Il padre non è sostituibile o superfluo, cosa dicono gli studi

Il rapporto tra padre e figli è un legame insostituibile anche secondo la letteratura scientifica. Addirittura, in alcune aree, la figura paterna è ancora più decisiva di quella della madre per la buona crescita dei figli.

 
 
 

Quale altro momento per parlarne se non nel giorno della festa del papà.

In una società che onora il padre con una festa ma poi lo ritiene sostanzialmente inutile per il resto dell’anno, o sostituibile senza alcun problema con una mamma single o due mamme, un certo filone di studi può risultare fastidioso o addirittura eretico.

Nonostante molti bambini crescano solo con bravissime mamme, le quali magari hanno subito il divorzio oppure lo hanno richiesto costrette da un marito violento, è accertato che la presenza positiva di entrambe le figure genitoriali, maschile e femminile, consente una crescita più armoniosa dei figli.

Ecco una piccola panoramica degli studi che lo dimostrano.

 

Le aree in cui i papà sono più determinanti della mamma.

Quelle cronologicamente più recenti sono le ricerche di Linda Nielsen, docente di Psicologia presso la Wake Forest University.

La psicologa americana si è particolarmente concentrata sul ruolo tra padre e figlia e, dopo aver revisionato decine di studi in merito, ha concluso: «Le indagini più recenti dimostrano che i padri influenzano la vita delle loro giovani figlie in modi intriganti e occasionalmente sorprendenti».

Una delle aree in cui il padre risulta determinante (o più determinante della madre) per le figlie è il suo rendimento accademico e, di conseguenza, il suo successo professionale ed il futuro benessere finanziario.

La letteratura scientifica raccolta da Linda Nielsen mostra infatti che le figlie, i cui padri sono stati attivamente impegnati durante l’infanzia nel promuovere i loro studi ed incoraggiare la fiducia in loro stesse, hanno maggiori probabilità di laurearsi al college ed accedere a lavori più remunerativi.

I padri sono anche determinanti in una seconda area, cioè nella qualità della relazione romantica delle figlie con i loro partner.

«Ciò che sorprende non è che i padri abbiano un tale impatto sulle relazioni delle loro figlie con gli uomini», ha spiegato Nielsen, «ma che generalmente abbiano un impatto maggiore rispetto alle madri».

Anche qui i risultati della ricerca sono chiari: «Una ragazza che ha una relazione positiva, solidale e comunicativa con suo padre ha meno probabilità di rimanere incinta in età adolescenziale e maggiori probabilità di avere relazioni con uomini emotivamente appaganti».

Durante il periodo scolastico queste figlie hanno anche maggiori probabilità, rispetto alle coetanee cresciute senza papà o con un padre emotivamente assente, «di assumere decisioni sagge e prudenti in merito al sesso ed agli appuntamenti, con la conseguenza che presentano generalmente matrimoni più soddisfacenti e più duraturi».

La condizione perché ciò avvenga, dunque, è la presenza fisica ed emotivamente positiva di un papà in famiglia.

Un altro gruppo di ricerche suggerisce un altro modo in cui i papà risultano indispensabili.

Si tratta della capacità di modellare la salute mentale e le relazioni sociali delle loro figlie in età adulta: «Gli studiosi hanno trovato un legame intrigante tra il modo in cui le figlie affrontano lo stress da adulte ed il tipo di relazioni che hanno avuto con i loro padri durante l’infanzia», ha spiegato la psicologa statunitense.

Le donne universitarie cresciute senza papà o che non avevano buoni rapporti con lui, ad esempio, presentavano livelli di cortisolo inferiori al normale, dunque eccessivamente sensibili allo stress.

Non a caso queste persone, rispetto a quelle che avevano avuto relazioni migliori con i loro padri, «tendevano a descrivere le loro relazioni con gli uomini in termini stressanti di rifiuto, imprevedibilità o coercizione».

 

Importanza del papà, altri studi.

Dalla letteratura scientifica emergono però tanti studi rivolti anche alle relazioni padri-figli in generale.

«Il coinvolgimento di una figura paterna ha impatti unici, ma comunque provati, su entrambi i sessi», si legge sul Children’s Bureau. «Avere una figura sia materna che paterna aiuta il bambino ad ottenere uno sviluppo più equilibrato e completo, maschio o femmina che sia».

Lo stesso Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti ricorda che gli studi mostrano costantemente che madri e padri hanno stili di gioco e comunicazione diversi, che entrambi svolgono ruoli unici ma vitali nello sviluppo del bambino.

Ci sono innumerevoli prove scientifiche dei molti modi in cui i bambini che non hanno una figura paterna regolarmente presente nella loro vita hanno peggiori conseguenze di coloro che beneficiano del papà dall’infanzia all’età adulta.

Secondo le ricerche, qui raccolte, le vittime di quella che negli USA è definita la Fatherlessness Generation (la generazione senza padri) riscontrano, in generale:

– peggiori risultati educativi;
– maggiori probabilità di essere coinvolti nella delinquenza;
– peggiori abitudini sessuali e gravidanze adolescenziali;
– maggiore povertà;
– maggior abuso di sostanze stupefacenti e alcool;
– una peggior salute fisica ed emotiva.

 

Mamma e papà sono ruoli unici, complementari.

Almeno oggi, non limitiamoci a ricordare solo l’importanza della figura paterna (oltre quella materna), ma soprattutto il suo essere indispensabile ed insostituibile.

La redazione

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