      Tutto questo può essere vero, ma anche no: il mondo è bello perchè è vario, ache tra i gay stessi.
                      Quindi io pontifico, pontifico, ma dichiaro solennemente di non sapere: e sapendo di non sapere non pongo limiti, laddove non vedo il male ma solo diversità lascio correre, non giudico.
                      Perchè io non posso sapere, io sono normale.
                      E fondamentalmente tiro un sospiro di sollievo per questo

                    • Panthom ha detto:

                      1) Ogni differenza è sessismo. Lo dicono loro, mica io.

                      2) Posso condividere quanto dici, tieni conto però che rimane il problema che pochissime persone sono davvero interessate (il motivo lo spiega l’articolo). Vale la pena legiferare su una cosa del genere? Le richieste mediatiche rientrano tutte nel tentativo di normalizzare l’omosessualità, non partono tanto dall’esigenza vera. Inoltre, lo hanno ammesso gli stessi omosessualisti, le coppie di fatto sono il primo passo per arrivare al matrimonio e all’adozione. E’ il piano inclinato, infatti nei Paesi dove sono state accettate si è poi arrivato al matrimonio e all’adozione (e in alcuni posti all’obbligo delle chiese a sposare due omosessuali).

                      3) La battuta effettivamente casca a pennello. Mi ha fatto anche sorridere che tu abbia censurato la parola “finocchio” e non “culo”. Questa è inconsciamente il frutto dell’ossessivo martellamento a cui siamo sottoposti dai media: terrore di passare per omofobi, anche mentre si scherza (in realtà credo abbia proprio l’effetto opposto, ovvero il proliferare dell’intolleranza).
                      Ho capito il tuo ragionamento, ma credo vada visto in maniera più ampia. Sembra che tu stia paragonando gli omosessuali ad altri tipi di minoranze che nella storia sono state discriminate, penso ai neri, agli ebrei o alle donne. Queste sono condizioni genetiche al 100%, mentre nell’omosessualità si parla di predisposizione genetica (circa il 30% dicono) e il resto è influenza ambientale/educativa. E’ dunque un comportamento sessuale, come quello tra un padre e un figlio maggiorenne, tra un uomo e un adolescente e così via. A questo punto mi verrebbe da chiederti, come ha scritto sopra Woody85, perché questi altri comportamenti sessuali non debbano trovare un riconoscimento giuridico da parte dello Stato.

                    • beciu ha detto:

                      1) Secondo me loro sbagliano: loro hanno una vagina (deo gratias!), due seni, un ciclo mensile con annessi spbalzi umorali, io due palle un pene e una carica testosteronica superiore alla loro..
                      Io non ho l’istinto materno, e me ne dispiaccio.
                      Questo e altro ancora non si può negare.
                      Poi che sia giusto e sacrosanto che sia io che Lucia (nome casuale) possiamo parimentri aspirare alle cariche di direttore genrale quanto di maestro d’asilo non lo nego anzi lo affermo.

                      2) A richiesta accettabile si da una risposta positiva.
                      A richiesta inaccettabile si da risposta negativa.
                      Il fatto che loro vogliono “normalizzare” l’omosessualità (ovvero renderla completamente accettata) lo capisco e lo approvo finchè la cosa è positiva o quantomeo non negativa per la società.
                      Se il “fatto A” è accettabile mentre il “fatto B” non lo è, è sbagliato “ottenere A per ottenere poi B” nella stessa misura di “negare A per negare anche B”.

                      3) Ho censurato frocio, che viene ritenuta un’offesa (al contrario di finocchio che è accettato).
                      Il fatto che l’omosessualità abbia una radice totalmente genetica oppure una radica parzialmente genetica e parzialmente ambientale non cambia di una virgola il problema.
                      Un pazzo omicida può essere tale sia per induzione ambientale (violenze subite, etc) e/o ormoni/cervello sballati (quindi fattore genetico): l’omicidio è un danno per la società, quindi a prescindere dall’origine della pazzia, essa è considerata pericolosa.
                      L’omosessualità non è un danno (sempre che al mondo ci sia anche una buonissima parte di etero che continua la specie) perchè danno non arreca a nessuno dei soggetti coinvolti, mentre altri comportamenti sessuali come zoofilia o pedofilia portano danni assolutamente a prescindere dalle cause che hanno generato questi comportamenti.
                      Ovvio che poi esistono comportamenti nel mezzo il cui giudizio è + sfumato e complesso: uomo adulto con ragazza/o adolescente, incesto, chissà altro.
                      In certi casi probabilmente il giudizio varia di caso in caso: fino a quando si considera un ragazzo adolescente ?
                      Rapporti tra fratello e sorella sono sbagliati perchè ?
                      Tutte queste considerazioni esulano da quello che penso io, sia chiaro… no potrei mai pensare a mia sorella come ad un oggetto sessuale, però concepisco che per altri magari non è così.
                      E allora mi chiedo cosa ci sia di sbagliato ?
                      Probabilmente servirebbero pareri di medici, psicologi, sociologi, ma a quel punto una discussione tra due fazioni si ridurrebbe al mero citazionismo di eminente esponenti della propria fazione… quindi personalmente sospendo il giudizio su certe pratiche, limitando a giudicare i casi + eclatanti e a comportarmi personalmente come meglio credo.

                    • Panthom ha detto:

                      Possiamo partire dal 2.

                      2) Il piano inclinato tuttavia non si ferma dicendo “è sbagliato”. La pallina scivola giù anche se non vuoi. Se l’omosessualità fosse “normale” non ci sarebbe bisogno di normalizzarla attraverso furore mediatico.

                      3) Non puoi sospendere il giudizio sui rapporti tra fratello e sorella, padre e figlio e invece non sospenderlo tra uomo e uomo o donna e donna. Sono tutti comportamenti sessuali. Tu per accettare usi il criterio del “non fa male a nessuno”, e anche tra fratello e sorella “non fa male a nessuno”, tuttavia tu per primo sei prudente. Quindi utilizzi un criterio per un caso e non per l’altro, questo è scorretto dal mio punto di vista. Ti ricordo che ci sono moltissimi psicologi contrari al rapporto omosessuale.

        • Paolo ha detto:

          Perchè l’eterofobia è un’assurda argomentazione senza senso.
          E’ buttare fumo negli occhi…nessuno è discriminato, offeso o privato di diritti poichè eterosessuale. Nessuna ideologia religiosa, per quanto folle, si scaglia contro gli eterosessuali. Nessun omosessuale esprime ribrezzo verso gli eterosessuali.
          Mentre ciò avviene per gli omosessuali. Ma il problema non sono l’eterosessualità o l’omosessualità
          Non spostare il nocciolo della questione, non si tratta di etero contro omo. Ma di furente ideologia religiosa contro il normale orientamento omosessuale che non accetta di essere smentita. capito?

          • Panthom ha detto:

            Non credo che questo valga nel quartiere gay di San Francisco, l’unico luogo dove gli omosessuali sono in maggioranza.

            Era più divertente quando parlavi di “tutta la comunità scientifica promuove l’omosessualità”. Ora sei passato a citare continuamente la “furente ideologia religiosa”. Mi fa piacere pensare che è pieno di laici, laicisti e non credenti che criticano il comportamento omosessuale.

          • Panthom ha detto:

            Resta il fatto che fino a pochi anni fa i neri erano molto, ma molto più discriminati di voi. Eppure non si sono mai visti tutti questi disagi psicologici su di loro. Come mai, Paolo? Che idea ti sei fatto tu?

            Non credi che l’omofobia derivi dalla vostra enorme e continua pretesa di forzare ideologicamente il pensiero della società? Tutte le campagne di attacco che create per ogni politico che esprime una visione contraria alla vostra, pensi davvero che facciano bene a voi? Sicuro che questo modo di comportarsi non sia alla base dell’omofobia? Sicuro che il tuo stesso comportamento aggressivo, caro Paolo, per chi critica legittimamente l’omosessualità (paese democratico e civile) non sia alla base dell’omofobia?

