Gran Bretagna: parlamentari spingono per limitare gli aborti

Membri di diversi partiti del Parlamento inglese stanno unendo le forze per approvare una normativa contro gli alti tassi di aborto nel paese. Sembra quindi che i cambiamenti negli Stati Uniti stiano già cominciando a smuovere la situazione anche in Europa.

Nadine Dorries, deputato conservatore e l’ex ministro laburista Frank Field hanno introdotto alcuni emendamenti per richiedere ai medici di offrire una consulenza alle donne che vogliono abortire. Si punta ad una riduzione di quasi 200.000 aborti. «Non basta più dire “abortire è un diritto della donna”» ha dichiarato la Dorries nel corso di un’audizione 29 marzo. «E’ anche un diritto della donna avere una consulenza».

I parlamentari hanno deciso di agire anche in seguito ai risultati di una ricerca, la quale mostra che le donne che abortiscono hanno il 30 % in più di probabilità di sviluppare problemi di salute rispetto a coloro che non lo fanno. «Le donne non hanno una corretta informazione e conoscenza sulle eventuali conseguenze per la salute fisica o mentale», ha continuato Nadine Dorries.

Se l’emendamento venisse approvato, si legge su EwtnNews– potrebbe essere considerato il primo avanzamento pro-life in Gran Bretagna dal 1990, quando i membri del parlamento votarono per abbassando il limite dell’aborto di 28-24 settimane.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

27 commenti a Gran Bretagna: parlamentari spingono per limitare gli aborti

« nascondi i commenti

  1. Fedele Razio ha detto

    Il totalitarismo laicista ha fatto breccia in occidente cominciando da aborto e divorzio. E a cominciare dall’aborto e dal divorzio sarà rispedito nelle discariche degli errori e degli orrori della storia da cui proviene.

    • Gianmario ha detto in risposta a Fedele Razio

      Ti ringrazio per la tua sicurezza che mi fa tornare a sperare…

    • Credo ha detto in risposta a Fedele Razio

      bè il divorzio non mi sembra un’ orrore,a volte ci vuole.

      • Lucy ha detto in risposta a Credo

        Ci vuole per chi non è capace di perdonare. Inoltre è dimostrato quanto i bambini soffrano nel veder dividere i genitori, molto di più che magari vederli litigare. L’uomo da solo non è capace di unità, su questo devo dare atto alla cultura laicista.

        • Credo ha detto in risposta a Lucy

          Non è questione di perdono,è questione di non trovarsi più bene con una persona,in certe situazioni matrimoniali è meglio il divorzio

  2. Rego ha detto

    Era ora che qualcuno si svegliasse anche lì

  3. Marino ha detto

    Forza! Anche in Europa è possibile cambiare!!

  4. Francesco Santoni ha detto

    Non credo che riusciranno a risolvere niente. Il loro giudizio etico sull’aborto non è cambiato di una virgola. Le loro proposte vedrete che saranno sullo stesso modello di chi pensa di poter risolvere il problema dell’AIDS in Africa distribuendo preservativi.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Eccole le grandi “svolte” degli inglesi come finiscono: http://gisrael.blogspot.com/2011/02/la-svolta-culturale-di-cameron-e-gia.html

    • Veronica ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Dai Francesco, suvvia…un pò di ottimismo. Una goccia oggi, una domani…

      • Francesco Santoni ha detto in risposta a Veronica

        Fanno due gocce.

        • Veronica ha detto in risposta a Francesco Santoni

          Se i primi apostoli avessero ragionato come te….. 🙂

          • Francesco Santoni ha detto in risposta a Veronica

            I primi apostoli non erano inglesi…

            Scherzi a parte. Se non cambia il giudizio etico di fondo la svolta sull’aborto non può essere possibile. Se si continua a sostenere che è un diritto della donna e che tanto il feto non è un essere umano, cambiare qualche procedura ed avvertire le donne dei rischi per la salute non servirà a nulla.

            Gli apostoli erano pochi certo, ma il loro messaggio era radicale. Questa sugli aborti invece mi suona tanto come la solita pagliacciata progressista dei preservativi in Africa e l’educazione sessuale a scuola.

