Le banalità ottocentesche di Sam Harris: «dalla scienza ricaviamo valori morali»

Sul blog dell’Università di Oxford è apparso un articolo molto critico verso Sam Harris, uno dei quattro cavalieri del movimento religioso dei “New Atheist” capeggiati da Richard Dawkins. L’autore dell’articolo è un dottorando della stessa università in psicologia sperimentale, Brian Earp. Il ricercatore ha recensito il libro di Harris intitolato “The Moral Landscape”, nel quale il fondamentalista promuove ancora l’argomento che la scienza possa determinare i valori umani, ci possa dire cosa è oggettivamente vero sulla moralità, ci dia risposte su cosa è moralmente giusto o sbagliato ecc.. Insomma un imbarazzante tuffo nel positivismo ottocentesco.

Earp non va per il sottile: «Ciò che realmente fa nel suo libro -nemmeno molto bene- è il semplice e vecchio laico ragionamento sulla morale e afferma di stare usando la scienza per decidere il bene dal male. Che Harris sia veramente così ingenuo da pensare di poter ignorare il famoso “is/ought” pare incredibile, e così io sospetto che lui stia esagerando per vendere più copie del libro. Provo vergogna per lui».

Chiunque sa benissimo che non è possibile ricavare dei valori morali dai dati scientifici, e il ricercatore propone un esempio molto banale per spiegarlo: lo stupro avviene in natura – tra gli scimpanzé, per esempio-. Ma questo fatto non significa che sia giusto stuprare la gente. Questo perché “naturale” non comporta “corretto moralmente”, anzi, la risposta corretta è che è sbaglaito, e questo è un giudizio che diamo basandoci sulla filosofia morale e sul buon senso: non è un potere della scienza. Il compito della scienza, continua, è quello di descrivere la natura basandosi in termini di modelli o leggi. La scienza non può dirci come vivere, non può dirci cosa sia giusto e sbagliato. «Se un sistema di pensiero sostiene di fare questo, non può essere scienza. Se uno scienziato ci dice che ha delle istruzioni su come dovrebbe comportarsi, non possono essere affermazioni scientifiche. Domande su “Come dobbiamo vivere?” non rientrano nelle competenze della scienza “oggettiva”». Insomma Harris ha fatto davvero un buco nell’acqua.

L’articolo, data la facilità con cui si può rispondere al quarto cavaliere del “nuovo ateismo”, appare a tratti anche ironico: «per superare il principio “is/ought” ci vorrebbe un lavoro di un genio filosofico, e il libro Harris non è proprio un’opera di un genio filosofico». L’argomentazione di Earp è molto interessante e vale la pena leggerla integralmente, quel che resta è ancora una volta l’evidenza del bassissimo livello in cui versano gli esponenti del “New Athesim”.

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12 commenti a Le banalità ottocentesche di Sam Harris: «dalla scienza ricaviamo valori morali»

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  1. Rego ha detto

    Teniamo conto che Harris è un filosofo e sta studiando le neuroscienze proprio per poter arrivare a dire che la religione è sbagliata. Lo ha detto apertamente. Speriamo che continui così 🙂

  2. Paolo Viti ha detto

    Che tristezza queste persone…ora capisco perché Agazzi sostiene che essi siano i parassiti della scienza.

  3. Mandi ha detto

    un vero drago questo qui eh?

  4. J.B. ha detto

    La Scienza di per se nn fornisce valori morali, però possono essere estrapolati dei buoni valori morali dal corretto comportamento scientifico. Valori che nn vengono dai dati empirici ma dal corretto atteggiamento dello Scienziato: un mix tra filosofia e metodo scientifico: Anti-razzismo, Universalità, Esaltazione dell’Individuo, Stimolo Intellettuale, Umiltà e altri
    Leggere:
    http://www.lettereadioealluomo.com/valori_della_scienza.htm

    • EnricoBai ha detto in risposta a J.B.

      è quello in cui si sta impegnando zichichi con la confederazione mondiale degli scienziati. Ma di per se la scienza non può dire nulla su questo.

  5. Giulia ha detto

    Che “la scienza possa determinare i valori umani” non significa che gli detrmini in senso assoluto. La scienza però concorre sempre di più, aiuta a capire tante cose, anche perchè al genere umano non conviene praticare lo stupro come ad esempio avviene nei scimpanzè.

    • Alessandro M. ha detto in risposta a Giulia

      “GLI detrmini in senso assoluto”
      Oddio…..bocciata immediatamente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      “concorre sempre di più, aiuta a capire tante cose, anche perchè al genere umano non conviene praticare lo stupro come ad esempio avviene nei scimpanzè
      La scienza non può dire nulla sul valore, piantala di adorare gli idoli che vi fabbricate da soli!!

    • GiuliaM ha detto in risposta a Giulia

      Scusami, cosa c’entra l’esempio dello stupro? Sinceramente, non l’ho capito.

      • Giulia ha detto in risposta a GiuliaM

        Bisognerebbere chiedere a Brian Earp, anch’io credo non c’entri niente.
        Affermare che ogni cosa che avvenga in natura sia moralmente giusta è una banalizzazione assurda.

        • Marco ha detto in risposta a Giulia

          Eppure lo sostiene un leader della tua religione. Dunque prendi le distanze o fai azione omertosa…??

          • Giulia ha detto in risposta a Marco

            Marco, mi dispiace contraddirti, io non appartengo a nessuna religione nè tantomeno sono sottomessa alle opinioni di alcun leader. Quello semmai è il vostro caso…

            • Marco ha detto in risposta a Giulia

              Assolutamente no, io sono un libero pensatore. Ma tu non sei atea e uaarina? Dunque non solo sei religiosa ma fai anche parte di una confessione religiosa ben precisa.

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