Censis: l’Italia non è un paese per radicali e laicisti

Brutte notizie per i teorici italiani della secolarizzazione. L’ultima ricerca del Censis, dal titolo «I valori degli italiani», elaborata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, dipinge una realtà tendenzialmente anti-secolarista in tutti gli aspetti che ha analizzato. Il metro di confronto è una ricerca analoga svolta nel 1988.

Innanzitutto, la questione più importante, è che gli italiani stanno riscoprendo il valore della famiglia: il 65,4% pensa che la famiglia sia uno dei pilastri della società e viene riscoperto anche il valore di un modello di riferimento. Si affermano in particolare le figure genitoriali e sopratutto quella del padre (nel 1988 per il 14,7%, nel 2011 per il 22,1%).  La ricerca rileva un netto calo nel desiderio consumistico e ricompare (70%) l’amore al bello, si dà  valore al legame tra etica e estetica e si riconosce che la bellezza abbia una funzione educativa.

Sergio Romano e figlio, nel loro ultimo pamphlet hanno denigrato l’Italia a causa della sua (presunta) arretratezza su diverse tematiche bioetiche, che ostacolerebbero una positiva vita sociale. Tuttavia i cittadini italiani non vivono nel mondo fatato di Romano, e per il 56% (+7% rispetto al 1998) l’Italia è il Paese al mondo dove si vive complessivamente meglio, mentre  2/3 dei cittadini (66%) pur avendone in futuro la possibilità non lascerebbe in nessun caso l’Italia. Brutte notizie anche per il partito Radicale e le sue battaglie ideologico-anacronistiche: negli italiani è scattata l’esigenza di maggiori regole, di più legge e ordine: l’89% dei cittadini vorrebbe misure più severe contro le droghe pesanti e il 74% verso le droghe leggere (cannabis ecc.), mentre il 71,5% chiede maggior severità nei confronti della prostituzione. Praticamente possiamo dire che il Movimento Liberali Antiproibizionisti, cellula combattiva del Partito Radicale, ne esce a pezzi, dato che i suoi obiettivi sono proprio, contemporaneamente, la liberalizzazione della prostituzione e della marijuana, oltre ovviamente il riconoscimento giuridico dei matrimonio omosessuali.

Notizie amare anche per le cellule anti-teiste e razionaliste, in quanto se negli anni ’80 si professava solidamente credente, riconoscendosi in un credo organizzato, il 45,1% (1988) degli italiani, oggi la quota di popolazione che si riconosce in questo è pari al 65,6% (anno 2011). A questi si aggiunge un 15% (nell’88 erano il 22%) di quelli che avvertono una Presenza oltre la realtà materiale,  arrivando sopra l’80 per cento. In calo chi afferma di non occuparsi di Dio, solo l’8% nel 2011 mentre nel 1988 era il 12,9%. Il che vuol dire, si legge, che l’ateismo si comprime, e chi crede si affida sempre meno a un Dio fai da te, ricostruito secondo necessità nelle burrascose notti dell’anima, ma si riconosce maggiormente nel cattolicesimo.

 

84 commenti a Censis: l’Italia non è un paese per radicali e laicisti

  • Luca S. ha detto:

    Non credo che nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli ci sia un solo rigo da cui si possa inferire la necessità di penalizzare la cessione di stupefacenti (o dell’Alcohol o di armi). Io terrei separati cattolicesimo e proibizionismo.

    • Kosmo ha detto:

      non c’è neppure scritto che non bisogna guardare i video pornografici su Internet. Quindi?

      • Luca S. ha detto:

        Quindi, semplicemente, sebbene peccatori, non li si mette in galera.

        • Karma ha detto:

          E perché saresti peccatore?
          Si può benissimo osteggiare il consumo di stupefacenti con multe e detenzioni giornaliere a seconda della quantità.
          Ti vedo molto confuso…

          • Luca S. ha detto:

            Chi fa uso smodato di droga commette una colpa grave secondo la dottrina della Chiesa. Tu, non essendo cristiano, puoi pensarla diversamente.

            • Karma ha detto:

              Si può benissimo osteggiare il consumo di stupefacenti con multe e detenzioni giornaliere a seconda della quantità.

        • Kosmo ha detto:

          Scusa, non ho capito.
          Prima dici che non c’è scritto niente nel Vangelo a proprosito della droga, e che quindi non bisogna fare niente, poi dici che chi si droga è peccatore. E come fa ad esserlo?
          E poi che c’entra essere peccatori con il codice civile/penale?
          Se io parcheggio fuori dalle striscie, sono peccatore?
          Magari lo faccio perchè quello davanti a me ha parcheggiato male. Il quale a sua volta ha davanti a sè uno che ha parcheggiato male. Ecc…

          • Luca S. ha detto:

            Leggi il canone n. 2291 dell’ultima versione del Catechismo. E’ spiegato tutto lì.

            • Kosmo ha detto:

              L’ho letto e continuo a non capire dove vuoi andare a parare.
              Secondo te bisognerebbe dargli una coppa a quelli che si drogano?
              E a quelli che spacciano, cosa?
              Facciamo il campionato nazionale spacciatori?
              Facciamo le analisi per vedere chi ha più droga in corpo?

