La lettera di Albert Einstein su Dio, quello Spirito che si rivela nel cosmo

Con la data del 3 gennaio 1954 venne indirizzata al filosofo Erik Gutkind, a Princeton. Si tratta di una lettera di Albert Einstein su Dio, che vale oggi 3 milioni di dollari.

Uno dei tanti documenti in cui il Premio Nobel per la Fisica esprime il proprio punto di vista su Dio e sulla religione. In molte lettere e in molti articoli ha citato Dio come preoccupazione maggiore emersa, non certo da una base religiosa personale che non aveva, ma dallo studio scientifico del cosmo, delle sue leggi, dell’ordine e dell’intelligenza che dietro a tutto questo inesorabilmente si rivela.

«Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo come a un miracolo o a un eterno mistero?», domandava a Maurice Solovine nella lettera scritta nel 1952. «A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli».

Einstein, se bisogna per forza etichettarlo, affermava il cosiddetto “Dio degli scienziati”, l’Essere che per forza di cose ha creato e ordinato ma che poi si è tenuto in disparte: «La convinzione profondamente appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio», ha detto lui stesso. E ancora: ««Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili». E’ il Dio a cui la sola ragione dell’uomo (come diceva Pio IX), senza l’aiuto della fede, può permettersi di approdare leggendo con intelligenza i segni della realtà: «La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli», diceva ancora il prestigioso scienziato.

«La scienza», secondo lui, «contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo». E’ il riconoscimento evidente di un Dio che ha operato, che ha fatto determinate scelte, che ha pensato l’universo.

Un Dio immobile però, disinteressato agli uomini. Tanto che Einstein -come scrive in questa lettera da 3 milioni di dollari oggi  venduta all’asta- parlava in modo molto crudo del Dio rivelato, addirittura come «un’espressione e un prodotto della debolezza umana. La Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende per lo più infantili. Nessuna interpretazione, di nessun genere, può cambiare questo per me». Ma, sempre nello stesso documento, scriveva anche la famosa frase: «la scienza senza religione è zoppa e la religione senza scienza cieca». La presunta dicotomia tra scienza e fede è nata per lui da «errori fatali».

Il teologo Thomas Torrance, come riporta “Il Tempo”, è stato probabilmente il massimo esponente dello studio del pensiero religioso di Einstein ed è arrivato alla conclusione che il celebre fisico «coglieva la rivelazione di Dio nell’armonia e nella bellezza razionale dell’universo che suscitano un’intuitiva risposta non concettuale nella meraviglia, rispetto e umiltà associati alla scienza e all’arte». Max Jammer, rettore emerito della Bar Lan University di Gerusalemme ed ex-collega di Albert Einstein a Princeton, ha affermato invece che la concezione di Einstein della fisica e della religione erano profondamente legate, dato che, nella sua opinione, la natura esibiva tracce di Dio, un po’ come una “teologia naturale”, «in pratica, con l’aiuto della scienza naturale, si può cogliere il pensiero di Dio».

Lo scrittore Friedrich Duerrenmatt disse invece: «Einstein parlava così spesso di Dio che quasi lo consideravo un teologo in incognita. Non credo che questi riferimenti a Dio possano essere considerati semplicemente dei modi di dire, perché Dio aveva per Einstein un profondo significato, piuttosto elusivo, di non scarsa importanza per la sua vita e la sua attività scientifica. Ciò era segno di uno stile profondo di vita e di pensiero: “Dio” non era un modo di pensare teologico ma piuttosto l’espressione di una “fede vissuta”». Il premio Nobel Salam ha invece commentato: «Einstein è nato in una fede abramitica, dal suo punto di vista era profondamente religioso. Ora, questo senso di meraviglia conduce molti scienziati all’Essere superiore -”der Alte” (“il Vecchio”), come Einstein affettuosamente chiamava la Divinità – un’intelligenza superiore, il Signore di tutta la creazione e della legge naturale».

Che cosa non c’è stato in Albert Einstein? E’ mancato l’incontro cristiano, cioè il momento in cui -grazie ad un avvenimento preciso, per aiuto dello Spirito e per libertà personale, dice la Chiesa- l’uomo prende in seria considerazione il fatto che quel Dio così evidente, ma così lontano, si sia voluto rivelare agli uomini. Il più importante esponente dell’ateismo scientifico degli ultimi anni, Antony Flew, si è convertito nel 2004 arrivando ad intuire questo: «Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto». Einstein, per le circostanze della sua vita, non è invece arrivato fino a qui, ma tuttavia in una intervista del 1929 ha commentato: «Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita».

La redazione

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85 commenti a La lettera di Albert Einstein su Dio, quello Spirito che si rivela nel cosmo

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  1. G.T. ha detto

    Grandi, grandi e grandi!

  2. Carlo ha detto

    Enistein non era un credente nel senso stretto del termine. Non credeva in un Dio personale, ma piuttosto ad un Dio impersonale. Infine era particolarmente contrario alle religioni più dogmatiche.

    “Un Dio immobile però, disinteressato agli uomini. Tanto che Einstein -come scrive in questa lettera da 3 milioni di dollari oggi venduta all’asta- parlava in modo molto crudo del Dio rivelato, addirittura come «un’espressione e un prodotto della debolezza umana.”

    Che Dio (se esiste) è disinteressato agli uomini è lapalassiano. Basta vedere lo “spettacolo” che abbiamo di fronte agli occhi ogni giorno.

    Ma se ammettiamo questo, viene a cadere tutto quello che vogliono farci credere di Dio. Insomma… l’eterno dilemma di Epicuro resiste oltre ogni limite.

    • Azaria ha detto in risposta a Carlo

      Beh! Carlo! Non direi proprio che Dio è disinteressato.

      Da una parte ci sono i vari miracoli che continuamente accadono (vedi Lourdes, o Erminia Pane) dall’altro tante conversioni… se il Mio Signore fosse più esplicito (ad esempio punendo il male all’istante) noi non saremmo più portati ad esercitare il nostro libero arbitrio. Il Mio Signore non vuole il male, ma il Suo Amore verso di noi ci permette anche di andare contro le Sue leggi ed il Suo volere facendo il male. E’ il più grosso potere che abbiamo (offendere Dio in persona) ma non significa che poi non ne pagheremo le conseguenze (l’inferno è lì apposta).

      Ma forse più di me può essere convincente la figlia di Billy Graham (pastore americano) nella sua risposta ad una domanda fatta durante un’intervista televisiva: http://profezie3m.altervista.org/archivio/Dove_era_Dio.htm

      Il dilemma di Epicuro, come vedi, è estremamente viziato e non degno di essere preso in considerazione.

    • Azaria ha detto in risposta a Carlo

      Ah! Carlo, dimenticavo, più di qualcuno ultimamente ha detto a proposito di varie disgrazie (di qualche terremoto, dell’HIV, di qualche alluvione, ecc.) che sono eventi scaturiti come punizione divina per ciò che i popoli hanno fatto.

      In ognuno di questi casi coloro che hanno esposto tali tesi sono stati messi alla gogna e considerati ignoranti o peggio. Tieni conto dell’ipotesi che queste persone abbiano ragione, questo entrerebbe in netto contrasto con ciò che hai affermato tu? (E cioè che Dio sarebbe disinteressato alle vicende umane).

      Ora, sono sicuro che tu sei uno di quelli che hanno gridato allo scandalo appena ha sentito le tesi, ma se consideri Dio uno che volendo il bene punisca per il male, perché dovresti considerare viziate queste tesi?

      Quindi quando Dio manda un castigo (ammettendo che siano castighi realmente mandati dall’Ira Divina) ti stracci le vesti dicendo che non è così e poi ti meravigli che Dio non invii punizioni per far andare meglio il mondo?

      In altre parole hai “deciso” che Dio non debba esistere e chiudi gli occhi davanti ad ogni possibilità di mettere in discussione le tue tesi, un vero e proprio oscurantismo che in genere viene messo in atto da chi ha paura di sbugiardare le proprie tesi.