      • Antonio ha detto:

        Ciao beciu, Quando studiavo a Roma uscì la notizia che a Valle Giulia di notte diventava un “ritrovo” per omosessuali. Tra virgolette perchè ritrovo era una parola grossa, più precisamente si offrivano prestazioni sessuali (gratis e a pagamento). Ora non prenderla a male ma non era nulla di nuovo nel panorama gay (che io conosco, non troppo bene perchè non sono gay, ma che ho avuto modo di conoscere frequentando per anni alcuni amici gay, che immancabilmente, oltre a cercare di fare il solito lavaggio del cervello gay (che a me divertiva), mi portavano in parecchi locali). La particolarità di Valle Giulia stava nel fatto che potevi trovare ragazzi in posizioni ovine dietro i cespugli, così da poter saltare la questione “presentazioni”. Finito il tutto prendevi e te ne andavi, o cambiavi cespuglio.

        Io penso che, considerando questi fenomeni frequenti, la promiscuità sessuale dei gay sia dovuto al fatto che hanno una morale decadente, sono un pò come le ragazze facile: non hanno niente di meglio da offrire e hanno un’organizzazione dietro che li manipola spingendoli a credere che questa è una strada giusta. Poi possiamo aggiungere tutti quei discorsi sul poco rispetto della persona…ma il fulcro principale rimane uno solo: la perversione sessuale. Niente di più niente di meno.

        • beciu ha detto:

          “Perversione” e “decadenza morale” sono termini giusti in un contesto dove “fare la cosa giusta” è coincidente con un modus operandi + incline alla fedeltà, all’eterosessualità, alla morigeratezza per come la intendiamo generalmente.
          Ma la morale è a mio avviso (e qui so che mi arriveranno gli strali) relative proprio al contesto, e in quel contesto mettersi a gattoni dietro un cespuglio può non essere decadenza morale ma solo un modo di divertirsi e di glorificare la vita.
          Non che io sia particolarmente d’accordo, nel senso che io mi comporto in ben altra maniera, e non solo perchè sono eterosessuale.
          Resta il fatto che io vivo liberamente la mia scelta, altri la loro, e finchè la scelta dell’uno non disturba la scelta e la vita dell’ altro va bene così.
          Alcuni gay pensano che la vera perversione sia andare a donne: dal loro punto di vista ineccepibile, dal mio invece mica tanto 😉

          • beciu ha detto:

            P.S. Ciao 🙂

          • Antonio ha detto:

            Mettersi a gattoni dietro un cespuglio è un modo di divertirsi e di glorificare la vita che favorisce infezioni veneree. 🙂
            A mio avviso la morale non fa capo ad un contesto, è una cosa interiore (un concetto totalmente personale). Certo la si può allontanare con il lavaggio del cervello ma rimane cmq presente. Guarda l’omicidio, è scontatamente sbagliato eppure con tutta la pubblicità che viene fatta all’aborto ormai uccidere i bambini è diventata una libera scelta. Poi logicamente ognuno è libero di fare quello che vuole e se gli altri sono consenzienti tanto di cappello, ma per me rimane il fatto che l’omosessualità non è altro che “perversione” (che nel mio post, forse mi sono espresso male, volevo dire che è questo il vero motivo di tutto, il resto è secondario, morale compresa). Ci ho ragionato parecchio in passato e non ci ho trovato nulla di diverso della zoofilia o della pedofilia.
            Io capisco il tuo discorso ma va separato cosa è “sano” e cosa no. Se non ci fosse la “morigeratezza” (e occhio che non lo dico per fare il bigotto cattolico che mi vedo bene di non essere) andremmo tutti a quel paese. C’è gente che per divertirsi e glorificare la vita da fuoco ai barboni, facciano quel che vogliono ma sano non è.

            • beciu ha detto:

              E se ti becchi un’infezione venerea e paghi le conseguenze..
              La morale è un argomento spinoso: alcune cose basilari sembrano innate in ogni uomo (vedi omicidio) mentre altre sembrano frutto del contesto.
              Capita però che lavaggi del cervello, situazioni particolari pieghino al contesto anche quelle leggi che sembrerebbero intoccabili: vedi il principio “mors tua vita mea”, la legittima difesa, la guerra, la pena di morte, l’aborto (anche se qui la discussione può diventare annosa), situazioni nelle quali l’ omicidio è consentito.
              Dovrei capire cosa intendi tu per perversione: se intendi “uscita da un comportamento normale (statisticamente normale)”, allora è un dato di fatto.
              Spesso però con perversione si indica un comportamento riprovevole.. Eterosessualità, omosessualità, pedofilia, zoofilia, necrofilia, descrivono un gusto in fatto di sesso, niente di +.
              La perversione in senso negativo sta, a mio avviso, laddove si fa del male a qualcuno: l’omosessualità non rientra, al contrario della pedofilia, della zoofilia, della necrofilia, nel riprovevole: è un atto di amore e/o di libido consensiente esattamente come amare una donna.
              Come dici te, è bene fare ciò che è sano: scopare senza fare del male a nessuno non può essere negativo, se non in un contesto che legifera che scopare è sbagliato.

              • Antonio ha detto:

                E infatti la perversione (dal latino perversum, stravolto) è un atteggiamento deviato che si realizza nell’ideazione e perseguimento di comportamenti distorti rispetto al senso comune. Questo termine, dunque, viene utilizzato per quei comportamenti che si oppongono all’ortodossia ed alla normalità. (dal vangelo secondo wiki)
                (Logicamente lo trascrivo confidando che il mio interlocutore sia una persona intelligente che non si fermi al significato: rispetto al senso comune=cristianesimo, ortodossia=cristianesimo, normalità=cristianesimo, ma che abbracci un senso più ampio visto che di senso cristiano nessuno ne sta parlando)
                La normalità in questo caso è un rapporto uomo-donna..e per quanto oggi schifosamente, manipolatamente, ignobilmente e forzatamente si cerca di stravolgere il senso della normale coppia in nome di un sacco di cose ridicole, vedi: lo fanno gli animali è naturale o altre baggianate simili, quello rimane. Non bisognerebbe neanche discuterci su.
                Trovata la normalità (ripeto non normale=cristiano) tutto quello che è fuori è perversione. Zoofilia, pedofilia, necrofilia, omosessualità..rimangono comportamenti anormali che come dici tu descrivono un gusto in fatto di sesso, niente di +.
                Con questo infatti nessuno dice: è perverso picchiatelo!. Ma: è perverso, ognuno faccia ciò che vuole ma rimane perversione. Che si sappia e soprattutto che non si cerchi di annacquare la normalità. Perchè questo è il vero problema di oggi dal mio punto di vista.
                Non la perversione in quanto tale, visto che anche io ho le mie “perversioni” a modo mio, come ce l’hanno gli eterosessuali. Ma il far passare le perversioni per normalità. Conosci il motivo per cui Dante mette Semiramide all’inferno? (anche qui si spera che tu vado oltre inferno=cristianità che non c’entra nulla. E’ giusto per tirare in ballo un pezzo della leggenda di Semiramide)

                • beciu ha detto:

                  Se non c’è nessuna connotazione negativa ma solo una constatazione statistica allora sono d’accordo.
                  Tutto quello che non è normale è perversione.
                  Probabilmente il fatto che personalmente non abbia mai avuto un pensiero “gay” o una esperienzuccia gay, anch’esso è perversione (la normalità, per quello che ho capito, è essere etero ma cmq aver avuto un qualche pensiero o addirittura piccola esperienza omo).
                  Anche se mi resta l’imprinting per cui parole come “anormale” o “perverso” sembrano insulti, finchè la considerazione è statistica allora… è un dato di fatto.
                  Ovviamente quindi perverso non significa “inaccettabile”: ci sono delle perversioni che sono accettabili, altre (tipo la pedofilia) che non lo sono.
                  Il discorso lo si può fare con altri termini: personalmente accetto che alcune deviazioni statistiche o perversioni siano accettate dalla società, che alcuni gruppi dediti ad esse vedano riconosciuti alcuni loro diritti.
                  Una società che non rispetta le “perversioni”, non è una società civile ed è rischiosa per chiunque di noi: un giorno infatti potremmo scoprirci noi “perversi”.