              Non è che tu sei consumatore di tali sostanze?
              Inoltre non ho capito la tua distinzione tra “l’uso terapeutico”…
              L’uso terapeutico presuppone una sostanza raffinata in un particolar modo, e neppure tutto l’nsieme, solo certi componenti.
              Non è che c’è una stanza in ospedale dove tutti si mettono a spippacchiare eh!
              E ci mancherebbe pure che la Chiesa dicesse di no ad una possibile cura.
              Ma sai benissimo che gli spippacchioni vogliono solo aprire la breccia, per poi usare comodamente le droghe, con la scusa di “curarsi”.

              • Luca S. ha detto:

                Continui a confondere due piani distinti: la colpa evidente e la situazione di disordine di chi consuma droga con le SANZIONI PENALI, oggetto del sondaggio. Come cercavo di mostrarti, a questo punto inutilmente, sono due cose ben distinte.
                La Chiesa, oltre ad ammettere l’uso terapeutico e a colpire la sola produzione “clandestina” (leggi bene, clandestina), non si sogna di invocare più SANZIONI PENALI per i consumatori, come vuole il popolino. Se leggi anche il canone 219 del codice capirai perché.
                L’errore di impostazione dell’articolo, a mio modesto avviso, è quello di compiacersi perché l’uomo della strada vuole più sanzioni penali (come se fosse una novità, il popolino voterebbe anche per i DICO).

                • Kosmo ha detto:

                  “La Chiesa, oltre ad ammettere l’uso terapeutico e a colpire la sola produzione “clandestina” (leggi bene, clandestina)”

                  ma cosa stai dicendo?????
                  Quindi se la produzione la facesse lo Stato sarebbe benedetta dalla Chiesa?
                  Ma ti rendi conto di quello che dici?
                  Ripeto: sei un consumatore abituale di tali sostanze?
                  Perchè non si capisce il tuo sostegno a questa robaccia senno.
                  Le sanzioni penali NON CI SONO, mettetevelo bene in testauna volta per tutte. Basta con questa FALSITA’. Si viene segnalati, SEGNALATI, leggi bene, se ci si trova in possesso, per esempio di 40 CANNE!
                  Ti bastano 40 canne al giorno? O ne vuoi di più?
                  E’ giusto o no poi che i genitori di un minorenne in possesso di 40 canne vengano a sapere? O deve essere fatto tutto di nascosto ai genitori?

                  • Luca S. ha detto:

                    Parli con una veemenza che è più appropriata per un seguace dell’UAAR che per un cattolico. Nell’articolo, si riporta che l’uomo della strada plaude all’inasprimento delle SANZIONI PENALI, ossia non l’attuale segnalazione. Sanzioni penali significa detenzione.
                    Come ti facevo notare, in nessun punto della dottrina della Chiesa si chiede che questa questione venga affrontata con sanzioni penali, anzi (a differenza di altre materie) si pone sempre la questione in termini di CULPA personale.
                    Leggi, per favore, i canoni 2291 e il 219 del codice.

                    • Paolo Viti ha detto:

                      La sanzione penale è anche una multa senza arresto: http://it.wikipedia.org/wiki/Pena

                      Proibire quel che è nocivo è un fatto di civiltà.

                    • Kosmo ha detto:

                      Parli in difesa della droga come uno spippacchione 68ino.
                      La dottrina della Chiesa non dice neppure che cosa devo mangiare stasera. Quindi?
                      Non hai risposto alle mie domande.
                      Dobbiamo dare una coppa a chi si droga?
                      Fare il campionato nazionale degli spacciatori? La Coppa Italia del narcotraffico? La Coppa Uefa?

                    • Luca S. ha detto:

                      Sì, certamente, Viti. Ma “Karma” intendeva un’altra cosa “Si può benissimo osteggiare il CONSUMO di stupefacenti con multe e DETENZIONI GIORNALIERE a seconda della quantità” (maiuscoletto mio). E’ quello che pensano molti del sondaggio.

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Non credo Luca che tu possa intrufolarti così facilmente nella testa di quelli che hanno risposto al sondaggio. Io sono favorevole ad un inasprimento di pena per chi consuma cannabis quando per pena si intende una multa. Non metterei in carcere nessuno, a parte chi spaccia o chi supera certe quantità. Sono per questa posizione in quanto aderisco al principio che bisogna osteggiare ciò che nuoce alla salute. Così come sono favorevole all’obbligo di cintura di sicurezza in auto, così sono favorevole per un deterrente nel consumo di cannabis, che come sappiamo dalla scienza e da tutte le associazioni mediche internazionali, è fortemente nocivo.

    • Leonardo ha detto:

      Ma che ragionamento bislacco.
      Se è per questo nel Vangelo non si fa cenno al non utilizzare le bombe nucleari o a non usare napalm sulle piazze in giorno di mercato.
      E non trovo traccia di una frase che mi vieta di passeggiare con un trattore sopra i miei vicini di casa.
      Ah, quante cose che non sono scritte nel Vangelo.
      Tornando seri, è evidente che l’utilizzo delle droghe sia deleterio per il soggetto che ne fa uso. Questo danno poco si concilia con l’Antropologia Cristiana e con il valore che essa conferisce all’Uomo. Terrei separati cattolicesimo e proibizionismo. Unirei buonsenso e dottrina.