      P.S.: A scanso di equivoci, per le tesi sopra citate riguardanti ai castighi divini, non ho elementi necessari per dire che siano fondate o meno, quello che voglio far notare è semplicemente l’assoluta opposizione alla logica più basilare di chi mette in campo gli argomenti che Carlo ha esposto.

    • Panthom ha detto in risposta a Carlo

      Mi spiace deludere la tua fede Carlo, ma se Dio fosse davvero lontano dagli uomini tu saresti un sadico masochista. Chi sarebbe contento infatti di permanere “nello “spettacolo” che abbiamo di fronte agli occhi ogni giorno” (ti sto citando)?

      Una persona razionale e non masochista si suiciderebbe e non prolungherebbe la sua inutile agonia. Se invece anche oggi hai deciso di rimanere in vita è perché hai trovato un motivo valido per farlo e dunque questo “spettacolo che abbiamo davanti tutti i giorni” non è poi così brutto. E dunque automaticamente viene a cadere la tua tesi della lontananza di Dio.

    • Antonio ha detto in risposta a Carlo

      e chi crede in un Dio impersonale non è un credente?! Ma come caxxxx….

    • enrico ha detto in risposta a Carlo

      @ carlo

      Come già spiegato se si vuole criticare l’agire di Dio bisogna presupporne l’esistenza.
      Se se ne presuppone l’esistenza bisogna accetare la trascendenza.
      L’uomo anche se non avesse alcuna disgrazia personale o non subisse alcuna calamità comunque muore, dato oggettivo, e di quanto ha ricevuto in vita non gli resterebbe nulla.
      Dunque vedere la malattia e la morte come fatto irreparabile ha senso solo posta la trascendenza inesistente, mentre se lei accusa Dio di non essere provvidente ne assume implicitamente l’esistenza come ipotesi.
      La provvidenza di Dio mira alla salvezza dell’uomo.
      Vedi racconto evangelico della torre di Siloe.

  3. Matyt ha detto

    Penso che i punti di contatto tra la dottrina cristiana e la concezione del divino in Einstein siano in numero drasticamente inferiore ai tantissimi punti di incolmabile distanza:
    Einstein non credeva in una divinità “antropomorfa” (quindi, girando la questione, non pensava che l’uomo fosse fatto “ad immagine e somiglianza…”), non credeva alla necessità di una base religiosa per l’etica personale, non credeva alla logica del “premio-punizione”, ne’ in vita, ne’ nell’aldilà.
    Era convintamente socialista e pacifista.

    Senza contare che, proprio nella stessa lettera di cui raccontate la vendita all’asta, scrive (vi lascio la traduzione inglese).
    “The word God is for me nothing more than the expression and product of human weaknesses, the Bible a collection of honourable, but still primitive legends. No interpretation no matter how subtle can (for me) change this. These subtilised interpretations are highly manifold according to their nature and have almost nothing to do with the original text.”

    e ancora.

    “For me the Jewish religion like all other religions is an incarnation of the most childish superstitions”.

    Quindi, riconoscere “l’agnosticismo teista”, per usare la definizione di Alioto, di Einstein è giusto e corretto, nonchè evidenziare il suo biasimo nei confronti degli atei.
    Però, da qui a definirlo un protocristiano, o un cristiano che non ha avuto la fortuna “dell’incontro” ne passa, affibbiandogli quindi un “senso religioso” inespresso, di giussaniana memoria: Einstein ha sempre affermato con forza che la sua idea del divino NON era quella delle religioni rivelate, che anzi, gli sembravano particolarmente infantili.
    Inoltre, nel caso a qualcuno venisse in mente, non è supportabile nemmeno il discorso del “Einstein non aveva idea dei precetti del cristianesimo”: in gioventù, ha frequentato scuole cattoliche, e frequentato le lezioni di religione.

    Anzi, devo dire che certi tentativi di “cristianeggiare” alcune figure storiche, che di cristiano avevano davvero ben poco, e che anzi, in vita si sono meritate a più riprese parole di biasimo da parte delle gerarchie ecclesiastiche dell’epoca, mi pare abbastanza sgradevole, nonchè disonesto intellettualmente.

    • Eli Vance ha detto in risposta a Matyt

      Guarda l’articolo mette bene in evidenza che Einstein non aveva nulla a che fare con ciò che è propriamente cristiano, ovvero conseguenza della Rivelazione, in quanto condivide solo l’intuizione di un progettista. Tuttavia è stata e dovrebbe essere tuttora considerata come una figura di spessore per sgombrare l’aprioristico pregiudizio ateo di chi si occupa di scienza.

    • Luca ha detto in risposta a Matyt

      Matyt, guarda che nell’articolo non viene affatto accostato Einsterin al cristianesimo, e le cose che scrivi in inglese sono state riportate in italiano nell’articolo stesso.

      Questo articolo sta solo a dire che lo scenziato più famoso e (molti dicono) più intelligente uomo della storia… credeva in un Dio creatore. Punto.

      Una ulteriore prova del fatto che è sicuramente razionale e ragionevole credere in Dio

      • Paolo Viti ha detto in risposta a Luca

        Ho fortissimi dubbi che matyt non abbia letto l’articolo ma lo abbia guardato velocemente, soffermandosi sul finale e precipitandosi a commentare.

        Non avrebbe altrimenti fatto l’errore di citare in inglese frasi già citate in italiano nell’articolo, non avrebbe fatto l’errore di criticare un presunto tentativo di cristianizzare Einstein quando c’è chiaramente scritto che a lui “è mancato l’incontro cristiano”.

        Leggere, capire e commentare: questo dovrebbe essere il modus operandi normale.

        • Pino ha detto in risposta a Paolo Viti

          “Leggere, capire e commentare”, caro Viti non chieda troppo a certi personaggi, appena vedono il titolo si precipitano a mettere insieme quattro frasi prese a casaccio e le postano. Altro non sanno fare.

    • Azaria ha detto in risposta a Matyt

      Nella prima parte un’ottima analisi Matyt (complimenti per la fantasia con cui hai scelto il nick) sono le conclusioni finali su cui non ci siamo.

      Vero che Einstein potrebbe essere classificato un “agnostico teista” e non un proto-cristiano, ma da come hai portato il tuo commento sembra che nell’articolo l’autore l’abbia voluto definire tale, mi spieghi il passo in cui è stato fatto? A me sfugge.

      Passiamo ora all’errore nella tua analisi.
      Secondo te non può essere definito un cristiano che non ha avuto la fortuna “dell’incontro” mi spieghi perché no? Non basta venire a contatto con cattolici per avere l’incontro menzionato.

      In ultima aggiunta vorrei farti notare che il premio nobel è stato si un gran maestro di fisica, ma non un esperto di teologia, e che quindi anche se lui dicesse di essere ateo a noi poco importa.
      Di contro avendo affermato di essere teista mette fuori gioco coloro che vedono nella scienza l’antitesi al teismo.
      Quest’ultimo è il punto che (a mio avviso) nell’articolo si vuole far notare, e se queste non fossero le reali intenzioni dell’autore, quello da me citato sarebbe comunque un aspetto degno di nota.

      • matyt ha detto in risposta a Azaria

        Rispondo a tutti con un singolo post, visto che le obiezioni sono tutte molto simili.
        L’articolo riporta citazioni di Einstein, che lasciano molto poco spazio ad interpretazioni: Einstein, tra i più grandi scienziati del XX secolo, era teista.
        Posso anche dire, sono assolutamente d’accordo con lui: sento la sua definizione del divino più “mia” di quanto, ad esempio, quella delle grandi religioni monoteistiche.

        Quello che non sopporto (e, come ho già scritto, mi pare disonesto intellettualmente) è l’ultimo paragrafo,e solo quello; dove l’autore dell’articolo si lancia in speculazioni che sono insupportabili dai fatti: ipotizzando che Einstein fosse sinceramente convinto delle proprie posizioni religiose (e non vedo per quale ragione si dovrebbe presupporre il contrario), la sua avversione verso le religioni rivelate sarebbe stata abbastanza incompatibile con una eventuale conversione.

