Albert Einstein, dopo il nazismo ritornò alla fede biblica

Filosofia, religione e politica in Albert Einstein«Diversi autori riportano dell’allontanamento di Einstein dalla Bibbia e dalla fede ebraica, ma preferiscono tacere sul “ritorno”». Tra le tante, forse è stata questa la scoperta più interessante dell’ultimo lavoro dell’apprezzato scrittore e saggista Francesco Agnoli, intitolato Filosofia, religione e politica in Albert Einstein (Edizioni Studio Domenicano 2015).

Si spiega, dunque, la compresenza di tante riflessioni di Albert Einstein su Dio, sulla morale, sulla mente creatrice dell’universo, ma anche sul rifiuto di un Dio personale, sul definirsi panteista (salvo poi scrivere la famosa frase: «Io non sono ateo e non penso di potermi chiamare panteista…»). La sua vita, come quella di tutti, è stata un percorso, non immune da frasi, posizioni e pensieri contraddittori. Tanto che Walter Isaacson, uno dei maggiori biografi del celebre fisico tedesco, ha scritto: «Per tutta la vita respinse l’accusa di essere ateo […], anzi, tendeva piuttosto ad attaccare gli atei, ad essere più critico verso gli scettici, che sembravano privi di umiltà e di senso di meraviglia» (W. Isaacson, Einstein. La sua vita, il suo universo, Mondadori 2008, p.376).

Quel che emerge dal volume di Agnoli è un profilo inedito del padre della relatività, appassionato di violino, che amava suonare nel convento francescano di Fiesole (Toscana) assieme a padre Odorico Caramelli, con il quale mantenne un rapporto epistolare anche negli ultimi anni di vita. Era di «una umiltà naturale e spontanea», ricordò padre Caramelli. «E se pure non era cattolico, andava volentieri in chiesa perché gli piaceva stare con Dio, in cui credeva. È venuto spesso a San Francesco. Prima mi ascoltava suonare, poi si decise e portò un violino e, strimpellando come sapeva fare lui, si faceva accompagnare da me all’organo. Di notte scendeva nel bosco del convento, e, seduto sul muricciolo della cisterna etrusca, suonava alla luna. Una volta, dopo che lo ebbi accompagnato in una Sonata di Bach, si commosse tanto che mi buttò le braccia al collo, quasi in pianto». Traspare bene la sua riverenza verso la filosofia, il desiderio di «risolvere il mistero dell’Universo», «il mistero che il libro della natura racchiude» (A. Einstein, L. Infeld, L’evoluzione della fisica, Bollati Boringhieri 2014, p.13-18). Nessun relativismo, è falsa la citazione “tutto è relativo” che gli si attribuisce, sempre Isaacson ha ricordato che «Einstein si sarebbe scandalizzato, e più tardi lo fu, della sovrapposizione di relatività e relativismo. Alla base di tutte le sue teorie, e anche della relatività, c’era una ricerca di invarianti, di certezze, di assoluti. Soggiacente alle leggi dell’universo, secondo Einstein, c’era una realtà armoniosa, e lo scopo della scienza era scoprirla» (W. Isaacson, Einstein. La sua vita, il suo universo, Mondadori 2008, p.9).

L’ebreo Einstein venne perseguitato dai nazisti, accusato oltretutto di una grave e singolare colpa. Lui, assieme al sacerdote cattolico Lemaître, al fisico cristiano Heinseberg, all’astrofisico quacchero Sir Eddington e a molti altri, sarà definito dai sovietici un “oscurantista”, reo di essere influenzato da una visione religiosa e biblica del cosmo, travestita da dottrina scientifica. Questo perché la nuova fisica e la nuova cosmologia disturbavano il materialismo dialettico e il pensiero di Democrito, promuovevano l’inizio della materia e dell’universo, la sua finitezza spaziale. Tanto che nel 1934, il fisico Ettore Majorana, scriverà: «con la nuova fisica la scienza ha cessato di essere una giustificazione per il volgare materialismo» (cit. in R. Finzi, Ettore Majorana: un’indagine storica, Storia e letteratura 2002, p. 48). Molto interessante anche la descrizione dell’amicizia tra Einstein e padre Lemaître, la stima e l’aiuto reciproco, tanto che il fisico tedesco sostenne la candidatura del sacerdote belga all’importante premio Franqui.

Certamente i capitoli più intensi sono quelli sul pensiero religioso di Einstein, formatosi nelle scuole cattoliche tedesche. L’allontanamento dall’ebraismo avvenne a causa dell’insofferenza delle prescrizioni farisaiche e da esperienze personali non positive, a cui seguì l’avvicinamento al panteismo spinoziano, alla «convinzione legata al sentimento profondo dell’esistenza di una mente superiore che si manifesta nel mondo dell’esperienza», che «costituisce per me l’idea di Dio» (A. Einstein, Come io vedo il mondo, Newton, 1984, p. 35). Nasce in lui la consapevolezza che «le idee più belle della scienza nascono da un profondo sentimento religioso, in assenza del quale resterebbero infruttuose» (citato in A. Pais, Einstein è vissuto qui, Bollati Boringhieri 1995, p. 112). Quello di Einstein, influenzato da Spinoza, non è un Dio Padre, un Dio personale che ha rivelato agli uomini una legge morale. Eppure, è al contempo appassionato de I Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, libro incentrato sul Dio cristiano. «Occorre evitare di considerare il grande scienziato un filosofo sistematico, sempre coerente, con una visione dell’esistenza statica nel corso degli anni», spiega Agnoli. «La domanda religiosa attraversa tutta la vita di Einstein, e la risposta non è sempre identica, né è sempre nitida e precisamente delineata» (p. 40). Spinoza lo conosceva superficialmente, arrivando a contraddirlo più volte come annotato dal suo amico e fisico cristiano Freeman Dyson, suo successore all’Institute for Advanced Study di Princeton: «Einstein fu una figura importante nella storia della scienza, e fu un fermo credente nella trascendenza» (F. Dyson, Lo scienziato come ribelle, Longanesi 2009, p. 30).

Il vero cambiamento avvenne nella terza fase della sua vita quando, come scrive Paolo Musso, docente di Filosofia della Scienza presso l’Università dell’Insubria, si osserva un «progressivo spostamento del baricentro della spiritualità einsteniana verso le grandi religioni storiche e in particolare verso la tradizione ebraico-cristiana» che giunge, «in alcuni momenti, addirittura a suggerire la necessità di una qualche sorta di rivelazione per fondare i valori morali e religiosi», e che convive con «l’originaria tendenza panteista» (P. Musso, La scienza e l’idea di ragione, Mimesis 2001, p. 263). Sono i drammatici fatti storici della sua epoca che convincono Einstein ad affermare l’uguaglianza tra gli uomini e una legge morale universale, quindi, di fatto, ad allontanarsi dal pensiero spinoziano, riappropriandosi delle sue origini ebree. Nel 1939 arriverà a scrivere: «I più alti principi su cui si fondano le nostre aspirazioni e i nostri giudizi ci vengono dalla tradizione religiosa giudaico-cristiana. Non c’è spazio in tutto ciò per la divinizzazione di una nazione, di una classe, e meno che mai di un individuo. Non siamo tutti figli di uno stesso Padre, come si dice in linguaggio religioso?». Lo scopo che ha il nazismo, «non è solo sterminare noi, ma insieme a noi distruggere anche quello spirito, espresso nella Bibbia e nel Cristianesimo, che rese possibile l’avvento della civiltà nell’Europa centrale e settentrionale» (A. Einstein, Pensieri, idee, opinioni, Newton 2004, p. 26 e 216). E’ Hitler a portarlo a riabbracciare le sue radici spirituali, rivaluta il pensiero teologico medievale e le scuole clericali, da cui nacquero le università e, commentando l’Antico Testamento e la storia del suo popolo, chiederà di «tenerci saldi a quell’atteggiamento spirituale nei confronti della vita». Perché l’«indebolimento del pensiero e del sentimento morale» odierno, causa «dell’imbarbarimento dei modi della politica del tempo nostro», è connesso all’indebolimento del «sentimento religioso dei popoli nei tempi moderni» (A. Einstein, Pensieri, idee, opinioni, Newton 2004, p. 22 e 212).