      • Luca S. ha detto:

        Io preferisco il catechismo, non i sondaggi fatti al primo passante, che firmerebbe pure per matrimoni gay.

        Al n. 2291 è scritto:
        Comma uno.
        “L’uso della droga causa gravissimi danni alla salute e alla vita umana”. Benissimo.

        Comma due “Esclusi i casi di prescrizioni strettamente terapeutiche, costituisce una colpa grave”.
        Questa norma afferma che (1) che ai fini terapeutici la droga va bene. (2) che l’uso costituisce colpa grave, non materia per i tribunali.

        Comma tre
        “La produzione clandestina di droghe e il loro traffico sono pratiche scandalose; costituiscono una cooperazione diretta, poiché spingono a pratiche gravemente contrarie alla legge morale”.
        Questa norma conferma che la “produzione clandestina e il loro traffico”, cioè quelle vietate dalla legge, costituiscono pratiche scandalose. Non dice (giustamente) come, dove e quando la legge civile deve vietarla né – ancora – parla di sanzioni penali.

        • Pino ha detto:

          ma sa che lei è fortissimo, quindi lei pretenderebbe che il catechismo si occupasse di materia penale e magari anche civile. Ma riesce a comprendere la differenza fra regola morale e regola giuridica?

        • Fabio Moraldi ha detto:

          Luca, ci hai portato fuori argomento su una questione sciocca. Spero ci si possa dare un taglio.

          • Luca S. ha detto:

            Non mi sembra sia sciocco precisare che la dottrina della Chiesa parla della culpa per l’uso smodato (leggi bene: smodato) di stupefacenti, non di quante sanzioni penali si debbano applicare (oggetto dell’articolo).

            • Fabio Moraldi ha detto:

              Dobbiamo andare avanti?

              • Luca S. ha detto:

                No, è sufficiente che si sia letto il canone 2291 e che si sia capito che i cattolici non hanno nulla da festeggiare se la gente della strada vuole pene più severe.

                • Fabio Moraldi ha detto:

                  Il codice afferma: “La produzione clandestina di droghe e il loro traffico sono pratiche scandalose; costituiscono una cooperazione diretta, poiché spingono a pratiche gravemente contrarie alla legge morale”.
                  Quindi non c’è nessuna rilevanza con il probizionismo.

                  Per sostenere quello che vuoi sostenere devi dimostrare che aumentare le pene per chi guida senza cinture di sicurezza aumenta anche i guidatori senza cinture di sicurezza. Magari che girano in modo clandestino. Pene più severe significa multare chi fa uso di droga e, appurato che l’uso di droga è nocivo, è una strada sensata.

                  • Luca S. ha detto:

                    La Chiesa non ha MAI raccomandato di elevare le sanzioni penali come vorresti tu e non potrebbe mai farlo. Leggi, per favore, se hai dei dubbi, il canone 219 del codice (visto che il canone 2291 non ti è sufficiente). Mi sembra che tu confonda le tue preferenze di politica criminale (che riguardano lo Stato) con l’insegnamento della Chiesa.

                    • Fabio Moraldi ha detto:

                      La Chiesa non prende posizioni su queste cose. Proibire ciò che fa male è solo buon senso, spero che tu per fare il ribelle domani vada in giro senza cinture di sicurezza.

                      P.S.
                      La Chiesa non dice nulla sulle cinture di sicurezza in auto.

                    • Luca S. ha detto:

                      Finalmente ci siamo arrivati. La richiesta del popolino di maggiori PENE non ha niente a che vedere con cattolicesimo e laicismo.
                      Per quanto riguarda il “buon senso”, a volte buon senso è proprio non proibire PENALMENTE ciò che fa male, nello spirito del canone 219 (l’hai letto?).

                    • Fabio Moraldi ha detto:

                      La Chiesa non dice nulla sulle cinture di sicurezza in auto. Eppure il “popolino” appoggia maggiori pene per chi guida in stato di ubriachezza o senza cinture.

                      Pene maggiori significa anche carcere giornaliero e multe, come ricorda Karma.

                      Il resto mi sembra un delirio…sei per caso un devoto alla cannabis?

                    • Luca S. ha detto:

                      La distinzione tra CULPA, di cui si occupa la Chiesa, e le scelte di politica criminale dovrebbe essere chiara a qualunque cattolico. Mi sembra, però, che su questo punto il catechismo e il codice non abbiano insegnato nulla. Vedo che avere un’opinione diversa sulla politica criminale per te significa “favorire la cannabis”.

                    • Paolo Viti ha detto:

                      Luca sbagli, sia ad interpretare il Catechismo sia a considerare la pena come una segregazione carceraria.

                • Leonardo ha detto:

                  Ma che stai dicendo?

                  Nessuno festeggia niente.
                  Si constata che una consistente fetta della popolazione desidera pene severe per chi fa uso/spaccia droghe leggere e pesanti.
                  E che quindi, nonostante le varie campagne dei radicali pro cannabis, la droga continua ad essere vista per quello che è, un male.

                  Non capisco proprio che senso hanno i tuoi post.
                  Ti da fastidio questo fatto?
                  Raccontaci la tua storia, come mai?