        Insomma, un buon articolo, che espone una posizione che condivido pienamente, rovinato da un ultimo paragrafo in cui l’autore si lancia in voli pindarici, quali la volontà di definire la non appartenenza di Einstein come un “accidente di percorso”.
        Einstein non era cattolico, non ha mai manifestato volontà di diventarlo, si è sempre espresso in termini poco onorevoli nei confronti delle religioni rivelate, quindi non riesco davvero a vedere in base a quali basi l’autore possa affermare che ad Einstein sia mancato “un incontro cristiano”.

        @Azaria
        Ti ringrazio per i complimenti, ma non il mio nick non l’ho scelto io… diciamo che è nato spontaneamente, grazie ad un typo… 😀

        • Eli Vance ha detto in risposta a matyt

          L’ultimo paragrafo esordisce con l’affermare che ad Einstein è mancato l’incontro cristiano ovvero, il che non è poco. Poi si fa un commento su ciò che si intende per incontro cristiano, e si cita Flew. Si conclude con una citazione di Einstein dove dà rilievo alla personalità Gesù, ma non in quanto Cristo. Per cui non ci vedo affatto una cristianizzazione voluta dall’autore.
          Credo che tutto si giochi sulla dicitura “incontro cristiano”, secondo te, correggimi se sbaglio, si tratta di una cosa poco rilevante, come se senza quello uno è già “protocristiano”, mentre per me è l’elemento qualificante ed essenziale. Come già detto l’intento raggiunto dall’articolo è ribadire la falsità della eguaglianza scienza=senza Dio, che molti applicano senza una reale motivazione.

          • Paolo Viti ha detto in risposta a Eli Vance

            Davvero assurdo…si dice che è ad Einstein è mancato l’incontro con il cristianesimo e matyt pensa che lo si voglia cristianizzare. Mah, mi auguro che prima o poi arrivi qualcuno che meriti davvero l’uso del nostro tempo per rispondervi.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a matyt

          @matyt
          Mi domando come tu possa dire che l’articolo lo definisce “teista” se io leggo scritto: “Einstein, se bisogna per forza etichettarlo, era certamente deista, ovvero affermava il cosiddetto “Dio degli scienziati”, l’Essere che per forza di cose ha creato e ordinato ma che poi si è tenuto in disparte”.

          Mi domando come tu possa dire che l’articolo lo definisce un “protocristiano” se io leggo scritto: “Tanto che Einstein -come scrive in questa lettera da 3 milioni di dollari oggi venduta all’asta- parlava in modo molto crudo del Dio rivelato […] Che cosa è mancato a Albert Einstein? E’ mancato un incontro cristiano, cioè il momento in cui -grazie ad un avvenimento preciso, per aiuto dello Spirito e per libertà personale, dice la Chiesa- l’uomo prende in seria considerazione il fatto che quel Dio così evidente, ma così lontano, si sia voluto rivelare agli uomini”.

          Mi domando perché con voi bisogna sempre chiedervi di smettere di criticare una realtà da voi stessi inventata. Possibile che non abbiate argomenti per criticare la vera realtà dei fatti?

    • lorenzo ha detto in risposta a Matyt

      Non mi dirai che il Dio cristiano è una figura antropomorfa?
      Avendo solo Cristo natura umana, mi puoi specificare in cosa consiste la sua natura divina?

    • enrico ha detto in risposta a Matyt

      @ Matyt

      Per carità non è che sia obbligatorio, ma sarebbe meglio conoscere quanto si critica.
      Dio della religione cattolica è puro Spirito, dunque non è antropomorfo.
      L’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio in quanto persona, ovvero autocosciente e libero ovvero con una propria volontà.
      Cristo incarnato ha sia la natuta umana che quella divina, si dice unione ipostatica ovvero unione delle due ipostasi.

      Al contrario si può non credere ad un Dio personale, secondo il concetto filosofico di persona, anche se mi sfugge cosa sarebbe un Dio non persona, ovvero privo di cosacienza di se e di volontà.

  4. Mum ha detto

    Avevo già fatto notare che non si può citare Einstein saltando da un’affermazione all’altra o passando da dichiarazioni del ’29 al ’56 senza senza spiegare o contestualizzare tali inerventi. E’ troppo facile tirarlo per la giacchetta, sarebbe meglio leggere tutti (ma tutti) i suoi scritti e dichiarazioni, mettere questi documenti in ordine cronologico e così capire veramente quale fosse il reale pensiero di Einstein. Sicuramente lontano dai postulati giudaici-cristiani.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Mum

      Sicuramente è lontano dal cristianesimo, infatti l’articolo giustamente dice che a lui “è mancato l’incontro cristiano”. Insomma anche i bambini capirebbero, ma tu e matyt fate molta fatica vedo.

      Mi sembra che gli autori citati, studiosi del pensiero di Einstein (sicuramente hanno studiato tutto il suo pensiero, come ricordi giustamente tu), concordino nell’affermare la vera natura religiosa di Einstein: un deista.

    • Antonio ha detto in risposta a Mum

      Qua gli unici che tirano Einstein per la giacchetta sono gli atei. I cristiani dicono che era un deista, non un cristiano, gli atei invece che era un ateo. Qui hai una sua lettera scritta di suo pugno in cui parla della sua idea di Dio (e la puoi trovare integralmente su internet senza problemi). Un pò di onestà intellettuale….

      Se poi non ti sta bene…tranquillo, tanto se gli atei decidessero di aprire gli occhi sarebbero tutti cattolici. Lo sappiamo.

  5. Daphnos ha detto

    Una volta, su una pagina facebook trollata da utenti anticlericali, un profilo (fasullo) pubblicò un post di risposta a una citazione di Einstein, copiando e incollando la celebre frase qui sopra riportata (anche se in inglese), sulla religione come incarnazione di infantili superstizioni.

    Il curatore della pagina reagì esclamando: “Ebbasta con questa frase!!! Ma vi pagano un tot per ogni volta che la pubblicate?!”

    Comincio verosimilmente a pensare che avesse ragione.

    • lux ha detto in risposta a Daphnos

      ciao daphnos…mi linki x cortesia i siti dove si parla dei concorsi dei prof di religione

      • Daphnos ha detto in risposta a lux

        Ciao Lux. Il concorso, come lo intendi tu, non c’è, perché la responsabilità è affidata alla curia. Quindi niente graduatorie statali per provincia e cose simili.

        Se leggi il mio intervento, ho parlato di “esame di abilitazione e relativo concorso” (scusa ma non avevo letto il tuo post di risposta), perché i requisiti per insegnare religione passano attraverso un esame di abilitazione con punteggio, e questo punteggio stabilisce le preferenze. Le metodiche non le conosco, però un mio parente, che insegna religione da molti anni, circa dieci anni fa dovette prepararsi a sostenere quest’esame nonostante la sua lunga esperienza.

        Se hai sentito il mio post come un affronto, ti chiedo scusa. Semplicemente, da come avevi presentato le cose, sembrava che gli insegnanti di religione fossero un branco di capre che avendo fallito nei concorsi per insegnare lettere imploravano il vescovo di farli entrare nella ‘farsa’ dell’ora di religione per ottenere un posticino di ripiego.

  6. Luca ha detto

    Einstein era un uomo che, come tutti i più grandi sapienti (mi vengono in mente certi filosofi classici) hanno intuito Dio, ma non L’hanno mai conosciuto; un vero peccato.

  7. Carlo ha detto

    Siete in contraddizione ma non volete ammetterlo. Io non ho mai affermato che Dio esiste.

    I credenti affermano non solo che Dio esiste, ma che ha anche alcune caratteristiche (bontà, onnipotenza ecc ecc).

    “Dio o vuol togliere il male e non può; o può e non vuole; o non vuole e non può; o vuole e può. Se vuole e non può, è debole; se può e non vuole, è malvagio; se non vuole e non può, è malvagio e debole; se vuole e può, come si addice a Dio, perchè esiste il male?”

    Epicuro

    Esiste un’altra soluzione…Dio semplicemente non esiste.

