L’8×1000 sostiene anche l’opera di carità di don Colmegna

Qualche giorno fa abbiamo parlato di una puntata de “Le Storie”, programma televisivo condotto da Corrado Augias, attraverso il quale il noto scrittore predica mediaticamente la sua dottrina anticlericale.

La politica è quella di invitare ospiti allineati al suo orientamento, dando precedenza a quella vasta schiera di preti mediatici che va da don Gallo a don Colmegna, passando per Vito Mancuso (quest’ultimo è spretato, lo sappiamo, ma è divenuto nel frattempo un  “prete del laicismo”, come direbbe Vittorio Sgarbi). Raramente ci sono stati anche due inviti diversi, uno rivolto a Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e l’altro ad Antonio Socci. Al primo è stato garbatamente impedito di parlare: continue interruzioni, continui cambi di argomento e una costante replica di Augias ad ogni ragionamento di Tarquinio, al secondo sappiamo già come è andata, visto che lo ha raccontato lui stesso.

Proprio don Virginio Colmegna è stato il protagonista di una recente puntata, durante la quale assieme ad Augias ha elogiato la vittoria di Barack Obama e mostrato apertura, ovviamente, alle coppie di fatto per gli omosessuali. Era appunto il motivo per cui è stato invitato dal furbissimo Augias: mostrare pubblicamente che esponenti della Chiesa sono contrari alla posizione cattolica. Anche questo fa parte del progetto ideologico del collaboratore di Repubblica.

Da notare, en passant, che tutti questi preti anticlericali amati e desiderati dal mondo laicista sono sempre violatori della laicità. Don Colmegna, ad esempio, è schierato pubblicamente a Milano in favore del centrosinistra (se fosse stato pro-centrodestra sarebbe stata la stessa cosa), ha partecipato attivamente alla campagna del sindaco Giuliano Pisapia ed era presente sotto il Pirellone alla manifestazione per le dimissioni del governatore lombardo Formigoni (PDL). Andrea Gallo (per pudore evitiamo il “don” per lui), è coinvolto in prima linea con la giunta del sindaco Doria a Genova (da leggere la sua ultima performance anticlericale), mentre il teologo Vito Mancuso è editorialista di uno dei quotidiani più schierati politicamente.

Occorre però dire che l’invito di Augias a don Colmegna si è rivelato un piccolo autogol. Il sacerdote ha lungamente elencato e iper-sottolineato tutto il suo impegno verso i poveri grazie alla “Casa della carità”opera senz’altro di grande valore. Certo, Gesù ha chiesto:  «quando tu fai limosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua limosina si faccia in segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa» (Matteo 6:3-13), ma comunque è opportuno far conoscere pubblicamente certe opere di carità, anche se con molta più modestia e umiltà di quanto fatto dal religioso milanese. Spezzando una lancia a suo favore, va detto che don Virginio durante la puntata ha voluto evitare tutti gli assist lanciati da Augias per aggredire direttamente la Chiesa.

L’autogol per Augias è arrivato quando don Virginio ha spiegato che la “Casa della Carità” è nata e può sussistere anche «grazie a parte dell’8×1000». Ma come, il così tanto vituperato e fraudolento 8×1000 sostiene l’opera di carità di un “prete di strada” modello d’ispirazione degli anticlericali? Ebbene si, questo il commento ironico di Gianni Gennari su Avvenire: «C’era da aspettarsi un Augias che salta sulla sedia e rimprovera il povero prete perché – per Bacco! – l’8 per mille è una “truffa”, inganno dei preti, marchingegno perverso che segna da sempre l’ipocrisia italiana e clericale che paralizza tutto… Invece no: sorriso e conclusione amichevole».

 

Qui sotto il video in cui don Colmegna parla dell’8×1000

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

41 commenti a L’8×1000 sostiene anche l’opera di carità di don Colmegna

« nascondi i commenti

  1. Manuzzo ha detto

    Ma perché quando si parla di 8 per mille non si mostra mai quale sia il disposto della legge? Il fatto che lo stato imponga una percentuale del reddito da destinarsi a enti assistenziali o ad utilità sociale (tra cui il CICAP?!?!?!) viene usato come scusa per aggredire la Chiesa… certo io non mi metto a spiegare il testo della legge tanto fa comodo ai laicisti “credere” (heheheh) che sia così. Beati loro che non si fanno tanti problemi a credere quel credono, almeno su questo li invidio.

