Stephen Hawking, ateo o credeva in Dio? Ecco il suo pensiero

Il celebre astrofisico inglese Stepehn Hawking era ateo o credeva in Dio? Qual era la sua posizione religiosa. Ecco un breve resoconto dei pensieri su Dio di Hawking.


 

Nel marzo scorso è morto Stephen Hawking, il più importante fisico della storia a non aver ricevuto il Premio Nobel.

In molti hanno riflettuto sui suoi enormi contributi alla scienza, in questo contesto invece vorremmo focalizzare il suo pensiero religioso.

Hawking era ateo o credeva in Dio? Cosa pensava Hawking della religione? Sono domande che si sono posti tantissimi suoi lettori.

Solitamente Hawking è descritto come ateo, lui stesso si definì così alcune volte, mentre altre espresse chiaramente una visione deista.

 

Stephen Hawking: la madre, la moglie e la malattia

La madre di Hawking, Isabel, era membro del Partito Comunista inglese e il figlio Stephen ha mantenuto nella sua vita questo background culturale.

Nel gennaio 1963 a Stephen Hawking è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, un mese dopo aver conosciuto la sua prima moglie, Jane Wilde Hawking, una fervente cristiana.

Più volte Jane Hawking ha raccontato come la forza della fede l’abbia sorretta nell’accompagnare Stephen, nell’accettare il deterioramento della sua malattia e della sua relativa depressione. Assieme hanno trascorso 25 anni, «avevo due bambini piccoli, gestivo la casa e mi occupavo di Stephen a tempo pieno: vestendolo, facendogli il bagno, e si rifiutava di avere qualche aiuto al di fuori di me», ha raccontato.

Dopo la pubblicazione del capolavoro di suo marito Stephen, A Brief History of Time (in italiano Dal big bang ai buchi neri), Jane rivelò ad un giornalista che il suo ruolo con il marito non consisteva più nel promuovere il suo successo, ma nel “ricordargli che non era Dio”: «Si potrebbe dire che si sentisse davvero onnipotente».

La vita come moglie di un genio non è stata facile, Jane Hawking prese un dottorato in poesia spagnola medievale, ma «Stephen non ha mai avuto troppo interesse per ciò», spiega. «Immagino che quando stai pensando alle origini dell’universo queste cose non contino molto».

Nel 2015, la moglie di Stephen Hawking ha raccontato altri aneddoti della vita quotidiana del grande fisico britannico:

«Per lui, l’unica cosa importante era la fisica, il resto non esisteva. Quando arrivava il fine settimana, Stephen si sedeva come il Pensatore di Rodin senza muoversi, i bambini non dovevano giocare per non disturbarlo. Dopo giorni di silenzio, improvvisamente diceva: “Ho appena fatto una grande scoperta per la fisica”. Ecco come è stata la mia vita per anni. La malattia, poi, lo ha reso ancora più introspettivo: non ha mai raccontato nulla alla sua famiglia, solo ordinava ciò di cui aveva bisogno, punto. Fino al 1990, poi Stephen mi lasciò per andare con una delle infermiere che lo curava. Ero completamente esausta, ferita e amareggiata, perché ero stata trattata male, Stephen era stato molto crudele con me. Ho sentito un rancore molto profondo e ci sono voluti diversi anni per superarlo. Oggi l’ho superato»

Nel suo Breve storia della mia vita (Mondadori 2013), Hawking aggiunse tuttavia alcuni dettagli trascurati da Jane, ovvero che entrambi si aspettavano una morte immediata di Stephen e quindi Jane decise di stringere una relazione con un uomo, Jonathan Jones, che la avrebbe potuta sposare dopo la morte del marito, dando un secondo padre ai figli, Robert e Lucy.

Nonostante lui stesso fosse d’accordo, la relazione della moglie Jane con Jonathan lo fece soffrire. «Alla fine non potei più sopportare la situazione», scrive Hawking, «e nel 1990 mi trasferii in un altro appartamento con una delle mie infermiere, Elaine Mason». Si sposarono nel 1995 ma divorziarono nel 2007, «da allora vivo solo con una governante»1S. Hawking, Breve storia della mia vita, Mondadori 2013, pp. 74, 77.

 

“Dal Big Bang ai buchi neri”: Dio è il protagonista

Torniamo però al pensiero di Hawking su Dio.

A proposito del già citato bestseller Dal Big Bang ai buchi neri. Una breve storia del tempo (1988), nelle prime pagine appare la dedica di Stephen alla moglie Jane, di cui abbiamo parlato poco sopra.

Nella prefazione, affidata a Carl Sagan, l’astronomo laico si stupisce del fatto che «si tratta anche di un libro su Dio…o magari sull’assenza di Dio. La parola Dio riempie queste pagine. Hawking tenta, come lui stesso segnala, di comprendere il pensiero di Dio»2C. Sagan, prefazione di Dal Big Bang ai buchi neri. Una breve storia del tempo, Rizzoli 2000, p. 9.

Non a caso l’eminente chimico statunitense Henry F. Schaefer, III ha osservato a sua volta: «Chi non ha letto questo libro sarà sorpreso di scoprire che ha un protagonista. Quel personaggio principale è Dio. Questa era la caratteristica del libro che il noto ateo Carl Sagan trovava angosciante».

D’altra parte, prosegue Schaefer, «è difficile discutere l’inizio dell’universo senza menzionare il concetto di Dio».

