Nuovo studio: aborto indotto associato al cancro al seno

Canco al senoDa tempo sosteniamo e mostriamo che appoggiare l’interruzione di gravidanza significa schierarsi contro la salute delle donne, oltre ovviamente contro la vita di un essere umano innocente. Diverse associazioni stanno documentando le numerosi morti di donne che avvengono, nel silenzio generale, all’interno di cliniche abortiste americane.

Non c’entra nulla essere credenti o agnostici, sono tante le associazioni laiche contro l’aborto come “Secular Pro Life”. Conta solo l’onestà intellettuale, un buon rapporto con la propria coscienza e la capacità di andare controcorrente.

Ancora una volta la ricerca scientifica mostra l’evidenza, rilevando che «l’aborto indotto è significativamente associato ad un aumentato rischio di cancro al seno tra le donne». Lo studio è stato pubblicato in questi giorni sulla rivista “Cancer Causes & Control” e realizzato in Cina.

Si tratta di una metanalisi, ovvero una revisione di una serie di studi precedenti sulla stessa tematica. In questo caso 36 studi in 14 province cinesi, rilevando che un aborto indotto aumenta del 44% il rischio di cancro al seno; due aborti +76%; 3 aborti +89%.

Ricordiamo che è possibile visionare il nostro dossier sul legame tra aborto indotto e cancro al seno, nel quale abbiamo elencato gli studi scientifici -realizzati in tutto il mondo- che dimostrano tale collegamento.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

3 commenti a Nuovo studio: aborto indotto associato al cancro al seno

« nascondi i commenti

  1. Li ha detto

    beh non è una novità che l’aborto causi problemi al corpo di una donna. Tanto più che quando avviene gli ormoni sono tutti sballati, quindi chissà che casino a tutti i livelli!
    speriamo che le donne ci pensino bene, perchè potrebbero pentirsene di una scelta errata.
    Non puoi mantenere un bimbo economicamente? ok, ma non ucciderlo. Dallo a chi può occuparsene.
    Se non potessi occuparmene mi spiace ma prima mi accorderei con un avvocato per un documento a prova di bomba perchè finisca in una buona famiglia (che magari mi scelgo io) e possa vederlo. con la mafia sociale che c’è oggi bisogna prevenire il proprio futuro e quello di chi ci sta accanto.

    Vi offro i due punti di vista: una madre che ha abortito e la figlia di uno stupro:

    http://www.youtube.com/watch?v=mmCVXo1FdrI

    http://www.youtube.com/watch?v=Exm2N8D7Nyo&hd=1

  2. domenico ha detto

    Fin’ora la scusa che si trovava per i numerosi studi che associavano l’aborto e il cancro al seno era lo stigma sociale che colpirebbe nei paesi occidentali le donne che abortiscono per cui si parlava di ‘reporting bias’ ovvero che le donne sane non rivelavano di aver avuto un aborto. Questa scusa è fragile in sè visto che questi studi statistici garantiscono l’anonimato e quindi non si capisce perchè le donne dovrebbero mentire e poi non si capisce perchè le donne se sane nasconderebbero l’aborto e se malate lo rivelerebbero…
    Comunque ora questa scusa non vale per la Cina dove l’aborto è una normale pratica medica addirittura favorita dallo stato centrale per la nota politica del figlio unico ed anzi lì lo stigma sociale si aveva per chi non abortiva i figli successivi al primo.
    Sarò curioso di vedere che scuse troveranno…

    • Hugo ha detto in risposta a domenico

      Bravo, è lo stesso per l’omofobia…ora i numerosi problemi che vivono gli amici omosessuali e che la ricerca medica evidenzia ogni mese (maggior suicidi, maggior disturbi alimentari ecc. non voglio elencarli per non mancare di rispetto) sono attribuiti alla società omofoba anche se permangono in società omosex come Olanda e Belgio, domani forse si farà marcia indietro anche su qeusto.

« nascondi i commenti