    • controinformato ha detto in risposta a Manuzzo

      cooooooooooooooooooooooooooooosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!?!?!?
      lo stato dà l’8xmille a quei caproni del CICAP!?!?

      • Giulio Quaresima ha detto in risposta a controinformato

        Scusate, senza polemica, ma perché ce l’avete col CICAP? Io non ne so molto, ma loro non si occupano soltanto di superstizioni?

        • controinformato ha detto in risposta a Giulio Quaresima

          apparte la loro sindone che fa ridere i polli, quei pagliacci svolgono le loro indagini con la sentenza già scritta!

        • Karma ha detto in risposta a Giulio Quaresima

          La motivazione è che sono animati da una certa intolleranza verso la fede religiosa. Conosciamo tutti chi è Garlaschelli e conosciamo bene i responsabili del CICAP che sono anche gli stessi responsabili dell’UAAR, come ad esempio Francesco D’Alpa.

  2. francesco ha detto

    Per quanto tempo ancora permetteremo a certi pseudo-preti di infangare la santa chiesa di Dio? E i vescovi dove sono?……silenzio……

  3. Alberto Dellepiane ha detto

    Su Don Andrea Gallo meglio che la Chiesa stia zitta. Avete idea di cosa succederebbe in Italia se la Chiesa osasse toccare don Gallo? I media e tutta la sinistra non aspettano niente di meglio che una reprimenda ufficiale della chiesa su di lui, ne farebbero un eroe, un martire, un Davide contro Golia. Fiumi di inchiostro si spargerebbero per condannare la Chiesa oscurantista autoritaria e conservatrice. Credo che la Chiesa abbia scelto -come sempre- la strada giusta, quella di ignorarlo e semmai di sopportarlo cristianamente. E’ un epigono della teologia della liberazione, un nostalgico del comunismo come afferma lui stesso apertamente. Cosa volete farci, sono rimasti in pochi per fortuna, il tempo come sempre è galantuomo.

    • Pino ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

      prendiamo la cosa da un altro punto di vista. Una volta i vescovi, di fronte a fenomeni da baraccone come don Gallo, che però hanno un seguito fra ingenui e sprovveduti, non facevano marcire le cose, intervenivano immediatamente ed il soggetto fuori dalle righe o di rimetteva in riga oppure veniva escluso mediante opportuni provvedimenti canonici. E’ evidente che ora la situazione si è incancrenita al punto tale che don Gallo, essendo un santino laicista e della sinistra cristianofobica, è diventato una specie di intoccabile. Ma la domanda è “chi ha fatto deteriorare la situazione a questo punto?”. Ci sono delle responsabilità. Ricordo che quando il vescovo di Genova era il Card. Siri don Gallo rigava dritto.

      • Alberto Dellepiane ha detto in risposta a Pino

        Eh, bei tempi quelli del card Siri, un vero Principe della Chiesa, le sue parole erano come macigni. Ma era anche un vero pastore, dall’ortodossia granitica e dalla fede senza compromessi. Certo, con lui rigavano tutti dritti, eccome! Anche il povero don Gianni Baget Bozzo che da Siri fu sospeso “a divinis” per aver aderito al partito socialista italiano ai tempi di Bettino Craxi. Ah che bei ricordi…

        • Pino ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

          il Card. Siri un giorno disse “si legge nella Bibbia che quando Dio voleva punire il suo popolo toglieva i profeti e dava governi molli”. E’ la descrizione della condizione attuale della Chiesa, nessuno esercita più l’autorità, neppure in forma di richiamo, nei confronti di quei sacerdoti che eccedono in modo plateale e sguaiato. Si aspetta che il tempo risolva il problema. Così si evitano fastidi. Non lamentiamoci poi che tutti i giorni scoppi uno scandalo.

    • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

      Alberto, lungi da me difendere Don Gallo, di cui ‘un m’importa ‘ulla, ma quando con tanta leggerezza ci si riferisce alla teologia della liberazione per insultare, bisognerebbe ricordare il contesto in cui tale movimento è nato, quello delle dittature militari dell’America Latina. Capisco che la chiesa in nome dell’anticomunismo non si sia fatta scrupoli di tollerare, quando non apertamente appoggiare, i peggiori dittatori fascisti, ma a tutto c’è un limite.

