Il ribelle Vito Mancuso si agita ma non convince

Vito MancusoLa Commissione Teologica Internazionale, presieduta dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mons. Gerhard L. Müller, ha pubblicato in questi giorni un utilissimo documento intitolato Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza.

Il testo è dedicato ad approfondire «alcuni aspetti del discorso cristiano su Dio, confrontandosi in particolare con le teorie secondo le quali esisterebbe un rapporto necessario fra il monoteismo e la violenza». Il documento ha confutato queste teorie innanzitutto rilevando che la nozione di “monoteismo” sia generica per indicare Ebraismo, Islam e Cristianesimo e criticano la «semplificazione culturale che riduce l’alternativa fra un monoteismo necessariamente violento e un politeismo presuntivamente tollerante». Viene anche sottolineato che la «fede cristiana riconosce nell’eccitazione alla violenza in nome di Dio, la massima corruzione della religione», ribadendo che «le guerre interreligiose, come anche la guerra alla religione, siano semplicemente insensate».

La riflessione sottolinea che la morte e la resurrezione di Gesù sono la «chiave della riconciliazione fra gli uomini» e la «rivelazione iscritta nell’evento di Gesù Cristo, che rende apprezzabile la manifestazione dell’amore di Dio consente di neutralizzare la giustificazione religiosa della violenza sulla base della verità cristologica e trinitaria di Dio». Dal punto di vista cristiano nessuno è giustificato a parlare di violenza religiosa perché «la rivelazione cristiana purifica la religione, nel momento stesso in cui le restituisce il suo significato fondamentale per l’esperienza umana del senso». I teologi esortano, pertanto, a «trattare sempre congiuntamente il contenuto teologico e lo sviluppo storico della rivelazione cristiana di Dio». Infatti chiunque commetta violenza, anche tra i cristiani stessi, si metterà sempre contro al Vangelo: «nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza», ha spiegato Benedetto XVI. «Lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura».

La Sottocommissione che ha lavorato al documento è composta da importanti studiosi di tutto il mondo, scelti dal Papa in quanto «eminenti per scienza, prudenza e fedeltà verso il Magistero della Chiesa». L’unico italiano è Pierangelo Sequeri, preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, dove è anche professore ordinario di teologia fondamentale. Ed è anche l’unico, per obbligo geografico, ad aver sentito nominare almeno una volta il teologo di Carate Brianza, Vito Mancuso, fatto diventare famoso al grande pubblico dal quotidiano “Repubblica” per la sua avversione alla Chiesa. Il nemico del mio nemico è mio amico, ha pensato furbescamente Eugenio Scalfari quando gli ha affidato l’editoriale.

Mancuso ha ovviamente approfittato della pubblicazione del documento per tentare ancora una volta lo scontro, la divisione e mostrare narcisisticamente la sua ribellione, esattamente contro il messaggio di Papa Francesco. La banalità della critica del teologo Mancuso è la cifra della sua ininfluenza nel pensiero teologico moderno: egli sostiene che la cultura laicista ha ragione a parlare del cristianesimo in termini violenti e per giustificarlo va a pescare direttamente dal prontuario del fondamentalismo ateo: crociate, Inquisizione, Galilei, lotta all’eresia e conversioni forzate…manca solo il Pio XII nazista e Benedetto XVI pedofilo per toccare tutti i cavalli di battaglia degli anticlericali di professione. Ovviamente, non poteva nemmeno tralasciare un elogio della non-violenza del buddhismo e dell‘induismo, ignorando completamente cosa sia il buddhismo (lui lo associa alla dieta vegana e allo yoga-fitness) giustificando di conseguenza come non violenza la divisone razziale insita nell’induismo (sotto il quale i cristiani sono massacrati, senza che Mancuso abbia mai sentito il bisogno di scrivere un editoriale su questo), che considera i paria (i più poveri, i fuori casta) delle “non persone”, la cui redenzione sociale è stata possibile, ed è tutt’ora possibile, solo grazie ai missionari cristiani (da Madre Teresa di Calcutta in giù).

