Le ragioni contro l’aborto di Pier Paolo Pasolini

Pierpaolo Pasolini 
 
di Michele Luscia
 
da Notizie Pro Vita, luglio-agosto 2013
 
 

Quando Pier Paolo Pasolini, nel 1975, pubblica sulla rubrica del Corriere della Sera “Scritti corsari” un articolo durissimo contro la legalizzazione dell’aborto, in tantissimi corrono a condannare la presa di posizione del poeta bolognese: i compagni comunisti, i movimenti femministi e, soprattutto, i radicali non comprendevano come un marxista omosessuale potesse difendere istanze che, allora, erano ritenute peculiari di una classe bollata come conservatrice e confessionale.

L’articolo esordisce con una frase che, considerata l’epoca, suonava quasi reazionaria: “Sono traumatizzato dalla legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Il poeta qui attinge a una sensibilità prenatale che egli sente viva nel quotidiano e nei sogni; egli ricorda la propria “felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente”. Il messaggio di Pasolini a difesa della vita umana è racchiuso in queste parole, che danno la cifra dell’uomo e dell’intellettuale capace di difendere le ragioni della vita usando le ragioni della ragione. La vita è sacra, in assoluto, anche perché è presupposto irrinunciabile del pensiero umano; anche delle sue derive illuministe, nonché d’innumerevoli barbari ragionamenti positivisti.

La legge sull’aborto, sopprimendo l’esistenza di creature inermi, è senz’altro l’espressione più spietata del razionalismo positivista. Da ragazzo frequentavo le manifestazioni del Movimento per la Vita, ero un cristiano praticante e riponevo la mia fede in Dio, ma quando combattevo il relativismo etico e la cultura abortista usavo le armi della ragione. Oltre la stessa Fede ho sempre ritenuto la vita un valore laico e poi non mi andava di tirare per la giacca Dio per contrastare il pensiero di un uomo, mi appariva quasi blasfemo. Dicevo: “Se tutti gli uomini sono stati embrioni, perché non tutti gli embrioni possono diventare uomini?” e ancora: “Come si può stabilire per legge un termine entro il quale la vita non è tutelata?” e nessuno sapeva mai rispondere a queste banali domande.

Ricordo quando una mia cara amica rimase incinta per un rapporto occasionale, era giovanissima, non conosceva nemmeno il proprio partner e decise di abortire. Recatasi all’ospedale, in attesa del suo turno, vide una madre uscire con un bimbo tra le braccia e scappò via. Lo scorso anno si è sposata e ad accompagnarla all’altare c’era quel bambino ormai undicenne che, microfono alla mano, le ha dedicato una preghiera per la felicità della sua famiglia, commuovendo l’intera assemblea nuziale. L’aborto è una sconfitta della ragione e dei sentimenti, un crimine legalizzato, utile soltanto a rafforzare il relativismo etico tanto caro al potere consumistico. Per questo penso che nessuno possa dirsi abortista, per questo ritengo che la guerra all’aborto sia l’unica guerra in cui lo sconfitto è chi non combatte.

“Il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi adoratori di feticci”, diceva Pierpaolo Pasolini.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

15 commenti a Le ragioni contro l’aborto di Pier Paolo Pasolini

« nascondi i commenti

  1. edoardo ha detto

    Bravo Michele !!!!
    Standing ovation.
    L’aborto è un atto criminoso, l’aborto è un omicidio, senza se e senza ma.
    La donna che lo richiede in molti casi ha delle attenuanti, i medici e infermieri che lo praticano dovrebbero avere delle aggravanti.
    Chi lo propugna sono dei pazzi.

    ….la guerra all’aborto sia l’unica guerra in cui lo sconfitto è chi non combatte.

    Non ci potrà essere mai dialogo possibile con chi propaganda e sostiene l’aborto come fosse cosa umanamente e moralmente lecita.
    Sarebbe come sperare che un ebreo possa dialogare con un nazista sfegatato: tra cento anni saranno ancora lì che si combattono l’un l’altro.
    Così tra i cattolici e gli abortisti.
    Le unioni omosessuali da sé senza corollari vari non sono niente in confronto all’aborto, come paragonare una generica bestemmia da ignoranza con una messa nera voluta e partecipata.
    Secondo me per aprire gli occhi a chi è favorevole all’aborto ci vuole una autentica terapia d’urto scioccante, ossia mostrare fotogrammi e filmati su come avviene realmente una procedura abortiva, con dovizia di particolari.
    L’aborto è un abominio.
    E non dico altro.

    • andrea g ha detto in risposta a edoardo

      “La donna che lo richiede in molti casi ha delle attenuanti, i medici e
      infermieri che lo praticano dovrebbero avere delle aggravanti.”
      Parole sante.

  2. Li ha detto

    Non mi sono mai chiesta cosa ne pensasse Pasolini, ma da un marxista (poveretto!)e omosex un pensiero così profondo e coerente non me l’aspettavo. 😉

    Bell’articolo, davvero!

  3. Enzo Pennetta ha detto

    Pasolini, lo stesso che scriveva:
    “Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
    coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti!
    Perché i poliziotti sono figli di poveri.”

    Con lui potevi essere d’accordo o no ma valeva la pena ascoltarlo.
    Ovvero, quando esistevano ancora gli intellettuali.

  4. harryburns ha detto

    Pier Paolo Pasolini è stato l’ultimo grandissimo intellettuale italiano. Dopo di lui il vuoto.
    Su questo non ci piove.
    Era un “marxista” ? forse, sicuramente non di quel marxismo analitico caro a certa tradizione.
    E allo stesso tempo non era un hippie comunistardo.
    Infatti stava sulle balle ad entrambi.
    Pasolini era un’intellettuale libero, al soldo di nessuno. E le frasi sopra riportate lo testimoniano.
    Ho iniziato ad amare davvero la figura di Pasolini, al di là dell’iconica creata ad hoc (e post mortem) dalla sinistra(ta) italiana grazie ad un prete, qualcosa vorrà pur dire.
    Meriterebbe di essere riscoperto, e mi auguro che i primi e farlo siano proprio i cattolici.

  5. edoardo ha detto

    …..infatti.
    Mai giudicare dalle etichette, altrimenti un giudizio si trasforma in un pregiudizio.

  6. Li ha detto

    Pasolini era intelligente, ma quel guerrafondaio di Obama è proprio subdolo:

    http://www.losai.eu/florida-approva-una-legge-che-salvera-i-bambini-sopravvissuti-allaborto-obama-retrogradi/

    Allora gente dai con l’aborto e affiliamoci tutti al VHEMT.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Vhemt

    Ma la gente è proprio impazzita!

  7. Remo ha detto

    Se è pro-gay è solo un pederasta, ma se vi torna comodo divente improvvisamente un “intellettuale”

  8. Fabrizia ha detto

    Bravo Pasolini. Probabilmente,dati i progressi della scienza, si arriverà a contare l’età di una persona dal momento del concepimento. È ormai evidente anche ai ciechi che la vita umana comincia dall’incontro di ovulo e spermatozoo. Tutti noi siamo stati embrioni. Ciò premesso, preferirei che ogni volta che si parla di aborto si ricordasse anche che la donna non resta incinta per l’azione dello Spirito Santo.

« nascondi i commenti