Nuova campagna di proselitismo dell’UAAR: un autogol

senzaDLa folkloristica associazione con meno di 4000 soci ben poco moderati, l’UAAR, si è risvegliata. E’ tempo allora di tornare a dare un occhio in casa dell’ateismo fondamentalista italiano.

Ne abbiamo parlato recentemente osservando le contraddizioni nel volersi far riconoscere dallo Stato come “confessione religiosa” per accedere ai benefici dell’art. 8 (come l’8×1000). E’ intervenuto anche il costituzionalista Augusto Barbera, dell’Università di Bologna: per diventare “confessione religiosa” (come vuole l’UAAR), ha spiegato, «dev’essere presente una comunità che attraverso una propria tradizione, organizzazione e con i propri riti entra in dialogo con un’entità trascendente, che ha una morale comune. Basterebbe solo questo ad escludere per l’Uaar la caratterizzazione come confessione religiosa. Non vedo perché un’associazione di atei andrebbe privilegiata rispetto, che so, a un’associazione di cacciatori o qualsiasi altra non religiosa».

Avevamo lasciato i nostri amici uaarini in mezzo ai guai:  epurazione dei responsabili eretici; presenza di neopagani tra i collaboratori; intrallazzi con i neofascisti di Casapound e gli sfasciavetrine di Acrobax; presa di distanze dal Forum ufficiale per vergogna verso i propri utenti e per allontanarsi da un luogo di critici della propria dirigenza e l’estrema soluzione di mettersi in mano a consulenti d’immagine per vendere meglio l’ormai “noioso” brand “ateismo”, così da sedurre nuovi potenziali “clienti”.

Autodefinendosi come “confessione religiosa” e puntando a far credere allo Stato che l’ateismo sia una religione pur di poter accaparrarsi l’8×1000, l’UAAR non poteva che progettare attività di proselitismo. Ed infatti a Milano, Bologna, Cagliari e altre città sono apparsi alcuni cartelloni per convertire nuovi fedeli, nei quali padroneggia la parola Dio con la “D” cancellata lasciando solo “io”, e sotto la scritta: “10 milioni di italiani vivono bene senza D”. La frase è ovviamente contraddittoria: se davvero gli uaarini vivessero bene senza Dio, non avrebbero certo bisogno di fare quotidiano attivismo aggressivo da oltre 25 anni, si godrebbero la vita senza Dio senza guerre per imporsi nella società (togliendo crocifissi, zittendo le campane ecc.). La nostra comunque è una società fortunatamente più che tollerante verso chi non ha fede, tant’è che loro stessi dicono nel loro slogan di “vivere bene”. Se fossero sotto la dittatura religiosa dell’Iran di certo non avrebbero potuto scrivere pubblicamente di “vivere bene” da atei. Occorre dire che spesso, tuttavia, sono proprio loro (gli atei) a discriminare chi è credente come mostra questa lettera.

Alcuni quotidiani hanno parlato un po’ esageratamente di “campagna choc contro la fede”, anche se in realtà l’iniziativa dei manifesti nelle città non è che una goliardata copiata dei movimenti evangelici americani. Il sociologo Giuliano Guzzo ha sottolineato inoltre che parlare di “10 milioni di non credenti” è una bufala priva di attendibilità, dato che la maggior parte delle stime quantificano in 4 milioni i non religiosi. Nell’“Enciclopedia delle religioni in Italia” del 2013, ad esempio, gli atei risultano essere il 4,7% degli italiani. Come verificare, inoltre, che questa piccola percentuale viva bene? Da quali fonti si apprende questa notizia? Sappiamo, ad esempio, che all’estero secondo alcuni studi chi non crede in Dio ha il doppio del rischio di diventare un suicida. Due affermazioni dunque che i razionalisti credono e pronunciano senza poterne dimostrare la veridicità: un comportamento fortemente contraddittorio per chi ha come propria bandiera il razionalismo.

