Mary Eberstadt, filosofa a Stanford, parla delle gravi lacune degli atei moderni

Consigliamo un libro decisamente interessante. S’intitola Le lettere del perdente (Nova Millennium Romae 2011) e l’autrice è Mary Eberstadt, filosofa americana, research fellow alla Hoover Institution della Stanford University, consulting editor di Policy Review ed editorialista, fra gli altri, per il Wall Street Journal, Los Angeles Times, e The Weekly Standard.

Il quotidiano Liberal, sottolinea che la filosofa «riesce ad evidenziare con imbarazzante semplicità tutte le contraddizioni in cui il pensiero puramente ateo cade a contatto con il cristianesimo». Nel suo libro la filosofa fa scrivere ad una giovane ragazza americana apparentemente convertita all’ateismo, dieci lettere rivolte ai nuovi atei, come Christopher Hitchens. In ognuna affronta temi decisivi, come lei racconta:

IL SESSO. I cristiani sono “fermi” su temi come la monogamia, l’autodisciplina, il restare assieme per i figli. Pensieri che spesso la cultura laicista si rifiuta anche solo di prendere in considerazione, sostenendo che il messaggio che la separazione fra sesso e valori religiosi renda più felici. La Eberstadt riconosce che dopo cinquant’anni di pillola, anticoncezionali e liberazione sessuale, tutti sono in grado di comprendere che non è così: siamo circondati da padri e madri single, spesso alle prese con gravi problemi economici e certamente in evidente affanno ad occuparsi della loro prole. Ma per i bambini che crescono senza una vera famiglia, questo non è un bene. Così come non lo è per tutte quelle donne che sono state abbandonate dai mariti e che con l’andare degli anni soffriranno ancora di più. Le vittime della liberazione sessuale sono moltissime e quando i nuovi atei descrivono la loro libertà come una conquista, non considerano proprio le migliaia di persone che la soffrono e che spesso sono le più vulnerabili. Parlano per una sola parte e sembrano invece parlare a nome di tutti. Parlano da uno scranno di potenza e si dimenticano di quella parte di società che invece i cristiani mettono al centro della propria vita: i deboli.

LA RAZIONALITA’. Gli atei, secondo la protagonista del libro, hanno dalla loro parte la Ragione… Tutti gli atei parlano ovunque e sempre di come la Ragione e la Logica sarebbero totalmente dalla loro parte. Ma questa sicurezza si sgretola davanti a più contraddizioni. La più importante: perché mai, con l’eccezione di alcuni Greci, di Spinoza e una manciata di altri impavidi, praticamente l’intera storia umana è inestricabilmente connessa con la credenza in una qualche divinità? Perché, si chiede la filosofa di Stanford, «gli uomini si sono sempre allungati verso Dio?». Ogni risposta fornita non spiega perché il 99 % dell’umanità si sia sbagliata su questa rilevante questione. Dinesh D’Souza ha ragione quando dice: «il motivo per il quale molti atei sono portati a negare Dio, e specialmente il Dio cristiano, è che vogliono sfuggire al dovere di rispondere nella prossima vita della loro incapacità di contegno morale in quella attuale».

LA CARITA’. Anche su questo punto gli atei sono in grave difficoltà. Perché sono costretti a riconoscere l’incessante lavorio dei credenti a favore dei più deboli, sia singolarmente che a livello istituzionale: ospedali, mense, assistenza sociale, reti caritatevoli, missioni, cappellani carcerari, orfanotrofi, cliniche… non si contano le opere messe in piedi dai credenti e dai cristiani. Non si può dire il contrario e questo non perché non si voglia dire, ma perché qualsiasi statistica conferma che sono le opere a carattere religioso a lavorare al fianco dei deboli. È più facile che una donna povera che frequenta la chiesa faccia la carità almeno una volta l’anno che una ricca. Gli atei, secondo la Eberstadt, sembrano propendere per una logica darwiniana, dove vige la legge del più forte: il mondo è di chi se lo guadagna, gli altri sono destinati a soccombere. Qual è il posto che gli atei assegano ai malati, ai vecchi e ai fragili?

EREDITA’ ESTETICA. Mi sono sempre chiesta perché i nuovi atei non diano credito alle opere d’arte e all’estetica dei credenti. O che, come fa Christopher Hitchens nel campo letterario, cerchino di ridicolizzarla alla stregua di favole morali. Personalmente ritengo che l’eredità estetica della religione sia veramente difficile da negare. Qualche esempio a caso: la basilica di San Marco a Venezia, Notre Dame a Parigi, S. Pietro a Roma, la cattedrale di San Paolo a Londra e ancora: La Divina Commedia, La Città di Dio, L’elogio della Follia e potrei citare intere biblioteche. Per non parlare della musica.Non puoi spiegare Bernini soltanto dicendo che per i suoi lavori è stato coperto di denari dal Papa. No, è chiaro che c’è un aspetto che trascende, e questo aspetto è la fede. La cultura che ha eretto un cubo assordante, razionale, angoloso, geometricamente preciso ma essenzialmente privo di sembiante o la cultura che ha prodotto le volteggiature e le bugne, le garguglie e la sacra assenza di monotonia di Notre Dame?

DONNE, BAMBINI E FAMIGLIA. Gli atei ne sanno poco. Christopher Hitchens ha scritto tempo fa che quando lui guarda sua figlia non vede qualcosa di creato davanti a sè, ma uno straordinario insieme di molecole. Lui è solo uno dei tanti darwinisti che considera l’uomo un puro frutto della ragione scientifica. Io sono certa che Hitchens amerà profondamente sua figlia, ma sono anche sicura che non c’è madre che guardando il proprio figlio pensi soltanto: wow, che bell’insieme di molecole che ho partorito. La nascita di un bambino stabilisce un legame non solo con il neonato ma anche con l’universo. Ciò di cui mi sono resa conto è che la maggior parte degli scritti atei (vedi Rousseau, per esempio) dimostrano una scarsa conoscenza, e ancor minor interesse, riguardo a certi “sottoinsiemi”della specie umana. Sto parlando nello specifico dei bambini, delle donne e delle famiglie. Non avete fatto caso di quanto poco gli atei abbiano da dire sulla vita familiare o sul matrimonio o su qualsiasi altra istituzone legata storicamente alla riproduzione della nostra specie? Una mancanza madornale se si considera che la maggior parte della gente vive in famiglia, e che la maggioranza fa esperienza religiosa attraverso e a motivo dei loro familiari. L’antropologia atea non affronta le grandi questioni, non capisce che molte persone cominciano a credere in Dio perché, ad esempio, amano troppo i loro mariti o le loro mogli per credere che la morte veramente li separerà per sempre e che il loro amore per i figli trascenda questa ipotetica catena finita di cellule e sarà superiore alla vita terrena.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

105 commenti a Mary Eberstadt, filosofa a Stanford, parla delle gravi lacune degli atei moderni

« nascondi i commenti

  1. Viola ha detto

    Complimenti Eberstadt…libro già ordinato…

  2. Alice ha detto

    Vorrei che qualche non credente si confrontasse con queste critiche…ce ne sono su questo bel sito?

