Aborto fino alla nascita, il governatore di New York rischia la scomunica

aborto fino alla nascitaAborto a New York al nono mese. Due vescovi chiedono la scomunica latae sententiae del governatore cattolico Andrew M. Cuomo, che ha autorizzato l’interruzione di gravidanza fino alla nascita (e non è una bufala, come qualcuno ha scritto).

 

Il governatore di New York, Andrew M. Cuomo (Democratico), ha firmato martedì scorso una delle leggi più permissive sull’aborto nella storia degli Stati Uniti. Con il Reproductive Health Act, infatti, sarà permessa l’interruzione di gravidanza fino all’ultimo giorno prima della nascita. In Italia qualcuno si è affrettato a dichiararla una “bufala”, ma è tutto vero e spiegheremo perché. Non si capirebbe altrimenti il tempestivo intervento di due vescovi a richiesta della scomunica latae sententiae verso il governatore cattolico.

In molti stanno infatti esortando il card. Timothy Dolan, arcivescovo di New York, a scomunicare Cuomo (è l’unico autorizzato ad emettere tale sentenza). Il governatore, infatti, si dichiara apertamente cattolico e praticante, è divorziato ed appoggia apertamente il matrimonio omosessuale. La sua politica è notoriamente finanziata da Planned Parenthood, la gigante industria delle cliniche abortiste.

 

Due vescovi a favore della scomunica, altri chiedono l’interdizione dall’Eucarestia.

Nelle ultime ore, tre importanti vescovi americani hanno chiesto di prendere provvedimenti dottrinali nei confronti del governatore newyorkese. Il primo è stato il vescovo Richard Stika, della diocesi di Knoxville (Tennessee), il quale sul suo profilo Twitter -rappresentato da una foto in cui abbraccia Papa Francesco- ha scritto: «Qualcuno oggi mi ha chiesto se avrei rilasciato una scomunica ad un governatore cattolico sotto la mia giurisdizione se tale governatore avesse fatto ciò che è stato fatto a New York. Penso che lo avrei fatto se avesse votato un simile disegno di legge. Questo voto è così orribile e vile da giustificare l’atto. Per fortuna non sono in quella posizione». Anche il vescovo Joseph Strickland, della diocesi di Tyler (Texas) è intervenuto appoggiando il giudizio di mons. Stika: «Non sono in grado di agire in merito alla legislazione di New York, ma imploro i vescovi che lo sono di pronunciarsi con forza. In qualsiasi società sana si chiama infanticidio!».

Si è aggiunto il vescovo Edward Scharfenberger, nominato da Papa Francesco alla diocesi di Albany (New York): «Questa legislazione minaccia di rompere la comunione tra la fede cattolica e coloro che sostengono il Reproductive Health Act, anche se si professano di seguire la Chiesa. E’ qualcosa che mi turba molto come pastore». Il vescovo americano ha scritto una lettera aperta al governatore Cuomo: «Anche se in un tuo recente discorso hai citato la tua fede cattolica, la tua difesa della legislazione sull’aborto estremo è completamente contraria agli insegnamenti del nostro Papa e della nostra Chiesa». Il vescovo di Albany ha precisato che la scomunica non è pensata per “punire”, tuttavia «coloro che ricoprono cariche pubbliche e continuano ad allontanarsi dalla fede cattolica nella loro persistente difesa dell’aborto, come evidenziato non solo dalla promozione della legislazione, ma anche dalla scandalosa celebrazione di esso, dovrebbero essere consapevoli della disposizioni del canone ecclesiale secondo cui, nella misura in cui continuano in tale ostinazione, non devono presentarsi per la Santa Comunione. Lo stesso canone lascia al ministro del Sacramento la possibilità di rifiutare la Comunione se tale persona chiede di essere accolta». Quindi, pur non essendo una scomunica formale, per il vescovo le norme ecclesiali sono molto chiare a riguardo.