                  • Maffo ha detto:

                    “Una società che non rispetta le “perversioni”, non è una società civile ed è rischiosa per chiunque di noi: un giorno infatti potremmo scoprirci noi “perversi””
                    Via alla pedofilia allora, avanti tutti!

                    • beciu ha detto:

                      Le perversioni che non recano danno a nessuno, ovviamente.

                    • Locca ha detto:

                      Il solito commento incredibilmente stupido. Gli dai la mano e si prendono tutto il braccio. Allora, vediamo se ho capito. L’omosessualità è una perversione perchè è un comportamento distorto rispetto al senso comune/normalità, dove con normalità si intende un rapporto uomo+donna. Sto andando bene? Quindi tutto quello che va contro il senso comune è una perversione? Ok, se lo dice il vocabolario, sono d’accordo. Trovato un piano di comune accordo, mi azzardo a porvi una domanda. E la domanda è: e allora? Due uomini che decidono di stare insieme, entrambi consenzienti, che male fanno? No, dico sul serio, nessuno in questo sito è ancora riuscito a darmi una risposta soddisfacente. Cosa dovrebbe fregare a me, etero, se due uomini, decidono di portare avanti una relazione di coppia, poco o molto duratura che sia. Cosa me ne dovrebbe fregare se si sposano? In che modo il loro matrimonio influirebbe negativamente sui miei diritti? Ed entrambi (od entrambe) consenzienti, ripeto, prima che qualcuno metta in campo pedofilia e zoofilia come ultime riserve. La vera domanda che in quanto etero dobbiamo porci è: cosa ce ne frega? E’ la loro vita, chi sono io per impedirgli di raggiungere la felicità che cercano? E soprattutto perchè dovrei impedirgli di essere felici dato che non fanno male a nessuno?

                    • Woody85 ha detto:

                      Credo che sarebbe più interessante continuare il dialogo con beciu…, persona rispettosa ed educata.

                      Rispondendo a Locca: “Due uomini che decidono di stare insieme, entrambi consenzienti, che male fanno?”
                      La questione è posta male. La critica all’omosessualità non è perché essa “farebbe del male”. Nemmeno una donna e un canguro che si sposano farebbero “del male”. Nemmeno un padre che si sposa con la figlia maggiorenne farebbe “del male” a qualcuno.

                      Quando mi risponderai perché vieti che un adulto possa relazionarsi sessualmente con un 14 enne consenziente pazzamente innamorato/a, allora potrò darti risposte nuove.

                    • Locca ha detto:

                      Mi ero quasi illuso che nessuno avrebbe ancora portato il solito argomento del “E allora perchè non…”. E allora perchè vietare ad un adulto di relazionarsi con un minorenne? E allora perchè vietare ad una donna di sposarsi un canguro? Davvero? Davvero ci riduciamo a questo?
                      La questione qua non è se è giusto che una donna sposi un canguro o un uomo si fidanzi con un’ananas. La questione riguarda due adulti dello stesso sesso che vogliono stare insieme. Dove sarebbe il danno per la società? Dove è il problema? E non siate vaghi, vi prego, ditemi in senso pragmatico dove sarebbe il danno, perchè veramente non lo capisco.

                    • Woody85 ha detto:

                      Ma invece è proprio questa la risposta.
                      Aprendo una finestra non si capisce perché non se ne possano aprire due e poi tre. E’ discriminazione? Due uomini si e un uomo e un bambino no? Perché? Un tenerissimo padre felicemente innamorato della sua figlia, bravissime persone che vogliono solamente sposarsi. Non ti fanno commuovere? Prova a immaginarli mano nella mano con la scritta “just married”…spiegami perché alcuni si e altri no.

                    • Locca ha detto:

                      Davvero devo rispondere a domande così idiote? Perchè un adulto non può sposare un bambino? Perchè il bambino subirebbe un gravissimo trauma psicologico, perchè non sarebbe una relazione tra due persone adulte e consenzienti, ma tra un adulto e un bambino che non ha ancora raggiunto la maturità sessuale, fisica ma soprattutto psicologica, cosa che lo porterebbe ad avere gravi problemi di autostima e depressione in età adulta, ecco perchè. Ecco cosa c’è di male, ti basta? Ora, ti dispiacerebbe rispondere alla mia domanda senza domandarmi perchè sarebbe vietato che una donna sposi un canguro?

                    • Woody85 ha detto:

                      Ma sbagli, caro Locca. Il bambino starebbe male soltanto perché la società, disprezzando la loro relazione, lo farebbe stare male. La colpa è sempre della cattiveria e chiusura della gente, come ci ricorda sempre Paolo (vedi sopra). Questo per il bambino… e un 16 enne? E un ventunenne che vuole sposare suo padre? Perché lo vuoi vietare?

                    • Locca ha detto:

                      E tu perchè continui ad evitare la mia domanda? “Il bambino starebbe male soltanto perché la società, disprezzando la loro relazione, lo farebbe stare male”?? Ah sì, è questo che pensi? Ma guarda, e io che pensavo che un’esperienza del genere semplicemente facesse a pezzi la fragile psiche di un bambino perchè non ancora maturo per certe cose, che pensiero strampalato che mi è saltato in testa! Quid pro quo, Woody, che ne dici di tentare di rispondere alla mia domanda? O forse dovrei trarre la conclusione che non hai la più pallida idea di cosa rispondermi?

                    • Woody85 ha detto:

                      Tu puoi pensare quello che vuoi sulla mia capacità di rispondere, tuttavia insistere sul fatto che sia una relazione dannosa ti fa assomigliare molto a quei cattolici che pensano che il disagio degli omosessuali non sia colpa della società. Assurdo, davvero! Il fatto che tu non abbia sentito un 21enne voler sposare suo padre importa poco. Perché sei contro? Ricordati che si amano tanto e vorrebbero solo un riconoscimento giuridico, “non fanno male a nessuno”!!!!

                    • Locca ha detto:

                      ps: un sedicenne è ancor un bambino dal mio punto di vista. Di ventunenni che vogliono sposare il padre non ne ho mai sentiti, mi dispiace.

                    • Locca ha detto:

                      Indipendentemente da che io lo ritenga giusto o no, là fuori non ci sono file e file di ventunenni che lottano per vedere riconosciuto il loro diritto di sposare il padre, non esistono, è una tua fantasia, è la tua ennesima ridicola domanda che mi poni per evitare la mia domanda (a cui non vuoi rispondere). Invece ci sono file e file di persone che lottano per poter vedere riconosciuto il proprio diritto di vivere insieme ad una persona che amano del loro stesso sesso, con il loro stesso desiderio. Perchè dovrebbe interessarti di loro?

                    • Locca ha detto:

                      “Insistere sul fatto che sia una relazione dannosa”…questa è ridicola davvero. Per te non sarebbe dannosa?

                    • Woody85 ha detto:

                      Non vedo nessuna fila di omosessuali che desiderano vivere assieme, vedo i registri comunali vuoti completamente (a Bologna!!) e vedo che nel mondo omosessuale tutto c’è tranne che la fedeltà e la monogamia.

                      Il discorso dei numeri non cambia: perché due uomini si e un padre e una figlia no? Ancora non si è capito…

                    • Locca ha detto:

                      Ok, ci rinuncio. Se qualcuno vuole rispondere alla mia domanda (cosa c’è di male in due uomini che stanno insieme) sono contento di ascoltarlo.