    • Credo ha detto in risposta a Alice

      Io non sono un non credente,ma mi sono confrontato…guarda sotto

    • Lorenzo ha detto in risposta a Alice

      Ti posso rispondere io, se vuoi.
      IL SESSO: non credo che il fatto di fare figli a caso dipenda dall’essere atei ma dalla poca serietà della persona. Tremendo lo “restare assieme per i figli”: credi che i bambini non si accorgano che i genitori non vanno d’accordo?Preferisco 2 separati che vanno d’accordo che una coppia sposata che litiga tutti i giorni.
      LA RAZIONALITA’: avere bisogno di credere che qualcuno ci aiuterà sempre nel momento del bisogno non significa che Dio esista.
      “è che vogliono sfuggire al dovere di rispondere nella prossima vita della loro incapacità di contegno morale in quella attuale».”: se Dio esiste, non sfuggirò comunque argomentazione errata.
      LA CARITA’: vero, la Chiesa gestisce tantissime organizzazioni ( non sempre in modo trasparente, ahimè), ma ci sono anche altre realtà: Medici senza frontiere è laica e ci lavorano tantissimi atei.
      “Gli atei, secondo la Eberstadt, sembrano propendere per una logica darwiniana, dove vige la legge del più forte: il mondo è di chi se lo guadagna, gli altri sono destinati a soccombere. Qual è il posto che gli atei assegano ai malati, ai vecchi e ai fragili?”
      Anche qui non sono d’accordo: essere atei non significa avere sentimenti umani e rispettare il prossimo.Non è la paura dell’inferno che mi fa trattare bene gli altri ma perchè sento di volerlo fare.
      EREDITA’ ESTETICA: “No, è chiaro che c’è un aspetto che trascende, e questo aspetto è la fede” certo, se uno crede è ispirato… da soggetti di tipo religioso.
      Apprezzo Michelangelo ma anche Kandisky, Mirò, Klimt,Lautrec dove di religioso c’è ben poco.
      Non è una causa ma un effetto.
      DONNE, BAMBINI E FAMIGLIA: mia figlia non è un insieme di molecole, ma il frutto dell’amore che ho per mia moglie ( che ho sposato e mai tradito) .Darei la vita per lei, il periodo più bello della mia vita è quello in cui sono diventato padre e lei è il mio futuro, ciò che lascerò quando sarò morto.
      Quindi che un ateo non abbia il valore della famiglia, che sia senza freni morali e che non rispetti il prossimo sono errati.
      Fa solo comodo direi pensare che solo il credente abbia valori.
      Scrivimi qui, se vuoi, nel tempo libero posso risponderti volentieri:trashcapattume-at-@yahoo.it.

      • Flavio ha detto in risposta a Lorenzo

        Lorenzo lei è un non credente profondamente inserito in una società cristiana. Benedetto XVI commentando i dati che vedono la chiesa aumentare di anno in anno dice che in realtà “molti che sono dentro sono fuori, e molti che sono fuori sono invece dentro”. SESSO: la poca serietà della persona dipende in gran parte dal secolarismo. E’ evidente che il Cristo fatto uomo ha valorizzato così tanto la persona da dare dei diritti ai bambini e alle donne che prima di Lui non avevano. E’ evidente che l’uomo con il suo corpo è al centro della creazione. E’ vero che restare assieme per i figli è assurdo e infatti bisogna recupare il rapporto e non farlo fallire. La divisione dei genitori è molto più grave di quanto lei dice, ci sono studi che dimostrano il doppio dei suicidi per i figli dei divorziati. E’ molto importante l’unità della famiglia. Il problema è: perché ci si sposa? Chi non crede in Dio può credere al “per sempre”? Vede l’altro come un segno di Dio per la sua vita? Assolutamente no, il legame tra gli uomini si perde proprio perché molti non riconoscono più Chi gli tiene assieme, è solo casualità. RAZIONALITA’: nessun cattolico crede in Dio perché sia aiutato. La fatica della vita non è certo risparmiata. Ma l’uomo, da sempre, cerca un significato a questa fatica, questo bisogno di senso nasce dentro di lui e non si placa mai nonostante ottenga qualsiasi cosa. Questo anelito, questa aspirazione ultima dell’uomo viene chiamato “Dio”. Gesù Cristo è la strada per arrivare a questo Bene (“via, verità e vita”). Si crede nel Dio cristiano per una coerenza verso di sé, verso la propria umanità. Non certo per avere qualche comfort quotidiano. CARITA’: è evidente che citando qualche ente laico non si può negare che l’ospedale nasce nel cristianesimo (tanto che il simbolo universale degli ospedali o della medicina è la croce), e che il 90% degli aiuti umanitari nel mondo è gestito da religiosi cristiani (no musulmani, no buddhisti e nemmeno atei). Mi colpisce che nel terremoto del Giappone spesso i giornalisti chiedano ai sacerdoti per avere notizie, lo stesso accadde ad Haiti. I missionari sono tutt’uno con la popolazione e non fanno opere e poi se ne vanno mentre alloggiano negli alberghi. I missionari insegnano il lavoro agli abitanti del posto e arrivano nel Terzo Mondo per restarvi per sempre e non per un contratto di lavoro. EREDITA’ ESTETICA: è evidente però che quando si pensano ai grandi artisti della storia a nessuno viene in mente Klimt ma tutti pensano a Michelangelo, Raffaello, Bernini, Caravaggio, Botticelli, Ghirlandaio, Bramante, Mantegna, Masaccio, Giotto, Duccio ecc… tutti artisti legati inscindibilmente alla chiesa e al cristianesimo. L’eccezione conferma la regola. Le grandi opere della storia dell’arte sono tutte di origine cristiana, sfogli un qualsiasi libro e ci faccia caso. DONNE; BAMBINI E FAMIGLIA: mi fa molto piacere quanto dice. Ma lei, lo avrà capito, è un’eccezione rispetto all’ateismo in voga oggi. Provi a dire queste cose a un non credente militante, le risponderà che “lei non può dimostrare l’esistenza dell’amore fra due persone e quindi fra lei e sua moglie c’è solo un istinto di conservazione della specie. Sua figlia è solo il prodotto di questo istinto animalesco di sopravvivenza. Se nessuno ha dato origine all’uomo allora è tutto un fascio di stimoli nervosi, muscoli, ossa e acqua. Si può illudere quanto vuole ma sua figlia rimane un ammasso di cellule prodotto dalla selezione naturale”. Noi ovviamente siamo di tutt’altro parere e io credo che lei sia una grande eccezione…forse perché non rigetta totalmente l’eredità cristiana?

