Kakà: «vorrei che i giornalisti atei rispettassero la mia fede»

Questa sera ci sarà la partita dei Mondiali Brasile VS Cile. Uno dei giocatori più attesi è sicuramente Kaká, attualmente nel novero dei più forti al mondo e della sua Nazionale. Nei giorni scorsi ha risposto alle critiche dell’insopportabile Maradona per le sue ironie verso la Nazionale brasiliana. Il Corriere della Sera riporta che, ad una domanda del giornalista sportivo André Kfouri, figlio di un altro giornalista, Juca Kfouri, Kakà ha isposto: «Volevo approfittare della sua domanda in merito al mio recupero dall’infortunio per parlare dell’articolo scritto da suo padre sull’argomento. Da molto tempo, questo signore ha preso a criticarmi. Il suo problema nei miei confronti è la mia fede in Gesù Cristo. Ma dal momento che io lo rispetto in quanto ateo, vorrei che lui rispettasse la mia fede». Sarà possibile che un ateo moderno (o anti-teista militante), che già soffre di frustrazioni da sindrome di minoranza, possa rispettare la fede di una persona così in vista, così amata e imitata dai giovani, come il campione brasiliano? Sul sito Atletidicristo.org si può trovare cosa Kakà ha detto della sua fede cristiana. Riportiamo solo un aneddoto curioso: «Prime delle partite degli ulltimi Mondiali ci riunivamo io, Lucio ed Edmilson. Pregavamo sempre prima e dopo le partite e invitavamo anche gli altri. Denilson qualche volta è venuto alle riunioni, ma anche Junior e Roberto Carlos. L’ambiente era molto bello, pregavamo sempre e poi parlavamo e leggevamo la Bibbia. Gesù nella mia vita ha un’ importanza totale, Lui sta al primo posto!»

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