Per Mancuso non è stato Gesù Cristo a portare la non violenza tra gli uomini chiamandoli “fratelli” e invitando ad “amare i propri nemici” (concetto inesistente prima di lui), non è stata la Chiesa nei tempi moderni a scongiurare la guerra e la divisione tra gli uomini, abbattendo il muro di Berlino. No, sono state le «battaglie del mondo laico che, togliendole potere, le hanno permesso di tornare a essere più fedele alla propria essenza». Tutti infatti ricordano le battaglie laiche del secolo scorso, promosse da esponenti di primo piano come Stalin, Lenin, Mussolini, Pol Pot, Hoxa, Tito e tutti i grandi imperatori laici e devoti dell’ateismo di Stato. Ancora una volta Mancuso tradisce la memoria del compianto card. Carlo Maria Martini, di cui vorrebbe inutilmente essere il successore, quando nel famoso discorso del 1988 a Leningrado ha affermato: «Ogni volta che si è rifiutato Dio, se ne è perso o sminuito il senso o lo si è presentato in modo scorretto, ci si è incamminati verso forme più o meno larvate di decadenza dell’uomo e della stessa convivenza sociale”». Altro che le battaglie laiche di Mancuso.

Gesù dice di sé: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me […] Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. [….] Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla (Gv 14 e 15). Il teologo di “Repubblica” inorridisce per queste frasi politicamente scorrette e bacchetta Gesù Cristo rammentandogli «il bene che deriva dal prendere coscienza della relatività delle proprie posizioni» e che è «dall’assolutismo, che nascono l’intolleranza e la violenza». Gesù avrebbe dovuto ascoltare le indicazioni assolutiste, e ben poco relativiste, di Mancuso e dire piuttosto: “Io, se posso permettermi, spero di essere la via, forse la vita, sicuramente non la verità perché non esiste. Dovete fare a meno di me, ognuno segua la sua verità”. Allora sì che sarebbe stato, anche lui, editorialista di “Repubblica”.

Le posizioni di Mancuso sono sempre più estremiste e riflettono sempre di più il suo allontanamento dal cristianesimo. Perfino un laico come Jürgen Habermas, tra i maggiori filosofi viventi, ha riconosciuto che «l’universalismo egualitario –da cui sono derivate le idee di libertà e convivenza sociale, autonoma condotta di vita ed emancipazione, coscienza morale individuale, diritti dell’uomo e della democrazia– è una diretta eredità ebraica della giustizia e dell’etica cristiana dell’amore. Questa eredità è stata continuamente riassimilata, criticata e reinterpretata senza sostanziali trasformazioni. A tutt’oggi non disponiamo di alternative. Anche di fronte alle sfide attuale della costellazione postnazionale continuiamo ad alimentarci a questa sorgente. Tutto il resto sono chiacchiere postmoderne»  (J. Habermas, Tempo di passaggi, Feltrinelli 2004 p. 128,129).

L’intento di Mancuso era più che prevedibile ma come portavoce del laicismo ci si aspettava più coraggio sul passato e più umiltà sul presente, senza questa paura verso la modernità. L’amore per lo scontro e per la divisione dovrebbero essere messi da parte se vorrà essere veramente del tutto libero dalla violenza.

La redazione

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38 commenti a Il ribelle Vito Mancuso si agita ma non convince

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  1. geminit ha detto

    Mancuso ci è o ci fa?

    Facile criticare il piatto in cui mangi, vero Mancuso?
    Cosa insegni? Teologia… (teologia? Va be dai concediamoglielo) per cui hai tanto da spartire con la Chiesa piuttosto che con Repubblica o chi altro.

    Tutto per 30 denari.

  2. Boomers ha detto

    Mancuso è l’esempio perfetto di come si possa insegnare teologia e credere in un dio prodotto da se stessi. Preferisco molto di più Odifreddi a lui, almeno il primo ha il coraggio e l’onestà intellettuale per definirsi per quello che è, il budino Mancuso nemmeno quello.

  3. G.Michele ha detto

    …ottimo intervento.
    Povero Mancuso. Mi raccomando gente di Cristo: “non lasciatelo solo con se stesso! Pregate, pregate, pregate affinché nel suo cuore arrivi l’alba di Dio…”

    • Katy ha detto in risposta a G.Michele

      Era arrivata l’alba di Dio per Mancuso, si era pure fatto prete. Poi ha tradito la vocazione e da quel momento è cominciato a sprofondare verso il laicismo più becero.