A Spinoza e Macchiavelli preferì Mosè e il libero arbitrio, elogiando la possibilità che l’uomo ha di «influenzare la propria vita e in questo processo possono avere una funzione il pensiero e la volontà coscienti». L’Einstein maturo, commenta Agnoli, alla fine di una serie di citazioni del pensiero del celebre fisico, «critica apertamente, benché implicitamente, il darwinismo sociale, l’idea secondo cui la vita morale dell’uomo si risolve, come nelle bestie, nell’obbedire all’istinto di sopravvivenza e nel partecipare alla lotta per la sopravvivenza del più forte; rinnega del tutto il determinismo tipico dell’evoluzionismo di stampo materialista e panteista ed afferma la libertà, contro il “fato crudele”, contro l’idea dell’uomo figlio dei suoi geni e della sua biologia, dell’inconscio, del determinismo materialistico, e di tutte le moderne riproposizioni del Fato e della Necessità antichi» (p. 118). Per cui, si può dire, che «certamente l’ Einstein della maturità è tornato ad assomigliare al giovane ragazzo infervorato dalla fede biblica, non senza che la passione per Spinoza, attraversata e continuamente rivista, mostri ancora la sua influenza» (p. 119).

Nel libro di Francesco Agnoli, recensito positivamente anche dall’Almanacco della Scienza del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), viene inoltre ricostruito il rapporto del celebre fisico con il pacifismo militante, che rinnegò sopratutto perché spesso strizzava l’occhio all’ideologia marxista e sovietica, portandolo dopo il 1933 ad aderire al concetto di guerra “giusta”. Il noto saggista dedica anche molto spazio ai suoi colleghi (alcuni anche amici) scienziati (da Max Planck a Thomas Mann, da Kurt Gödel a Bertrand Russell), in particolare Arthur Eddington, a cui è dedicato un intenso capitolo, nel quale si ammira la profonda fede cristiana di uno dei più importanti astrofisici degli ultimi secoli. Una fede, non cristiana ma certamente biblica, che lo stesso Einstein ribadirà pochi giorni prima di morire, scrivendo alla famiglia del defunto amico Michele Besso: «Ecco che ancora una volta mi ha preceduto, seppur di poco nell’abbandonare questo strano mondo. Tutto questo non ha nessun valore. Per noi fisici credenti (für uns glaubige Physiker) la distinzione tra passato, presente e futuro si equivale ad una illusione, per quanto essa sia ostinata» (A. Einstein, Lettera alla famiglia Besso, 21/3/ 1955). Due mesi dopo, morirà anche lui.

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

126 commenti a Albert Einstein, dopo il nazismo ritornò alla fede biblica

« nascondi i commenti

  1. Fefaz ha detto

    Ottimo articolo!

  2. sara ha detto

    Si molto Bello.

    Questi io li chiamo uomini UNICI..
    Un vero Genio.

    Una sua frase Che dovrebbe essere incisa nei nostri tempi, soprattutto per la Scienza( se cosi’ la chiamerebbe ancora Einstein..)Che oggi sfida le leggi della natura e’:

    “DIO NON GIOCA A DADI CON L’UNIVERSO”

    • pendesini alessandro ha detto in risposta a sara

      “DIO NON GIOCA A DADI CON L’UNIVERSO”…..

      A questa frase di Einstein molto discutibile, rispose S.Hawking dicendo che « non solo (dio) non gioca a dadi, ma li lancia la dove nessuno puo’ vederli »….Non a torto poiché nel mondo delle particelle le equazioni della fisica quantistica sono deterministiche, e qui non sembra esserci dei dubbi : l’evoluzione temporale degli stati di un sistema è sempre governata da equazioni differenziali che, dato una condizione iniziale, determinano senza ambiguità lo stato finale . Ma, -ed è questo il punto critico-, un indeterminismo appare quando si tratta di effettuare una connessione tra queste equazioni e i fatti sperimentali !

      • Fefaz ha detto in risposta a pendesini alessandro

        In realtà hawking ha detto quella frase in riferimento all’indeterminismo quantistico (vedi rapporto tra Einstein le scoperte di fisica quantistica, paradosso EPR, etc) e all’esistenza dei buchi neri (la dove nessuno può vederli).

      • lorenzo ha detto in risposta a pendesini alessandro

        Affermare che « non solo (dio) non gioca a dadi, ma li lancia la dove nessuno puo’ vederli »…, è, mi dispiace per S.Hawking, un non senso.

  3. hicetnunc ha detto

    non si può credere in Dio perché ci crede Einstein. E se questo accade non si crede in Dio ma nell’autorità della scienza in materia di religione.

    • Gianfranco ha detto in risposta a hicetnunc

      Giusto. Però quella descritta nell’articolo è una testimonianza. Per i cristiani la Fede è un dono ed è sempre bello vedere quali strade sceglie Dio per insinuarsi nel cuore dell’uomo. Diceva San Tommaso d’Aquino che puoi razionalmente convincere un uomo dell’esistenza di Dio, però ci vuole troppo tempo. E nel frattempo ci saranno tanti agnostici e atei da convincere utilizzando la ragione. E’ una strada percorribile ma improba. Bene, il fatto che ci siano sempre tantissimi credenti è la prova della Grazia, perchè è Dio che si insinua nel loro cuore portandoli alla Fede.

    • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

      Nessuno afferma che si crede in Dio perché ci crede uno scienziato, ma che si può benissimo credere in Dio ed essere un autorevolissimo scienziato.

      • hicetnunc ha detto in risposta a lorenzo

        se si pensa che non si può “benissimo credere in Dio” essendo autorevolissimi scienziati allora sta già credendo più alla scienza che a Dio e se qualcuno si convince che non è così leggendo un articolo o un libro come quelli, di che cosa si convince? che la scienza dà il via libera alla fede, sarà una fede in Dio mediata dalla fede nella scienza. Per esempio sarà una fede che non crede nell’astrologia, mentre Tommaso D’Aquino, dottore della Chiesa, ci credeva. “Astra inclinant…”

        • Gianfranco ha detto in risposta a hicetnunc

          È una bufala. Ls frase è erroneamente attribuita Tommaso d’Aquini. Ma lui non la disse mai

          • hicetnunc ha detto in risposta a Gianfranco

            -http://www.vittoriomessori.it/blog/2014/04/21/gli-astri-celesti-ci-parlano/-

            non fidarti di Messori allora

              • hicetnunc ha detto in risposta a Gianfranco

                insomma si capisce che credeva all’influsso degli astri… Einstein non ci credeva, ragionando da fisico moderno. In un’introduzione all’opera Johannes Kepler scrisse: “Il lettore faccia attenzione ai commenti [di Keplero] sull’astrologia. Dimostrano che il nemico interno, conquistato e reso innocuo, non era ancora completamente morto.” In quanto fisico non potette sostenere l’astrologia perché la fisica può ammettere solo quello che può afferrare. Se ha cominciato a credere a Dio in tarda età non credo l’abbia fatto sulla base dei suoi studi sulla fisica. Dunque quello che pensa il genio della Fisica Einstein su Dio non è più rilevante di quanto potrebbe pensarne il genio degli scacchi Bobby Fischer. Quando la fisica potrà ammettere l’influenza degli astri allora potrà ammettere Dio.

        • lorenzo ha detto in risposta a hicetnunc

          Diceva un tale che lo scienziato studia le tecnica ed i colori utilizzati dall’Autore di quell’opera d’arte che chiamiamo universo.

    • Fefaz ha detto in risposta a hicetnunc

      Nessuno ha mai detto una cosa simile. Anzi, è il contrario: si sente dire che fede e scienza sono in contrasto e sono inconciliabili o che avere fede è sinonimo di “irrazionalità” e in tutta risposta si evidenzia come anche geni del calibro di Einstein fossero credenti.
      Tra l’altro in rete alcune frase di Einstein vengono estrapolate e rigurgitate fuori contesto oppure vengono inventate completamente (senza mostrare uno straccio di fonte) per farlo apparire tutt’altro che credente, basta cercare su google “Albert Einstein on god” e si trova un sacco di schifezza e disinformazione. Ergo, va solo che bene promuovere la diffusione della verità in questo contesto.

