Anche il Messico ritiene che il matrimonio omosessuale non è un diritto dell’uomo

In Inghilterra la lobby omosessualista si è inventata un altra forma di presunta discriminazione che subirebbero i propri adepti, ovvero la stessa parola “omosessuale”. Lo ha stabilito Gary Nunn sul quotidiano The Guardian, lanciando la campagna“Basta con la parola “omosessuale”, è offensiva e discriminatoria”.

In Messico invece, dove la lobby ha minore presa, il vicepresidente della difesa dei Diritti umani dell’ufficio del Procuratore Generale della Repubblica del Messico, ha giustamente dichiarato che il tentativo di legalizzare il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso non ha nulla a che vedere con i diritti umani. Juan de Dios Castro Lozano, che è anche consigliere giuridico della Presidenza della Repubblica, ha commentato questo durante una conferenza a Puebla il 16 novembre scorso discutendo sulla costituzione messicana. Ha sottolineato che le unioni civili per le coppie dello stesso sesso potrebbero ottenere un riconoscimento limitato, ma non quello del matrimonio. Castro Lozano ha anche espresso forte opposizione all’adozione da parte di coppie omosessuali: «L’adozione non è solo un diritto che appartiene agli adulti, ma anche ai bambini», ha detto spostando giustamente l’attenzione al diritto dei bambini di crescere con un padre e una madre.

Quella messicana (capitale a parte) è la stessa posizione assunta anche dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo nel giugno 2010, quando ha stabilito che il matrimonio tra omosessuali non è un diritto. O meglio, negarlo non significare negare un diritto, né tantomeno una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. E’ stata data quindi ragione all’Austria, cui le autorità avevano rifiutato ripetutamente il permesso a contrarre matrimonio a due cittadini.

I ricorrenti sostenevano che era stato violato il loro diritto a sposarsi, come sancito dall’articolo 12 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e affermavano di considerarsi discriminati nel loro diritto a creare una famiglia. Il caso è arrivato fino a Strasburgo ma la sentenza conclusiva ha ribadito che gli Stati non sono obbligati, in base alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ad assicurare l’accesso al matrimonio alle coppie dello stesso sesso. I giudici della Corte europea hanno fatto inoltre osservare che in Europa non esiste un consenso al riguardo e che spetta alle autorità nazionali valutare in merito. La Corte ha anche stabilito che lo Stato che introduca tali misure non è tenuto a garantire con queste gli stessi diritti riconosciuti alle coppie eterosessuali.

Inoltre oggi, su 200 stati nel mondo solo in 11 è possibile contrarre un matrimonio omosessuale. In Europa solo in 7 stati su 45.

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81 commenti a Anche il Messico ritiene che il matrimonio omosessuale non è un diritto dell’uomo

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  1. lorenzo ha detto

    La parola matrimonio deriva dal matrimonium, ossia dall’unione di due parole latine, mater, madre, genitrice e munus, compito, dovere; il matrimonium era nel diritto romano un “compito della madre”, intendendosi il matrimonio come un legame che rendeva legittimi i figli nati dalla unione. Analogamente la parola patrimonium indicava il “compito del padre” di provvedere al sostentamento della famiglia. (da Wikipedia)

  2. Mr. Crowley ha detto

    Se non si chiamano omosessuali come si chiamano?.
    Gay, Finocchi?, Boh.

  3. Ugo La Serra ha detto

    Quello che non è chiaro, è perché concedere un diritto a qualcuno, viene percepito come toglierlo a chi lo ha già.

    • alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

      intendi dire il diritto di un bambino ad avere due genitori di sesso diverso, per conoscere entrambi gli amori?

      • Ugo La Serra ha detto in risposta a alèudin

        Al diritto di scegliere se avere due genitori dello stesso sesso, o di sesso diverso. E, in caso di sesso uguale, se maschi o femmine. Cioè, aumentare la possibilità di scelta di altri due gradi di libertà.

        • Kosmo ha detto in risposta a Ugo La Serra

          E perchè non un animale? O più padri, o più madri?

        • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Beh, magari potremmo chiederlo ad un ragazzo orfano di 18 anni che tipo di genitori vuole, potendo scegliere. Chiedere questa scelta ad un embrione mi pare un tantino fantasioso!