                  • Luca S. ha detto:

                    Un conto è vedere la droga come un male, come insegna la Chiesa. Altro conto è volere SANZIONI PENALI per questo fenomeno. Voi mi sembra che confondiate le due cose.
                    Senonché, nella dottrina della Chiesa, questa distinzione è chiarissima. Tanto è vero che si critica la produzione “clandestina” di droga (non la produzione tout court) e si ammette addirittura, contrariamente all’opinione dell’uomo della strada, l’uso terapeutico della droga (canone 2291).
                    Ti faccio un altro esempio. La prostituzione è un grave male. Ma se si debbano prevedere SANZIONI PENALI è un discorso distinto dalla colpa.
                    In estrama sintesi, il fatto che l’uomo della strada voglia più sanzioni penali non significa affatto che si sia “meno laicisti”, perché cattolicesimo e laicismo non riguardano il quantum delle pene.
                    E’ imbarazzante che debba spiegarlo a dei fratelli cattolici.

                    • a-ateo ha detto:

                      @Luca S.,
                      non spetta alla Chiesa determinare sanzioni e legiferare.
                      Cristo, inventore della Laicità, ha detto “date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio, quel che è di Dio”.
                      Mica la laicità l’ha inventata quel parroco di campagna che risponde al nome di Panella…
                      La legge e il sistema sanzionatorio sono di competenza del sistema democratico, i Cattolici, nel quadro dei valori indicati dalla Chiesa, hanno il DOVERE civile di contribuire in rapporto al proprio peso politico e culturale…mica dando patenti e deleghe di democrazia a infami e “radicalmente sconclusi”, pronti sempre a difendere il diritto alla morte e quello del più forte nei confronti dei più deboli, vedi aborto, pedofilia, droga, ecc. ecc.

                    • Luca S. ha detto:

                      La Chiesa è più attenta, A-ateo. Quando ammette l’uso terapeutico della droga, nel canone 2291, è molto più avanzata del popolino bramoso di nuove sanzioni penali.
                      Se mi posso permettere, a-ateo, non esagerare nell’altro senso. Tu scrivi che “la legge e il sistema sanzionatorio sono di competenza del sistema democratico”. Io penso che l’unico primato accettabile per un cattolico sia quello del diritto naturale. L’aborto proviene proprio dal “sistema democratico” di cui parli.

    • Alèudin ha detto:

      la droga, come molte altre cose è un auto-inganno, il Vangelo esorta a vivere.

    • Karma ha detto:

      Innanzitutto nell’articolo si sottolinea solo che i radicali hanno fallito, senza esprimere un giudizio di valore.

      Inoltre, la proibizione di quel che fa male all’uomo (anche solo con multe salate, senza galera) mi pare cosa dovuta, così come l’alcool e ogni cosa nociva. Lo Stato ha questo compito, altrimenti si vada a vivere in ambienti anarchici.

      Infine, tirare in ballo il Vangelo mi pare una cosa delle più stupide che ci possano essere.

      • Luca S. ha detto:

        Nell’articolo ci si compiace che “l’89% dei cittadini vorrebbe misure più severe contro le droghe pesanti e il 74% verso le droghe leggere (cannabis ecc.)”, come se si trattasse di una vittoria, mentre in realtà queste scelte di politica penale sulle droghe non hanno nulla a che vedere con la dottrina della Chiesa. Rileggi, cortesemente, il canone 2291.

        • Mr. Crowley ha detto:

          Certo, non c’entra con la Chiesa qualsiasi persona di buon senso, anche atea, non vorrebbe vedere i propri figli tossicodipendenti.
          Forse e’ dovuto al fatto che, quelli della mia generazione la droga la conoscono di persona e non vorrebbe che i propri figli ne facessero uso.
          Il fatto che sia peccato grave e’ perche’ l’oggetto del contendere e’ talmente negativo che la chiesa ti dice che puoi andare all’inferno se lo fai.

        • Paolo Viti ha detto:

          “Nell’articolo ci si compiace”, noto soltanto un’informazione, senza presa di posizione.

          Non capisco perché continuare a tirare in ballo la dottrina della Chiesa, come se tutte le posizioni dei cattolici dovessero essere regolamentato da essa. In realtà credo che tu voglia soltanto avere l’ultima parola…

  • Valerio ha detto:

    Veramente proprio il Vangelo esorta a cercare i beni celesti e non quelli della terra, per di più, la droga in se non è affatto un bene!

  • Gab ha detto:

    Come si dice … Dio vede e provvede. E’ l’eterna battaglia tra chi vuole salvare le anime e chi invece dannarle.

  • Fabrizio ha detto:

    Ci lamentiamo spesso della mancanza di maturità del popolo italiano. Noto che questo Paese crede in valori solidi come Fede, Famiglia e il proprio Paese. Felice di essere nato in Italia!! 😀

    • Francesco_ ha detto:

      Incontrando Barak Hussein Obama in febbraio Monti, presentato come un “tecnico” senza mandato degli elettori, aveva detto: “Cambieremo gli italiani”.
      Ora si capisce meglio cosa intendeva dire, e personalmente mi fa rabbrividire.

      • Kosmo ha detto:

        infatti è proprio questo lo scopo di questo governo.
        La crescita? Ammazzandoci di tasse?
        Vedrai anche nei prossimi giorni (la notizia è di oggi) l’equiparazione del matrimonio con la parodia omosessuale.

