Ecco i rapporti tra il Partito radicale ed i pedofili

Per diversi anni il partito radicale di Marco Pannella ed Emma Bonino ha intessuto stretti legami con i pedofili e ha provato a legittimare culturalmente l’abuso sui minori, inaugurando campagne antiproibizioniste sulla pedofilia e sulla pedopornografia.

 
 
 

17 gennaio 2014. Durante la trasmissione La Zanzara di Radio 24, il radicale Pasquale Squitieri si è dimostrato favorevole ai rapporti sessuali tra adulti e minorenni, dichiarando di aver avuto lui stesso, rapporti sessuali con una “ragazza” di tredici anni in passato.

Dal minuto 9:40 della registrazione, Squitieri ha dichiarato: «Se non lo prendi non cresci come donna. Io ho tre figlie femmine, e quando avevano 10, 12 anni, 13 anni, chiedevo: ma ancora vergini siete? Ma insomma è una vergogna». «Era disgustosa questa cosa che fossero ancora vergini. Prendi una ragazza di 12, 13 anni, non è più come all’epoca mia, oggi ne sanno più di chiunque altro! Mamma mia fanno paura. Io ho sposato una minorenne nel 1965, aveva 17 anni ma facevamo l’amore da quando ne aveva 13 e io ne avevo 21, 22».

Squitieri era un attivista iscritto al Partito radicale, nel 2017 (3 anni dopo queste affermazioni) ha accompagnato la ong radicale Nessuno tocchi Caino e id il Partito Radicale Transnazionale stesso nella campagna “Nessuno tocchi Saddam”, partecipando alla conferenza stampa svoltasi nella sede del Partito Radicale.

 
2013. Il giornalista Daniele Di Luciano ha intervistato Marco Pannella sul tema della pedofilia, il quale ha risposto che «anche il neonato ha istinti di carattere sessuale» e, secondo lui, «è un grande successo dei radicali essere riusciti ad abolire il reato di plagio dei pedofili sui minorenni».

 

Luglio 2010. La senatrice radicale del Pd Donatella Poretti, esponente dell’Associazione Luca Coscioni e vicina al mondo omosessuale, ha chiesto l’abrogazione degli articoli 564 e 565 del Codice penale sui reati contro la morale della famiglia. L’articolo 564 del Codice penale prevede la reclusione da uno a cinque anni per chiunque commetta incesto con un discendente o un ascendente, o con un fratello o con una sorella.

 

2006. Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e deputato europeo radicale, ha difeso al TG2 il diritto dei pedofili olandesi ad avere il loro partito, esprimendo il desiderio che la pedofilia venga regolata da leggi, «così non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore».

 

10 marzo 2002. Il pedofilo (orgoglioso) William Andraghetti ha scritto al deputato radicale Marco Cappato, sempre in prima linea nell’accusare la Chiesa di pedofilia, chiedendogli un parere sulla pedofilia. Cappato ha risposto: «Mi pare che i radicali siano stati e siano molto chiari nel denunciare i metodi da caccia alle streghe sui casi di pedofilia, così come il proibizionismo su internet e la sottovalutazione dell’impatto della pedofilia “domestica”. Al centro delle nostre varie operazioni antipedofilia c’è stata la demonizzazione di Internet, con procedimenti penali anche a carico di chi ha semplicemente visitato siti pedofili»1da Archivio del Novecento, Istituto: Archivi Radicali; Fondo: Marco Cappato; Serie 4: Diritti umani e dei cittadini; Sottoserie 8: Prostituzione, pedofilia, razzismo, privacy 1995-2003.

 

26 aprile 2001. In un’intervista su Radio Radicale, Daniele Capezzone, leader dei radicali di Marco Pannella ed Emma Bonino ha dichiarato: «La seconda cosa che dev’essere chiarita riguarda internet. Con il pretesto della pedofilia e dell’ennesima campagna poliziesca su questo scatenata, si è scatenata anche una campagna di criminalizzazione per la rete di internet in quanto tale […], sul piano del meno aumento delle pene per la fruizione e anche il consumo di materiale pornografico e pedopornografico non si capisce che la mera strada della proibizione non fa che far aumentare di valore quel materiale. La terza cosa che voglio dire è che un orientamento sessuale in quanto tale come la pedofilia non può essere criminalizzato» (dal minuto 2:52 al minuto 7:52).

 

5 dicembre 2000. Daniele Capezzone, che allora militava nelle file dei radicali di Marco Pannella, considerò la pedofilia un orientamento sessuale.

 

Il 20 luglio 2000 il ministero degli Esteri della Federazione russa ha richiesto ai membri del Comitato per le Organizzazioni Non Governative di espellere il Partito Radicale dal Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, in quanto mentre «sia al livello internazionale che a quello regionale si prendono delle serie misure per fermare la distribuzione della pornografia infantile e la prostituzione via Internet, in risposta a queste misure il Partito Radicale Transnazionale ha lanciato una grande campagna contro “le misure odiose, repressive e inutili” che hanno l’obiettivo di fermare la pedofilia nell’Internet».

A seguito di questo, il 30 ottobre 2000 l’associazione Famiglia Domani ha consegnato ai deputati dell’ONU un completo studio in cui dimostra lo stretto legame tra pedofilia ed esponenti del Partito Radicale.

Il Comitato per le Organizzazioni Non Governative dell’ONU ha deciso per l’espulsione del Partito Radicale per tre anni dall’Ecosos (Consiglio Economico e Sociale). In seguito il provvedimento venne revocato.

 

Il 27 ottobre 1998 i Radicali Italiani hanno organizzato un convegno i dal titolo Pedofilia e Internet, vecchie ossessioni e nuove critiche, promosso soprattutto da Marco Pannella. Tra le motivazioni del convegno si legge: «Siamo certi che gli adolescenti a cui molti paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell’ambito sessuale? In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato».

I radicali si sono quindi scagliati contro la censura dei contenuti pedopornografici, contrastando «il sequestro, la chiusura, la revoca delle licenze per coloro che distribuiranno anche per via telematica materiale pornografico minorile».

Sul sito web dell’Associazione danese per la difesa dei pedofili, “www.danpedo.dk” (ora chiuso dalla polizia informatica) si potevano facilmente consultare gli atti del convegno radicale sul cui sfondo è impresso il simbolo dell’associazione stessa: un uomo ed un bambino e due cuori.

 

28 aprile 1996. Il libro “Diario di un pedofilo” è stato scritto da William Andraghetti, arrestato nell’ ‘88 per aver adescato minorenni nelle piscine di Bologna. Tale testo è stato pubblicato dall’editrice Stampa Alternativa, diretta da Marcello Baraghini.

Baraghini è un attivista radicale, già fondatore con Marco Pannella della Lega Italiana per il Divorzio.- Replicando alle polemiche del Telefono Azzurro, Baraghini rispose: «Vogliamo prendere di petto gli ultimi tabù, come la pedofilia e l’incesto».

Nel 2019 il Partito Radicale ha festeggiato i 50 anni di Stampa Alternativa, presenti al convegno Marcello Baraghini, Maurizio Turco, segretario del partito, Valter Vecellio, direttore di Notizie Radicali e Mirella Parachini, membro dell’Associazione Luca Coscioni.

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