Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo

Gli storici concordano pienamente nel riconoscere alla Chiesa di Pio XI di aver condannato con decisione il razzismo, mentre molti le attribuiscono molta minore fermezza rispetto all’antisemitismo.

L’Osservatore Romano ha pubblicato uno stralcio del libro Vaticano, fascismo e questione razziale (Roma, Guerini 2010), nel quale sono riportate prese di posizioni dell’Osservatore Romano, periodico ufficiale della Città del Vaticano, contro l’antisemitismo. Ad esempio Guido Gonella il 25 dicembre 1937, citando l’ebreo convertito René Schwob, scriveva: «Vi è nell’antisemitismo trionfante qualche cosa che lo Schwob chiama “ignobile”. Ed è la lotta contro una razza semplicemente in nome di un’altra razza, la lotta contro una religione non perché è religione dell’errore ma semplicemente perché è una religione universalistica. In tutto ciò l’antisemitismo non è affermazione dello spirito, bensì una delle tante esaltazioni della potenza della carne contro lo spirito».

Il 4 marzo 1938 il quotidiano del Vaticano si chiedeva: «come esprimere l’enormità dell’oltraggio e della bestemmia che consiste nel vilipendere la razza ebraica?», e così via. All’indomani della promulgazione dei “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista” (5 settembre), Pio XI pronunciò il discorso più forte contro l’antisemitismo, arrivando a dire: «l’antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente siamo tutti semiti».

L’ateo Mussolini si scandalizzò e Claretta Petacci nel suo diario annotò le parole del Duce durante la riunione del Gran Consiglio dei fascismo del 18 ottobre seguente: «sdegnoso parla del “ghetto cattolico”, il Vaticano. Ribadisce il suo giudizio sul Papa: “nefasto”. Dice: “i pii sono funesti nella storia della Chiesa”. “Non posso concepire, che un Papa abbia detto: noi siamo spiritualmente dei semiti».

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