                    • Woody85 ha detto:

                      La domanda è sbagliata, te l’ho già detto. Non è il “male” che fanno a muovere le critiche.

                      Ma perché tu non riesci a dirmi perché due uomini si e un padre e una figlia no? Seguendo il tuo ragionamento, che male fanno?

                  • Antonio ha detto:

                    La perversione è perversione. La gente gli da la connotazione che vuole ma sempre perversione rimane :). Guarda gli omosessuale inglesi che volevano non essere più chiamati omosessuali perchè la ritenevano una parola offensiva.
                    Bisogna prendere il discorso con le molle però, perchè la questione delle perversioni “accettabili” e “inaccettabili” dipende molto da caso a caso. Perchè fino a quando si parla di persone consenzienti che fanno determinate cose per loro e tra di loro è un conto, ciò che è sano e ciò che non lo è. è un’altro paio di maniche. Ti faccio subito un esempio:
                    Fino a poco tempo fa 2 maschi che decidevano di fare i fidanzati a casa loro non mi faceva ne caldo ne freddo. Vedere una tavolata ad altezza-occhi di bambino di fumetti di “Tom of Finland” nelle grosse librerie, proprio accanto alla sezione ragazzi, in nome della “società civile” non è preoccupante, è terrificante.
                    Tom of Finland è un fumetto “””erotico””” omosessuale dove ogni pagina è una roba simile:

                    http://25.media.tumblr.com/tumblr_lnz6qmI76D1qgxzu1o1_500.jpg
                    http://manhattanoffender.typepad.com/.a/6a00d8341bfd9e53ef0134809a79af970c-450wi

                    E fidati che sul web si trova poco e niente di quello che ho visto. E su questi argomenti gli omosessuali non ci sono mai andati leggeri anzi fosse loro dovremmo averne un quadretto in ogni camera della casa. E in nome di cosa? della civiltà?

                    Poi per il resto, zoofilia e pedofilia, il discorso è uguale. Pensa che in alcuni stati la zoofilia è legalissima e in Olanda (dove a detta di qualcuno stanno più “avanti” di noi, baggianate) manifestavano per avere il diritto ad un livello minimo di pedopornografia.
                    Sano e non sano, questo è il punto. Naturale e anormale. E se la propria perversione va contro la normalità, si fa come Semiramide, la si manipola e la si fa passare per diritto. Questo è il motivo per cui qui l’omosessualità è un caso spinoso. 🙂

                    Poi ti ripeto, Dio ci ha dato il libero arbitrio e ognuno può fare ciò che vuole. Ricordo una mia amica che faceva la camgirl, riceveva delle chiamate di alcuni tizi che volevano vederla leccare un orologio, e si eccitavano così, erano eterosessuali, perversi ma etero. Nessuno ha mai proposto di metterli al palo, semmai di curarsi. Ma da qui, a convincere i bambini, come faceva quella scimmia di Zapatero, che questi sono comportamenti normali, perchè non ledono nessuno (non ledono nessuno direttamente) è una gran cazzata.

                    • Locca ha detto:

                      Quindi se due uomini decidessero di sposarsi per te non ci sarebbe alcun problema? Non ti farebbe nè caldo nè freddo, giusto?

                    • Antonio ha detto:

                      Locca rispondo qui perchè sotto al tuo nick non c’è l’opzione rispondi.

                      La parola matrimonio deriva dal latino matrimonium, ossia dall’unione di due parole latine, mater, madre, genitrice e munus, compito, dovere; il matrimonium era nel diritto romano un “compito della madre”, intendendosi il matrimonio come un legame che rendeva legittimi i figli nati dalla unione.
                      Sposarsi è un sacramento cristiano. E’ una promessa a Dio. Se sapessi le parole che si usano durante la funzione sicuramente sapresti di cosa sto parlando.

                      Questo è il matrimonio per me. Il resto è un’invenzione. Se due uomini vogliono registrarsi su un libro al comune per avere agevolazioni sulle tasse, cominciassero a non chiamarlo “matrimonio” ma “condivisione per agevolazioni fiscali”. Allora lì non mi farebbe ne caldo ne freddo.
                      Ma sappiamo benissimo che quando gli omosessuali parlano di “matrimonio” non giocano ad altro che a fare provocazione e soprattutto confusione. Andando ad “annacquare la normalità” (vedi 6 commenti sopra). Basta vedere cosa è successo nella incivilissima Svezia (o era Norvegia) dove per legge la famiglia è “2 o più persone che condividono un frigo”.
                      Non è civiltà, o progresso…è regresso, stupidità e ipocrisia. Avevamo il concetto del matrimonio e di famiglia, abbiamo dovuto fargli perdere senso per ripicca.

                    • Locca ha detto:

                      Quindi, se ho capito bene, per quanto ti riguarda il problema non sta nel fatto che persone dello stesso sesso stiano insieme, ma nel fatto che vogliano a tutti i costi impadronirsi di un sacramento che non li può riguardare poichè formulato per sancire solo l’unione tra un uomo e una donna, dico bene? Quindi se vogliono “sposarsi” in Comune possono farlo, no?

                    • beciu ha detto:

                      La connotazione è importante, nel senso possiamo utilizzare per l’omosessualità il termine “perversione”, “deviazione dalla norma”, “pippo”… l’importante è come questo “comportamento” minoritario sia vissuto, percepito, tollerato dalla società in relazione ai benefici/danni che tale comportamento effettivamente le arreca.
                      Due ragazzi fidanzati tra loro è un affare loro, un bacio in pubblico è tollerabile nella stessa misura di un bacio pubblico etero, l’esposizione di pornografia gay agli occhi di un bambino è traumatizzante (e non lo nego di certo) praticamente come il vedere una donna che supina gode della presenza in lei di un uomo… ma solo perchè un bambino certe cose le deve vedere e conoscere secondo il grado che la sua mente può tollerare, con gradualità.
                      Il fatto che la zoofilia o la pedofilia siano in certi contesti tollerate mi fa pensare che la morale è relativa (è un mio cavallo di battaglia); ma la mia morale, per quanto mutevole nel tempo, è sul momento assoluta, e dico no a certe cose ma non per questo le paragono ad altre per il solo fatto che sono “deviazioni dalla norma”.
                      Il discorso “se si apre una porta perchè non aprirne altre” non è a mio avviso pertinente: si apre la porta a quegli atteggiamenti che riteniamo, con fondamento e dopo una attenta riflessione, non nocivi e ovviamente con lo stesso modus operandi rigettiamo e rifiutiamo quelle che ci sembrano fondatamente nocive.
                      La pedofilia e l’omosessualità deviano dalla norma, ma l’una è una violenza psicologica verso un bambino non maturo per sostenere un rapporto con un adulto, l’altra è l’espressione di amore e/o passione carnale tra due persone mature: la differenza c’è, quindi non si possono mettere sullo stesso piano (non è che te lo sto rimproverando, sto solo ragionando “a ruota libera”).
                      Convincere la gente che “essere gay” è un comportamento normale è una menzogna statistica, però è anche vero che con il termine “normale” sottintendiamo “accettabile”, così come con “perversione” generalmente, al di fuori del nostro particolare siparietto, intendiamo qualcosa di negativo.
                      Dire che l’ omosessuale è normale è indicare ai nostri figli, alla nostra società futura, che tale modo di vivere è accettato e benvoluto, non censurato nè guardato con occhio bieco.

                    • Locca ha detto:

                      Non avrei saputo dirlo meglio.

                    • Antonio ha detto:

                      Giusto. Allora 3 domande:
                      – come questo comportamento è percepito, tollerato dalla società?
                      – quali benefici/danni tale comportamento effettivamente arreca?
                      – c’è dell’obbiettività culturale sull’ultimo punto? O è diventato tabù anche solo cominciare una mezza discussione sugli omosessuali partendo dal presupposto che ci sia anche solo una possibilità che non sia una cosa sana?