            • Credo ha detto in risposta a Francesco Santoni

              Cosa c’è di male nell’educazione sessuale a scuola?Ti spiegano come funzionano determinate cose e come bisogna comportarsi,come l’importanza di usare una protezione ecc.

              • Joseph ha detto in risposta a Credo

                Il problema è che, statistiche alla mano, l’educazione sessuale a scuola non fa che peggiorare la situazione…

                • Credo ha detto in risposta a Joseph

                  io non conosco le statistiche,ma so che l’educazione sessuale incita a usare le protezioni per evitare incidenti…

              • Mandi ha detto in risposta a Credo

                la tua è la solita teoria moralista distaccata dalla realtà…guarda cos’è l’educazione sessuale: http://www.uccronline.it/2011/02/23/il-fallimento-delleducazione-sessuale-in-inghilterra-francia-e-svezia/

                • Credo ha detto in risposta a Mandi

                  non è una teoria moralista staccata dalla realtà,da me alle medie l’hanno fatta e non era l’obbrobrio descritto nell’articolo

              • Francesco Santoni ha detto in risposta a Credo

                Uno, perché è stupido insegnare ciò che per millenni non si è mai insegnato.
                Due, perché succedono porcate di questo genere
                http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-mamma-dice-no-al-sesso-a-scuola-va-in-prigione-1049.htm (ed è solo un esempio)
                Tre, perché tra le varie cose, si insegna alla dodicenni a mettere un preservativo ad un cetriolo. Se avessi una figlia che tornando a casa mi raccontasse una cosa del genere sai il professore ed il preside dove se lo ritrovano il cetriolo?

                • Credo ha detto in risposta a Francesco Santoni

                  Qui ogni volta si prende il caso,il particolare per il generale,l’universale. Quando l’hanno fatta alle medie nessuno ha messo alcun preservativo ad alcun cetriolo…e lo stesso è successo nelle scuole

                  • Francesco Santoni ha detto in risposta a Credo

                    Perché in Italia grazie all’influenza culturale della Chiesa queste cose finora si sono evitate. Ma in altri paesi sono la norma. Siccome è impossibile trovare un limite preciso quando si adotta il criterio laico dell’assoluta neutralità, inevitabilmente si finisce a quel punto.

                • Davide ha detto in risposta a Francesco Santoni

                  Per millenni non è esistito il preservativo e nulla si sapeva della malattie veneree quindi va insegnato perchè anche i genitori non sanno tutto.
                  Se un giorno il marito di tua figlia dovesse ammalarsi avrebbero l’opportunità di copulare in sicurezza, non sei contento?

                  • Ettore ha detto in risposta a Davide

                    Si può copulare in sicurezza seguendo i cicli naturali e senza pezzi di plastica. Occorre insegnare la fedeltà e l’astinenza come valori, gli unici finora ad aver ridotto l’aids. Il condom è un’eccezione, ma non senza i primi due.

                    • Davide ha detto in risposta a Ettore

                      Direi che sta ai singoli sciegliere, ma come si insegnano fedeltà e astinenza vanno insegnate anche malattie sessuali e relative protezioni.

  5. Davide ha detto

    L’impressione generale da questa e da tante altre notizie riportate dal sito è che l’asse dei governi conservatori europei (Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Polonia fra i principali) si stia lentamente orientando all’affrontare questioni etiche, dopo che gli eventi della crisi economica hanno monopolizzato il dibattito politico negli ultimi anni.

    Anche se in Germania i cristiano-democratici arretrano, è confortante che i loro voti non si spostino verso i socildemocratici quanto verso le forze minori, in particolare i verdi.

    In Spagna poi, l’ultimo governo pesante in Europa ancora controllato dalle sinistre laiciste, Zapatero, è stato bruscamente defenestrato dal PSOE (chi ci crede al “farsi da parte” annunciato qualche giorno fa?) dopo che le tornate amministrative e i sondaggi annunciano la valanga popolare per le elezioni del prossimo anno.

    Insomma, forse non saremo al radicale cambio di mentalità che si auspica, ma di che sperare ce n’è…

    Insomma, forse non saremo al radicale

« nascondi i commenti