Ed infatti nel volume fa capolino una riflessione sul pensiero di Sant’Agostino, citando alcune sue frasi prese da La città di Dio3S. Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri. Una breve storia del tempo, Rizzoli 2000, p. 15.

Hawking parlò spesso di Dio nel suo bestseller, ricostruendo le opinioni che diedero i grandi scienziati del passato, da Newton ad Einstein.

All’inizio del capitolo 8, Hawking racconta che l’interesse sull’origine ed il destino dell’universo «si svegliò di nuovo quando assistei ad una conferenza su cosmologia, organizzata dai gesuiti in Vaticano. La Chiesa cattolica […] aveva deciso di invitare ad un gruppo di esperti affinché la consigliasse su cosmologia. Alla fine della conferenza, ai partecipanti ci fu concessa un’udienza col Papa»4S. Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri. Una breve storia del tempo, Rizzoli 2000, p. 102.

Non fu però un incontro significativo, anzi si trovò in disaccordo con il concetto di Creazione espresso da Giovanni Paolo II. In tutto il libro, in realtà, Hawking si confronta piuttosto criticamente con il tema di Dio e l’idea di Creazione, domandandosi più volte «che posto rimane, allora, per un Creatore?»5S. Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri. Una breve storia del tempo, Rizzoli 2000, p. 121.

E Dio compare massicciamente anche nella conclusione del suo libro più celebre, come sa chiunque lo abbia letto le ultime parole sono diventate celebri:

«Se arrivassimo a scoprire una teoria completa sarebbe il trionfo definitivo della ragione umana perché così avremo modo di conoscere la mente di Dio»

Questi continui riferimenti a Dio da parte di Hawking sono stati notati anche dall’astrofisico italiano Marco Bersanelli, ordinario all’Università Statale di Milano, il quale ha scritto che «il percorso umano e scientifico di Hawking è stato scandito da una quasi implacabile necessità di misurarsi con l’incombente possibilità di un creatore, il più delle volte per negarla».

La religiosità di Hawking, ha proseguito lo scienziato italiano, «ha attraversato diverse fasi, oscillando da una religiosità panteista fino a giungere, negli ultimi anni, a un esplicito e radicale ateismo», portandosi dietro «un alone di inconciliabilità tra approccio scientifico e fede in Dio».

 

Ne “Il grande disegno” Hawking diventa ateo

L’astrofisico Bersanelli si riferisce senza dubbio all’uscita nel 2010 del libro The Grand Design (“Il grande disegno”), scritto assieme a Leonard Mlodinow, promotore di una “teoria del tutto” (la M-Theory) la quale, relazionata con l’idea di un Multiverso, avvalorerebbe una creazione spontanea dell’Universo, rendendo inutile la presenza di un Creatore.

La pubblicazione del libro portò ad un interessante dibattito internazionale al quale hanno preso parte molti eminenti scienziati, smentendo radicalmente le conclusioni di Hawking e l’ipotesi dell’inutilità del Creatore.


Clicca qui per consultare il dossier su Hawking e Dio:

Stephen Hawking contro Dio, gli scienziati lo correggono


Tra gli scienziati più rilevanti che intervennero “in difesa di Dio” vi furono Roger Penrose, collaboratore per anni di Hawking nello sviluppo della teoria del Big Bang, e Paul Davies.

Tempo dopo la pubblicazione de “Il grande disegno”, il co-autore Leonard Mlodinow, ha chiarito: «La scienza contro la spiritualità è una falsa dicotomia», sostenendo la plausibilità delle domande su Dio.

Il giorno della morte di Hawking, il 14 marzo 2018, il noto opinionista inglese Andrew Graystone ha scritto:

«Gli ho chiesto a lungo se credeva che ci fosse un Dio. Si è sempre rifiutato di rispondere alla domanda. Quando gli ho chiesto il perché, mi ha detto: “Se dico di credere in Dio, tutti dichiareranno immediatamente che io credo nello stesso Dio in cui tutti credono. Quindi non dirò nulla»

Ma in un’intervista del 2014, Stephen Hawking si disse ateo in modo lapidario:

«Nel passato, prima della scienza, era logico credere che Dio creò l’universo. Però ora la scienza offre una spiegazione più convincente. Quello che intesi dire quando dissi che “conosceremo la mente di Dio”, era che comprenderemo tutto quello che Dio sarebbe stato capace di comprendere se fosse esistito. Però non c’è nessun Dio, sono ateo. La religione crede nei miracoli però questo non è compatibile con la scienza».

Si tratta di una concezione di “dio” molto ingenua, come osservato ancora una volta dall’astrofisico italiano Marco Bersanelli (che già replicò in passato agli errori filosofici commessi da Hawking nel suo libro).

«La sua appassionata obiezione alla “creazione”», scrive l’eminente astrofisico, «rivela un’idea alquanto ridotta di “creatore”. Nella sua immagine il ruolo di Dio è quello di mettere in moto, all’inizio dei tempi, il grande ingranaggio dell’universo per poi dissolversi nel nulla. Quasi un mago che dà un colpo di bacchetta magica e poi svanisce per sempre».

Ovviamente nessuno crede in questo dio e certamente «non si tratta del Dio cristiano», il quale mantiene in essere il mondo che ha creato «come un padre genera la sua creatura, e si coinvolge con essa fino a dare se stesso. Una creazione che non è solo un avvio cronologico, ma il principio dell’essere di ogni cosa, sorgente di ogni istante».

Hawking ha combattuto un dio molto simile al Demiurgo di Platone, in cui però nessuno crede.

 

Stephen Hawking credeva in Dio?

