San Francesco non è il mito laico e buonista creato dai media

San FrancescoSan Francesco, patrono d’Italia ma vittima di rivisitazioni. Addosso gli è stata cucita un’immagine pauperista e buonista che si discosta fortemente dal personaggio storico.

 

Dispiace ripetere quello che gli storici sanno benissimo e da tempo, ma la presenza di Papa Francesco oggi ad Assisi – e delle ormai consuete strumentalizzazioni -, impone un riassunto: san Francesco (1182 – 1226) fu un uomo diverso dalla caricatura dolciastra che, purtroppo con successo, gli è stata cucita addosso.

Perché? Per più ragioni. Tanto per cominciare, non era affatto un personaggio ossessionato dalla povertà materiale alla quale anteponeva, come preoccupazione, quella spirituale. Mai, infatti, esortò i bisognosi alla rivolta bensì, semmai, alla pazienza; fu seguito anche dai rampolli della nobiltà italiana del suo tempo ai quali disse che la povertà era una strada per il Paradiso senza però mai – attenzione – azzardarsi a suggerirla come unica.

Francesco lottò dunque contro la vanità terrena ma non demonizzò i materiali preziosi, che difatti raccomandava esplicitamente ai suoi di impiegare per la Messa: «Vi prego […] i calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, devono essere preziosi. E se in qualche luogo trovassero il santissimo corpo del Signore collocato in modo miserevole, venga da essi posto e custodito in un luogo prezioso, secondo le disposizioni della Chiesa, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione» (Prima lettera ai Custodi).

Se poi pensiamo che fra gli studiosi c’è chi sostiene che pure la moderna teoria del libero mercato debba molto al contributo culturale dei teologi discepoli del Poverello, si può definitivamente comprendere l’infondatezza del mito di un predicatore della povertà assoluta quale Francesco mai, di fatto, volle essere.

Priva di fondamento è anche l’idea di un san Francesco eternamente sorridente e dalla personalità tiepida e buonista: basti ricordare che un giorno – stando agli scritti di Tommaso da Celano (1200-1270) – informato della presenza di detrattori del suo Ordine si rivolse al suo vicario, frate Pietro di Cattaneo, intimandogli quanto segue: «Coraggio, muoviti, esamina diligentemente e, se troverai innocente un frate che sia stato accusato, punisci l’accusatore con un severo ed esemplare castigo! Consegnalo nelle mani del pugile di Firenze, se tu personalmente non sei in grado di punirlo (Chiamava col nome di pugilatore frate Giovanni di Firenze, uomo di imponente statura e dl grandi forze)». Un tono e un atteggiamento, converrete, che mal si concilia con l’immagine mielosa che i più hanno in mente. Ma questo non è certo il solo episodio significativo.

Possiamo anche ricordare, per rendere giustizia del Francesco della storia – così diverso da quello di certa propaganda -, che quando costui, nell’anno 1219, si trovò al cospetto del Sultano Malik al-Kami, anziché tessere l’elogio del dialogo e della pace non esitò a ricorrere a parole oggettivamente forti: «Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perché voi bestemmiate il nome di Cristo». Che il Poverello fosse guerrafondaio? Ma no, ci mancherebbe. Semplicemente era un uomo non solo di solidi principi ma anche di solida personalità, incline all’amore, certo. Ma non ai compromessi. Mai.

Per un approfondimento ulteriore consigliamo questi tre articoli su San Francesco:
“Ma poi, s.Francesco era davvero il cicciobello che dicono?”: San Francesco obbediente alla Chiesa e povero in senso cristiano (non laico).
Francesco non ha mai rischiato di essere bruciato come eretico: la Chiesa non si oppose mai a Francesco, anzi venne pienamente riconosciuto il suo carisma.
San Francesco, il Papa e la Chiesa: San Francesco aveva come riferimento morale i sacerdoti e la Chiesa Romana.