        • Lorenzo ha detto in risposta a Flavio

          Interessante, ma ci sono diverse cose errate: Chi non crede in Dio può credere al “per sempre”? Direi di sì, io l’ho fatto come tanti altri.
          Gentile Flavio, il problema è che l’ateo viene visto come amorale: non è così, non si crede in Dio ma Le assicuro che io (e tanti altri) crediamo a valori come onestà, onore, lealtà, amore, insomma credo le stesse cose in cui crede anche lei.
          Il fatto che io sia nato dal caso non toglie niente al fatto che la vita vada vissuta comportandosi in modo “onorevole”.Anche se io credo che non ci sarà alcun rendiconto o giudizio, io vivo così ( e non è facile).
          RAZIONALITA’: anche non avere nessuno a cui fare una preghiera non è semplice, mi creda.Quando mia figlia è stata ricoverata in ospedale d’urgenza mia moglie ha pregato, io ho sperato ( e assicuro che non ho pregato nessuno).
          CARITA’: su questo posso convenire che la maggior parte delle associazioni sono cristiane, è vero, ma non sono le sole.Apprezzo molti missionari, non si può dire lo stesso di molti preti. Io sono fortunato, il prete del mio paese è una persona in gamba e una risorsa per alcuni. Molti però mi hanno fortemente deluso (dal punto di vista umano, intendo).
          EREDITA’ ESTETICA: fino ad un certo periodo la religione l’ha fatta da padrone per quanto riguarda le tematiche infatti gli autori di cui parla sono legati ad un periodo storico ben preciso.
          Dire che però Klimt, Velasquez, Lautrec (di periodo successivo) e tanti altri sono artisti di secondo piano…beh andiamoci piano!
          DONNE; BAMBINI E FAMIGLIA:Provi a dire queste cose a un non credente militante, le risponderà che “lei non può dimostrare l’esistenza dell’amore fra due persone e quindi fra lei e sua moglie c’è solo un istinto di conservazione della specie. Sua figlia è solo il prodotto di questo istinto animalesco di sopravvivenza. Scusi, con chi ha parlato? 🙂
          Se si tratta di 14enni va bene, ma l’assenza di Dio non nega valori come l’amore, non sono legati nell’ottica atea.
          “Se nessuno ha dato origine all’uomo allora è tutto un fascio di stimoli nervosi, muscoli, ossa e acqua.”: vero, me è bellissimo essere su questa terra e mi reputo molto fortunato!
          cioè, detto in parole povere: non avere Dio per noi non toglie niente alla bellezza della vita, ok?
          Grazie della chiaccherata!

          • Flavio ha detto in risposta a Lorenzo

            Lorenzo…il “per sempre” indica un’unione che travalica la morte…quest’unione è preservata con il riconoscimento di Dio..altrimenti è un’illusione. Il concetto di “buona moralità”, come ho detto sopra, dovrebbe essere contestualizzato. La morale emerge da un’educazione sociale, dal permanere in una certa cultura. Un ateo che nasce in Occidente è per forza influenzato dalla cultura cristiana, dal noto decalogo cristiano. Lei non crederà a Dio ma nelle sue decisioni verso sé e verso il prossimo (definizione cristiana) è influenzato dalla sua educazione ai valori cristiani di cui la società è pregna. Il rendiconto finale non interessa molto al cristiano, si vive così perché vogliamo essere felici ora, e lo possiamo essere seguendo Gesù. E’ il qui e ora che ci importa, mi importa..non certo la vita dopo la morte. Anche perché se vivo così ora, poi dopo non credo mi sarà preclusa, anzi. RAZIONALITA’: anche qui c’è un equivoco. Nel piccolo dramma che mi racconta, è veramente possibile sperare? La speranza cristiana non è la speranza di un giocatore alla roulette. Deve ammettere che senza Dio, tutto quanto accade -la malattia dei figli, la morte di un nostro caro ecc- è solo un effimero evento naturale, una roulette che gira. Lei ha sperato che non uscisse il nero (mi perdoni il paragone azzardatissimo). E se fosse uscito, come putroppo esce tante volte? Allora la vita è una “favola raccontata da un’idiota in un eccesso di furore”. E’ dominata se ci pensa da un’ingiustizia terribile e frustrante a cui l’uomo si può solo sottomettere in silenzio. Dalla morte di Cristo e dalla sua resurrezione invece, per chi ha il dono della fede, la morte ha un senso. Non è meno dolorosa, ma diventa mistero. Non siamo più di fronte alla roulette che gira ma in un rapporto con uno che è morto per dare un senso alla nostra vita. E allora si può, come fa sua moglie, pregare di capire minimamente il suo disegno su di noi. La razionalità è capire che c’è nella realtà un continuo invito a confrontarsi col fatto che la presenza di Cristo possa essere solo più che un ipotesi (legga la citazione di Francis Collins nel banner qui sopra). CARITA’: su 12 Gesù ne sbagliò 1…vuole che la chiesa, fatta di uomini, non abbia dentro di sè persone deludenti? Ma né questo, né le eccezioni citate possono sminuire la portata del cristianesimo. EREDITA’ ESTETICA: il periodo storico a cui mi riferisco è quello che ci ha donato le maggiori opere artistiche che abbiamo oggi. Se Michelangelo è di primo livello, allora Velasquez (devoto cattolico) non può che essere di secondo livello. Il paragone non può minimanete essere accettato. Non abbiamo citato poi gli scrittori e i poeti (anche questa è eredità estetica) come Shakespeare, Dante, Manzoni, Solzenicyn, Lewis, Tolkien, Pasternak, Oscar Wilde, Tolstoj, Dostoevskij, Boccaccio ecc… DONNE, BAMBINI E FAMIGLIA: mi riferisco agli militanti, che vanno per la maggiore oggi. Il loro rappresentate italiano è Odifreddi..insomma quell’area di estremisti lì. Mi fa piacere che usa il termini “fortuna”. Perché senza Dio è proprio così: un continuo gioco di fortuna e sfortuna. Però, detto tra noi, tra un bambino che trova fortunosamente per terra un cavalluccio e uno che lo riceve con amore dal suo Papà…chi dei due sarà più contento e soddisfatto? Chi se lo gusterà di più?