Eppure nel 2007, il celebre fisico inglese manifestò un’altra visione esistenziale in un’intervista.

Hawking affermò infatti di non essere religioso nel senso abituale in cui lo si intende: «Credo che l’universo sia governato dalle leggi della scienza. Tali leggi potrebbero essere volute da Dio, ma Dio non interviene per infrangere tali leggi».

Qualcosa di simile, Hawking riferì ai suoi biografi Michael White e John Gribbin: «È del tutto possibile che Dio agisca in modi che non possono essere descritti da leggi scientifiche, in tal caso si dovrebbe passare ad una fede personale»6citato in M. White & J. Gribbin, Stephen Hawking; A Life in Science, Joseph Henry Press 2002, p. 167.

Queste dichiarazioni deiste di Hawking sembrano collimare con quanto dichiarato da mons. Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, di cui Hawking era membro.

Mons. Sorondo è stato testimone privilegiato degli incontri tra Hawking e gli ultimi due pontefici, Bergoglio e Ratzinger. Ecco cosa scrive:

«Il suo rapporto con l’idea di Dio era in stretta connessione con il suo essere scienziato, ma Hawking non era ateo. Da Benedetto XVI volle farsi benedire, esistono anche delle bellissime fotografie. A Ratzinger disse che era venuto in Vaticano apposta per approfondire il tema del rapporto tra scienza e fede, che all’epoca era al centro di una enciclica. Egli diceva che Dio non si può mettere in relazione alle cose che non si possono spiegare e in ogni caso non lo metteva in relazione all’origine dell’universo. Il suo approccio a questo argomento era positivista. Era contrario all’idea di un Dio che viene coinvolto ogni volta che non si può spiegare qualcosa. Di sicuro non voleva dare una spiegazione alla cosmologia religiosa perché diceva che l’origine di tutto è un problema filosofico, non scientifico. Affermava: “Io devo dare una spiegazione alle cose che vedo”. Questo approccio purtroppo è stato inteso dai giornalisti come una professione di ateismo. Un po’ riduttivo. Ma io non credo fosse ateo, sia per la fedeltà verso l’Accademia sia per l’interesse per il dialogo con i Pontefici».

Su questo hanno concordato anche diversi opinionisti britannici, come Jeff Jacoby del Boston Globe, il quale citando le “frasi religiose” di Hawking, ha sostenuto che «non sono certo espressioni di ateismo, ma di deismo -la fede in un Dio della creazione ma non della storia-, un Dio che ha avviato l’universo ma non interferisce con esso. Qualunque cosa si possa dire del suo pensiero su Dio, era troppo onesto e leale per affermare che un profondo impegno per la scienza è incompatibile con una profonda fede in un Creatore che ha portato l’universo, la vita e l’umanità all’esistenza. Dopo tutto, lo sostengono anche molti dei suoi colleghi scienziati».

 

Hawking ed il funerale religioso

Un altro dettaglio importante per capire se Hawking era ateo o credente in Dio.

I funerali di Stephen Hawking si sono svolti nella chiesa dell’università di Cambridge ed è stato sepolto nella Abbazia di Westminster, a Londra, il più importante luogo di culto anglicano della città.

Difficile sostenere che ciò fosse stato contrario alle sue volontà.

I figli, Lucy, Robert e Tim, hanno dichiarato: «Abbiamo deciso di svolgere i funerali nella città che lui ha molto amato e da lei è stato amato. La vita di nostro padre ha significato molto per molte persone, religiose e non religiose. Così, il funerale sarà inclusivo e tradizionale, riflettendo l’ampiezza e la diversità della sua vita».

Autore

La Redazione

45 commenti a Stephen Hawking, ateo o credeva in Dio? Ecco il suo pensiero

  • Max De Pasquale ha detto:

    Interessante.

    • Claudio Zangarini ha detto:

      Non importa quale Dio esiste, tanto non verremo mai a saperlo con certezza. Di sicuro, Dio non pensa come l’essere umano, come qualsiasi religione che abbiamo inventato. Noi siamo soli. Abbiamo la vita che abbiamo, quella che costruiamo, quella che sparirà prima o poi grazie a noi o ai cambiamenti del sistema solare. Il nostro Dio è il sole che non sa nemmeno che esistiamo.

  • extra ha detto:

    La solita confusione postmoderna, sono ateo, pero credo che Dio se vuole può cambiare le Sue leggi.

    Alzati Lazzaro e cammina!

  • andrea g ha detto:

    Sono molto contento di scoprire l’aspetto religioso di
    Stephen Hawking.
    Non mi stupirei certo di realizzare siano stati i media laicisti
    a propagandare l’Hawking icona pop ‘ateista’: troppo accattivante,
    per essi, poter presentare un fisico (affetto da una così
    grande disabilità) che escludeva Dio ‘senza se e senza ma’.