Una iniziativa pubblica criticata anche da chi non è cattolico o credente, in quanto «la campagna è la prima a non fare un buon servizio alle persone al cui fianco dice di stare, perché il giochetto del cancellare la D li riduce tutti, poveracci, a un ben misero “io”. Come se gli atei e agnostici italiani se ne stessero tutti chiusi nel narcisismo. Fossero tutti incapaci di altruismo. Tutti sempre lì a inseguire i valori dell’io: individualismo, edonismo, egoismo, autoreferenzialità, e chi più ne ha più ne metta. Il che corrisponde proprio all’immagine deteriore dell’ateismo e dell’agnosticismo che hanno in testa certi benpensanti cristiani o cattolici. Capisco l’intenzione provocatoria delle affissioni. Ma l’effetto boomerang mi pare assicurato», ha scritto la semiologa “agnostica” Giovanna Cosenza sul suo blog (ricevendo diversi insulti da parte dei sostenitori uaarini, come si è poi lamentata). L’osservazione comunque è corretta: senza Dio è l’uomo che si erge a dio di se stesso.

Altri osservatori hanno commentato così: «Trovo interessante però analizzare questo messaggio, che a mio parere è opposto a quella razionalità scientifica che, almeno nella “ragione sociale” della comunità, viene sottolineata con giusto orgoglio». Come famosi atei hanno riconosciuto (Dennett, Hofstadter) «senza il presupposto di una Trascendenza, di un Essere fuori da questo universo, l’io non può esistere. Si potrebbe correttamente affermare “senza Dio non c’è Io”». Per un ateo vero, «non esiste nella nostra mente una “coscienza” che costituisca quello che consideriamo il nostro Io, ma solo una serie concatenata di processi mentali che ci danno l’illusione di una continuità cosciente e responsabile. I processi mentali sono ovviamente (dal punto di vista scientifico) nient’altro che trasformazioni fisico-chimiche che interessano i nostri neuroni». Per non parlare dell’assenza del libero arbitrio, altro dogma a cui un ateo deve per forza credere in quanto non saprebbe giustificarne l’esistenza in modo naturalistico. Perciò, «tornando al nostro messaggio Uaar, dobbiamo concludere razionalmente che non solo questi 10 milioni di connazionali sono soddisfatti di avere un Io in realtà inesistente, ma che la loro convinzione di scegliere di non credere in Dio in realtà è totalmente condizionata dalle leggi chimico-fisiche».

Morale della storia: cari uaarini, continuate pure ad appendere i vostri poster sui muri ma, mi raccomando, non vi venga mai in mente di approfondire troppo quanto scrivete sopra. Potrebbe rivelarsi molto pericoloso per la vostra fede.

 
senzaD

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29 commenti a Nuova campagna di proselitismo dell’UAAR: un autogol

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  1. io ha detto

    Solo un appunto per far notare come il manifesto non offenda e non provochi.
    Eppure non potete fare a meno di denigrare e di sbeffeggiare l’iniziativa.

    • Katy ha detto in risposta a io

      Chi l’ha detto che si possono sbeffeggiare soltanto le iniziative che offendono? L’iniziativa in sé è una delle tante cretinate dell’uaar, e si DEVE sbeffeggiare in quanto come al solito è controproducente alle intenzioni degli autori.

    • Lorenz ha detto in risposta a io

      A mio parere la situazione è diversa da quella che lei ha notato in modo forse troppo “semplicistico”. L’articolo vuole esprimere una chiara opinione; ovviamente assume un certo tipo di tono e registro poiché tratta di posizioni (quelle dell’uaar) che sono agli antipodi rispetto a quelle che vengono da noi sostenute. Se il tono è ironico, deve anche riconoscere che il tutto è ben argomentato ed elaborato, cercando di dimostrare (razionalmente) le contraddizioni insite in certi atteggiamenti presi. Se lei vuole farci “notare che il manifesto non offenda e non provochi”, noi le facciamo notare che l’articolo non è una serie di vuote accuse e provocazioni (come quelle che ho recentemente letto contro Papa Francesco in alcuni siti) ma cerca, le ripeto, di dimostrare gli errori insiti in una certa condotta che sostiene posizioni inconciliabili con le nostre.

    • manuzzo ha detto in risposta a io

      oh, per quest’azione cattiva che abbiamo fatta… bruceremo in eterno negli insulti di chi si reputa figlio di un incidente (cit.). Ma tanto ci insultate lo stesso (vedesi il caso della professoressa di religione citata nell’articolo, e credo sinceramente che tu sia contento del trattamento riservato, in quanto buona parte degli atei sono razzisti, anche se non tutti), quindi ci permettiamo lo stesso di criticare.

