Spagna: aumentano i fedeli a messa e le donazioni alla Chiesa

Dopo i tanti segnali negativi arrivati in questi ultimi anni dalla Spagna, cominciano le buone notizie: nonostante l’indottrinamento portato da Zapatero, si è verificato nel corso del gennaio 2012 un leggero aumento del numero di persone che partecipano alla Messa rispetto al gennaio 2011.

Lo ha stabilito l’ultima statistica del CIS (Centro di Ricerca sociologica), dove, informa il quotidiano “La Razon”, si rileva che il numero dei credenti che frequentano la Messa quasi ogni Domenica e nei giorni festivi è aumentato di 2,1 punti: del 72% che si dichiara “cattolico”, il 56% ha quasi mai frequentato la chiesa (il 58,1% nel gennaio 2011) e il 15% va in chiesa regolarmente (rispetto al 12,9% allo stesso mese del 2011). Un altro 16,5% ha partecipato più volte alla Messa durante l’anno, il 9,01% “una volta al mese” e il 2,7% (in crescita rispetto all’1,9% dell’anno scorso) ha partecipato più volte la settimana. Inoltre, il 2,8% si dichiara “credente di un’altra religione”, il 14,5% “non credente” e l’8,8% “ateo”.

Il quotidiano spagnolo vede la cause di questa «rinascita religiosa» (un eccesso di ottimismo, secondo noi) alla presenza del Papa quest’estate a Madrid e in quei due milioni di pellegrini della Giornata Mondiale della Gioventù che hanno invaso la capitale, scuotendola dalla deriva di pigrizia e nichilismo in cui è avvolta, assieme a tante altre capitali europee. Lo stesso effetto è stato notato nel 2011 nel Regno Unito, dopo la visita del Pontefice nel 2010 in occasione della beatificazione del card. John Henry Newman.

Da un altra fonte, sempre restando in Spagna, si apprende che nel 2011 la Chiesa cattolica spagnola ha ricevuto un milione di euro in meno dai contribuenti rispetto all’anno precedente. Tuttavia il numero dei cittadini che ha voluto donare alla Chiesa è tornato ad aumentare per il quinto anno consecutivo (cfr. Ultimissima 28/2/11). In particolare sono pervenute 200mila dichiarazioni in più ma con 1.162.820 euro in meno a causa della crisi, ha spiegato monsignor Juan Antonio Martinez Camino, segretario e portavoce della Conferenza Episcopale Spagnola (CEE). Ha poi aggiunto: «È una reazione assai positiva da parte di migliaia di cattolici e persone che, senza essere praticanti, collaborano con la Chiesa per contribuire alle sue necessità in maniera immediata e non burocratica».

Luca Pavani

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14 commenti a Spagna: aumentano i fedeli a messa e le donazioni alla Chiesa

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  1. Riflex ha detto

    Non so se queste capitali europee riusciranno mai a riprendersi. Forse quando si ridurranno a poche milioni di abitanti, soli e egoisti, allora verranno invase da altri popoli più abituati a vivere che a sopravvivere. Le cose potranno solo allora cambiare.

    • edoardo ha detto in risposta a Riflex

      Leva pure il “forse”, Reflex.
      Io non sono darwiniano, ma mi viene pensato in fondo al cervello: sarà mica la selezione della specie?

  2. Daniele ha detto

    Io direi “effetto Papa + effetto Rajoy (cioè i Popolari al Governo)”.
    Gli spagnoli hanno provato per ben 8 anni (mica poco!) le politiche socialiste zapateriane (soprattutto in tema di vita, famiglia, educazione…), ne hanno valutato le conseguenze (negative) e hanno perciò deciso di cambiare, cioè di tornare ad affidarsi ai Popolari.
    Speriamo che adesso Rajoy mantenga le cose promesse: abolizione dei matrimoni omosessuali, restrizione degli aborti, abolizione del “catechismo laico” voluto dal suo precedessore al Governo, ecc…

    • Kosmo ha detto in risposta a Daniele

      Mi dispiace, ma ti illudi.
      Zapatero ha perso per la crisi economica (come tutti i governi in carica).
      8 anni sono troppo pochi per poter aprire gli occhi alla gente.
      Anzi, vedrai che quando e SE Rajoy mettera mano alle riforme di zapatero ci sarà una levata di scudi non indifferente.
      In più, l’estremo libertinaggio propugnato e favorito in tutti i modi dal governo zapaterista è una strada sempre in discesa, una volta intrapresa, è difficile risalire la china, fin quando non si sprofonda nella melma.
      Mi aspetto ondate di scioperi e resistenze a tutti i livelli, come e peggio che in Italia, alle riforme che proporrà Rajoy.

