Cent’anni fa nasceva lo scienziato cattolico Enrico Medi

Cent’anni fa nasceva Enrico Medi, uno dei protagonisti della lunghissima diretta tv durante la quale raccontò e commentò lo sbarco sulla Luna di Neil Armstrong. Più avanti, ricordando quella memorabile notte, Medi scrisse: «Ore 4.56, 21 luglio 1969 dell’era cristiana. Tentenna il piede dell’uomo poi si abbassa… poggia sul suolo lunare… ecco vi lascia un’impronta: la firma dell’uomo. L’uomo è sulla Luna» (E. Medi, “La Luna ci guarda“, Roma, 1970, p. 79).

Il fisico e divulgatore Franco Gàbici -prendendo spunto dal volume di A. Gliozzo, “Enrico Medi, scienziato e credente”- commenta queste parole sul sito di Disf.com: «Quello specificare l’appartenenza all'”era cristiana” dell’anno di quella straordinaria impresa non fu certo una semplice annotazione temporale, ma la dimostrazione della Weltanschauung cristiana di un uomo di scienza che di fronte a un evento epocale intendeva ricordare che quell’importante successo della tecnologia umana non doveva far dimenticare la mano del Creatore. D’accordo, era pur sempre l’uomo “che compiva un primo passo”, ma quel passo gli era stato consentito dalle “leggi della fisica che Dio gli ha permesso di usare”. Dentro all’ombra di Neil Armstrong e dentro a quell’impronta lasciata sul terreno del nostro satellite il professor Medi avvertiva dunque la costante presenza di Dio, che ringraziava per “avermi fatto nascere in questa epoca e di avermi consentito di assistere a questa impresa (…) nella quale tutti hanno ricevuto del bene…”».

Medi, nato a Porto Recanati, dopo il liceo si iscrsse alla facoltà di Fisica dopo aver scartato filosofia. Commentò così la scelta: «la materia più vicina alla realtà, alla verità delle cose, è la fisica». E fisica fu, ma una fisica motivata e sicuramente poco tecnica perché, come avrebbe dichiarato in un discorso all’Università Gregoriana, «quando nel lontano 1928 mi sono iscritto alla facoltà di fisica pura (…) l’ho presa proprio per questo: perché sentivo una vocazione, nella mia miseria, dell’armonia della verità tra la Filosofia, la Fisica e la Fede». Subentrò come presidente dell’Istituto di Geofisica e nel 1955 gli venne assegnata la cattedra di Geofisica dell’Università di Roma. La Terra, dunque, fu principalmente il suo campo di lavoro e allo studio della Terra e dei suoi misteri dedicò le sue migliori energie. In particolare si interessò al campo magnetico terrestre e nel giugno del 1948 pubblicò un articolo col quale prevedeva l’esistenza di quelle che più avanti sarebbero state chiamate “Fasce di Van Allen”. L’idea fu accolta con non poco scetticismo dalla comunità scientifica che in seguito avrebbe dovuto ricredersi quando nel 1958 la Nasa ammise l’esistenza di fasce la cui giacitura era molto simile a quella delle “fasce” intuite da lui.

Nel 1966 venne nominato membro della Consulta dei laici per lo Stato della Città del Vaticano. Il prof. Gàbici continua ricordando che nel primo anniversario della morte, avvenuta il 26 maggio del 1974, il generale dei Gesuiti padre Pedro Arrupe inviava alla famiglia Medi queste parole: «Pedro Arrupe S.J., Preposito Generale della Compagnia di Gesù, benedice il Signore per averci dato nel prof. Medi un esempio di cristiano autentico, in cui la fede si identifica con la vita in tutte le sue manifestazioni e la speranza è sinonimo di certezza di vita eterna cum Cristo in Deo. Egli intercede per tutti noi che lo abbiamo conosciuto, stimato e amato con cuore di amico». Concludendo il suo articolo, Franco Gàbici sottolinea: «Enrico Medi, dunque, resterà per noi per sempre l“anello di congiunzione” fra la Terra e il Cielo e un esempio luminoso che indica agli uomini di buona volontà la vera via da seguire per giungere alla piena realizzazione di noi stessi». E’ in corso a Senigallia la fase diocesana del processo di canonizzazione, che è stata aperta nel 1996, per cui la Chiesa cattolica gli ha assegnato il titolo di “Servo di Dio“.

20 commenti a Cent’anni fa nasceva lo scienziato cattolico Enrico Medi

  • EnricoBai ha detto:

    Ma xè i più grandi fisici italiani erano tutti cattolici? Qualche risposta razionalista?

    • Mirko ha detto:

      Se comincio a imparare i loro meccanismi ti direbbero che nel 1900 era obbligatorio essere cattolici 🙂

      • Matteo ha detto:

        E’ vero! E’ sempre la solita loro risposta. Erano obbligati perché altrimenti la loro mamma credulona ci sarebbe stata male nel sapere che il proprio figlio era ateo, oltretutto sarebbe stato un disonore per la famiglia e tutto il paese in cui abitavano, compreso il parroco don Camillo.
        Qualcuno conosce altre risposte razionaliste?