    • Li ha detto in risposta a G.Michele

      Possiamo pregare anche per te, e tu non puoi impedircelo. 😉

    • salvatore ha detto in risposta a G.Michele

      Pregherò per il caro Mancuso, ma anche per te, caro Michele,
      poiché credo che anche tu ne abbia bisogno. ciao

  4. Tronelli Roberto ha detto

    Cari amici:

    Sono un ingegnere da quasi 43 anni, per tando razionale normalmente, e anche cristiano cattolico e credo que il commento della Redazzione non è molto adeguato al pensiero di Mancuso. Lui è un teologo che cerca, cerca e cerca, dato che ha una mente razionale. Non cerca di distruggere il messaggio della vita di Cristo. Nel cercare ha sbagli d’interpretazione, Ma chi no!!!!!!! Anche il carissimo papa Francesco ha detto “Io anche sono un peccatore…” Misericordia per tutti quelli che cercano, e non condanna.
    Vi auguro un buon lavoro.
    Roberto

    • Giuseppe ha detto in risposta a Tronelli Roberto

      In tutta sincerità, stento a credere che lei sia davvero un ingegnere…

    • geminit ha detto in risposta a Tronelli Roberto

      Cattolici travestiti o cattolici da cabaret, come preferite essere chiamati?
      La teologia cattolica non può che essere una, l’uomo vuole sempre di adattarla al suo disegno, non al disegno di Dio!

    • Daniele ha detto in risposta a Tronelli Roberto

      Caro Roberto,
      qui nessuno giudica l’uomo Vito Mancuso, ma si giudicano le teorie teologiche (o “ateologiche”?) che Mancuso propone.
      Tu sei ingegnere, giusto? Ecco: se sbagli un progetto (e tutti – lo dici tu stesso ed è vero – possiamo sbagliare), è giusto che qualcuno te lo faccia notare. E ciò non è un giudizio sulla tua persona, ma è un giudizio su una tua opera. La differenza è notevole.
      “L’uomo non è il suo errore”, diceva Don Oreste Benzi.
      Allo stesso modo noi dissentiamo con le teorie mancusiane, perché non hanno alcun fondamento né teologico, né filosofico né, tantomeno, storico.
      Ma ciò non vuol dire che identifichiamo in Mancuso una persona da odiare.

      • Tronelli Roberto ha detto in risposta a Daniele

        Caro Daniele:

        tu dici: “noi dissentiamo con le teorie mancusiane” quello, se non mal intendo l’italiano (è 64 anni che son uscito d’Italia), direttamente vuol dire che tutto quel che mancuso dice non va per voi, e questo credo che è un grande sbaglio. Tutti abbiamo sempre qualche cosa da dire in línea a cercare la veritá. Per questo, dai miei 71 anni, e grande studioso di Hans Kung, del papa Francesco e del caro Carlo María Martini, tra altri, ti dico Daniele, che ho letto cose di Mancuso propio molto interesanti, altre sulle quali puo pensarci a lungo e altre con le quali non sono d’accordo. Cordialmente. Roberto.

        • Emanuele ha detto in risposta a Tronelli Roberto

          Caro Roberto

          e collega, anche io sono ingegnere, noi qui segnaliamo che mancuso per noi ha detto cose sbagliate. Questo non implica che non abbia mai detto cose giuste. Stiamo solo segnalando un errore.

          Ma se un ingegnere sbaglia spesso i suoi calcoli, tu come lo giudichi? Tutti possono sbagliare, ma chi continua a farlo senza sforzarsi di correggere se stesso, come deve esserr giudicato?

          • Tronelli Roberto ha detto in risposta a Emanuele

            Caro collega Emanuele, soltanto faccio il segnalamento che vostro artícolo e scritto di maniera non costruttiva. Credo che Mancuso e un fratello Cristiano che cerca. Tu come Daniele fai riferimento a gli ingegneri (nel caso de dici tu, lo mando a trovarsi un lavoro in un altra parte….), ma qui si tratti della costruzzione delle povere idee che ci facciamo le persone sulla comprensione dell’imfinatá di Dio.
            Bene. In anzitutto vi ringrazio il vostro tempo per rispondermi e dopo diamo grazie a Dio che ci ha mandato a Francesco come papa, que stá facendo rinascere la Chiesa in base alle cose piú esenziali del messaggio divino che è la vita di Gesú.