Giuliano Guzzo

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40 commenti a San Francesco non è il mito laico e buonista creato dai media

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  1. Alèudin ha detto

    bè oggi Bergoglio in questo senso è stato chiaro:

    “La pace francescana non è un sentimento sdolcinato- avverte Bergoglio-.Per favore: “Questo San Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo. Anche questo non è francescano, ma è un’idea che alcuni hanno costruito. La pace di San Francesco è quella di Cristo e la trova chi prende su di sé il suo giogo, cioè il suo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”. E questo giogo non si può portare con arroganza, presunzione, superbia ma solo con mitezza e umiltà di cuore”.

    fonte:
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-28338/

  2. Daniele ha detto

    Il mio Parroco nell’Omelia di Domenica scorsa (Vangelo di Lazzaro e del ricco) ha detto: “Il ricco è all’inferno non perché ricco o perché particolarmente cattivo (anzi, magari si dava pure da fare per rispettare i precetti del giudaismo): il possedere tanti beni non è, di per sé, un peccato. Lo diventa però quando il possesso dei beni materiali ostacola i rapporti umani. Infatti il ricco della parabola evangelica è totalmente – e volutamente – indifferente ai bisogni materiali e spirituali di Lazzaro. E’ cieco e sordo nei confronti degli altri perché ha fatto della ricchezza il proprio idolo, la propria ragione di vita, il proprio orizzonte oltre il quale non riesce a vedere i propri fratelli”.

    Ecco: io penso che la povertà praticata da Francesco sia da intendere in questo senso. Non è stato uno spogliarsi dei beni materiali fine a se stesso (sarebbe soltanto inutile pauperismo) ma è stato un condividere i propri beni materiali e spirituali con gli altri: è una povertà vissuta nella carità cristiana! Sostituire un calice d’oro con un bicchiere di vetro o un altare in marmo con uno in legno è un pauperismo che può far felice soltanto i laicisti del calibro di Augias, Rodotà ed Odifreddi, ma di sicuro non è su queste cose che si basa l’immagine di “Chiesa povera” che aveva in mente il Santo d’Assisi e che oggi ha in mente Papa Francesco.

    Allo stesso modo non è il semplice essere privi di beni materiali a fare Santa una persona: infatti anche chi non ha nulla può venire reso schiavo dalla bramosia del possedere.
    Perché quello che davvero conta non è l’avere o il non avere, ma è il modo con cui ognuno si relaziona a ciò che ha (o che non ha). Le cose materiali devono sempre rimanere un mezzo, mai diventare un fine.

    Infatti, se una comunità cristiana celebra la Messa con bicchieri di vetro e su altari “spartani”, ma poi, magari, rimane indifferente nei confronti del “povero che sta alla porta e che aspetta un po’ di compagnia e un pasto caldo”, quella comunità può ancora dirsi cristiana? Direi di no.

    Al contrario, se una comunità celebra con calici d’oro, tra mura affrescate e su altari di marmo ma tutto questo non le impedisce di relazionarsi positivamente coi bisogni dei più deboli ed indifesi, io direi che quella è una comunità cristana da 10 e lode!

    Questo c’insegna San Franceso d’Assisi!

    • MarcoF ha detto in risposta a Daniele

      Ciao Daniele, quest’omelia la ricordo bene anch’io domenica scorsa…. per caso l’hai sentita da un parroco romagnolo?

      • manuzzo ha detto in risposta a MarcoF

        tranquilli, anche qui al sud hanno recitato omelie simili, tutto nella norma ;). A me è piaciuto molto come il mio parroco ha calato nel contesto odierno la bramosia: guerre, imbrogli, disatri ambintali, vendita di stupefacenti, il tutto per una bramosia illimitata di fondo. Particolarmente significativo quel passo.

        Poi ovviamnte per qualcuno significa che i cristiani odiano i ricchi e sperano per invidia che i ricchi vanno all’inferno…. La solita improponibile brodaglia di chi accusa un paio di commenti dopo cristiani di spendere troppi soldi nei negozi di bomboniere (non voglio qui omettere di accennare che, ahimè, per molti la festa diventa più importante del sacramento: grave errore)

  3. Jack ha detto

    Bello anche questo articolo di oggi su Il Sussidiario, molto simile a questo:
    http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2013/10/4/SAN-FRANCESCO-Chi-era-davvero-il-poverello-d-Assisi-/432396/

  4. Eigub Etted ha detto

    Mi pareva strano, i materialisti sono sempre gli altri, ma guai a rinunciare ai propri privilegi materiali.

