Secolarizzazione europea. Ma siamo proprio sicuri?

Lo scrittore statunitense George Weigel ha offerto un interessante ragionamento su Avvenire. A metà maggio papa Benedetto XVI ha compiuto un pellegrinaggio apostolico in Portogallo: mezzo milione di persone hanno preso parte alla messa papale tenutasi all’aperto a Fatima (cfr. Ultimissima 17/5/10). Una volta tornato a Roma, duecentomila pellegrini hanno invaso piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli, dimostrando il loro appoggio ad un pontefice assediato da mesi dalle critiche su sacerdoti colpevoli di abusi verso minori (cfr. Ultimissima 17/5/10). Una settimana dopo si è conclusa l’esposizione – durata 44 giorni – della Sindone di Torino. Nel corso di queste sole 6 settimane, qualcosa come 2 milioni di persone hanno affrontato lunghe file per passare pochi, brevi istanti di fronte a quello che credono essere stato il lenzuolo funebre di Cristo (cfr. Ultimissima 12/4/10). Per non parlare dell’ultimo viaggio in Inghilterra…(cfr. Ultimissima 20/9/10). Il prossimo agosto invece si terrà in Spagna la Giornata mondiale della gioventù, e arriverà ad ospitare due milioni di giovani pellegrini (cfr.Ultimissima 15/6/10). Mentre il mondo non europeo (America compresa) si sta riempiendo di cristiani e cattolici, dopo l’indigestione di ateismo del secolo scorso, i teorici della secolarizzazione si sono concentrati sulla situazione europea, dove riscontrano la morte della fede e l’indifferenza verso il Papa (è dal 1600 in realtà che si dice che il cattolicesimo sta per scomparire…). Ma gli attacchi quotidiani (per ultimo il putiferio creato dopo il giudizio della Chiesa sul Nobel per la Medicina Edward Roberts) dimostrano proprio il contrario. Nessuno spende energie, tempo e denaro per rimproverare e contrastare un’istituzione considerata moribonda ed un anziano di 83 anni ritenuto irrilevante. Continua Weigel: «questi stessi attacchi sono l’evidenza che la fede cristiana e la Chiesa cattolica, rimangono fattori rilevanti nella cultura europea e nella vita pubblica europea».

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