      • hicetnunc ha detto in risposta a Fefaz

        il problema è che i geni del calibro di Einstein non sono sinonimo di razionalità nel senso più ampio, della razionalità che non dovrebbe poter contraddire la fede in Dio, dato che non si sono occupati di metafisica ma di fisica e non si può (è la mia opinione) affidare alla fisica la fede in Dio

        • Fefaz ha detto in risposta a hicetnunc

          Non ci vedo un problema. Semplicemente mi fa piacere che anche un genio del calibro di Einstein nella sua vita sia giunto a riconoscere l’esistenza di un creatore pur avendo scelto un percorso scientifico per indagare il creato il quale si occupa solamente di analizzare dell’esperienza sensibile secondo un metodo specifico. Anche a dimostrazione del fatto che che anche chi ha dedicato la propria vita alla scienza avendo conseguito enormi successi riconosca che essa non possa spiegare tutto.

          • pendesini alessandro ha detto in risposta a Fefaz

            Vorrei fare notare che Einstein scrisse nella sua autobiografia: « Io non credo in un Dio personale, non l’ho mai nascosto e l’ho sempre detto chiaramente » ; ma anche : « Gli uomini dovrebbero essere compatiti o biasimati (à pleindre in francese) se dovessero essere frenati dalla paura della punizione o speranza di una ricompensa dopo la morte »….

            • sara ha detto in risposta a pendesini alessandro

              Infatti da buon Ebreo non avrebbe mai potuto credere in un Dio cristiano ma solo in un Dio assoluto.

              Deus Ex machina.

            • Fefaz ha detto in risposta a pendesini alessandro

              E qual è il problema? Ha letto l’articolo? Einstein è stato nella sua vita è sempre stato deista, semplicemente si allontanò dalla fede nel Dio biblico preferendo quello di Spinoza per poi riavvicinarsi al primo, per questo si hanno alcune affermazioni che si contraddicono.

    • sara ha detto in risposta a hicetnunc

      Ciao HICE..

      Te l’hanno mai detto che somigli ad uno
      “schiaccino”?:)…

      Pero’ sei quella bella Voce fuori campo Che rende Il Coro cosi’ melodico..

  4. Alberto Stelvio ha detto

    Davvero Sara, Einstein è stato davvero un genio, infatti tornò proprio alla fede biblica sopratutto quando disse:

    “Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un’incarnazione delle superstizioni più puerili”

    “neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell’eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura.”

    Ma che razza di articoli che scrivete, mentire alla luce dal sole…bah..

    • Corum22 ha detto in risposta a Alberto Stelvio

      Peccato che è proprio scritto all’inizio dell’articolo, ci sono tante citazioni di Einstein che si contraddicono, ci fu una fase in cui rifiutò il Dio morale e personale, allergico alla religione ebraica. Ci fu un periodo, quello della maturità, in cui ritornò all’origine e mise da parte Spinoza. Basta leggere l’articolo…

    • sara ha detto in risposta a Alberto Stelvio

      Puoi prendere le “parti” di Einstein che piu’ t’aggradano per confutare le tue tesi..si sa’ Che quando la mente e’ offuscata da una idea si tende ad interpretare tutto in quell’unico senso..

      L’idea diviene come un cancro Che limita la reale percezione delle cose..il filtro di misura.

      Sono infatti convinta Che se ad un Ateo apparisse il Vero Cristo egli inizierebbe a prendere Psicofarmaci..

      A me piace pensare ad Einstein dal mio misero punto di vista..convinta Che l’amore sincero per la scienza e la brama della conoscenza delle cose lo abbia portato a credere Che la materia non ha fine e se e’ infinita qualcosa oltre la materia ci sara’..

      Come minimo un principio di dubbio sorgerebbe a chiunque, parlando di genialita’…

      • hicetnunc ha detto in risposta a sara

        dal mio misero punto di vista..

        sarebbe bello che tutti avessero più consapevolezza del proprio “misero” punto di vista, senza agitarsi per imporlo come se fosse, più che misero, universalmente valido. Pensare questo non significa accettare che si calpesti e non si difenda quel poco che si è capito, al contrario significa difendere il punto di vista misero dalla parte misera di quello meno misero. Anche il pensiero più misero ha infatti una parte valida, come il pensiero meno misero, solo che è più piccola. Ma accade sovente che chi ha il pensiero più misero si faccia assogettare da chi ha quello meno misero senza esserne minimamente arricchito e questo accade quando è la parte misera del pensiero meno misero ad imporsi sulla parte valida del pensiero più misero.

    • pendesini alessandro ha detto in risposta a Alberto Stelvio

      Infatti !
      Sarebbe interessante avere l’opinione di Max (fisico) sulla dubbia veridicità storica di certe affermazioni dell’articolo !

    • lorenzo ha detto in risposta a Alberto Stelvio

      Va benissimo il copia-incolla di talune citazioni di Einstein, e qiundi?
      Ma lo hai letto l’articolo prima di commentare a vanvera?

  5. sara ha detto

    http://www.tempi.it/se-per-sei-scienziati-su-dieci-ce-accordo-tra-scienza-e-fede#.VxENlcNH7IY

    Il dato interessante per me e da approfondire sarebbe che: 6 scienziati su 10 credono…

    Come sempre i dati sono la Cosa Che contano perche’ ci impongono di porci un interrogativo sul fenomeno Espresso col dato stesso.

    E quindi la domanda vera da porsi , come sempre non e’ nel cercare di sminuire la correlazione tra le due sfere( scienza e fede) ma chiedersi piuttosto:

    Perche’ mai questi due sistemi, all’apparenza in antitesi e contrasto tra loro, invece, si intersechino alla perfezione nella maggior parte dei casi, in maniera cosi’ armonica da convivere?

    Stasera provero’ a dare una risposta…se ho tempo.

    • Fefaz ha detto in risposta a sara

      Perchè c’è sempre più gente che, a seguito dello studio dell’universo al fine di descriverne le leggi che lo ordinano, trovano sempre meno convincente che tale ordine sia apparso per caso o da un nulla che ha come caratteristica intrinseca la comparsa del tutto.

      • andrea g ha detto in risposta a Fefaz

        Certo, affermare, come fà il pensiero ateistico, che il nulla (il non esistente) sia un “niente dotato
        di un’intrinseca caratteristica creatrice” è un’idea che può avere sua valenza unicamente in un ambito
        delirante.

        • hicetnunc ha detto in risposta a andrea g

          la citazione da te riportata appartiene a qualche ateo o nasce dal nulla (l’ateo non esistente) della tua inventiva?

          • Fefaz ha detto in risposta a hicetnunc

            Appartiene a tutti coloro che seguono una fede ateistica, spesso senza rendersene conto visto che è una conseguenza logica implicata dalle loro affermazioni.
            O c’è una causa prima, eterna, autosussistente da cui dipendono le caratteristiche intrinseche alla materia, oppure si afferma che le caratteristiche intrinseche alla materia “ci siano e basta” e siano il risultato del nulla o del caso che ha una intrinseca capacità creatrice. Lo ha detto anche Margherita Hack in un dibattito “c’è chi ci vede la mano di Dio..e c’è chi come me pensa che la materia abbia determinate caratteristiche intrinseche” (chiedo scusa se la citazione non è riportata fedelmente parola per parola ma il senso è quello).
            Inutile dire quanto la seconda ipotesi non risolva nulla.

          • andrea g ha detto in risposta a hicetnunc

            Nasce dalla constatazione che, negando Dio, si debba necessariamente credere che
            l’esistente sia emerso dal nulla.
            Come dice un’icona del pensiero ateistico, l’illustre Stephen Hawking:
            “l’universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente” e dunque
            “non è stato Dio a crearlo”-
            Proprio così parlò Stephen Hawking-

            • andrea g ha detto in risposta a andrea g

              Per questo il pensiero ateistico è intriso di livore immaturo:
              esso nasce dall’orgoglio di non volersi inginocchiare davanti a Colui
              da cui tutti riceviamo vita, ma non è in grado di spiegare come
              e perchè esista qualcosa anzichè il nulla.

              • sara ha detto in risposta a andrea g

                Concordo..
                Di fatti esiste la Scienza al servizio dI Dio e permessa da Dio e lo scienzismo: Ideologia scientifica Che si prefigge lo scopo du trovare risposte certe a questioni non provabili, al servitio della menzogna.