    @Panthom: Infatti gli uomini di fronte ad una sofferenza grande e prolungata la fanno finita. Alcuni mentre utilizzano la religione come oppio e vanno avanti. Altri invece hanno pochi problemi, e vivono la vita fino a morte naturale. Insomma la vita è anche questione di “popò”. Io posso vivere fino a 100 anni senza nemmeno un disturbo, tu puoi ammalarti a 10,20,30,40,50 ecc anni. Il caso torna prepotentemente a regolare la vita degli uomini

    • GiuliaM ha detto in risposta a Carlo

      Se sei tanto convinto che Dio non esista, perchè continui a sbirciare gli articoli su questo sito e a tentare di screditarli? Non dovrebbero nemmeno interessarti… o cerchi di autorassicurarti sulle tue convinzioni?
      Se Dio non esiste, perchè ne critichi le caratteristiche?

      • Carlo ha detto in risposta a GiuliaM

        A me sinceramente di Dio non interessa. Mi inalbero quando chi in nome di Dio vuol imporre le sue idee a tutti

        • Alèudin ha detto in risposta a Carlo

          smettiamola con sta storia di imporre la verità a tutti il cristianesimo è una proposta e un incontro, se i libero di scegliere.

          Immagino che ti inalberi di meno quando la società viene cambiata in nome dell’etica laica, basta che le verità imposta ci trovino ideologicamente concordi e siamo tutti contenti.

        • Falena-Verde ha detto in risposta a Carlo

          Se non ti interessa perché leggi Epicuro?
          Se non ti interessa perché vieni qui a dirci che siamo in contraddizione?
          Se non ti interessa perché rispolveri ogni volta la questione del male, sapendo che non convincerai nessuno (credi di essere l’unico a vivere in questo mondo, l’unico a subire il male del mondo?? O avete solo voi atei l’esclusiva del male nel mondo?)?

          Cristiani sì. Fessi no. Non abbindoli nessuno con la tua dialettica lapidaria (vedi frasi come “Il caso torna prepotentemente” o “Il dilemma di Epicuro resiste oltre ogni dubbio”). Stai solo facendo propaganda. E questo mi può anche stare bene (siamo in un Paese libero). Ma non dire che non la stai facendo, altrimenti sei tu quello in contraddizione. Si vede che non ti stai “inalberando” con chi ti vuole imporre le sue idee, perché sai bene che QUI nessuno lo sta facendo: se non vuoi che ti vengano imposte, va’ su altri siti, che nessuno ti obbliga a venire qui.
          Ripeto: vieni pure qui a sostenere le tue tesi e a fare propaganda, ma non dire che ti stiamo imponendo la nostra fede e che sei qui solo per “difenderti”, perché non ti crede nessuno.

          • lorenzo ha detto in risposta a Falena-Verde

            Falena, non pigliartela con il povero Carlo: si è rivolto a Dio, dopo averlo ignorato per anni, nel momento del bisogno e solo per “ordinandogli” di guarirlo; siccome i suoi “ordini” non sono stati eseguiti, ha concluso che Dio non esiste.

            Carlo, quando riuscirai a capire che Dio non è uno schiavo al tuo servizio ma un Padre amoroso, otterrai molto ma molto più di quello che chiedi.

        • giovanni ha detto in risposta a Carlo

          Diceva qualcuno: “Che noia questi miei amici atei! Sempre a parlare di Dio”. 😀

        • Sophie ha detto in risposta a Carlo

          Ti riposto grosso modo quello che ti ho detto in un altro topic che ovviamente non hai letto. Qui in Italia si può abortire, divorziare, si fa il Gay Pride, si può bestemmiare, ci si può divertire ad umiliare i cristiani, i sacerdoti e Cristo stesso con vignette blasfeme che rasentano la pornografia passando pure per fregni (scusate la parolaccia), stanno mettendo l’8 per mille anche alle altre religioni e chi non vuole fare religione a scuola è libero di non farla, anzi si sta discutendo se toglierla proprio dalla scuola.
          DI QUALE CIPPA D’IMPOSIZIONE PARLI?!?!

        • EquesFidus ha detto in risposta a Carlo

          Imposizione? Quale? Ti hanno mai dato dello stupido solo per quello in cui credevi? Ti hanno mai dato dell’assassino e del ladro solo per ciò che professi? Ti hanno mai detto che sei asservito ad una S.P.A., un truffatore complice di truffatori, un plagiato, un debole? Ecco, togliti la trave dal tuo occhio prima di cercare di levare le pagliuzze dall’occhio altrui.

          • Sophie ha detto in risposta a EquesFidus

            “Ti hanno mai dato dello stupido solo per quello in cui credevi?”
            Ahahahahah pure a te hanno detto che sei un povero semplice? 😀

            • EquesFidus ha detto in risposta a Sophie

              Peggio: l’insulto che per ora va per la maggiore è “Sei credente/cattolico? Ti credevo una persona più intelligente”, che sottende che venivi reputato una persona intelligente ma, ahimè, il fatto che tu sia un credente ti qualifica come un irrimediabile stolto, un minus habens sociale ed intellettuale. Ma anche il “nel Medioevo mettavano al rogo le persone intelligenti” è sempre più qualificata nella lista dei luoghi comuni. Certo, infatti nel Medioevo (e non) è notoriamente vissuta gente credente stupida ed incolta come Tommaso d’Aquino, Agostino da Ippona, il cardinale Bellarmino e così via.

              • Sophie ha detto in risposta a EquesFidus

                Conosco da anni un simpatizzante dell’UAAR che (non so ora) ma prima sniffava cocaina, picchiava la convivente e nel suo lavoro cercava di farsi spazio con modi subdoli per far fuori i suoi colleghi. Ed è anticlericale perchè i preti per lui sono di basso spessore morale. Tre anni fa circa gli venne diagnosticato un tumore. Gli è stato scoperto per caso e quindi asportato del tutto riprendendo la sua normale vita. Lo rivedo dopo alcuni mesi e sapendo di quanto successo gli chiedo come sta. Lui mi risponde parlandomi di questa sua fortuna, del fatto che stava più che bene, ecc. e io ingenuamente non pensando che fosse un integralista ateo gli dico:”Ah meno male che te la sei scampata ringraziando Dio”. Risposta:”E perchè mai lo dovrei ringraziare?” Da lì è partito come un pazzo. Io ci rimasi sorpresa perchè praticamente diventò Satana in persona e rimasi in silenzio perchè tra l’altro non mi faceva neanche parlare. L’unico spazio di tempo concessomi che potei sfruttare per rispondere è stato alla fine. Lui ci rimase di sasso perchè non se l’aspettava, anzi s’allontanò perchè il mio rispondere senza alcun timore e avvicinandomi a lui a distanza di fidanzati lo mise in difficoltà. Con gli arroganti si deve alzare la voce perchè capiscono solo quello. Mi disse che noi credenti siamo privi di pensiero logico, che abbiamo un quoziente intellettivo inferiore alla media e che se la legge glielo consentisse metterebbe i cristiani al muro e li fucilerebbe uno ad uno. A un anno da queste sue simpatiche parole s’è ritrovato con un tumore in metastasi a tempo record. Mi fermo qui.

                • Falena-Verde ha detto in risposta a Sophie

                  Scusa, ma cos’è che gli hai risposto?

                  • Sophie ha detto in risposta a Falena-Verde

                    Ti premetto che io sono una che in genere viene sottovalutata, non lo so perchè. Non è cosa gli ho detto (non ho detto nulla di così illuminante) ma come gliel’ho detto. Io in genere non alzo la voce ma ero lì lì per mettergli le mani addosso tant’è che mi sono avvicinata a lui. Te lo riassumo: gli ho detto che le guerre, la fame nel mondo,ecc erano colpa dell’uomo, non di Dio (nei suoi deliri oltre a dire che tutti i mali del mondo sono colpa di Dio, diceva anche che Dio autorizza lo stupro sulla donna, i preti sono tutti pedofili, che le guerre sono sempre colpa delle religioni e altre cose). E gli dissi di finirla di andare dicendo in giro che è un revisionista storico perchè è solo un diplomato al conservatorio. Gli ho detto anche che era un razzista e poi vedendo che si allontanava perchè mi stavo avvicinando a lui, gli ho ripetuto più volte “Vieni qua vigliacco, che fai scappi?”
                    Adesso mi saluta lui per primo. Io gli rispondo con aria di sufficienza e se lo risaluto è già tanto.