            • lorenzo ha detto in risposta a Flavio

              Purtroppo procediamo su binari paralleli ma distinti:lei proietta tutto su una prospettiva ultraterrena, io mi fermo al termine della mia vita.
              Anche per quanto riguarda le argomentazioni che mi porta sono contento (davvero!) che si senta amato da Dio, a me sinceramente non serve e sono comunque una persona felice: la cosa migliore è la mia famiglia e non ringrazio nessun Dio per quello che ho, da certi punti di vista ho anche lottato (e lo faccio ancora) per averla.
              Se dovesse capitare qualcosa di brutto non mi affiderò a nessuno, ma affronterò la cosa come meglio riesco.
              comunque il discorso è capire che l’ateo non è un mostro senz’anima, come viene spesso dipinto, ma ciò che ci divide spesso è la prospettiva del dopo (per lei c’è, per me no).Spero in questo di essere stato chiaro, dato che l’articolo postato mirerebbe a indicare proprio questo: non vedeteci così, per favore.In ogni caso non reputo la sua vita peggiore della mia, solo perchè crede 🙂 e lei non faccia altrettanto, per favore.
              Per quanto riguarda UAAR e Oddifreddi leggo spesso il loro sito e spesso sono sincero, mi trovo d’accordo su alcune scelte come la laicità dello stato che ora non c’è e che costringe me ad accettare scelte cristiane.A volte sono d’accordo, molte volte no.Certo su UAAR può capitare di trovare atei “infiammati”, proprio come si trovano anche qui, ma in linea di massima penso che siamo persone ragionevoli.Insomma, spero di aver fatto cambiare idea a tutti sul fatto che noi atei siamo individui spregevoli e senza valori: voi li attribuite a Dio, noi a noi stessi, ma finchè c’è rispetto e libertà reciproci va bene così.
              Per l’arte, è personale, ma in quel periodo storico da Lei citato non mi trovo e preferisco chi le ho citato.
              1 saluto

              • Flavio ha detto in risposta a lorenzo

                A quanto afferma ho già risposto sopra e così riporto quanto scritto: «Il rendiconto finale non interessa molto al cristiano, si vive così perché vogliamo essere felici ora, e lo possiamo essere seguendo Gesù. E’ il qui e ora che ci importa, mi importa..non certo la vita dopo la morte. Anche perché se vivo così ora, poi dopo non credo mi sarà preclusa, anzi». Questo per quanto riguarda la “prospettiva ultraterrena”, che non mi ha mai preoccupato. Gli atei? Non sono certo spregievoli, almeno non tutti. Sicuramente sono convinto -ed è legittimo esserlo- vivono la vita come una rinuncia. Rinuncia a qualcosa che dia veramente senso alle cose, oggi riponiamo tutto nella famiglia, domani arriva il terremoto come in Giappone e non abbiamo più nulla. Dobbiamo cercare continuamente altro che ci soddisfi e in cui poter riporre “tutto”. Un altra famiglia? Un lavoro? I soldi che non bastano mai? Gli amici? Nulla basta al cuore dell’uomo. Lei rinuncia a capirlo o si distrae da questa elementare questione, io ci vado a fondo e arrivo a Lui. Questo è ciò che ci divide, una chiusura da un’apertura. Il razionalismo dalla razionalità. Per l’arte non è personale, ma un’oggettività…a meno che si voglia anche in questo caso chiudere i libri specialistici per non ammettere che l’arte cristiana -l’odiosissima arte cristiana- ha donato al mondo le più grandi opere della storia. Razionalismo vs razionalità.

  3. Francesco B. ha detto

    Gran bell’ articolo, grazie e buona Domenica a tutti 🙂

  4. Zarathustra ha detto

    Ciò dimostra solo che la non che sia corretta.credenza in un essere superiore sia utile per le masse (e questo molto difficilmente lo posso negare),

    • Rego ha detto in risposta a Zarathustra

      Scusa, non ho capito una mazza… Nietzsche sapeva esprimersi molto meglio…cattivi figli di un buon padre? Si capisce solo l’ultima parte e ti chiedo: dove starebbe l’utilità di un essere superiore?

    • Zarathustra ha detto in risposta a Zarathustra

      No, ho sbagliato a cancellare un pezzo ed effettivamente non si capisce niente. Volevo dire che la credenza in un essere superiore è utile, ma ciò non vuol dire che sia corretta.

      • Rego ha detto in risposta a Zarathustra

        Anche l’essere certo che fra me e mia moglia ci sia realmente l’amore è utile, ma ciò non significa che questo sia corretto. E quindi?

        • Credo ha detto in risposta a Rego

          Quindi se non c’è amore tra te e tua moglie il tuo matrimonio è un’unione sterile basata sull’abitudine e la finzione,dove ognuno si approfitta dell’altro.

          • Rego ha detto in risposta a Credo

            Questo cosa c’entra, perdonami? Ho solo mostrato che l’argomento di Zarathustra è fallace poiché è contraddittorio. Non capisco il tuo commento.

            • Credo ha detto in risposta a Rego

              Prova a sostituire a moglie Dio…se la credenza in un’essere superiore è sbagliata,allora tutto è inutile e basato per l’appunto sull’abitudine e la finzione dei riti….dove qualcuno si approfitta della credenza per i propri scopi qualunque essi siano e senza accusare nessuno porto ad esempio le indulgenze.

              • Rego ha detto in risposta a Credo

                Le indulgenze sono un’abuso di credenza? O forse è un diritto del fedele, una libera donazione? Parliamo in generale non di episodi singoli. Il tuo intervento è fuori posto perché qui si sta parlando della “correttezza” di un’ipotesi e non se questa dà senso o meno alla vita.

      • Franco ha detto in risposta a Zarathustra

        Non hai risposto alla domanda iniziale di Rego: dove sarebbe l’utilità di un essere superiore?

        • Credo ha detto in risposta a Franco

          bè credere in un’essere superiore può essere utile a dare un senso alla vita,a questo pazzo mondo e a sopportare meglio gli orrori quotidiani.

          • Rino ha detto in risposta a Credo

            Credi veramente che postulare che Dio esista dia un senso alla vita? O faccia sopportare i dolori?

            • Credo ha detto in risposta a Rino

              Questo l’ho dedotto da alcuni vostri commenti in cui chiedevate agli atei che senso aveva la loro vita e la loro felicità senza Dio.

          • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Credo

            Se Cristo non fosse venuto Dio non esisterebbe. Nessun dio dà senso compiuto alla vita o la risolve se non il Dio cristiano. Il deismo aumenta tutta la sofferenza dell’uomo perché è un dio disinteressato. L’islamico è invece uno schiavo di Dio che accetta senza obiezioni tutto. Solo Cristo si è coinvolto con l’uomo e lo ha fatto risorgere assieme a Lui.

      • Faro ha detto in risposta a Zarathustra

        D’altra parte l’articolo è puntato a smentire le banalità con cui gli atei attaccano religioni e religiosi. L’ateismo non ha niente da proporre in cambio di ciò che ha intenzione di “togliere”, altro che liberazione, e questo l’hai detto pure tu pare.
        Questo è già un indizio interessante.

        • Credo ha detto in risposta a Faro

          Sì,in effetti non si può scardinare l’idea di Dio…io opterei più per quella di religione,al massimo solo i più forti spirtualmente e moralmente potrebbero vivere senza Dio

          • Faro ha detto in risposta a Credo

            Dio non è un appiglio dei deboli, non cadiamo in queste banalità su. Perchè dire che i più forti possono vivere senza Dio significa questo. Ed è un escamotage, di solito. O per non fare i conti con la questione, oppure anche per rafforzare facilonamente le proprie tesi. Nonsempre eh. Spesso.