    • Alèudin ha detto in risposta a Eigub Etted

      come detto dipende dal fatto di condividere e rendere dispobili tali privilegi materiali.

    • Meister Eckhart ha detto in risposta a Eigub Etted

      Vorrei far notare che una Chiesa povera, nel senso in cui la vorrebbe povera l’accozzaglia atea che rumoreggia nell’epoca contemporanea, significherebbe fare a meno del 90% del patrimonio artistico italiano – che non sarebbe mai stato prodotto – a cominciare dagli innumerevoli gioielli architettonici eretti in forma di chiese, cattedrali e monasteri, per non parlare di affreschi, sculture e quadri che il mondo ci invidia. L’elenco è talmente lungo che non sarebbero sufficienti i Gigabyte a disposizione di UCCR per ospitarlo.
      Ma che c’importa, avremmo pur sempre la TV!

  5. Sophie ha detto

    Ho sperimentato più volte nella mia vita che San Francesco ascolta le preghiere. 🙂

  6. Zuckenberg ha detto

    Devo farvi due domande visto che sò che voi siete persone molto preparate su tutto .
    Dio può distruggere qualcosa ? Pur tenendo conto del fatto che nulla può essere distrutto e nulla si crea e tutto si trasforma ?
    Ma se tutto si trasforma ,allora l’Universo dovrebbe esistere da sempre ? Ma se esiste da sempre come si fa a dimostrare ?
    L’altro è un’altro un’enigma colossale !
    Dio può creare qualcosa che non può essere distrutto ?
    Personalmente so che se si è una limitazione stessa della proprio onnipotenza ,quindi si annullerebbe questa sua onnipotenza , se no sarebbe comunque una limitazione in quanto non sarebbe più onnipotente ma appunto limitato . Non rispondetemi con : può crearlo ma può distruggerlo ,perchè non avrebbe senso dirlo in quanto sarebbe comunque qualcosa di distruttibile .
    Spero mi rispondiate in tanti .

    • Sebastiano ha detto in risposta a Zuckenberg

      Cos’è, un tentativo di far sottostare Dio al secondo principio della termodinamica?

      • edoardo ha detto in risposta a Sebastiano

        Ma come no?
        Delta g uguale delta acca meno ti denta esse.
        Quando delta acca essere uguale a ti delta esse, Dio spegnere interruttore e mondo fare kaput.

    • edoardo ha detto in risposta a Zuckenberg

      Per me stai facendo un gran minestrone tra materia e spirito.
      Senza offesa, Dio me ne guardi, ma quando i popoli precolombiani prendevano il peyote chiamandolo “la carne di Dio”, erano più raffinati.
      Olim, anni fa, lessi che nel momento della nascita e della morte ci sono quantità abnormi di DMT endogeno.
      Allora – pensavo – il DMT deve essere una sostanza divina, una scintilla di eternità presente dentro di noi, perché il nostro tempo non inizia la data in cui usciamo dal ventre di nostra madre e finisce quando RIentriamo nel ventre della Terra, ed il DMT è qualcosa che ci resta di quella eternità in cui ancora siamo adesso, ed in cui stiamo come dormendo, ma prima eravamo svegli, e dopo torneremo ad esserlo. In questo passaggio tragico e drammatico che è la vita, dormiamo un sogno, dunque fuori dal DMT c’è l’oblio di questo passaggio vitale, e nel DMT c’è l’eternità divina.
      E pensavo, pensavo, e sperimentavo, sperimentavo. Non ne venni a capo di niente.
      Era suggestivo, però, pensare che ogni tanto avevo degli sprazzi di eternità.
      Poi dissi a me stesso che così non potrò mai avere risposta.
      Poi mi sono riavvicinato al cattolicesimo, ma da ignorante, senza leggere testi di teologia, con la convinzione granitica che questo (la vita immersa nella materia) non è tutto ciò che abbiamo.
      E tu ti stai facendo problemi teologici sul principio di Lavoisier?
      Dio non è né Crom né Conan di Distruttore.
      Dio è….se lo cerchi, non mancherà di farsi trovare.
      E’ anche dentro di te. Prova ad ascoltarlo.
      Con tutto il rispetto per Lavoisier, Dalton, Proust, Gay Lussac, Priestley e compagnia bella, ma…..loro navigavano in altre acque.
      A proposito, lo sai i fondamenti della scienza chimica sono stati dei preti e teologi a porle, anche se alcuni di loro avevano delle concezioni non sempre in linea con quelle teologiche del tempo? Erano dei deficienti secondo te, o per dirla con Odifreddi, dei cretini?

