Nuovi documenti di Israele scagionano Pio XII: nessuna accusa

Pio XII 3Che le accuse contro i presunti silenzi di Pio XII nascondano spesso una forma di anticattolicesimo è dimostrato dall’immane polemica sorta su questo tema. All’epoca infatti, sia alcune organizzazioni internazionali come la Croce Rossa, sia capi di Stato di paesi occidentali, non denunciarono ad alta voce il genocidio ebraico, e se sono nate polemiche riguardo a questo, non hanno certamente raggiunto un livore paragonabile a quello effettuato contro Pacelli.

Eppure gli Alleati si macchiarono di politiche alquanto controverse durante la guerra. Superfluo è parlare di Stalin che verso gli ultimi anni di vita manifestò un antisemitismo che aveva poco da invidiare a quello di Hitler (esemplare è il cosiddetto “complotto dei camici bianchi”). Già durante la guerra però, il dittatore sovietico si dimostrò indifferente al loro destino: gli ebrei polacchi, che per sfuggire all’oppressione tedesca si rifugiarono nella parte della Polonia occupata dalla Russia, vennero imprigionati dalle autorità sovietiche e deportati in “insediamenti speciali”.

Anche gli angloamericani non furono però immuni da critiche. Sia l’Inghilterra che l’America chiusero le porte ai rifugiati ebrei in fuga dalla Shoah per il timore che agenti nemici potessero attraversare i confini camuffati da rifugiati ebrei (spesso la semplice nazionalità era un motivo più che sufficiente per essere visti come sospetti). Eppure la conoscenza dell’Olocausto di Churchill e Roosevelt era sicuramente maggiore di quella del Papa, per il fatto che i loro servizi segreti erano riusciti a decifrare le comunicazioni in codice delle SS.

I due leader occidentali però erano intenzionati per prima cosa a vincere la guerra, lasciando in secondo piano l’obbiettivo di fermare il genocidio. Un esempio di questo particolare atteggiamento è dato dal rifiuto di bombardare i convogli ferroviari che portavano ai campi di concentramento: gli Alleati non li distrussero perché non volevano impegnare in queste operazioni, considerate secondarie, risorse essenziali per lo sforzo bellico. Preferirono perciò bombardare le fabbriche di armi tedesche piuttosto che arrestare la macchina di sterminio degli ebrei.

Gli stessi appelli che gli Alleati fecero al pontefice per una chiara denuncia devono essere visti in questo senso: essi servivano principalmente come arma di propaganda. Pio XII dichiarò all’ambasciatore Myron Taylor, che lo sollecitava ad una pubblica denuncia dei crimini hitleriani, che non avrebbe potuto condannare le atrocità naziste senza condannare allo stesso tempo le atrocità di Stalin (cosa che Roosevelt aveva chiesto di non fare) e fece anche notare il paradosso del fatto che gli Alleati chiedevano una chiara denuncia quando loro non avevano fatto nulla di simile (Giovanni Sale, Il novecento tra genocidi, paure e speranze, Milano 2006 p. 241). Dichiarazioni esplicite che non arrivarono da Pio XII poiché, come più volte è stato sottolineato, esse avrebbero avuto la conseguenza di peggiorare, per reazione, la gravità della situazione e le condizioni degli ebrei e dei cattolici tedeschi (un assaggio di questo lo si era visto dopo la lettura nelle chiese tedesche dell’enciclica Mit brennender Sorgefortemente anti-nazista: vennero  infatti inasprite le persecuzioni contro i cattolici e deportati migliaia di sacerdoti)

