Corte d’Appello americana: «non si possono soffocare le critiche all’omosessualità»

Martedì 15 marzo 2011 la Corte d’Appello americana ha emesso una sentenza che avrà sicuramente implicazioni di vasta portata per la libertà di parola e di pensiero sulla questione del “matrimonio” omosessuale. In particolare per le scuole, infatti i giudici hanno dichiarato che «una scuola non può soffocare le critiche all’omosessualità».

Il caso ruota intorno alla Prairie Indian School District, che -vittima di una sempre più crescente eterofobia- ha vietato agli studenti delle scuole superiori di esprimere le loro opinioni sul comportamento omosessuale. La scuola -riporta LifeNews– ha sostenuto che intendeva solo difendere i diritti degli omosessuali, ma la sentenza ha ribadito che «la nostra società non ha il diritto legale di impedire la critica delle convinzioni e dello stile di vita degli omosessuali». Se la scuola permette di sostenere l’omosessualità, allora non può contestare le critiche all’omosessualità.

La corte americana si allinea così a ciò che ha dichiarato martedì scorso l’Arcivescovo Silvano Tomasi dell’Osservatorio Permanente del Vaticano presente alle Nazioni Unite: «Le persono vengono attaccate perché prendono posizione che non supportano. Quando esprimono le loro convinzioni morali sulla natura umana vengono stigmatizzati, o peggio diffamati e perseguitati. Questi attacchi sono violazioni dei diritti umani fondamentali e non possono essere giustificati in nessun caso» (cfr. RadioVaticana). Tutti sono liberi di esprimersi e tutti sono liberi di avanzare le loro opinioni contrarie. Mai è però giustifcata la violenza, pro o contro l’omosessualità.

Riconosciuta quindi l’ipocrisia della cultura omosessualista: per proteggere i diritti degli uni si prevaricano continuamente i diritti degli altri. Per fortuna che ogni tanto qualcuno se ne accorge.

34 commenti a Corte d’Appello americana: «non si possono soffocare le critiche all’omosessualità»

  • Andrea ha detto:

    Stalin fucilava i preti.

    Questi si limitano a tentare di chiudere la bocca alle persone razionali e non ideologiche.

    Ma gli obiettivi sono gli stessi: costruire la città della loro Utòpia, non importa a che prezzo.

  • EnricoBai ha detto:

    Come si può pensare che non debbano esistere critiche? Ma che mondo stiamo costruendo? Perché sono una minoranza non devono ricevere opinioni della maggioranza?

  • Morpheus ha detto:

    Era ora! In una democrazia esiste il diritto di critica.

  • Simone Zarri ha detto:

    Il “reato d’opinione” è incompatibile con la democrazia.

  • Invasateo ha detto:

    Ma perchè chi ha scritto l’articolo ha omesso di citare l’azione censurata?

    Dopotutto la frase “be happy, not gay”, stampata su una maglietta, mi sembra il fulgido esempio
    di critica “razionale e non ideologica”…

    • Phantom ha detto:

      Noto che dal tuo nick oltre che razionalista sei anche autoironico. E’ un sollievo che anche per voi ci possano essere momenti di ilarità…l’accusa è ridicola, è evidente che interessa molto di più del verdetto della Corte americana rispetto a ciò che è avvenuto nella scuola. Probabilmente può essere anche che gli autori, come me, non condividessero il messaggio ironico e non abbiano voluto pubblicizzare la cosa. Messaggio comunque che somiglia molto a quello che gli atei inglesi hanno lanciato sugli autobus a Londra: “Probabilmente non c’è alcun Dio. Ora smettila di preoccuparti e goditi la vita”…sbaglio?

    • Lucy ha detto:

      L’ha omessa perché la notizia riguarda la Corte non le proteste della scuola. Anch’io non condivido l’espressione usata sulle magliette poiché -nonostante ritengo sia un pensiero corretto- scritto così è una provocazione sterile, bisognerebbe argomentarlo. Condivido con Phantom cmq che è lo stesso metodo e le stesse frasi che gli invasatei rivolgono a chi crede.

  • Lucy ha detto:

    D’altraparte gli omosessuali sono liberi di criticare gli eterosessuali, o no? Possibile che l’accusa di omofobia si così strumentalizzata? Nessuno vuole fare del male a nessuno e nessuno ha paura di altri. Io la penso in un certo modo e ho il diritto di esprimermi, l’ateismo governativo è passato da qualche anno!

  • gabriele ha detto:

    vediamo il punto di vista dell’uaar
    http://www.uaar.it/news/2011/03/27/madrid-contro-luoghi-culto-nelluniversita/
    e quello uccr
    https://www.uccronline.it/2011/03/24/spagna-governo-e-1000-studenti-contro-chi-impedisce-la-messa-in-universita/
    l’uaar minimizza e giustifica l’atto; a parte che all’ateomanifestazione c’erano 200 persone e nella cappella 1000. l’uaar vuol far credere che tutto il mondo sia con lei

  • Larry SFX ha detto:

    Tié, questa è la democrazia!

    • Davide 1 ha detto:

      Anche per i poveri autisti andare in giro con una scritta simile sulla fiancata.
      C’E’ da dire che non ci sono Teobus.

      • Davide ha detto:

        Anche per i poveri gay trovarsi davanti persone con magliette sopracitate…
        Non la considerate una cosa analoga?

