Il Comitato nazionale di Bioetica riconosce l’obiezione di coscienza dei farmacisti

Il Comitato nazionale per la Bioetica (Cnb) si pronuncia a favore dell’obiezione di coscienza dei farmacisti che non vogliono dare la pillola del giorno dopo, ma al contempo chiede che le autorità competenti provvedano a tutelare anche il diritto di chi richiede quel prodotto. Questa la posizione espressa in un documento del 25 febbraio. «A fronte dell’ipotesi che il legislatore riconosca il diritto all’obiezione di coscienza del farmacista e degli ausiliari di farmacia – si legge in una nota del Comitato – i componenti del Cnb si sono trovati d’accordo che, nel rispetto dei principi costituzionali, si debbano considerare e garantire gli interessi di tutti i soggetti coinvolti. Presupposto necessario e indispensabile per l’eventuale riconoscimento legale dell’obiezione di coscienza è, dunque, che la donna debba avere in ogni caso la possibilità di ottenere altrimenti la realizzazione della propria richiesta farmacologia e che spetti alle istituzioni e alle autorità competenti prevedere i sistemi più adeguati nell’esplicitazione degli strumenti necessari e delle figure responsabili per la attuazione di questo diritto». Come ha riferito il vicepresidente del Cnb, Lorenzo D’Avack, «è emersa una maggioranza a favore dell’obiezione di coscienza per i farmacisti. In via generale dunque il Cnb ha riconosciuto che l’obiezione di coscienza ha un fondamento costituzionale nel diritto generale alla libertà religiosa e alla libertà di coscienza». Il farmacista ha dunque un ruolo ritenuto riconducibile a quello degli operatori sanitari e deve necessariamente essere riconosciuta anche a questa categoria professionale il diritto all’obiezione. La notizia è riportata su Avvenire. Depressione invece per il senatore radicale Marco Perducasi, che oltre a voler impedire la libertà dei farmacisti, sostiene che questa decisione si «prefigura come vera e propria istigazione all’aborto». Che non sarebbe neppure tanto male, tra l’altro. Ricordiamo che il 12 ottobre scorso, il Consiglio d’Europa ha riconosciuto l’obiezione di coscienza per i medici (cfr. Ultimissima 12/10/10).

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27 commenti a Il Comitato nazionale di Bioetica riconosce l’obiezione di coscienza dei farmacisti

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  1. Micky ha detto

    Ma come è possibile che esista gente che sia contro l’obiezione????? Oscurantisti che non sono altro! Mi capitassero fra le mani!

    • LimoDj ha detto in risposta a Micky

      è veramente una cosa vergognosa voler impedire la libertà anche sul posto di lavoro. Contro i diritti dell’uomo!

    • Fabrizio ha detto in risposta a Micky

      Sono contro l’obiezione perché in Italia non si può aprire una farmacia liberamente, servono licenze, c’è un Ordine professionale etc etc. La presenza delle farmacie sul territorio è regolamentata e così sono regolamentate le loro funzioni. Dato che certi farmaci possono essere venduti ESCLUSIVAMENTE dalle farmacie permettere l’obiezione di coscienza significa esporre il cittadino al rischio di non poter ottenere un farmaco prescrittogli dal medico; dato che solo lì può rivolgersi.

      • Davide ha detto in risposta a Fabrizio

        C’e’ farmaco e farmaco… pensa che ho cercato un concentrato di cicuta per mia suocera e non me l’ha dato perche’, ha detto e’ obiettore, mi sono anche arrabbiato quando mi ha detto che non tiene neanche lo Zyklon B., robe da matti!!!

        • Fabrizio ha detto in risposta a Davide

          La tua battuta farà anche ridere (forse non tua suocera), ma non coglie il bersaglio:
          è vero che c’è farmaco e farmaco, ma nessun medico prescriverà mai la cicuta per tua suocera, e quindi per salvare la povera donna non serve un farmacista obiettore, chiaro?