  • Agnostico ha detto:

    Un altro elemento interessante è che il 21,5% degli Italiani pensa che la tradizione religiosa sia un valore che accomuna gli Italiani: un po’ pochino….
    Inoltre solo il 15,7% degli Italiani pensa che la fede religiosa sia qualcosa utile alla convivenza sociale in Italia. Invece gli Italiani ritengono più importanti la moralità/onestà (55,5%), il rispetto per gli altri (53,5%), solidarietà (33,5%), serietà (25,4%), impegno politico (22,4%) e laboriosità (21%). Considerando che erano ammesse più risposte (infatti il totale non è 100) la % del 15,7% mi sembra bassina…..
    Insomma degli Italiani credenti ma che ritengono la fede religiosa poco utile alla convivenza sociale…
    Mi sembra un bel segnale di laicità….

    • Roberto Crociera ha detto:

      laicità e laicismo non cogli la differenza?

    • Raffa ha detto:

      Ecco che arriva il mago dei sondaggi 🙂
      L’ho sempre detto che sono ossessionati e si appostano fuori dalle chiese a vedere se ci sono più o meno praticanti della domenica prima…

      1) Innanzitutto non c’è nessuna fonte alle tue affermazioni (strano, vero?)
      2) “Tradizione religiosa”: Bisogna vedere come è posta la domanda: se si parla di “unico valore” allora non sono d’accordo nemmeno io.
      3) “Convivenza sociale”: Non credo che la fede debba essere qualcosa di utile alla convivenza sociale in Italia. Ormai la società è profondamente cristiana e anche gli agnostici nascono in un humusus cristiano. Se fossimo stati in Iraq probabilmente avrebbero risposto “si” il 99% degli intervistati. Io stesso non avrei detto “si”.
      3) Moralità/onestà (55,5%), rispetto per gli altri (53,5%), solidarietà (33,5%), serietà (25,4%), impegno politico (22,4%) e laboriosità (21%)”. Sono d’accordo con chi ha risposto così…tant’è che sono tutti valori cristiani (a parte gli ultimi tre). Ripeto: la fede in Dio in una civiltà cristiana come la nostra non serve più a convivere. Il cristianesimo ha già fatto la rivoluzione, ora si vive di rendita-
      4) Ti sei dimenticato di dire che l’ateismo e l’agnosticismo sono in declino.

      Considerando che erano ammesse più risposte (infatti il totale non è 100) la % del 15,7% mi sembra bassina…..
      Insomma degli Italiani credenti ma che ritengono la fede religiosa poco utile alla convivenza sociale…

      • Agnostico ha detto:

        A vedere quanti fedeli frequentano le chiese mi sembra che ci avesse  pensato la diocesi di Senigallia qualche tempo fa’. 
        1) La fonte è sempre il CENSIS nella stessa ed identica ricerca riportata. Basta andare nel sito CENSIS, registrarsi e leggere l’intera ricerca (e non solo un articolo). 
        2) Non ho capito cosa intendi per “unico valore”. Tra più possibilità di scelta (erano possibili più risposte) solo il 21,5% ha considerato la tradizione religiosa come un valore che accomuna gli Italiani. 
        3) Concordo: la fede non è utile alla convivenza. 
        4) Guardando il tipo di opzioni possibili nella ricerca CENSIS non sono molto d’accordo ma – non essendo qui riportate – è difficile ragionarci sopra. 

        • Raffa ha detto:

          Ti ripeto che non c’è nessun problema se scarseggiano i praticanti, chiuderanno le chiese e si faranno più km per andare a Messa. Non capisco la tua eccitazione…forse non ti basta spiare dal buco della serratura?

          1) Sei andato a spiare? Bravo…quanto ti ha infastidito questo articolo da 1 a 10 🙂

          2) Ma infatti non è solo la tradizione religiosa che accomuna gli italiani, sarebbe sbagliato. Bisogna vedere come è posta la domanda.

          3) La fede non è più utile alla convivenza perché anche gli agnostici ormai nascono in un contesto cristiano, dove il cristianesimo ha modellato le leggi e i comportamenti. Tuttavia sappiamo che le ricerche stabiliscono che le persone religiose sono quelle che si comportano meglio: http://epiphenom.fieldofscience.com/2011/05/subliminal-religious-prompts-make.html, fanno più beneficenza: http://yourlife.usatoday.com/mind-soul/doing-good/kindness/post/2011/06/what-inspires-you-to-give-new-survey-has-answers/173209/1 e http://www.sbp-journal.com/index.php/sbp/article/view/2188

          4) No, il dato è chiarissimo: in calo chi afferma di non occuparsi di Dio, solo l’8% nel 2011 mentre nel 1988 era il 12,9%. Il che vuol dire, si legge, che l’ateismo si comprime. A me non frega nulla, anche se ci fosse il 99,9% di agnostici spioni. Ma quello ossessionato dai numeri dei fedeli sei tu, o sbaglio?

          • Agnostico ha detto:

            1) Meno di 0. Avevo letto ben prima la ricerca CENSIS. 
            2) “Ma infatti non è solo la tradizione religiosa che accomuna gli italiani”.
            Vero, però il campione ritiene questo elemento come inferiore agli altri elencati. 