        • Davide 1 ha detto:

          Il povero autista non ha poturo scegliere, a meno che non si faccia anche li’ l’obiezione di coscienza, i poveri gay di cui parli sono anche quelli che al gay pride del 2000 a Roma (anno del giubileo) sono quelli che hanno insultato in tutti i modi possibili i cristiani e i religiosi. Se uno e’ fiero di essere Etero (cioe’ normale – eterosessuale e’ una invenzione della modernita’) non vedo quale sia il problema. Se mi faccio una maglietta da macho perche’ sono fiero di essere maschio, quale e’ il problema?. Posso essere felice del fatto che non sono Gay o e’ un crimine come il crocifisso in aula?.

          • Davide ha detto:

            Non è un crimine, ma “be happy, not gay” è abbastanza provocatorio.
            Voglio sperare che non associ essere etero a normale e gay ad anormale…
            Voglio anche sperare che definendoti cristiano tu riesca a perdonare le offese che ti sono rivolte…

            • Lucy ha detto:

              E’ difficile dire che essere gay è normale. Lavoro con i bambini/adolescenti/ragazzi in centro a Milano in ambienti laici e pubblici e ti assicuro che in 20 anni non ho mai visto un bambino con tendenze omosessuali. I miei colleghi italiani potrebbero confermare a parte probabilmente una decina di eccezioni in 10 anni. Come mai? Questo non vuol dire discriminare, ma non diciamo che è “cosa normale” per una sorta di forzata apologia omosessualista.

              • Davide ha detto:

                Stai forse dicendo che visto che non ne hai conusciuti non ne esistono?

                • Lucy ha detto:

                  Leggi quello che ho scritto. Hai letto? Bene ora capirai che ho detto che non su migliaia e migliaia di bambini che seguiamo non ne abbiamo mai visto uno. Ora, se fosse una cosa normale l’essere attratti verso persone omosessuali credi che ciò sia possibile? C’è forse un posto dove tengono i bambini omosessuali che noi educatori non conosciamo? Come mai omosessuali si diventa da adulti? Te lo sei mai chiesto? Eppure l’attrazione sessuale comincia già dalla prima infanzia. Credo che la mia esperienza sia comune a tutte le educatrici del mondo. Della normalità non ci si dovrebbe stupire. Sono le eccezioni che creano stupore: se vedessi un bambino omosessuale mi stupirei.

            • Davide 1 ha detto:

              Le offese le perdono, ma non le dimentico, se vogliono essere rispettati dimostrino di essere in grado di rispettare gli altri.
              “be happy, not gay” e’ spiritoso “sii felice non gaio” e a doppio senso, tra la felicita’ e la gaiezza. questo termine (gaio) e’ stato inquinato dall’uso omosessuale, pensa che nell’antica Roma c’e’ stato un imperatore famoso che si chiamava Gaio Cesare (Caligola).
              Credo comunque che essere gay sia contro natura. Se la natura maschile e’ quella di andare con le donne e viceversa, sia andare con quelli dello stesso sesso, che con i bambini di entrambi i sessi che con gli animali e’ contro natura. Per una evidenza “naturale” (ambientalista, ecologica, naturalista).

              • Davide ha detto:

                Siamo d’accordo che sia contro natura ti assicuro,
                ma lo ritieni un buon motivo per non ritenerli normali?
                o portare magliette che alludono al fatto che i gay sono infelici?

                • Michele Santambrogio ha detto:

                  Mi inserisco nella conversazione se posso. La normalità non è essere contro o secondo natura. In natura ci sono bestialità disumane e non credo che se noi umani facessimo altrettanto potremmo definirci “normali”. La naturalezza di una cosa non sempre ha a che fare con la “natura”. Io lo trovo simpatico e basta, non offensivo. Non ritengo neanche offensivo che gli atei inglesi scrivano sugli autobus: “Dio non esiste, per cui goditi la vita”. E’ la stessa cosa. Godersi la vita, essere felice non cambia nulla. Persò se è fatto contro i credenti non è discriminazione, se viene fatto contro gli omosessuali si. Allora Davide, me lo spieghi tu perché?

                • Davide 1 ha detto:

                  La maglietta non allude al fatto che i gay sono infelici significato di Gaiezza preso dal dizionario on line:
                  “gaiezza
                  [ga-iéz-za]
                  s.f.
                  Carattere di ciò che è gaio
                  ‖ Stato d’animo gioioso e sereno: dimostrare sempre una certa g.
                  ‖ SIN. allegria, felicità, festosità, gioia, letizia
                  | CON. afflizione, malinconia, mestizia, tristezza”
                  Come vedi non allude al fatto che i gay sono tristi, e’ una battuta di spirito, non e’ assolutamente ne’ volgare ne’ discriminatoria.
                  Se un bambino lo chiami Gaio (caligola) e’ perche’ e’ una cosa positiva. Rileggi la battuta in Italiano. E’ solo un confronto tra la felicita’ e la gaiezza. Di per se stessa innocente.

                  • Davide ha detto:

                    tra l’altro le pongo sullo stesso piano

                  • Davide ha detto:

                    Per favore non facciamo il giochino “ma guarda che non è come pensi devi interpretare”, è una contrapposizione tra happy e gay non tra felice e gaio…

                    • Davide 1 ha detto:

                      Purtroppo e’ cosi’, nel doppio senso. In italiano non chiameresti un omosessuale “Gaio” sarebbe gia’ di per suo conto uno sfotto’. (non chiameresti neppure un sitema operativo “finestre”) ma la frase, e’ stata scritta perche’ contiene il doppio senso. Come un altra (sempre in inglese) che ho visto addosso ad un ragazzo, con scritto “Hot Male” con la grafica di “Hot Mail” prova a pronunciarle e vedere la differenza. Sono doppi sensi della lingua inglese.

                    • Davide ha detto:

                      Rimane il fatto che “hot mail” probabilmente non si sentirà offesa…

  • Ciro ha detto:

    FINALMENTE..DIO SIA LODATO!!!!