Pio XI non rispettò l’accordo con il fascismo e attaccò le leggi razziali

Sul «Corriere della sera» del 26 luglio scorso, Francesco Margiotta Broglio, presentando uno studio di Giorgio Fabre per i «Quaderni di Storia», ha richiamato l’accordo al quale la Chiesa di Pio XI e il governo di Benito Mussolini giunsero il 16 agosto del 1938 sulla questione del razzismo: secondo la tesi di Fabre, pur di difendere l’ Azione cattolica, Pio XI subì la svolta razzista.

Fortunatamente sullo stesso quotidiano è arrivata immediata la replica di Valerio De Cesaris , docente di Storia contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia e segretario della SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea). Lo storico ha precisato giustamente che tale accordo «giungeva dopo settimane di alta tensione e due gravi discorsi di Pio XI: il primo contro il “Manifesto degli scienziati razzisti” (15 luglio); il secondo in cui il Papa lamentava che l’ Italia, sul razzismo, imitasse “disgraziatamente” la Germania (28 luglio)». Tuttavia tale intesa tra Chiesa e Stato «non segnò una svolta nello scontro che oppose la Santa Sede e il fascismo nel 1938. Fu anzi rapidamente accantonato, perché il Papa scelse di non tacere. Già il 19 agosto un articolo dell’ “Osservatore Romano” ribadiva la posizione tradizionale della Chiesa nei confronti degli ebrei, per sottolineare che l’ostilità antiebraica di parte cattolica non poteva in alcun modo dipendere da “ostracismo di razza”; il Papa, nei giorni seguenti, continuò a criticare il razzismo, contravvenendo quindi a quanto stabilito nell’ accordo».

Proprio per questo, il 22 agosto Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri e genero di Mussolini, annotò nel suo diario: «Sembra che il Papa abbia fatto ieri un nuovo discorso sgradevole sul nazionalismo esagerato e sul razzismo. Il Duce, che ha convocato per questa sera Padre Tacchi Venturi, si propone di dare un ultimatum». Ci furono effettivamente pressioni su Pio XI, ma tuttavia «le due parti restarono, su razzismo e antisemitismo, in forte contrasto. Il 6 settembre, all’ indomani dei provvedimenti fascisti che escludevano gli ebrei da scuole e università, Pio XI pronunciò le celebri frasi sul legame indissolubile tra cristianesimo ed ebraismo: “Non è lecito per i cristiani prendere parte all’ antisemitismo. L’ antisemitismo è inammissibile. Noi siamo spiritualmente semiti“».

Nelle settimane e nei mesi successivi, ha continuato De Cesaris, “L’ Osservatore Romano” «criticò quasi quotidianamente il razzismo. Quando, tra ottobre e novembre 1938, la Santa Sede chiese più volte al governo italiano di discutere assieme il contenuto delle leggi razziali, Mussolini non volle concedere nulla. Le proposte di modifica avanzate dal Vaticano furono respinte. Le proteste del Papa, che scrisse personalmente al re Vittorio Emanuele III e a Mussolini perché non si vietassero i matrimoni misti, rimasero inascoltate (Mussolini neppure rispose alla lettera di Pio XI). In quel frangente, l’ atteggiamento del Duce fu volutamente umiliante verso il papa. Forse proprio perché quest’ ultimo, nei mesi precedenti, non aveva voluto piegarsi al diktat di non parlare del razzismo. Tema su cui le posizioni di Pio XI e di Mussolini erano inconciliabili e tali rimasero sino alla morte del Papa».

De Cesaris è un esperto di questa tematica avendo anche pubblicato il volume Vaticano, fascismo e questione razziale (Guerini 2011), nel quale, attraverso l’analisi di documenti italiani e vaticani, ha ricostruito la crisi tra il governo fascista e la Santa Sede in merito alla questione razziale e i passi diplomatici con cui la Santa Sede tentò di bloccare l’adozione in Italia delle leggi razziali. Durante la presentazione pubblica, la storia ebrea Anna Foa si è soffermata su questi articoli critici dell'”Osservatore Romano”, «prima che venisse sequestrato, prima che gli squadristi si avventassero su chi lo comprava per picchiarlo e per strapparne le copie». 

Per un documentato approfondimento sui rapporti tra Santa Sede e fascismo circa le leggi razziali si invita a consultare questo articolo apparso su «La Civiltà Cattolica».

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13 commenti a Pio XI non rispettò l’accordo con il fascismo e attaccò le leggi razziali

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  1. Mattia ha detto

    Che schifo il titolo del corriere dove sembra far passare l’idea che la Chiesa si fosse piegata all’accettare il razzismo. Gli scontri tra Chiesa e fascismo riguardante le leggi razziali furono aspri anche dopo agosto e quello dell’accordo mi pare proprio per avere pubblicità.

