La Costituzione: baluardo contro la dittatura del desiderio

Dittatura desiderio“Mori potius quam non desiderare”. Morire piuttosto che non desiderare. Questo detto latino riassume una delle principali caratteristiche dell’essere umano: il desiderio. Non occorre citare filosofi e pensatori come Schopenauer e Oscar Wilde per ribadire quanto il desiderio sia componente essenziale dell’uomo, la spinta propulsiva alla sua esistenza. La vita è già in sé desiderio di vivere; senza questo, l’uomo smarrisce sé stesso e pure le ragioni per proseguire la sua vita biologica.

Ma è altrettanto vero che questa è l’epoca del politicamente corretto, il tempo in cui tutti hanno diritto a tutto. Ma è davvero così? Tutti hanno davvero diritto a tutto? E c’è un diritto per ogni cosa? Ogni cosa può diventare un diritto? La risposta più sincera e spontanea che si possa dare è “sì, certo. Tutto hanno diritto a essere felici”. Ma qui si può fare confusione. Tutti gli uomini desiderano essere felici e attribuiscono la felicità a svariate cose che desiderano. Ma desiderare qualcosa significa davvero che essa ci renderà felici? E dà il diritto di possederla? Desiderio e diritto coincidono?

E’ la riflessione operata da Lorenza Violini, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Milano, che parla di “teoria del desiderio insaziabile”. Mimmo Muolo, giornalista de l’Avvenire inviato a Torino per assistere ai lavori della 47.ma Settimana Sociale, intervista la costituzionalista, la quale spiega con concetti limpidi che il desiderio, lasciato libero nella sua forma più vorace e insaziabile, è diventato una lama affilata capace di tagliare in modo chirurgico i legami tra matrimonio e famiglia, legge naturale e società.

Attaccando la famiglia intesa come realtà che poggia sull’unione naturale tra uomo e donna, il desiderio insaziabile attacca il singolo individuo. Ognuno di noi ne viene attaccato e leso in modo subdolo e ingannevole, poiché il desiderio insaziabile pare invece, all’opposto, lottare per i tutti i diritti che ogni singolo individuo possa immaginare. La famiglia, per la sua duttilità sociale, non è questione confinata nel diritto privato, dove si dibattono i vari “io voglio”, ma soggetto pubblico di primaria importanza, fa notare la Violini. Per cui “sposo chi voglio, anche se del mio stesso sesso” o “anche se è consanguineo” o “anche se sono già sposato, così d’avere più coniugi” non rientrano né nel diritto giuridico né nei fondamenti costituzionali della nostra società.

Gli articoli 29 e 30 della Costituzione parlano chiaro. Il primo recita che la famiglia è “società naturale fondata sul matrimonio” (definizione data da Achille Togliatti) i cui coniugi hanno “uguaglianza morale e giuridica”, il secondo insiste sul “diritto-dovere dei genitori” di “mantenere, istruire ed educare i figli”. Violini fa notare che in nessuna di queste definizioni è esplicitato il concetto di eterosessualità ma perché esso vi è dato per ovvio e scontato, poiché i concetti di “società naturale”, “coniugalità” e “filiazione” hanno implicita connotazione eterosessuale. Ma ciò mostra che il problema è, più che giuridico, in primo luogo culturale. Fin quanto è legittimo un desiderio? Fin dove può spingersi fino a diventare un diritto? Ma soprattutto: cosa rende davvero tale la famiglia, e qual è il legame tra famiglia e matrimonio? Infine, cosa ancor più fondamentale, cos’è questa “legge naturale” di cui i difensori del matrimonio etero tra non-consanguinei parlano tanto, e che troviamo persino nella nostra Costituzione? Di cosa conversiamo realmente, noi contrari e noi sostenitori del matrimonio gay, quando dibattiamo su ciò? Cosa c’è davvero in gioco?