  • Carmelo ha detto:

    Si presume che l’illustre fisico fosse incostante nel pensare all’esistenza di un creatore ,d’altronde nessuno puo affermare con rigore scientifico l’esistenza di Dio ,ma solo con la fede .la fede che sorge fertile tra due elementi che la concimano quotidianamente la paura e l’ignoranza .la paura si, di non poter sapere un di’che tutto quello che abbiamo prodotto con impegno e sacrificio e stato vano ,o ancor peggio in un presunto aldila’non poterne cogliere i frutti per un nostro comportamento non conforme con i principi religiosi.l’altro elemento concimante e l’ignoranza :l’ignoranza e l’elemento fondante della nostra esistenza ,e la priorita assoluta e il sale della nostra vita guai se non ci fosse e la molla che ci spinge costantemente alla scoperta di tutto
    cio’ che ci circonda dando gusto alla nostra vita rendendola interessantissima.provate un po’ad immagginare il contrario .mettiamo caso che io sappia tutto di tutti ,che conosca tutte le nozioni scientifiche ,chi sposero’chi e quanti figli avro’e quale sara’la mia esistenza giorno dopo giorno ,sarebbe una noia mortale ,non ci sarebbe gusto ad esistere .ed ecco allora che un altro elemento prezioso si aggiunge a favore di Dio alla sua intelligenza nell’averci generato cosi’. Carmelo

    • giuliano ha detto:

      La fede non è legata alla paura, altrimenti non ci sarebbe il libero arbitrio. La “cosa” legata alla paura di cui lei sta scrivendo probabilmente si chiama superstizione.
      Non è l’ignoranza che porta alla continua ricerca del tutto (che, per inciso, non potrà mai aver fine). Casomai è la curiosità e la necessità. Ci sono società in stato di ignoranza che stanno benissimo. Inoltre l’ignoranza non potrebbe comunque mai aver “fine” in quanto c’è, e ci sarà sempre, l’altra metà del bicchiere della conoscenza da riempire (processo senza fine o perchè il bicchiere continua ad ingrandirsi o perchè l’altra meta è infinita).

  • lorenzo ha detto:

    Che Stephen Hawking fosse credente o meno, la lettura del suo libro “Dal Big Bang ai buchi neri. Una breve storia del tempo”, ha rafforzato in me la razionalità della fede di un Dio Creatore.

  • Noir ha detto:

    Disse Einstein:

    «Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare. »

    «Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell’eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura.»

    «Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un’incarnazione delle superstizioni più puerili… »

    Disse Hawking:

    Negli ultimi anni di vita, Hawking si dichiarò ateo,[165] sebbene avesse manifestato in passato interesse per una visione panteista e non trascendente, come quella di Albert Einstein,

    Nel 2011 ha dichiarato espressamente di non credere nell’esistenza di un Dio Creatore (senza esprimersi sulle religioni che invece non parlano di “creazione”)

    Egli sostenne, in un articolo del 2011, che Dio non può conciliarsi con la scienza e non è correlato col nostro mondo.

    non ritiene né utile né possibile un’affermazione sull’esistenza di Dio

    ha elaborato una teoria cosmologica che intende spiegare l’origine dell’universo, il quale, come dichiara lo scienziato in un’intervista sul Times “non è stato creato da Dio”.

    A tal proposito sostenne anche, sulla base del proprio modello cosmologico, e in opposizione al tomismo, che l’esistenza non abbia “causa” e che non esiste quindi una causa (cioè Dio) precedente a essa

    Anche riguardo al rapporto tra religione e scienza, Hawking qui sostiene che non sono conciliabili, in quanto come ha dichiarato sempre sul Times: «c’è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull’autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona»

    L’universo e le peculiari condizioni che sembrano essersi create provvidenzialmente per permetterci di esistere (universo finemente regolato) trovano risposta nel principio antropico forte

    E’ sufficiente tutto questo per dimostrare la falsità del vostro articolo?

    I tentativi di vari gerarchi cattolici di falsificare le sue dichiarazioni è un oltraggio a Stephen Hawiking, ad una persona deceduta che non può difendersi dalle vostre accuse.

    Stravolgere il pensiero di un uomo che non può più rispondere è solo un’infamia.

    • lorenzo ha detto:

      Che Hawking fosse deista, agnostico o ateo, a me poco importa perché è grazie anche alla lettura dei suoi libri che ho maturato la ferma convinzione che nulla, nella religione, contrasta con la scienza: puoi forse tu dimostrare scientificamente che il “principio antropico forte” non è stato sapientemente posto da un Creatore?

      • alessandro pendesini ha detto:

        il “principio antropico forte” non è stato sapientemente posto da un Creatore?
        Lorenzo
        Spiacente doverti dire che “il principio antropico FORTE” NON è una teoria scientifica !

        Ad esserlo, per contro, è il principio antropico DEBOLE !

        Se per caso hai dei dubbi dai un’occhiata alle discussioni che ho avuto anni fa col Prof Giorgio Masiero (portavoce del sito UCCR)

        • lorenzo ha detto:

          Che l’esatta versione del principio antropico sia forte, debole o ultimo, è cosa che riguarda la scienza e che, come tutte le cose scientifiche non ideologizzate, mi appassionano intellettualmente;
          tu però, come al solito, sei intervenuto a capocchia evitando accuratamente di rispondere alla mia domanda: “puoi forse tu dimostrare scientificamente che il “principio antropico forte” (o debole o ultimo che sia) non è stato sapientemente posto da un Creatore?”

          • alessandro pendesini ha detto:

            Lorenzo
            Nell’UCCR c’é una R come RAZIONALE !
            Le tue strane domande (ma anche risposte) come al solito, NON implicano la Scienza o RAZIONALITA ma sono elucubrazioni fantasmatiche o intuizioni sovente illusorie o mistiche che non trovano nessun posto nella scienza !

            …..: “puoi forse tu dimostrare scientificamente che il “principio antropico forte” (o debole o ultimo che sia) non è stato sapientemente posto da un Creatore?”….……
            Questa insensata domanda mi fa sospettare che non conosci la differenza tra principio antropico FORTE e DEBOLE ; ma forse neanche il significato di principio antropico…..
            O vogliamo essere Razionali, quindi ragionare col metodo scientifico, o allora smettete di considerarvi RAZIONALI e togliete la R da l’UCCR !