            • Credo ha detto in risposta a Faro

              Se uno per accettare la moraledeve dire che viene da Dio se no non ha senso seguirla (fidati ho visto ragionamenti simili)allora ha biogno di Dio.
              Se per qualcuno questo mondo e questa vita non sono degni di essere vissuti allora ha bisogno di Dio.
              Stato di bisogno = stato di debolezza e dipendenza

              • Faro ha detto in risposta a Credo

                Stato di dipendenza e di debolezza.
                Non è a causa di queste che si ha fede in Dio, non si cerca un appiglio a partire da queste, non ti rifugi in Dio perchè sei deboole.
                Una volta riconosciuto Dio,ne si ammette la sua necessità. Dio non è una stampella per uno storpio in un mondo di sani, è una stampella per uno storpio in un mondo di storpi. Lo stato di debolezza è di chiunque in questo mondo, anche semplicemente perchè si muore.

                • Sabbia ha detto in risposta a Faro

                  Quoto decisamente Faro. Ho 17 anni e sono giovane, sano e forte. Ho una famiglia sanissima e una vita fin troppo liscia. Dio anzi, Gesù Cristo, rimane un’esigenza per rispondere all’infinito desiderio della mia umanità. Nulla di quanto possiedo risolve la questione della soddisfazione ultima a cui ogni uomo tende. Quel bene cui tutti tendiamo è proprio Gesù Cristo. E’ un esigenza dei forti innazitutto, perché si accorgono che hanno ottenuto tutto ma ciò che risponde veramente alle loro esigenze non sanno nemmeno cosa sia.

                • Credo ha detto in risposta a Faro

                  oh ma io non ho mai detto che coloro senza Dio sono sani,comunque sono d’accordo con te…trovo bellissima la frase sugli storpi. Come si fa riconoscere Dio,te per esempio come lo hai trovato?

                  • Faro ha detto in risposta a Credo

                    Non ti sto attaccando eh, puntualizzavo e basta 🙂
                    Comunque la frase qua sopra di Kafka è eccezionale: Gesù Cristo è un abisso pieno di luce, e per non vederlo dobbiamo chiudere gli occhi. E’ un problema di resistenza intrinseca, noi nasciamo con l’idea di Dio, poi magari ci convinciamo che è “troppo bella per essere vera”. Io provo a seguire il mio criterio insito, la bellezza che mi circonda sempre è un segno, e le parole di Cristo sono come già scritte dentro di me, mi vengono rivelate, come se già le sapessi, quando mi vengono lette. Ho questa vera sensazione. Mi sembra una resistenza inutile non cogliere questa corrispondenza ( come chi chiude gli occhi per non vedere la luce).
                    Saluti 🙂

                    Comunque su questo sito ci sono tantissime notizie di persone molto molto più profonde e preparate di me, che aprono veramente tanto. Di per sè, credo sia più interessante guardare a come loro lo hanno trovato!

                    • Marina ha detto in risposta a Faro

                      Grazie Faro. Hai detto delle cose molto belle e vere, che corrispondono alla mia esperienza: la verità della nostra fede è già scritta in noi, corrisponde pienamente a quanto già desideriamo. Questa è la grande prova del nove, che siamo certi e lieti.

        • Lorenzo ha detto in risposta a Faro

          Giusto, un ateo non può proporre una fede diversa (non ce l’ha) ma solo dire di comportarsi in maniera giusta perchè è giusto, non perchè Dio lo dice.
          Altra cosa: io non attacco i religiosi (porto anche miaq figlia a catechismo), però il problema è che spesso la Chiese viola la mia libertà e questo mi dà fastidio.Un esempio? Il testamento biologico, la fecodazione eterologa etc.

          • Norberto ha detto in risposta a Lorenzo

            Il comportarsi in maniera giusta deriva dall’etica di ognuno. E l’etica di ognuno nasce all’interno di una società. E questa società è basata su secoli di cristianesimo. La sua etica deriva dal cristianesimo…ricorda l’ateo Benedetto Croce (cito lui per non citarne mille): “Non possiamo non essere cristiani”. Potete costruire un’etica emancipata dal cristianesimo, magari possibilmente non imitando tentativi precedenti come nazismo, illuminismo o comunismo. La chiesa violerebbe la sua identità perché dice la sua sul testamento biologico? Non sapevo che Bagnasco avesse questo potere?! Lei vorrebbe censurare il giudizio della chiesa? Mi sembra che questa sia una bella violazione. La chiesa dice la sua opinione come proposta di giudizio ai miliardi di cattolici, è l’unica vera autorità morale e ci si aspetta che faccia questo. Lei dovrebbe prendersela con la società che sceglie di far proprio questi giudizi e non la chiesa che ha tutto il diritto di pronunciarsi. Lei dovrebbe prendersela con me, perché io voto solo politici che si dichiarano contro il testamento e la fecondazione eterologa. E mi pare di non essere l’unico…

            • Lorenzo ha detto in risposta a Norberto

              Allora rifacciamoci alle radici greche e romane, che sono altrettanto importanti.
              L’etica inoltre non deriva dal cristianesimo, ma dall’uomo: forse altre civiltà non cristiane non hanno avuto un’etica?
              Greci, romani, indiani d’america, e tanti altri, possiamo considerarli dei barbari?
              I valori “cristiani” sono importanti per chi è cristiano, ma non per tutti.In questo modo, nel mio piccolo vengo leso dei miei diritti.Da cristiano , Norberto, fai quello che vuoi, ma lascia a me la facoltà di decidere come voglio.
              e’ questo il punto che non capisco: perchè devi decidere per me?Inoltre la chiesa in uno stato laico come dovrebbe essere l’Italia non ha alcun diritto di impicciarsi:l’intromissione sul referendum per dla fecondazione eterologa non l’ho proprio digerita(“non andate a votare”, hanno detto.Almeno avessero detto votate no!)
              Pensa ad un rovesciamento di ruoli: in uno stato a maggioranza islamica ma legislativamente laico ti piacerebbe subire le scelte della massa?

  5. Credo ha detto

    Prima obiezione:Divorzio,liberizzazione sessuale,metodi anticoncezionali sono tappe della libertà personale,di per sè non sono biasimabili…ma se se ne fa abuso,come tutte le cose, comportano dolore e sofferenza.

    • soren liston ha detto in risposta a Credo

      il divorzio fa sempre il danno dei figli. l anticoncezionale è la distruzione di un organismo. la liberalizzazione non va confusa con la libertà

      • Credo ha detto in risposta a soren liston

        Il divorzio può fare il bene della donna,il divorzio non fa sempre il danno dei figli o comunque è un danno sopportabile,l’anticoncezionale(ad es.condom) previene la distruzione di un organismo,viva la libertà vissuta con criterio.

        • soren liston ha detto in risposta a Credo

          il condom previene la formazione di un organismo quindi nega la possibile esistenza di quell organismo.

          sono favorevole al condom solo nel caso di aids.

          • Credo ha detto in risposta a soren liston

            Non sono d’accordo,allora se io non faccio l’amore con una determinata donna nego la possibile esistenza di quell’organismo che potrebbe nascere se facessi l’amore con lei?