Si ebbero delle critiche nell’immediato dopoguerra sul fatto che si sarebbe potuto fare di più per fermare lo sterminio, ma queste non riguardarono la Chiesa, ma i paesi Alleati. E’ emerso recentemente un documento, il “Memorandum dell’Irgum Zvai Leumi”, redatto dal gruppo sionista che operò in Palestina dal 1931 al 1948, consegnato nel 1947 all’ONU. In questo memorandum non c’è traccia di accuse alla Chiesa e nemmeno a Pio XII (neppure citato), ma si attacca in particolare modo la politica alleata, in particolare quella inglese rea, tra le altre cose, di aver sbarrato le porte della Palestina agli ebrei in fuga dall’Europa: «due mesi dopo la caduta di Praga – si legge a pagina 11 – quando è stato dato il segnale per lo stermino del nostro popolo, veniva pubblicato il “White paper” (libro bianco) annunciante lo sterminio di otto milioni di ebrei». Accuse altrettanto pesanti vennero rivolte nel documento al Gran muftì di Gerusalemme, Amin el-Husseini, che trovò accoglienza a Berlino, dove i nazisti crearono per lui uno speciale ufficio “Büro des Grossmufti” (Livio Spinelli, Nuovi documenti di Israele scagionano papa Pacelli, Zenit, 14/10/2012).

Nonostante le ambiguità, Churchill e Roosevelt sono generalmente visti in modo positivo e le loro critiche vengono generalmente giustificate da vari fattori quali la drammaticità della guerra, l’inconsapevolezza della reale dimensione dell’Olocausto fino a quasi la fine della guerra e anche perché una pubblica denuncia non sarebbe stata comunque in grado di fermare lo sterminio. Giustificazioni però che non sembrano valere per il papa, la cui mancata denuncia equivale per molti ad una prova di filonazismo.

Approccio che molti storici stanno iniziando a combattere, come per esempio, il giornalista ebreo Paolo Mieli che ha dichiarato: «Prendere per buone le accuse a Pacelli equivale a trascinare sul banco dei presunti rei con gli stessi capi d’imputazione, Roosevelt e Churchill accusandoli di non aver pronunciato parole più chiare nei confronti delle persecuzioni antisemite» (G.M. Vian, In difesa di Pio XII, Marsilio 2009). Lo stesso Mieli ha perso dei familiari nel genocidio, ma riconosce l’opera di soccorso del pontefice in favore dei perseguitati e definisce una mistificazione qualunque sua complicità con Hitler: «Io non ci sto a mettere i miei morti sul conto di una persona che non ha responsabilità» ha tenuto a precisare.

Mattia Ferrari

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32 commenti a Nuovi documenti di Israele scagionano Pio XII: nessuna accusa

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  1. manuzzo ha detto

    non so se questo articolo, come gli altri, servirà a capire che noi non c’entriamo niente con l’odio antisemita, con la legge kill the gay ecc… Oggi ho tristemente notato che alla trasmissione dell’ateologo Augias una ragazza (i soliti studenti, più o meno miei coetanei, che si fanno lavare il cervello dai soliti giornaletti propagandistici) che il papa ha accolto l’inviata del parlamento ugandese che ha sostenuto la legge ammazza-gay. Ovviamente la risposta dell’invitato è stata tragicomica: “la chiesa sceglie la via facile”: ora mi domando: è facile in un mondo come il nostro dire no alle adozioni gay? purtroppo nessuna obiezione si è levata in studio sul fatto che la Chiesa ha già condannato la legge, e immagino che i soliti anticlericali continueranno a dire che il papa vuole uccidere i gay così come diranno che la Chiesa è nazista. O il diavolo c’è, ed è troppo furbo, o non esiste NIENTE, e allora questi cattofobicelli innocenti sono davvero stupidi per non capire… dopo l’informazione svolta da UCCR, la risposta al mio quesito è solo funzione di una fede personale.

    • Zathor ha detto in risposta a manuzzo

      Come diceva ieri Alessandro, l’unica loro arma è la menzogna continua e costante. Lo si vede nella leggenda contro Pio XII e le si vede ogni giorno nel taglia e cuci delle parole del Papa per presentarlo al popolo bue come l’uomo nero.
      Sono “loro” che cercano sempre la “via facile”, non a caso ad un cretino come Augias hanno messo in mano tanto potere, dalla conduzione di una trasmissione televisiva ad uno spazio quotidiano su Repubblica. Se il popolo fosse colto e sveglio, sta sicuro che nessuno avrebbe mai sentito parlare di Corrado Augias.