Anche la Conferenza episcopale di New York si è fatta sentire con un comunicato:

«Il nostro amato stato è diventato più pericoloso per le donne e i loro bambini non ancora nati. Molti senatori dello stato e membri dell’Assemblea che hanno votato per questa legge sono esse stesse delle madri, che hanno sentito il loro bambino rigirarsi nel loro grembo. Molti altri, come il nostro governatore, sono padri che tenevano la mano della moglie mentre guardavano i video degli ultrasuoni, gioendo per il primo battito cardiaco del loro bambino. Molti di questi stessi funzionari erano nati in condizioni non perfette: povertà, problemi di salute, disabilità, famiglie distrutte. Tutti hanno superato questi problemi diventando leader nel nostro stato, perché i loro genitori hanno scelto la vita per loro. Ringraziamo tutti coloro che hanno cercato di fermare questa orrenda politica, e tutti i newyorkesi pro-life che hanno fatto sentire la loro voce nel tentativo di fermarla. Preghiamo tutti per la conversione del cuore di coloro che celebrano questo tragico momento nella storia del nostro stato. E preghiamo in modo speciale per le vite che saranno perse, e per le donne del nostro stato che sono meno al sicuro a causa di questa legge».

 

Il card. Dolan frena: “non è la risposta adeguata”, ma c’è un precedente importante.

Nella serata di ieri è arrivata la risposta del card. Timothy Dolan, il quale ha spiegato che la scomunica «non è una risposta adeguata, non dovrebbe essere usata come un’arma. Troppo spesso, temo, quelli che chiedono la scomunica di qualcuno lo fanno per rabbia o frustrazione». Il card. Dolan è persona saggia e prudente, la scomunica è sempre stata utilizzata non come punizione sull’onda di una comprensibile ira ma allo scopo di riportare quella persona alla Chiesa, un monito in vista di un ravvedimento, un atto di misericordia perché avvenga la guarigione interiore della persona “sanzionata”. Il cardinale non ha mancato, comunque, di condannare apertamente l’operato politico del governatore Cuomo, dicendo che ha «insultato la Chiesa, ostentato pubblicamente il suo dissenso dalla dottrina cattolica».

Anche Joseph Ratzinger non parlò di scomunica ai politici cattolici pro-aborto, ma –scrisse– se «la formale cooperazione di una persona diventa manifesta (da intendersi, nel caso di un politico cattolico, il suo far sistematica campagna e il votare per leggi permissive sull’aborto e l’eutanasia), il suo pastore dovrebbe incontrarlo, istruirlo sull’insegnamento della Chiesa, informarlo che non si deve presentare per la Santa Comunione fino a che non avrà posto termine all’oggettiva situazione di peccato, e avvertirlo che altrimenti gli sarà negata l’Eucaristia». In caso persista, «il ministro della Santa Comunione deve rifiutare di distribuirla. Questa decisione non è una sanzione o una pena. Né il ministro della Santa Comunione formula un giudizio sulla colpa soggettiva della persona; piuttosto egli reagisce alla pubblica indegnità di quella persona a ricevere la Santa Comunione, dovuta a un’oggettiva situazione di peccato»:

Estromettere pubblicamente il governatore Cuomo dall’Eucarestia, dunque, pur senza scomunicarlo, potrebbe essere un atto fortemente simbolico, nella capitale degli Stati Uniti, da deterrente per tutti i politici che fanno a gara nel dichiararsi “cattolici” e poi promuovono politiche contrarie ai valori cattolici (in tutti i campi, anche in caso di disumane politiche immigratorie, repressioni civili ed altro), vi sarebbe la necessità per la Chiesa di evitare lo scandalo della tolleranza del male. Vi sono comunque altre opinioni, come quella di mons. Leonardo Salutati, docente di Teologia morale sociale alla Facoltà Teologica dell’Italia centrale, per il quale «chi fa leggi a favore dell’aborto, si mette in una condizione di cooperazione ad un delitto talmente grave da essere annoverato tra quelli previsti dal Codice di Diritto Canonico ai quali è automaticamente connessa la pena della scomunica latae sententiae».

Infine, segnaliamo un precedente importante e riguarda l’arcidiocesi di Città del Messico, la quale scomunicò il sindaco della capitale messicana, Marcelo Ebrard, e tutti i deputati del “Distrito federal” che votarono e approvarono il provvedimento di depenalizzazione dell’aborto. Il card. Norberto Rivera Carrera disse: «Abbiano la decenza di non entrare in cattedrale né in nessuna altra Chiesa cattolica del mondo finché non saranno perdonati». E’ giusto comunque lasciare la decisione ai pastori che ne hanno la responsabilità.