                      Te lo chiedo e ti dico come la vedo io allo stesso tempo.
                      – La società non discrimina nessun omosessuale in quanto tale, come non si è mai permessa la Chiesa (ma questo gli atei non l’hanno mai saputo 🙂 ), ci sono episodi di bullismo, ma ce n’erano tantissimi anche nella città dove sono nato, quando ancora gli omosessuali “non esistevano”. Bisogna considerare però, alla luce dell’obbiettività che legato al mondo gay c’è sempre uno strascico di idee malsane: cattivi costumi, promisquità, perversione (e il fare finta che sia “libertà” o “civiltà” o “normalità” che buona parte di un’organizzazione faccia cose come mettersi a 90 dietro i cespugli aspettando di reprimere così un’istinto è stupido ed ipocrita. Stesso discorso se si fa spacciare per “morale relativa”. Che si ammetta che è un comportamento malato.). Basta entrare in un qualsiasi locale gay per capire di cosa sto parlando. In più gli omosessuali spesso e volentieri portano avanti queste idee (campagne) anche con violenza e con cattiveria. (è palese quanto divertente che in ogni discussione con un omosessuale debba uscire il: ma tu non hai provato cosa significa, quindi non puoi dire di non essere gay…o altre shocchezze simili 🙂 )

                      – I benefici non so, tra i danni sicuramente un decadimento del costume (legato agli atti qui sopra descritti), -qui si sta parlando di omosessuali, ma se si ci si scagliasse contro il decadimento del costume proposto dagli etero sarebbe uguale-. Basti considerare la questione dell'”omofobia”:
                      Le organizzazioni omosessualiste cavalcano la questione dell’omofobia per proporre l’offerta “prendi due al prezzo di uno“: disprezzare le persone omosessuali è socialmente deprecabile e quindi è deprecabile stigmatizzare il loro “stile di vita”. Questa che sembra una sottigliezza, in realtà, è il punto focale della strategia degli attivisti gay. Non è consentito criticare l’imposizione del loro punto di vista perchè questo significa discriminare e perseguitare i gay. Questo sofisma è assolutamente falso e subdolo perché, approfittando della confusione, tende alla sovrapposizione tra “persona” e “comportamento”. Sfruttando questo equivoco gli attivisti gay stanno lentamente, ma inesorabilmente, modificano le coscienze per raggiungere i loro obiettivi ed imporre la loro visione della società.

                      Se vuoi trovi un ottimo articolo qui: https://www.uccronline.it/2011/11/24/perche-il-disagio-degli-omosessuali-aumenta-anche-nelle-societa-gay-friendly/

                      Anche questa non è una violenza? Cercare di confondere le teste di ragazzini che si sono da poco “avvicinati” alla sessualità?

                      Per concludere. La morale relativa è un concetto pericoloso. La morale “vera e unica” esiste e per esempio ci dice che uccidere è sbagliato. Tuttavia possiamo aggirarla. Un tipo di aborto consiste nello strappare gli arti del bambino nell’utero e poi estrare il resto con una pinza. Non ci sogneremo mai di fare una cosa simile ad un bambino. Tuttavia basta un semplice lavaggio del cervello per non farci più vedere il bambino come “persona”. In questo modo non si fa del male a nessuno, è come rompere un tavolo.Ma chi ci crede? Con quale coraggio? Eppure è una cosa normale di questi tempi.
                      Lo stesso funziona con tutto il resto, omosessuali compresi. Basta aggirarla, per questo diventa relativa. Ma siamo noi che l’abbiamo trasformata in una cosa mutevole. La morale è sempre lì con le stesse regole di sempre.

                      E qui nessuno sta parlando di piano inclinato, che non è “matematicamente” provato dagli atei, ma lo è “statisticamente”: https://www.uccronline.it/2011/09/19/canada-donna-strangola-un-neonato-ed-e-libera-«e-solo-un-aborto-in-ritardo»/

                    • beciu ha detto:

                      1) La discriminazione c’è sempre stata, e ancora persiste con più o meno veemenza.
                      E non tiro in ballo il cristianesimo perchè esso, a volerne dire male, fornisce solo il pretesto per discriminare: che io sappia il cristianesimo descrive l’omosessualità come un peccato, e talvolta ci sono passi che condannano duramente certi atti… ma il messaggio principale di Gesù Cristo (uno che conta qualcosa nel Cristianesimo) è un messaggio di amore e perdono dei peccati, non certo di discriminazione.
                      Si può parlare se il Cristianesimo, da un punto di vista ateo, possa favorire inutili (da un punto di vista ateo) sensi di colpa in una mente gay et cristiana, ma esula a mio avviso dalla discriminazione.
                      La discriminazione è conseguenza diretta, e questo vale per il gay come per il nero come per l’ateo o per il cristiano in certi paesi, del rifiuto + o – consapevole del diverso: il diverso è visto dalla società come un elemento disgregante e non “arricchente”.
                      La discriminazione è variegata, così come è variegato l’animo umano: c’è il violento, c’è il bullo, c’è chi ti guarda con occhio torvo, chi ti addita, chi ti ignora, chi ti tollera a mal fatica, chi prova a fatica ad accrescersi e a non discriminarti….
                      Tu mi parli di cattive abitudini e promiscuità, che poi sono l’argomento iniziale: io ti posso dare ragione sulle statistiche, i gay sono + “promiscui”; posso anche dire che andare dietro ai cespugli è sbagliato (perchè anche io vorrei passare col mio figliolo da quei pubblici cespugli senza però vedere certe scene), ma è sbagliato nella stessa misura se ci trovassi un ragazzo e una ragazza impegnati in una fellatio.
                      Tu però parli di comportamento malato: io ti chiedo il perchè di questa affermazione.
                      Una malattia uccide.
                      Si muore di AIDS, ma non si muore di omosessualità.
                      Una menomazione fa soffrire.
                      Si soffre psicologicamente per l’impotenza o per la stelirità, ma non si soffre per l’ omosessualità (almeno in una società che la tollera pienamente).
                      Il fine del loro amore non è e non può essere riprocreativo.
                      Ma allora anche io, finora, sono stato malato.

                      2) Il decadimento dei costumi, intesa come scopare all’aria aperta senza curarsi degli altri, va combattuto, lo posso capire.
                      Tu aborri la promiscuità che imputi maggiormente al mondo gay rispetto agli etero, quindi pensi che questo libertinaggio non sia e non debba essere promosso come un valore.
                      Ma questo è comprensibile, giusto: prob sei un cristiano (ma anche se non lo sei è uguale), e hai i tuoi valori.
                      Perfetto, ognuno può pensare ciò che vuole.
                      Per quello che ho capito, tu non pensi di limitare le libertà personali, giusto ?
                      Per quello che ho capito, i gay hanno il loro diritto a “sbagliare”, giusto ?
                      E’ ovvio che la libertà di “sbagliare” non deve intersecare la libertà di comportarsi in maniera diversa.
                      Personalmente non ho un’ opinione troppo definita sulla promiscuità sessuale, forse non fa parte della mia indole.
                      Non dico nè che è giusta nè che è sbagliata.
                      Dico che nel 2012 devo essere libero di essere casto, morigerato o promiscuo.
                      Dico che ognuno può pensare ed esprimere un parere.
                      Dico che se Tizio può avere la libertà di dare del depravato, Caio può rispondergli dando del bigotto.
                      Dico che Tizio e Caio sarebbe meglio non si ponessero così sulla questione.
                      Penso purtroppo che Tizio e Caio si porranno esempre così, su qualsiasi questione, perchè giudicarsi vicendevolmente e parteggiare animosamente e osteggiare l’altro è nell’animo umano.
                      Per questo ci sarà sempre chi darà contro al frocio.
                      Per questo ci sarà il rumoroso, pacchiano e talvolta indecente gay pride.
                      Sul disagio dei gay cosa posso dirti ?
                      Può darsi.
                      Come può darsi anche che la società gay debba evolversi, debba trovare una misura per avvicinarsi alla felicità.
                      Da qualche parte in questa pagina ho citato il contraltare triste della sfrenatezza gay: quando invecchi rischi seriamente la solitudine, poichè l’omosessualità è + riluttante verso il concetto di coppia e di fedeltà.
                      Può essere anche questo causa di stress e motivo per cui ci debba essere un evoluzione.
                      Nessuno nasce imparato.. d’altronde quanto c’ha messo la società eterosessuale a dare una giusta dimensione di rispetto per la donna ? Io direi che ancora non ci siamo pienamente neanche nel moderno occidente (figurati altrove).