            Inoltre ti faccio notare un’ennesima volta che nella branca scientifica l’onere della prova spetta a chi afferma, non a chi nega !!!

            Quindi sei tu (voi) che devi (dovete) razionalmente dimostrare che l’universo (o l’uomo) ad esempio, è stato voluto e creato dal nulla da un ipotetico dio ! E non agli altri di dimostrare il contrario, il ché sarebbe nientemeno che assurdo.

            • giuliano ha detto:

              Da Wikipedia. Principio antropico debole: “I valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma sono limitati dal requisito che esistono luoghi dove può evolversi la vita basata sul carbonio e dal requisito che l’universo sia abbastanza vecchio da averlo già permesso.”

              Quindi la vita (consapevole ed intelligente nata dal carbonio) è nata per botta di culo; però stranamente “ci vuole abbastanza tempo” che evidentemente non ha nulla a che fare con la mancata equiprobabilità dei valori osservati(?). A questo punto, comunque, i casi sono due: 1) o la “vita” riesce a progredire nella conoscenza finchè trova ragione del perchè del tutto o 2) la “vita” non riuscirà mai a progredire talmente tanto fino a conoscere il tutto. Nel caso 1) c’è una illogicità di fondo (“qualcosa” nato da primitive molecole che arriva a capire il tutto… assurdo) e nel caso 2) rimane irrisolto il perchè delle cose. Da cui la “ragionevolezza” a non negativizzare e non banalizzare la sensibilità verso la trascendenza.
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              Sempre da Wikipedia. Principio antropico forte: “L’universo deve avere proprietà che ad un certo punto della sua storia permettono alla vita di svilupparsi al suo interno”.

              Se si tratta di vita intelligente nulla da aggiungere…. Ma se si parla di “vita” consapevole (come quella delle persone) rimane intonso il problema della finalità delle cose, da cui rispunta la ragionevolezza a non negativizzare e non banalizzare la sensibilità verso la trascendenza.
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              Infine, sempre da Wikipedia. Principio antropico ultimo: “Deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente dell’informazione nell’universo, e una volta apparsa, questa non si estinguerà mai”.

              Di nuovo rintorna il concetto di un “prima” e di un “dopo”. Nulla si sa dell’origine delle cose che hanno permesso di far sviluppare l’intelligenza ma si pretende pure di dire che non si estinguerà mai (qualche specialista in termodinamica avrebbe da disquisire… ma non “diluiamo” ulteriormente le cose). Ma ecco, per la terza volta, ritorna il problema delle risposte non date … e rispunta nuovamente la ragionevolezza a non negativizzare e a non banalizzare la sensibilità verso la trascendenza.

              Qui non si tratta di dimostrare l’esistenza di Dio (nessuno lo puo fare ne alcuna categoria umana può raggiungere questo risultato). E sarebbe anche un “danno” se questo si concretizzasse in via esaustiva (ma questo è un altro discorso…).

              Il vero problema è l’insulsaggine di chi logorroicamente pretende di mettersi sopra gli altri adducendo valutazioni culturali e speculazioni che, comunque, lo mettono perlomeno sullo stesso piano di chi pretenderebbe, sbagliando secondo me, di dimostrarne l’esistenza. Attenzione, intendo “esistenza”… non “necessità” (la cosa è un tantino diversa).

              La sensibilità verso la trascendenza è una possibilità (e quotidianamente c’è una “lotta” nell’ambire alla necessità… e che per fortuna mai si concretizza). La scienza di converso è una necessità, ma pericolosamente inconcludente e fuorviante in talune situazioni e soprattutto nel momento in cui diventa mezzo per discriminare il pensiero altrui in relazione alla trascendenza (con una illogicità di fondo che dovrebbe far vergognare chi presuntuosamente si appoggia alla scienza stessa per dare supporto alle sue argomentazioni).

              • alessandro pendesini ha detto:

                Caro Giuliano
                Evitiamo considerazioni relativamente sofisticate tali da quelle che lei riporta copia-e-colla da Wikipedia versione italiana, che ritengo meno chiara della versione inglese e francese !

                La rimando alla discussione che ebbi con il prof Giorgio Masiero relativa al principio antropico Forte (difesa accanitamente da Giorgio Masiero) ma che considero NON SCIENTIFICA, e Debole indiscutibilmente RAZIONALE quindi scientifica ! Da cui mi risulta che Masiero si è sbagliato ! La discussione o polemica termina qui. Punto

                Da notare che ho citato questo caso come esempio, ma potrei citarne ben altri che voi spacciate per « razionali » quando sono, in realtà, solo vostri « gusti » e che di RAZIONALE hanno ben poco !

                NB -Mi dica se desidera qualche esempio in merito.

                • Brunello ha detto:

                  Dove sarebbe la discussione con Masiero. Mi interessa perché sono sicuro che Alessandro è stato fatto a pezzi 😉

                • giuliano ha detto:

                  Io non ho scritto alcunchè di sofisticato. Sono le ultime banali (e chiarissime) definizioni di principio antropico debole, forte e ultimo.

                  E a dir la verità non mi solo limitato a copia-incollare ma ho scritto alcune considerazioni integrative direi molto razionali e mi pare di non difficile comprensione (anche se sono scritte in italiano).
                  Il tutto collegato all’intervento di Lorenzo… e alla sua (del signor Pendesini…) mancata risposta.