      • Pino ha detto in risposta a GiuliaM

        Giulia, hai colto il punto. I personaggi come Carlo cercano una rassicurazione, in modo nevrotico però. Dicono di esere atei ma il loro modo di comportarsi denota un conflitto interno non risolto. Se io fossi ateo non perderei tempo a leggere articoli di questo tipo, non cercherei con esilaranti argomentazioni una autorassicurazione, per un ateo la religione e tutto ciò che ne consegue dovrebbe essere una perdita di tempo. E invece no, loro dimostrano un interesse morboso per tutto ciò che è religioso.

    • enrico ha detto in risposta a Carlo

      “Dio o vuol togliere il male e non può; o può e non vuole; o non vuole e non può; o vuole e può. Se vuole e non può, è debole; se può e non vuole, è malvagio; se non vuole e non può, è malvagio e debole; se vuole e può, come si addice a Dio, perchè esiste il male?”

      Tutto questo ragionamento, esclude l’ipotesi della trascendenza, che è parte integrante dell’ipotesi “Dio esiste” e vede l’esistenza finita (oggettivamente) su questa terra come tutto ciò che esiste.

    • Lucio ha detto in risposta a Carlo

      In realta’ le obiezioni di Epicuro perdono tutto il loro senso davanti a Cristo. Mi pare inoltre che tu non stia affatto considerando quanta luce getti sul problema del male la realta’ del peccato originale. I tuoi argomenti sono troppo deboli…

  8. enrico ha detto

    @ Carlo

    Anche lei dimostra di criticare una religione che non conosce.
    L’uomo è parte attiva del disegno di Salvezza di Dio. Quindi il male, che con il sacrificio di Cristo è già sconfitto, non viene tolto dal mondo con uno schiocco di dita.
    Badi che va distinto il male fisico, che fa parte della natura finita dell’uomo in questa vita, dal male morale che è dovuto ad un atto di volontà della creatura libera.

    • Alèudin ha detto in risposta a enrico

      senza contare il fatto che Dio tramite lo Spirito Santo soffre insieme a tutti noi uniti nel Figlio, Dio condivide in tutto e per tutto ogni nostra sofferenza.

      ‘Sti atei pensano ad un vecchio con la barba seduto sulle nuvole…

  9. Carlo ha detto

    Credo che nei limiti dell’educazione e del rispetto altrui ognuno sia libero di esporre le proprie idee. Io ho espresso le mie idee sempre in maniera rispettosa (anche se a volte “fervorosa”). D’altronte ci sono tanti credenti che vanno sui siti atei a esporre le loro idee!!!

    I miei dubbi (non solo miei x la verità) sull’esistenza di Dio sono più che legittimi, e vedo che in fondo in fondo non ci sono risposte soddisfacenti. E’ una questione di “prendere o lasciare” di credere senza prove o no.
    A volte lo ammetto sono incuriosito dai credenti. Mi sembra assurdo che una persona possa credere a quello che gli viene detto senza avere una prova..senza che gli venga un dubbio..una domanda…. Questo si che è un vero mistero!!

    • Sophie ha detto in risposta a Carlo

      “in fondo in fondo non ci sono risposte soddisfacenti.”
      O tu non vuoi ascoltare perchè troppo preso dallo sfogo personale.

      “Mi sembra assurdo che una persona possa credere a quello che gli viene detto senza avere una prova”
      Il mondo che ti circonda cos’è? E su 100 Santi hai mai valutato la possibilità che uno molto probabilmente non era un malato di mente come pensi? Hai mai sentito parlare di quella Santa (purtroppo non ricordo il nome) che viveva senza mangiare nè bere campando si sola eucarestia, che era paraplegica e il giorno di venerdì Santo si alzava dal letto, camminava, riviveva la passione di Cristo e poi tornava a non riuscire più a muoversi?

      “A volte lo ammetto sono incuriosito dai credenti.”
      A volte dovresti più che altro scusarti per le cattiverie gratuite che ci vomiti come se fosse un tuo diritto.

      • Azaria ha detto in risposta a Sophie

        Sophie, di santi che si nutrivano solo di Ostie ne abbiamo avuti vari un esempio e` Alexandrina Maria da Costa (l’unica che ho trovato su internet con una ricerca di 20 sec, mi spiace ma non ho molto tempo).

        So ad esempio che un intero gruppo di persone lo fece in Germania durante il periodo che precedeva in nazismo, sopravvissero ai primi periodi nazisti e la Germania gli revoco` la possibilita` di accedere alla distribuzione di cibo fatta ai poveri perche` (giustamente) non ne avevano bisogno.

        Ora, non so se i tedeschi del tempo lo fecero come affronto per dire “vediamo se e` veramente un miracolo” ma la cosa non creo` loro il minimo problema.

      • EquesFidus ha detto in risposta a Sophie

        Pure Santa Caterina da Siena e San Pio da Pietralcina si nutrirono esclusivamente dell’Eucaristia in particolari periodi di apogeo mistico.
        Ad ogni modo, rispondo all’amico Carlo con un semplice motto, che io mi sono imparato per bene e che invito anche lui ad impararsi: “per chi crede in Dio nessuna prova è necessaria, per chi non crede in Dio nessuna prova è sufficiente”. Io l’azione di Dio nella mia vita la vedo costantemente, chi ti ha detto che non esistano prove inoltre? L’esistenza di Dio venne dimostrata logicamente con un ragionamento per assurdo circa 50 anni fa e mai smentita da allora, inoltre basti leggere San Tommaso d’Aquino per rendersi conto della ragionevolezza dell’esistenza del Dio cristiano (e pure del fatto che il Dio cristiano è cattolico). Per cortesia, non prendere i credenti come degli idioti e voialtri atei come dei geni, suvvia: anche Leopardi detesteva Manzoni (e viceversa) poiché lo giudicava acritico e stolto poiché era cattolico (sia pure influenzato dal giansenismo), ma non riuscì mai a smontarne la fede né a portare prove che confutassero i suoi ragionamenti. Se non c’è riuscito lui (e, alla fine, la Storia ha dimostrato la ragionevolezza delle tesi manzoniane) che vorresti fare tu?

    • enrico ha detto in risposta a Carlo

      @ Carlo

      Di fronte a qualunque risposta lei potrà affermare che non sia convincente.
      Dubbi i credenti li hanno, tant’è che le vengono date risposte, non le viene detto ” è così e punto”.
      La religione cattolica parla di un Dio che si rivela, non è un’ipotesi metafisica.
      L’incarnazione per un cattolico è un fatto storico, posto in un determinato luogo, in un dato periodo, con determinate testimonianze, preceduto dall’ AT.

      A me non dà alcun fastidio personale il fatto che lei scriva qui.

    • Azaria ha detto in risposta a Carlo

      Caro Carlo, non hai dato seguito alla mia risposta, ti ho gia` dimostrato che hai solo voluto accettare per pura fede che Dio non esiste e che il raggionamento di Epicuro e` viziato, quindi insostenibile (una delle tre ipotesi e` falsa).
      Proprio vedendo il tuo commento ho potuto capire qual’e` il tuo livello ed ho scelto di scrivere un intervento che si basa sulla logica che puo` capire anche un bambino di 4 anni, dai, ce la puoi fare pure tu.

      Rispondimi ora (visto che prima mi hai ignorato) alcune persone hanno detto di diverse catastrofi che erano dovute all’Ira Divina, quindi mandate dall’Altissimo, cosa ne pensi tu?

      Vediamo chi e` in contraddizione.

    • Piero ha detto in risposta a Carlo

      Carlo e’ uno che crede alle cose che non esistono!
      Ancora deve mostrare i preservativi alla GMG di Madrid!