            • soren liston ha detto in risposta a Credo

              no ma se tu ti senti legato ad una donna , e porti avanti una relazione e senti di avere un affinità specifica con quella donna tanto da arrivare a sposarla ( anche laicamente) perchè dovrest negare la vita all organismo??
              per farti un paio di viaggi spensierati??
              c è anche un altra cosa legata a questo concetto ma aspetto un attimo il tuo commento

              • Credo ha detto in risposta a soren liston

                Cosa c’è di male in qualche viaggio spensierato?E poi non è che si nega….si posticipa.

                • soren liston ha detto in risposta a Credo

                  niente nel viaggio in se .
                  il problema è che se la spensieratezza nasce da gravi violazioni ( esempio donne che abortiscono perchè vogliono ancora godersi la vita) è una lesione alla libertà.
                  ti vorrei ricordare che la libertà di uno finisce dove nasce la libertà di un altro

                  • Credo ha detto in risposta a soren liston

                    Donne che abortiscono per godersi la vita è un’orrore,diciamo che da un’eccessiva spensieratezza nascono le gravi violazioni.

                    • soren liston ha detto in risposta a Credo

                      purtroppo accade. siamo stati lasciati liberi, quindi siamo anche liberi di fare il male purtroppo…

    • Flavio ha detto in risposta a Credo

      Non c’è nulla di quanto dici che abbia migliorato veramente la società. Figli dei divorziati? Ecco qui: https://www.uccronline.it/2011/02/24/journal-of-psychiatry-research-%C2%ABmaggior-rischio-di-suicidio-per-figli-dei-divorziati%C2%BB/ La libertà personale cosa c’entra? 90 anni fa c’era meno libertà personale? La liberalizzazione sessuale? Immediatamente ne è nata la pornografia (con tutte le dipendenze varie), l’uso del corpo della donna come oggetto e la pedofilia. Metodi anticoncezionali? L’aborto è diventato prassi quotidiana proprio per la mancanza di reponsabilità sessuale. Non c’è nulla di positivo che gli atei hanno portato.

      • Credo ha detto in risposta a Flavio

        A sentire i vostri altri articoli l’aborto è in calo,comunque ribadisco secondo me queste cose che tu citi non sono malevole in sè,ma dipende dell’uso che se ne fa.Comunque io sono figli di divorziati,ma non voglio suicidarmi,perdonami l’affermazione fine a se stessa.

        • Flavio ha detto in risposta a Credo

          Ovviamente le statistiche non si basano su eccezioni singole. Anche la pedofilia in sé non è malevola, basta che non abbia conseguenze. Ma che discorsi stai facendo???

          • Dubito ha detto in risposta a Flavio

            E poi in quale caso la pedofilia in sè non è malevola e non ha conseguenze?

            • Flavio ha detto in risposta a Dubito

              In Olanda i pedofili possono parlare di pedofilia ma non praticarla, tant’è che hanno il loro partito politico. Quello che è malevole in sé e malevole sempre.

      • Lorenzo ha detto in risposta a Flavio

        Posso dirti che sì, caro Flavio, 90 anni fa c’era meno libertà personale.La società era maggiormente divisa in caste, l’alfabetizzazione e la cultura erano per i ricchi.
        La pornografia è sempre esistita, ci sono addirittura pitture rupestri.
        La pedofilia e la donna vista come oggetto sono esistite anche 90 anni fa, la moglie era un oggetto e veniva anche pestata, ma era “normale”.Della pedofilia non si poteva parlare, ma accidenti se c’era!
        fino agli 60 esisteva il delitto d’onore!
        L’aborto poi è uno shock per la donna: non credere che sia così facile abortire senza conseguenze psichiche, o credi che le donne siano insensibili?
        dire che è prassi quotidiana è assolutamente qualunquista.
        Non c’è nulla di positivo che gli atei hanno portato: è vero , non abbiamo cambiato niente della società italiana.

  6. Credo ha detto

    Seconda obiezione:quanti uomini si sono veramente allungati verso Dio?e quanti invece si sono limitati a seguire la tradizione? e comunque la concezione di Dio è mutata nel corso del tempo e ogni civiltà ha avuto la propria differente religione.

    • soren liston ha detto in risposta a Credo

      gli uomini che si sono allungati verso Dio sono un infinità ( i santi e molti uomini di grande fede) e poi non ritengo che ogni civiltà abbia la sua specifica religione dato che dopo la comparsa di Gesù sono avvenute due grandi innovazioni:

      1) sono sparite le religioni politeistiche

      2) un unica religione si è diffusa su tutta la terra.

      • Credo ha detto in risposta a soren liston

        Quale unica religione si è diffusa su tutta la terra?Le religioni politeistiche esistono ancora e tutti i santi e uomini di grande fede sono una minoranza rispetto all’intera umanità esistita ed esistente.

        • soren liston ha detto in risposta a Credo

          la religione cristiana si è diffusa per conversione su tutta la terra.è vero che ci sono islamici in ,credo,tutti gli stati ma essi si sono diffusi più che altro per immigrazione ( non che io abbia qualcosa contro l islam)

          le religioni politeistiche di adesso non sono che pallidi echi di quelle che erano due millenni fa. credo di andare sul sicuro dicendo che nn ci sono più adoratori di zeus o di ra o del dio nettuno

          la bibbia insegna che siamo tutti peccatori e coloro che sono riusciti a trascendere tale condizione sono si una minoranza ma ciò non vuol dire che ,per la sola condizione di essere peccatori, siamo esclusi dal regno dei cieli

          • Credo ha detto in risposta a soren liston

            La religione cristiana come si è diffusa?
            le religioni politeistiche sono echi di quelle che erano duemila anni fa,ma duemila anni fa l’umanità era un’ eco di quello che è ora….le religioni crescono e si evolvono in rapporto all’uomo.
            La bibbia è un libro che si autogiustifica come fai a credere in ciò che dice?

            • soren liston ha detto in risposta a Credo

              per conversione ovverossia sono andati gli apostoli a convertire le genti e ci sono riusciti

              ma veramente no ,altrimenti si sarebbero già modificati i comandamenti

              la bibbia contiene profezie che si sono sempre avverate e regole morali che ritengo esatte. tu come fai a non crederci?
              senza contare che è anche una questione di fede

              • Credo ha detto in risposta a soren liston

                Anche l’Islam ed altre religioni convertono e convincono.
                Io non credo nella bibbia perchè da un’immagine di un Dio in evoluzione e cambiamento e troppo antropoformizzato….dimostrazione di un Dio su misura d’uomo

                • soren liston ha detto in risposta a Credo

                  si ma l islam riprende la quasi totalità di concetti cristiani compresi la figura di Gesù e di Maria. sono i concetti che convincono. l immagine e somiglianza di Dio non si riferisce all aspetto ma alla morale.

                  • Credo ha detto in risposta a soren liston

                    I concetti,la maggior parte sono buoni..ma forse questi allora vengono dall’uomo non da Dio.Ci sono altre religioni in cui vi è una completa e differente visione di Dio.