            “Bisogna vedere come è posta la domanda”: puoi vederla tu stesso sul sito del CENSIS. 
            3) Perché ti affanni a postare ricerche su contesti tanto lontani da noi? Non c’entrano niente. 
            4) Dai dubbi che hai espresso al punto 2), capisco che non hai letto la ricerca. Quindi sarebbe una perdita di tempo affrontare il discorso. 

            • Raffa ha detto:

              1) Meno di 0?? Si dai, e cosa sono quei tranquillanti vicino alla tastiera??

              2) Se è “solo” questo anch’io avrei risposto di no. Dunque il dato è inutile per la tua battaglia quotidiana.

              3) Nessun affanno, è stato un divertimento. Tu affermi che “la fede non è utile alla convivenza” e io sono d’accordo. Oggi nella civiltà cristiana anche gli agnostici crescono con valori cristiani. Tuttavia le persone di fede sono maggiormente civili, come dimostrato dalle ricerche citate.

              4) La ricerca l’ho letta e ho letto anche l’articolo de La Stampa, in cui si dice chiaramente che chi la pensa come te è in calo, vi siete ridotti all’8% della popolazione nel 2011 (contro il 12,9% del 1988). Praticamente vi superano gli appassionati di ciambelle senza buco. Se una sera vi trovate a casa tua me lo dici anche a me?

              • Agnostico ha detto:

                Domanda del CENSIS. 
                “Lei crede che esista una sfera trascendente o spirituale che va al di là della realtà materiale?”

                Risposte
                – Si perché sono credente: 65%
                – Pur non essendone pienamente convinto, credo che in fondo ci sia “qualcuno” o “qualcosa” al di là della realtà materiale: 15,6%
                – Non me ne occupo: 8%
                – Forse si, ma comunque ritengo che si debba tenere nettamente separate la sfera razionale e quella irrazionale: 4,9%
                – Non lo credo, ma a volte mi comporto come se esistesse: 3,2%
                – Non lo so ma mi affascina pensarci: 1,9%
                – Pensare a questo genere di cose allontana gli uomini dai problemi veri della vita: 0,8%

                A me sembra che solo il 65% si definisca credente senza esitazioni. 
                Io stesso avrei risposto la seconda opzione ma non per questo sono credente. 

                Toglimi una curiosità. Anche il campione CENSIS è di circa 1000 soggetti come Eurispes e Ipsos: come mai questa volta non avanzi obiezioni sull’attendibilità della ricerca così come avevi fatto con le ricerche di Eurispes e Ipsos?

                • Raffa ha detto:

                  Interessante che nessuno ha risposto di “no”. Evidentemente gli atei sono sotto l’1%.
                  Hai evitato di indicare che nel 1988 quel 65% di credenti convinti non esisteva, ma si era attorno 45%.
                  Nemmeno esisteva l’8% di persone che non si occupano di Dio, nel 1988 si era attorno al 12%.
                  E’ importante che nei tuoi resoconti vi compaia tutto questo, non credi?

                  Io non lo prendo affatto per vera, nessuno di questi studi con campioni così piccoli fotografa una realtà effettiva. So invece che per te questi numeri sono importanti, ti sostengono nella tua missione, aiutano la tua (non) fede, supportano la tua denigrazione quotidiana dei credenti. Così mi diverto a farti notare che vieni battuto anche sul tuo terreno, sulla tua ossessione dei numeri. Te lo ripeto: se il 99,9% degli abitanti della Terra fosse ateo marcio a me non cambierebbe assolutamente nulla.

    • Fabrizio ha detto:

      Gli italiani sono un popolo religioso e su questo non ci piove, vedo un declino inesorabile di ateismo e agnosticismo. E’ vero quello che dice l’amico Agnostico sulla tradizione religiosa come non unico valore fondante della società, ma c’è un dato interessante ed è il sostegno alla famiglia. E’ evidente che gli italiani ritengono essa un valore laico oltre che religioso. In barba a chi dice il contrario come sta succedendo per esempio in Gran Bretagna: vere e proprie persecuzioni culturali contro chi sostiene coerentemente questi valori (Chiesa Cattolica e quella Anglicana) e tristi forme di conformismo ideologico (tipo il cattolico Blair).

      • Kosmo ha detto:

        “tristi forme di conformismo ideologico (tipo il cattolico Blair).”

        Non ho capito cosa intendi.

        • Rebecca ha detto:

          Blair si è dichiarato a favore dei matrimoni omosessuali. Un altro finto cattolico.

          • Fabrizio ha detto:

            Rebecca ha risposto per me 😀

          • Kosmo ha detto:

            Non direi, visto che ha dovuto rinunciare alla poltrona, visto che nella DEMOCRATICA Gran Bretagna è PROIBITO

            • Kosmo ha detto:

              è partito l’invio:

              dicevo… E’ PROIBITO per il Capo del Governo essere cattolico.
              Che poi la falsità dei cattolici si basi sull’appoggio ai “matrimoni” omosessuali, metà clero dovrebbe fare le valigie, a partire dall’ex (per fortuna) arcivescovo di Milano, e molti pretuncoli di periferia fintamente impegnati nel “sociale”.

            • Fabrizio ha detto:

              Blair si è dimesso nel giugno 2007 per il forte calo di consenso del suo governo lasciando il posto a Brown. La sua conversione era già in atto ma avrebbe aspettato la fine del suo mandato nel 2010 se avesse continuato. Mi pare che lo dichiarò lui stesso.

