Stati Uniti sotto shock: nella clinica abortista bambini massacrati a forbiciate

Gli Stati Uniti sono sotto schock per una vicenda che riguarda ancora le cliniche abortiste.  Parlavamo l’altro giorno (cfr. Ultimissima 7/2/11) dell’ente abortista più importante del mondo, il Planned Parenthood, i cui dipendenti sono stati incriminati per favoreggiamento della prostituzione minorile. Ma sotto accusa è anche finito Kermit Gosnell, noto medico abortista di Philadelphia, specializzato in aborti tardivi da ben 30 anni, incriminato -assieme alla moglie e a nove suoi collaboratori- per la morte di una paziente, Karnamaya Mongar, e per aver ucciso sette bambini nati vivi nella sua clinica di salute, la Gosnell West Philadelphia Women’s Medical Society. La relazione della Grand Jury, reperibile qui, ha rilevato che i bambini sono stati fatti nascere per poi essere massacrati tagliando loro il midollo spinale con delle forbici. La crudeltà degli episodi ha spinto l’Arcidiocesi di Philadelphia ad intervenire dichiarando che: «Le ripetute azioni di Dr Gosnell e il suo staff sono ripugnanti e intrinsecamente malefiche nel loro disprezzo per la vita del nascituro e il benessere delle donne che hanno cercato i loro servizi. Siamo pronti ad assistere con servizi di supporto le donne che hanno subito questi aborti e siamo pronti ad offrire degna sepoltura ai bambini abortiti». Il procuratore distrettuale Seth Williams ha dichiarato in una nota che i bambini erano «vivi e in salute». Inoltre ha parlato della probabilità che centinaia di altri bambini siano morti nella clinica tra il 1979 e il 2010. Williams ha anche aggiunto che nell’incursione dell’FBI, gli agenti hanno trovato, sparsi per tutta la clinica, dei vasi con piedi di bambini, contenitori come brocche di latte, recipienti per cibo dei gatti e sacchetti, contenenti feti abortiti. Mobili e pavimenti erano macchiati di sangue e urina. Molti membri del personale sono stati  inoltre trovati privi di licenza. In un rapporto di 260 pagine, la grande giuria ha definito la clinica un «ossario per bambini». Il rapporto contiene vivide descrizioni delle procedure e foto dei bambini morti (o almeno dei loro resti). Come si è detto, la clinica abortista procurava frequentemente aborti a bambini di 24-32 settimane di gestazione, nonostante per le legge della Pennsylvania fosse vietato. Gli agenti dell’FBI hanno descritto la struttura abortista con termini come “deplorevole”, “sporca”, “disgustosa” e “insalubre, molto arretrata, orrenda”, si legge sempre nel rapporto. Un tanfo di urina riempiva l’aria mentre feci di gatto si trovavano sulle scale. I membri del personale (tra cul la moglie di Gosnell) sono accusati di omicidio, aborto illegale, cospirazione, racket, ostacolo dell’accusa, manomissione, ostruzione alla giustizia, furto con inganno, falsa testimonianza e corruzione di un minore. La giuria ha quindi proposto raccomandazioni per i governi statali e locali a prendere in considerazione la possibilità di modificare e disciplinare il lavoro all’interno delle cliniche abortiste. La notizia in Italia è apparsa su Informazione Libera e su Leggo.

Qui sotto il video apparso su un telegiornale americano.

22 commenti a Stati Uniti sotto shock: nella clinica abortista bambini massacrati a forbiciate

  • Magret ha detto:

    Ma che schifo!! Ma chiudete tutti questi nuovi campi di concentramento!!! Pro-choiche di trattare l’uomo peggio di un animale da cavia

    • Enrico ha detto:

      Già chi pratica l’aborto non può che odiare il genere umano. Le conseguenze sono queste…un disprezzo totale per la sua dignità. Peter Singer è il più coerente di tutti: non riconoscendo una dignità al feto, non la riconosce nemmeno al neonato e al disabile, proponendo l’infanticidio (non sto scherzando, basta una piccola ricerca su google, tipo “Peter Singer infanticidio”). Dal suo punto di vista come dargli torto, almeno lui è chiaro. Ma i pro-choiche si mascherano dietro la libertà della donna e poi la pensano chiaro e tondo come Singer.