                      3) La morale relativa: un argomento interessante.
                      Parto con una definizione mia (per la quale ho avuto discussioni accese con un mio collega di ateismo): la morale è al 99% relativa, senza se e senza ma, e l’ 1% di valori univoci (il rispetto della vita umana, le cure parentali, il bisogno di una comunità) sono stati fin troppo piegati a seconda del contesto.
                      Quindi potrei dire senza troppi giri di parole che la morale è relativa, punto.
                      Ma è un dato di fatto: variando il tempo e lo spazio (quindi i popoli e le epoche), valori morali validi da una parte sono ritenuti assurdi o discutibili dall’altra.
                      E’ così, è esattamente come mettersi a discutere se l’omosessualità sia la norma… non lo è, è un dato di fatto, così come attualmente non lo è l’ateismo.
                      Stiamo quindi dicendo in parte la medesima cosa.
                      Io però forse sono + radicale, affermo che il nucleo di regole condivise da tutti gli uomini, la morale non relativa ma assoluta è MINIMALE.
                      Nel nucleo di regole assolute”, “valide per tutti” non penso rientri “l’avversione” all’omosessualità… non mi pare sia così.
                      L’omosessualità non è sbagliata: per esempio, rispetto all’omicidio non riesco a vedere una valida ragione per ritenerla tale, così come non riesco a capire come un buon 10% della popolazione abbia un impulso istintivo a violare quella che dovrebbe essere una norma assoluta.

                    • Antonio ha detto:

                      Sorry, ho sbagliato a rispondere. La mia risposta la trovi in fondo 🙂

      • Kosmo ha detto:

        dai… è Nicola/credino…
        😉

    • Paolo ha detto:

      Spiegazione inesistente frase assurda

  • nicola ha detto:

    QUANTO SON BELLI
    Ma in Spagna è contemplato il reato di offesa al pubblico decoro?

    • beciu ha detto:

      Penso l’unico reato sia andare in strada a petto nudo, mentre per quanto riguarda i pantaloncini, le parrucche e gli scaldamuscoli rosapiumati… beh.. volutamente di dubbio gusto ma ampiamente legali.

    • Maffo ha detto:

      A me non recano nessuna offesa, mi metto a ridere ma cerco di non farlo vedere. Il dispiacere è pensare a come stanno trattando e umiliando loro stessi, ma dicono che sia presuntuoso dirlo.

  • Sophie ha detto:

    Dio c’ha dato fra le tante cose belle l’amore carnale, e lo stiamo rovinando indistintamente omosessuali ed eterosessuali. Sembriamo una mandria di animali. Senza amore,senza rifletterci un attimo,senza voglia di conoscersi a fondo…. Ormai non esiste più fare l’amore ma accoppiarsi e trovo che sia una cosa di una tristezza e uno squallore infinito.

    • nicola ha detto:

      Parli così perchè sei femminuccia, se eri maschietto avresti parlato diversamente.

      • Sophie ha detto:

        Vivere da persone con un minimo di dignità non è una questione di essere femminucce o maschietti.

  • Sesbassar ha detto:

    Tuttavia per quanto riguarda la promiscuità sessuale non mi pare che gli eterosessuali ne siano a digiuno (basta andare in qualsiasi discoteca, no?).
    Sarebbe interessante sapere quali campioni hanno usato per gli studi e se in campioni di età uguale le percentuali cambiano… Insomma, questo articolo mi pare non dica molto, tutto qui 🙂

    Il problema (a mio modesto parere) è lavorare sull’educazione sessuale per davvero, che è ben diverso dal spiegare come usare un preservativo. Purtroppo oggi a parlare di educazione (in generale) sembra di essere dei pazzi, come se proporre delle prospettive serie sia peggio di lasciare i giovani nel vuoto della televisione e del Web… o_O

  • Antonio ha detto:

    1) Ok ma di che stiamo parlando? Del cretino che picchia il gay perchè intollerante? Del cretino che picchia il nero perchè è razzista? Del cretino che picchia il barbone, il disabile o vuole picchiare me perchè non ha niente da fare? Non c’è da dire nulla. Sono cretini e io non mi interesso dei cretini.
    Sbagli. Una malattia è una malattia e non sempre uccide (direttamente logicamente). La Sindrome di Down è una malattia. Non si muore e non si soffre di Sindrome di Down (sempre in una società dove non vengono discriminati), e spesso e volentieri quelli con la SdD sono persone splendide, molto meglio di molti normali.
    Ma tollerare e non discriminare non vuol dire che ogni Down può fare quello che gli pare perchè sono Down. Significa conoscere le loro capacità e i loro limiti, migliorare e sfruttare le capacità e arginare i limiti. Non credi?

    2) Comunque non parlavo della promiscuità. 🙂 Anche perchè come dicevo nei primi commenti non è una cosa che non tocca gli eterosessuali. Il mio discorso abbraccia un campo più ampio. Infatti non ci trovo nulla di sbagliato nella tua parte di discorso. Come ho detto prima: Dio, ce l’ha dato il libero arbitrio, figurati se qualcuno lo vuole togliere. Ma che si mettano le carte in tavola, non che si cambino. Quando hai davanti un Down non fai finta che non sia malato, lo tratti con rispetto perchè è un’essere umano, non lo giudichi e non lo critichi per cosa è. Ma ciò non toglie il fatto che sia malato.

    Come dicevo nel punto 1. Tollerare e non discriminare non vuol dire che ognuno può fare quello che gli pare, perchè altrimenti la stessa libertà si elimina. Insieme alla libertà ci sono tante altre cose: i doveri, le responsabilità, il rispetto. Con il concetto di “omofobia” gli omosessuali non permettono che si possa criticare l’imposizione del loro punto di vista perchè questo significa discriminare e perseguitare i gay. E’ sbagliato. Elimina la possibilità di avere un opinione contraria, quindi la libertà. In più io non critico l’omosessuale perchè è omosessuale, lo critico per come agisce. Come faccio con l’eterosessuale pedofilo, zoofilo, necrofilo e con il cretino.

    3) Magari è come dici tu, in fondo anche tu hai detto che nonostante la morale si modifichi con le epoche, c’è sempre una parte innata. Che fondamentalmente è quello che ho detto anche io senza le % 🙂 Che si possa più o meno piegare partiamo dallo stesso punto.
    Ti ripeto l’omosessualità non è sbagliata in se, è una condizione, come essere Down o cleptomane.

    Più che altro, non so se hai letto su questo sito, ci sono vari articoli sul fatto che si possa uscire dall’omosessualità. Un modo più politicamente corretto di “guarire” :). Cosa ne pensi? Ti sei fatto un’idea?