          • Michky ha detto in risposta a Fabrizio

            Fabrizio esci dal concetto ateocomunista che le persone siano robot e strumenti che soddisfino i tuoi desideri. La povera donna per salvarsi? Quindi partorire un bambino sarebbe un attentato alla vita? Ma quante cazzate ti hanno dato da bere i tuoi amici radicali???

            • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Michky

              Ancora una volta si nota come una sessualità responsabile risolve i problemi.

              * Michky

              Partorire e dare la vita è cosi brutto?

              • Michky ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                Enrico guarda che sono d’accordo con te. Dicevo proprio l’opposto…Fabrizio sostiene che le donne devono “salvarsi” dalla gravidanza e io facevo notare che ci si salva da una malattia, da un cancro da un male in arrivo, non da un bambino, partorito per disattenzione o irresponsabilità -come dici tu-.

                • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Michky

                  Ho capito da che parte stai era una domanda retorica.

                • Fabrizio ha detto in risposta a Michky

                  Poi non capisco cosa intendi con concetto ateo-comunista delle persona al mio servizio.
                  Dico semplicemente che in Italia c’é una sola categoria di persone che vende farmaci, e non sono i farmacisti, bensì i farmacisti iscritti all’ordine con una licenza. Se non lo vogliono fare che cambino mestiere o che si liberalizzi il mercato..

                  • Davide ha detto in risposta a Fabrizio

                    Ma il mercato e’ una cosa del capitalismo. viva l’obiezione!! viava il comunismo !! viva Zapata!!! (abbasso Zapatero).

                  • Micky ha detto in risposta a Fabrizio

                    Fare il farmacista non significa vendere la merda. Una pillola che impedisce a un bambino di nascere non può essere venduta da tutte le persone sane…devi lasciare libere le persone perché il tuo è un approccio ateocomunista, anche se poi voti a destra.

            • Fabrizio ha detto in risposta a Michky

              La povera donna da salvare era la suocera di Davide, impara a leggere.

              • Micky ha detto in risposta a Fabrizio

                Fai battute comprensibili allora..magari fattele scrivere direttamente da Carcano che come razionalista ci sa fare…

      • Mandi ha detto in risposta a Fabrizio

        Finché la gente sopprime la vita dei propri figli non può aspettarsi che esistano persone che consegnino loro gli strumenti. Non stanno certo andando a comprare l’aspirina…

        • Elia ha detto in risposta a Mandi

          Di quale “pillola del giorno dopo” si sta parlando qui?
          Perchè quelle con alta concentrazione di progestinici agiscono contro l’ovulazione, non contro l’impianto o uccidendo la blastula (non è la ru486 per capirsi). Quindi, anche se volessi considerare una blastula di pochi giorni “un figlio”, e non per tutti è così, qui non ci sarebbe nessuna blastula e nessuna soppressione di vita.
          E’ semmai una forma di contraccezione “dopo il fatto”. E mi sembra pertanto sensato che il diritto di obiezione di coscienza del farmacista sia sottostante al diritto dell’utente di avere supporto medico ad una propria scelta perfettamente legale ed in cui la tempistica è fondamentale.
          Se domani avessimo farmacisti che rifiutano di vendere un farmaco fondamentale perchè -mettiamo- testato su animali e quindi danneggiassero gli utenti quando sono la farmacia di turno in piena notte in un piccolo centro, sono sicuro che anche tu troveresti da ridire.
          Come diceva Fabrizio, il fatto che la professione sia regolata implica dei doveri.

          • Lucy ha detto in risposta a Elia

            Comiciando a ricordarti che anche tu eri una blatusta e che anche tu hai cominciato a esistere subito dopo “il fatto” (o forse è un passaggio che tu hai saltato e dal concepimento sei passato subito al feto?), ti ricordo che il 70% dei medici italiani antiabortisti (ovviamente non tutti saranno ginecologi e non tutti avranno queste idee) ritengono che l’essere umano inizi dal concepimento. Da quel momento in poi non ci sono cambiamenti non graduali nello sviluppo per cui sia sensato individuare un momento preciso in cui l’istante prima è essere non umano e l’istante dopo è un essere umano. Questi passaggi credo possano aiutare: http://www.uccronline.it/2010/11/28/aborto/#Evidenze%20scientifiche%20e%20filosofiche