          🙂

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Ugo La Serra

          E’ evidente che la mancanza di una delle due figure -madre o padre- porta uno scompenso. Non a caso la Natura pretende che per generare si sia in due e infatti un bambino necessita proprio del bisogno del padre e della madre. Bucare questa situazione per le proprie voglie e i propri istinti progressisti ed emancipatori porta a gravi danni di crescita (lo dice la scienza questo, dato che questo è un dato medico).

          • Giulia ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Premettendo che non si da in adozione un bambino per i capricci dei genitori, se un bambino può crescere benissimo con un genitore single (in tanti paesi è infatti contemplata l’adozione anche per i single) non ci sono motivi per pensare che non può crescere altrettanto bene con due genitori dello stesso sesso.
            Forse il bambino in questa situazione potrebbe sentirsi discriminato nel seno di una società fortemente cattolica, che non accetta che due persone dello stesso sesso possano amarsi e vivere perfettamente al pari di altre, ma non succederebbe dove tali pregiudizi si sono già superati. Facendo l’esempio limite, è meglio avere due figure materne o due figure paterne bellissime che magari una materna e una paterna pessima, o comunque avere due figure del primo tipo che vivere per strada o in un orfanotrio qualsiasi.

            • Raffa ha detto in risposta a Giulia

              “non si da in adozione un bambino per i capricci dei genitori”
              E invece purtroppo può avvenire anche questo, infatti l’adozione è vietata oltre ad una certa età perché sarebbe un capriccio.

              “e un bambino può crescere benissimo con un genitore single”
              Non c’è alcuna evidenza scientifica di questo, anzi, le ricerche che si hanno in merito dimostrano che la situazione ideale per un bambino è quella di avere un padre e una madre.

              “non ci sono motivi per pensare che non può crescere altrettanto bene con due genitori dello stesso sesso”
              Deduzione sempliciotta e militante. C’è una differenza enorme tra le due situazioni e solo in un’ottica di proselitismo omosessuale si può sostenere una cosa del genere. E Giulia tu ci sei cascata in pieno come un pesce lesso.

              “potrebbe sentirsi discriminato nel seno di una società fortemente cattolica”
              O anche atea che non permette che si parli di Dio. Ricordi, se ne è parlato tante volte citando tantissimi che poi si sono convertiti alla faccia della violenta educazione atea…

              “è meglio avere due figure materne o due figure paterne bellissime che magari una materna e una paterna pessima”
              Esempio estremo e totalmente personale. Non sei in grado e non hai le competenze per dire cosa “meglio” Giulia, e lo sai benissimo. Rimani nel tuo.

              “che vivere per strada o in un orfanotrio qualsiasi”
              Dovresti batterti per velocizzare i servizi di adozione allora al posto di preoccuparti del proselitismo ateo e omosessuale. Non credi?

            • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Giulia

              Giusto per contraddire le fantasie di Giulia, sono andato a riprendere studi e dichiarazioni apparsi su questo sito:

              1) Opinioni di esperti contro l’adozione ai single: http://www.uccronline.it/2011/02/15/adozioni-la-cassazione-apre-ai-single-ma-gli-esperti-rifiutano/

              2) I figli dei single (e dei divorziati) hanno peggiore salute: http://www.uccronline.it/2011/09/09/i-figli-dei-single-e-dei-divorziati-hanno-una-peggiore-salute-psicologica/

              3) I bambini sono più felici se hanno entrambi i genitori (di sesso opposto): http://www.uccronline.it/2011/03/10/essex-university-%C2%ABi-bambini-sono-piu-felici-se-hanno-entrambi-i-genitori%C2%BB/

              • Giulia ha detto in risposta a Michele Santambrogio

                Caro Michele, eppure ci sono studi che dimostrano proprio il contrario, ad esempio come quello realizzato da Nanette Gartrell e Henny Bos, dove si dimostra che le figlie e i figli diciassettenni cresciuti fin dalla nascita con madri lesbiche risultano aver maturato più alti livelli di competenza sociale e scolastica, e minori livelli di problemi sociali, trasgressioni e aggressività.
                http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2010/06/07/peds.2009-3153.abstract

                Secondo uno studio realizzato dall’università tedesca di Bamberg, i figli di coppie gay crescono altrettanto bene dei figli di coppie eterosessuali, né sono particolarmente discriminati. La ministro della giustizia Brigitte Zypries (socialdemocratica) ha preso spunto dalla ricerca per chiedere l’estensione dell’istituto dell’adozione anche alle coppie omosessuali.
                http://www.dw-world.de/popups/popup_printcontent/0,,4514018,00.html

                Anche l’American Psychological Association sgombera il campo da ogni dubbio: “non esiste alcuna prova scientifica che l’essere dei buoni genitori sia connesso all’orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l’orientamento sessuale dei genitori, e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali”.