        • Genik ha detto:

          dawkins ne l’illusione di dio dice che mendel entrò in conveto solo per poter compiere i suoi studi sulla genetica. ovviamente non presenta alcuna fonte dicendo che sarebbe ovvio che è così. quindi l’altra risposta razionalista è che non è non è vero che enrico medi fosse in realtà cattolico, ma avrebbe vissuto tutta la vita in un certo modo, avrebbe fatto scelte e preso precise posizioni solo per una qualche convenienza non certo per una fede sincera. ovviamente queste “convenienze” non sono elencate o motivate ma è uno scetticismo a priori su ogni cosa.

          • Davide 1 ha detto:

            Be’ su un sito a caso, in un sondaggio a caso, c’era una risposta in merito se padre Livio credesse che la loro associazione fosse dominata dal demonio che diceva: “anche lui non ci crede ma vuole fare credere agli altri che sia cosi'”.
            Cioe’ che i cristiani siano tali non per convinzione ma per pura convenienza.
            E’ bello pensare che i martiri cristiani si sono fatti massacrare essendo atei “nascosti”, che i papi siano atei convinti che ingannano i creduloni.
            San Paolo, San Pietro sarebbero stati “atei” fattisi massacrare dai pagani per un principio di generica umanita’ (delle specie di antesignani di Jovanotti circa).

            • Falena Verde ha detto:

              State dimenticando tutti le risposte principali:
              1. I meriti di Medi erano della sua squadra, non suoi
              2. Medi era pazzo, come Pascal era caduto da cavallo
              3. Medi era pagato dalla Chiesa
              4. Medi non è mai esistito: gli storici contemporanei non parlano di lui, almeno non su Internet
              5. Medi era un finto cattolico, in realtà credeva solo per sentirsi accettato dai suoi amici: si sentiva solo
              6. Medi aveva paura di morire
              7. Medi non ha fatto in tempo a leggere Dawkins

  • Fabrizio Privato ha detto:

    “Nel novecento era di obbligo essere cattolici”…ah ah ah ah ah ah ah

  • Giorgio P. ha detto:

    9. Quando era al lavoro, Medi era ateo e faceva le sue scoperte.
    Quando tornava a casa Medi era cattolico.
    Soffriva di schizofrenia.
    10. Medi era un massone infiltrato nella Chiesa, intento a distruggerla a colpi di scoperte scientifiche.
    11. La storiografia moderna ha accertato che Medi non era cattolico: nel 1937 si fece sbattezzare e chiese l’ammissione nell’UAAR.
    Purtroppo, non era ancora stata fondata.
    12. Mentre compiva studi sulla ionizzazione dell’atmosfera, Medi dimostrò per caso l’inesistenza di Dio. Per evitare la diffusione della notizia, il Vaticano bruciò i suoi appunti e lo minacciò di morte sul rogo.
    13. Medi era sì cattolico, ma i suoi meriti scientifici sono irrilevanti.
    Richard Dawkins e Pierpippo Odifreddi hanno già ampiamente dimostrato che credenza in Dio e scienza si escludono a vicenda.
    (argomento dei “Dogmi usciti dalla bocca dei Sacri Profeti”)
    14. Essendo uno scienziato, Medi sapeva benissimo che l’esistenza di un essere completamente trascendente, onnipotente e onnisciente comporta troppi paradossi logici: dunque non poteva essere credente.
    (argomento del “Tutto segue la mia logica, ora ridatemi il ciucciotto!”)
    15. Medi non poteva credere in una religione che segue un Dio iroso e vendicativo che uccide chi gli pare e si incarna in un povero falegname: è evidente che un Dio così non può esistere.
    (argomento del “Dio deve fare quello che dico io, altrimenti non esiste”)
    16. Medi non poteva seguire una Chiesa che ha messo sul rogo delle donne giudicandole streghe e dei grandi scienziati benefattori dell’intera umanità come Giordano Bruno e Ipazia(???), che ha ostacolato Galilei con un processo farsesco perché uno stupido libro dice che la terra è ferma (???), che ha discriminato il sesso femminile, che ha represso gli omosessuali, che ha messo all’indice migliaia di libri ritenendoli “pericolosi”, che ha fatto le crociate contro dei poveri pastori arabi che volevano solo far pascolare le loro pecorelle, che ha nascosto il rapporto matrimoniale tra Gesù e Maria Maddalena e la discendenza che ne derivò, che ha manipolato le masse con il mito di un “Dio fatto uomo”, che ha ostacolato il grande PROGRESSO della Storia Umana verso la Perfezione con ogni mezzo.
    Essendo un uomo razionale, Medi non poteva fidarsi di una Chiesa così.
    (argomento del “tanto basta citare Inquisizione, Crociate, Bruno, Galilei, etc…”)
    17. Carcano ha detto che Medi era un povero cretino: se lo dice lui, che è “cultore di musica tribale”, allora deve per forza essere vero.
    (argomento dell’ipse dixit del Pontifex Carcanus I)