    • beciu ha detto:

      1) Neanche l’impotenza uccide, ma ha delle ripercussioni e dei disagi.
      La sindrome di Down prevede dei ritardi e dei limiti nello sviluppo, spesso i down muoiono prima per malattie + incidenti nella loro condizione.
      La sindrome di Down è una malattia, l’omosessualità lo è ?
      Io penso di no così come la pensa la maggior parte dei medici (quasi tutti).
      Non riesco a trovare limiti particolari o condizioni sfavorevoli nella “condizione omosessuale” così come invece li trovo nell’impotenza, nel diabete, nell’ AIDS, nella sindrome di Down, così come non riesco a trovare azioni che possano far danno a qualcuno.
      L’unica cosa che ravviso è un differente gusto sessuale, un diverso comportamento, l’unico limite è che non possono avere figli..

      2) Valgono le considerazioni del punto sopra.
      Comunque si è liberi di intendere l’omosessualità come una malattia, ma non è un dato di fatto bensì un’opinione comunque atttualmente non avvallata dalla comunità scientifica.
      Tale considerazione poi ritengo non debba togliere loro diritti o la possibilità di ottenerne alcuni (se essi non fanno del male alla società).
      In ogni caso si può criticare tutto, ci mancherebbe.
      Ad esempio gli atei criticano i credenti, e viceversa.
      Quello che personalmente mi dispiacerebbe è l’equiparazione tra un pedofilo e un gay: metterli in un macroinsieme di “atteggiamenti criticabili” è un conto, ma ad esempio usare l’argomento pedofilia per ricacciare indietro certe rivendicazioni omosessuali significa non considerare, all’interno di questo particolare paragone, quelle sostanziali differenze che, sono sicuro, tutti noi conosciamo benissimo.
      Perchè tra un gay e un pedofilo, e questo è un dato di fatto che prescinde dalla propria particolare convinzione, c’è un Himalaya di differenza !

      3) Guarire dall’omosessualità ?
      La condizione omosessuale penso sia così sfaccettata che esisterà anche qualche gay “reversibile”.
      E’ evidente che la sessualità, così come la psiche umana, non è un argomento del quale abbiamo una conoscenza al 100%.
      Ognuno può seguire la terapia che meglio crede, sempre che sia una terapia medica giusta e accettabile (e su questo non posso avere un’opinione perchè non ho fondamenti medici) oppure può scegliere di non crederci.
      Penso che esistano gay “reversibili” e gay “non reversibili”, gay che vivono un disagio dal magari vogliono uscire e altri che vivono serenamente la loro sessualità.
      Basta accettare tutti i casi con onestà intellettuale e concepirli tutti come possibili.

  • Sophie ha detto:

    “Non riesco a trovare limiti particolari o condizioni sfavorevoli nella condizione omosessuale”. Sei sicuro di quello che dici? Io non penso che gli omosessuali si possano amare fisicamente senza problemi nè limiti considerando il fatto che non sono complementari come lo sarebbero un uomo e una donna, così come non possono procreare come gli eterosessuali. Questi non sono limiti di poco conto. Però che tu sia omosessuale o etero rispetto le tue idee figurati, oltretutto ti stai esponendo anche in maniera educata. Per quanto riguarda l’associazione omosessualità- pedofilia credo che l’equivoco sia sorto a partire da questi avvenimenti: http://www.gris-imola.it/ultime_notizie/NAMBLApedofiliamericanialleaticonILGAgayelesbicheinternazionaliper10annivergogna.php

    • beciu ha detto:

      Un mio amico gay, un po’ bonariamente un po’ con quasi stizza, mi ha definito “etero al 101%”.
      Sui limiti fisici, beh…. direi ci siano delle limitazioni, non c’è complementarietà… però se va bene a loro.
      Mi hanno detto che non saprò mai quanto è bello fare determinate cose (non scendo nei particolari), ho risposto che mi sta bene così.
      Finchè uno è felice e raggiunge il suo obiettivo senza ledere nessuno, non ci vedo niente di male.
      L’educazione, permettimi, la metto dapparte leggendo le cose che ho letto dal tuo link: nella misura in cui sono vere queste cose (io mica c’ero, prendo x buono quello che ho letto), tanti calci nei denti fino a veder sparire la forma della mascella !

  • Sophie ha detto:

    “Mi hanno detto che non saprò mai quanto è bello fare determinate cose” Mah a me questa frase mi ricorda molto un’amica che frequentavo fin quando poi non l’ho lasciata perdere perchè non mi ci trovavo con le sue idee. Credo che l’omosessualità sia l’unica cosa che non ha messo in pratica. Però insomma aveva questa mentalità del fai quello che ti pare. Sniffava coca, beveva arrivando quasi a fare a botte, stava con più ragazzi contemporaneamente, era cleptomane… Non so neanch’io come ho fatto a resistere quei pochi mesi che ci sono uscita, forse è stata la mia volontà (che poi ho abbandonato) di cercare di aiutarla. Lei non si faceva capace del fatto che io mi accontentavo di poco, che ero felice anche per le cose stupide, che cercavo la semplicità anche nel mio stile di vita… Mi diceva che io doveva provare tutto e mi chiedeva come facessi a essere serena con una vita così semplice! 😀 Per quanto riguarda il mio link, io quelle cose le avevo già sentite ma in genere le persone chiedono una fonte e questa ho trovato, vedi tu se può essere attendibile.

    • beciu ha detto:

      Non so se è attendibile, ma ai fini della discussione è relativamente interessante.
      Prendendo per buona la notizia, condanno !

  • Antonio ha detto:

    Allora l’omosessualità essendo un “differente gusto sessuale”. Come quando qualcuno si eccita con un cane, vedendo leccare un orologio e feticismi vari.

    Non a caso “il feticista è colui che prova attrazione sessuale per qualcosa che fuoriesce dai canoni della sessualità tradizionale ed è ritenuto un disturbo” (wiki) Una perversione in pratica. Quindi si torna comunque al punto di partenza dove l’omosessualità è una perversione. Però se può essere reversibile (non so se in qualche, in pochi o in tutti i casi, questo mi porta a pensare che sicuramente non è uno stato in cui si nasce, non c’è un “gene gay” come vogliono far passare alcuni e nemmeno una condizione così pesante. Più magari un disturbo momentanea, che poi dura o meno a seconda di quanto lo sia assecondi. E’ un mio pensiero personalissimo, te come la vedi?

    L’omosessualità si paragona alla pedofilia un pò tendenziosamente perchè vengono riportati sempre gli stessi casi (non parlo di te ma in generale). Il caso dei 2 gay che si amano e non danno fastidio a nessuno, quando poi si parte sempre dei casi particolari che sono i casi più frequenti: gay pride, promiscuità, decadenza. E in difesa di ciò vengono proposte le solite cose: sono consenzienti quindi va bene, di conseguenza si controbatte: anche un pedofilo e una bambina consenziente sono consenzienti, ma in quel caso non sarebbe giusto. E’ giusto per puntualizzare che non si parla in quel senso, di cosa fa o non fa male direttamente, ma un discorso più ampio.

    Ad esempio potrei girarti il discorso allo stesso modo sul “però se va bene a loro”: i limiti della non complementarietà non sono da scartare con facilità. Allo stesso modo potrei dirti: qualsiasi orifizio, che sia l’organo sessuale femminile o che sia un buco in una parete, una mano, una fessura va bene alla “funzione meccanica del sesso”, Ma non per questo bisogna ritenere sano un rapporto con una parete. 🙂 Anche se magari a chi lo sta facendo con una bottiglia o non so, a lui va bene.