              Comunque la Gran Bretagna sta alla democrazia come il congiuntivo sta a Biscardi per intenderci.

              • Kosmo ha detto:

                No. Si è dimesso per la “congiura” del sodale di partito Brown.
                Vedi tutto quello che ne è uscito fuori, FORSE ANCHE perchè sapeva che si era convertito.
                Infatti Brow ha poi “risollevato” tanto il partito che ha perso clamorosamente contro anche i Liberaldemocratici, che sarebbero “il più alto di tutti i nani” del Regno Unito.

                “La sua conversione era già in atto ma avrebbe aspettato la fine del suo mandato nel 2010 se avesse continuato. ”

                Può essere, ma che cambia? Te l’ho già detto che in UK E’ PROIBITO per un cattolico sedere al governo.

                • Agnostico ha detto:

                  Forse ti confondi con il Sovrano (il Re e la Regina).
                  Il capo del governo può essere di qualsiasi religione. 

  • a-ateo ha detto:

    @Agnostico,
    scrivi che”ha considerato la tradizione religiosa come un valore che accomuna gli Italiani. “…Il 21% delle risposte…
    …ti sembra pochino?
    A me sembra una domanda bislacca…
    Io vedo centinaia di persone in Chiesa con mela domenica e centinaia le vedo fuori della Chiesa durante il resto della settimana..a prendere il caffè, a fare ginnastica, a guidare una macchina, a lavorare, a tifare allo stadio…
    E come caspiterina fai tu, o Agnostico a individuare la tradizione religiosa nel modo di guidare la macchina, di sorbire il caffè, impugnare una penna o una vanga, agitare una sciarpa da tifoso…e a esprimere una risposta?
    Come fate gli agnostici a dare risposte razionali a simili domande…da perfetti “professionisti della Ragione…voi tanto decantati “Razionalisti”…
    Illumina i partecipanti a questo thread…ti prego.
    Come ti fai un campione rappresentativo dell’universo statistico?

    • Agnostico ha detto:

      Non ho capito una sola parola di quello che hai scritto.
      Comunque le tue critiche (erano critiche???) dovresti esprimerle al CENSIS visto che i dati che ho riportato sono presenti nella stessa ricerca citata in questo articolo: basta andare sul sito del CENSIS e consultarla.  

      • a-ateo ha detto:

        @agnostico,
        ti chiedevo soltanto come avresti fatto tu a rispondere a simile domanda, tutto quì…

        • Agnostico ha detto:

          Bella domanda…..
          Di sicuro non è facile rispondere quando a monte c’è già una selezione di risposte. 
          Comunque le opzioni possibili erano queste: il senso per la famiglia, il gusto per la qualità della vita, la tradizione religiosa, l’amore per il bello, la voglia di intraprendere, i legami comunitari locali.
          Personalmente avrei risposto il senso per la famiglia e la tradizione religiosa anche se – oltre a queste risposte – avrei elencato anche dell’altro….
          Comunque considerando il culto dei santi a livello locale sono un po’ meravigliato che solo il 21,5% abbia scelto la tradizione religiosa come un valore che accomuna gli Italiani. 

  • a-ateo ha detto:

    @Luca S.,
    Hai il coraggio di scrivere sopra: “L’aborto proviene proprio dal “sistema democratico” di cui parli.”….
    Ma ti rendi conto che il sistema democratico è uno strumento, un semplice strumento…sul quale non si possono esprimere condanne di sorta…
    Mi pare che sopra qualcuno ti spiegava che non si può condannare un coltello per omicidio…
    Mi pare di capire che appartieni al gruppo degli atei-NON-razionalisti….

    • Luca S. ha detto:

      A volte mi sembra di parlare con quelli dell’UAAR.
      Fa’ attenzione. Proprio perché, come scrivi giustamente, il sistema democratico è un semplice strumento, i cattolici non possono affidare a questo sistema il compito, di cui parlavi, di stabilire “La legge e il sistema sanzionatorio” (sono parole tue). Ci sono valori che non sono disponibili e non vanno affidati al sistema democratico.

    • Luca S. ha detto:

      Per farti capire meglio, perché, secondo te, la Chiesa nel XX secolo ha preferito tutelare la propria libertà attraverso i concordati e non chiedendo delle leggi (come quella sulle guarentigie)? Perché le leggi dipendono dal sistema democratico (la prima maggioranza di zapateriani è sufficiente a cancellarle), i concordati sono atti pattizi, modificabili solo con il consenso di tutte e due le parti.
      L’errore fu non inserire la tutela della vita nel concordato. Ma nessuno, a quel tempo, poteva immaginare che nel futuro in Italia l’aborto sarebbe stato legalizzato e addirittura fornito dallo Stato (lo stesso vale per i matrimoni omosessuali).

      • Kosmo ha detto:

        Ti faccio notare che il (nuovo) concordato è del 1984.
        La 194 è del ’78.

        • Luca S. ha detto:

          I concordati del XX secolo sono stati stipulati dal 1925 al 1953. I nuovi (polacco e italiano) sono delle risistemazioni.