      • Pino ha detto in risposta a Zathor

        leggi l’osservazione alla fine di questo articolo “ma se poi tanti cattolici si perdono seguendolo buona parte della responsabilità ce l’ha chi nella Chiesa non esercita l’autorità per indicare la strada giusta” L’articolo tratta di un argomento che nulla ha a che vedere con ciò che stiamo trattando
        http://www.lanuovabq.it/it/articoli-bianchi-maestrodi-doppiezza-5421.htm
        ma l’osservazione è correttisima, se nessuno dice mai nulla le menzogne aumentano. La gerarchia cattolica non esercita più l’autorità, una ferma presa di posizione fatta da un livello adeguato della Santa Sede contro questi programmi indecenti avrebbe qualche risultato, almeno a livello di denuncia.

        • EquesFidus ha detto in risposta a Pino

          Difatti è questo che mi perplime: perché nessuno ha ancora istituito un Codacons cattolico, dove si possa offrire assistenza legale gratuita alle vittime del furore anticattolico? Perché nessuno nella Santa Sede ha proposto l’istituizione di una Lega Anti-Diffamazione, come hanno gli ebrei invece? Perché dobbiamo subire passivamente, con il risultato che costoro si fannos empre più arroganti ed audaci, anziché reagire con fermezza e carità? E infine, perché la Santa Sede non istituisce un “Pontificio Istituto Opere di Evangelizzazione”, con l’intento di produrre film e libri (e distriburli, ovviamente) in maniera capillare per combattere alla radice tutti gli Augias e i Dawkins di questo mondo? Non si capisce che questa forma di difesa passiva (voluta anche da certuni, anche tra gli alti prelati, che pur di non tirare fuori gli attributi si farebbero passare sopra da uno schiacciasassi, dimenticando che il martirio era ben altro) è responsabile della perdita di molte anime, e che molte di esse probabilmete si danneranno per la nostra accidia? Vogliono davvero i membri dell’episcopato assumersi questa responsabilità dinanzi a Dio un giorno? Io no.

          • edoardo ha detto in risposta a EquesFidus

            Eques Fidus, condivido quello che hai scritto, virgole comprese.
            Chapeau e standing ovation.

            • EquesFidus ha detto in risposta a edoardo

              Ti ringrazio, e mi conforto sapendo di non essere il solo a pensarla così di questa linea di condotta che, più che mite, mi pare molle.

          • Pino ha detto in risposta a EquesFidus

            concordo, infatti il tema l’ho già sollevato in altre occasioni, non si tratta di essere arroganti ma almeno di farsi sentire invece nulla, silenzio, che poi alla fine viene scambiato per accettazione delle tesi altrui, del resto se uno non dice nulla vuol dire che riconosce di essere in torto.

          • Leonardo ha detto in risposta a EquesFidus

            90 minuti di applausi.

          • Emanuele ha detto in risposta a EquesFidus

            …volevo darti un “mi piace”, poi ci ho pensato meglio per due motivi.

            Il primo riguarda il contenuto del messaggio cristiano. Noi abbiamo dalla nostra la Verità del Vangelo, quella deve essere proclamata senza parsimonia e paura. Le difese dalle menzogne probabilmente sono uno sforzo inutile (…sì, anche io lo faccio cercando di postare in rete un po’ di chiarezza sulla Chiesa e sul Papa). Infatti, davanti al Vangelo questi discorsi valgono ben poco e le bugie, prima o poi, vengono a galla.

            La seconda riguarda il metodo. Gesù disse ai discepoli:
            “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

            Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe;

            e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.

            E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire:

            non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.”

            Che poi non ci siano correzioni, non è del tutto vero. Il Papa, la Cei, i sacerdoti parlano di continuo e molti media gli danno il giusto spazio (senza mistificazioni). Ci sono poi molte possibilità di approfondimento e di ricerca della verità: Avvenire, Osservatore Romano, TV2000, Radio Maria, questo sito, il sito del Vaticano (con tutti i documenti del magistero), Il portale Aleteia ( http://www.aleteia.org/it/ ), http://www.amicidomenicani.it/sacerdote.php, etc.