            • Daniele ha detto in risposta a Tronelli Roberto

              Hai detto bene: Papa Francesco sta facendo grandi cose… peccato soltanto che Mancuso tenti, tramite la divulgazione di certe teorie campate in aria che però vuol far passare come “alta teologia”, di distruggere ciò che di buono il Papa sta facendo…

              • Li ha detto in risposta a Daniele

                Peccato che i soliti politicanti prendano le parole del Papa che gli garbano e se le rigirino come e quando piacciono a loro per irretire la massa ignorante (nel senso che non è al corrente) che si beve le loro parole come oro colato.

                Dio ci ha dato il discernimento. c’è chi ne ha di più, chi di meno ma usiamolo: confrontiamoci atei/agnostici/altre religioni e cristiani. Un confronto civile non richiede l’uso di turpiloquio, ad esempio.
                Navigate altrove e vedrete che certe persone, con certe idee invece ne fanno largo uso.

                A Mancuso, che afferma la connessione tra monoteismo e violenza consiglierei il libro “torturato per Cristo”, di Richard Wurmbrand. Magari lui riesce a trovarlo.
                Un pastore evangelico che ha passato 14 anni nelle carceri della Romania e ha difeso la comunità clandestina subendo numerose torture da parte del regime comunista. Nel’immediato dopoguerra.
                Un ebreo prima comunista, poi convertitosi al cristianesimo.

                Se no si documenti su Asia Bibi e poi vediamo chi è che fa e chi subisce violenza.

                C’è un sacco di gente che potrebbe smentire i discorsi di Mancuso.

        • Daniele ha detto in risposta a Tronelli Roberto

          Non è che noi critichiamo “a prescindere” ciò che Mancuso dice, ma facciamo critiche nel merito delle questioni: in questo caso si parla del fatto che Mancuso sostiene che le religioni monoteiste sono necessariamente violente mentre quelle politeiste sono necessariamente pacifiche. E questa è una cosa errata, perché non è il monoteismo – quindi nemmeno il monoteismo cristiano – l’origine del male (che male potrebbe, del resto, venire da un Gesù che dice “Amate i vostri nemici, perdonate 70 volte 7, non rispondete al male facendo altro male ma praticando il bene, fate a gara nello stimarvi a vicenda, porgete l’altra guancia, benedite coloro che vi maledicono…” e che muore inerme sulla Croce per salvarci?), così come il politeismo non è necessariamente una garanzia di bene (forse noi “occidentali” ci siamo costruiti un’immagine edulcorata delle religioni orientali, immagine basata sulle diete vegane, sullo yoga e sulla new age: ma il vero Buddismo ed il vero Induismo sono una cosa molto diversa da quello che noi immaginiamo e sono molto meno “buone” di quello che pensiamo. In tali religioni, infatti, valori importanti quali perdono, pietà, misericordia, ecc…, valori che nel corso dei secoli hanno dato una precisa identità all’Europa, sono praticamente assenti: basta pensate al sistema disumano delle caste indiane).

        • salvatore ha detto in risposta a Tronelli Roberto

          Caro Roberto, forse sarai un po’ carente in fatto di grammatica italiana (e ciò è comprensibile se manchi dall’Italia da parecchi anni), ma almeno 71 anni di esperienza ti hanno donato una discreta dote di saggezza e di lungimiranza e ti hanno insegnato a non essere troppo frettoloso nel giudicare il prossimo. Apprezzo il tuo breve commento e ne condivido il contenuto. Cordialmente. Sal

    • geminit ha detto in risposta a Tronelli Roberto

      Chi tradisce Dio per gli uomini si qualifica da solo. Purtroppo oltre a perdere il discernimento logico abbiamo perso la verità, solo adesso ce ne accorgiamo….

    • Woody85 ha detto in risposta a Tronelli Roberto

      Caro Roberto non devi condannare ma devi avere misericordia di chi corregge il fratello Mancuso. Buon lavoro anche a te e basta condanne, mi raccomando!