                Quelli che cito io sono veri studi in materia, i tuoi link si riferiscono invece a opinioni personali (3) o a studi che non trattano neanche lontanamente la tematica delle adozioni gay (1 e 2).

                • Michele Forastiere ha detto in risposta a Giulia

                  Cara Giulia, spero che ora non le diventi antipatico… per curiosità sono andato a leggere l’articolo citato sui figli di coppie lesbiche, e nei Riconoscimenti finali trovo :”The NLLFS – National Longitudinal Lesbian Family Study – was supported in part by grants from the Gill Foundation, the Lesbian Health Fund of the Gay Lesbian Medical Association , Horizons Foundation, and the Roy Scrivner Fund of the American Psychological Association.” E’ vero che poi specificano: “Funding sources played no role in the design or conduct of the study; the management, analysis, or interpretation
                  of the data; or the preparation, review, or approval of the manuscript.” Però il dubbio di conflitto di interessi mi rimane… Non nego la competenza delle due autrici: però c’è da tenere presente che si tratta di coppie lesbiche che hanno partecipato volontariamente allo studio, sapendo di essere seguite. Poi mi insospettisce l’affermazione nell’Abstract che ” According to their mothers’ reports , the 17-year-old daughters and sons of lesbian mothers were rated significantly higher in social, school/academic, and total competence and significantly lower
                  in social problems, rule-breaking, aggressive, and externalizing problem behavior than their age-matched counterparts in Achenbach’s normative sample of American youth.” Come, “According to their mothers’ reports” (cioè, “Secondo i resoconti delle loro madri”)?!?
                  Non mi convince molto… comunque, credo che su questi argomenti sia molto più competente StefanoPediatra.
                  Saluti

    • Marco ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Appurato che non si sta parlando di diritti, l”equiparazione di due situazioni diverse non è lecita, in quanto verrebbe a svalutare (perdere ancora più valore) la situazione già presente.

      • Ugo La Serra ha detto in risposta a Marco

        Esattamente. È proprio questo meccanismo a non essere chiaro. Sembra più dettato dall’invidia di essere eguagliati che dalla felicità indotta per empatia.

        • alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

          secondo me serve a ribadire che esiste una “famiglia completa” (chiamiamola così), come ad esempio il concetto di “buon padre di famiglia”.

          Se ci si discosta ci si allontana dal massimo che si può offrire a un bambino che ha diritto ad una madre e ad un padre.

          Siamo arrivati al punto che sembra addirittura assurdo affermare simili concetti che sono disgiunti dalla religione ma semplici ragionamenti logici.

          Faccio una domanda, anche a me:

          cosa può essere più completo e armonioso per un bambino

          un buon padre + una buona madre
          o un buon padre + un buon padre
          o una buona madre + una buona madre
          ?

        • Marco ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Ugo, oltre a quello che dice alèudin, non c’entra nulla l’invidia ovviamente. Innanzitutto si parte dal fatto che equiparando due situazioni oggettivamente diversi, si va a violare il principio di uguaglianza costituzionale che impone di equiparare nel trattamento giuridico soltanto situazioni identiche. Se fosse arbitrario, allora tutto ciò che si unisce (in qualche zona sperduta dell’Australia ci si sposa con gli animali, in Asia più donne e un uomo) ha “diritto” ad essere equiparato alla famiglia naturale (o tradizionale).