    • GiuliaM ha detto in risposta a Carlo

      Sei incuriosito dai credenti, ma non vuoi fare il passetto ulteriore di provare a lasciar stare i pregiudizi e giudicare con obiettività, perchè ti culli nelle tue convinzioni che ritieni solidissime, da bravo “integralista” 🙂

  10. Gab ha detto

    “La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo.”

    Einstein non fa che riprendere il pensiero tomista della Teologia come La Scienza da cui derivano tutte le altre scienze, fisica compresa.

  11. Carlo ha detto

    Certo è che siete veramente bravi a sviare sulle domande.
    @Sophie: C’è un santone indiano che non mangia e non beve da 70 anni, per la scienza è un mistero: http://www.liberoquotidiano.it/news/401822/Indiano_non_mangia_e_non_beve_da_70_anni.html

    Ora andiamo alla domanda a cui non volete/sapete rispondere. Se Dio è Buono ed Onnipotente, perchè esistono le malattie, le deformità, le catastrofi naturali ecc ecc?

    Una persona qualunque che non soccorra chi è rimasto vittima di un incidente stradale, viene accusata di un reato ben preciso (omissione di soccorso). Ora se la giustizia umana contempla questo, perchè mai dovremmo giustificare Dio che “potendo non fa”?

    • Alèudin ha detto in risposta a Carlo

      e perchè questo santone perchè non lo insegna a tutti i sui connazionali indiani che muoiono per le strade rosi dai topi?

      I disatri le malattie e tutto il resto sono causa del peccato originale, cioè del NOSTRO distacco da Dio non dal suo da noi, ed è intervenuto tramite il Figlio che tramite la morte e resurrezione è risorto in ogni uomo, come già detto ogni nostra sofferenza è sofferta anche da Dio.

      Lui ci soccorre, noi ci lasciamo soccorrere?

      • Sophie ha detto in risposta a Alèudin

        “e perchè questo santone perchè non lo insegna a tutti i sui connazionali indiani che muoiono per le strade rosi dai topi?”
        Perchè seppure fosse vero è un dono di superbia, quindi non di origine divina (un pò come Giorgio Bongiovanni) Questi doni quando li dà Dio sono per penitenza non per vana gloria.

      • alessandro pendesini ha detto in risposta a Alèudin

        @Alèudin
        Lei (e non solo) afferma che « i disastri le malattie e tutto il resto sono causa del peccato originale », se ho ben capito quando le persone soffrono è per causa del « peccato originale » ; OK !
        Alèudin mi conceda una domanda : MA DI QUALE PECCATO ORIGINALE SONO COLPEVOLI GLI ANIMALI NON UMANI POICHE A ME RISULTA CHE ANCHE LORO SOFFRONO E SUBISCONO GLI EFFETTI CORRELATI A DISASTRI, MALATTIE, SADISMO UMANO ECC… ???
        La ringrazio per la risposta.

        • Alèudin ha detto in risposta a alessandro pendesini

          uno spunto di riflessione arriva da qui:
          http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1000

          riporto giusto due stralci:

          “Hildegard sottolinea la profonda relazione tra l’uomo e Dio e ci ricorda che tutta la creazione, di cui l’uomo è il vertice, riceve vita dalla Trinità”

          Celebre la sua visione: “Gli elementi si volsero all’uomo con un urlo selvaggio e gridavano “non riusciamo più a correre e a portare a termine la nostra corsa come disposto dal Maestro. Perché gli uomini con le loro cattive azioni ci rivoltano sottosopra come una macina. Puzziamo già come peste e ci struggiamo di fame di giustizia””.

          A suo giudizio – e siamo nel XII secolo! – l’umanità aveva sovvertito “il giusto ordine all’universo” stabilito da Dio al momento della Creazione.

        • giovanni ha detto in risposta a alessandro pendesini

          Come scritto da Alèudin qui sopra, una catechesi spicciola è questa: Dio ha creato l’uomo alla fine, l’Universo intero è stato fatto in funzione dell’uomo. L’uomo è stato l’apice della creazione divina, una creatura che celasse in se stessa la vita trinitaria, una creatura capace di relazionarsi col suo creatore.
          Non solo, Dio creò l’universo “grezzo” e diede all’uomo la capacità di perfezionare quella creazione attraverso l’uso della libertà e dell’intelligenza.
          Il peccato originale, ossia la ribellione a Dio e al suo progetto, il desiderio dell’uomo di voler fare a meno di quella relazione e di ergersi a dio di se stesso ha alterato tutto.
          Ha alterato il rapporto con Dio, ha alterato il rapporto con con sé e con gli altri uomini, ha alterato il rapporto con la natura e il creato.
          Quell’atto di ribellione dal valore “assoluto” ha completamente rovinato il disegno di Dio, l’ha sporcato, insozzato, pervertito.
          Ecco perché anche la natura è diventata “matrigna” ecco perché all’Eden è stato sostituito da una natura in cui il lavoro, anziché di essere un atto di perfezionamento del creato che rendesse l’uomo simile a Dio è diventato una “maledizione”. Non è Dio che maledice l’uomo dopo quella ribellione, è l’uomo che ha maledetto se stesso rinunciando al posto privilegiato che aveva nella creazione:

          Con dolore ne trarrai il cibo
          per tutti i giorni della tua vita.
          [18]Spine e cardi produrrà per te
          e mangerai l’erba campestre.
          [19]Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
          finchè tornerai alla terra,
          perchè da essa sei stato tratto:
          polvere tu sei e in polvere tornerai! (Gen 3, 17)

          Le alternative di Dio, davanti a quel progetto rovinato erano due:
          1) cancellare e rifare tutto da capo;
          2) salvare nel migliore dei modi possibili quella creatura tanto amata.

          Ha optato per la seconda e Gesù ha riaggiustato quell’ “osso rotto”. Ma un osso rotto ed aggiustato non sarà mai come un osso sano. Ecco perché le conseguenze del peccato originale continuano a incidere nella vita dell’umanità e del creato.
          Se poi ci aggiungiamo gli effetti del peccato personale, il quadro si fa ovviamente più grave.

          Spero di essere stato esauriente con questa rispostina spicciola su cui si sono scervellati in modo approfondito fior fiore di filosofi e teologi nel corso dei millenni. 🙂

          • enrico ha detto in risposta a giovanni

            @ Giovanni

            Penso che in generale vada distinto tra male fisico e male morale.

          • alessandro pendesini ha detto in risposta a giovanni

            @Alèudin-Giovanni- Enrico
            Vorrei essere molto chiaro evitando possibilmente equivoci e/o polemiche :
            spiacentissimo di dovervi dire che le vostre rispettive risposte sono -diciamo- evasive… Non mi hanno affatto convinto !
            Ma forse non sono stato abbastanza chiaro ! Formulo diversamente la mia domanda :
            CHE COLPA HANNO GLI ANIMALI NON UMANI DEL PECCATO ORIGINALE CHE SOLO L’UMANO (EVA) HA COMMESSO ???
            Dio sarebbe parziale al punto di confondere il peccatore (umano) con l’innocente (animale NON umano) il quale non ha commesso (e non poteva commettere) nessun peccato o insulto ecc…verso il Creatore? Ringrazio per le vostre risposte sperando che siano molto più chiare, intelligibili e soprattutto convincenti !
            PS : Se insisto su questa tematica è perchè ho un debole e profondo rispetto per gli animali non umani, e molto sensibile alla loro -sia pure fisica- sofferenza !

            • enrico ha detto in risposta a alessandro pendesini

              @ Pendesini

              Le ho risposto sotto.
              Il male fisico è parte dell’essenza finita delle cose.
              Certo anche il peccato, dunque il male morale, incide nell’inquinare il creato.
              Ma vanno distinti i due piani.

