Basket, le origini cristiane grazie a un seminarista
- Ultimissime
- 01 Lug 2025
La nascita del Basket e le origini in una scuola cristiana grazie a un giovane seminarista. L’idea geniale di James Naismith che diede avvio a uno degli sport più praticati al mondo, tutto a partire da due ceste per le pesche.
Gli Oklahoma City Thunder hanno vinto la finale NBA del 2025.
Ma come è nato il basket? Chi lo ha inventato? E se fosse nato come strumento educativo e spirituale?
Per rispondere a queste domande occorre andare in Massachusetts nel 1891, quando nella YMCA Training School di Springfield (scuola privata cristiana) insegnava educazione fisica un giovane seminarista presbiteriano di nome James Naismith.
James Naismith e la nascita della pallacanestro
Durante gli inverni molto rigidi, tutte le ore di ginnastica venivano svolte nella palestra della scuola, fu così che un giorno Naismith ebbe un’idea.
Fece trovare ai suoi 18 studenti due ceste vuote, usate per raccogliere le pesche, appese alle ringhiere ai lati opposti del campo e, al centro, un pallone da calcio. Due squadre da nove, con regole semplici: niente dribbling con i piedi, niente schiacciate al volo. Obbiettivo? Passarsi la palla con le mani e centrare le ceste.
La prima partita della storia dev’essere stata di una noia mortale perché terminò 1–0. Ma gli studenti furono, stranamente, entusiasti.
Le origini cristiane del basket
Così Naismith divenne il primo allenatore di Basket, auspicando che lo sport fosse veicolo di valori cristiani in modo più efficace dello studio formale. Il suo pensiero si inscriveva nel movimento della “Muscular Christianity”, che enfatizzava il valore della forza e dell’atleticità per temprare anche lo spirito.
Naismith, meglio di molti, incarnava questa sintesi: proveniente da una famiglia cristiana e cresciuto tra avversità, aveva intuito che l’educazione atletica poteva essere terreno per coltivare autodisciplina, rispetto degli altri e integrità morale.
Da quel giorno Naismith vide proliferare nei boschi del Massachusetts dei canestri appesi agli alberi, simbolo di diffusione spontanea di questo sport.
Nel 1892, soltanto un anno dopo la nascita ufficiale della pallacanestro, Senda Berenson, docente di origine ebraica, adattò le regole per le donne, favorendo l’emancipazione femminile attraverso lo sport. Così la pallacanestro – nata in un contesto cristiano – divenne presto patrimonio culturale di molte comunità: ebrei, cattolici, afroamericani, Santi degli Ultimi Giorni ecc. trovando spesso spazio nei parcheggi delle chiese e nei centri giovanili.
James Naismith lasciò comunque il percorso religioso prima di prendere i voti, si trasferì in Colorado e continuò l’insegnamento a scuola e l’impegno da allenatore. Prima di morire, nel 1939, poté assistere alla trasformazione della sua invenzione in uno sport popolare a livello mondiale.
La diffusione nelle scuole cattoliche
Qualche anno fa ricordavamo anche che la diffusione in America e in Europa della pallacanestro la si deve alla moltitudini di immigrati cattolici – irlandesi, italiani, polacchi – che si riversarono nei maggiori centri urbani americani tra fine ‘800 e inizi ‘900, incontrando una cultura e un sistema scolastico ostile.
Per far fronte a quella situazione nacquero molte scuole cattoliche dove il basket divenne lo sport per eccellenza, senza necessità di grandi attrezzature e facile da giocare anche in palestre improvvisate.
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