      • Pino ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        in America Latina le dittature di destra sono state il risultato di movimenti rivoluzionari ispirati dal comunismo, specialmente quello cubano, che voleva “esportare” la Revolución in tutto il continente latino americano. Il Cile ne è un classico esempio, con il delirante governo di Allende che, guarda la stranezza, proteggeva una folta colonia di criminali nazisti.

        • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Pino

          Ne devo dedurre che lei è un simpatizzante di Pinochet? Lo dica apertamente, su, non si nasconda dietro un “Allende era peggio”.

          • edoardo ha detto in risposta a Giulio Quaresima

            Se ben ricordo, in quegli anni Giovanni Paolo II andò anche a Cuba da castro, il quale lo ricevette con tutti gli onori che si dedicano ad uno statista del calibro di Woityla.
            La stampa nostrana, però è stata tanto attenta a creare l’associazione Vaticano-Pinochet, trascurando Vaticano-Cuba, e sì che è stato un viaggio pastorale di importanza epocale, in confronto al quale quello in Cile era poco più di una vacanza.
            Oltretutto, mi par di ricordare che il Papa effettivamente si mostrò dal balcone del palazzo presidenziale, ma quando Pinochet apparve da dietro e il Papa, furbone, capì che Pinochet faceva il possibile per farsi immortalare con lui, si defilò velocemente.
            Mi pare di ricordare bene quest’episodio; il Papa stava molto attento a non dare messaggi che potessero essere interpretati in modo balordo sui notiziari mondiali.
            Idem il tentativo di associare il Vaticano al regime di Videla. All’epoca della guerra delle Falklands io abitavo in Gran Bretagna ed i notiziari di là davano una versione dei fatto completamente diversa da quella che mi hanno raccontato veniva data in Italia: tra le innumerevoli accuse rivolte agli assassini di Videla, c’era anche il sequestro e l’assassinio di alcune suore belghe, e durante la detenzione fonti ben informate hanno detto che sono state oggetto di torture e violenza sessuale ripetuta anche il giorno setsso della sparizione. E i notiziari inglesi davano notizia anche di altre sparizioni di ecclesiastici occidentali in missione di Argentina, mezzo Occidente ce l’aveva con Videla e i suoi assassini, e tutti hanno collaborato passando agli Inglesi i dati precisi delle armi vendute prima.
            Mi ricordo che gli Inglesi volevano mettere le mani su un generale della Marina argentina, tal Astiz, apposta per fargli vuotare il sacco su numerose sparizioni, tra cui quella delle suore belghe.
            Gli Inglesi lo catturarono e lo trasferirono in Inghilterra in un luogo segreto, e Astiz vuotò il sacco (più o meno immaginate come…..ben fatto!!!!!!!) e ad interrogarlo c’erano anche agenti belgi e di altre nazioni occidentali che avevano i conti in sospeso con loro.
            Sui quotidiani circolavano queste notizie in quei giorni.

            • edoardo ha detto in risposta a edoardo

              Castro in prima riga con la maiuscola: è stato un errore involontario, non voluto come i citrulli che scrivono Dio con la d.
              Io non sono come loro!!!!!!!!!!!!!!!!!!

            • francesco ha detto in risposta a edoardo

              Sì Giovanni Paolo II non è stato tenero con Pinochet.I generali hanno poi confermato di come il papa avesse detto a Pinochet, che si riteneva un devoto cattolico, che era giunta l’ora di riportare la democrazia in Cile, e fu proprio l’occasione in cui Pinochet si convinse ad indire il referendum svoltosi poi 2 anni dopo nell’89 nel quale fu sconfitto. Inoltre il Vaticano era stato chiaro: nessuna foto o ripresa che potesse dare un apparente appoggio del papa al presidente. Ma fu ingannato in quanto fu fatto passare per un corridoio che collega due aree del palazzo e con la scusa di benedire i fedeli si affacciarono insieme.

          • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Giulio Quaresima

            Pinochet ha lasciato il potere nel ’90, il bigliettino di auguri da me citato è del ’93.

