Pedofilia: Wall Street Journal e Washington Post in difesa di Benedetto XVI

Il Cardinale Ratzinger ha fatto più di chiunque altro per tenere dei reati commessi. Questo è il titolo dell’articolo con il quale ieri è sceso definitivamente in campo in difesa di Benedetto XVI anche  uno dei quotidiani più diffusi al mondo, il Wall Street Journal. Ridimensionando il fenomeno degli abusi sessuali e argomentando il caso Murphy, si afferma: «L’uomo che ora è papa ha riaperto i casi che erano state chiusi, ha fatto più di chiunque altro per processare i casi di reati commessi, e divenne il primo papa ad incontrare le vittime». Il direttore, Robert Murdoch, attraverso le sue penne più prestigiose, Peggy Noonan e William McGurn (scrittore dei testi dello stesso Murdoch e autore dell’articolo proposto), ha ingaggiato una lotta senza quartiere con le falsificazioni del “New York Times”. Avvenire si accorge della presa di posizione e titola: “Wall Street Journal: il Papa fu durissimo contro i pedofili”, anche Sandro Magister ne scrive su L’espresso.

Il vaticanista Paolo Rodari, rende pubblico il clamoroso errore del New York Times in un articolo titolato: Quello che il NYT non traduce. Sorpresa, il Vaticano non insabbiò su Murphy. Tutta colpa del computer?.

Oggi anche il The Washington Post apre con il suo editorialista Michael Gerson: «Lungi dall’essere indifferenti o complici, l’allora cardinale Joseph Ratzinger è stato tra i primi a Roma a prendere sul serio lo scandalo pedofilia. Il futuro papa non ha avuto responsabilità nell’indagine della maggior parte dei casi di abusi sessuali. La chiesa è diventata più attiva nella rimozione sacerdoti abusivosia attraverso processi canonici e l’azione amministrativa».

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Un commento a Pedofilia: Wall Street Journal e Washington Post in difesa di Benedetto XVI

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  1. vincenzo borgogno ha detto

    ottima e onesta informazione
    complimenti
    vincenzo2010

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