Società di Statistica Italiana: «esame del carbonio 14 sulla Sindone è inattendibile»

«Sis Magazine», autorevole rivista online della Società Italiana di Statistica, con un articolo firmato da quattro professori di statistica: Marco Riani, Università di Parma; Giulio Fanti dell’Università di Padova, Fabio Crosilla dell’Università di Udine e Anthony C. Atkinson della London School of Economics, ha pubblicato lo studio nel quale sulla base del metodo della “statistica robusta” viene dimostrato come il campione scelto per la datazione al radiocarbonio che nel 1988 portò a definire la Sindone un manufatto medioevale, non era attendibile. Dicono i quattro scienziati: «Il nostro studio, basato su calcoli statistici e matematici, dimostra senza alcun dubbio che la datazione del carbonio 14 effettuata nel 1988 sulla Sindone non era attendibile e l’esperimento si sarebbe dovuto ripetere».. Non solo, andrebbe come vuole la tradizione riportato al I secolo d.C.: “Se questo effetto «sistematico», dovuto con molta probabilità a una contaminazione, fosse trasferito su tutta la superfice Sindone, se cioè si considerasse il campione utilizzato per la datazione come realmente significativo e corrispondente alle caratteristiche dell’intero lenzuolo, si arriverebbe a ipotizzare «una variazione di due decine di millenni nel futuro, partendo da una data del bordo risalente al primo millennio d. C.»

Lo studio fa seguito all’analisi compiuta da altri due docenti di Statistica dell’Università La Sapienza, Livia De Giovanni e Pierluigi Conti, che hanno evidenziato un errore di calcolo che portava a considerare «non attendibile» il risultato ottenuto. Molto singolare che gli unici dati disponibili sulla datazione al radiocarbonio del 1988, siano stati forniti da «Nature», poiché i tre laboratori incaricati non hanno finora fornito i «dati grezzi» dei loro esami al committente e alla comunità scientifica, per le verifiche necessarie.

Ne parla oggi anche Andrea Tornielli su Il Giornale, riassumendo i motivi che spingono a ritenere valida la Sacra Sindone: 1) Le macchie rosse sulla Sindone di Torino sono di sangue, ed è accertato senza alcun dubbio; 2) Le macchie di sangue si sono trasferite sul lenzuolo prima che si formasse la misteriosa immagine; 3) L’immagine – che ha interessato soltanto una parte della superficie delle singole fibrille di lino – e la sua formazione rimangono a tutt’oggi inspiegabili; 4) Tutti i tentativi di riprodurre la Sindone sono falliti: quella che il prof. Garlaschelli ha realizzato, non ha nulla a che vedere con l’originale e lo si capisce anche ad occhio nudo. Inoltre, l’immagine di Garlaschelli è stata formata all’esterno di un lenzuolo che avvolgeva un uomo strofinandolo con dell’ocra, ma l’immagine della Sindone di Torino si è formata dall’interno, cioè dal corpo stesso che vi era avvolto. Inoltre, Garlaschelli ha aggiunto delle macchie di colore rosso riproducendo il sangue a posteriori, sull’immagine umana già visibile, mentre nella Sindone di Torino prima si sono trasferite le macchie e poi l’immagine umana. Non sono particolari di poco conto, non occorre essere scienziati per accorgersene e forse non sarebbe male se i convinti assertori del falso medioevale fossero un po’ meno trionfalisti nelle loro affermazioni.

Già l’11 aprile sul Il Giornale era apparsa un’altra notizia che documentava come nei risultati dell’esame al radiocarbonio sono stati scoperti macroscopici errori di calcolo nella copertura del campione, che porta il risultato assolutamente insufficiente a confermare la datazione. Su Cathopedia.it l’argomento viene affrontato in profondità, mostrando tutte le inadeguatezze del metodo utilizzato.

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2 commenti a Società di Statistica Italiana: «esame del carbonio 14 sulla Sindone è inattendibile»

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  1. Hayal'el ha detto

    Lo aggiungo come link al mio ultimo post

  2. giuseppe ha detto

    Non sarebbe il caso di organizzare qualche iniziativa mediatica forte per sbugiardare il falso ? Molta gente si lascia incantare da quelli dell’uaar, i quali usano tutti i mezzi possibili per ridicolizzare la vera sindone.

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