                  Cosa c’entra Masiero? Qui non si sta parlando se vale il “forte” o il “debole”, l’ “ultimo” o il “penultino”. Qui si sta parlando di costruzioni cosmologiche destinate pomposamente a spiegare il tutto, ma che alla fine della fiera ti fanno rimanere a meta del guado, prospettando solo una sponda sempre più lontana. Alla fine non danno risposta compiuta alle domande fondamentali correlate alla consapevolezza dell’uomo. Punto.

                  • alessandro pendesini ha detto:

                    Caro Giuliano
                    Lei finge di NON capire o non capisce quello che scrivo sia pure in un pessimo italiano ?

                    Vorrei insistere un’ennesima volta sul fatto che il FINE TUNING (punto nevralgico del discorso) che certi credenti (incluso Giorgio Masiero !) utilizzano per giustificare l’origine divina del creato, è una teoria NON SCIENTIFICA !!! …E’ una teoria pseudoscientifica che ha inoltre servito di trampolino per elaborarne un’altra anch’essa pseudo scientifica chiamata DISEGNO INTELLIGENTE…..

                    Negare questa lampante evidenza è solamente far prova di testardaggine e/o irrazionalità…..
                    Se per caso fosse convintissimo del contrario e non teme il ridicolo, le suggerisco venire in Belgio scegliere una qualsiasi università, inclusa la cattolica di Lovanio, e dimostrare razionalmente che il FINE TUNING cosi come il DISEGNO INTELLIGENTE sono teorie che tengono la strada !…. Sarebbe immediatamente insignito del titolo di Doctor Honoris Causa….. Veda lei

                    • giuliano ha detto:

                      Non si arrabbi signor Pendesini.

                      Ho capito circa le sue difficoltà con la lingua italiana. Ma, anche volendo scrivere in francese, il mio francese sarebbe estremamente casereccio e continuerebbe ad essere un dialogo fra sordi (probabilmente).

                      Io NON mi stavo riferendo alla scientificità o meno del fine tuning et similia. Stavo scrivendo circa il fatto che in ogni caso il problema del PERCHE’ resta e rimane IRRISOLTO. La probabile (secondo me) “origine divina del creato” non deriva da queste teorie (scientifiche o meno che siano) ma da valutazioni di pura logica sulle teorie stesse o su, probabilmente, qualsiasi altro tipo di teorie che la mente umana può perfezionare. La scienza deve puntare alla conoscenza, la metafisica deve puntare alla speculazione libera dall’esperienziale; campi diversi con risultati diversi (ma che non devono contraddirsi).

                      Quanto alle paventate migliori università belghe mi vien da risponderle che non ne vedo la necessità, almeno in questo momento, di “abbandonare” le università italiane. Certamente non nel campo della fisica o dell’ingegneria per inciso.

    • alessandro pendesini ha detto:

      Noir : concordo !

      Vorrei sapere cosa ne pensa di tutto cio’ Max de Pasquale (fisico) che trova l”articolo interessante”…(see 1° commento)

      Una cosa sembra essere certa :
      Chi dell’articolo e dei suoi detrattori si sbaglia ???

  • alessandro pendesini ha detto:

    Lorenzo
    Nell’UCCR c’é una R come RAZIONALE !
    Le tue strane domande (ma anche risposte) come al solito, NON implicano la Scienza o RAZIONALITA ma sono elucubrazioni fantasmatiche o intuizioni sovente illusorie o mistiche che non trovano nessun posto nella scienza !

    …..: “puoi forse tu dimostrare scientificamente che il “principio antropico forte” (o debole o ultimo che sia) non è stato sapientemente posto da un Creatore?”….……
    Questa insensata domanda mi fa sospettare che non conosci la differenza tra principio antropico FORTE e DEBOLE ; ma forse neanche il significato di principio antropico…..
    O vogliamo essere Razionali, quindi ragionare col metodo scientifico, o allora smettete di considerarvi RAZIONALI e togliete la R da l’UCCR !

    Inoltre ti faccio notare un’ennesima volta con speranza di essere capito, che nella branca scientifica l’onere della prova spetta a chi afferma, non a chi nega !!!

    Quindi sei tu (voi) che devi (dovete) razionalmente dimostrare che l’universo (o l’uomo) ad esempio, è stato voluto e creato dal nulla da un ipotetico dio ! E non agli altri di dimostrare il contrario, il ché sarebbe nientemeno che assurdo.

    • alessandro pendesini ha detto:

      Mille scuse per l’involontaria replica che potete cestinare. Sorry

    • lorenzo ha detto:

      Scrivi: “Inoltre ti faccio notare un’ennesima volta con speranza di essere capito, che nella branca scientifica l’onere della prova spetta a chi afferma, non a chi nega !!!”

      Nell’UCCR c’é una R come RAZIONALE e quindi vorrei farti sommessamente notare che SEI TU CHE vieni qui ad AFFERMARE che tutto ciò che esiste si è fatto da solo e pertanto, “nella branca scientifica l’onere della prova spetta a” te:
      “quindi sei tu (voi) che devi (dovete) razionalmente dimostrare che l’universo (o l’uomo) ad esempio,” si è autogenerato (o evoluto) dal nulla o che esiste da sempre! “E non agli altri di dimostrare il contrario, il ché sarebbe nientemeno che assurdo.”