    • Penultimo ha detto in risposta a io

      “Io sono Dio” quantomeno la trovo difficile da dimostrare.:P

      Primo profeta dell’uaaresimo

    • Controinformato ha detto in risposta a io

      infatti non sono offeso, sono piegato in due dal ridere

    • Giacomot ha detto in risposta a io

      Magari vuoi fartelo dire da Fantozzi cos’è questa iniziativa ?
      È una cagata pazzesca !
      Guarda il link se non ci credi che lo dice anche lui 😉 .
      http://www.youtube.com/watch?v=Csi4BT3CCK8

    • Emanuele ha detto in risposta a io

      …mi pare che un gruppo di atei che si atuoproclama religione si denigri e sbeffeggi da solo, senza bisogno di aiuti esterni…

    • andrea g ha detto in risposta a io

      Quando dici “io” cosa intendi?

  2. Matteo ha detto

    a proposito di poster appesi sui muri, avete presente il super-mega poster grosso quanto una parete appeso dietro il tavolo di presidenza del congresso dei Radicali? l’avrete visto un sacco di volte nei tg mentre pannella e pannelliani recitano i loro sermoni… si tratta del fotomontaggio nel quale Benedetto XVI con i paramenti dorati fa la fila dietro ai monaci buddisti della Birmania con tanto di passo evangelico “Non procuratevi né oro né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone…”
    ecco questo qui http://1.bp.blogspot.com/_Vj_1LOYaR7o/TLsLcfBzxII/AAAAAAAA9I4/rOouh1yAdu4/s1600/72395_1395651063477_1598231599_30876277_6749449_n.jpg

    ma quanto sono ridicoli? Poveracci…gli verranno tic e nevrosi in stile “Vieni avanti cretino” (http://www.youtube.com/watch?v=1Tz7alBbExY) se per caso girano pagina e trovano scritto: “Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una”.
    Meglio non dirgli niente… in un certo senso l’ignoranza è felicità.

    • Antony ha detto in risposta a Matteo

      LORO credono sia felicità, ma per quella vera ce ne vuole ancora, ma tu non glielo dire…

      • Emanuele ha detto in risposta a Antony

        …il problema è che con l’inganno hanno introdotto leggi disumane come l’aborto e il divorzio ed ora ci provano con l’eutanasia e l’eugenetica… purtroppo milioni di persone soffrono a causa loro. Non solo, temo (ma spero sinceramente di sbagliare molto, confidando nella Misericordia divina) che molti non solo hanno avuto una vita infelice per causa loro, ma si sono pure persi il loro posto in Paradiso.

        • Antony ha detto in risposta a Emanuele

          è la malafede che ti fa perdere il paradiso, se uno è onesto in cuor suo…….. non penso si perda per sempre, ci vuole sempre una colpa volontaria.

          • Emanuele ha detto in risposta a Antony

            sì, ma non scordiamo che pure Adamo ed Eva prima di perdere il Paradiso furono ingannati.

            Satana è menzogniero fin dal principio e si serve di quegli individui per ingannare molte anime.

    • Emanuele ha detto in risposta a Matteo

      …gli atei usano il Vangelo come Wikiquote, pescano in qua ed il là cosa fa comodo… Quando poi, un giorno, si troveranno di fronte Chi quelle parole le ha dette davvero, vedremo se faranno ancora i simpatici…

    • Picchus ha detto in risposta a Matteo

      Per non parlare dei recenti scandali sui monaci buddisti che viaggiano in jet privati e macchine di lusso. I radicali non ne azzeccano una.

  3. Lugh ha detto

    4,7%!? Cazzo, dovunque vai su internet è pieno di atei bestemmiatori comunisti e omosessualisti (e il bello è che il più delle volte li ritrovo a sbroccare su temi che non c’entrano manco mezza fava su ‘ste cose) e poi si arriva a queste cifre? Evidentemente si tratta di ateismo puro, non l’ateismo religioso dell’Uaar, sennò mi sa che le cifre salgono di parecchio.

    Comunque, mitico dottor Thomas!

  4. Li ha detto

    Vero, nei SN si può bestemmiare come se fosse radio radicale! Un minimo di rispetto no? Il nome di Dio o di Maria lo usano, ma lo accompagnano ad epiteti gravi e poi si lamentano se un cristiano lo usa per ringraziare o lodare.

