Regno Unito: l’azienda rinuncia a perseguitare un cristiano

La Wakefield and District Housing (WDH), housing association inglese che ha sottoposto ad un procedimento disciplinare un suo dipendente, Colin Atkinson, per aver osato esporre sul cruscotto del furgone aziendale una piccola croce fatta con foglie di palma e non più grande di 20 cm (cfr. Ultimissima 29/4/11), ha finalmente desistito dal perpetrare la sua crociata anti-cristiana.

Tantissimi britannici hanno gioito a questa notizia e l’operaio ha dichiarato al Daily Mail: «Questo paese è stato costruito su valori cristiani ma sta perdendo la sua identità perché tutti hanno paura di offendere le minoranze. Sono sempre stato molto orgoglioso di essere britannico. Ma lo sono ancora?». Ricordiamo che esponenti di altre religioni avevano difeso l’operaio, non sentendosi per nulla offesi dall’esposizione della piccola croce.

L’azienda è attiva nella promozione della diversità (finanzia progetti omosessuali) e permette a vari dipendenti di indossare il burka. Il capo ufficio di Atkinson esprime il suo credo nel marxismo e ha appeso al muro una gigantografia di Che Guevara. Solo il cristianesimo viene discriminato. Un report pubblicato di recente dimostra come l’odio e l’intolleranza laicista, dal maggio 2008 al maggio 2009, abbia provocato attacchi incendiari a più di venti chiese sparse in tutto il Regno Unito.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

7 commenti a Regno Unito: l’azienda rinuncia a perseguitare un cristiano

« nascondi i commenti

  1. Flavio ha detto

    cosa dire….tutto bene per ora. ma vedrete che l’oppressione laicista tornerà di nuovo alla carica!

  2. Mandi ha detto

    Questa è la strategia degli atei di oggi: attaccare ciò che fa più paura, il cristianesimo, sostenendo di voler dare spazio a tutti allo stesso modo: atei, musulmani, ebrei, protestanti ecc…se anche riuscissero nel loro intento si troverebbero triplicata la presenza religiosa nella società. La follia è tutta qui!

  3. Boxer ha detto

    ora bisognfrecce incriminare l’azienda per discriminazione religiosa.

  4. Andrea L. ha detto

    “sarete perseguitati nel mio nome”. E’ da 2000 anni che lo sappiamo. Non è certo una notizia.

  5. gabriele ha detto

    nel Regno Unito permettono anche ai satanisti (!!!!!) di poter manifestare la propria fede in pubblico.
    Con la scusa della ‘politically correct’ si stanno facendo dei grossi errori

  6. Fedele Razio ha detto

    Questa è una buona notizia.

    La mia esperienza è che i cristiani sono perseguitati politicamente solo se stanno zitti.

    Appena un cristiano ha semplicemente il coraggio di dire: ho il diritto di dire ed esprimere ciò che penso, la persecuzione finisce.

    O si trasforma in qualcosa di più violento, ma questa è un’altra storia.

« nascondi i commenti