  • Brunello ha detto:

    Lorenzo crede nel Dio creatore, Pendesini nel dio caso ..sempre di fede si tratta

  • alessandro pendesini ha detto:

    …..Lorenzo crede nel Dio creatore, Pendesini nel dio caso ..sempre di fede si tratta…..
    Brunello
    Il “dio caso” NON esiste ! Semmai esiste la CONTINGENZA, generata da un dio panteista ?

    La fede è emozione (cervello limbico), la scienza è ragione (corteccia cerebrale prefrontale, epicentro del ragionamento logico-matematico e razionalità)…..E tra il cervello limbico e corteccia frontale NON esiste nessuna armonia bensi un perenne conflitto nel quale, molto spesso, l’emozione « soffoca » o inibisce la ragione (*)

    (*) -Nella stragrande maggioranza dei casi, è l’emozione che determina le nostre decisioni, non solo, ma anche irrazionali o assurde convinzioni ! Gli esempi in questa direzione abbondano….
    Questo mi fa sospettare che nell’Homo doppiamente sapiens, ci sia un sapiens di troppo….A torto?

    • lorenzo ha detto:

      Alessandro crede che il mondo si sia fatto da solo e, pur non potendo addurre alcun supporto scientifico alla sua asserzione, accusa di opporsi alla scienza lorenzo il quale, pur affermando che il mondo è stato creato, afferma che la cosa non è dimostrabile scientificamente: chi dei due ragiona in modo coerente?

      Alessandro afferma, probabilmente basandosi su sue esperienze personali, che tra fede (cervello limbico) e ragione (corteccia frontale) “NON esiste nessuna armonia bensi un perenne conflitto nel quale, molto spesso, l’emozione « soffoca » o inibisce la ragione”,
      lorenzo afferma, basandosi su sue esperienze personali confermate da studi psicologici, che fede e ragione sono le due ali con cui l’uomo vola verso la Verità al fine di raggiungere la felicità data dalla serenità (vedi “Fides et Ratio”).
      Questo mi fa sospettare che la felicità e la serenità, nella vita di alessandro, siano solo fugaci momenti.

    • Brunello ha detto:

      Guarda Alessandro, se per te la fede è solo emozione non sai di cosa stai parlando…

      • Encolpio ha detto:

        Fede: irrazionale o metarazionale?

        • lorenzo ha detto:

          Fede in perfetto accordo con la ragione: non preoccuparti se non ci arrivi…

          • Encolpio ha detto:

            La fede non è in perfetto accordo con la ragione, perchè la fede è oltre la ragione e coinvolge la persona cone totalità: la fede è oltre la teoretica, non è un puro esercizio intellettuale. È un salto

            • lorenzo ha detto:

              La fede senza la ragione è solo creduloneria e superstizione: la fede non va accettata ma va razionalmente pensata.

              • Encolpio ha detto:

                Con la fede l’uomo sceglie Dio, ovviamente come scelta ragionata, concordo. Però L’uomo di fede, in nome degli stessi limiti della ragione, li scavalca lasciandosi nelle mani di un Progetto superiore. Esempio Abramo.

                Sapientiam Sapientium Perdam

                • alessandro pendesini ha detto:

                  Encolpio (forse don Encolpio?)

                  La sua frase « Sapientiam sapientum perdam » attribuita a Tommaso d’Aquino, e che significa « Distruggero’ la sapienza del sapiente » è stata sin d’allora presa alla lettera dai fondamentalisti cattolici, ed è tuttora d’attualità : lei –non se ne fosse accorto- ne è l’esempio lampante !

                  « La filosofia è morta, non avendo seguito lo sviluppo della scienza moderna, specialmente la fisica »….Affermo’ un certo Stephen Hawking !…..Dovremmo dargli torto ?

                  • Encolpio ha detto:

                    Ovviamente, in pieno stile professorino di filosofia sottoccupato, mi ha tradotto la frase (che ovviamente avrei citato anche se non avessi conosciuto il significato,certo). Ma vabbè passi pure.
                    Io non sono d’accordo nè con Lorenzo nè con lei, perchè pascalianamente vedo uno spirito di geometria che si scorna con uno di finitudine. Nessuno dei due va da qualche parte.
                    La fede è un salto, che coinvolge l’asse stesso dell’esistenza del tutto. La fede è quel quid che fa da baratro tra Blaise Pascal e Leopardi (così vicini per esperienza umana e premesse, così lontani per conclusioni)

                  • Encolpio ha detto:

                    È solo un avanzo irrancidito di positivismo un ragionamento del genere, quindi no. Non ha ragione.
                    E comunque io non sono cattolico, ma ovviamente la supponenza di professorino sottoccupato di filosofia le fa fare molte di queste figure, vo errando?

                    • alessandro pendesini ha detto:

                      …..Ovviamente, in pieno stile professorino di filosofia sottoccupato, mi ha tradotto la frase (che ovviamente avrei citato anche se non avessi conosciuto il significato,certo)…..
                      Caro Encolpio (Encolpio chi???)

                      NO ! Non ho tradotto la frase per avere più « visibilità » o da « professorino disoccupato» -come lei afferma cinicamente- ! ma perché sia accessibile a tutti coloro che NON conoscono una lingua morta chiamata latino !
                      Ritengo che una persona colta, dotta come lei, dovrebbe sapere che l’elitismo non è la migliore forma di rispetto verso il « popolino »…..

                      Detto questo vorrei chiederle cosa intende dimostrare o puo’ significare la frase da lei citata :
                      « Distruggero’ la sapienza del sapiente » attribuita ad d’Aquino ?