          • Ugo La Serra ha detto in risposta a Marco

            Questo sposta solo il problema su cosa considerare “uguale” e cosa “diverso”. Ad esempio, i maschi e le femmine sono diversi, ma godono degli stessi diritti civili (almeno sulla carta).
            Le coppie di sesso diverso e quelle di sesso uguale sono diverse, ma perché non dovrebbero godere degli stessi diritti?
            Le coppie di persone con la pelle dello stesso colore sono diverse da quelle con colore diverso. Perché dovrebbero godere degli stessi diritti civili?
            Chiaramente sono situazioni “paradossali” (anche se purtroppo, in alcune parti del mondo non è così), ma che servono solo a far capire come il tutto derivi dall’incapacità di vedere le uguaglianze nelle diversità apparenti.
            E nel considerare i diritti come benefici per chi ne gode, invece che come danni per chi ne gode già.

            • Raffa ha detto in risposta a Ugo La Serra

              Maschi e femmine sono diversi solo nella forma, ma non nel contenuto. Una coppia di soli maschi differisce invece anche nel contenuto rispetto ad una coppia di maschio e femmina. Mi sembra abbastanza ovvio, no? Stessa cosa per pelle e tutte le altre connotazioni genetiche, non è questione di uguaglianze.
              Anzi, gli omosessuali ci giocano moltissimo su questo volendo farsi passare per “genetici” (ecco che rispunta il gene gay) per sostenere di essere come i neri o i cinesi. In realtà il loro status è caratterizzato solo dal comportamento: se un omosessuale non andasse con lo stesso sesso non sarebbe riconoscibile come tale, nemmeno dalla scienza.

        • lorenzo ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Maschio+maschio, femmina+femmina, per legge di natura non sono in grado di “moltiplicarsi”.
          Buon senso vorrebbe che una società razionale faccia scelte in favore di ciò che la fa sopravvivere nel tempo.

  4. davide ha detto

    è importante che due persone dello stesso sesso non crescano un bambino perchè verrà influenzato negativamente e la mente recepirà l’omosessualità come amore,il quale come si sa non è vero amore,ma solo una devianza mentale causata da fattori esterni curabile e non innata.inoltre il bambino deve avere sia una figura maschile che femminile al suo fianco…è la natura e non si può andare contro di essa

  5. Algophagitis-IV ha detto

    I “diritti dei gay” sono stati dichiarati nei “principi di Yogyakarta”, che sono una rilettura in chiave queer della dichiarazione del 1948.
    Il succo è questo: I) esiste il diritto a non essere discriminati (diritto umano)
    II) tutte le persone hanno gli stessi diritti umani (dogma)
    III) essere gay è una condizione umana “biologica” (dogma queer).
    Ne conseguono tutti i vari diritti al matrimonio, all’ adozione (ecc..).
    Il problema sta a monte: l’ ideologia dei diritti umani è contraddittoria e vaga e può essere usata in moltissimi modi, dando varie “interpretazioni” di ogni diritto.
    Infine: il “matrimonio gay” è una mostruosità logica (mantrimonio è solo tra uomo e donna), ma nella società è possibile concepire un contratto legale che dia alcuni benefici, e venga considerato dalla società come un matrimonio (anche se non lo è)e chiamato come tale, ed è questo che i gay vogliono.
    So che molti non concorderanno, ma dai diritti umani è possibile derivare potenzialmente qualunque cosa, anche il diritto alla poligamia e ai matrimoni di gruppo. Lo scontro è sempre tra interpretazioni tradizionaliste e progressiste di questi diritti umani inventati.

  6. Giulia ha detto

    Ecco il solito titolo patacca, il Messico non ha dichiarato un bel niente. Il tal Juan de Dios Castro Lozano ha espresso un’opinione strettamente personale: “si fuera legislador votaría en contra de la unión homosexual” (se fossi parlamentare voterei contro l’unione omosessuale).
    Ha poi aggiunto: “se estaría legislando inútilmente porque esa materia no tiene nada que ver con los derechos humanos” (si legiferebbe inutilmente perchè questa non è materia dei diritti umani). Il fatto che a suo parere la legge non può far rientrare le unioni gay nei diritti umani (i diritti inalienabili degli individui riconosciuti dall’ONU) non significa che non rientrino in quelli che sono i più comini diritti civili.

    http://www.periodicoquehay.com/?p=35580
    http://www.aciprensa.com/noticia.php?n=35341

    • Ugo La Serra ha detto in risposta a Giulia

      Come no? Me lo ha detto il Signor Messico in persona!

      • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Ugo La Serra

        No, ma il vicepresidente della difesa dei Diritti umani dell’ufficio del Procuratore Generale della Repubblica del Messico. Non certo un La Serra qualunque 🙂

        • Giulia ha detto in risposta a Michele Santambrogio

          Potrebbe anche essere il Presidente della Repubblica, ma se esprime un’opinione personale non si può dire che parli in nome dello Stato. Quando il Messico farà una legge che sancisce che i diritti dei gay non rientrano in nessun modo nei diritti civili, allora potrete felicemente sventolare la notizia come riportato all’inizio di questa pagina, per il momento rimane quella che è: una notizia falsa e tendenziosa.

          • Maffo ha detto in risposta a Giulia

            Certamente è una tua opinione, tuttavia dato l’importante ruolo del soggetto e l’ambito in cui ha fatto questa dichiarazione (sulla costituzione messicana) è lecito sostenere che il suo giudizio corrisponda a quello del Presidente della Repubblica e dunque il riferimento dello Stato Messicano. Il Messico non è una persona, ma ha come riferimenti ultimi alcuni soggetti, di cui questo signore è un esponente di spicco. Non stiamo parlando dei tuoi amici Vendola e Stadarini…

            • Giulia ha detto in risposta a Maffo

              Ahahahah, come vi arrampicate sugli specchi, cari ragazzi… più insistete e più scivolate.

              “Votaría en contra” = “Voterei contro”, è condizionale ed in prima persona, in spagnolo come in italiano. Il Messico non ha votato un bel niente e quindi non ha “ritenuto” un bel niente, come invece affermate voi. Anche se il signor Castro Lozano esprimesse il parere del suo partito rappresenterebbe comunque il 12.28% dei e quindi anche in questo caso parlerebbe in nome del Paese. Il giorno che un politico che sia vicepresidente di un qualsiasi organismo potrà legiferare o, che so, dichiarare guerra ad un altro paese allora potremmo dire che parla a nome del Paese, fino a quel momento cerchiamo di essere onesti e atteniamoci alla realtà dei fatti.

    • Pedro ha detto in risposta a Giulia

      Solito commento patacca dato che il soggetto in questione ha un ruolo di prestigio nella repubblica messicana ed è evidente che il suo pronunciamento, anche guardando l’occasione in cui lo ha ribadito, non è poi così personale. E’ un po’ come se nel vecchio governo lo avesse detto Gianni Letta….è un’altra occasione per confondere le acque ed evitare l’argomento Giulia? TI hanno insegnato anche questo?

      http://www.ewtnnews.com/catholic-news/Americas.php?id=4393

      • Giulia ha detto in risposta a Pedro

        Le acque le confondete voi inventandovi titoli che non sono.

        • Pedro ha detto in risposta a Giulia

          Io invento i titoli?? Ah si….secondo me questo titolo lo hai inventato tu.

          • Giulia ha detto in risposta a Pedro

            Non so se lo hai scritto tu, ma se difendi la patacca te ne rendi complice.
            Comunque basta leggere la notizia per scoprire che il funzionario non parlava a nome del Governo (cioè esprimendo una volontà della maggioranza) nè tantomeno in nome dello Stato (cioè riportando un qualcosa di cui si è già legiferato). Si tratta delle semplici opinioni personali di un politico espresse davanti a duecento studenti, e come tali vanno riportate.

            • Pedro ha detto in risposta a Giulia

              Anche tu difendi il terrorismo ateo di Stalin, dunque ne sei complice. Secondo me questi articoli li scrivi tu…comunque….non potendolo sapere….
              Il funzionario parlava a nome suo e infatti lui è un alto rappresentante del governo e nessuno lo ha smentito mentre la notizia è girata parecchio. Dunque il capo dello Stato è d’accordo. Mi spiace Giulia…davvero.

              • Giulia ha detto in risposta a Pedro

                Io non ho mai difeso il terrorismo ateo di Stalin o come tu voglia chiamarlo, quindi vai a sputare le tue menzogne da un’altra parte.

                Riguardo invece la tua povera logica del silenzio/assenso non dico nulla perchè è così priva di qualsiasi fondamento che nemmeno vale la pena di commentare.

