Cota, Zaia e Polverini: neo-presidenti di Regione contro la RU486

Da Il Corriere della Sera e da La Stampa la notizia che i due neo governatori leghisti, Roberto Cota in Piemonte e Luca Zaia in Veneto, prendono la prima decisione «politica» della loro amministrazione. Da entrambi arriva un netto no alla distribuzione della pillola abortiva RU486. Entrabi appartenenti alla Lega, un partito politico che sta acquistato lentamente sempre più consensi.

Roberto Cota, eletto presidente con il 48,66%, afferma: «Sulla pillola Ru486 la mia posizione è sempre stata chiara: essendo a favore della vita farò di tutto per contrastarne l’impiego», ha dichiarato Cota. «È ovvio che rispetterò la legge, non posso fare diversamente, ma è altrettanto chiaro che dal punto di vista dei valori in Piemonte io ho delle idee diverse rispetto alla Governatrice non riconfermata».

Luca Zaia, eletto presidente con il 60% dei consensi segue Cota, e afferma: «Per quel che ci riguarda non daremo mai l’autorizzazione a poter acquistare e utilizzare questa pillola nei nostri ospedali. Studierò le modalità per far valere un punto di vista nettamente contrario a uno strumento farmacologico che banalizza una procedura così delicata come l’aborto, che lascia sole le donne e che deresponsabilizza i più giovani. Non posso non considerare l’invito del Papa che stimola tutti noi a procedere secondo coscienza». Nonostante le polemiche suscitate, ha aggiunto venerdì: «Nell’ambito della 194 abbiamo delle grosse perplessità rispetto alla sperimentazione perché ci sono stati dei morti. Resto contrario dal punto di vista etico. Stiamo talmente banalizzando la questione che la Ru486 rischia di diventare l’aspirina delle minorenni. Interpreto appieno le parole del Papa, al di là della legge c’è anche una questione etica. L’ho fatto con l’Ogm, lo faccio anche con questa pillola»

Renata Polverini, neo governatrice del Lazio dice: la pillola abortiva Ru486 «seguirà lo stesso percorso dell’aborto chirurgico, quindi sarà somministrata in ospedale. C’è una legge, la 194, che va rispettata io sono a favore della vita e farò tutto quello che è necessario per difenderla nel rispetto della legge».

Apprezzamenti per le decisioni prese sono arrivati da esponenti della Chiesa, come ad esempio mons. Fisichella, il quale ha aggiunto: «sui temi etici non si tratta di essere cattolici o non cattolici, ma di riscoprire il valore fondamentale che è scritto in quella legge naturale che non è un’invenzione né della Chiesa Cattolica, né dei cristiani». Propio oggi Benedetto XVI ha rinnovato il suo appello ai cattolici a non accettare leggi ingiuste come quella che consente l’aborto.

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