                La stessa teoria del big bang o dell’evoluzionismo( firmato da Darwin e dedicata a marx..) mette in evidenza come si cerchi di dare spiegazioni bizzarre e facilmente contrastabili, per sdoganare dubbi in merito alla possibilita’ anche solo remota di non poter dare a tutto una risposta. Quindi constatare un limite umano.
                Ma questo non farebbe altro che confermare il limite umano(scienza) rispetto al conoscibile.
                Teorie Che impongono l’essere studiate come vere e come scienza, senza prove, anzi se si facesse una Bella ricerca storica sull’evoluzionismo( Che va distinta dall’evoluzione: La quäle esiste ma con differenze ben precise..) si scoprirebbero non poche incongruenze.

                Per di piu’ ogni medico, anche importante Che abbia osato criticarne la veridicita’ e’ stato radiato come scienziato( uno di questo e’ molto famoso, ma non ricordo il nome e il suo libro e’ fuori produzione..).

                Dunque come potete vedere anche la scienza ha due facce al servizio di due padroni.

                Ma senza andare troppo lontano se si considera che oggi la medicina viene usata per convalidare questioni puramente ideologici negando la verita’ Sulla Vita, lo sviluppo embrionale e psicofisico del Bambini, il mondo maschile e femminile ecc…di esempi se ne potrebbero fare in quantita’..

                Ecco Che la scienza diventa come La Sindone:

                Piu’ essa avanza con la tecnologia piu’ si scoprono sempre piu’ prove Che attestano una Verita’ assoluta di fondo Che pero’ rischia di riportarci alla questione iniziale:
                Il dubbio sull’esistenza.

                • andrea g ha detto in risposta a sara

                  Assolutamente sì Sara-la scienza, se priva di pregiudizi ‘scientisti’
                  (l’orgoglio nevrotico)
                  non fà altro che spiegare i nessi tra le cause seconde e
                  rimandare così alla Causa prima, Colui che tutto ha posto
                  in essere.

                  • sara ha detto in risposta a andrea g

                    Certo..per non parlare dei soldi impiegate su ricerche assurde..in Cui la scienza non e’ piu’ al servizio del bene dell’uomo ma ha come obiettivo sdoganarne i principi..

                    Per esempio:

                    Sti soldi continuamente impiegati alla ricerca dell’ANELLO MANCANTE TRA UOMO E SCIMMIA!!!..Lusy, Susy, Musy… Ma la volete piantare!..idioti. Non esiste.

                    O i soldi impiegati nella ricerca sui gender per cercare du dimostrare che uomo e donna sono anatonicamente uguali in tutto.

                    Qualcuno nell altro post diceva giustamente, perche’ l’ UAAR si ostina a voler dimostrare a tutti i costi l’inesistenza di qualcosa a cui non Crede?..impiegando tutte le Energie verso quell’unica direzione?..

                    Perche’ si comporta come lo scienzismo nei confronti di Dio.

                    • andrea g ha detto in risposta a sara

                      “Sti soldi continuamente impiegati alla ricerca dell’ANELLO MANCANTE TRA UOMO E SCIMMIA!!!
                      ..Lusy, Susy, Musy…”
                      Proprio così, l’ottusità ateistica procede dall’ossessione del cercare di dimostrare che Dio
                      non c’è, e non riuscendoci (ovviamente) diviene progressivamente più rabbiosa.
                      Ecco perchè non c’è nulla di più triste e sciocco del pensiero ateistico-

                    • sara ha detto in risposta a andrea g

                      L’ateo non e’ sciocco..

                    • pendesini alessandro ha detto in risposta a sara

                      Cara Sara :
                      -Mi conceda di farle notare che l’uomo dal punto di vista scientifico/antropologico, non è altro che una scimmia epifenomenale della specie umana ! Non di certo considerato una creatura divina e ancora meno perfetta –particolarmente sotto profilo biologico-, come certi pretendono. Le lacune dell’organismo umano non solamente esistono, ma lo penalizzano a volte molto seriamente ! Si guardi in giro, in certi ospedali, e (forse) capirà….

                      -Ma chi sarebbero questi « scienziati » che pretendono dimostrare che la donna e l’uomo sono ANATOMICAMENTE uguali ?

                    • sara ha detto in risposta a pendesini alessandro

                      Per Alessandro:

                      https://m.youtube.com/watch?v=2qx6geFpCmA.

                      A seguito di questo documentario, sopra riportato Norvegese, furono sospesi i fondi per
                      la ricerca ai Dipartimenti
                      del Gender

                      http://m.ilgiornale.it/news/2015/12/04/tra-10-anni-gli-uomini-potranno-partorire-grazie-al-trapianto-di-utero/1201540/

                      Questo invece qui sopra e’ una notizia recente Che usci’ su tutti i giornali qualche mese fa…
                      Tu questa ricerca a Tale finalita’ come la chiami?..

                      Per quanto riguarda l’UOMO-SCIMMIA non ti rispondo nemmeno…

                      Per quanto riduarda gli ospedali:

                      C’E’ PIU’ DIGNITA’ NELLA SOFFERENZA DI UN UOMO CHE NELLE VUOTE PAROLE DEL PERBENISMO MODERNO..

                    • andrea g ha detto in risposta a sara

                      Non giudico la persona, ma Gesù dice di valutare con retto giudizio:
                      il pensiero ateistico è una sciocchezza, dato che si incaponisce
                      nel voler dimostrare che dal nulla viene il tutto, e simili amenità-
                      (siamo al borderline con la barzelletta)-

                  • Vincent Vega ha detto in risposta a andrea g

                    È vero Andrea. Alcuni filosofi (e, in genere, gli atei) sostengono che la materia sia la causa prima, in altre parole che sia sempre esistita, non che sia emersa dal nulla.
                    Il problema è che la materia non ha le caratteristiche di un ente eterno, ovvero l’immutabilità. Il mutevole non è autofondante, l’immutabile si. Ma la materia (come anche l’energia) è mutevole eccome, perciò non si spiega con se stessa.

                    Questo il tomismo lo spiega bene, e nessuno é riuscito a confutarlo.

                    • Fefaz ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Già e poi mi tocca leggere in giro che Stephen Hawking, sulla base delle conoscenze della fisica quantistica (che tra l’altro danno adito a tutt’altro che concezioni deterministiche e materialistiche dell’universo, come le considerazioni sul ruolo della coscienza/osservatore nell’universo) e del vuoto quantistico, ha confutato Dio.

                    • andrea g ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Sì, è così-
                      E’ da notare che è sufficiente una mente aperta per riconoscere la ovvietà:
                      che dal nulla, nulla possa procedere: si può essere analfabeti e riconoscere
                      codesta semplice verità, e si può essere plurilaureati, ma dominati dall’orgoglio,
                      e arrampicarsi sugli specchi della più totale insensatezza.

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Si Andrea. Come ti ho detto gli atei risolvono quella contraddizione dicendo “ma chi l’ha detto che l’universo viene dal nulla? Semplicemente è sempre esistito, esattamente come voi dite che è sempre esistito Dio”, in genere loro la risolvono così.

                      Il punto è che ciò non è possibile, perché l’universo è composto di materia ed energia in mutamento, e ciò che è mutevole è, per definizione, causato (altrimenti la mutevolezza ne precederebbe l’esistenza, cosa del tutto impossibile), perciò dire che l’universo è sempre esistito non regge al vaglio della ragione. 🙂

                      Semplicemente non ha gli attributi di un ente immutabile.

                      Diciamo che Dio è l’infinito immutabile necessario a fondare il finito universale, ed è ciò che mantiene l’universo nell’essere. In effetti per il tomismo Dio non ha “creato” il mondo, ma CREA il mondo, hic et nunc.

                    • pendesini alessandro ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Cara Sara:
                      Nel 1619, un sacerdote italiano, Giulio Cesare Vanini ebbe la lingua strappata, in seguito strangolato e bruciato sulla pubblica piazza di Tolosa, per aver suggerito che gli uomini discendono dalle scimmie e negato l’immortalità dell’anima ! Il solo sbaglio che commise –secondo la mia modesta opinione- fu quello di affermare che « gli uomini discendono dalle scimmie » ! Poiché, appunto, sono (siamo) scimmie della specie umana…che piaccia o no !

                      Se ho ben capito lei rifiuta il dato di fatto che noi siamo dei primati -ordine zoologico che copre le grandi scimmie, le piccole scimmie e noi, esseri umani ? Detto diversamente : delle scimmie epifenomenali della specie umana ?