            Posso capire l’esigenza che un Papa possa avere di “fare buon viso a cattivo gioco” per cercare di influenzare in senso positivo un dittatore, come ha fatto anche con Castro 10 anni dopo. Ma il bigliettino di auguri per le nozze d’oro, quando da tre anni Pinochet non contava più un tubo, tradisce invece una vicinanza e una confidenza veramente scandalose.

            Detto questo, a me premeva soltanto criticare Alberto nel momento in cui utilizzava l’appartenenza alla “teologia della liberazione” come se fosse un insulto.

            • francesco ha detto in risposta a Giulio Quaresima

              Pinochet non contava più un tubo??? Le forze armate cilene sono rimaste sotto il controllo di Pinochet praticamente fino agli ultimi anni della sua vita. La transizione non è stata istantanea, ma ci sono voluti anni.

          • Pino ha detto in risposta a Giulio Quaresima

            vedi Quaresima, tu hai un difetto, se uno espone la verità sui santini di sinistra ti inalberi subito e accusi l’inerlocutore di connivenza con i dittatori. Pinochet è stata la conseguenza del governo Allende, un governo di folli che prese decisioni folli portando il Cile sull’orlo della guerra civile e della bancarotta economica. Ti limiti agli effetti senza analizzare le cause, Pinochet fu l’effetto, Allende la causa. A proposito di questo “martire” della sinistra ti porto a conoscenza di quanto un Victor Farias, laureato in filosofia a Friburgo, allievo di Heideggerr, per trent’anni ricercatore all’università Freie a Berlino e attualmente professore di filosofia all’università Andrés Bello a Santiago del Cile, ha scoperto sul personaggio in questione.

            Victor Frias è stato sollecitato ad approfondire l’ideologia “segreta” di Allende da parte del noto “cacciatore di nazisti” Simon Wiesenthal, dopo che Allende, come presidente social-comunista del Cile, dette totale protezione al nazista Walter Rauff, noto ufficiale delle SS, stretto collaboratore di Eichmann, ideatore delle camere a gas, e responsabile della deportazione di centinaia di civili milanesi verso i campi di sterminio nel 1942.
            Nel 1938 Allende, in veste di Ministro della sanità durante il governo del Fronte Popolare, presentava un progetto di legge per sterilizzare i malati di mente con la forza e mediante appositi Tribunali di sterilizzazione.
            Il giovane medico Allende si nutriva del razzismo scientifico più estremista, tanto da affermare che “i supposti difetti degli ebrei (secondo Allende: truffa, falso, calunnia, usura) non sono attribuibili a condotte e responsabilità individuali, ma a caratteristiche genetiche mmodificabili” (cfr Farias).
            Coerente con le sue teorie “biologiste”, Allende considerava l’omosessualità un problema esclusivamente biologico e, citando gli esperimenti di Steinach, Pezard e altri, proponeva l’impianto coatto di tessuto testicolare nel ventre delle persone con tendenza omosessuale al fine di “restituire al paziente un sesso definito” (cfr Farias ).
            Antisemita dichiarato, Allende acconsentì all’accordo segreto fra il governo del Fronte Popolare e la Germania di Hitler che concedeva a quest’ultima perfino l’uso militare di un’isola del Pacifico.

            ALLENDE E LA PROTEZIONE DI WALTER RAUFF, L’IDEATORE DELLE CAMERE A GAS:
            NOTA STORICA: Il 1° settembre del 1939 la Germania attacca la Polonia e il 17 settembre del 1939 anche l’URSS attacca la Polonia. La Polonia viene smembrata: un quarto del suo territorio, con Danzica, annesso alla Germania, un altro quarto ridotto a governatorato sotto controllo nazista e il resto occupato dall’URSS. In base al patto di non aggressione, Hitler permette a Stalin di occupare i paesi baltici ( Estonia, Lettonia, Lituania) e di invadere la Finlandia e Stalin appoggia, definendola difensiva, l’occupazione tedesca di Norvegia e Danimarca.
            Stalin spedisce a Parigi il segretario del Komintern Dimitrov e il suo vice dell’epoca Togliatti per coordinare l’allineamento dei comunisti europei e schierarli a favore del nazismo.
            Quando Hitler invade la Francia nel 1940, il partito comunista francese si schiera a favore di Hitler, il segretario del PCF Maurice Thorez si toglie la divisa da soldato e lancia l’appello alla diserzione proletaria per non fare guerra ai nazisti