                    • soren liston ha detto in risposta a Credo

                      ma scusami come fanno a venire dall uomo se molti no li seguono? come fa qualcosa di immanente nell uomo a slegarsi da esso.
                      senza contare che, prima di Gesù, le idee di uguaglianza e parità non erano neanche minimamente nella mente dell uomo.
                      ognuno cerca l infinito a suo modo ma Gesù è venuto a spiegarsi per la sua dottrina e ,perdonami, è del tutto convincente.

                    • Credo ha detto in risposta a Credo

                      Non è vero tu dimentichi i grandi filosofi greci:Socrate,Platone,Aristotele e molti altri.Nonchè i concetti di Humanitas e fratellanza presenti prima di Cristo….alcuni uomini hanno trovato e portato avanti idee rivoluzionarie e fondamentali per l’umanità io considero Gesù fra questi.

                    • soren liston ha detto in risposta a Credo

                      ti rispondo qui perchè sotto non c è il tasto replica. socrate e platone sono rivolti però più ad una humanitas aristocratica che sociale dato che tutti e due giustificavano la schiavitù, abolita poi con il diffondersi delle idee cristiane. senza contare che socrate e platone hanno condizionato neanche un milionesimo delle anime condizionate da Gesù e che, mentre molte loro teorie sono state smentite ( esempio : platone da aristotele) il pensiero cristiano rimane integro anche a duemila anni di distanza

          • Flavio ha detto in risposta a soren liston

            Dopo Cristo c’è un’unica religione veramente stimata da tutte le altre, ed è il cristianesimo. Non è un caso che la storia sia divisa dalla nascita di Cristo e non da Buddha o Allah. I musulmani si sono sempre ritenuti una setta cristiana. I buddhisti non hanno alcun Dio, come le religioni orientali. E le loro civiltà si stanno convertendo in massa al cristianesimo. Gli ebrei non sono che qualche milione.

  7. Credo ha detto

    Terza obiezione:ammiro la carità cristiana,non mi sento di obiettare quasi nulla,ma forse che la carità è spinta dalla paura del giudizio e fare bene per avere il regno dei cieli?La mia è una provocazione,ma se anche fosse così nulla da biasimare l’importante è il risultato e poi ognuno si sceglie l’illusione che vuole.

    • soren liston ha detto in risposta a Credo

      la carità nasce dal desiderio di aiutare gli altri ( lo fanno anche gli atei mossi a compassione) ed il cristianesimo costituisce una marcia in più nella campagna degli aiuti dato che un lavoro fatto con convinzione è meglio di un lavoro fatto senza ( ciò senza togliere valenza all operato caritativo non religioso)

    • Faro ha detto in risposta a Credo

      Non ho mai conosciuto nessuno che facesse qualcosa solo per evitare il fuoco dell’inferno. Veramente, nessuno. Anche il matrimonio sarebbe passibile di questa critica, così come risparmiare la vita di una persona qualora ve ne sia la eventualità. Siamo intimamente consci che è la via da percorrere, per avere il centuplo quaggiù. E ce ne si rende conto facilmente.

      • Credo ha detto in risposta a Faro

        Concordo con te,infatti la mia era una provocazione o troppa fiducia nei cristiani per credere che tutti loro facciano il bene solo per egoismo personale,eppure secondo me una minoranza lo fa per questo.

    • Max ha detto in risposta a Credo

      Il giudizio finale non fa paura a nessuno poiché la misericordia di Dio è sempre prevalente. La carità nasce come dono di sé commosso verso l’altro, chiunque sia, proprio per imitare Gesù Cristo. Si pensi a San Francesco o ai grandi santi. Tutti erano portati all’imitare Cristo. Senza attendersi nulla in cambio. Imitare Cristo è parte della vocazione del cristiano, è un’esigenza del cristiano. Il giudizio finale non c’entra assolutamente nulla.

      • Credo ha detto in risposta a Max

        Quindi la carità nasce solo come spirito di emulazione nei confronti di Gesù Cristo? Veramente non ci si aspetta nulla in cambio,se ci fosse la certezza del nulla dopo la morte o comunque di nessun regno dei cieli quanti avrebbero dedicato e dedicherebbero la propria vita agli altri?

        • Max ha detto in risposta a Credo

          Probabilmente non conosci bene il cristianeismo. Cristo è risorto per rimanere nel mondo…la realtà per i cristiani è provocazione ad entrare in continuo rapporto con lui. Il cristiano aiuta il povero perché ne ha compassione, perché vede in esso il riflesso di Cristo, presente qui e ora. La vita è qui e ora, ci interessa poco il “dopo la morte”, quello che ci interessa è “la carezza del Nazareno” qui e ora. Ho citato una bellissima frase di Enzo Jannacci. Vogliamo essere felici e quindi assieme a Lui, ora e non tanto domani o dopo la morte. Però dovresti imparare ciò che critichi.

  8. Credo ha detto

    Quarta obiezione:l’eredità estetica è qualcosa di meraviglioso,questa è la vera gioia delle religioni,tutte le religioni hanno lasciato templi bellissimi non solo quella cristiana: Le piramidi e i templi Maya,I Moai,I templi Buddhisti e molto altro…..

    • soren liston ha detto in risposta a Credo

      l eredità estetica è si splendida ma alla fine le chiese altro non sono che edifici di culto. il vero tempio è l anima dell uomo

    • Max ha detto in risposta a Credo

      Però la filosofa parlava di eredità materiale. In qualunque parte del mondo occidentale tu vada non spicca certo una piramide ma una cattedrale. I simboli dell’Italia sono San Pietro e il Duomo, a Parigi c’è Notre Dame e in Spagna la Sagrada Familia ecc…l’Europa è colma di queste opere immense e stupende che ricordano la gratitudine dell’uomo verso Cristo. Nessun’altra religione è paragonabile al cristianesimo come promotore di bellezza. I migliori pittori e artisti della storia erano tutti cattolici commissionati dalla Chiesa: Michelangelo, Donatello, Raffaello, Cimabue, Caravaggio ecc…

  9. Credo ha detto

    Quinta obiezione:secondo me non è vero che gli atei non hanno nulla da dire sulla famiglia,sui bambini e sulle donne,chiunque su questi argomenti ha una propria opinione e poi se c’è un biasimo che gli atei fanno ai credenti è quello di credere solo per paura della morte propria e dei propri cari.

    • soren liston ha detto in risposta a Credo

      ma gli atei sono veramente convinti che i credenti si basino effettivamente sulla paura per credere? forse ce ne saranno alcuni, ma la maggior parte dei credenti crede con gioia, non con paura.

      • Credo ha detto in risposta a soren liston

        Altrochè se gli atei ne sono convinti,sono convinti che i credenti credano perchè non possono accettare il nulla dopo la morte.

        • soren liston ha detto in risposta a Credo

          a mio parere tale convinzione è sbagliata, poi ognuno ha il suo parere

          • Credo ha detto in risposta a soren liston

            Anche io sono d’accordo,posso chiederti,se credi in cosa e perchè credi? Scusami la domanda personale.