    • beciu ha detto:

      Se godi con un orologio o un buco in una parete, “problemi tuoi”.
      Un cane ovviamente è già peggio ,per ovvi motivi (povera bestia).
      Il punto però sembra un altro: chiamare l’omosessualità “malattia”.
      L’ OMS dice che non lo è.
      Personalmente non ce la vedo come malattia, neanche come feticismo: non è la stessa cosa essere attratti da un uomo o da una scarpa.
      Di un uomo puoi amare il carattere, il sorriso, la bellezza, e cos’altro non saprei, ma insomma è una cosa parificabile ad amare una donna.
      Cambiano ovviamente certe dinamiche.
      Capisco che le discussioni portano sempre ai soliti punti, però è ovvio che se l’argometno deve essere “pedofilia vs omosex”, mi viene spontaneo dire che la consensualità di un adulto non è paragonable a quella di un bambino.
      Il paragone sociologico non regge, è inutile farlo, e ammetterai che esacerba le cose: un po’ come dire che i preti sono pedofili, quelle cose dette a sproposito che mandano in vacca il dialogo.
      Non è il tuo caso.
      Però ammetterai che un uomo non è una donna ok, ma nemmeno un cane o un buco in una parete o un orologio o soprattutto un bambino.
      Si può “guarire” dall’omosessualità ?
      Passando sopra il termine, a volte può darsi di sì, come a olte può darsi si faccia peggio solo a pensare di pterlo fare.
      C’è un gene gay ?
      Questo non lo sa nessuno.
      Ma la mancnza di un gene gay non significa necessariamente che l’omosessualità può/deve essere annullata, proprio perchè non è certo acclarato che queta sia una codizione da compatire e da cui fuggire

      • Sophie ha detto:

        Premesso che non credo al fatto che gay si nasce perchè quello che l’ha detto (è omosessuale guarda che coincidenza) è stato smentito dai suoi stessi colleghi. E anche se fosse chissà perchè c’è un gene gay ma non c’è un gene etero?! Questa cosa che omosessuali si nasce è una cosa che hanno messo in giro quegli omosessuali che non vogliono cambiare orientamento perchè è un gran lavoraccio. Il risultato è che se un loro collega diventa etero loro lo ghettizzano per invidia nei suoi confronti e lo perseguitano(vedesi Luca Di Tolve). Se ci fossero più psichiatri e psicologi con gli attributi che prendono questa posizione:”Tu vuoi diventare etero? Io voglio aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo!” certi problemi non ci sarebbero. Ma loro se ne lavano le mani e preferiscono essere schiavi del politicamente corretto per non andare contro corrente e per non avere ritorsioni, perchè adesso o la pensi come loro o sei omofobo. Parlo come sorella di una psicologa eh! Quelli del Gay Pride invece però possono sbeffeggiare il Papa, la Madonna e Gesù perchè la loro è libertà di parola, anzi non sia mai t’incavoli ti ci dicono pure che sei un integralista! Può essere che se agli schizofrenici viene detto che hanno un problema lo accettano, ai depressi viene detto che hanno un problema lo accettano, ai malati del sesso viene detto che hanno un problema lo accettano e questa gente è l’unica che protesta in piazza dicendo agli scienziati come devono fare il loro lavoro?! Ma stiamo scherzando? Fortuna che gli omosessuali non sono solo quelli che vanno in giro in perizoma e con le piume di struzzo rosa ma vivono la loro vita in maniera discreta…

      • Ottavio ha detto:

        Confermo le parole di Sophia.
        Tirare in ballo OMS e APA è sbagliato perché le loro valutazioni non si basano su nessuna documentazione scientifica, come spiegato bene qui: https://www.uccronline.it/2011/11/16/lex-presidente-dellapa-%C2%ABdallomosessualita-si-puo-uscire-lapa-e-solo-politica%C2%BB/

  • Antonio ha detto:

    Ma qui nessuno chiama l’omosessualità malattia in quanto riduzione delle funzionalità normali del corpo. Rileggi i commenti precedenti. La questione malattia è uscita per la SdD. Io ho detto omosessualità=perversione secondo il seguente ragionamento:

    – Omosessualità=“differente gusto sessuale” (parole tue)
    – Feticismo=provare attrazione sessuale per qualcosa che fuoriesce dai canoni della sessualità tradizionale (quindi differente gusto sessuale)
    – Omosessualità=feticismo
    – Il feticismo è un disturbo per la sessuologia, L’omosessualità è un disturbo (una perversione)

    Poi può non convincerti, ma per me è così 🙂 Anche perchè il feticismo ricorda il feticcio, un oggetto, ma comprende tutto ciò che non rientra nella sessualità tradizionale (che viene definita dalla natura non dall’OMS) E a mio avviso le perversione vanno controllate e non assecondate. Per altro mi viene in mente (magari non c’entra nulla però sempre omosessuali ci sono di mezzo, buttiamo tutto nel calderone 🙂 ) quello sportivo che risvegliatosi dal coma si ritrova gay

    http://www.gazzetta.it/Rugby/09-11-2011/dal-rugby-coma-803651931973.shtml

    …ci sono stati casi che al risveglio da un coma, alcune persone si sono trovati con attacchi di panico, cleptomania, ecc. Guarda la cleptomania (che magari non è un esempio correttissimo (anzi sono gli esempi “vacca”, ma te non sei ateo quindi se ne può parlare), ma prendilo come semplice esempio), la cleptomania è considerata una malattia, una strana sorta di feticismo. Un cleptomane non va assecondato, specialmente se è uscito da un coma e in una sorta di confusione.
    Con “controllate” non voglio dire che vanno chiusi in qualche campo o picchiati per strada. Voglio dire mantenere le perversioni ad un livello culturalmente e socialmente accettabile. Che non sfoghi in comportamenti come buttarsi a terra in metropolitana perchè non si resiste all’impulso di leccare gli stivali della tipa davanti, o mettersi a gattoni dietro i cespugli. Tutto qui.

    “Guarire” te l’ho messo apposta 🙂 come anche il tuo “può/deve” finale. Nessuno dice che si deve niente a nessuno. Il fatto di “guarire” (perchè non mi viene un termine più adatto) semplicemente mi fa pensare che non sia uno stato così radicale e deciso come molti omosessuali affermano. Semplicemente lascia uno spiraglio al ragionamento.

    • beciu ha detto:

      Malattia, disturbo, qualcosa che sarebbe meglio raddrizzare, curare, cambiare: questo non mi torna, questo non mi trova d’accordo, anche se magari in qualche caso può essere così.
      Ti parlo allo stato attuale della conoscenza, magari tra 100 anni abbiam una risposta definitiva !
      Personalmente non sono d’accordo su omosessualità = feticismo, perchè il feticista non è appagato senza l’oggetto (o la persona in un determinato ruolo, tipo master/slave)… poi capisco che tu dica “non è una donna, quindi l’uomo per un gay è un feticcio perchè esce dai canoni” (brutalizzo il tuo concetto per sintesi), per me però una persona (uomo o donna o gay) non è un feticcio perchè permette, con le dovute differenze tra le casistiche, un amore completo.
      La natura non definisce solo l’eterosessualità, perchè al suo interno è ben contemplata la bisessualità come variante del comportamento animale e umano.
      Non dico che in natura esistano omosessuali al 100%, dico che capita che gli animali vadano anche ad ingropparsi animali dello stesso sesso: per qualsiasi motivo lo facciano loro e lo facciamo noi, capita.. e quindi questo è naturale, no ?

      • Sophie ha detto:

        Attento perchè gli omosessuali umani compiono un atto omosessuale fine a se stesso, gli animali invece compiono atti imitativi per stabilire la dominanza. E’ diverso. 🙂

        • Locca ha detto:

          Dire che gli omosessuali umani compiono un atto omosessuale fine a se stesso non rende giustizia alla realtà, Sophia. Ci saranno sicuramente gay che fanno sesso con migliaia di partner occasionali solo per appagare il proprio desiderio (stessa cosa si può dire per gli etero), come ci sono gay che invece si innamorano, allo stesso modo in cui ci innamoriamo noi etero, e non desiderano altro che essere felici con la persona che amano. Gli unici due gay che conosco ( due ragazze) sono inseparabili da ormai due anni. Magari non staranno insieme per sempre, ma al momento si amano e io non ci vedo niente di male. Tu invece cosa ci vedi di male? Dove sta il problema? Ti prego, spiegamelo…