La storica Maria Bocci: «è stato il cristianesimo a plasmare l’Italia»

La docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano, Maria Bocci, ha curato, assieme ai suoi studenti, una mostra sui 150 anni di sussidiarietà per il Meeting di Rimini, importante kermesse culturale organizzata dal movimento cattolico di Comunione e Liberazione che si svolge in questi giorni,

Il quotidiano “Avvenire ha intervistato la Bocci, chiedendole che cosa ha tenuto insieme gli italiani nella storia della Penisola. La storica ha risposto: «La risposta è semplice: c’è stata un’unità culturale nazionale; prima ancora della nazione. Esiste un patrimonio condiviso, fatto di tanti elementi: il retaggio romano, una fonte unica del diritto, e poi l’amore per il bello e un fervore creativo che sono scaturiti da un cristianesimo incarnato nella vita degli italiani». E’ la stessa opinione di Agostino Giovagnoli, direttore del dipartimento di scienze storiche, per il quale: «l’unificazione è un processo di secoli, non è solo quello degli ultimi anni prima dell’unità. Un processo che comprende appieno la formazione che la Chiesa ha esercitato nella costruzione dell’identità italiana, premessa dello Stato unitario».

La Bocci ha continuato: «Quella degli italiani è una fede che si è radicata nella realtà, dentro le fibre del tessuto sociale, e lo ha plasmato per renderlo più ospitale e compassionevole, anche se, naturalmente, non sono mancanti momenti di smarrimento e periodi di oscurità. La storia plurisecolare della penisola è però marcata da questa carità messa in opera, fonte di una tradizione civica che si è tradotta in iniziative educative, ospedaliere ed assistenziali, che per secoli hanno aiutato a rendere più sopportabile l’avventura della vita comune. La presenza cattolica nella società, a partire da Don Sturzo, si traduce in una proposta originale, che immette nel circuito politico idee destinate a fare molta strada, come la riforma agraria, il decentramento amministrativo e la valorizzazione dell’ente locale. È soprattutto il partito di Sturzo ad avere una visione sussidiaria, che punta sui corpi intermedi, sul regionalismo e sul decentramento per costruire uno Stato veramente popolare».

Anche Benedetto XVI aveva già avuto modo di sottolineare questo aspetto quando nel messaggio il 16/3/11 inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione delle celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, ha scritto: «Il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell’identità italiana attraverso l’opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali, ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l’architettura, la musica».

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13 commenti a La storica Maria Bocci: «è stato il cristianesimo a plasmare l’Italia»

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  1. Franco ha detto

    Ecco uno dei motivi per cui c’è un bel crocifisso nei luoghi pubblici.

    Nulla tiene assieme il popolo italiano più di quella croce, che avrebbe dovuto invece essere la fine dell’illusione di quei 12 primi cristiani (anzi, 11).

    • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Franco

      La cosa che mi impressiona di più è che Gesù ha tutte le carte in regola per essere veramente il Figlio di Dio. Guardiamo la sua importanza oggi, guardiamo quanto ha modificato la sua nascita nel mondo, guardiamo la sua diffusione in ogni angolo del mondo. Se Dio abbia voluto rivelarsi in qualcuno Gesù Cristo è realmente l’unica persona che corrisponde perfettamente all’identikit.

  2. Maurizio ha detto

    OT
    Beat(e)a ignoranza: “Gli americani meno istruiti sono più lontani dalla religione”. Parola di uaar.
    http://www.uaar.it/news/2011/08/26/gli-americani-meno-istruiti-sono-piu-lontani-dalla-religione/

  3. gabriele ha detto

    infatti, quando l’italia era divisa, nel Medioevo, l’autorità del Papa non era sentita dappertutto?

  4. Valerio ha detto

    Non è una battuta nè una provocazione…Ma l’Italia io la darei tutta al Papa…Torniamo ad essere quella grande Italia Cristiana…
    Anche dal punto di vista economico le cose potrebbero cambiare…Si potrebbe far fiorire la Dottrina sociale della Chiesa Cattolica…

    • Maffo ha detto in risposta a Valerio

      Non è che io sia proprio favorevole al potere temporale del Papa…secondo me è stata una grande liberazione per “Pietro” la breccia di Porta Pia…

      • gabriele ha detto in risposta a Maffo

        ma sai cosa serve il Vaticano? a proteggere la Chiesa dallo Stato.
        nei paesi ortodossi, la chiesa era molto legata allo stato e spesso il patriarca era un semplice strumento dei governanti
        lo Stato Pontificio serviva proprio a far in modo che nessuno costringesse il Papa a fare scelte politiche.
        Avete presente la ‘cattività di Avignone’?

  5. Valerio ha detto

    L’unità d’Italia per come è stata fatta,è stata un danno…Come sempre,orchestrato dai soliti noti coi grembiulini…

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