Chiudo con queste domande forti, che aprono spiragli su questioni enormi eppure a portata di mano di tutti, con le quali determineremo il futuro delle prossime generazioni, molto più di quanto comprendano sia coloro che giocano ad atteggiarsi a grandi intellettuali “gay-friendly” sia gli omofobi che si mimetizzano tra coloro che davvero difendono la famiglia. Tanto è aberrante il conflitto ideologico in atto, che il Reato di Omofobia, se venisse approvato, consentirebbe di mandare in galera anche chi difende ciò che è scritto proprio nella nostra Costituzione, creando nella nostra società un cortocircuito tanto invisibile quanto subdolo, tanto nascosto quanto pericoloso. Ma la storia insegna che a volte, contro i desideri insaziabili aizzati da certi venti ideologici, portati avanti dalle onde di cambiamenti in atto, c’è poco da fare, come gridano le vittime innocenti delle rivoluzioni di tutti i tempi.

La redazione

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30 commenti a La Costituzione: baluardo contro la dittatura del desiderio

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  1. lorenzo ha detto

    Chissà perché gli art. 1 (L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è uno Stato socialista di operai e di contadini) e 3 (Tutto il potere nell’URSS appartiene ai lavoratori della città e della campagna, rappresentati dai Soviet dei deputati dei lavoratori.) della costituzione dell’URSS del 5 dicembre 1936 mi suonano familiari.

  2. geminitolk ha detto

    La vera questione oggi non è questa. Non c’entrano un fico secco queste cose. Lasciatele ai salotti buoni.
    La gente muore di fame!!!!
    È questo il vero dramma!!!!

    • lorenzo ha detto in risposta a geminitolk

      Come non darti ragione?
      Mentre in Italia i poveri sono quasi 5 milioni:
      http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/10/29/Pil-giu-anche-terzo-trimestre-superiore-attese-governo_9536459.html
      i nostri governati si preoccupano del matrimonio gay, delle avventure economico amorose del cav e della vendita di alcolici alla buvette della Camera dopo le 22.

      • Li ha detto in risposta a lorenzo

        Mentre in Italia i poveri sono quasi 5 milioni…
        i nostri governati si preoccupano del matrimonio gay, delle avventure economico amorose del cav e della vendita di alcolici alla buvette della Camera dopo le 22.

        Come hai ragione! E parecchi si sono lasciati infinocchiare ben bene dal motto di quel satanista di crowley “Fa ciò che vuoi!”
        E’ tutta una ruota che gira: lui era massone, i nostri governanti pure e noi chi se ne frega! Non avremo neppure le brioche per sfamarci come nei promessi sposi.
        Tutta questa propaganda del fare ciò che si vuole è un autentico lavaggio del cervello: vuoi la PS4? Fattela comprare ma ricorda che dovete pagare le tasse. Vuoi l’ultimo tablet, smartphone e altre comodità e velleità varie? Sono vostre.

        Non siamo come Gesù, ma tutto questo mi ricorda i 40 gg di tentazione che il diavolo gli aveva fatto.

      • geminitolk ha detto in risposta a lorenzo

        BISogna parlare meno di questi argomenti divisivi, come ha ricordato Francesco, e lo dobbiamo fare noi per primi.
        Meno retorica e più carità!

        • Li ha detto in risposta a geminitolk

          OT: Sinceramente non vedo perchè dovremmo parlare meno di questi argomenti. Se ti riferisci al governo che buggera gli omosex esaudendo il loro desiderio di essere in tutto e per tutto come gli etero…o non ti riferivi a questo? Boh!

          Ma la carità va benissimo, solo non voglio entrare in una libreria e trovarmi una tipa che mi segue per chiedermi la carità anche mentre mi dedico un poco a me stessa, dopo che magari gli altri giorni le ho già dato qualcosa (mica sono Rokfeller che posso fare la carità tutti i gg!).

          Comunque carità non è solo di soldi, ma anche un aiuto. Solo che un aiuto morale da un cristiano, un ateo lo vuole o è troppo orgoglioso? /OT

          • Kosmo ha detto in risposta a Li

            Volantino dei contestatori gay che volevano bloccare (alla faccia della libertà d’opinione) il convegno del 24 ottobre a Milano, dal tema: “Ideologie del Gender quali ricadute sulla famiglia?” patrocinato dalla Provincia.

            Come vediamo, si parla di: “imposizione dell’eterosessualità“,
            l’amore etero sarebbe limitato“,
            gli etero sarebbero “procreatori di carne da macello,
            “la sessualità omosessuale apparterrebbe alle stelle
            “,
            non vogliono la nostra (etero) “sessualità benedetta e normale“,
            l’amore omosessuale non deve essere “normalizzato”,
            e si definiscono “ingovernabili“.