    • RobyArrati ha detto:

      Concordo..sono i lager del nostro secolo

  • DaniloTosi ha detto:

    Via il finanziamento e tutta questo schifo pro-choiche chiude automaticamente!

  • sergio ha detto:

    Aborto ? Omicidio e purtroppo in tanti stati legalizzato. Stati e nazioni che si dicono democratiche.Legalizzando l’aborto, tante persone pensano che non ci sia nulla di male. MA E’ OMICIDIO contro un essere umano che non ha nulla per difendersi, anche la così detta legge è contro di Lui.

  • david ha detto:

    UN Dì SARà AL COSPETTO DI UN TRIBUNALE IN CRISTO GESù, LE SUE GINOCCHIA SI PIEGHERANNO IL GIUDIZIO VERRà NEL MODO E NELLA MISURA IN CUI HA OPERATO SIA NEL BENE COME NEL MALE. AMEN.

  • michela ha detto:

    mi fanno solo schifo non ci possono essere commenti a tutto cio

  • Luigi ha detto:

    Questo succede quando queste cose vengono lasciate in gestione a privati che pensano solo al guadagno e se ne fregano della dignità delle donne e dei feti.
    Non concordo con chi abortisce ma non mi permetto di giudicare chi lo fà.
    Meglio un sistema sanitario come il nostro che comunque garantisce assistenza alla donna prima, durante e dopo.
    O vi siete scordati le MAMMANE…

  • AndreaPanico ha detto:

    Ma vi rendete conto a FORBICIATE hanno ucciso questi poveri bambini , Madre Mia ( non voglio essere sacrilego)ma questo e’ oltre a tutta la malvagita’ dell’uomo , oramai stiamo arrivando in un tempo in cui l’uomo ridiventa bestia. D:

  • Mattia ha detto:

    Concordo con Luigi. Questi casi fanno orrore a tutti (non solo ai cristiani), ma non si può da questi generalizzare indebitamente. Un conto è un aborto praticato nei primi 3 mesi in una clinica una pubblica con tutte le garanzie del caso, un altro è invece un aborto tardivo praticato da privati senza scrupoli. Un conto è una donna che abortisce per stupro o a causa di complicazioni nella gravidanza che possono mettere a repentaglio la sua vita, un altro è invece una donna che abortisce per motivi futili (ma è un’esperienza così dolorosa che ritengo siano ben poche ad abortire con leggerezza). Non condivido in ogni caso i giudizi sommari e manichei di chi, come Enrico, accusa di odio contro l’umanità (!) chiunque pratichi l’aborto.

    • Massimo Ponzoni ha detto:

      Caro Mattia, in realtà chi pratica l’aborto tardivo o Peter Singer che sostiene l’infanticidio dei neonati è solo più coerente di te. Perché non si dovrebbe praticare l’aborto dopo i 3 mesi e invece è possibile prima dei tre mesi? Non c’è alcuna spiegazione medica. O credi davvero che passato il novantesimo giorno, oplà, per magia il feto diventa un bambino? Non c’è alcun cambiamente sostanziale nello sviluppo fetale e quindi non c’è un momento di svolta, come non c’è fra la notte e il giorno. E’ un percorso uniforme. Casi come quello dell’articolo dimostrano che anche partendo con un’impostazione come la tua le cliniche poi non ci mettono molto a dire: “Perché no?” e a praticare aborti tardivi o sopprimere neonati non voluti.