            …insomma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

            C’è poi però il problema di entrare in certe “stanze dei bottoni”. Sai quante volte Tarquino ha provato ad intervenire in TV o a scrivere a Repubblica? Vedi mai poi preti veri che non siano Don Mazzi o Don Gallo? …il povero Don Bensi (un vero prete santo) appariva si e no una volta l’anno (di notte)… e che fine ha fatto Socci? …ci tocca subire Amicone come difensore dei cattolici, come successo all’Infedele un po’ di tempo fa… E la Costanza Miriano, perchè non la chiamano mai al posto della Zanardo o la Murgia?…

            Infine, io penso poi che la Chiesa siamo noi, in comunione con Vescovi e Papa. Non aspettiamo sempre che le cose vengono dall’alto, iniziamo noi a portare un po’ di speranza, anche in rete… Secondo me, le migliori parole non sono tanto le correzioni, ma seminare speranza, portare la parola di Gesù. Noi abbiamo un tesoro da regalare: l’amore di Dio! … e chi lo capisce non se lo lascia scappare. Sta a noi saperlo mostrare…

            Condivido, invece, appieno la preoccupazione su quante anime rischiano di perdersi seguendo personaggi come Augias e prendendo per oro colato gli articoli di Repubblica, Il Fatto, etc. Preghiamo per loro e cerchiamo di fare del nostro meglio per portare un po’ di Verità in rete.

            • edoardo ha detto in risposta a Emanuele

              Condivido le idee di fondo, Emanuele, ma non la strategia.
              Col non ribellarsi alla loro censura del silenzio e all’umiliazione pubblica se apri la bocca, a breve avemo: eutanasia, illegalità dell’obiezione di coscenza per i casi di aborto come semplice metodo anticoncezionale, ricerca ed utilizzo massiccio delle staminali embrionali e messa da parte delle ombelicali ed adulte per motivi puramente ideologici, non solo matrimonio, ma anche e soprattutto adozione da parte delle coppie omosessuali, aiuti economici e facilitazioni alle stesse e al contempo abbandono a se stesse delle famiglie etero (non lo dicono, ma ci metto le mani sul fuoco che sarà così, e alle famiglie etero in difficoltà aumenteranno i casi di rimozione dei figli per darli in affidamento ad altri, con particolare riguardo se le famiglie d’origine sono cattoliche e quelle di destinazione atee), poi l’azzeramento dei finanziamenti che riceve la CEI dalle dichiarazioni dei redditi, l’annullamento dell’ora di religione delle scuole o la sostituzione con lezioni di etica atea, lo smantellamento, insomma, di tutto ciò che è classificabile con l’aggettivo “religioso”.
              No, Emanuele, non sono affatto d’accordo, mi dispiace.
              I prelati che non difendono il Papa e la Chiesa sono dei vili, secondo me, di cristiano hanno solo l’abito che portano, ma incomincio a pensare che dentro loro seguano le indicazioni dell’anticristo.
              Adesso fai il paragone:
              quella donna pakistana che sta per essere impiccata per blasfemia, un giudice venne a trovarla in carcere e le propose la scarcerazione se avesse fatto abiura del cristianesimo, ma lei si è rifiutata e così finirà nelle mani del boia.
              Paragonala con quei prelati che stanno lottando contro il Papa, da come traspare anche dai blog di Raffaella, con quelli in odore di massoneria su cui si dice e non si dice, con quelli su cui si sospetta il rituale occulto che pare fatto nella Cappella Paolina il 29 giugno 1963 per inugurare l’era dell’anticristo (ho scritto “si sospetta” perchè la verità non la sapremo MAI), e parecchi altri, ci siamo capiti.
              No, per me chi guarda e tace, è un vile, e la viltà non si addice ai messaggeri di Cristo. Ali alleati di satana sì, ma ai messaggeri di Cristo no.
              Asia Bibi è messaggera di Cristo, quei vigliacchi no.
              Del resto, non si dice che “l’abito non fa il monaco”?
              Vi prego di scusare l’irruenza di quasto scritto, io sono stato per anni un indifferente in tema di religione, adesso sono un cattivo cristiano, ma soffro a vedere la chiesa ridotta così per le porcate di un Occidente in declino.