            • Alèudin ha detto in risposta a alessandro pendesini

              è da riflettere anche su quanto diceva san Paolo: “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio” (19). Non siamo solo noi ad essere in questa situazione, anche la creazione nel suo complesso ne condivide la tensione.
              Non si possono isolare le conseguenze del peccato. L’interdipendenza delle diverse parti del mondo di Dio è così reale che l’uomo sfrenato nella sua follia fa si che pure la natura ne sia “frustrata”.
              “Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto” (22)

            • giovanni ha detto in risposta a alessandro pendesini

              Gli animali e il creato in generale non hanno “colpa”. Solo l’uomo, cosciente e libero può scegliere tra bene e male. Il creato esiste in funzione dell’uomo ed era stato pensato da Dio stabile e bello. L’atto di ribellione dell’uomo si è ripercosso su tutte le sue relazioni alterando quell’equilibrio che Dio aveva consegnato nelle sue mani.
              Porto un esempio dozzinale: se io ricevo in dono un orologio e lo uso male danneggiandolo, cosa può farci il costruttore dell’orologio?
              Il creato è stato messo da Dio nelle mani dell’uomo, compresi gli animali, affinché lo utilizzasse per rendere più bella la propria vita.
              L’atto di ribellione originale ha rotto tutto.
              La sofferenza degli animali e del creato non è una punizione di Dio verso creature “innocenti”, è la conseguenza dell’agire umano.
              Inoltre muoverei un’osservazione, caro alessandro pendesini, al fine di essere meglio compreso:
              cosa intende lei per sofferenza fisica degli animali? Forse i trattamenti crudeli che spesso l’uomo usa nei loro confronti? La sofferenza di una gazzella mentre viene divorata da un leone?

              • alessandro pendesini ha detto in risposta a giovanni

                …cosa intende per sofferenza fisica degli animali ?…..
                @Giovanni
                Sarebbe assurdo affermare che tutti i mammiferi e non solo (uomo compreso) soffrono ? La loro sofferenza non si limita a certe sevizie molto spesso volontarie umane. L’etologia ci insegna che diverse malattie, malformazioni alla nascita, aggressività e lotte ecc.. creano in loro delle sofferenze inutili ; inoltre qualsiasi ripercussione dovuta a fenomeni naturali : terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche, incendi ecc…generano sofferenze fisiche che Dio avrebbe potuto evitare agli animali assolutamente innocenti !!! Ripeto che NON VEDO NESSUN NESSO TRA IL PECCATO ORIGINALE E LA SOFFERENZA DEGLI ANIMALI. Questi non possono in nessun modo essere ritenuti responsabili di una qualsiasi disobbedienza…
                Dio inoltre creando gli animali ha avuto delle preferenze. Infatti ha avantaggiato i felini, coccodrilli, leoni, lupi, orsi ecc…cioè i predatori e non le prede, tra le quali la gazzella come lei dice, ma non solo purtroppo….
                Mi potrebbe spiegare perché si condanni alla sofferenza tutta l’umanità sulla presunta colpa di un solo antenato ? questa per me non è giustizia.
                I figli di un grande spregiudicato, assassino, despota ecc… nascono -fino prova contraria- innocenti, senza nessuna colpa ! E questo nessun umano -premesso sia mentalmente equilibrato- puo’ negarlo !
                Aggiungo, secondo la Bibbia Adamo e Eva sono stati creati e programmati per essere innocenti; come spiega che possa emergere da una persona innocente -almeno che Dio lo voglia- una qualsiasi trasgressione e/o colpa da una creatura programmata per rimanere innocente ??? Da un essere creato e programmato per restare innocente non puo’ emergere nessuna tipo di colpa, almeno che il Creatore lo desideri !!! Da meditare……
                Saluti da Bruxelles

                • Alèudin ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  se tuo padre muore lasciandoti dei debiti di chi è la colpa? Sua.
                  Chi li paga? Tu.

                  L’uomo come dici è stato creato innocente sì ma a differenza degli animali libero, è stato un rischio da parte del Creatore, e infatti non siamo in grado di gestire questa libertà e abbiamo detto non solo “facciamo da soli” ma di più, abbiamo detto “Sappiamo noi come si fa!” ed ecco il patatrack.

                • giovanni ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  Caro Alessandro, vorrei sapere come, secondo te, Dio avrebbe potuto evitare la sofferenza causata da terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni e altre catastrofi naturali. Eliminando le cause? Allora non avremmo il movimento tettonico delle placche, il ciclo dell’acqua e tanti altri fenomeni indispensabili alla vita sulla terra. Il fatto poi che abbia fatto preferenze per i predatori… Beh, vorrei sapere quali alternative avrebbe potuto realizzare… Forse che tutti gli animali avrebbero dovuto nutrirsi di aria e minerali in modo da non causare sofferenze ad altri animali? Forse. O forse no.
                  Enrico ha risposto qui sotto sulla spiegazione teologica della sofferenza fisica.
                  Ed io ho risposto chiaramente alla presunta “colpa” degli animali nel quadro del peccato originale: non ne hanno. La colpa è dell’uomo che con la sua disobbedienza ha usato male del regalo immenso fattogli dal suo creatore.
                  E stiamo parlando dell’uomo inteso come capostipite dell’umanità. Non di un uomo qualunque. Stiamo parlando dei “semi” (quelli che chiamiamo Adamo ed Eva) da cui si è originata TUTTA umanità che conosciamo. Quei semi sono andati a male PRIMA di diventare pianta e da un seme malato non nasce una pianta sana. Ecco perché si chiama peccato “originale”. Ed ecco perché tocca TUTTA l’umanità.
                  Ultima cosa: Dio non ha fatto l’uomo solo “innocente”. L’ha fatto anche libero, libero di rispondere a quella relazione di amore, libero di usare le sue capacità come meglio credesse. Libero anche di non riconoscerlo e di dirgli di “no”. Libero di distruggere anziché creare, di odiare anziché amare.
                  Diversamente avrebbe creato un pupazzo e non un figlio in grado di relazionarsi con lui. Non so quanto possa essere bello ricevere l’amore di un figlio perché costretto o soggiogato.
                  Se ci avesse “programmato” per essere innocenti avrebbe avuto dei robot il cui agire sarebbe stato vincolato al programma.
                  Ed sono ben felice di amare questo Dio perché lo voglio io, non perché mi costringe, anche solo mettendo un “gene della costrizione” nel mio DNA.
                  Le obiezioni che ha mosso sopra le ho meditate millemila volte e continuo a farlo. La invito a fare altrettanto con le misere argomentazioni che ho esposto e che, per la natura di questo tipo di comunicazione, sono inevitabilmente sintetiche e approssimative.
                  Cordialità. 🙂

        • enrico ha detto in risposta a alessandro pendesini

          @ Pendesini Carlo

          La risposta non è così semplice.
          Come ho detto va distinto il male fisico dal male morale.

          “Il male fisico è dovuto all’essenza finita delle cose di cui si compone l’universo ed al corso normale e ordinario delle leggi della natura. Non ripugna quindi a Dio, come non ripugna il dolore che al male fisico suole accompagnarsi; il rendere l’uomo, e in generale l’animale, sensibile agli agenti nocivi è spesso mezzo provvidenziale per la conservazione della vita nella natura; la morte stessa degli individui è necessaria per dare posto alle nuove generazioni.”

          “L’immortalità dell’anima ci dona la certezza naturale (confermata dalla fede) di una vita futura ed eterna, alla quale la vita presente è ordinata e nella quale i desideri del nostro cuore saranno soddisfatti, a meno che la giustizia non esiga la pena del male da noi compiuto. Alla luce di questa verità, per cui la vita dell’uomo si inizia nel tempo ma si continua nell’eternità, deve essere risolto il problema del dolore, che acquista, nella Provvidenza divina, una mirabile finalità. Il dolore, innanzi tutto, distacca l’uomo dalle cose terrene e lo avvicina a quelle eterne; se, nonostante le frequenti infelicità della terra, così pochi pensano all’eternità, quanti sarebbero quelli che si ricorderebbero del loro ultimo fine, se nella vita non vi fossero che gioie? Inoltre, il dolore fa sì che l’uomo possa espiare: chi, nella vita, non ha mai trasgredito la legge del Signore? L’infinita misericordia di Dio è sempre disposta a perdonare, ma la Sua giustizia esige una riparazione, un compenso per l’ordine morale rovesciato, e il dolore ristabilisce quest’ordine purificando l’anima che si è ribellata a Dio. Infine il dolore santifica, perché attraverso la prova del dolore l’uomo si merita quella felicità eterna che Dio vuol donarci quale premio da conquistare col sacrificio e con la lotta, sostenuti dalla pace della coscienza e dalla gioia del cuore con cui Dio conforta il giusto nelle pene della vita.”

          tratto dal sito “Apologetica Cattolica”

          Per quanto riguarda gli animali e più in generale il creato, anche la loro esistenza avrà pieno compimento in Dio.

          lettera ai Romani

          “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli”

          A chiosa di questo intervento vorrei ricordare che il sacrificio stesso di Cristo, e di qui la Salvezza, non è avvenuto con uno schiocco di dita, ma attraverso la sofferenza ed il dolore.
          Dunque non è strano per un cristiano leggere nel dolore e nella sofferenza una strada di Salvezza, se la medesima via è stata percorsa dal Figlio di Dio, Dio Egli stesso.