  5. Daniele ha detto

    Mancuso è un teologo?
    Secondo me sarebbe meglio, visto ciò che scrive, definirlo “ateologo”.

  6. salvatore ha detto

    Povero Mancuso! A dire il vero, di questo tanto detestato filosofo-teologo ho letto pochissimi libri; per la precisione “L’anima ed il suo destino”, “Disputa su Dio e dintorni” e “Io e Dio”. A giudicare dal loro contenuto, non mi pare che l’autore corrisponda perfettamente a quel personaggio tanto esecrabile dascritto da questo e precedenti articoli. Forse, leggendo le sopraccitate pubblicazioni, mi è sfuggito qualche particolare. Comunque,pur non condividendo pienamente le soluzioni proposte a certi problemi e le risposte date da lui a molti quesiti, non posso biasimare di Vito Mancuso la sua indubbia sete di conoscenza e la scupolosa ricerca della verità.

    • Li ha detto in risposta a salvatore

      Peccato però che le attuali teorie mancusiane siano in conformità con le ideologie della società odierna secondo cui l’uomo può fare le cose senza Dio. E che se ne fa? E’ capo, dio, re di sè stesso e non ha bisogno di una vocina che gli dica…”guarda figliolo che questo è peccato.”

      ci sono parecchi politici, radicalchic a livello mondiale che minano i comandamenti che Dio ha lasciato a Mosè.
      Eccettuato ama il prossimo come te stesso, che però viene rigirato nel contesto del profugo o del gay o che altro, in modo da essere politicamente corretti, mentre magari il nostro vicino di casa sta malissimo e neanche lo sappiamo. E potremmo aiutarlo.

      Troppi teologi da giornale fraintendono le parole di Dio e dei santi, reinterpretandole in base ai tempi e alle proprie esigenze.

      tristezza!

    • Emanuele ha detto in risposta a salvatore

      …per sapere se Mancuso dice il giusto, c’è un metodo semplice: aprire la Bibbia e il Catechismo e vedere se quello che dice lui concorda con questi testi.

  7. Enrico da Bergamo ha detto

    Mancuso è stato in seminario a lungo ma cosa ha imparato in questo luogo?

    • gladio ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      Enrico: prendi un somaro, di quelli a quattro zampe, con le orecchie lunghe e che ragliano, iscrivilo ad un’ università fra le più esclusive e fagli frequentare un corso di laurea.
      Cosa ne cavi?

      Ne uscirà somaro così come ne era entrato.

      Stessa cosa per Mancuso in seminario.

    • salvatore ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      Anch’io sono stato educato in seminario. Forse è per questo che capisco Mancuso e, in una certa misura, anche il caro e divertente Odifreddi. Forse il nostro stato d’animo è dovuto ad una crisi di rigetto. Forse. Ricordiamo molto bene le poco convincenti (per non dire banali) spiegazioni che ci venivano date da insegnanti di religione. E questo – penso – non può non produrre sfiducia, diffi-
      denza e spirito critico. Mi fermo qui, perché un discorso su questo tema sarebbe troppo lungo e questa non è certamente la sede più adatta.

  8. Augusto M. ha detto

    Salve.
    E’ da molto che vi seguo, e vorrei farvi i miei più sinceri complimenti.
    Comunque volevo solo dire che Mancuso sa pochissimo di Induismo.
    Oltre ad ignorare il sistema fortemente xenofobo e crudele delle caste,
    ignora anche che nell’Induismo i Devas (trad.”Gli Dei”; lett.”I Risplendenti”) non praticano mai l’ahmisa (trad.”Non-violenza”;lett.”Non-Uccisione), anzi;
    Compiono numerosi atti di violenza,spesso contro i loro nemici, gli Asuras, quando provocano sconvolgimenti cosmici(trad.”Titani”/”Demoni”;lett.”quelli con la forza vitale”), come si nota nella storia dei Dashavatara (trad.”Dieci Discese”) del Dio Vishnu; Altre volte contro uomini empi, come nel caso di Daksha, suocero di Shiva, nella storia riguardante quest’ultimo e la sua sposa Sati; o infine nei confronti dei loro stessi simili, come nel caso di Ganesha, figlio di Parvati (sposa di Shiva) per autofecondazione o in quello riguardante la quarta “discesa” (Avatara) di Vishnu, Narasimha.
    L’Induismo pacifico (e mi auguro si riferisse a quello Mancuso) è quello filosofico /mistico che tratta, per es., dell’uguaglianza Brahman/Atman o della dicotomia Ishvara/Shakti, o Shiva/Shati in ambito Shivaitico.
    Sul Buddhismo, invece, ha pienamente ragione.
    Dopo averne studiato per anni la dottrina e la filosofia, posso dire che è l’unica tra le religioni ad aver assimilato, spesso in modo quasi ossessivo, il concetto di non-violenza.