    • Luigi ha detto in risposta a Zuckenberg

      Ma non è un tantino OT ??? …. provo a dire la mia (da ignorante).
      Indistruttibilità in che senso ? In senso fisico e naturale ??? Non penso proprio che possa esistere in senso fisico (legata cioè alla struttura e alle interazioni proprie della materia) ovvero, se esistesse sarebbe della stessa essenza di Dio, quindi non fisico.
      Non ha senso dunque, per me, pensare che Dio possa creare alcunchè che non possa anche distruggere, a Suo piacimento (anche l’anima immortale, se Dio volesse, ma non vuole, potrebbe essere annientata).
      Solo l’essenza stessa di Dio è indistruttibile in senso assoluto. Ma è pur vero che non ha senso pensare che Dio “crei” qualcosa della Sua Stessa Essenza, ovvero alla fine un altro Dio, altrimenti esisterebbero piu’ divinità, e alla fine nessuna di esse sarebbe piu’ tale (Dio), oppure, anche peggio, sarebbe come ammettere una condizione di incompletezza di Dio, ovvero un Dio che ancora non è già ( da sempre e per sempre) il TUTTO, ma che ancora puo’ aggiungere qualcosa alla Sua, a questo punto relativa, completezza.
      (Il Figlio, Gesu’ Cristo, è Dio come il Padre, ma non è creato (se no sarebbe pure Lui in una condizione di inferiorità, addirittura di “distruttibilità”), ma eternamente generato).
      Spero di non aver detto castronerie ….

    • beppino ha detto in risposta a Zuckenberg

      Dio può distruggere qualcosa?
      Si

      Pur tenendo conto del fatto che nulla può essere distrutto e nulla si crea e tutto si trasforma?
      Ovvio

      Ma se tutto si trasforma, allora l’Universo dovrebbe esistere da sempre?/em>
      Non necessariamente.

      Ma se esiste da sempre come si fa a dimostrare?
      In caso l’esistenza sia una condizione sufficiente bisognerà farsene una ragione (logica).

      Dio può creare qualcosa che non può essere distrutto?
      Si. Lo sa già che non si troverà mai nella condizione di doverlo distruggere.

      Beata gioventù…

    • Zuckenberg ha detto in risposta a Zuckenberg

      Grazie delle risposte ma non volevo provocarvi xD !

    • Ottavio ha detto in risposta a Zuckenberg

      Spero la prossima volta interverrai in merito all’articolo.

      • Zuckenberg ha detto in risposta a Ottavio

        scusate, certe volte mi vengono sti raptus !

        • Ottavio ha detto in risposta a Zuckenberg

          Vai tranqui 😉

        • manuzzo ha detto in risposta a Zuckenberg

          bueno, il dubbio è l’anticamera del sapere XD

        • Falena Verde ha detto in risposta a Zuckenberg

          UCCR dovrebbe disporre di un forum per domande del genere.
          Penso che sarebbe un buon modo per discutere anche di tematiche non strettamente inerenti all’articolo e per rispondere a delle domande-

          • Licurgo ha detto in risposta a Falena Verde

            @ Zukenberg La domanda è interessante: in pratica è se Dio può creare qualcosa di più potente di lui essendo lui onnipotente. In qualunque caso (se sì, Dio non è più onnipotente dunque non è Dio, se no non è lo stesso onnipotente e non è Dio) sembra un paradosso, ma è semplicemente una domanda malposta.
            Dio, ente perfetto e atto puro, è dunque pure perfetta intelligenza dunque non può essere onnipotente nella contraddizione ma lo è solo nell’essere, e dunque è da vedere se Dio può voler creare qualcosa di più onnipotente di lui, ovvero, già semanticamente (più onnipotente) una contraddizione. E dunque la risposta è non può voler farlo dal momento in cui è perfetta intelligenza e il quesito pone una contraddizione.
            Sull’altra domanda: ciò che è soggetto a mutamento non può trarre in sè la sua causa del fatto che esiste, e dunque non è un discorso temporale ma di necessità logica, poi l’universo può essere anche temporalmente indefinito come durata ma è pur sempre soggetto a mutamento dunque deve il passaggio dalla non esistenza all’esistenza ad un agente esterno.