                      NB Posso ricordarle che -Il bonobo è, geneticamente parlando, identico a 99,6% al scimpanzé, e 98,7% alla nostra specie ?

                      Domanda : Secondo lei –razionalmente parlando- quale sarebbe la definizione accademica dell’uomo ?

                    • sara ha detto in risposta a pendesini alessandro

                      Caro Alessandro puoi anche darmi del Tu…o forse sono io a doverle dare del Lei?..

                      Dunque..risposta:
                      Non lo so

                      Non sono genetista
                      Non sono biologa
                      Non sono un fisico
                      Non sono, non sono, non sono..

                      Ma:
                      A pelle…ti dico Che:
                      Credo nell’evoluzione come risposta ad un adattamento di una specie ad un determinato ambiente ma non Credo NEL SALTO DI SPECIE..cioe’ l’evoluzionismo Che afferma la formazione delle specie da un unica particella primordiale acquatica..invertebrata, minuscola alla formazione delle varie creature.
                      Mi sembra un po’ riduttivo..
                      Inoltre, abbiamo tante cose in comune con tutti gli esseri viventi,siamo tutti fatti di materia..la stessa materia composta in modo diverso.
                      Ma se non erro, e correggimi se sbaglio, il DNA umano e’ unico.

                      Per quanto riguarda le scimmie non mi riesco a spiegare perche’ un giorno una di loro abbia iniziato a voler scrivere sui muri…come mai il salto di specie si e’ fermato?..perche’ le specie non saltano piu’?..

                      Onestamente le mie son solo domande e la risposta scientifica non mi risolve il dubbio a livello razionale..ma me ne crea du altri..e se e’ cosi’ allora preferisco credere all’uomo come essere unico creato e plasmato da Dio a sua immagine con anima e corpo, per un tempo in questa terra, per l’eternita’ nei cieli..piuttosto Che l’essere creato per magna’ banane..

                    • Vincent Vega ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Pendesini, l’uomo e la banana hanno il 50% di dna in comune. http://www.fratelliorsero.it/it/blog-fratelli-orsero/32-blog/713-dna-banana-uomo
                      E quindi, caro uaarino? Forse che 10 000 banane valgono quanto un solo uomo?

                    • Fefaz ha detto in risposta a Vincent Vega

                      Posso ricordarle che -Il bonobo è, geneticamente parlando, identico a 99,6% al scimpanzé, e 98,7% alla nostra specie ?

                      E’ interessante notare due differenti reazioni dinnanzi a questi dati:
                      Io ritenga questa come un’evidenza in contrasto col determinismo genetico;
                      Lei come una prova a sostegno della riducibilità dell’uomo ad una scimmia “epifenomenale” con un quid in più equivalente a meno del 2%. Un misero “quid in più” che contiene la gioconda, la divina commedia, la ricerca filosofica, scientifica, religiosa, etc.

                      Pendesini, l’abbiamo capito che lei si ritiene una scimmia (alla faccia del superuomo Nietzschano), ma parli per sé.

                      (Fantastico come sempre l’intervento di Vincent)

            • Fefaz ha detto in risposta a andrea g

              “l’universo può essersi creato da sé, può essersi creato dal niente” e dunque
              “non è stato Dio a crearlo”-
              Proprio così parlò Stephen Hawking-

              La cosa imbarazzante è che Hawking dice ciò facendo equivalere il vuoto quantistico con le sue caratteristiche (che, avendone alcune, non può per definizione essere NULLA) con il nulla metafisico. Affermazioni inammissibili dal punto di vista logico, filosofico e scientifico che gli sono giustamente valsi una grossa ondata di critiche.

              • Vincent Vega ha detto in risposta a Fefaz

                Esatto. Il vuoto quantistico non è affatto nulla, ma in realtà è energia potenziale, mutevole, e che quindi anch’essa non trova la spiegazione in se. 🙂

          • andrea g ha detto in risposta a hicetnunc

            Ehi, hicetnunc, non ti è piaciuta la citazione di Hawking?
            Poi mi spieghi cosa intendi con “il nulla della tua inventiva”?

            • Fefaz ha detto in risposta a andrea g

              Ricordo anche Margherita Hack che bene o male ha detto la stessa cosa.

            • hicetnunc ha detto in risposta a andrea g

              nulla l’ho scritto chiaro è nell’ipotesi l’esistenza di ciò che inventa non l’inventiva stessa

              • andrea g ha detto in risposta a hicetnunc

                Ah ecco, nulla ipotizza esistente nell’inventiva non-ipotazzible
                ma esistente allo stato minimo.
                Sei stato chiarissimo-

            • hicetnunc ha detto in risposta a andrea g

              hawking non l’ho letto, però posso immaginare che per nulla intenda non il nulla che non esiste ma il nulla di tutto ciò che esiste che nella frase è definito “universo creato”, un nulla esistente, suppongo, come “universo increato”. L’universo creato è quello che richiede una spiegazione quello increato non la richiede, ma da solo non soddisfa la richiesa di spiegazione di quello creato se non gli si attribuisce la natura di causa autosussistente cioè, secondo i metafisici, natura divina, perché la materia come causa contraddice il concetto di materia come effetto. Dire Dio invece è dire tutt’altro che materia, cioè “nulla della materia”. Ora Vincent Vega è più ferrato di me nel “nulla della materia quale la causa della materia” e non non ho intenzione di contraddirlo… forse in futuro, se mi verrà qualche idea.

              • andrea g ha detto in risposta a hicetnunc

                “un nulla esistente, suppongo”.
                Assolutamente splendido, grazie-

                • hicetnunc ha detto in risposta a andrea g

                  splendido sì ma hai capito?

                  nulla (segno) = universo increato (significato)

                  oppure, che è lo stesso:
                  nulla(segno)= nulla dell “universo creato”(significato)

                  tu invece chiami nulla il nulla, ma il nulla è sempre o “qualcosa” o la negazione di qualcosa, negazione che presuppone l’esistenza di qualcos’altro che non viene negato

                  • andrea g ha detto in risposta a hicetnunc

                    “ma il nulla è sempre o “qualcosa” o la negazione di qualcosa, negazione che presuppone
                    l’esistenza di qualcos’altro che non viene negato”.
                    Meraviglioso, il pensiero ateistico , se non esistesse, occorrerebbe inventarlo.
                    p.s. non ho ancora capito cosa intendi con “il nulla della tua inventiva”.

                    • andrea g ha detto in risposta a andrea g

                      Nulla / segno – Nulla / non segno, ma significante sè nell’universo creato,
                      specchio dello stesso nulla assolutizzato come essere.
                      Chiaro hicetnunc? Semplice no?
                      Spero che tu non abbandoni il blog, sei grande-

              • Fefaz ha detto in risposta a hicetnunc

                hawking non l’ho letto, però posso immaginare che per nulla intenda non il nulla che non esiste ma il nulla di tutto ciò che esiste che nella frase è definito “universo creato”, un nulla esistente, suppongo, come “universo increato”.

                Per quanto non sono sicuro di aver afferrato tutto ciò che hai detto, è ovvio che Hawking intendesse qualcos’altro, il punto è che ha cercato di mettere da parte Dio facendo questo errore banalissimo. “Siccome il vuoto quantistico ha certe caratteristiche che permetterebbero “la presenza costante di un’energia” o “l’apparire e scomparire” di alcune particelle, allora non c’è bisogno di un creatore per l’universo”.
                E’ chiaro il nonsenso.

                • andrea g ha detto in risposta a Fefaz

                  Esattamente.
                  Le parole ateistiche sono una contraddizione in termini, una cosa tra lo spasso
                  e la tristezza. Esse pongono in perfetta evidenza dove si finisce quando si decide
                  di far trionfare il proprio io piccolo piccolo.

        • pendesini alessandro ha detto in risposta a andrea g

          La meccanica quantistica e gli esperimenti con le particelle ci hanno insegnato che il mondo è uno sciame di instabilità continua di oggetti, un « apparire-scomparire » incessante di entità effimere. Un insieme di vibrazioni, un mondo di avvenimenti, non di cose.
          P.S. Anche se osserviamo una regione vuota dello spazio, dove non ci sono atomi, troviamo ancora una gemmazione sottile di queste minuscole particelle. Il vero « vuoto » NON esiste.

