Lenman, antropologo di Oxford: «l’ateismo è un’irrazionale scelta di difesa»

L’antropologo di Oxford, Jonathan Lanman, fa ricerca sui non credenti e in un recente articolo apparso su New Scientist propone la tesi che l’ateismo sia irrazionale, opponendosi ai fondamentalisti che vedono l’ateismo come prodotto della razionalità e di crescenti livelli d’istruzione. Secondo lo scienziato, gli atei sono naturalmente emotivi, di parte, accecati da argomenti che non rientrano nella loro visione del mondo, e inclini a dichiarazioni grossolane.

Dopo aver condotto ricerche tra gruppi di non credenti in Scandinavia e Nord America, ha fatto una distinzione fondamentale tra il “non-teismo“, ovvero il non credere nell’esistenza di un agente soprannaturale, e “l‘ateismo forte”, cioè l’essere moralmente contrari a valori e credi religiosi. Due ateismi, dice, negativamente correlati, che si oppongono e non sono certo alleati. Il non-teismo – maggioritario ad esempio in Svezia e della Danimarca – sarebbe legato alla relativa “sicurezza esistenziale” garantita dalle numerose politiche di welfare e dalla mancanza di grosse minacce di natura economica e sociale in Scandinavia. Secondo Lanman, tuttavia, questo legame tra sicurezza esistenziale e non-teismo non deve portare a credere che la religione sia semplicemente una fonte di “conforto” (teoria “del comfort”, appunto). Continua: «Psicologicamente, abbiamo poche prove che le nostre menti crederanno in qualcosa solo perché sarebbe confortante farlo» (cfr. Il Post 11/4/11).

Per spiegare la formazione di questi due tipi di ateismo propone la tesi della “minaccia”: «chi si sente sotto minaccia, aumenta l’impegno verso ideologie di gruppo». In Nord America, ad esempio, la minaccia sarebbe quella posta dalla religione al secolarismo: «Possiamo spiegare in parte il sentimento e le attività di ateismo forte come risultato delle minacce religiose alla visione laica della società. Le prove a supporto sono sia cronologiche che geografiche. Cronologicamente, troviamo Sam Harris che scrive “La fine della fede” in risposta all’11 settembre, ateisti forti che negli Stati Uniti prendono spunto da “L’illusione di Dio” di Richard Dawkins e si iscrivono ad associazioni atee dopo la rielezione di George W. Bush, molti danesi che si iscrivono all’Associazione Atea Danese dopo la polemica delle vignette su Maometto».

A differenza di chi vede nell’ateismo la massima espressione della razionalità (la cosiddetta “Enlightenment assumption”, o premessa illuminista), Lanman propone che la crescita di fenomeni di ateismo “attivo” sia motivata dalla difesa di un’ideologia piuttosto che da un uso imparziale della ragione, e ne conseguano argomentazioni  irrazionali: «I nostri credi, comportamenti e sentimenti morali non sono semplicemente il risultato di una ragione spassionata. Come psicologi e antropologi sostengono da qualche tempo, capirli implica considerare sia quella che potremmo definire la ‘natura umana’ sia i particolari contesti socio-culturali in cui la gente vive. Questo è vero tanto per l’ateismo quanto per la religione».

Anche l’Huffington Post, il blog più visitato al mondo, pubblica la notizia e introduce dicendo che alcune frangie estreme dell’ateismo moderno ritengono che la religione sia irrazionale, legata a superstizioni, emozioni desideri pii. Oppongono ad essa la razionalità della scienza (scientismo), la quale si dedica ai dati, all’accertamento dei fatti, all’obiettività e all’imparzialità. Il problema è che questo semplice quadro non è vero e non lo è mai stato. Eppure -continua l’articolo-, la scienza ha molto da dire sulla spiritualità, e viceversa. Non sono nemici o opposti naturali. Però, prima di tutto, cancelliamo l’affermazione che i credenti siano superstiziosi e ignoranti, mentre gli atei sarebbero la quintessenza della razionalità. Si è scoperto che questo non è assolutamente vero.

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15 commenti a Lenman, antropologo di Oxford: «l’ateismo è un’irrazionale scelta di difesa»

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  1. Mandi ha detto

    E anche questa leggenda nera è stata bombardata!

  2. Micky ha detto

    Credo che la frase: «Psicologicamente, abbiamo poche prove che le nostre menti crederanno in qualcosa solo perché sarebbe confortante farlo» sia da incorniciare in cameretta… 🙂

    • Lucy ha detto in risposta a Micky

      Credo che la frase «chi si sente sotto minaccia, aumenta l’impegno verso ideologie di gruppo», sia da inserire nel sito dello uaar in home-page….

  3. Greta ha detto

    la spiegazione non fa una piega e corrisponde anche all’esperienza italiana.

  4. Rife ha detto

    la teoria della minaccia mi convince assai.

  5. sante ha detto

    ma dove va a finire il razionalismo allora?

    • ettore ha detto in risposta a sante

      il razionalismo è solo un uso ridotto di usare la ragione. Credo solo a ciò che vedo. In realtà non è mai esistito perché nessun sano di mente è razionalista.

  6. Adan ha detto

    Posso essere d’accordo solo fino a un certo punto. In realtà l’ateismo ideologico è soprattutto il frutto di una propaganda antireligiosa ed anticattolica che inizia dalla scuola dell’obbligo e che demonizza non solo la Chiesa cattolica, ma tutto il Cristianesimo. Diciamoci la verità, gli atei anticristiani sono solo figli di una società secolarizzata e massonica. I cattolici hanno accettato in toto uno Stato laicò, cioè senza Dio, e un sistema democratico creato a tavolino da quei poteri occulti che tre secoli fa hanno fatto cadere il vecchio ordine cristiano in Europa.
    Riguardo all’ateismo dei paesi del Nord Europa è strettamente legato al Protestantesimo, che da sempre ha giocato un ruolo fondamentale nella scristianizzazione dell’Occidente. Non a caso le nazioni protestanti sono quelle più atee di Europa…

  7. Davide ha detto

    Avete letto interamente l’articolo?

  8. Larry SFX ha detto

    l’immagine è spettacolare!

  9. Sir Lawrence McRose ha detto

    E pian piano stiamo finalmente dimostrando che la Ragione alberga ad anni luce di distanza dal Razionalismo…

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