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Julian Baggini e la facile tristezza dell’ateo

La cultura miscredente pare avere qualche problema d'immagine, sopratutto con il termine "ateo". Lo spiega Julian Baggini dalle colonne del "Guardian": «Il problema con il soprannome di "ateo" è riconosciuto da decenni. E' troppo negativo, troppo associato al nichilismo amorale».  Dopo le violenze in nome dell'assenza di Dio perpetrate negli ultimi due secoli (Illuminismo e Comunismo), ormai il termine "ateo" è pregiudizialmente abbinato a qualcosa di negativo.

Tanti esponenti hanno fortemente contribuito al solidificare questo abbinamento, pensiamo solamente in Italia al comportamento deviato di Piergiorgio Odifreddi. Anche Richard Dawkins h

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Grazie al progresso scientifico si riduce la liceità all’aborto

 

di Aldo Vitale* *ricercatore in filosofia e storia del diritto

 

Per affrontare il problema con onestà intellettuale e senza apriorismi ideologici sarebbe necessario riconoscere che oramai il confine tra abortion late term ( aborto tardivo ) e preterm birth ( nascita prematura ) è sempre più sottile, fino a divenire quasi indistinguibile, grazie proprio ai progressi degli ultimi decenni compiuti dalla neonatologia e dalla terapia intesiva neonatale ( si pensi, per esempio, alla migliorata capacità di determinare l’età gestazionale grazie alle tecniche ad u

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La New Zealand Medical Association contro il suicidio assistito

Forti pressioni dalle varie lobby pro-death stanno avvenendo anche in Nuova Zelanda per depenalizzare eutanasia e suicidio assistito.

Risulta interessante la posizione espressa ufficialmente dalla New Zealand Medical Association, cioè la principale associazione in rappresentanza dei medici, in la quale ha ribadito la sua opposizione contro i medici che aiutano i pazienti a porre fine alla loro vita. L'eutanasia, viene espresso dalla associazione  medica, non è una pratica etica e non può essere tollerata in alcun modo. Così ha ribadito il presidente Paul Ockelford, docente presso il Dipartimento di Medicina Molecolare dell'University of Auckland School of Medicine.

Citando

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La mattanza dei cattolici sotto il comunismo ateo

La sconfitta del nazismo nell'Europa occidentale segnò la fine di una dittatura e il ritorno alla libertà e alla democrazia, ma nei paesi conquistati dall’Armata Rossa significò solamente il passaggio da un occupazione a un'altra. Nei loro precedenti colloqui Churchill, Roosvelt e Stalin avevano concordato sul fatto che, nel dopoguerra, le nazioni liberate avrebbero dovuto decidere sulla loro forma di governo, ma il georgiano era in realtà intenzionato ad espandere la sua influenza: “Chi occupa un territorio, vi impone il proprio sistema sociale” ebbe a dichiarare a Milovan Gilas. Per questo motivo cominciò subito a liquidare tutti i possibili oppositori alla dominazione sovietica (eliminazioni avvenute in certe parti prima ancora della fine del conflitto) in modo da avere governi dominati da comunisti che avrebbero introdotto nei propri stati misure simili a quelle del governo comunista, come la persecuzione religiosa

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«Morire con dignità non è eutanasia o suicidio assistito»

Se all'imminente ballottaggio in Francia dovesse uscire vincitore François Hollande, questo comporterebbe probabilmente l'apertura all'eutanasia e all'aborto gratuito per tutte le donne.

Tuttavia -come accade anche nel Regno Unito- il maggiore freno a queste aperture arriva da medici e specialisti e ovviamente dalle voci religiose, sempre attente al vero concetto di "dignità della vita e della morte", che nulla a che fare con il sentimentalismo con cui ama fare pressione, ad esempio, il Partito Radicale in Italia.

