Evoluzionisti scoprono nuovi errori nel pensiero di Charles Darwin

L’evoluzione è certamente un dato di fatto (anche se non è galileanamente dimostrabile). Quello che è assurdo e che va fortemente criticato sono gli -ismi: il creazionismo (protestante americano), lo scientismo, il riduzionismo, il razionalismo e sopratutto il neodarwinismo, quella deriva filosofica che strumentalizza il pensiero di Darwin per giustificare la propria posizione ateistica. La selezione naturale è una teoria scientifica non un dogma, è falsificabile e criticabile come tutte le altre teorie. E’ inoltre piena di lacune e di non spiegazioni e questo la rende molto traballante, sono quindi ridicoli i tentativi delle cricche laiciste, con a capo Richard Dawkins, di promuovere l’ateismo basandosi sul dogma darwiniano (qui il pensiero di alcuni grandi evoluzionisti contemporanei).

Dogma, ripetiamo scorretto ed incompleto, come dimostrano le sempre più critiche che riceve, non solo da ambienti creazionisti ma anche da quelli laicisti. Si veda il testo pubblicato recentemente anche in Italia da due evoluzionisti atei: Gli errori di Darwin (di cui abbiamo parlato più volte: Ultimissima 29/4/10 e Ultimissima 1/5/10). Uno degli autori, l’evoluzionista Massimo Piattelli-Palmarini, ha addirittura dichiarato: «Il darwinismo è morto e non resuscitabile» (cfr. Ultimissima 18/6/10).

Due anni fa era la rivista scientifica New Scientist a screditare il pensiero di Darwin. E in questi giorni alcune riviste di biologia stanno pubblicando altri risultati che contraddicono il pensiero del grande naturalista sulla sopravvivenza del più forte. Ad esempio, Biology Letters ha scritto: «Charles Darwin ha avuto torto quando ha sostenuto che la concorrenza fra le specie è stata la forza trainante fondamentale dell’evoluzione. Lui ha immaginato un mondo in cui gli organismi hanno combattuto per la supremazia del più forte. Ma la nuova ricerca individua la disponibilità di “spazio vitale” non abitato da altri animali, piuttosto che la concorrenza, come il fattore fondamentale per l’evoluzione». Questi nuovi studi sono stati condotti dagli evoluzionisti Sarda Sahney, Michael Benton e i colleghi dell’Università di Bristol, i quali hanno dichiarato alla BBC News: «La concorrenza non ha giocato un grande ruolo nello schema generale dell’evoluzione».

Questo è solo un esempio fra i tanti che dimostra la fallacità del darwinismo. Ma la questione è diventata per alcuni una questione assolutamente ideologica e folle. Il talebano di Darwin, Richard Dawkins, proprio quest’anno ha pubblicato il suo ultimo ed ennesimo noioso libro intitolato “Perché Darwin aveva ragione” e il suo chierichetto Piergiorgio Odifreddi lo ha preceduto con “In principio era Darwin“. Fra qualche anno sarà necessario avviare un filone di pensiero che tenti la riconciliazione tra ateismo e scienza.

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