          • Kosmo ha detto:

            “risistemazioni”?
            La cattolica non è più “religione di Stato”.
            C’è l’introduzione dell’8×1000 in sostituzione dei passati metodi di finanziamento.
            Non c’è più l’obbligo dell’approvazione dello stato italiano per la nomina dei vescovi
            e così via.
            Ti sei fatto una qualche canna per caso?

            • Luca S. ha detto:

              La religione cattolica non è più religione di Stato dall’entrata in vigore della Costituzione (1949), non dal concordato del 1984. L’introduzione dell’8×1000 è una delle risistemazioni. Il nulla osta statale per i vescovi era già in desuetudine dal 1945.
              Comunque, osservazioni di questo tipo me le aspetterei da un seguace dell’UAAR non da un cattolico.

              • Kosmo ha detto:

                Quale articolo della Costituzione della Repubblica Italiana dice che la religione cattolica NON E’ “religione di Stato”? Non la trovo.
                Il resto: chiamale risistemazioni… sarà stata desuetudine, ma c’era. Se io ho acquisito in precedenza un diritto,il fatto che non lo eserciti per un pò non lo elimina affatto.
                Io una difesa così ad oltranza della droga me lo aspetterei da uno spippacchione radicale e/o 68ino. Non da un cattolico.
                Il libertinaggio assoluto su qualunque materia, con il presunto appoggio addirittura della dottrina cattolica, non me lo aspetto certo da un cattolico.

                • Agnostico ha detto:

                  Scusate se mi inserisco. 
                  Kosmo, hai torto marcio sul cattolicesimo come religione di stato. 
                  Riprendo un commento che avevo postato in una discussione sull’ora di religione. 

                  “Lo statuto albertino (in vigore dal 1861 al 1948) addirittura all’articolo 1 prevedeva che “La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi”. 
                  Con la Costituzione repubblicana (in vigore appunto dal 1948) non è più religione di stato. Infatti all’articolo 3 si prevede che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione…di religione”. 
                  L’articolo 7 prevede che “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani” e l’articolo 8 prevede che “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. 

                  Dal 1 gennaio 1948 le disposizioni previste nello Statuto albertino (come la religione di stato) sono decadute e – come detto – non sono state riprese nella Costituzione. 

                  • Kosmo ha detto:

                    torto lo avrai tu.
                    Io dico che tutti a casa mia sono bene accetti.
                    Quindi uno qualunque può essere mantenuto all’Università da me?
                    Perchè “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. ””
                    e
                    “Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi”
                    sarebbero in contrasto?

                    “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”
                    Continui, come sempre, a confondere lo Stato sovrano della Città del Vaticano, con il Cattolicesimo. Normale, per un ateo.

                    • Agnostico ha detto:

                      Non credo ti sia chiara la situazione. 
                      Come detto, la religione cattolica è stata religione di stato in Italia dal 1861 al 1948 quando era in vigore lo statuto albertino che prevedeva (lo ripeto) all’articolo 1: “La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi”. 
                      Dal 1 gennaio 1948 entrando in vigore la costituzione repubblicana è decaduto lo statuto albertino e tutte le sue disposizioni (compreso l’articolo 1 che indicava il cattolicesimo come religione di stato). Con la nuova costituzione non c’è nessun accenno al cattolicesimo come religione di stato. Non mi sembra sia un discorso molto difficile….

      • a-ateo ha detto:

        scrivi, sbagliando ancora,” le leggi dipendono dal sistema democratico “…
        le leggi dipendono dalla composizione politica delle forze in campo, non dal sistema di voto.

        • Luca S. ha detto:

          Hai le idee un pò confuse. Le leggi dipendono dalle forze in campo se tu affidi a queste forze il potere di decidere. E’ questo il sistema democratico. Io preferisco il primato del diritto naturale.

        • Luca S. ha detto:

          Sopra, in particolare, scrivevi “La legge e il sistema sanzionatorio sono di competenza del sistema democratico”. A mio avviso, un cattolico dovrebbe dire che la Legge non è “di competenza” del sistema democratico.

  • a-ateo ha detto:

    a pensarci è commovente il fatto che l’Italia laica e Massonica di Lemmi, Massone che sosteneva “”La scomparsa del potere temporale dei papi è il più memorabile avvenimento del mondo”., di Garibaldi, Massone di professione mangiapreti che definiva il Papa dell’epoca “un metro cubo di letame” lui che di guano si intendeva parecchio,i Savoia, Massoni come i Reali di Inghilterra, questi ultimi primi veri attori della formazione all’epoca dei nuovi Stati di Italia e Malta.
    La religione di Stato nei secoli scorsi è probabilmente il diabolico strumento per l’avanzata delle forze del Male. Nel Nord Europa. Dall’Inghilterra Anglicana alla Norvegia Luterana il Capo della Religione di Stato è il re (massone) che per legge delega l’esercizio di detto potere politico al Capo di governo, spesso Massone e socialista…Immaginate in Italia per capo della Chiesa Saragat o Vittorio Emanuele e per capo religioso effettivo un Pannella o un Craxi…
    Vedreste avanzare il matrimonio gay, le lesbiche vescovo e tutte le amenità che apprendiamo avvenire nel “progredito” Nord Europa, nella realtà una oscura e retrograda cultura religiosa simil-Islamica da Medioevo.