            Quindi, ricapitoliamo. Chi difende una cellula pubblica fondamentale per la società (come la famiglia) deve essere costretto al silenzio privato. Chi sbandiera le proprie pulsioni sessuali (notoriamente private) ha invece il dovere di renderle pubbliche a tutti. Chiaro, no? Qualche incoerenza? Per gli LGBT nemmeno un po’. E guai a chi si lamenta.

            • Li ha detto in risposta a Kosmo

              Guarda, l’ho letto anch’io questo volantino e lo trovo allucinante. Specialmente perchè gli lgbt hanno solo pretese, non fanno sacrifici per gli altri ma sono di un egoismo spaventoso.

              Loro possono dire ciò che vogliono purchè siano realizzati i loro desideri (o devo dire il loro piacere), maquando un prete osa dire quel che pensa in una chiesa…apriti cielo, non si può neanche più farlo “a casa propria?”

              Vorrei conoscere un gay cristiano per chiedergli…ti da fastidio che qualcuno in chiesa dica che è contrario all’omosessualità?

              http://www.nocristianofobia.org/prete-osa-appendere-un-volantino-nella-cappella-di-un-ospedale-e-attacco-omofobico/

              E poi già al tempo dei romani si facevano orge gay e pedofile, quindi non mi vengano a dire che hanno subito tutti la stessa sorte, perché è falso.

              Quel volantino lo vedo solo come un capriccio, un capriccio rabbioso di chi non si accetta. Quanti cristiani irrompono nei loro gaypride o minacciano di uccidere tutti quelli che non sono per il matrimonio tradizionale?
              Ahimè hanno davvero qualche problema, e sperano di risolverlo imponendo la loro dittatura del desiderio. Che convince chi ci crede.

              Se qualcuno ha dei desideri non può pretendere che siano tutti esauditi. Intanto sarebbe egoistico.
              Ai dittatori del desiderio suggerisco un po’ di carità cristiana, perché quella laica-empirista-edonistica fa acqua. E’ momentanea e basta.

              • Li ha detto in risposta a Li

                E poi già al tempo dei romani si facevano orge gay e pedofile, quindi non mi vengano a dire che hanno subito tutti la stessa sorte, perché è falso.

                Cioè che sono stati tutti gassati, ghettizzati, e così via come scritto sul volantino. E questa strumentalizzazione del suicidio cos’è? Vogliono mostrarsi martiri come lo furono i cristiani nei gulag russi, nei lager nazisti, sotto il fuoco dei partigiani, e oggi in ogni parte del mondo? E’ triste!
                E’ un triste desiderio di emulazione.

        • lorenzo ha detto in risposta a geminitolk

          La prima forma di carità è renderci conto della realtà che ci circonda.

        • Kosmo ha detto in risposta a geminitolk

          La prima carità è dire la Verità.

        • harryburns ha detto in risposta a geminitolk

          la carità esiste solo nella Verità.
          ricordare la Verità ad un fratello è già fare carità.

          Il problema non è di parlare di questo e non di quello.
          Ma sta tutto nello “spirito” che ci muove, nel caso specifico non dobbiamo, nel ricordare la Verità, far prevalere la nostra “saccenza” o il desiderio di scontro ma dobbiamo farlo solo ed esclusivamente per il bene dell’altro.
          Questa è la prova più difficile, almeno per me.

  3. Emanuele ha detto

    Non sono del tutto d’accordo con voi…

    Certamente ci sono famiglie in gravi difficoltà economiche, ma questo non deve far abbassare la guardia sui temi fondamentali.

    La scusante economica é stata la scusante di ogni regime. Si fa la rivoluzione, poi chi vince, con la scusa dell’economia da risanare, instaura un regime dittatoriale provvisorio… Provvisorio che poi dura per sempre..

    Ci dobbiamo rendere conto che l’attuale crisi è proprio il frutto della disgregazione delle famiglie e del tessuto sociale. Infatti, parlo per esperienza, nelle regioni anche arretrate, dove le famiglie sono forti la crisi ha morso meno… Non si va mangiare alla mensa, si va dal cugino che ora ha lavoro; non si rovista nei cassonetti, si chiede in prestito a parenti ed amici…

    Quindi la famiglia deve essere difesa. Distruggere la famiglia è stato il primo compito di satana… Subito mise Adamo contro Eva.