    • Sophie ha detto in risposta a Carlo

      Sei tu che dici idiozie, dove sono i risultati degli esami fatti a quest’uomo? E seppure di quale Dea parla? La Dea zolfo?

      “Ora andiamo alla domanda a cui non volete/sapete rispondere. Se Dio è Buono ed Onnipotente, perchè esistono le malattie, le deformità, le catastrofi naturali ecc ecc?”
      Libero arbitrio, perchè voi siete capaci di lamentarvi pure per la sua interferenza in quel momento! E tu chi ti lamenti tanto che Dio non fa, chiamandolo solo quando ti serve e poi nei restanti giorni lo maledici, cosa stai facendo per il mondo? Ma lo sai che con tutto il rispetto per gli infanti, ragioni come un bambino di 4 anni?

    • lorenzo ha detto in risposta a Carlo

      Se stavi con Dio quando creava l’uiverso, puoi permetterti di criticare come l’ha fatto, altrimenti puoi solo prendere atto di non capire quali sono i Suoi disegni.

    • Pino ha detto in risposta a Carlo

      lo dice il santone che non mangia e non beve, anche Pannella ha fatto 1000 scioperi della fame ma è più grasso di prima. Vediamo di non essere ingenui, per favore

    • Pino ha detto in risposta a Carlo

      Poveri noi, a questo punto siamo? A chiedersi perchè Dio non interviene ad evitare i terremoti e le alluvioni, ad eliminare la fame nel mondo, a bloccare gli assassini, i pedofili e gli stupratori. Carlo, ti conviene riflettere prima di uscitertene con queste amenità, farai solo una migliore figura.

    • Azaria ha detto in risposta a Carlo

      Tanto per cominciare c’e` una differenza abissale fra il santone (che non si muove ed evita pure di parlare pur di risparmiare energie) con il gruppo di tedeschi che si muovevano liberamente e facevano sforzi che oggi riterremmo sovraumani (ma al tempo della 2 gueera mondiale tutti facevano disinvoltamente perche` spesso ne dipendeva la vita).

      Si potrebbe riuscire ad ingerire una quantita` di cibo tale da riuscire a portare una vita nello stile del santone senza dare troppo nell’occhio, ed il processo sarebbbe del tutto naturale.

      Veniamo alla domanda a cui secondo te non vorremmo rispondere.
      1. Chi di noi ha diritto alla salute? E` un dono che Dio ci ha fatto (a chi l’ha fatto) senza che noi lo abbiamo guadagnato in nessun modo, chi non ha questo dono e` piu` vicino a cio` che merita, noi abbiamo avuto nettamente di piu` di quel che meritiamo.
      2. Se Dio eliminasse le malattie e deformazioni, lasciando mali minori, tu vedresti i mali minori e ti chiederesti “perche` Dio permette questi mali minori?” che ti sembrerebbero il massimo possibile. Se Dio permettesse come male peggiore in assoluto la semplice rottura di un’unghia, tu diresti che Dio non esiste perche` se fosse onnipotente e buono non permetterebbe la rottura dell’unghia, a te sono visibili solo il bene ed il male che Dio permette in questo mondo, ma non puoi avere idea di quali vieti e quanto possano essere peggiori.

      Noto nuovamente che non hai ancora risposto alla mia provocazione… ti fa paura il confronto quando si arriva alla logica?

  12. Luca ha detto

    Nella lettera Einstein scriveva anche questo:
    “La parola Dio per me non è null’altro che l’espressione e il prodotto dell’umana debolezza. La Bibbia è una collezione di onorevoli storie, ma primitive e abbastanza infantili”
    Sicuramente ve ne siete dimenticati in buona fede.
    <saluti

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Luca

      Immagino che tu sia un altro a non aver letto l’articolo, dato che la frase è citata e sottolineata in grassetto.

      Signori ateisti, gradiremmo maggiore razionalità da voi, dimostrate di essere all’altezza di un confronto. Vi prego!

    • EquesFidus ha detto in risposta a Luca

      Sicuramente non hai letto l’articolo dato che c’è scritto, ed anche in corsivo. Saluti

    • Alèudin ha detto in risposta a Luca

      e tu? cosa pensi tu? sempre che tu ci abbia pensato seriamente.

      ora che ti sei tranquillizzato vai pure a fare qualcosa che ti impedisca di chiederti a fondo perchè esisti.

  13. G.T. ha detto

    Dio possiamo farlo esistere o non farlo esistere in teoria. Ciò senza l’esperienza personale. Questo è il senso di questo articolo. Ci sono stati un trilione di teoria di Dio tutte contraddittorie. Perché siamo liberi con il nostro cervello di cercare, cercare e cercare.
    Ciò si rivela un pregio da un lato: la persona curiosa spesso ha la carta vincente, oppure da un altro punto di vista: lo smarrimento più totale.
    Io però fatico a discutere con gli atei. Il motivo è semplice. La forma segue la funzione.
    Ora cari amici atei potete spiegarci come possano esistere forme in questo mondo senza funzione? Non esisterebbero tutte le cose che vediamo o non vediamo.
    Questo è il grande dilemma…
    Ciò non ha ancora risposta.

  14. Marco Comandè ha detto

    Volevo dire una cosa ad Antonio72, che aveva domandato sulla casualità delle mutazioni genetiche. Provare a sostituire “caso” con il termine matematico equivalente “distribuzione probabilistica” e il fatto gli sembrerà più sensato. Lui non riesce a immaginare perchè mai le mutazioni dovrebbero comparire a livello probabilistico per far sopravvivere la persona nelle catastrofi. E qui corre troppo! Fa rientrare dalla finestra gli “accadimenti miracolosi” che Darwin aveva cercato di espurgere dalla sua teoria. Chi lo dice che la “distribuzione probabilistica” sia così “miracolosa”? Semplicemente: se durante le catastrofi nessuna mutazione diventa determinante, si ha l’estinzione. La scienza ha documentato che il 99% delle specie apparse sulla Terra si sia estinta come se nulla fosse! Le cinque estinzioni di massa che ha vissuto l’evoluzione stanno a dimostrarlo. Addirittura, hanno trovato batteri nell’arsenico, quando si afferma l’impossibilità di vivere senza fosforo! I batteri sono più evoluti rispetto agli organismi pluricellulare perchè la loro “distribuzione di probabilità” è molto più ampia rispetto alla nostra e possono diventare “estremofili”. A una conferenza sula vita nello spazio avevo domandato al relatore il perchè sia necessario immaginare la presenza di acqua negli altri Pianeti per far ipotizzare la vita, quando invece si ipotizza che i “batteri anaerobi” riescano a sopravvivere perchè non hanno bisogno di acqua. Effettivamente la strada della scienza è ancora lunga. Darwin ha posto le basi per la scoperta del DNA, che si evolve “in modo lento (cioè di generazione in generazione), casuale (cioè con una distribuzione probabilistica delle mutazioni) e per periodi lunghissimi (sembra addirittura che siano anteriori ai cinque miliardi della Terra, se sarà confermata l’origine dalle comete)”.

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