    • Michele Santambrogio ha detto in risposta a Mattia

      Beh per lo meno hanno accettato la replica, non tutti i quotidiani lo fanno.

      • Fede_81 ha detto in risposta a Michele Santambrogio

        Bisogna però vedere a quale pagina lo hanno pubblicato…il primo articolo sarà stato in terza pagina…la replica all’ultima?

      • Piero ha detto in risposta a Michele Santambrogio

        Si’, ma solo perche’ adesso c’e’ da lisciare il pelo ai cattolici per il sostegno al servo delle banche. Una volta passate le elezioni, vedi un po’ che contropelo ci faranno…
        Per esempio il Corriere non ha accettato, ai tempi del referendum sulla legge 40, degli articoli a SOSTEGNO della suddetta legge (fonte: A. Socci – Il genocidio censurato)

  2. Antonio ha detto

    La “Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea”…OTTIMO! Non lo sapevo! Il fenomeno della “storia manipolata” è una piaga terribile.

  3. Enrico ha detto

    Leggo sempre il corriere on-line, perchè complessivamente, nel desolato panorama italiano, mi sembra il quotidiano che si salva relativamente di più (avvenire lo preferivo nettamente quando era consultabile il quotidiano on-line, ora i contenuti free sono piuttosto ridotti). Però è innegabile che porta avanti una linea editoriale subdolamente ma ad occhio attento smaccatamente anti-cattolica. Basta guardare la scelta degli argomenti ed i toni utilizzati negli stessi nei pezzi on-line oggi, del tipo quello sui canti proibiti in Chiesa (http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/12_agosto_15/avemaria_c8113de0-e71f-11e1-aa6d-129c31caec0a.shtml) e sulla preghiera “etero” contro i matrimoni omosessuali (http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_15/parigi-preghiera-etero-contro-matrimoni-gay-hollande_25b6405a-e6d3-11e1-aa6d-129c31caec0a.shtml). Ma a togliere ogni dubbio sulla malafede del quotidiano di Via Solferino è, sopratutto, la galleria fotografica intitolata “Il papa ed il bambino in lacrime” (http://www.corriere.it/gallery/cronache/08-2012/papa-bambino/1/papa-bambino_36e75fb8-e6b9-11e1-aa6d-129c31caec0a.shtml#1), che non ha alcun senso giornalistico se non quello di ridicolizzare il pontefice, alimentando in maniera surrettizia tutti i peggiori pre-concetti instillati negli anni ai lettori sul (presunto) difficile rapporto tra uomini di chiesa e bambini. Che dire: un autentico schifo!

    • Luca ha detto in risposta a Enrico

      senza contare che ogni giorno trovi sistematicamente da 1 a 3 (per arrivare a climax di 4 o 5) articoli pro-gay life. Spesso mettendo in mezzo la Chiesa facendola passare per bigotta e inconcepibile.

      Una volta lo consideravo niente male, da quando mi sono convertito ho cominciato a vedere quello che prima non vedevo: l’anticlericalismo smaccato

  4. Pino ha detto

    il Corriere ha una redazione on-line infarcita di gay, quindi non c’è da meravigliarsi che ci sia un atteggiamento anti cattolico. Sul Corriere ogni giorno appaiono esilaranti articoli pro-gay del tipo “il pinguino gay” “la vigilessa lesbica” “la generalessa americana lesbica”, “la squadra di calcio del Liverpool ha dato il prorpio sostegno al prossimo gay pride”, solo per citarne alcuni. Tempo fa commentai uno di questi articoli scrivendo “ma al Corriere c’è ancora qualche giornalista che non sia gay?”.

  5. Leon ha detto

    Vedi Wiki,e il cardinale,Clemens August von Gallen (1878-1946)

    Fu il peggior oppositore del nazzismo in germania.Ecco cosa disse Martin Borman capo della NSDAP nazzista e segretario di Hitler su di Lui.

    “Si deve impiccare Von Gallen subito”

    Ecco la risposta di Goebbels cancelliere del Reich e capo della macchina di propaganda nazzista.

    « Se ora si procedesse contro il vescovo, tutta la Vestfalia andrebbe persa per l’impegno bellico.[2] »

    Non fu impiccato solo per non generare scandalo.

    Pio XII lo elesse cardinale per la sua opposizione al nazzismo.

    Ecco per chi volesse aprofondire anche superfecilmente con le indicazioni bibliografiche.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Clemens_August_von_Galen

    E allora domando:Come mai un Papa elegge uno dei peggiori nemici del regime al rango di cardinale visto che secondo queste,che possono ritenersi calunnie,Pio XII sarebbe stato in qualche modo completamente accordato con i regimi nazifascisti?