  • AndreaPanico ha detto:

    Ancora peggio!!! D:

  • Mattia ha detto:

    Il problema dell’aborto è legato a quello dell’origine della personalità. Per sapere, o anche solo ipotizzare, quando si forma la personalità si deve partire per forza di cose da una concezione pregressa di persona. Cosa si intende per “persona”? Quando inizia la vita “personale”? Sono domande difficilissime, a cui è inevitabile dare risposte plurime. C’è chi ritiene che solo il bambino già nato sia persona (in quanto interagisce direttamente con l’ambiente esterno); ma si tratta di una posizione estrema (come anche quella di Singer) che pochissimi atei condividono, talmente pochi che non credo facciano testo. Però anche l’idea che la persona ci sia già tutta fin dal concepimento mi sembra dura da mandar giù: com’è possibile che una cellula appena fecondata sia già sullo stesso piano di un bambino? Come può la personalità esaurirsi nel codice genetico del nascituro? Non è questo un materialismo di bassa lega che neppure voi condividete? Io – ma questa è la mia personalissima opinione – credo che sia difficile parlare di “persona” fintanto che nel feto non si riscontra la benché minima traccia di psichismo. In altre parole, ritengo (come già Tommaso d’Acquino) che la persona consista nell’individualità e nella razionalità (intendendo, con questa, forme minime di psichismo). Né l’una né l’altra si danno nei primi mesi. Fintanto che nel feto non si registra la benché minima attività psichica, non vedo in che senso potrebbe essere definito “persona”. Se voi avete una concezione di persona diversa, fondata unicamente sulla mera biologicità di un ovulo umano fecondato (e del suo DNA), la rispetto, ma vi ricordo che non è l’unica e che è legittimo pensarla diversamente….d’altro canto il dibattito filosofico su questi temi è ancora aperto. Ciò non toglie che l’aborto debba essere scoraggiato e prevenuto il più possibile, e a tal fine anche una buona istruzione sessuale e contraccettiva (stigmatizzata però dal papa) potrebbe essere di aiuto….

  • Massimo Ponzoni ha detto:

    Innazitutto il Papa non stigmatizza la contraccezione. Avverte che non è il metodo migliore, poiché occorre un’educazione sessuale basata sulla fedeltà di coppia. Ricercatori di Harvard gli hanno dato ragione proprio ieri: https://www.uccronline.it/2011/02/14/harvard-conferma-benedetto-xvi-contro-laids-meglio-la-fedelta-del-condom/

    Altra questione è la definizione di persona e la tua prudenza mi piace molto. Prima però non sono d’accordo su Singer. E’ un intellettuale molto condiviso e stimato nel mondo ateo, amicissimo di Richard Dawkins. Parli di forme minime di psichismo e mi sembra un pò generale…c’è comunque una sezione in questo sito che parla dell’aborto: https://www.uccronline.it/2010/11/28/aborto/ Credo che li troverai le motivazione per cui non sono pienamente d’accordo con te.

  • Mattia ha detto:

    Il papa non stigmatizza la contraccezione? E’ vero che non la mette sullo stesso piano dell’aborto, ma la considera cmq un peccato gravissimo (mortale). Fortuna che non tutti i credenti gli danno retta, altrimenti avremmo molte più gravidanze indesiderate e quindi anche molti più aborti. Al di là delle discussioni filosofiche sul tema di ciò che costituisce la “persona” (discussioni stimolanti, ma che potrebbero andare avanti all’infinito), serve anche un po’ di sano pragnmatismo per affrontare il problema dell’aborto. Molte donne abortiscono perché si trovano in condizione di difficoltà: occorre rimuovere le cause, in modo da renderlo un opzione a cui meno motivabile. Ricordo inoltre che gli aborti sono calati drasticamente (a parte un piccolo aumento iniziale) con la legge 194/1978, che non a caso parla anche di educazione e di prevenzione (punto che andrebbe cmq sempre perfezionato). Prima di questa legge (voluta dai radicali), quando vigeva il divieto, si abortiva ugualmente, anzi molto di più, ma di nascosto, clandestinamente, ricorrendo a mammane e a praticone senza scrupoli. Molte donne sono morte per questo, e con loro il loro feto. Grazie alla 194 (tanto osteggiata dalla chiesa) si abortisce molto meno, e in condizioni di sicurezza. Anche la vita delle donne è importante, non solo quella dei feti. Se l’aborto fosse ancora vietato, in tutti i casi, che diremmo ad una giovane ragazza che avuto la fortuna di essere stuprata e non vuole assolutamente mettere al mondo un figlio che non è nelle condizioni psicologiche di riconoscere? La abbandoneremo al suo destino? La lasceremo andare dalla mammane? Evidente che, per il problema dell’aborto, come per molti altri problemi concreti, debbano entrare in gioco anche considerazioni pratiche oltre che puramente filosofiche….