            NAZISTI E COMUNISTI IN AMERICA LATINA:
            Pochi sanno che, dopo la seconda guerra mondiale, nazisti e comunisti sono tornati all’antico amore del 1939: il politologo Pierre Faillant de Villemarest ricordava che i maggiori esponenti nazisti, in America del Sud, passarono al servizio del KGB.
            Martin Bormann, delfino di Hitler, era convinto della coincidenza ideologica fra il nazismo ed il comunismo: nel 1939 la sua funzione era quella di collaboratore diplomatico con i comunisti russi.
            Dopo la guerra viene costruita la montatura della sua morte mentre, in realtà, Bormann muore nel 1959 in Paraguay.
            Nel 1946 Bormann, considerando un errore la rottura del patto tedesco – sovietico del 1939, diventò agente operativo del KGB in sudamerica e nel 1949 lanciò un appello a tutti i rifugiati tedeschi in sudamerica affinché lavorassero per Mosca.
            Il nazista Walter Rauff, che ha costruito la via romana di evasione dei nazisti verso l’America meridionale, verrà protetto da Salvador Allende, presidente social – comunista del Cile, perché era passato al servizio del KGB insieme ai maggiori esponenti nazisti in America.
            Simon Wiesenthal si lamentò perché Allende non gli aveva voluto consegnare Walter Rauff e altri nazisti rifugiati in Cile.

            Quaresima, la conoscevi questa storia? Simon Wiesenthal dopo aver ripetutamente chiesto ad un presidente “socialista” l’estradizione di Rauff non riusciva a capire come mai Allende lo proteggesse (e con lui una folta colonia di criminali nazisti che vivevano beatamente a Santiago del Cile). E tu mi vieni a parlare di Pinochet?

            • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Pino

              Lei mi dice: “ti limiti agli effetti senza analizzare le cause”.

              Bene, la invito ad applicare la stessa logica alla rivoluzione francese (vedi suoi commenti a questo articolo).

              Detto questo, se ci fa caso io non ho difeso Allende, non ne ho l’intenzione, né possiedo gli strumenti culturali per farlo efficacemente. Ma un crimine non giustifica un altro crimine, specie da una prospettiva cristiana.

              Per inciso, se Allende è diventato un “santino di sinistra”, questo è merito in gran parte proprio del suo caro Pinochet, che ne ha fatto un martire.

              • Pino ha detto in risposta a Giulio Quaresima

                Pinochet non è un mio “caro” al massimo saranno Allende, Castro e Che Guevara i suoi “cari”. Detto questo non capisco che c’entrino i miei commenti alla rivoluzione francese con quello che ho detto riguardo la situazione cilena di 40 anni fa. Ricordo che Allende non fu una vittima del colpo di stato, non fu ucciso, ma si suicidò. Questo per la precisione storica dei fatti.

                • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Pino

                  In primis, è lei che dice che io ho dei santini di sinistra, presumendo che:
                  1) io sia di sinistra
                  2) io apprezzi Allende
                  quindi non si lamenti se faccio lo stesso con lei.

                  In secundis, i suoi commenti alla riv. fr. c’entrano, perché come lei mi ha invitato a non limitarmi ad analizzare gli effetti senza analizzare le cause, io faccio altrettanto con lei per la riv. fr.

                  • Pino ha detto in risposta a Giulio Quaresima

                    io ho analizzato perfettamente le cause, se lei non legge i miei commenti non è colpa mia. Ho anche postato la recensione del Livre noir de la Révolution française che fa una analisi dettagliata di quanto accadde.

                    • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Pino

                      Lei da’ una versione parziale (e negazionista) delle cause. Io potrei citare mille altri testi e siti che dicono il contrario. Il problema è che né io né lei siamo in grado di provare quale sia l’interpretazione vera e reale di queste cause, il che rende la discussione inutile.

                      Resta il fatto che lei ha tentato di difendere Pinochet dicendo “Allende era peggio”. E questa, come tutti sanno, non è una giustificazione etica accettabile.