  7. mercuriade ha detto

    Su “San Francesco” si è detto praticamente tutto e il contrario di tutto, e, se da una parte si corre il rischio di farne un “hippy”, dall’altra si rischia un po’ troppo di sorvolare su quella che è stata una vera e propria rivoluzione, che la società e la Chiesa del suo tempo ha visto come tale, e che ha creato un sacco di problemi ai Minori ai loro inizi.
    Personalmente penso che la verità sia da ricercare nelle fonti, e su questo negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante, in particolare da Franco Cardini e Chiara Frugoni. Inserisco qui una serie di articoli di Franco Cardini che ci dicono una cosa molto semplice: se vogliamo capire chi era veramente il Poverello, dobbiamo collocarlo nel suo tempo.
    http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2011/10/04/la-preistoria-di-san-francesco/
    http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2011/08/30/francesco-i-trovatori/
    http://ilpalazzodisichelgaita.wordpress.com/2011/08/30/francesco-crociato-di-pace/
    http://studiahumanitatispaideia.wordpress.com/2013/10/04/san-francesco-cataro-anzi-era-il-contrario/

  8. Marco ha detto

    dire due cosette sul San Francesco rivoluzionario e riformatore… sul rapporto che aveva col clero dell’epoca, no eh?

  9. Luca ha detto

    Trovo troppe cose poco chiare o che non capisco bene in questo articolo.
    1) Dove e chi (laico o cattolico) ha affermato che Francesco era ossessionao dalla povertà ?
    2) Dove e chi (laico o cattolico) ha affermato che Francesco demonizzasse i preziosi ?
    3) Dove e chi (laico o cattolico) ha affermato che Francesco incitasse i poveri alla rivolta ?
    4) Dove e chi (laico o cattolico) ha affermato che Francesco annacquasse il suo indubbio pacifismo in un buonismo relativista ?
    Ma infine e soprattutto
    5) Se i laici “mitizzano” la figura di un Santo così grande, una personalità indubbiamente tanto complessa e poliedrica che come ricorda Mercuriade si rischia di poter dire a suo proposito tutto ed il suo contrario … questo ndovrebbe disturbarci come si sostiene qui o non piuttosto confortarci ?

    • Mandi ha detto in risposta a Luca

      Queste tue domande dovresti farle a Papa Francesco che oggi ad Assisi ha detto le stesse cose dell’articolo: “La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Questo san Francesco non esiste e neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo. La pace di San Francesco è quella di Cristo, e la trova chi prende su di sé il suo giogo cioè il suo comandamento ‘amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato’. E questo giogo non si può portare con arroganza, con presunzione, con superbia, ma solo con mitezza e umiltà di cuore”. http://www.corrieredellumbria.it/news/home/128838/Messa-in-piazza—La.html

      Non mi conforta per nulla che l’immagine e il pensiero di un Santo sia strumentalizzata in questo modo, forse a te si?

      • Luca ha detto in risposta a Mandi

        Io non so di quale strumentalizzazione si stia qui parlando Mandi. La ritengo possibile, ma queste sono responsabilità personali che in quanto tali vanno trattate. Perché se restiamo così sul generico, il fatto che la scelta di amore e condivisione per i poveri e con i poveri e la mitezza siano valori universalmente riconosciuti mi conforta effettivamente tantissimo. Perché credo in fondo che la mia fede non abbia bisogno dell’elmetto eternamente in testa per giustificarsi ed essere riconosciuta ma piuttosto di amore e condivisione con l’altro, anche quello che non la pensa come me.
        Certo che papa Francesco ha ragione, ma perché dovrebbe essere un mito “laico” ?

        • Mandi ha detto in risposta a Luca

          Le tue critiche, lo ripeto, dovresti farle a Papa Francesco dato che lui stesso ha criticato il mito laico del Francesco sdolcinato e panteistico. So bene che tu vuoi essere un cristiano da pasticceria e da salotte, ma Francesco ci sta proprio dicendo l’opposto.