            • soren liston ha detto in risposta a Credo

              credo in Dio Cristo , nel suo unico figlio e nello spirito santo.

              credo perchè è vero. so che è difficle da comprendere ma molti episodi miei personali o sentiti mi portano a ritenere esatta la cristianità.inoltre credo nella bontà dell uomo nonostante il suo impegno nell autoscreditarsi 🙂

              puo farmi quante domande vuoi tranquillo 🙂
              anche io vorrei chiederti : come mai ti chiami credo se non credi?
              perdonala domanda cretina 🙂

              • Credo ha detto in risposta a soren liston

                Ma io Credo,magari non proprio in quello che credi tu…..comunque anche se controribatto provo grande rispetto per il tuo credere 🙂

                • soren liston ha detto in risposta a Credo

                  e in cosa credi?
                  grazie anch io ti rispetto anche se magari ti sto rompendo i coglioni da un ora 🙂

                  • Credo ha detto in risposta a soren liston

                    Stai scherzando,semmai sono io che vengo qua a rompere le palle. Comunque io credo nell’universo…ho fiducia che sia orientato verso il bene,ho fiducia nelle persone e anche io credo nella loro bontà e credo in un rapporto con il divino personale,dove ognuno ricerca la propria fede senza l’ausilio di religioni o riti,o almeno le prime possono insegnare e ispirare,ma credo che non debbano diventare dei dogmi perchè le ideologie e le religioni dividono,ma lo spirito unisce. Le mie sono solo opinioni,magari sbaglio tutto ah e credo anche in qualcosa dopo la morte…non mi chiedere cosa perchè ci sto ancora pensando 🙂

                    • soren liston ha detto in risposta a Credo

                      spero che tu possa tracciare con criterio la tua filosofia di vita ( e oltre) credo 🙂

                    • Credo ha detto in risposta a Credo

                      Lo spero anche io,grazie per l’augurio…io ora devo andare a nanna è stato un piacere,se vuoi scrivere ancora qualcosa risponderò domani. 🙂

    • Raffa ha detto in risposta a Credo

      In realtà nessuno ha mai avuto meno paura dopo che si è convertito. La morte rimane e fa paura, i propri cari rimangono e fanno soffrire. L’incarnazione di Dio ha solo aperto un mistero sul male e sulla morte. Non l’ha affatto spiegata e non ha tranquillizzato l’uomo.

  10. Credo ha detto

    Sui commenti delle ultimissime Uaar leggo delle cose vergognose,perchè non li invadete e rispondete a loro in massa,i vostri argomenti sono molto convincenti…io sono già lì che gli rispondo

  11. Sir Lawrence McRose ha detto

    Un cristiano vive secondo il Vangelo non perchè si aspetta una ricompensa, ma perchè vi vede la strada verso la Liberazione e la Gioia. Di fatto, un buon cristiano, non dovrebbe proprio temere la Dannazione.

    • soren liston ha detto in risposta a Sir Lawrence McRose

      quoto

    • Larry SFX ha detto in risposta a Sir Lawrence McRose

      Scaccomatto per la papessa Hack

      • lorenzo ha detto in risposta a Larry SFX

        Scusa ma cosa c’entra? anche un ateo vive secondo i suoi valori non perchè si aspetta una ricompensa, ma perchè vi vede la strada verso una vita giusta.
        Io non rubo, sono una persona onesta, non tradisco laa moglie ed amo la famiglia: siamo differenti?
        Quindi?
        Credo che quello che vuole dire la Hack è che tutte le religioni hanno un meccaniismo di ricompensa insito: se non fai come ti dico, nell’aldilà vedrai che ti succede.
        questo è innegabile: fai il bravo paradiso, fai il cattivo inferno.
        Che poi McRose dica così, bene, mi fa piacere, ma il discorso di base c’è, resta ed è innegabile.

        • Angelo ha detto in risposta a lorenzo

          Siamo differenti: io ho un significato per non rubare, per non tradire mia moglie e per essere una persona onesta. Il tuo motivo per cui lo fai qual’è? “Meccanismo di ricompensa”? E’ il vostro trucco per capacitarvi del cristianesimo. In realtà non lo conosci affatto. Io potrei dirti che tu ami tua moglie solo perché così lei ti amerà a sua volta. Tu dai una carezza a tuo figlia solo perché così lei ti stimerà. Questo è lo sciocco ragionamento che fai. A noi interessa vivere il rapporto con Cristo ora, attraverso nostra moglie, i nostri figli e la realtà. Tutto è segno di Lui. L’inferno il paradiso? Ma io parlo di oggi, di ora. Faccio il bravo per essere in rapporto con Lui adesso, mia moglie non la tradisco perché lei è un valore enorme come persona e perché è segno di Lui, è la vocazione che mi ha dato Lui. Tradire lei significa tradire Lui. Per me l’inferno e il paradiso possono anche non esistere, e c’è chi dice che l’inferno è vuoto. Ma a me interessa il qui e ora.

          • Lorenzo ha detto in risposta a Angelo

            “Questo è lo sciocco ragionamento che fai.: no, mi dispiace, amo mia figlia perchè sento di volerlo fare.Non ho bisogno di Dio per volere bene a mia moglie e mia figlia, incondizionatamente.
            Il fatto che tu mia dia dello sciocco e che pretenda di conoscere come la penso è credimi, molto saccente e fastidioso.
            Riporto e modifico la tua frase:Faccio il bravo per essere coerente con me stesso adesso, mia moglie non la tradisco perché lei è un valore enorme come persona.
            E’ proprio così differente?
            Ci si lamenta che gli atei sono assertivi e poco rispettosi ma anche tu non scherzi, mon ami!

            • Angelo ha detto in risposta a Lorenzo

              Mi hai capito male…lo sciocco ragionamento è quello di chi pensa che uno non ruba perché ha paura dell’inferno. Io ti ho fatto notare che potrei benissimo dirti allora che tu fai un regalo a tua figlia solo perché così lei ti stimerà e da grande si prenderà cura di te. E’ davvero così? Ne dubito, quindi dovresti dubitare anche tu del tuo ragionamento sui cristiani.

              • Lorenzo ha detto in risposta a Angelo

                Ah ci sono cascato :)! Scusa per l’infiammata, allora.
                Ma in questo caso non è sciocco anche chi pensa il contrario, come questa dottoressa, non credi?
                Tu sei motivato dal tuo credo, io dal mio.
                Non è forse la cosa più giusta da dire?
                Fammi sapere se sei d’accordo con me o con le tesi della dottoressa.

    • Credo ha detto in risposta a Sir Lawrence McRose

      Appunto e la strada verso la liberazione e la gioia non è una ricompensa?

  12. Larry SFX ha detto

    ahhahahahah
    Hitchens & company devono smettere di fare gli scienziati, devono fare i comici!!!!!!!!!

« nascondi i commenti