    Anche a me a volte fa rabbia sentire/leggere le loro castronerie, ma okkio a non abbassarci anche noi al loro livello, mi raccomando.

    Comunque Gesù non ha fatto una carezza ai mercanti del tempio chiedendo loro gentilmente di andarsene. A volte bisogna alzare la voce. Avete presente Mission? A volte mi scelgo il ruolo di Robert Deniro, a volte quello di Jeremy Irons. Voi?

    Siamo in un clima mondiale di forte individualismo dato dalla crisi, dalle amarezze e da altro. Non è la solidarietà del pc che ci farà uscire da questa situazione. Il mito del superuomo sta tornando di moda.

    Cari uarini,noi scegliamo Dio!

  5. maurizio ha detto

    Se posso vorrei consigliare uno stile meno aggressivo nei vostri articoli. Dobbiamo lavorare per il rispetto reciproco, anche fossimo solo noi a farlo.

    • Li ha detto in risposta a maurizio

      OT: Più che negli articoli io direi nelle risposte, ma…a volte abbiamo momenti in cui dobbiamo scaricarci perchè se non qui e in pochi altri posti chi ci da voce?

      Ai miei colleghi di post chiedo di non usare troppo le parolacce per non ridurre questo bel sito come FB.

      Grazie alla redazione che ci lascia sfogare (nel rispetto dell’espressione).

      Quante volte la parola con le 2 z entra nelle vostre/nostre giornate? Fermatevi a pensare e quando scriviamo rileggiamo prima di spedire. Grazie ragazzi e Dio sia con noi. :OT

  6. Manuel ha detto

    Mi chiedo cosa serva spendere tante energie per cancellare dal mondo un Dio che per loro non esiste.
    Questi fenomeni pubblicitari non capisco se siano più diretti a dire che Dio non esiste oppure a dire “ci sono anch’io!”.
    Io credo più nella seconda, in questo loro grido. Forse sarebbe proprio la fede a consentire loro di sentirsi appartenenti veramente a qualcosa di grande.
    Loro adorano la scienza, ma la scienza potrebbe fare a meno di loro.
    Tutto ciò che loro adorano, potrebbe fare a meno di loro.
    Tranne il loro io.
    E’ un attaccamento inevitabile cui solo un povero di spirito può liberarsi.
    Tanto più siamo attaccati al nostro io in quanto totalità di significato tanto più non troveremo significato nel “tu”.
    Diceva Chesterton: ” Vuole che le dica dove si trovano gli uomini che più credono in se stessi? Perchè glielo posso dire. So di uomini che credono in se stessi in maniera più smisurata di Napoleone o di Cesare. Io so dove brucia la stella fissa della sicurezza e del successo. La posso guidare verso i troni dei Superuomini. Gli uomini che davvero credono in se stessi stanno nei manicomi”.

    • Lugh ha detto in risposta a Manuel

      Da ex simpatizzante dell’Uaar ti posso assicurare che l’ateismo militante non nega affatto Dio, ma odia lui e tutti i suoi seguaci… insomma, gli ateisti sono semplicemente dei disadattati.

      • andrea g ha detto in risposta a Lugh

        Esatto, l’io autonomo da DIO diventa un demonio,
        e non potendo annullare la Verità, diventa via via
        nevrotico-psicotico: disadattato.

        • andrea g ha detto in risposta a andrea g

          Non a caso appena sono giunti al potere,
          in un attimo sono passati dalla libertè-egalitè
          -fraternitè alle stragi di massa, alla ghigliottina
          del loro stesso capo.
          conclusione inevitabile, data la psicosi intrinseca
          del pensiero ateistico.

  7. Carmen ha detto

    In psichiatria per narcisismo, ovvero disturbo narcisistico della personalità, si intende la difficoltà patologica nel provare empatia verso gli altri, correlata alla costruzione di un “sé grandioso” o “falso io” come espediente per ovviare al proprio deficit. Ditemi voi se quel manifesto non è appropriato. Secondo me lo è, ed è anzi l’unica volta che gli uaarini ci hanno azzeccato.

    • andrea g ha detto in risposta a Carmen

      Sì, è appropriatissimo: il ridicolo piccolo “io”,
      tratto dal nulla per Amore, si ‘erge’ col suo odio contro DIO:
      pura psicosi narcisistica.

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