    E potrei continuare,da un polacco di nome San Padre Massimiliano Kolbe morto ad Auschwitz al posto di un padre di famiglia,ai conventi e i monasteri che nascondevano gli ebrei.

    Ma è certo che certi gioranlisti,che sono per “l’obbietività di informazione”,e lo dimostrano tutti giorni anche sulle temetiche politiche,sociali,di cronaca (infatti basta leggerti prima la Reppublica e poi Libero per capire che se c’è una cosa certa,è che devi pensare con la tua testa e non con la testa degli altri,specie degli ideologizzati che predicano pateticamente l’obbietività dell’informazione e prendono continuamente mazzete sottobanco dai partiti,affidarli il tuo pensiero equivale a entrare in una piscina di squali che non mangiano da anni),che si vendono ai gruppi politici,perchè è questo che fanno purtroppo..E come diceva Giorgio Gaber nella canzone “se io fossi Dio” sul giornalismo:

    “Io se fossi Dio malidirei davvero i giornalisti..compagni giornalisti avete troppa sete e non sapete approfitare delle libertà che avete.Avete ancora la libertà di pensare,ma quello non lo fate,e in cambio pretendete la libertà di scrivere,e di fotografare.Immagini geniali e interessanti di presidenti solidali e di mamme piangenti,e in questa Italia piena di sgomento,come siete coraggiosi voi che vi buttate senza tremare un momento.Cannibali!Necrofili!Astuti!E si direbbe proprio compiaciuti.Voi vi buttate sul disastro umano con il gusto della lacrima,in primo piano.Si va bhè l’ametto la scomparsa dei fogli della stampa sarebbe forse una follia,ma io se fossi Dio,di fronte a tanta defficenza,non avrei certo la superstizione,della democrazia.

    Ma io non sono ancora nel Regno dei Cieli,
    sono troppo invischiato nei vostri sfaceli.” (Giorgio Gaber,se io fossi Dio)

    Direi in questo caso di comportarsi meno alla Goebbels e alla Borman a certi giornalisti.E dopo domanderei al Corriere con profonda ironia Gabberiana,siete più obiettivi perchè talvolta prendete soldi e raccomandazioni da destra e da sinistra e dal centro?Piuttosto che solo dall’uno a dall’altro per seguire un’ideologia.
    E che dire dei telegiornali?Quand’ è che spaccerete il prossimo video di youtube per informazione obiettiva e genuina?

    Perchè basta veramente poco perchè le calunnie ti si ripercuotano contro. Va bene che l’arte del saper calunniare si evolve con l’arte del saper manipolarla con la parola, è nota da Gorgia,e i metodi sono noti da Machiavvelli alle 48 leggi del potere di Robert Green,ma per mia somma fortuna al liceo incontrai il mio professore di lettere disabile,un disabile che mi liberò da ogni ideologia.E mi insegno come Jaques Maritain quello che è la prima libertà e quella di saper essere liberi nel proprio pensiero e nel proprio essere,e piuttosto che assorbire informazioni come un disco fisso,mi insegnò a comprendere l’umano pensiero,e a cercare la verità anche nell’informazione.Per me,Nessuno puo renderti libero se non l’uomo che ti insegna a cercare la verità e allora comprendi che la libertà e anche sapersi educare alla libertà.

    “Ave” ai giornalisti,che ergono “le loro impicaggioni con le parole.E che fanno male come quelle reali”.

  6. Pino ha detto

    nessuno parla mai di un fatto che invece sarebbe interessante ricordare. Al di là degli articoli dell’Osservatore Romano dell’epoca e delle idiozie propinate dal Corriere oggi, la situazione fra la Chiesa ed il fascismo era arrivata al punto di rottura, a causa delle leggi razziali come correttamente evidenziato nell’articolo. Il giorno 11 febbraio 1939 ricorreva il decimo anniversario del Concordato e Papa Pio XI convocò a Roma tutti i vescovi italiani. Che motivo aveva di convocare tutti i vescovi italiani? Non certo per festeggiare l’avvenimento, vista la situazione. La ragione sembra fosse molto più seria, e cioè l’intenzione del Pontefice di annunciare la revoca unilaterale dei Patti Lateranensi e del Concordato. Uno scontro frontale con il regime. Peccato che Pio XI morì il giorno 10 febbraio 1939 ed il successore Pio XII non dette seguito alla cosa. Strano che di questo non si parli mai.

  7. Gabriop ha detto

    Scusate se mi intrometto ho notato un piccolo refuso che va corretto:
    ” Ci furono effettivamente pressioni su Pio IX, ma tuttavia «le due parti restarono, su razzismo e antisemitismo, in forte contrasto.”
    In realtà appunto è Pio XI

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