    • Licurgo ha detto in risposta a Augusto M.

      Non mi intendo, ma a quel poco che ho letto, so che il buddhismo tibetano, quello dei Lama, era ferocissimo nella divisione in classe e nei privilegi dei monaci e assai violento, con punizioni corporali in piazza: una società di poverissimi, tenuti senza acqua corrente nè elettricità, ostaggio di una cricca di potenti (e forse chi critica tanto il clero nostrano dovrebbe guardare verso là)che li vessava, li costringeva a trasportarli come muli da soma, e li picchiava tranquillamente in piazza.
      Se le mie informazioni non sono errate o troppo faziose -questo non lo so da qui il beneficio del dubbio-, mi pare difficile poter dire che tutto il buddhismo sia non violento.

      • Emanuele ha detto in risposta a Licurgo

        ….basta pensare ai monaci guerrieri e.g. Shaolin…

        • gladio ha detto in risposta a Emanuele

          …basta pensare ai progrom che stanno scatenando i monaci buddisti Birmani contro le comunità mussulmane.

      • Li ha detto in risposta a Licurgo

        Basti pensare alla terribile setta soka gakkai, che è considerata addirittura eretica dal buddismo classico. E Baggio, la guzzanti e chi altro qui in Italia si avvicinano al buddismo proprio tramite quella.
        Ho letto delle interessanti testimonianze di chi ne è uscito. Suggerisco anche a chi critica tanto il cristianesimo di cercarle.

        Non stupiamoci del fatto che esiste gente come Mancuso, se poi altri forniscono idee sbagliate alla massa confusa. Un esempio? Eccolo:

        http://www.tempi.it/in-america-si-marcia-con-papa-francesco-per-la-vita-e-il-fronte-abortista-arruola-gesu-come-testimonial#.UuJVbNIuJxA

        • Daniele ha detto in risposta a Li

          Usare il Nome di Nostro Signore per una campagna pro-choice (o, come sarebbe meglio dire, pro-death) è pura blasfemia.
          Comunque gli abortisti ed eutanasisti, che a marzo hanno esultato per l’elezione di Francesco al Soglio Pontificio (in quanto pensavano che Francesco avrebbe assunto posizioni diverse rispetto a Benedetto XVI sui temi bioetici), oggi si stanno accorgendo che il Papa argentino ed il Papa tedesco la pensano allo stesso modo in quanto a bioetica (ne è prova il fatto che Papa Francesco abbia inviato un saluto ed un discorso d’incoraggiamento ai partecipanti alla Marcia per la Vita che si è tenuta qualche giorno fa negli USA: ma, come al solito, i mass-media laicisti si sono ben guardati dal dirlo…).

  9. beppina ha detto

    Mi pare che il dottor Mancuso sia molto “dipendente” dalla realtà in cui viviamo. Non é che le sue “conclusioni” teologiche in qualche modo siano influenzate soprattutto da speculazioni “molto” deduttive e “poco” induttive? Boh…

  10. Willy ha detto

    Mancuso è un modernista della peggior specie. Non cerca nessuna verita ma solo di distruggerla.

  11. Manuel ha detto

    La Teologia dovrebbe servire ad avvicinare l’uomo verso Dio, non ad allontanarlo.
    Non mi sorprende che questo gasato si allontani, perchè è proprio la dimostrazione teologia che le sue teorie sono distanti dalla verità a cui la filosofia va incontro.
    La cosa che non capisco è come un professore possa essere convinto dell’involuzione della sua scienza e continui a insegnare.
    Vito Mancuso si trasformerà piano piano in Mito T’accuso.

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