Ma se l’embrione non è persona, perché abortire è un trauma?

Segnaliamo un interessante articolo comparso sul blog “RAI Vaticano”, in cui l’autore -Antonello Cannarozzo– riflette in modo molto interessante sull’aborto.

Pone da subito questa questione: «Negli ambienti abortisti si dice che l’interruzione di gravidanza non è un omicidio, essendo l’embrione non persona, ma curiosamente nello stesso tempo si afferma che per la donna l’interruzione di gravidanza non è mai una passeggiata di salute. Anzi, spesso è (e rimane) un trauma». E la cosa è infatti molto curiosa. Continua l’autore: «Ma perché mai è un trauma? Se l’aborto non è un omicidio, e l’embrione è solo un essere tra il vermetto e il vegetale, come si fa a chiamare questo un figlio?». Nella coscienza della donna infatti, come «qualsiasi trattato di psicologia afferma, questo embrione è nella mente della donna un figlio, anche se potenziale. Un figlio che, per legge di natura, e non certo dello Stato, si avvia ad essere partorito». Questo esserino -lo dimostra l’embriologia moderna- ha un DNA unico che non si ripeterà mai più, ha un cuore che pulsa, ha gli arti, prova sensazioni già dai primi giorni di gestazione, comunica prestissimo con l’altro esserino in caso di gravidanza gemellare, impara la musica che sente, gli odori e i sapori. Insomma, «è tutto ciò che siamo stati noi per nove mesi, con la differenza che nostra madre ha fatto di tutto per farci crescere dentro il suo grembo, e, pur tra dolori e sofferenze, non ci ha tolto la vita».

L’EMBRIONE E’ UN TUMORE DI CUI LIBERARSI. Eppure l’embrione è continuamente definito una «non persona, è solo un appendice prodottasi nel corpo della donna, come un dente cariato, un’unghia incarnita e null’altro». Le abortiste addirittura definiscono il feto umano (quindi uno stadio più avanzato dell’embrione) un “tumore da cui liberarsi” (cfr. Ultimissima 3/12/10). E la questione torna perentoria: perché se abortire è come togliersi un dente, un tumore o un’unghia incarnita, in molti si ribellano se qualcuno vuole far conoscere che cos’è l’aborto attraverso foto, filmati o una semplice e neutra informazione scientifica? Sostengono sia «una violenza alla donna che già vive un trauma. Sarebbe una vera crudeltà». Dove sta la crudeltà nell’estirpare un tumore? Un dente cariato? Un vermiciattolo infiltratosi dentro? Procura un trauma vedere il proprio dente cariato o la propria unghia incarnita finalmente tolti? In genere no, può anzi dare un senso di sollievo! E perché lo stesso non si può dunque dire dell’aborto, dato che coinvolgerebbe una vita non ancora umana?

Recentemente, si legge nell’articolo, Radio Radicale raccontava di una manifestazione di alcune femministe contro un ospedale che aveva il torto di mettere le donne che partoriscono nello stesso reparto insieme a quelle che abortiscono. Una vera tortura per queste ultime. E ritorna ancora la questione: ma se la donna è libera nelle sue scelte e crede a ciò che fa, non dovrebbe temere nulla. Le donne che abortiscono, poste di fronte a quelle che diventano madri, dovrebbero essere orgogliose della loro scelta, se hanno la coscienza a posto. Altrimenti c’è qualcosa che non va nelle loro certezze! La conclusione è dura e realista: «nel cuore di ogni donna incinta c’è la coscienza atavica di essere madre, genitrice di una vita, e ciò neanche le teorie abortiste, la legge dello Stato e i media progressisti lo potranno mai toglierle. Come dimostrano milioni di donne che ancora sentono vivere nel loro cuore quel figlio che non hanno voluto».

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22 commenti a Ma se l’embrione non è persona, perché abortire è un trauma?

