Legalizzazione eutanasia: 66 i morti in Belgio che non l’avevano richiesta

In Belgio è divenuta legale l’eutanasia e subito è accaduto che su 208 decessi, 66 sono stati privi di una preventiva autorizzazione da parte del paziente. A rivelarlo due studi pubblicati dal prestigioso Canadian Medical Association Journal (CMAJ) (ripresi in Italia da Il Sussidiario): spesso sono le stesse infermiere, al posto dei medici, a dare la dolce morte anche quando non è richiesta. L’eutanasia senza richiesta è quindi un omicidio legalizzato e corrisponde al passo successivo obbligatorio dopo l’approvazione legale dell’eutanasia. I medici, dopo che è emersa la notizia si sono assurdamente giustificati dicendo che non hanno chiesto il parere dell’interessato perché era in coma (70,1%), affetto da demenza (21,1%), aveva precedentemente espresso una volontà verbale di morire (40,4%), circostanza, quest’ultima, che non può considerarsi come valido consenso. Ma ancora: hanno ritenuto fosse il miglior interesse del paziente (17,0%) o, hanno pensato che affrontare l’argomento con il malato sarebbe stato dannoso per il suo stato psicofisico del malato (8,2%). A questo si arriva dopo la legalizzazione dell’eutanasia. Evidentemente non si risolve nulla neanche col testamento biologico poiché uno potrebbe cambiare idea nel corso della malattia senza però aver le possibilità di comunicarlo. L’unico modo è assistere cristianamente il paziente nel suo decorso naturale, senza accanimento terapeutico, impiegando le effiicaci cure palliative.

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