                      Quando afferma : …..Io non sono d’accordo nè con Lorenzo nè con lei, perchè pascalianamente vedo uno spirito di geometria che si scorna con uno di finitudine….Cosa intende –intelligibilmente, e senza retorica lessicale- affermare ?
                      Grazie per la risposta

                    • Encolpio ha detto:

                      Vedi che confermi il professorino? Ti preoccupi di un’eventuale ignoranza di eventuali altri non dotti in latino (e c’è poco di classista, non è così necessario come un tempo per la cultura).
                      Semplicemente pongo la scelta della fede non sul piano teoretico, ma come questione esistenzialista.
                      Rimando per quelle frase al dibattuto Pirroniani vs Dogmatici sempre Nei “Pensieri” del Solitario di Port Royale

                • lorenzo ha detto:

                  Se un padre dice al figlio “buttati che ti prendo tra le braccia”, il figlio si butta se razionalmente ritiene il padre degno di fiducia oppure no?

                  • Encolpio ha detto:

                    Good point. In verità non sono neanche sicuro di quello: cioé non eè detto che il calcolo razionale sia attendibile.

                    • lorenzo ha detto:

                      Credi forse che un figlio, una volta “fregato” abbia ancora fede nel Padre?
                      Un conto è non capire dove il Padre vuole, per amore, condurci,
                      un conto è non fidarsi di dove il Padre vuole condurci.

  • alessandro pendesini ha detto:

    Errata Corrige « professorino sottoccupato»

    • alessandro pendesini ha detto:

      Caro Encolpio

      Lei non risponde alle domande che le ho fatto ! Ha forse paura del ridicolo o di non essere capito ?
      Inoltre avrà notato che le do del lei ! Non mi risulta avere pascolato le capre in sua compagnia…..

      La sola cosa che lei sappia fare benissimo è prendere per i fondelli la gente ma anche gioire dalle umiliazioni che provoca con le sue risposte degne di un perverso….

      Sarebbe un caso di studio interessante sia per la neurofenomenologia che nella branca psichiatrica relativa ai fenomeni paranoici, psicotici ma anche probabilmente schizofrenici…..

      Bonne nuit

  • alessandro pendesini ha detto:

    ……. La probabile (secondo me) “origine divina del creato” non deriva da queste teorie (scientifiche o meno che siano) ma da valutazioni di pura logica sulle teorie stesse o su, probabilmente, qualsiasi altro tipo di teorie che la mente umana può perfezionare……..
    Giuliano :
    -Le cose evidenti -o logiche !- non sono necessariamente vere e, al contrario, molte cose vere non sono affatto evidenti.
    Un ragionamento irrazionale o assurdo, presentato sotto una forma filosofica « logica », troverà sempre dei partigiani.
    -Ragionare, è deliberare e decidere, ma i limiti della ragione umana –escludendo la scienza e la sua severa metodologia- sono numerosissimi !

    ……Quanto alle paventate migliori università belghe mi vien da risponderle che non ne vedo la necessità, almeno in questo momento, di “abbandonare” le università italiane. Certamente non nel campo della fisica o dell’ingegneria per inciso……

    Posso –oserei- farle notare che la migliore università italiana si trova oltre il duecentesimo posto nella classifica mondiale ?….Ripeto la migliore !

    Tutta l’umanità, donne e uomini (e questo fin dall’infanzia) ha il diritto di sapere. È a questo prezzo che saremo protetti dall’indottrinamento delle religioni, filosofie arcaiche, spiritualismi, oscurantismo e altri tentativi di reclusione dello spirito che ci spinge a erigere intorno alla nostra testa e, se possibile in età precoce, il filo spinato culturale che proibisce alle nostre menti d’accogliere la ragione.
    N.B. :-Un corso di scienza che non stimola il pensiero critico e non impara a pensare razionalmente non è l’insegnamento della scienza, ma un insegnamento della sottomissione.

    • giuliano ha detto:

      *****Un ragionamento irrazionale o assurdo*****
      Bene. Provi ora ad entrare nel merito e a contestare quanto scritto prima (invece di continuare a “girare” senza motivo…). Avrò modo di prendere atto della sua razionalità.

      ****Posso –oserei- farle notare che la migliore università italiana si trova oltre il duecentesimo posto nella classifica mondiale ?….Ripeto la migliore !****
      Non perdo tempo a rispondere (anche perchè non è la sede adatta… e si stà abbondantemente uscendo dall’argomento e dall’articolo di UCCR). Stia comunque tranquillo che il bagaglio culturale acquisito in una qualsiasi università italiana è più che sufficiente per dialogare con persone fuoriuscite da qualsiasi facoltà del suo amato Belgio (a maggior ragione per fisica e ingegneria… ribadisco).

      Quanto al resto del suo intervento…, si capisce poco a dir la verità. Si appalesa soprattutto la sua logorroica avversione a religioni e metafisica… In ogni caso la visione del mondo che porta alla trascendenza non è frutto di cultura e indottrinamento; se ne faccia una ragione. Può esistere un mondo di persone di fede e persone cosiddette atee; non può ne potrà mai esistere un mondo composto solo da atei. Ed in ogni caso razionalità e logica non sono certamente appannaggio esclusivo dell’ateo di turno (o presunto tale).

    • lorenzo ha detto:

      Intanto tu non hai ancora risposto al perché ritieni non in contrasto con la scienza credere che il mondo si sia autogenerato dal nulla,
      mentre ritieni in contrasto con la scienza credere che il mondo sia stato creato.