          • Luca ha detto in risposta a Mandi

            Perdona Mandi, ma a me non pare di aver inteso di un accenno di Francesco ai “laici”, quanto un’esortazione alla cristianità, perciò a me quanto a te. Posso essere stato disattento, magari mi puoi informare meglio. Quanto a non essere “cristiani da pasticceria”, mi pare si volesse intendere appunto l’esigenza per noi cristiani di “spogliarsi della mondanità e delle ricchezze superflue” per stare più “vicini ai poveri, ai disoccupati, a quanti per fuggire da fame, malattie e sopraffazioni, trovano morte e violenze, come è successo ieri a Lampedusa”, esattamente come faceva Francesco e come anche i “laici” sanno apprezzare.

            • Mandi ha detto in risposta a Luca

              E’ ovvio che l’interesse a strumentalizzare San Francesco è nei laici, non nei cristiani. Infatti Papa Francesco ha voluto ricordare che “la pace di San Francesco è quella di Cristo” e non è un pacifismo astratto.

              Rispetto ai “cristiani da pasticceria” evidentemente non hai ascoltato il Papa, non sarebbe una novità, manipolando ancora una volta le sue parole. Non intendeva affatto usare questa metafora per “stare più vicini ai poveri” ma per spronare i cristiani a farsi avanti nel mondo anche a costo di disturbare e non voler restare fermi e sorridenti come i pasticcini in pasticceria.
              Ancora una volta sei stato la causa di una sterile chiacchiera, peccato, davvero peccato Luca.

  10. giuliana vormola ha detto

    Non definirei san francesco nè mito nè laico, semplicemente un uomo dalle scelte forti e generose, portatore di un messaggio ancora oggi attuale: la profonda fede frutto di una vocazione sofferta ma coerente, il rispetto e l’amore per tutte le creature viventi, nessuna esclusa, il legame con la natura, nostra casa, e il bisogno di difenderla e salvaguardala al di sopra di interessi particolari. I tempi anzi i giorni in cui viviamo hanno bisogno di tutti questi messaggi e, ma nulla succede per caso, papa francesco è arrivato nel momento in cui era più grande questo bisogno. Altro particolare, e qui forse c’è un minimo di laicità, è una figura di riferimento per tutti. La mia vita ha avuto molti passaggi, non ho mai perso la fede ma mi sono molto staccata dalla chiesa come istituzione e rappresentanza, ciò che mi ha impedito la rottura totale è stato il pensiero francescano e la conoscenza di stupende figure di riferimento, sacerdoti e suore.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a giuliana vormola

      Comprendo la sua storia, cara giuliana, ma rimane comunque l’imperativo di dover far conoscere il vero San Francesco, semplicemente per il rispetto a lui dovuto.

      Non era affatto ossessionato dalla povertà anzi, come mostrano le citazioni nell’articolo, voleva che i calici e gli orpelli sacri fossero preziosi e dorati proprio per onore a Cristo. Non era affatto staccato dalla Chiesa istituzione ma il suo messaggio è stato accolto e imitato da tanti altri, vescovi, cardinali e anche Papi.

      San Francesco lo si capisce solo all’interno della Chiesa istituzione, esattamente come oggi Papa Francesco. Dimenticarsi che lui è a capo della “chiesa istituzione” è un errore nei suoi confronti.

  11. Luca l ha detto

    Si ma Francesco state tranquilli che sarebbe stato nettamente contrario a far violenza alla natura, come si fa con la produzione di energia nucleare, ed invece tanti scienziati cosidetti cristiani sono favorevoli all’energia nucleare, senza che sinora da parte della comunità cattolica abbia mai sentito alcun dissocciarsi apertamente, anzi prima di Fukushima a Tv2000, mi è capitato anche di veder velatamente propagandato il nucleare, azione, per dirla con parole del santo Padre, vergognosa.

    • Emanuele ha detto in risposta a Luca l

      La diga del Vajont ha fatto più morti di tutti gli incidenti nucleari messi insieme, devastando per sempre un ampio territorio… Smettiamo di fare dighe?