          • pendesini alessandro ha detto in risposta a pendesini alessandro

            NB :Questo commento è ovviamente destinato a Andrea G

          • andrea g ha detto in risposta a pendesini alessandro

            ” troviamo ancora una gemmazione sottile di queste minuscole particelle. Il vero « vuoto » NON esiste.”
            Splendido-
            Saprai dunque certamente spiegare perchè il ‘vero vuoto’ non esista e, a maggior ragione,
            donde provenga la ‘gemmazione sottile’.

            • pendesini alessandro ha detto in risposta a andrea g

              Il vuoto è normalmente l’assenza di tutto. Prendete una scatola e togliete tutto ciò che contiene: le particelle, i campi, le radiazioni, ecc .. Cosa rimane? Secondo la fisica classica, non rimane più nulla. Ma la fisica quantistica ci insegna tuttavia che rimane un’energia NON NULLA al suo livello minimo, rappresentando così lo stato fondamentale il più stabile.
              Se non ne fosse convinto, le suggerisco di assistere alle lezioni di fisica del notro compatriota -internazionalmente rinomato, ma anche apprezzato-, Carlo Rovelli….

              • andrea g ha detto in risposta a pendesini alessandro

                Bene, e codesta energia ‘non nulla’ -vagamente esoterica più che razionale-
                donde salta fuori? Perchè esiste?
                Saprai certamente spiegarlo-

              • Fefaz ha detto in risposta a pendesini alessandro

                Semplicemente lei, pandesini, in ogni commento che ha lasciato sotto questo articolo (oltre ad affermazioni di natura ideologica come l’uomo ridotto ad “una scimmia epifenomenale della specie umana” e il classico argomento ateo sull’esistenza del male nel mondo, su cui ovviamente sorvolerò) sta confondendo banalmente (proprio come Stephen Hawking, che così facendo ha guadagnato un’ondata di critiche da parte della comunità scientifica e filosofica) il vuoto quantistico col nulla metafisico. Se il vuoto quantistico ha come caratteristica intrinseca il permettere che “rimanga un’energia” o che “compaia-scompaia una particella” semplicemente non è considerabile come nulla.

              • Vincent Vega ha detto in risposta a pendesini alessandro

                Per Alessandro (ma perché metti prima il cognome e poi il nome? Non siamo mica in Questura) 🙂

                “Il vuoto è normalmente l’assenza di tutto. Prendete una scatola e togliete tutto ciò che contiene: le particelle, i campi, le radiazioni, ecc .. Cosa rimane? Secondo la fisica classica, non rimane più nulla. Ma la fisica quantistica ci insegna tuttavia che rimane un’energia NON NULLA al suo livello minimo, rappresentando così lo stato fondamentale il più stabile.
                Se non ne fosse convinto, le suggerisco di assistere alle lezioni di fisica del notro compatriota -internazionalmente rinomato, ma anche apprezzato-, Carlo Rovelli….”

                Appunto, rimane energia, energia mutevole e che quindi non ha in se la spiegazione di se stessa. Tradotto=non è sempre esistita, ma deve la sua esistenza alla causa prima incausata, quella si eterna ed immutabile.
                Grazie per l’assist, Alessandro. 🙂

                • Vincent Vega ha detto in risposta a Vincent Vega

                  Col “non è sempre esistita” non mi riferisco necessariamente a un discorso “temporale”. Il mondo potrebbe anche essere sempre esistito, ma comunque, dal momento che tutto passa dalla potenza all’atto, non potrebbe essere incausato, ovvero trovare in se stesso la sua spiegazione.

                  Sicchè non potete usare il rasoio di Occam per rendere Dio un’ipotesi superflua. Non fino a quando non riuscirete a spiegarci in che modo l’universo contingente (ovvero mutevole, ovvero causato) possa essere al contempo anche necessario (ovvero incausato), il che è impossibile perché sarebbe una contraddizione in termini secca.

                • Bergoglio Francesco ha detto in risposta a Vincent Vega

                  ma perché metti prima il cognome e poi il nome

                  incredibile

          • lorenzo ha detto in risposta a pendesini alessandro

            Se l’universo si espande, dove si espande?

            • pendesini alessandro ha detto in risposta a lorenzo

              Una cosa è certa : l’Universo è in espansione, anche se nessuno puo’ affermare con certezza che questa espansione non avrà fine.
              Da notare che Einstein negava l’espansione dell’Universo che considerava statico, malgrado che le sue stesse equazioni erano giuste e dicevano il contrario ! Fu uno dei suoi sbagli madornali (come l’affermazione che il nostro cervello viene utilizzato al 10% ! e non solamente) che pero’ in seguito riconobbe.
              Molto stranamente pare che solo il Papa non commette sbagli…SIC!…Cosi un prete cattolico mi ha insegnato nelle scuole elementari ,le uniche che frequentai in Italia….

              • lorenzo ha detto in risposta a pendesini alessandro

                Non fare lo gnorri: ti ho chiesto dove si espande l’universo?

                • Fefaz ha detto in risposta a lorenzo

                  E qui cade l’asino…

                  • pendesini alessandro ha detto in risposta a Fefaz

                    Caro Fefaz

                    La sua osservazione è indegna di una persona rispettosa e colta, o considerata tale !
                    Questo mi fa pensare che -molto probabilmente- ODIA tutti colore che non la pensano come lei, che non condividono i suoi dogmi e metafisica, o se preferisce la sua ideologia ! Una bella lezione di umiltà cattolica…..

                • andrea g ha detto in risposta a lorenzo

                  Chiedi troppo, Lorenzo.
                  Cosa mai potrebbe rispondere il pensiero ateistico
                  dopo affermazioni tragicomiche come: “la fisica quantistica ci insegna
                  tuttavia che rimane un’energia NON NULLA al suo livello minimo”?
                  Barzellette, demenzialità, rabbia e livore, non potrebbe che opporre questo,
                  alla tua legittima domanda, il pensiero ateistico-

                • pendesini alessandro ha detto in risposta a lorenzo

                  Caro Lorenzo :
                  L’Universo crea lo spazio che si trova di fronte a lui. La prima esplosione, il Big Bang ha creato lo spazio e il tempo, e come il perimetro di questa esplosione avanza costantemente, continua a generare lo spazio e il tempo. Non è tanto che l’universo è in espansione, ma piuttosto che lo spazio supplementare che viene creato!
                  -L’universo è tutto cio’ che contiene : le galassie e il resto si limitano di riempire questo spazio supplementare. Affrontare questi problemi ci ricorda che una domanda deve essere posta con precisione. Non avrebbe alcun senso chiedersi cosa c’è oltre la luce movente dell’Universo: non c’è niente, e quello che potrebbe essere lì, non è ancora stato creato.
                  NB Da notare che lo spazio stesso non si estende; è la distanza tra due punti qualsiasi all’interno dell’universo che è in continuo aumento ! Le galassie conservano la loro dimensione e la configurazione durante l’espansione.
                  Sperando di essere stato chiaro…..

                • pendesini alessandro ha detto in risposta a lorenzo

                  Vedi la risposta più sotto

  6. Martina ha detto

    http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=326
    Ecco qui, Tommaso non credeva proprio nella astrologia

    • sara ha detto in risposta a Martina

      Ciao Martina,
      la Chiesa condanna l’astrologia..e se ne potrebbero benissimo intuire i motivi,ma non fa lo stesso con l’astronomia..di cui civilta’ d’un tempo sapevano attribuire molti significati..leggevano letteralmente il Cielo..specie gli egizi..
      La stessa bibbia e’ piena di riferimenti astrali in concomitanza di eventi importanti..
      Lo stesso sara’ per l’ultima venuta..

      In quel giorno beati coloro Che avranno la testa in su’,anche se dubito Che sara’ difficile Che certi fenomeni descritti nell Apocalisse passino inosservati.

      Pero’ c’e’ da Dire una Cosa..la Chiesa condanna l’astrologia per prudenza essendo essa la scienza occulta Che studia gli astri, ma non vuol Dire che non ci sia del vero..solo bisogna stare attenti perche’ l’occulto apre sempre ad un mondo troppo pericoloso…

      Il Mondo magico…
      E la magia non e’ bianca o nera come molti sostengono..e’ semplicemente diabolica.