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  1. Piero ha detto

    Visto che gli abortisti la pensano cosi’, dato che tra gli abortisti molti sono fanatici animalisti, si potrebbe proporre questo esperimento:
    Dato che l’embrione non e’ nulla, distruggiamo tutti gli embrioni delle specie a rischio. Tanto non succede nulla vero? Dato che l’embrione umano in realta’ non e’un uomo, anche un embrione degli altri animali non sara’ un esemplare di una specie a rischio, no?

    • Nofex ha detto in risposta a Piero

      Dici una cosa sacrosanta: alleanza tra ecologismo/animalismo e abortismo. E’ proprio così, infatti per salvaguardare l’ambiente i primi propongono il controllo sociale mediante l’aborto, mentre i secondi propongono il controllo sociale mediante l’aborto per salvaguardare l’ambiente. Parlano lo stesso linguaggio!

    • Davide ha detto in risposta a Piero

      Bisogna vedere se l’animale in questione è d’accordo…l’aborto come lo intendo io è voluto dal genitore non è imposto…

  2. Flavio ha detto

    Il ragionamento è interessante, non mi era venuto in mente.

  3. Claudio Bonomi ha detto

    E’ evidente che ci sia un’organizzazione anche linguistica per promuovere una certa visione, che però non corrisponde alla realtà come è efficacemente spiegato in questo articolo.

  4. Norberto ha detto

    Rifiutarsi di informarsi su cosa sia il feto umano? E perché? Per non avere conferma su quanto già si sospetta?

  5. Rebecca ha detto

    Trovare contraddizioni negli abortisti è come sparare sulla croce rossa!

  6. Feanor ha detto

    Un’altra massima, trovata su di un sito abortista :”non guardare l’ecografia, non c’è niente da vedere, perciò non guardare”

    • Greta ha detto in risposta a Feanor

      Come dire…”non credere in Dio, Dio non esiste, perciò non credere in Dio”. Tipico della logica razionalista 🙂

    • Azariel ha detto in risposta a Feanor

      Certo, perché se guardi l’ecografia e vedi tuo figlio rischi di cambiare idea e di desiderare di tenerlo!

  7. Aleister Crowley ha detto

    Be’ stiamo migliorando.
    Abbiamo la pillola del 5° giorno.
    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-pillola-dei-5-giorni-dopoper-laborto-domestico-demergenza-1957.htm
    Viva il progresso.

  8. Paolo ha detto

    La sindrome post-aborto dimostra scientificamente tutto questo.

  9. GIANFRANCO ha detto

    è emozionante vedere la sensibilità di quanti si occupano di embrione , vita , aborto ecc.PECCATO CHE TANTA SENSIBILITà NON SI USA ANCHE PER RENDERSI CONTO CHE SIAMO 7 MILIARDI E 50 ANNI FA ERAVAMO 2 MILIARDI…E TRA 30 ANNI SAREMO 10 MILIARDI…DI BIPEDI PARLANTI CHE MANGERANNO E BERRANNO COSA ??ALLEGRI SERENI E SENSIBILI CANNIBALI ??

    • Rego ha detto in risposta a GIANFRANCO

      Caro Gianfranco, qui siamo abituati al minuscolo. Un uomo nasce da un rapporto sessuale tra altri due uomini. Queste due persone scelgono, potrebbero non scegliere e il problema si sistemerebbe. Correggere in corsa è l’errore. Vuoi preservare le risorse? Perché non ti suicidi tu piuttosto che sopprimere una vita nascente?

    • Piero ha detto in risposta a GIANFRANCO

      Tutta la popolazione mondiale potrebbe essere messa in un territorio grande quanto il Texas, con una densita’ di abitanti per kmq molto simile a Napoli e inferiore a Montecarlo, lasciando tutto il resto del pianeta per coltivazioni, allevamenti, ecc ecc…
      Ma poi non si deve avere fede nella Scienza (con la maiuscola, perche’ deificata)? Troveremo qualcosa per aumentare la resa dei terreni.

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