                    • Pino ha detto in risposta a Pino

                      @ Quaresima

                      le sue sono solo giustificazioni che lasciano il tempo che trovano. Testi e siti che raccontano sciocchezze sono sovrabbondanti, se lei vuole crederci è libero di farlo. Quanto al fatto che Allende, un seguace del peggior razzismo eugenetico nazista, fosse peggio di Pinochet e sia stato la causa della dittatura, mi pare storicamente provato. Se poi lei insiste nella distorsione del mio pensiero e cioè che io giustificherei o avrei simpatia per Pinochet, questa è una emerita sciocchezza.

                  • Alberto Dellepiane ha detto in risposta a Giulio Quaresima

                    Scusate se mi intrometto, ma perchè continuate a beccarvi? Questo sito è bello perchè esiste un certo confronto che va al di là dell’insulto, come invece avviene in tanti altri siti più beceri. Credo che ognuno di noi sia alla ricerca della verità, e allora perchè offendere? E’ una questione di onestà intellettuale: seguiamo la verità senza preclusioni ideologiche, dovunque essa ci conduce. Non è un disonore ammettere avere torto qualche volta, da entrambe le parti.

            • Matyt ha detto in risposta a Pino

              1. A casa mia si chiama benaltrismo, attenzione.
              2. Seguiamo per un attimo la tua linea di pensiero, Pino, mantenendo un minimo di coerenza interna.
              Dovendo “Analizzare le cause”, allora vanno ridimensionate notevolmente anche le colpe dei nazisti in Germania: dopotutto, sono il risultato della crisi del ’29, della punitiva pace imposta alla Germania dopo la WWI, e della scarsissima forza delle istituzioni della Repubblica di Weimar.

              • Pino ha detto in risposta a Matyt

                a casa sua appunto. Certo, quelle che lei indica per il nazismo sono esattamente le cause che lo hanno generato ma a lei manca una piccola osservazione, io non ho mai detto che il regime di Pinochet era democratico ed accettabile, come non lo era il nazismo. Ho solo detto che la causa fu il pessimo governo di Allende.

            • Alberto Dellepiane ha detto in risposta a Pino

              Pino, questo materiale è interessante, dove lo ha preso? Lei cita genericamente Farias ma Farias dove lo ha detto o scritto? Grazie

              • Pino ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

                guardi, purtroppo io ho una pessima abitudine, leggo qualcosa di interessante, faccio un copia incolla su un foglio word, e mi dimentico la fonte. Non posso tenere in memoria tutti i link. Se ben ricordo queste informazioni le ho avute da un esponente cattolico di primo piano, docente universitario e purtroppo prematuramente deceduto un paio di anni fa, con il quale intrattenevo una fitta corrispondenza. In ogni caso se lei riesce ad avere la fonte originaria, ossia il libro di Farias, le sarò grato.
                PS: Farias scrisse un libro nel quale descrisse il personaggio Allende, come detto la cosa partì dal rifiuto di Allende di consegnare il criminale nazista Rauff, cosa che fece insospettire Simon Wiesenthal.

                • Pino ha detto in risposta a Pino

                  aggiungo una postilla: potrebbe essere interessante che questi argomenti siano trattati da UCCR per ristabilire un minimo di verità storica dei fatti. Verità storica completamente oscurata dalla moda ideologica dominante e dai più importanti media, come ben sappiamo. Io sinceramente non ho le capacità nè gli strumenti per approfondire, capacità che invece mi sembrano ben presenti nella Redazione di UCCR.

                  • Pino ha detto in risposta a Pino

                    interessante questo link che parla di quanto ho sintetizzato

                    http://en.wikipedia.org/wiki/Victor_Far%C3%ADas

                    “In 2006, Farías responded with Salvador Allende: The End of the Myth (Salvador Allende: El fin del mito), which debunked some of his critics, and published new documents detailing the Nazi connections to the Chilean Socialist Party in the 1930s. Farías also asserted that, based on documents from the East German archives he uncovered, there were many dealings and associations, political and otherwise, between the Soviet Union and Allende’s Chile”