    • Massimo Ponzoni ha detto:

      QUindi sostieni che anche gli scienziati stigmatizzano il profilattico? Nel link è dimosrtato che i ricercatori di Harvard sono giutni alla stessa conclusione di Benedetto XVI. Attento perché se tocchi gli scienziati sei fuori dall’UAAR…Moltissimi credenti gli danno retta e infatti in Uganda l’AIDS è calata non per i tuoi preservativi che hai rovesciato sulla testa dei bambini africani ma sull’astinenza e sulla fedeltà alla coppia: http://it.wikipedia.org/wiki/Uganda#Aids Cioè le stesse parole del Papa. Ovviamente ora dirai che Wikipedia è controllata direttamente dalla Cei e tutte le sciocchezze che mi aspetto da voi…

      • Mattia ha detto:

        “Ovviamente ora dirai che Wikipedia è controllata direttamente dalla Cei e tutte le sciocchezze che mi aspetto da voi…”
        Mai detto una cosa del genere. Io cerco di dialogare pacatamente, ma di fronte a risposte sprezzanti e arroganti questa perdo la motivazione. Peccato, perché mi sembravi una persona disposta al dialogo. Invece non sei meglio di molti commentatori del sito dell’uaar. Ti saluto.

  • Mattia ha detto:

    Cmq per forme minime di psichismo intendo forme minime di attività cerebrale. Sulla base delle nostre attuali conoscenze, non si riscontrano prima del 5 mese. Considero però ragionevole il limite del terzo mese, perché più si va avanti più l’aborto diventa traumatico…

  • Michele ha detto:

    Che prima del 1978 si abortisse molto di più è assai discutibile. Lasciando perdere le cifre esagerate sparate in quegli anni (3-4 milioni annui), uno studio del 1977 (“La diffusione degli aborti illegali in Italia”) di Colombo, Bonarini e Rossi dell’università di Padova propone come cifra attendibile quella di 100.000 aborti clandestini annui tra il 1970 e il 1975, e forse anche meno.
    Inoltre per quanto riguarda le morti seguite all’aborto vengono in soccorso gli annuari statistici. Anche qua si sparava la cifra di 20-25mila donne morte ogni anno. In realtà nel 1972 le donne morte per complicazioni legate alla gravidanza e al parto (quindi non solo l’aborto) erano 409. L’anno dopo sarebbero state 370, seguendo un trend di costante diminuzione (550 nel 1969).
    C’è di più: uno studio del 1988 (“Maternità negata” di Gius e Cavanna) scoprì che il 32 per cento delle donne che avevano abortito non l’avrebbe fatto se non ci fosse stata la legge 194 a permetterlo.

  • Mattia ha detto:

    Non conoscevo questi dati. Io più volte ho letto, in qualunque testo che tratti della problematica dell’aborto, che gli aborti clandestini sono radicalmente diminuiti (dopo un piccolo picco iniziale nei primissimi anni che hanno seguito la legge, tra il ’78 e i primi anni ’80) con la 194. Non entro nel merito delle cifre precise degli aborti clandestini precedenti il 1978, ma mi sembra che sia generalmente assodato che questa legge, pur con tutti i suoi limiti, sia una buona legge. Credo che vada migliorata e soprattutto APPLICATA laddove parla di prevenzione e educazione alla sessualità responsabile. E non credo che l’utilizzo del profilattico o del contraccettivo possa essere additato come irresponsabile. Al contrario! irresponsabili sono i rapporti non protetti a rischio gravidanza indesiderata…