La pillola del giorno dopo è abortiva, lo dicono gli esperti

Pillola giorno dopoIn queste settimane i vescovi della Germania hanno aperto all’uso della pillola del giorno in caso di stupro. In realtà è da tempo che la Chiesa ritiene lecito un intervento per impedire il concepimento in caso di violenza sessuale, dunque non c’è alcuna novità, come ha spiegato il dott. Renzo Puccetti. Tuttavia quella dei vescovi è stata una leggerezza, poiché questa pillola può essere anche abortiva e non soltanto contraccettiva.

In ogni caso, a confermare la pericolosità abortiva della pillola del giorno dopo ci ha pensato in questi giorni una delle maggiori autorità mondiali sul farmaco, il dr. James Trussell, affermando che i medici hanno il dovere di informare le donne che potrebbero provocare un aborto.

Trussell è Direttore dell’Office of Population Research della Princeton University e membro di Planned Parenthood Federation of America (la catena di cliniche abortive più grande del mondo)  e ha aggiunto: «Per fare una scelta consapevole, le donne devono sapere che le pillole contraccettive di emergenza […] prevengono la gravidanza in primo luogo, ritardando o inibendo l’ovulazione e la fecondazione, ma a volte possono inibire l’impianto di un ovulo fecondato nella mucosa uterina», agendo dunque come abortivi.

I vescovi tedeschi hanno rilasciato la loro dichiarazione dopo aver esaminato uno studio del 2012 sulla rivista Contraception, in cui si è sostenuto che il farmaco non è un abortivo. Ma tale indagine è stata messa in discussione perché l’autore è stato riconosciuto come il consulente per il farmaco per le aziende farmaceutiche che lo producono. Lo stesso documento riconosce inoltre che le preoccupazioni circa l’effetto abortivo è “uno dei principali ostacoli” ad una più ampia distribuzione del farmaco.

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Dott.ssa Lanfranchi: «uso di anticoncezionali minaccia salute delle donne»

Quello della pillola contraccettiva è un tema caldo attualmente in America, poichè l’amministrazione Obama ha legiferato che alle lavoratrici venga fornita obbligatoriamente un’ assicurazione sanitaria che provveda gratuitamente anche gli anticoncezionali, la sterilizzazione e i farmaci abortivi, scatenando una durissima reazione dei vescovi cattolici e del mondo pro-life.

La professoressa Angela Lanfranchi,  oncologa e docente presso la Robert Wood Johnson Medical School del New Jersey, presidente e co-fondatrice del Breast Cancer Prevention Institute, ha parlato il 2 giugno a Washington ad un simposio organizzato dalla American Life League, esaminando l’impatto sociale, medico e spirituale della pillola anticoncezionale sulla vita americana. Infatti, benchè la pillola anticoncezionale sia ampiamente utilizzata dalle donne in America, i suoi effetti negativi sono oggi evidenti, cioè il rischio di ischemia, ictus e cancro della mammella, come attestato sia dalla National Toxicology Advisory Panel che dalla U.N. International Agency on Research of Cancer. Purtroppo, molte delle più importanti associazioni che studiano il cancro rifiutano di riconoscere questi dati, ricattate dalla necessità di donazioni evitano di assumere posizioni controverse o impopolari, ignorando o addirittura negando il legame tra la pillola e il cancro.

La Lanfranchi ha parlato anche della capacità della pillola di provocare aborti (un dato di fatto di cui molte donne non si rendono conto), poichè assottiglia il rivestimento dell’utero e può causare ad un embrione già creato difficoltà nell’impianto, anche a causa di interferenze biochimiche. La teologa Dr.ssa Pia de Solenni ha spiegato che l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità è rivolto ad una concezione di “amore nella sua pienezza.” La Chiesa riconosce che il sesso è buono e naturale, destinato a comunicare unità, intimità, fiducia e amore autentico; è “vivere per l’altro,” offrire un dono totale di sé, corpo, mente e anima, il che è ovviamente ostacolato in modo grave se non si è pronti ad accettare la vita nascente.

Anche le associazioni di afroamericani hanno le loro esponenti pro-life, quali ad esempio Gloria Purvis, la quale ha sostenuto che, nel favorire la contraccezione e l’aborto presso la gente di colore (cfr. Ultimissima 20/08/2011), vi sia anche un’aggravante di stampo eugenetico, un intento di ridurre il numero dei neri d’America.

Linda Gridelli

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La diffusione dei contraccettivi aumenta il numero di aborti

Segnaliamo un interessante articolo di Francesco Agnoli comparso su La Bussola Quotidiana, dove viene spiegato che i dati scientifici dimostrano ormai molto bene che la disponibilità di anticoncezionali non favorisce la diminuzione dei concepimenti e degli aborti (cfr. Ultimissima 6/4/11), ma al contrario, la contraccezione è sempre più diffusa in molti paesi “moderni”, dalla Francia, all’Italia, a Cuba, eppure il numero degli aborti di minorenni in questi Paesi è sempre in costante crescita, oppure, in certi periodi, costante.

Agnoli spiega il motivo: mettere a disposizione dei giovani metodi per non avere figli, in una cultura pansessualista come la nostra, non fa altro che incoraggiarli ad avere un maggioro numero di rapporti: “tanto, non c’è il pericolo di rimanere incinte”. Si crea così un circolo vizioso: l’idea che si possa fare “sesso sicuro” determina una crescita del sesso tra minori, e, inevitabilmente, per la fallacia degli anticoncezionali, per incuria, e per mille altri motivi, questo facilita gravidanze indesiderate e premature. L’unica soluzione, sostiene, non è indicare un presunto “male minore” (come se dicessimo ai figli: “mi raccomando, se butti per terra le carte, per piacere, buttane poche”), ma educare alla distinzione tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tendere sempre al bene, cioè nel nostro caso, far capire ai giovani che il rapporto carnale tra due persone non è un gioco, un passatempo qualsiasi, bensì qualcosa che esige amore vero, rispetto, maturità, senso di responsabilità.

Rinunciare all’educazione e proporre l’anticoncezionale, oltre a non risolvere il problema, significa assecondare l’istinto più brutale, il pansessualismo imperante, la infinita serie di bisogni sessuali indotti propri di una società che propina sesso senza amore in tv, sui giornali, per radio…ad ogni ora del giorno. Si favorirà l’edonismo, il consumismo, la de-responsabilità a discapito del concetto di amore, di fedeltà e di auto-dominio.

L’unico vero controllo delle nascite, scriveva G. K. Chesterton, è l’autocontrollo. Nella società degli anticoncezionali, spiega il giornalista, non aumentano solo le gravidanze premature, ma anche il numero di aborti (come “rimedio” all’errore), il disprezzo per i figli, considerati un peso, aumenta la sterilità femminile (precocità dei rapporti), l’impotenza maschile (eccesso di sesso), i tradimenti, le separazioni e i divorzi.

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