                • Pedro ha detto in risposta a Giulia

                  E’ vero, tu hai difeso tutte le dittature dichiaratamente atee, non solo quella sovietica. Rimane il fatto che il vicepresidente della difesa dei Diritti umani dell’ufficio del Procuratore Generale della Repubblica del Messico pare proprio aver parlato in accordo con il presidente della Repubblica.

                  • Giulia ha detto in risposta a Pedro

                    Va bene, continua a sputare le tue menzogne senza apportare neanche uno straccio di prova e continua ad inventarti che il funzionario messicano parlava in nome del suo Paese, continua pure con la tua ridicola arrampicata sugli specchi, cosa vuoi che ti dica?

  7. Antonio ha detto

    In ogni caso Giulia non ha tutti i torti. Lo “spostare l’attenzione” è sempre stata una prerogativa atea, non dovremmo neanche avvicinarci a quel livello per non incappare nei loro errori. Tanto poi possono pararsi il c**o con la manipolazione e le menzogne. Avrei anche io preferito un titolo più neutro.

    ….“Basta con la parola “omosessuale”, è offensiva e discriminatoria”.?!?!? Ma stiamo scherzando!? Non è il termine che ha un problema, sono loro ad avercelo! E poi si lamentano che la gente pensa che siano malati.

  8. lorenzo ha detto

    Quando, negli anni settanta si sviluppò il concetto di identità di genere, nacque, per affermazione stessa dei suoi ideatori, per distruggere questa società: la società si fonda sulla famiglia… distruggiamo la famiglia… distruggeremo la società; constatato che la famiglia naturale si fonda sulla distinzione dei sessi, era necessario convincere la gente che il sesso non era una condizione naturale ma indotta culturalmente.
    Ritenevo che certe panzane non avrebbero attecchito… mi sbagliavo.

  9. Leonardo Paolo Minniti ha detto

    Ottima notizia, dove la lobby ha poco peso ancora si riesce a ragionare da uomini.

  10. Motti ha detto

    Ciao a tutti.
    Vorrei farvi una domanda, che potrebbe sembrare polemica, ma non lo vuole essere affatto.
    Perchè voi siete contrari a matrimonio omosessuali? Ci sono migliaia di post a riguardo, ma onestamente non ho capito la reale motivazione.
    Dato che io sono a favore, vorrei capire perchè voi non lo siete.
    Grazie in anticipo.

    Ciao

    • Gabry ha detto in risposta a Motti

      La motivazione la trovi nei migliaia di post, ovvero innanzitutto l’equiparazione della coppia omosessuale a quella eterosessuale.

    • lorenzo ha detto in risposta a Motti

      Il matrimonio (civile) è un artificio giuridico escogitato da uno stato per ricoscere e favorire la rilevanza dell’unione tra un uomo ed una donna al fine di “produrre” nuovi individui che potranno permettere a quello stato di perpetuarsi nel tempo.
      Uno stato che non si comporta in questo modo, o è suicida, o è costretto a ricorrere alla schiavitù ed all’immigrazione.

  11. Nicola ha detto

    Ma il titolo è scorretto! Pensavo che si parlasse di una manovra varata dalla repubblica del Messico… e invece, sotto sotto, si scopre che si tratta solo delle opinioni di un tizio (una specie di Giovanardi versione messicana). Mah :]

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Nicola

      Allora hai letto male, leggendo “si ritiene” nessuno con può dedurre quello che hai pensato tu. E’ sbagliata la deduzione e non il titolo dato che il collaboratore del Presidente della Repubblica parla evidentemente a nome dello Stato. Oppure pensiamo davvero che ognuno possa dire quello che vuole ufficialmente senza consultarsi con nessuno? Mi pare inoltre che ancora una volta ci si voglia fermare ai titoli per non affrontare il contenuto, è un giochino che comincia a stancare sinceramente.

      • Giulia ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Certo che si affronta il contenuto, apportando anche i link a studi che dimostrano l’opposto di quello che affermate (senza prove oggettive) voi.

        Riguardo invece la ricostruzione fantasiosa attorno alle parole del funzionario messicano ti faccio un esempio a prova di bambino: in Italia il vicepresidente della commissione giustizia alla Camera dichiara che non voterebbe il processo breve perchè non lo ritiene non conforme alle regole. Poco dopo, un giornale messicano titola: L’Italia si dichiara contraria al processo breve.
        Questo è quello che ha fatto il redattore UCCR, ti piaccia o no.