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L’attacco fallace di Sam Harris al libero arbitrio

Il nuovo pamphlet di Sam Harris, il noto filosofo rappresentante dei New Atheists, porta un titolo semplice e diretto: “Free will”. Memori dell’ultimo episodio che aveva visto Harris protagonista – di cui abbiamo dato conto nel nostro sito, ci aspettavamo una disamina sufficientemente equilibrata sul tema del libero arbitrio. In questo senso, siamo rimasti un po’ delusi.

Il filosofo statunitense pare essere riapprodato alle posizioni più radicali della corrente ideologica cui professa appartenenza. Il ritorno all’ovile appare totale, tanto più che le pagine del blog in cui pareva avesse manifestato opinioni non del tutto allineate con quelle ufficiali sono state oscurate, e sostituite dalla pubblicità del suo ultimo libro (s

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Interessante studio sulla fede religiosa nel mondo

Pochi giorni fa il "National Opinion Research Center" dell'Università di Chicago ha pubblicato un importante studio sulle "credenze a proposito di Dio". L'istituto è molto autorevole, anche se non specializzato in materia di religione. I dati emersi non sono certamente nuovi, ma elaborano dati già noti che vengono dall’"International Social Survey Programme" da tre precedenti versioni: 1991, 1998 e 2008. Riguardano inoltre un solo indicatore, cioè le credenze ("believing"), ma trascurando gli altri due: "belonging" (appartenenze, misurate principalmente dalla partecipazione ai riti religiosi) e "behaving" (comportamenti).

Le statistiche non hanno mai interessato i cattolici, essi sanno benissimo che la loro fede non dipende affatto dai numeri. Anzi, una chiesa con meno fedeli sarebbe magari facilitata a purificarsi, miglio

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Cresce in Europa la violenza contro i cristiani

Al crescere della secolarizzazione, si registrano sempre più casi d’intolleranza e di discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa. La cosa positiva è invece che si verifica un crescente interesse dei media per questo a livello internazionale. È quanto emerge dal Rapporto 2011 pubblicato dallOsservatorio sull’intolleranza e sulla discriminazione religiosa in Europa (Oidce), una Ong registrata in Austria, membro della piattaforma per i diritti fondamentali dell’Agenzia Ue in stretta collaborazione con l’Osce.

Analizzando diversi sondaggi sociologici, si è verificato che il 74% degli interpellati nel Regno Unito afferma che c’è più discriminazione negativa contro i cris

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Il calciatore Luca Rossettini ricorda Morosini: «ci ha messo di fronte a Dio»

Come purtroppo sappiamo, sabato scorso il calciatore  del Livorno Piermario Morosini, 25 anni, è stato colpito da infarto ed è morto sul campo. Una tragedia che ha toccato un po' tutti, appassionati o meno del pallone, e che ha travalicato presto i confini nazionali. Luca Rossettini, giocatore 27 enne del Siena, approdato nel 2008 anche nella nazionale Under-21 italiana, ha voluto scrivere una bella riflessione personale, inviando una lettera al direttore del quotidiano online Ilsussidiario.net. 

Scrive Rossettini: «Caro direttore, quando ieri ho appreso della morte di Piermario, pur non conoscendolo bene (ci siamo infatti affrontati da avversari sul campo e giocato insieme un paio di partite nella rappresentative nazionali) mi sono trovato a piangere come un bambino come si piange per un parente o un amico che ci lascia. E mi son

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Crisi economica: il buon esempio arriva dai sacerdoti

In un momento di forte crisi economica, in Italia ma anche nel resto Europa, tutti sono chiamati al sacrificio. I sacerdoti vogliono contribuire, condividere la difficoltà con la popolazione e dalle cronache abbiamo preso quattro semplici esempi che lo dimostrano. Senza il prete la morte e la passione di Nostro Signore non servirebbero a niente. È il prete che continua l’opera della Redenzione sulla terra l prete non è prete per sé, lo è per voi

Occorre premettere che nessuno naviga nell'oro. Nel 2009 il Vaticano aveva 15 milioni 313 mila euro di disavanzo,  dai tariffari vaticani sappiamo che un giovane prete riceve sugli 800 euro al mese, un parroco circa 1000 euro, <>

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