L’American Psychologist promuove l’attività religiosa per curare disurbi mentali

I disturbi mentali, compresa la depressione e l’ansia, possono essere curati e trattati anche con cambiamenti dello stile di vita, determinati anche per la guarigione di malattie come il diabete e l’obesità. Lo stabilisce Roger Walsh, psicologo della University of California e dell’Irvine’s College of Medicine. Walsh ha studiato gli effetti di quella che è chiamato il “Therapeutic Lifestyle Changes” o TLC (cioè il “cambiamento di vita terapeutico”). Il suo lavoro è stato pubblicato sull’American Psychologist, prestigiosa rivista dell’American Psychological Association (APA). «Cambiare lo stile di vita può offrire notevoli vantaggi terapeutici», afferma il ricercatore. Gli stili di vita presi in considerazione, associati a una maggior sanità psicofisica e  alleati alla guerra verso la depressione e l’ansia, sono: l’esercizio fisico, una dieta ricche di verdure, frutta e pesce, il contatto con la natura, buone relazioni interpersonali e il coinvolgimento religioso e spirituale. Rispetto a quest’ultimo, lo psicologo afferma che «aiuta a ridurre l’ansia, la depressione e l’abuso di sostanze stupefacenti, promuovendo uno stato di benessere». Sopratutto se ci si concentra sull’amore, sul perdono e sull’altruismo, cioè un’estrema sintesi del messaggio cristiano. La raccomandazione che l’American Psychologist fa ai terapeuti, in seguito a questo studio, è di «imparare sempre più i benefici del TLC e dedicare più tempo a promuoverlo tra i pazienti». Questo studio conferma un’infinità di precedenti ricerche (le stiamo raccogliendo in un’unica sezione) che dimostrano come la fede religiosa sia determinante per un sano sviluppo psicofisico. La notizia è apparsa oggi su ScienceDaily.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

10 commenti a L’American Psychologist promuove l’attività religiosa per curare disurbi mentali

« nascondi i commenti

  1. Micky ha detto

    Molto interessante. Anche perchè qualcuno sostiene anche che la fede sia un sorta di oppio da somministrare…e invece qui è affiancata allo sport e al rapporto con la natura, che non possono certo essere definiti oppiacei. Piuttosto sono comportamenti sani e benefici all’uomo. Qualcuno dovrebbe spiegarci il perché.

    • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Micky

      Si, anche io ho notato questo. Le ricerche su questa tematica sono pressoché infinite…addirittura si sono calcolati gli anni di vita in più per un religioso rispetto a un non religioso. Ricordo poi che in America quando si parla di religione ci si riferisce pressoché esclusivamente al cristianesimo, dato che le altre religioni coprono meno del 20% della popolazione.

  2. Lucy ha detto

    Quindi consigliano agli psicologi di promuovere anche il coinvolgimento delle persone nella vita di Chiesa? Dovremmo proporre a Pippo Odifreddi di cambiare stile di vita allora…

  3. LimoDj ha detto

    ma sbaglio o qualcuno dice che la fede sia attività per menti deboli? Ora l’apa la incoraggia proprio come antidoto alla mente debole…

    • Davide ha detto in risposta a LimoDj

      Il problema e’ stabilire che cosa e’ una “mente debole”.
      Se Hitler, Stalin, Pol Pot erano “menti forti” ben vengano le menti deboli.
      Prendiamo anche atto che la forza ed il vigore sono caratteristiche passeggere nel ciclo della vita umana, si passa da una all’altra e poi si muore.

      • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Davide

        Credo si parli di salute e benessere psico-fisico più che di capacità di forza e vigore.

  4. Fabrizio ha detto

    Interessante, una cura omeopatica!

    • Massimo Ponzoni ha detto in risposta a Fabrizio

      La cura omeopatica comporta l’assunzione di una sostanza. Mentre qui la fede religiosa è abbinata a comportamenti sani come l’attività motoria. Inutile sottolineare che se la fede religiosa allontana e cura i disturbi mentali, evidentemente è facile trarre (e l’articolo secondo me lo dice nelle righe) che l’ateismo li provoca questi disturbi. Non è un caso che i depressi e i tassi di suicidio negli atei siano almeno il doppio. No?

    • Mandi ha detto in risposta a Fabrizio

      Perché non la provi? Vai avanti con quel frustrante e masochistico ateismo?

    • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Fabrizio

      Una conclusione che gli psicologi non hanno tratto. Vedo che l’ideologia è dura a morire eh?

« nascondi i commenti