      Quindi un consiglio:
      STANNE COMPLETAMENTE ALLA LARGA.

      • Vincent Vega ha detto in risposta a sara

        Per Sara

        “Il Mondo magico…
        E la magia non e’ bianca o nera come molti sostengono..e’ semplicemente diabolica.”

        Questo è assolutamente vero. Chiunque abbia avuto a che fare con degli indemoniati e con dei maghi può confermarlo.

    • ACQUARIUS ha detto in risposta a Martina

      ironico…..hai linkato un articolo che conferma in maniera esaustiva ed assoluta quanto detto dall’utente hicetnunc e se prima avevo dei dubbi a riguardo dopo aver letto l’articolo da te linkato non è ho più alcuno….tommaso credeva nell’influenza degli astri!!…..peccato tu non possa rimuovere il tuo commento.

      domanda..tu e messori riuscite a distinguere il significato di credere da quello di accettare qualcosa?

      • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

        Calmi,ho solo linkato una risposta di un bravo sacerdote dove criticava Messori

      • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

        Caro Aquarius, forse c’e’ stato un fraintendmento: non sono d’accordo con Messori

      • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

        Inoltre hicetnunc ha affermato in un commento precedente che Tommaso credeva nella ASTROLOGIA,ma come mi pare di aver fatto capire linkando la risposta dal sito Amici domenicani, Messori da hicetnunc citato, sbaglia!

        • ACQUARIUS ha detto in risposta a Martina

          ok…ma con l’articolo che hai linkato confuti quanto detto da messori, non il fatto che tommaso credesse nell’influenza degli astri, dato che l’articolo del sacerdote dice esattamente il contrario! L’errore dell’utente hicetnunc è stato quello di citare messori per dimostrare che credesse nell’infuenza astrale,quando per dimostrarlo era sufficiente citare quanto scritto nella Somma teologica….
          Per concludere ho trovato assurdo il tuo commento sotto il link in cui dici che “tommaso non credeva proprio all’astrologia…avresti dovuto scrivere cosa tipo “leggete qui, messori scrive balle”…..

          • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

            Mmm caro Aquarius… il sacerdote nel link se lei legge bene, non dice che tommaso credeva nella astrologia, lei si sbaglia…

          • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

            Il sacerdote inoltre cita la Summa di Tommaso…non vedo che cosa non va…
            Arrivederci

            • ACQUARIUS ha detto in risposta a Martina

              sinceramente faccio fatica anche io a capire dove sia l’equivico, dato che le parole si tommaso si prestano a ben poche interpretazioni…tra l’altro il problema è ben più “grave” di quanto non sembri ad una prima lettura del passo citato: tommaso non credeva semplicemente ad una lieve infuenza da parte degli astri, per lui la maggior parte degli uomini erano influenzati,dato che la maggior parte degli uomini segue passioni corporali.Sempre secondo lui invece vi era anche una minoranza di uomoni, che lui definisce saggi, che governano con la ragione ( e questa immateriale non può essere condizionata dagli astri) queste inclinazioni. Spero di essere stato esaustivo…il grave lo messo tra virgolette, dato che non mi fa ne caldo ne freddo il fatto che tommaso credesso o meno alla cosa…

              • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

                Intanto e’ importante sapere se Tommaso ci credeva o meno, proprio per evitare di divulgare un suo pensiero falsato.
                Comunque secondo me, e se si legge bene si capisce, lei sbaglia, nel senso che le influenze che alcuni astri possono avere sugli uomini non sono influenze necessarie secondo Tommaso…e ci mancherebbe! È vero che i corpi celesti, in modo particolare la luna, esercitano un in­flusso sulla natura (si pensi semplicemente come ne tengano conto i contadini per la semina o per il travaso di vino). Possono influire insieme con altri fattori metereologici anche sull’umore delle persone . Ma “non possono esercitare un influsso diretto sull’intelletto e la volontà” (s. tommaso, Somma teologica, I-II, 9, 5).
                Inoltre penso che un sacerdote (quello del sito linkato), per di piu’ domenicano, sappia citare e capire gli scritti di Tommaso meglio di me e di lei, e cosi puo’ anche arrivare alla conclusione giusta e vera anche secondo il Magistero della Chiesa: l’Astrologia e’ superstizione, e questo lo diceva bene Tommaso.
                Spero anche io di essere stata chiara.
                Buona giornata

                • ACQUARIUS ha detto in risposta a Martina

                  ma si, certo! il buon vecchio tommaso quando dice che in MOLTI casi gli astrologi predicono il vero, si stava sicuramente riferendo all’invecchiamento del vino o ai problemi di cervicale che ho stamattina…

                  • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

                    Di sicuro non intendeva nulla di contrario alla dottrina della Chiesa su tali pratiche…volevo solo essere chiara perche di sicuro chi legge il blog e vede scritto quello che avete detto e che cioe credeva nella astrologia, va a fuorviarsi e pensa alla superstizione non riuscendo a vedere conciliabilita’ con il cristianesimo

                    • ACQUARIUS ha detto in risposta a Martina

                      L’unica cosa ad essere fuorviante qui è dire “tommaso non credeva proprio all’astrologia” sotto un link che dice esattamente il contrario. Ribadiamo…il sacerdote del sito non dice affatto che tommaso non ci credesse, dice che non accettava! due cose ben diverse, il mondo non è bianco e nero… L’astrologia in generale è una disciplina che studia gli influssi che esercitano gli astri sugli eventi umani, collettivi ed individuali. Tommaso credeva che gli astri influissero nella vita delle persone? la risposta è si! Tommaso nella sua interpretazione della materia(in cui credeva), poneva dei limiti a quest’influsso rispetto ad altri, semplicemente perchè per lui l’intelletto appartiene ad un piano ontologico diverso, per cui dal suo punto di vista non era possibile fare previsioni certe interrogando gli astri….tommaso era quindi superstizioso? se si considera l’astrologia una pratica superstiziosa, si, lo era….non capisco il timore di questo…mi sembra assurdo vedere come una parte di cattolici(non tutti sia ben chiaro), consideri tommaso e non solo lui, come fossero tante incarnazioni di cristo e non sia mai attribuire a questi personaggi affermazioni,azioni o credenze apparentemente eretiche.è sempre molto importante storicizzare e contestualizzare le cose e che tommaso credesse o meno alla cosa dal mio punto di vista non cambia di una virgola l’idea che ho di lui e del grande pensatore che è stato al di la del fatto se si condivida la sua filosofia…

                    • Martina ha detto in risposta a Martina

                      La Chiesa fin dai tempi antichi condannò l’astrologia. Il Concilio di Toledo così si espresse: “Se qualcuno pensa che si deve credere all’astrologia, sia anatema” (DS 205). Il Concilio si riferiva alla mentalità abbastanza diffusa secondo la quale le azioni umane si dovevano imputare agli astri e in definitiva a Dio. Con questo si veniva a negare la libertà dell’uomo. Osservò in proposito S. Agostino: “Gli astrologi pretendono che vi sia nel cielo la causa inevitabile del peccato: sono Venere o Saturno o Marte che ci hanno fatto compiere questa o quella azione, volendo che sia senza colpa l’uomo, che è carne e sangue e verminosa superbia, e la colpa ricada su colui che ha creato e regge il cielo e le stelle” (S. AGOSTINO, Confessioni, IV, 3)..
                      Ad Aquarius: ovvio che non si possono intendere questi filosofi come incarnazioni di Cristo, ma non penso che la sua dottrina anche quando parla di astri sia minimamente eretica..quella di Tommaso poi non era astrologia, e questo non lo penso solo io…il sacerdote nel sito non voleva dire quello che avete interpretato. L ‘astrologia e’ una pratica superstizosa e pericolosa e Tommaso di sicuro la pensava come Agostino, cioe non ci credeva, come ordina di non crederci il Concilio di Toledo..
                      Direi pero di chiudere con questa lunga discussione a cui non si arriva a tanto..

              • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

                e per quanto riguarda che solo pochi saggi governano queste inclinazioni, non significa che la maggior parte degli uomini siano determinati nelle loro azioni..per cui non capisco il suo concludere che sarebbe “grave”..
                e poi l’esempio dei saggi era soltanto un modo di Tommaso di spiegare perche’ a volte gli astrologi predicono il vero. Ma da li concludere che il Doctor Angelicus credesse alla astrologia ce ne passa!