 

Aborto fino alla nascita: non è una bufala ed è differente dalla legge italiana.

Il Reproductive Health Act è stato approvato da 38 voti favorevoli contro 28, e celebrato con applausi e l’illuminazione di rosa del One World Trade Center (o Freedom Tower), luogo nel quale morirono oltre 1.000 persone durante l’11 settembre. Non c’era luogo più idoneo e audace per festeggiare la futura morte di innumerevoli bambini nell’utero materno. La Cattedrale dell’Immacolata, situata a fianco del palazzo dell’esecutivo, ha risposto suonato le campane a lutto.

Sul quotidiano online Open, che fa riferimento ad Enrico Mentana, si è cercato di smentire che la legge permetta davvero l’aborto fino alla nascita, lo stesso hanno fatto alcuni blog “anti-bufale” spiegando che si tratta della stessa legislazione presente in Italia. Sono però, esse stesse, due bufale, sia perché sono smentiti dagli stessi quotidiani americani (che parlano di “abortion until birth”), sia perché basterebbe leggere il testo di legge.

La nuova legge di New York sostituisce infatti quella risalente 1970, approvata tre anni prima che l’aborto diventasse legale a livello nazionale. La legge precedente consentiva l’interruzione di gravidanza dopo le 24 settimane di gravidanza soltanto se la vita della donna era a rischio, mentre la nuova legge autorizza i medici ad eseguire l’aborto sia quando il feto dimostra incapacità di vita autonoma sia quando ad essere in pericolo non è soltanto la vita della donna, ma anche la sua salute. Questo è il punto chiave, perché -come tutti sanno- basterà manifestare un turbamento del proprio benessere psico-fisico per poter ottenere la soppressione di un bambino al nono mese di gravidanza: infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il termine “salute” come «non la mera assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale».

La Legge 194/78 che regolamene l’interruzione di gravidanza in Italia, al contrario, consente l’aborto dopo i primi novanta giorni in caso di «grave pericolo per la vita della donna» e «quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna». E’ evidentemente una dicitura molto più stringente e limitante di quella ora presente a New York, la quale si limita a consentire l’aborto quando è «necessario a proteggere la vita o la salute della paziente» (“the abortion is necessary to protect the patient’s life or healt”), lasciando enorme discrezione alla donna e al medico, senza necessità di accertare “gravi processi patologici” in corso.

 

Nel video qui sotto l’ex ginecologo abortista Anthony Levantino spiega perché mai è necessario l’aborto per salvare la vita o la salute di una donna.

 
La redazione

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14 commenti a Aborto fino alla nascita, il governatore di New York rischia la scomunica

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  1. Pippo ha detto

    Il card. Dolan è persona saggia e prudente

    oppure un don Abbondio, nel qual caso sarebbe meglio rimuoverlo dalla guida della diocesi. La scomunica è una pena medicinale, pertanto è più che mai necessario comminarla al governatore Cuomo anche a titolo di esempio per tutti gli altri politici.

    • Pippo ha detto in risposta a Pippo

      Una donna che abortisce merita il perdono, un politico che approva simili leggi no. La ragione sta nel fatto che mentre il primo è un atto personale che può essere causato da mille ragioni che non sta a noi giudicare (chi sono io per giudicare?) una legge è un fatto pubblico, crea un modo di pensare e di comportarsi ed è pertanto imperdonabile chi l’ha approvata. Cuomo va scomunicato, senza se e senza ma, e se il Card. Dolan non lo fa è più colpevole dello stesso Cuomo perché manca ai suoi doveri di pastore.

  2. Sebastiano ha detto

    Il governatore, infatti, si dichiara apertamente cattolico e praticante, è divorziato ed appoggia apertamente il matrimonio omosessuale.