              • EquesFidus ha detto in risposta a edoardo

                E’ ciò che sostengo pure io. Il fatto che il mondo cattolico abbia blog, trasmissioni e giornali non implica che questi siano seguiti; anzi, la propaganda nemica (dell’Avversario, più che avversaria) deride queste fonti di informazione come “non obiettive” e “in mano ai preti”, pertanto la gente le disprezza e deride. Le confutazioni e le risposte non devono esser scritte solo su certi giornali ed esposte su certi canali sconosciuti ai più, bensì devono essere proclamate ovunque. Un esempio lampante la cinematografia, dove l’attacco alla Chiesa è costante e purulento e non c’è mai un film cattolico (specialmente in Italia, vedasi “Christiada”) in proiezione nelle sale. Perché si teme a lanciare un’iniziativa del genere, che non siano noiosissimi cortometraggi bensì lungometraggi ad alto budget e distribuiti dalle stesse Conferenze Episcopali, per esempio? Ricordate gli scandali ed il clamore per “The Passion”? Cento volte meglio lo scandalo della gente per vedere cosa dovette subire Nostro Signore, che il silenio passivo ed il trionfo degli anticattolici.

                • manuzzo ha detto in risposta a EquesFidus

                  Sono d’aaccordo con la verità del vangelo, ma finchè si foraggeranno le leggende nere sul Vaticano, avremo sempre più “cattolici a modo loro”, il che altro non sono che ottimi genitori di ex cattolici che si danno alla blasfemia.

              • Emanuele ha detto in risposta a edoardo

                Caro Edoardo,

                In effetti non mi sono espresso molto bene… forse l’ora tarda non mi ha aiutato. Certamento non volevo essere in polemica con te.

                Anche io condivido la necessità di sostenere la verità senza compromessi. Peraltro, più volte ho incitato anche da questo forum a postare sui siti “nemici” di Repubblica, Il Fatto, UAAR, etc., piuttosto che stare tra noi a stracciarci le vesti.

                Quello che non mi convince e di attaccare personalmente giornalisti, politici o gruppi. Dire “Augias è un bugiardo”, “UAAR sono in malafede”, etc., invece di replicare in modo asciutto e netto, potrebbe essere controproducente perché tende a far arroccare le persone attorno ai propri “paladini”. Secondo me, la correzione che funziona melgio è l’autocorrezione (un po’ come hanno fatto Don Bosco e Don Giussani). Basta incitare a leggere un articolo, postare un pezzo del Vangelo o Catechismo, riportare per intero i discorsi di Papa e Vescovi per affermare la verità.

                Si deve poi distinguere tra chi fa propaganda sulla menzogna e chi invece si lascia imbrogliare dal populismo e disinformazione. Anche Gesù infatti era spietato con i farisei, ma molto indulgente con i peccatori (pur rimanendo fermissimo sulla condanna dei peccati!)

                Anche su questo forum, a volte, siamo un po’ “duri” con UAAR o con amici che vengono a postare provocazioni. Secondo me dobbiamo essere duri con i contenuti, mansueti con le persone… non so se mi sono spiegato. Non dobbiamo cioè rischiare di porre la questione sul “noi siamo nel giusto, voi nel torto”, basta dire la verità nuda e cruda, con meno commenti possibili. Rischiamo altrimenti di allontanare ancor di più chi vorremmo avvicinare; infatti, chi di noi sarebbe disposto ad ascoltare un consiglio se chi ci parla iniziasse con il dire che stiamo sbagliando tutto o non abbiamo capito nulla?

                Condivido certamente una certa pavidità di sacerdoti e vescovi… però intanto possiamo iniziare noi (…come del resto stiamo già facendo). Non so se istituire uffici per fare apologetica serva concretamente o rischi di prestare il fianco ad ulteriori critiche e macchinazioni. Non rischiamo anche noi di cadere nel mezza-verità di una Chiesa poco reattiva presentata da certi media, anche di ispirazione cattolica, le reazioni ci sono (i discorsi del Papa, della Cei, di tanti sacerdoti veri ci sono, accompagnati a fulgidi esempi di vita).