    Senza famiglia non esiste né Chiesa né società! Non facciamoci ingannare dal benaltrismo… Ci tengono alla fame per far passare queste porcherie, siamo sotto assedio.

    Altri paesi hanno ceduto perché troppo sazi, ubriachi non si sono accorti di nulla… Con noi non ci sono riusciti, allora ci provano con la fame… Restiamo vigili!

    • Li ha detto in risposta a Emanuele

      Ma sono d’accordo con te su molti punti, solo che se non c’è stabilità economica è difficile mantenere la famiglia. A meno che non si ritorni tutti al baratto. Allora c’è più speranza.
      E comunque è proprio questa la grande crisi del momento: la carenza di speranza.

      • Kosmo ha detto in risposta a Li

        ma è proprio all’inverso, la crisi economica deriva da una crisi di valori.

        • Li ha detto in risposta a Kosmo

          C’è crisi di valore e carenza di speranza.

          Secondo voi che farebbero gli alti papaveri se un giorno la moneta non valesse più un fico secco? Intanto avrebbero solo un mucchio di carta. Poi per mantenere la loro posizione privilegiata e soddisfare i loro desideri prenderebbero della forza lavoro come fanno nei paesi del terzo mondo, dove lavorano 16 ore al giorno per un tozzo di pane.

          Ok, basta, la crisi mi rende un po’ pessimista.

      • Emanuele ha detto in risposta a Li

        Perché no?

        Per tutto il medioevo, rinascimento ed età moderna, tutto il tessuto sociale è stato retto da confraternite ed opere pie… siamo sicuri che stavano proprio peggio di noi? Certo la vita era dura, ma lo era per tutti e tutti cercavano di aiutarsi… oggi a te, domani a me.

        • Li ha detto in risposta a Emanuele

          A me invece pare che con i signorotti ci fosse da aspettarti la legge del più forte, e basta. E tutti non cercavano di aiutarsi.

          • Emanuele ha detto in risposta a Li

            non è che i signorotti oggi non ci siano… Quelli di una volta, ci lasciavano la Loggia de’ Lanzi; quelli di oggi, i vulcani in Sardegna…

  4. geminitolk ha detto

    Ragazzi qua la gente muore di fame… ogni giorno invece ribadite realtà ideologiche che non servono più a nessuno… sono sfizi intellettuali e basta!
    le persone sono ferite nel dover perdere la loro dignità di fronte alle sfide quotidiane… addirittura molti non hanno che mangiare… l’altra volta ho visto due signori che rovesciavano i cassonetti per trovare cibo! ma ci rendiamo conto? occorre ritrovare lo spirito di misericordia! o ci salviamo tutti o non si salva nessuno! bisogna respingere gli istinti egoistici e puritani.

    • Kosmo ha detto in risposta a geminitolk

      Quindi con il RICATTO della crisi economica, bisogna approvare aborto, matrimoni omo, dissoluzione della famiglia, ecc ??
      Gemini, ma per favore! Le TUE sono posizioni IDEOLOGICHE…

      • geminitolk ha detto in risposta a Kosmo

        Non ho detto quello che dici. MA LA GENTE NON MANGIA DI MATRIMONIO OMOSESSUALE! Vogliamo aiutare i deboli piuttosto che imbastire discussioni che non ci portano a nulla… oppure continuate a purificare il mondo a colpi di sentenze moraliste quando le NECESSITÀ delle persone sono altre

        • Kosmo ha detto in risposta a geminitolk

          MA SONO PROPRIO GLI ALTRI A METTERE SEMPRE IN MEZZO IL “MATRIMONIO OMOSESSUALE”!!! Come se fosse la cosa più importante del mondo!

          Continua a mettere la testa sotto la sabbia e a fare finta che queste cose non portino ancora di più alla rovina la società, e poi ne vedrai le conseguenze!

  5. Li ha detto

    ricordare i veri valori è giusto, ma con l’imposizione di ideologie totalitariste politicamente corrette si va male.

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