          • Lucy ha detto in risposta a Elia

            Inoltre, anche tu come Fabrizio (non a caso avete la stessa impostazione riduzionista e ultimamente disumana) paragoni l’uomo all’animale. Per cui si conclude che chi si scadalizza per chi sopprime i propri figli dovrebbe scadalizzarsi per chi fa i test contro gli animali. In realtà è una conclusione che solo la cultura da cui provieni può sostenere. Io amo l’essere umano e non gli animali. Non faccio loro alcun male (e proprio per questo non li rinchiudo nelle gabbiette o nelle case come fanno le egoiste animaliste, tanto meno metto loro il cappottino) e non voglio che si faccia loro del male. Ma se vedo un gatto o una scimmia antropomorfa investita per strada, passo oltre tranquillamente. Se dovessi vedere un animale ferito tenterei di soccorrerlo e di chiamare aiuto, se dovesse morire mi spiacerebbe ma continuerei la mia giornata come prima. Non sarebbe così, evidentemente, quando c’è in gioco un uomo, chiunque sia, conosciuto o sconosciuto, assassino o santo, amico o nemico. Tanto più un neonato o un feto di 9 mesi, o di 8 o di 5, o di 4 (dov’è la differenza sostanziale??).

            • Elia ha detto in risposta a Lucy

              @Lucy II
              (Scusate la ripetizione, rispondo ai 2 post di Lucy nell’ordine perchè mi ero perso il secondo)
              Non ho posto le due scelte etiche sullo stesso piano, ho fatto notare il problema insito nella assoluta libertà di obiezione di coscienza per ragioni etiche.
              Ho letto diversi post (e.g. LimoDJ) la cui impostazione era basata sul rispetto dell’etica del farmacista (“è veramente una cosa vergognosa voler impedire la libertà anche sul posto di lavoro. Contro i diritti dell’uomo!”).
              Ora tale rispetto è ovviamente importante, ma io ho chiesto: è davvero una petizione di principio di libertà? Cosa succederebbe se un farmacista avesse preoccupazioni etiche che tu o LimoDJ non condividete come -mettiamo- il rifiutare di usare farmaci testati su animali, pur essendo magari il riferimento di una comunità per quel servizio?
              Il concetto di Fabrizio che essendo la fornitura di farmaci limitata e regolamentata implica per il farmacista l’assunzione anche di doveri che gli possono essere eticamente distanti entra proprio in questo modo.

          • Elia ha detto in risposta a Elia

            @Lucy
            Visto che stiamo parlando di pillola del giorno dopo e non abortiva, stiamo parlando di una forma di contraccezione per cui non c’è alcun concepimento: si interferisce con l’ovulazione per cui nessuna cellula uovo viene fecondata.
            Quindi non mescoliamo la tematica dell’aborto o di dove tracciare i confini dell’individualità umana con quello che è un problema diverso, e puramente di contraccezione.

  2. Lucy ha detto

    Bene! Un altro importante successo!

  3. Massimo Ponzoni ha detto

    Leggevo tra gli articoli correlati che siamo arrivati in Italia all’80% dei medici obiettori: http://www.uccronline.it/2010/09/02/crolla-il-numero-di-aborti-e-sale-quello-dei-medici-obiettori-80/ Mi piacerebbe sapere quanti sono i farmacisti…!

  4. Fabrizio ha detto

    Il senatore in questione è Marco Perduca, ed è nella top ten dei senatori più attivi (fonte L’Espresso).

  5. Enrico da Bergamo ha detto

    Certamente rendere il più difficile l’accesso alle pratiche abortive è un bene.Se grazie a ciò un nascerà un bambino in più è già un risultato magnifico.

    Poi avrei un’obiezione ma il padre che diritto ha nei confronti di suo figlio? Perchè prima di accedere a pratiche abortive non si obbliga la donna a comunicare il nome del padre e si chiede lui se è daccordo con la soppressione di suo figlio.

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