                Riassumo: proviamo a postare e informare anche sui social network il più possibile, correggiamo le false informazioni con la massima fermezza, proclamiamo le verità della Fede con massima chiarezza e trasparenza, asteniamoci (nei limiti del possibile) dal commentare troppo, non cediamo alle provocazioni gratuite… insomma “il nostro parlare sia sì, sì; no, no”, evitiamo di cadere nei tranelli del maligno… purtroppo è molto più astuto di noi tutti messi insieme…

                …spero di essermi spiegato meglio.

            • EquesFidus ha detto in risposta a Emanuele

              No, non è uno sforzo inutile. Non sto discutendo di evangelizzazione (che, come dimostrano i Domenicani, può essere condotta anche in maniera colta e ponderata), bensì di risposta contro diffamazioni e persecuzioni “bianche”. In effetti, lo stesso Gesù il Cristo, quando veniva insultato e percosso o provocato dai farisei, rispondeva a tono, di certo non stava vilmente in silenzio. Perché la Verità non può tacere; proprio perché è la Verità irrompe in superficie, come acqua di fonte. E questo nonostante a certuni piacerebbe di più vivere in un deserto, o abbeverarsi alle acque di una palude, e persino (per usare un’espressione evangelica) dar da mangiare uno scorpione ai bambini che chiedono un pesce.
              E’ la mollezza che io condanno e che mi perplime, proprio perché mitezza non significa accettazione passiva di ogni sconcezza. Certo, per non fare il gioco del Demonio sull’altro versante, neppure si deve cedere all’odio e al furore, bensì si deve combattere con la spada della giustizia e lo scudo della carità (e pure con la corazza dell’intelletto, dato che alcuni invece se ne dimenticano e finiscono, con affermazioni stolte, per fare più danni che altro). Non ci si può inchinare passivamente davanti a coloro che, per traviare anime e combattere Cristo e la Sua Sposa, spargono menzogne e mezze verità, bensì si deve reagire con forza e giustizia.
              E, purtroppo, pare che questo non l’abbiano capito, oltre a molti fedeli, pure buona parte degli alti prelati. Dico buona parte perché, laddove la Chiesa è perseguitata e anche costoro devono metterci la faccia (col rischio magari di essere uccisi durante una celebrazione o esiliati), alcuni vivono eroicamente il cristianesimo e, nonostante i tentativi di dichiarazioni di abiura comunitarie (all’Islam, per esempio), rispondono tenacemente di no e neppure in punto di morte danno ai loro carnefici la soddisfazione di una abiura. Perché preferiscono perire per mano d’uomo che subire la morte dell’anima da parte di Satana. Quanta differenza tra costoro e tra un Tettamanzi, che è inchinat0 dinanzi al mondo anziché dinanzi a Cristo, arrivando persino a paradossi ed atti di rara pavidità (ricordate la preghiera islamica in Piazza del Duomo a Milano e la benedizione dell’arcivesco, che fece finta di non sapere cosa volesse dire?).
              Cosa si attende, di cosa ci si vergogna? Quante anime dovranno rischiare di dannarsi per rendersi conto che qui non si tratta di me o di te, ma di ciò che è giusto? Che si tratta di far risplendere la luce, anche laddove le tenebre non la vogliono? Che Cristo non è un espediente teologico, una supposizione dotta, bensì Colui che ha promesso di essere con noi tutti i giorni sino alla fine del mondo (e che fece una bella frusta di cordicelle per scacciare i mercanti del tempio)? Che il rispetto per il prossimo non implichi l’accettazione supina e passiva di ogni genere di idee?

  2. MarcoF ha detto

    Strano che la stampa “schierata” non ne parli…. molto molto strano…..

  3. Pino ha detto

    il vero problema politico di quel periodo fu proprio Roosevelt, un uomo ormai malato e quindi incapace di gestire una situazione che gli stava sfuggendo di mano. Papa Pio XII lo avvertì che era troppo cedevole con Stalin e che questo avrebbe creato notevoli problemi in Europa. In ogni caso sia gli angloamericani che i russi sapevano perfettamente quello che avveniva nei campi di sterminio perchè avevano a disposizione tutti i mezzi sia tecnologici che spionistici mentre la Chiesa aveva solo informazioni indirette. Eppure non vennero neppure sfiorati dalle polemiche.