      • GiuliaM ha detto in risposta a Kosmo

        Diciamo che Zapatero ha voluto dare priorità a riforme “politically correct” per cattivarsi certe simpatie invece che impegnarsi per risolvere i reali problemi della Spagna… ma gli è andata male…

      • Fabrizio ha detto in risposta a Kosmo

        Suppongo che questo non sia legato alla perfomance politica di Zapatero. Nel 2008 i socialisti ottennero 11 milioni di voti contro i 10.3 dei popolari. Pochi mesi fa lo stesso partito di Zapatero ha conseguito a malapena 6.9 milioni contro i 10.8 dei popolari. Il successo di Rajoy dipende grazie al fallimento del governo sull’economia e l’enorme calo dei socialisti verso l’astensione che ha premiato il centrodestra percentualmente e nei seggi.

        Le leggi laiciste approvate non c’entrano molto con l’aumento o diminuzione della religiosità dei cittadini spagnoli, sebbene sia un paese secolarizzato.

        Alla maggioranza della popolazione non interessano i “diritti” (su questo metto le virgolette perché è discutibile lo status di diritto a certe cose legalizzate da Zapatero) concessi da Zapatero ad alcune categorie ma è sempre interessata l’economia. Zapatero nel 2008 fu riconfermato per il buon andamento dell’economia negli anni precedenti.

        • Kosmo ha detto in risposta a Fabrizio

          infatti è quello che voglio dire io.
          Più che vincere Rajoy, zapatero ha perso i suoi (che non potevano certo votare Rajoy, quindi si sono astenuti).

          “Alla maggioranza della popolazione non interessano i “diritti” ”

          Alla maggioranza no, ma ad una discreta minoranza (magari aizzata da “certi” poteri) si, e fa molto casino per introdurli.
          Non so se in Spagna pure è come in Italia, ma credo che anche lì ci sia una maggioranza “silenziosa” che non bada troppo a queste cose, nel senso che loro non “usufruirebbero” di tali nuovi “diritti”, ma o per “viltà” o per non avere casini non protesta.

      • Antonio ha detto in risposta a Kosmo

        Anche secondo me, non riesco proprio ad immaginare cosa succederà.

        • Kosmo ha detto in risposta a Antonio

          Te lo dico io…
          Interverrà la magistratura (guarda caso) a cassare le riforme (sempre che le faccia) di Rajoy, perchè “fuori del dettato costituzionale”, arrivando all’assurdo che le leggi zapateriane, che ERANO VERAMENTE fuori dalla costituzione (basta vedere come sono state approvate), non verranno toccate, mentre quelle di (eventualmente) Rajoy che cancelleranno quelle le intemerate zapatere (e NON CONDIVISE) verranno stroncate perchè “ormai questi diritti ci sono e non si possono più toccare”.
          D’altronde, la magistratura spagnola come quella italiana fanno parte di questo:
          http://www.movisol.org/transpa.htm
          e non c’è alcun complotto, nessuna organizzazione che opera nell’ombra, è tutto alla luce del sole.
          Siamo noi che siamo tanto obnubilati da non vedere quello che ci accade intorno.
          Daniele non si illuda, ancora ne dobbiamo vedere di cose…
          Questo è solo l’antipasto.
          Se la società europea sopravvivrà (ne dubito), quelli che rimarranno diranno di questa epoca (dal ’68 in poi): forse era una qualche forma di intossicazione alimentare, come quelle dei funghi allucinogeni che infestavano i raccolti nel MedioEvo e facevano credere a certe di essere veramente streghe, altrimenti non si spiega questa isteria collettiva e questa ossessione di autodistruzione.

  3. Matteo ha detto

    Solo l’8% è ateo?? Fantastico!!! Spagna avanti così!!!

    • Fabrizio ha detto in risposta a Matteo

      Si ma l’8% è solo ateo mentre il 14,5% pè agnostico. Quindi la somma dei non credenti è pari al 22,5%, in Italia è intorno al 14%.

      • Matteo ha detto in risposta a Fabrizio

        No. Non dice agnostico…. ricordo che per “non credente”, chi fa le statistiche, somma agnostici e i “credenti senza affiliazione religiosa”!!!

        • Gab ha detto in risposta a Matteo

          E che differenza ci trovi scusa? Ateo o non credente è la stessa cosa. Credere all’asino che vola piuttosto che a Dio Uno e Trino equivale a dire che non credi al Vero.

          • Matteo ha detto in risposta a Gab

            Ateo = colui che non crede nell’esistenza di Dio. Agnostico = colui che in assenza di prove sospende il suo giudizio non negando l’esistenza di Dio ma nemmeno la conferma. Credente senza affiliazione = colui che crede in Dio ma non si riconosce in nessuna affiliazione religiosa. Chi fa le statistiche, generalmente somma gli agnostici ai “credenti senza affiliazione religiosa” descrivendoli come “non credenti”, altre statistiche, addirittura, sommano: atei + agnostici + credenti senza religione. Questo è assolutamente errato!!! Personalmente trovo errato sommare atei ed agnostici, figuriamoci i non appartenenti ad affiliazioni. Riporto il caso dell’Argentina, 4% di atei, 5% di agnostici, 2% di credenti senza religione, e le statistiche dicono che sono presenti l’11% di non religiosi. Quando invece, al massimo avrebbero dovuto segnalare un 9%. Anche se, i veri “irreligiosi” sono solo il 4%. Spero che ora sia tutto chiaro!!! Saluti.

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