    Sembra il riferimento a un qualsiasi politico italiano…

  3. giuliano ha detto

    Quando la finestra è aperta anche di “poco” di seguito può esser aperta del “tutto”, fino anche a diventare un “portone”. Non può esserci limite quando nulla fa da “appoggio” alle esigenze e diritti di chi si sta formando. “Salute” della donna è infatti molto vago ma niente di nuovo sotto il sole; col tempo, probabilmente anche “dopo” la nascita, un bambino potrà essere soppresso (= ammazzato), come del resto profetizza un certo Singer. E le pippe mentali per dimostrare la “liceità” dell’accoppamento anche post nascita non mancano di certo per questi paladini del laicismo più sfrenato.
    La disquisizione fra “scomunica si” e “scomunica no” lascia il tempo che trova comunque. Andrebbe fatta e basta. Non è giusto che una persona si spacci per cattolico quando nel contempo viene meno alla base fondamentale dell’esser cattolico ovvero dare testimonianza della propria fede e della propria etica (senza se e senza ma).

  4. Alessandro ha detto

    Senza troppi giri di parole, bisogna chiamare le cose con il loro nome. Questa è una cultura antiumana, satanica e anticristiana tanto sottostimata e presa alla leggera.

    • Emanuele ha detto in risposta a Alessandro

      Sottoscrivo, come diceva San Giovanni Paolo II, “lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”

      Evidentemente né politici né vescovi se ne preoccupano… Taccio per pietà su quali sono i problemi all’ordine del giorno dell’agenda politica e pastorale.

      Confidano molto nella misericordia di Dio più che nella sua giustizia. Evidentemente poco praticano anche il Vangelo (“non tenterai in Signore Dio tuo”)… Ma diciamo che poco praticare il vangelo e deriderlo (vedi la storia dei registratori ai tempi di Gesù) porta solo a finire nelle grinfie del demonio.

      Sì, il diavolo, illustre sconosciuto, mai più citato né nominato, non si sa mai che qualche coscienza si turbi e si penta veramente. Sia mai! Cosa del tutto inutile, se Dio è così misericordioso.

  5. lorenzo ha detto

    Consiglierei di leggere il CCC n°2272 ed il CDC can.1398: chi attua o rende attuabile l’aborto è scomunicato nel momento stesso in cui l’aborto avviene.
    Latae sententiae sta infatti ad indicare che la scomunica non è legata a una sua dichiarazione da parte di qualcuno, ma al solo fatto che avvenga il fatto al quale è legata questo tipo di scomunica.

  6. Emanuele ha detto

    In questo caso, per quello che né so, la scomunica sarebbe l’unico atto misericordioso e giusto.

    Misericordioso per il governatore, perché sarebbe l’ultimo atto disperato per riportarlo alla ragione. Quantomeno gli si impedirebbe di consumare eucarestia sacrileghe portandolo sempre più giù nell’abisso.

    Giusto per la comunità, perché chi appoggia in modo così palese tutto ciò che è contrario alla Verità, non deve essere preso a modello o usato come scusante tipo “ma lui fa peggio”.

    E dello scandalo (ricordo la minaccia di Gesù per chi procura lo scandalo…) risponderà non Cuomo, ma i pastori che hanno tentennato, fatto distinguo, messo i puntini sulle i.

  7. Pippo ha detto

    ma il prossimo passo quale sarà? L’infanticidio nei primi tre mesi di vita del bambino perché affetto da gravi patologie?

    • Emanuele ha detto in risposta a Pippo

      Già c’è, basta pensare ai casi di Alfie, Isaiah e Charlie, soppressi in Inghilterra, contro il volere dei genitori.

      L’eutanasia per i bambini “difettati” è una triste realtà, anche se una logica conseguenza di una cultura che fa finta che il feto non sia un essere umano, che permette che i bambini siano prodotti da manipolazioni di laboratorio,che permette la compravendita di bambini, etc.

      I bambini sono cose: se le cose si rompono o sono difettate si buttano. Logico, no?

    • federico74 ha detto in risposta a Pippo

      Da non escludere; questa è la cosiddetta “morale laica”, l’uomo che vuole vivere senza DIO.

    • Pippo ha detto in risposta a Pippo

      oggi abbiamo il piacere di avere un asino ragliante. Non capita tutti i giorni :-)))))

  8. Umpalumpa ha detto

    http://www.centrodiaiutoallavitadicassino.it/da-sapere/i-numeri-dell-aborto-in-italia/

    Numero di aborti compiuti grazie alla “stringente” legge italiana

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