Attentato a Magdeburgo, commento sul terrorista ateo
- Ultimissime
- 21 Dic 2024
Chi è il terrorista dell’attentato di Magdeburgo in Germania? I media sottolineano che è un medico ateo saudita. Ma davvero la religione o l’irreligione c’entrano direttamente con queste stragi?
Sono almeno due i morti dell’attentato terroristico avvenuto poche ore fa nella città tedesca di Magdeburgo.
Un’auto si è lanciata contro un gruppo di persone in un mercatino di Natale, provocando anche 70 feriti, alcuni in condizioni gravissime.
L’attentatore è uno psichiatra saudita, Tabel Al Abdulmohsen, che lavorava presso l’ospedale di Magdeburgo, arrivato in Germania nel 2006 con un permesso di soggiorno permanente. Avrebbe agito da solo.
Attentato di Magdeburgo, chi è il terrorista ateo
Come stanno raccontando la notizia i media? La maggior parte mette in risalto il fatto che l’attentatore fosse ateo, come se fosse l’elemento più importante.
Secondo quanto riferito dalla polizia, infatti, il terrorista è un attivista anti-Islam, scappato dall’Arabia Saudita in quanto ateo. Sarebbe vicino all’estrema destra tedesca.
Sui social, infatti, Al Abdulmohsen criticava fortemente la Germania per un’apertura eccessiva alla religione.
E’ anche fondatore del forum Wearesaudis, diventato un punto di riferimento per gli atei che vogliono lasciare Paesi musulmani.
I terroristi atei nella storia contemporanea
Non è certo il primo caso di attentati commessi da persone dichiaratamente atee.
Ricordiamo brevemente gli attentati commessi da Payton Gendron (2022), Vladislav Roslyakov (2018), Seung Hui Cho (2007) e Christopher Dorner (2013).
Dimitrios Pagourtzis uccise 10 persone nel 2018 in una scuola pubblica del Texas e manifestava il suo ateismo su Facebook.
Forse il caso più famoso è quello di Craig Stephen Hicks, colpevole del massacro di tre giovani musulmani nella Carolina del Nord e che si è definito un ateo militante (vicino all’United Atheists of America) e un “anti-teista” critico verso tutte le religioni.
Due anni dopo, nel 2017, Devin Patrick Kelley uccise 26 persone durante una funzione religiosa presso la First Baptist Church. Anche Kelley era un attivista ateo, noto tra i suoi amici per insultare i credenti sui social media («parlava sempre di come le persone che credono in Dio fossero stupide e cercava di predicare il suo ateismo», hanno dichiarato alcuni ex compagni di classe).
Gli autori del film I’m Not Ashamed hanno sostenuto che anche il tragico massacro della Columbine High School del 1999, in cui furono uccisi 12 studenti, fu causato dall’ideologia antireligiosa dei killer.
Secondo la testimonianza del sopravvissuto Richard Castaldo, gli autori della strage Dylan Klebold ed Eric Harris avrebbero chiesto a una studentessa se credesse ancora in Dio dopo aver visto i due killer uccidere un amico. Lei avrebbe risposto: “Sapete che è così”. E Harris l’avrebbe uccisa dicendole: “Allora vai con lui”.
C’è effettivamente una registrazione audio in cui i killer chiamano la vittima “stronza cristiana altezzosa” prima di spararle. Il sopravvissuto raccontò di essersi salvato perché avrebbe giurato agli assassini di non essere credente.
In un editoriale sul Daily Caller del 2018 si prendono in rassegna 66 stragi commesse nei luoghi pubblici negli Stati Uniti da gennaio 1998 a oggi, rilevando che solo il 16% degli assassini/terroristi aveva una fede religiosa, con una leggera maggioranza di musulmani. Il restante 84% non manifestava alcuna appartenenza religiosa.
Religione e ateismo c’entrano davvero con gli attentati?
Ovviamente questo non autorizza ad alcuna generalizzazione, al massimo sfata il mito antireligioso del “nessuno è mai stato ucciso in nome dell’ateismo”.
Ma davvero la religione o l’irreligione sono la causa degli attentati terroristici?
C’è questa usanza di scandagliare le vite degli attentatori.
Ma terroristi e criminali, prima di essere atei, buddhisti o islamici sono semplicemente squilibrati. Questa è l’unica verità.
Nel caso di Tabel Al Abdulmohsen, a istigare il suo attentato è stata la frustrazione per l’ingiustizia subita in Arabia Saudita nel non poter esprimere le sue convinzioni antireligiose.
Una censura che nella mente di un pazzo ha provocato la tragedia di questa notte.
1 commenti a Attentato a Magdeburgo, commento sul terrorista ateo
La cosa che mi fa pensare è che se l’attentatore fosse stato cristiano, sui siti degli attivisti atei (vedi Uaar o roba del genere) l’avrebbero sottolineato fino all’esasperazione come se ci fossero collegamenti diretti