      Vogliamo poi parlare dell’ILVA di Taranto, di Seveso, di porto Marghera, dell’Eternit, dell’incidente di Viareggio, etc?

      L’industria meccanica, chimica e mieraria hanno fatto migliaia di volte più morti del nucleare ed hanno devastato territori immensi.

      Dirai: “eh, ma ci sono le radiazioni…”. A Tokyo, dopo l’incidente, la radiazioe era più bassa di quella presente a Roma per motivi naturali, eppure nessuno ha mai pensato di evacuare Roma!

      I boschi di Chernobyl sono ora popolati di uccelli e mammiferi molto più che prima dell’incidente… Abbiamo tolto loro il vero disturbo: l’uomo.

      Gli ex abitanti di Chernobyl hanno tassi di mortalità per tumore molto inferiori alla media. Infatti, grazie allo screenig di massa, i tumori vengono curati ai primi stadi.

      Dunque, il problema non è il nucleare in se, ma la bramosia e stupidità umana…

    • domenico ha detto in risposta a Luca l

      veramente il riscaldamento globale antropico che secondo qualcuno porterà alla nostra distruzione è causato da tutto fuorchè dall’energia nucleare. Anzi per fortuna che gli Stati Uniti hanno le centrali nucleari (ce ne sono di nuove in costruzione finanziate da Obama) perchè se fin’ora si fossero basati solo sui combustibili fossili il riscaldamento globale sarebbe ben peggiore.

  12. Marco ha detto

    Le due cosette che avete scritto le ho lette quello che non mi piace sono le altre due cosette che avevate il dovere di scrivere, visto che l’articolo è una attenta analisi del rapporto che aveva il poverello d’Assisi con il clero del suo tempo.
    Come mai avete omesso l’episodio del Crosifisso di S. Damiano?
    “Francesco, va e ripara la mia casa non vedi che è in rovina?” E quel brav’uomo mite e semplice qual’era si fa muratore per restaurare quella chiesa. A distanza di secoli capiano che tipo di restauro ha compiuto ed era proprio quello che gli chiedeva Dio.
    Un sito che vuole una risposta seria e razionale alle accuse degli anticlericali non può omettere la descrizione di cos’era la Chiesa Cattolica del 1200 e perchè ad un certo punto il Signore sente il bisogno di mandare qualcuno capace di scuotere le coscienze e far ricordare al Papa cosa ci stava scritto nel Vangelo!
    So bene la devozione che aveva San Francesco per i sacerdoti, ma chiedetevi anche chi era Francesco e chi era Innoccenzo III, come viveva Francesco e come vivevano i Papi del tempo. Amo San Francesco proprio perchè ha avuto il coraggio, la pazienza e la mitezza di riformare la chiesa dal di dentro senza indignarsi, senza scandalizzarsi ma “semplicemente” vivendo il Vangelo. Questo dovete scrivere, scrivete delle persecuzioni agli eretici, scrivete delle crociate, del mercimonio delle indulgenze, e provate ad immaginare solo per un momento cosa ne doveva pensare Francesco di tutto ciò! Forse quello che pensa il nostro Francesco dello IOR, della ostentazione di ricchezza e potere di molti cardinali… (senza forse) grazie a Dio il Signore si prende cura della Chiesa illuminandola con figure cristalline che la purificano… di tanto in tanto!

    • domenico ha detto in risposta a Marco

      quello che Francesco pensava delle crociate c’è scritto riportando proprio le sue parole (“i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono”)…
      Mi sa che non l’hai letto l’articolo.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Marco

      Marco, che tu non sappia assolutamente nulla di San Francesco lo si capisce immediatamente quando scrivi che “dovete scrivere delle crociate e provate ad immagginare solo per un momento cosa ne doveva pensare Francesco di tutto ciò”.

      Dovresti iniziare a sapere che Francesco partecipò alle Crociate (le spedizioni in difesa dei cristiani massacrati a Gerusalemme!) e le giustificò. Fu in quell’occasione che incontrò il Sultano Malik al-Kami dicendo: «Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perché voi bestemmiate il nome di Cristo».

      Perché dunque ascoltare uno che vuole insegnare chi era il vero Francesco e nemmeno sa che Francesco partì per le crociate e le approvò? Bisogna studiare Marco, solo così ci si rende credibili!!

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