                    • Pino ha detto in risposta a Pino

                      ecco un’altra fonte, purtroppo il materiale è in inglese o spagnolo ma si capisce benissimo

                      http://www.casadellibro.com/libro-los-nazis-en-chile/9788432208492/714884

                      “¿Qué semilla sembraron los nazis alemanes en Chile y cómo fructificó? El talento de un investigador de la Historia se mide por las nuevas preguntas que formula y en encontrar para cada respuesta el documento que prueba y testifica la verdad. Éste es el método empleado por el filósofo e historiador Víctor Farias desde la Universidad de Berlín. Después de resumir una inmensa cantidad de documentos inéditos, el autor cuenta en este apasionante y revelador libro la relación de Chile con el Tercer Reich. Describe las complejas implicaciones de la infiltración nazi en las instituciones políticas, científicas, militares y culturales chilenas. Documenta por primera vez la vasta actividad del partido NSDAP en Chile y cómo llegó a convertirse en la organización nazi más numerosa y eficiente de América Latina. Víctor Farias cuenta cómo se desarrollaron los experimentos raciales nazis con niños chilenos, las entusiastas actividades del cuerpo diplomático de Chile, el soborno de las altas autoridades políticas de la nación, la presencia de médicos chilenos en los campos de concentración y trabajo alemanes, la asistencia de magistrados de las Cortes de Justicia chilena a los juicios del Tribunal del Terror (Volksgerichtshof), las redes del espionaje alemán, el trabajo que altos oficiales de las Fuerzas Armadas chilenas desarrollaron en las instituciones nazis y, por último, la sorprendente correspondencia entre Salvador Allende y Simon Wiesenthal sobre los alemanes nazis refugiados en Chile y el carácter internacional de la jurisdicción”

                      Le ricerche di Farias sono importanti perchè svelano incredibili intrecci e complicità che altrimenti sarebbero sconosciute. E spiega perchè molti criminali nazisti abbiano trovato rifugio in Sud America.

                    • Pino ha detto in risposta a Pino

                      ecco altra documentazione su Allende di Farias, ecco la frase in spagnolo che ho citato nel mio commento

                      “Víctor Farías apunta que “el joven médico se sumaba así decididamente al conjunto del más extremo racismo ‘científico’ de la época” y “a las falanges del antisemitismo (…) que afirmaba que los supuestos defectos de los judíos no son atribuibles, como en el caso de todos los seres humanos, a conductas y responsabilidades individuales, sino a las inalterables características genéticas””

                      fonte

                      http://www.universitarios.cl/universidades/auditorio/1866-filosofo-victor-farias-defiende-su-quemante-libro-sobre-allende.html

                      a dimostrazione dell’impostazione culturale razzista e filonazista di Salvador Allende

      • Alberto Dellepiane ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        Scusa Giulio non intendevo denigrare la teologia della liberazione in toto, ci sono stati molti preti che hanno lavorato sodo sporcandosi le mani, forse non dovevo generalizzare. Mi riferivo a quella parte che si è distinta più per la lotta politica, ovviamente di estrema sinistra, a scapito della testimonianza della fede e della carità. Quelli ad esempio che hanno strumentalizzato in modo vergognoso l’assassinio del vescovo Romero facendolo passare per un martire comunista quando invece è stato un vero martire cristiano. ricordo benissimo quei tempi e il clima che si respirava, non so quanti anni avete voi, io ne ho 52 e posso dire “io c’ero”‘, purtroppo!. Infatti Woytila durante il famoso viaggio in America latina proruppe in un grido passato alla storia: Romero è nostro! Come spiega benissimo anche Benedetto XVI nella Caritas in Veritate, non ci può essere vera carità senza Verità. la teologia della liberazione è stata invece carità senza Verità.

        • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

          Grazie, Alberto, soprattutto della citazione di Romero, che non aderì mai alla teologia della liberazione, ma nel contempo fu vero oppositore e martire delle dittature fasciste.

          Pero, come “non ci può essere vera carità senza verità”, io affermo con San Paolo che anche la verità è inutile senza la carità.

        • Alberto Dellepiane ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

          Grazie 1000 Pino, appena ho un attimo mi leggo tutto, in questi giorni purtroppo non ho molto tempo, ma l’argomento mi interessa moltissimo!

    • Alessandro M. ha detto in risposta a Alberto Dellepiane

      Non penso che alla Chiesa interessi molto di quello che si dice di lei o di quello che dicono di lei i media. Il mondo e gli uomini passano, lei sola resta, assieme alla verità.

  4. G.T. ha detto

    L’8%° ha una funzione ben precisa deve rimanere…

« nascondi i commenti