Lo psicologo Barrett: «capire perché crediamo in Dio non significa che ci sbagliamo»

Secondo alcuni la possibilità che l’indagine scientifica arrivi a spiegare perché gli esseri umani credono in Dio può screditare l’esistenza stessa di Dio e decretare che la fede è un’illusione. L’argomento è abbastanza banale, tuttavia ne sono convinti in molti.

Diventa interessante allora leggere l’intervista che il biologo evoluzionista cattolico Ken Miller ha fatto durante un convegno pubblico allo psicologo Justin L. Barrett,  direttore del Thrive Center for Human Development, docente di Developmental Science e di psicologia presso il Fuller Graduate School of Psychology. Barrett è anche ricercatore presso il Centre for Anthropology and Mind dell’ Institute for Cognitive and Evolutionary Anthropology presso l’Università di Oxford.

Barrett si è occupato più volte di tematiche religiose, lo ha fatto in due libri: “Cognitive Science, Religion and Theology” (2011) e  “Born Believers: The Science of Children’s Religious Belief” (2012). Durante il forum ha spiegato che vi sono prove scientifiche che supportano un fondamento biologico della credenza religiosa. Ha affrontato il discorso dell’importanza che ha avuto l’adesione al teismo in campo evolutivo e ha spiegato che i bambini nascono già  predisposti al teismo.

Arrivando al punto centrale, ovvero questa obiezione classica: “il fatto che la fede in Dio può essere spiegata con l’evoluzione rende Dio irreale” (in altre parole, se sappiamo perché crediamo in Dio, allora sappiamo che Dio non è reale), lo psicologo Barrett ha risposto -in modo prevedibile- spiegando che solo perché qualcosa sta accadendo dentro la nostra testa non significa affatto che non sia reale. Ha citato anche un esempio convincente: «Gli psicologi evolutivi sono in ​​grado di dire perché tu pensi che tua mamma ti voglia bene», ha detto Barrett, confrontando la fede in Dio all’amore di una madre. «Ma il fatto che possono spiegarlo attraverso la scienza, non significa che il suo amore non esista».

Ha poi aggiunto che la fede dell’uomo in Dio può effettivamente servire come una debole evidenza per l’esistenza di Dio: se non ci fosse Dio, la probabilità che così tante persone si sono evolute a credere in un solo Dio sarebbe inferiore, ha detto. Su questo però le convinzioni dei due scienziati, Barrett e Miller, si sono separate: quest’ultimo infatti era ovviamente d’accordo sul fatto che scienza e religione sono compatibili, ma non si sentiva di concordare sul fatto che l’esistenza della fede in Dio sia una “debole prova” per la Sua esistenza.

Verso la fine del dibattito, Barrett ha chiarito che il suo lavoro nel campo della scienza cognitiva non è ciò che lo portato a credere in Dio. Come molti cristiani, ha avuto la forte impressione che ci sono «significati più profondi e una finalità negli eventi» che accadono. Ha anche aggiunto che ritiene quasi impossibile la possibilità che si costruisca una società senza una qualche forma di religione o di spiritualità.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

9 commenti a Lo psicologo Barrett: «capire perché crediamo in Dio non significa che ci sbagliamo»

« nascondi i commenti

  1. Uomovivo ha detto

    So come, purtroppo, gran parte del pensiero moderno, ateo, agnostico, secolarizzato, insista nell’affermare e nell’insegnare che il senso religioso è una sorta di virus e che l’interrogativo supremo sarebbe una malattia dell’uomo, una montatura di genere psicologico e sentimentale da cui bisogna guarire, affrontando coraggiosamente l’assurdo, la morte e il nulla.
    A mio avviso questa è una filosofia sottilmente e veramente pericolosa, perché soprattutto un giovane, ma oggigiorno anche un adulto grosso e vaccinato, ancora fragile nel pensiero, scosso dalle dolorose vicende della storia passata e presente, dall’instabilità ed incertezza del futuro, a volte tradito negli affetti più intimi, emarginato, incompreso, disoccupato, può sentirsi spinto da essa all’evasione nella droga o nella violenza, alla disperazione o alla più insana delle idee: il suicidio.

    • Klaus ha detto in risposta a Uomovivo

      Sono d’accordo con te: come c’è scritto sopra, “l’argomento è abbastanza banale”, tuttavia molti possono esserne messi in crisi (anch’io in passato). Il guaio è che spesso da parte dei credenti non si vuole controbattere oppure non si sa bene come farlo, per cui gli argomenti di Barret sono davvero preziosi.

  2. Vincenzo ha detto

    Non vedo perchè questa argomentazione possa essere usata “contro” l’esistenza di Dio, anzi può essere un motivo in più per crederci. Infatti se nei meccanismi psicofisici dell’uomo si è formata la convinzione forte (fede) in Dio è più ragionevole pensare che questo bisogno sottenda un qualche cosa di reale, di effettivo, come l’avere sete implica l’esistenza dell’acqua.

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Vincenzo

      Io credo che l’argomentazione non debba essere usata contro l’esistenza di Dio, ma visto che ci sono molte persone che non ci credono, capire anche a livello psicologico quale leve vengano mosse nella persona, per farla credere o non credere, sia comunque utile.

  3. Alèudin ha detto

    “il futuro o sarà mistico o non sarà” diceva quello, non solo siamo chiamati a scandagliare sempre di più il senso religioso ma addirittura siamo chiamati ad addentrarci sempre di più dentro al mistero.

    secondo me.

  4. marco ha detto

    pregate per la mia creatura
    gli hanno riscontrato la parte sinistra del cuore ipoplasica e l’aorta quasi non si vede
    deve nascere tra qualche giorno ed è gia segnato da un male terribile e non completamente curabile
    per favore pregate il nostro amatissimo papa GIOVANNI PAOLO II che ci aiuti.
    siamo disperati

    • alessandro giuliani ha detto in risposta a marco

      Caro Marco,
      prego tanto la Santa Madre di Dio e di tutti noi per il tuo piccolo, facci sapere come va e ricorda che l’ecografia non è sempre fedele, anche a me e a mia moglie in occasione della nascita della nostra seconda figlia ci avevano terrorizzato. poi è andato tutto bene, lei ora ha 16 anni e sta benissimo.
      Forza Marco, ed un abbraccio grande a te , alla mamma e al piccolo in arrivo…

    • Diener ha detto in risposta a marco

      Forza! Buona fortuna

  5. alessandro giuliani ha detto

    Bè l’argomento di chi dice che se si individua l’area della Fede nel cervello allora Dio non essite è identico a qualcuno che dicesse che visto che abbiamo individuato i centri della sete allora non esiste l’acqua.
    Detto questo la roba neuroscientifica alla ‘risonanza magnetica funzionale’ è quasi tutta scienza spazzatura ma per motivi puramente statistici e di teoria della misura non per questioni filosofiche….

« nascondi i commenti