    • Mattia ha detto in risposta a Pino

      Un giornalista durante la guerra chiese a Roosevelt (giuro che la e mancante non l’avevo notata) perché non avesse denunciato il genocido degli ebrei e il presidente rispose in modo un pò imbarazzato che non voleva far credere alla gente che Hitler aveva ragione quando diceva che stava combattendo una guerra per gli ebrei.

      • Pino ha detto in risposta a Mattia

        quindi Roosevelt sapeva quello che stava accadendo, nella risposta lo ammette implicitamente.

        • Mattia ha detto in risposta a Pino

          Nel 1944 si ebbero delle informazioni sicure sul genocidio grazie al “protocollo di Auschwitz”, ma gli Alleati erano già in possesso di molti elementi della soluzione finale proprio grazie al lavoro di decifrazione dei codici segreti.

        • Titti ha detto in risposta a Pino

          Certo che lo sapeva, lui come gli altri, non è che gli aerei si utilizzavano solo per sganciare le bombe ma per spiare il nemico, e i campi di concentramento erano ben visibili dall’alto, poi faccio fatica a credere che le notizie reali non filtrassero in alcun modo…quindi sommando 2+2, è ovvio che ci dovevano essere arrivati…

  4. Pino ha detto

    Redazione correggere Roosvelt è sbagliato

  5. pd ha detto

    Ah ok. Ora restano gli altri 1900 anni di persecuzioni ad opera della Chiesa contro gli ebrei da “smacchiare via”.

    • Panthom ha detto in risposta a pd

      La battuta è simpatica, peccato che la storia e gli storici dicano ben altro. Ti invito a leggere questo approfondimento di Thomas F. Madden, professore associato e preside del Dipartimento di storia presso la Saint Louis University:
      http://www.internetsv.info/EbreiMd.html

      Ovviamente non sei il tipo da avere abbastanza elasticità mentale da cambiare parere, ma perlomeno ti offro la possibilità di smentire il detto che solo i cretini non cambiano idea.

      • Emanuele ha detto in risposta a Panthom

        X Edoardo

        …scusate l’intromissione.

        Vedi, mi riferivo a questo tipo di commento.

        P.S.
        Per Phanthom… non c’è niente di sbagliato nel tuo post… volevo solo portarti come esempio ad Edoardo per uno scambio di idee che abbiamo avuto sopra circa la necessità di riportare la verità e i modi per farlo…

        A mio avviso, forse sei stato un po’ troppo “rude”… così, dicevo a Edoardo, rischiamo che chi ci legge si arrocchi sulle sue posizioni, etichettandoci come fanatici e privi di aperture mentali. Forse dovremmo ribadire con fermezza, ma senza insinuare troppo sui pregiudizi di chi ci critica. Infondo, se ci sono provocatori da queste parti forse è solo perché sono in ricerca di qualcosa (altrimenti si sarebbero esaltati a vicenda sul blog dell’UAAR cercando di collezionare più “mi piace” possibile sparandola sempre più grossa…)

        …ora pare che mi atteggi a moderatore… non volevo farlo, chiedo scusa.

        • Penultimo ha detto in risposta a Emanuele

          “Ok” quindi siamo deffinitivamente d’accordo sul fatto che Pio XII non era un nazista o che nulla avesse fatto contro il nazismo,dunque tale argomentazione è stata inventata.Se è ok.

          Fa niente se mi rimangono 1900 anni secondo lei,tempo di studiare nè ho meglio studiare per capire fino a dove sono state inventate per me stesso, non per convertire a qualche ateo,che rimanere con gli slogan e le diffamazioni inutili e poi spacciarmi per razionale.

        • Panthom ha detto in risposta a Emanuele

          Capisco l’obiezione e concordo. Purtroppo con persone del genere è davvero faticoso, mi sembra che non merito nemmeno l’essere presi sul serio anche se si corrono i rischi che dici tu.

      • domenico ha detto in risposta a Panthom

        posso consigliare questo libro per pd e a quanti sono interessati alla più recente storiografia sull’argomento:

        J. Elukin, ” Living Together, Living Apart:Rethinking Jewish-Christian Relations in the Middle Ages”
        http://press.princeton.edu/titles/8406.html

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