Cuba: l’ateismo di stato è solo un ricordo, oggi rifiorisce la fede

Anche Cuba ha avuto “l’onore” di vedere imposto dalla terribile dittatura di Fidel Castro l’ateismo di Stato. Questo durò dall’anno in cui l’ateissimo Líder máximo divenne capo del partito comunista nel 1959, fino al 1992. In questo periodo, e solo in questo, Cuba ha violato i diritti umani dei suoi cittadini, innumerevoli persone vennero massacrate e torturate sotto ordine degli esponenti del regime. Naturalmente, come in ogni totalitarsmo ateo del ’900, la repressione religiosa divenne l’attività preferita del governo.

Tuttavia oggi, dopo vent’anni, la situazione è cambiata. La piazza della Rivoluzione ed il Parco adiacente lo Stadio nazionale sono stati nei giorni scorsi riempiti da fedeli cattolici per il Pellegrinaggio nazionale della Madonna della Caridad del Cobre. Guidati dal vescovo ausiliare della capitale cubana, Juan de Dios Hernández, centinaia di persone si sono riunite nella notte tra venerdì e sabato scorsi per dare vita ad un atto di venerazione mariana senza precedenti. All’evento erano addirittura presenti i funzionari dell’Ufficio per gli Affari religiosi del Partito Comunista. Insomma, pare proprio che anche nella capitale cubana il mito di Ernesto Guevara de la Serna, detto per gli amici Che Guevara (proprio quello che prima di sparare univa due teste alla volta così da risparmiare proiettili), sia definitivamente tramontato.

Questo evento è una cosa assolutamente inconcepibile fino a pochi anni fa, quando solo nel 1961 tutti i beni degli enti ecclesiastici vennero confiscati senza compensazione e l’80% dei sacerdoti cattolici e protestanti dovettero rifugiarsi negli Stati Uniti. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, lo Stato ha adottato una posizione più conciliante nei confronti della religione e ha diminuito la promozione dell’ateismo. Nel novembre del 1991, il partito comunista ha cominciato a permettere ai credenti di ritrovarsi. Nel luglio 1992, la costituzione è stata modificata per rimuovere l’ateismo governativo e venne aggiunto l’articolo 42, vietando la discriminazione sulla base del credo religioso. Tuttavia, nei primi anni ’90, dopo tre decenni di ateismo di stato, la società cubana era quasi totalmente secolarizzata e le discriminazioni continuarono, Cuba aveva il minor numero di sacerdoti per abitante rispetto a qualsiasi altro paese dell’America Latina. Lentamente la situazione è migliorata.

A marzo del 2012 si attende già l’arrivo quasi certo di Benedetto XVI e la mente torna al primo e ultimo atto religioso consentito dalle autorità cubane, ovvero la Messa presieduta dal beato Giovanni Paolo II, il 25 gennaio 1998, al termine della sua storica visita.

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5 commenti a Cuba: l’ateismo di stato è solo un ricordo, oggi rifiorisce la fede

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  1. Pino ha detto

    leggo “A marzo del 2012 si attende già l’arrivo quasi certo di Benedetto XVI e la mente torna al primo e ultimo atto religioso consentito dalle autorità cubane fu la Messa presieduta dal beato Giovanni Paolo II, il 25 gennaio 1998, al termine della sua storica visita”. Non mi pare che l’ateismo di stato sia solo un ricordo.

    • EnricoBai ha detto in risposta a Pino

      Non c’è più repressione forzata come sotto l’ateismo…ma una sorta di sottile apertura continua.

  2. nicola ha detto

    Cuba è stata invasa dagli atlantici?
    Fidel si è convertuito?
    Raul ha scoperto che il cattolicesimo è in sintonia col comunismo?

  3. EnricoBai ha detto

    Che Guevara…penso a quale razza di assurda mitologia creata su quest’uomo…penso a quante persone indossino una maglietta con la sua faccia senza sapere nulla di lui..penso a quanto la società possa condizionare gli uomini e governarli come meglio crede

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