        Va bene arrampicarsi sugli specchi, ma insistere… perchè?

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Giulia

          Sinceramente vorrei evitare di parlare con persone agitate e militanti come te, preferisco continuare con Nicola. Lozano è il sottoprocuratore dei Diritti Umani dell’Ufficio del procuratore Generale del Messico, non ha espresso un suo punto di vista ma ha ribadito quel che ha già dichiarato la Corte Europea: “il matrimonio omosessuale non è un diritto”. Anche in Messico dunque c’è la stessa idea, come in Europa. L’opinione l’ha invece data sull’adozione omosessuale, una vera e propria violenza sul diritto del bambino. Comunque, hai già detto troppo tu, con toni troppo alti e poco senso compiuto, ora fai parlare gli altri e torna pure a litigare più sopra.

          • Giulia ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            So che da fastidio essere messi davanti alla propria tracotanza, se t’interessano veramente i contenuti e non le furbizie partigiane, puoi sempre intervenire qui: http://www.uccronline.it/2011/11/28/anche-il-messico-ritiene-che-il-matrimonio-omosessuale-non-e-un-diritto-delluomo/#comment-34793

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Giulia

              @Giulia: ho già detto che non m’interessa per nulla confrontarmi con te. Se ti auto-stimi perché una volta sei riuscita ad affrontare un argomento non basandoti sulle tue convinzioni non c’è bisogno di chiamare tutti a vedere quel che sei riuscita a fare. A me interessa rimanere su questo argomento con Nicola. Posso?

          • Nicola ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            però, a parte il titolo, non ho molto da dire (:
            Cioè si tratta delle dichiarazioni di un tizio a me sconosciuto. Ne abbiamo tantissimi qui, anche conosciuti, che fanno dichiarazioni simili in continuazione (es. Giovanardi). Personalmente sui matrimoni gay sarei più flessibile; ma le adozioni sono un discorso molto delicato su cui esprimo solo la seguente banalità:
            avere due mamme e nessun papà forse forse può anche funzionare. Ma due papà e nessuna mamma…hmm… la mamma è la mamma!

        • Nicola ha detto in risposta a Giulia

          Se le dichiarazioni di certi nostri rappresentati esprimessero posizioni ufficiali dello Stato italiano, a quest’ora saremmo in guerra con i 2/3 del pianeta(:

  12. lepanto ha detto

    Sono proprio teneri…gli adepti della setta, ops lobby, omosex britannici a voler rendere inefficace un’ideologia, forse fra le più insidiose, semplicemente togliedo dal vocabolario la parolina omosess. E’ come dire, in gergo progressista, che per eliminare la paura della violenza dilagante di varie matrici straniere, presente nel territorio della nostra patria, basta rendere efficace ed operativa una legge che vietasse di avere PAURA. Ste lobby sono proprio l’anticamera di un regime totalitario.

  13. Fabio ha detto

    quando una cosa non ha basi scientifiche e naturali(reali) ci si arrampica sugli specchi. Certo, se l’uomo da alle parole i significati che vuole, a secondo dei propri gusti chissà dove finirà. la realtà è la maestra che insegna dov’è la verità. contemplarla ci aiuta a vivere. mi alzo mi guardo allo specchio e se non ricordo più chi sono la natura mi indica perlomeno se sono maschio o femmina. due modi di essere “essere umano” poi posso scegliere se svolgere la mia sessualità esprimendola attraverso la genitalità con modalità eterosessuale o omosessuale. assecondare la natura è più semplice restando eterosessuale ma se una persona vuole complicarsi l’esistenza “può” svolgere la sua genitalità con persone dello stesso sesso e questi si definiscono omosessuali. per vari motivi alcuni scelgono l’opzione omosessuale. perchè si devono sentire discriminati se hanno scelto di unirsi a persone dello stesso sesso, comunque li si voglia definire tali rimangono. dopotutto la natura si impone, non perdona e non permette di essere troppo “liberali”. bè ci dicano come vogliono essere chiamati. non è quello il problema ma è la visione alterata della realtà.

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