Perché poche donne tra gli atei? Troppa aggressività e molestie

Donne ateismoLe contraddizioni delle comunità aggressivamente laiciste sono infinite. Dopo aver accusato la Chiesa e il cattolicesimo di misoginia, ad un certo punto si sono accorte che quasi non esistono donne atee, mentre ci sono più donne cattoliche che uomini. Ma non erano discriminate?

La problematica è emersa in questi giorni su “Salon.com, dove ci si è chiesto: «Dove sono le donne nel “nuovo ateismo”?». I sacerdoti dell’ateismo, si scrive, sono tutti uomini bianchi arrabbiati. Dove sono le donne? Si è fatto notare che i pensatori atei degli ultimi secoli hanno dato giudizi discriminatori contro le donne, spiegando la loro forte adesione alla fede a causa della loro stupidità e predisposizione a credere alla favole. Oggi probabilmente si pensa la stessa cosa nelle congregazioni laiciste, anche se non viene pubblicamente esplicitato.

In un secondo articolo, sempre su “Salon”, viene ipotizzato il motivo della scarsità di donne atee militanti con il fatto che «il sessismo è reale e ha un effetto sulla partecipazione delle donne e la leadership all’interno della comunità atea. Scherzi di stupro e molestie sessuali». Non a caso nel 2012 l’“American Atheists” ha dovuto creare una politica di autoregolamentazione per i loro convegni e conferenze a causa dell’aumento esponenzialmente di denunce da parte di donne a causa di molestie sessuali durante le conferenze dell’associazione (toccate sotto i tavoli, minacciate di stupro, furtivamente fotografate per voyeurismo pornografico ecc.). Lo stesso Richard Dawkins, leader del movimento ateo nel mondo, è stato inserito nella classifica dei peggiori misogini del 2011 per aver insultato una donna che aveva reso pubblico di essere stata molestata durante un convegno di atei, invitandola a restare zitta. Per questi e altri motivi Rebecca Watson nel settembre scorso ha affermato: «Come donna non mi sento al sicuro nella comunità atea».

Un altro motivo, oltre al sessismo e la misoginia diffusa, è l’eccessiva aggressività da parte dei sostenitori dell’incredulità. Lo ha spiegato la femminista Sarah McKenzie: il laicismo moderno è intimidatorio e aggressivo. Una donna, dice la McKenzie, «che osa essere aggressiva è spesso etichettata come arpia isterica. Non è degna di essere ascoltata e impossibile da prendere sul serio. Non mi stupisco che alle donne appaia riluttante dichiararsi atee militanti. Forse c’è spazio per un tipo di ateismo che non sia anti-religioso, ma guardi al problema di come vivere, di come trovare significato e come porre fine alla sofferenza»».

La redazione

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8 commenti a Perché poche donne tra gli atei? Troppa aggressività e molestie

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  1. Cino ha detto

    D’altra parte l’unica cosa importante per un ateo è la propria felicità, non avrebbe senso per un ateo sacrificare parte della propria felicità per rendere felice un’altra persona, sarebbe un gesto insensato, a meno che un simile atto non possa portare ad una felicità maggiore di quella che si è dovuta sacrificare.

    • Umberto P. ha detto in risposta a Cino

      No, non è come dici tu, Cino. Forse lo è per alcuni, ma non certo per tutti. Io sono agnostico, non so se Dio esiste, dunque vivo come ateo de facto. Eppure in diverse situazioni sono disposti a sacrificare il mio bene per quello di un altro, che sia uno stretto congiunto o un estraneo.

      • Harry Burns ha detto in risposta a Umberto P.

        L’ateo semplicemente non può arrivare ad una Verità morale oggettiva. Di conseguenza lei altruista è identico ad un altro assolutamente egoista, il criterio per cui è “cosa buona” essere altruisti è solo suo personale e su un’ipotetica scala di valori non sta ne più in basos ne più in alto del criterio che è cosa buona solo ciò che mi da tornaconto.
        Il problema è tutto lì: la morale laica è sempre e per forza di cose relativa.

      • Cino ha detto in risposta a Umberto P.

        Beh, potrebbero essere molti i motivi per cui lo fai: forse perché ti fa sentire bene, o perché è l’unica possibilità in certe situazioni, o forse perché inconsciamente sai che è giusto così, secondo la legge Divina che è scritta in te.

  2. Li ha detto

    I sacerdoti dell’ateismo, si scrive, sono tutti uomini bianchi arrabbiati.

    Questa frase mi sembra così razzista…anche se donna mi sento discriminata: sono bianca, ma sentire così mi sembra un offesa quanto dire sporco negro. Quei giornalisti così avidi di notizie che seguano il politically correct ci hanno pensato? Sì, ma che gli frega!

    Trovo la frase aggressiva.

    Per tornare al resto dell’articolo, qualche atea la conosco, e non sono aggressive, vivono la loro vita e basta, ma se sono felici…non credo. Almeno da quel che vedo. Quella tristezza, ira repressa, voglia di seguire le mode…una guida in cui identificarsi non la percepiscono. A meno che non scelgano Angelina Jolie, J-Lo e qualche altra starlette senza profondità spirituale.

    Le atee femministe sono usate e basta. Intanto non si rendono conto di essere carne alla mercè del popolo maschile.

  3. Umberto P. ha detto

    Ma gli atei “praticanti”, per curiosità, che percentuale sono dela popolazione? Io, in Italia, non ho mai sentito o conosciuto di persona uno dell’uaar…Non so quanto sia utile per voi cercare di capire la posizione atea agnostica della gente comune andando a studiare e seguire con somma attenzione questi piccoli e pittoreschi contro-movimenti

    • Li ha detto in risposta a Umberto P.

      Atei praticanti per curiosità? Mah, o si è credenti, o si hanno dei dubbi o si è atei/agnostici. Che curiosità c’è nell’ateismo: la sicurezza, il coraggio e tutto il resto è dentro di te. Non dicono così?
      Lo dice anche scientology, appunto che anche l’ateismo ha le sue sfaccettature. Non è solo marxismo e comunismo vario. Qui in Italia mi pare che il movimento di hubbard lo chiamino dianetica.

      Donne che sono su uaar non so perchè in genere non leggo il loro sito.
      Ho sempre trovato gli atei piuttosto aggressivi in gruppo, quindi preferisco parlarci di persona (che già si scaldano).

      • GiuliaM ha detto in risposta a Li

        Io ho letto diverse cose shockanti su Scientology, tra cui il trattamento disumano dei bambini e la persecuzione nei confronti di quelli che escono dalla setta… in generale credo che qualunque ente che fa pagare cifre da capogiro (si parla di famiglie ridotte sul lastrico!) per “liberarti” da qualcosa sia da evitare come la peste. Come si dice, quando si smette di credere a Dio si crede a tutto…

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