                • ACQUARIUS ha detto in risposta a Martina

                  ok, ormai è evidente che non riusciamo a capirci….mi complimento però con il rispetto e l’educazione che hai mostrato nel rispondermi, cosa non troppo diffusa nei forum devo dire….

                  • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

                    Forse non riusciamo ad intenderci perche probabilmente diamo alla parola “astrologia” un significato diverso. Io la intendo come una divinazione, un leggere tramite gli astri gli avvenimenti umani,e penso che tommaso parli solamente di una influenza “fisica”che non puo’ essere detta astrologia.
                    Do solo un suggerimento: nel Catechismo della Chiesa cattolica si parla e si spiegano cosa sono l’astrologia, gli oroscopi, ecc…per cui sono certa che Tommaso non ha varcato la soglia per entrare in queste pratiche contrarie al primo comandamento…
                    Poi ovviamente i forum hanno i loro limiti e molto spesso e’difficle farsi comprendere per intero.
                    Buona giornata

          • hicetnunc ha detto in risposta a ACQUARIUS

            non c’è errore. Messori scrive: «Astri inclinant non necessitant” e cioè che gli astri “favoriscono” un’inclinazione nel comportamento dell’uomo, ma non lo “costringono” a quel comportamento. L’uomo resta libero e responsabile delle proprie azioni» che è la sintesi di quello che scrive Tommaso. Può darsi che la frase non esista ma il senso è quello.

            • ACQUARIUS ha detto in risposta a hicetnunc

              certo e la frase riassume pienamente quanto detto da tommaso nella summa,il che mi porta a credere che probabilmente fosse davvero sua.Il problema nasce dal fatto che non vi è certezza della cosa, nonostante la frase venga contestata in particolare in siti cattolici e quindi non so quanto sia attendibile la non paternità della frase.in più messori lascia intendere che tommaso legittima l’astrologia, cosa non vera. Come era ben intuibile, alcuni potevano utilizzare il contestato messori per avvalorare la tesi che tommaso nulla avesse a che fare con l’astrologia. Quindi per non creare ulteriori casini ho cercato di mettere da parte messori e portare l’attenzione esclusivamente sulle parole certe di tommaso, in modo da evitare fastidiose polemiche….e nonostante questo…..

              • Martina ha detto in risposta a ACQUARIUS

                Non sono polemiche fastidiose, lanciando un argomento bisogna aspettarsi anche delle risposte e discussioni..ma sempre con rispetto..inoltre non e’ proprio corretto dire: non e’ vero che non aveva nulla a che fare con l’astrologia…se dici ad uno che ne aveva a che fare, rischi di creare fraintendimenti, perche nel Catechismo della Chiesa Cattolica tal pratica viene condannata.

        • hicetnunc ha detto in risposta a Martina

          Tutti gli astrologi citano S. Tommaso per dire con S.Tommaso che gli astri provocano l’inclinazione, ma non determinano direttamente la deliberazione. Danno lo stimolo ma lo danno solo al corpo e non all’anima, perciò la reazione dell’anima non dipende dallo stimolo degli astri. Che gli astri influiscono sui corpi lo scrive proprio Tommaso: «in forza del loro influsso diventiamo proclivi a certe passioni… il loro influsso causa in noi qualche disposizione corporale, che è occasione di un atto deliberato… ma l’anima non viene trasmutata se non in maniera indiretta… dunque il moto dei cieli non può essere causa della nostra deliberazione».

  7. Martina ha detto

    A Sara: tranquilla, sto lontano dalla magia

  8. Martina ha detto

    <>.
    Tommaso D’Aquino

    E con questo mi fermo.

  9. Martina ha detto

    Scusate..volevo riportare questo :

    “Se quindi uno si serve dell’osservazione degli astri per prevedere il futuro casuale o fortuito, o anche per predire con certezza gli avvenimenti umani, ciò è dovuto a un’opinione falsa e menzognera. E allora interviene l’opera del demonio. Perciò tale divinazione è superstiziosa e illecita.
    Se invece uno si serve dell’osservazione degli astri per prevedere fenomeni che sono causati dai corpi celesti, quali la siccità, la pioggia e simili, allora la sua divinazione non è né illecita né superstiziosa”.
    TOMMASO D’AQUINO

    • hicetnunc ha detto in risposta a Martina

      sì, perché non l’astrologia non può prevedere come agisce un individuo, ma solo qual’è l’influsso sugli uomini in generale… L’astrologia descrive questo influsso, Tommaso si limita a confermare senza descriverlo che un influsso esiste e non solo da parte dei pianeti ma anche delle stelle.

  10. Martina ha detto

    Ad AQUARIUS: mi scusi se le rispondo ancora, ma ci tengo a chiarire, poi chiudo.
    MESSORI SI SBAGLIA. TOMMASO NON CREDEVA NELLA ASTROLOGIA, cioe nella influenza degli astri sugli uomini. Quello che lui stesso afferma nella Summa e’ chiarissimo:

    “Se quindi uno si serve dell’osservazione degli astri per prevedere il futuro casuale o fortuito, o anche per predire con certezza gli avvenimenti umani, ciò è dovuto a un’opinione falsa e menzognera. E allora interviene l’opera del demonio. Perciò tale divinazione è superstiziosa e illecita.
    Se invece uno si serve dell’osservazione degli astri per prevedere fenomeni che sono causati dai corpi celesti, quali la siccità, la pioggia e simili, allora la sua divinazione non è né illecita né superstiziosa”. TOMMASO D’AQUINO

    Questa citazione dalla Summa la trova caro Aquarius nel link che ho messo.
    Inoltre io non ho linkato un articolo, ma quello che un sacerdote risponde ad un fedele.

    • hicetnunc ha detto in risposta a Martina

      La Summa dice anche altro, per es.: «in forza del loro influsso diventiamo proclivi a certe passioni… il loro influsso causa in noi qualche disposizione corporale, che è occasione di un atto deliberato… ma l’anima non viene trasmutata se non in maniera indiretta… dunque il moto dei cieli non può essere causa della nostra deliberazione». E chiarissimamente: «l’influsso delle stelle sortisce l’effetto nella maggioranza degli uomini, che non resiste alle inclinazioni del corpo»

      • Martina ha detto in risposta a hicetnunc

        Insomma, continuate pure a interpretare come volete. Sarete piu’ortodossi voi di Tommaso..inutile che io continui a scrivere..ma anche se volete, Tommaso non credeva in queste pratiche della astrologia…lascio a chi conosce un poco la dottrina della Chiesa a giudicare se Tommaso e’ortodosso o no…mi pare chiara la risposta..

        • hicetnunc ha detto in risposta a Martina

          praticare l’astrologia è sbagliato ma l’influsso degli astri è reale, non vedo contraddizione; forse Tommaso intende solo evidenziare l’uso diffusamente scorretto dell’astrologia. Scrive nella Summa citando Tolomeo “l’astronomo non deve fare affermazioni particolari ma stare sulle generali” perché appunto l’anima che l’astrologo giudica (sbagliando) in base alle stelle non è giudicabile solo in base alle stelle

          • Martina ha detto in risposta a hicetnunc

            non capisco bene quello che intendi dire…ma comunque direi che se vuoi conoscere bene il pensiero di Tommaso dovresti leggere quello che grandi studiosi dicono su di lui…e vedrai che diranno sulla astrologia quello che cerco di dire, e che cioe non credeva nella astrologia e la riteneva una superstizione illecita…poi non si dovrebbe citare la Summa fuori di contesto e poi darne cosi una propria interpretazione..si rischia di fraintendere secondo me

          • sara ha detto in risposta a hicetnunc

            Si..io Credo che sia cosi’..

          • Martina ha detto in risposta a hicetnunc

            L’anima non e’ proprio giudicabile neanche in parte dalle stelle…se intendiamo che vi e’ una specie di influsso degli astri sul fisico solo, forse ma forse Tommaso lo diceva…ma pensare che credesse ala efficacia di pratiche di astrologia come ad esempio intendiamo oggi la astrologia, quel potere occulto di leggere nelle persone osservando le stelle, ecco questo e’ superstizioso e un grande come l’Aquinate non lo ha detto.

« nascondi i commenti