In Cina non c’è più irreligione: i cristiani arriverebbero a 60 milioni

Il governo cinese afferma che sono circa 25 milioni i cristiani, 18 milioni sono i protestanti (di ogni tipo) e 6 milioni i cattolici. Ma i fedeli sono certamente molti di più.

Nell’ex patria dell’ateismo le chiese sono piene ogni domenica di fedeli e il numero dei cristiani -si legge su VaticanInsider– si moltiplica. Il fenomeno appare essere di proporzioni straordinarie, tanto da aver scandalizzato recentemente anche la BBC che ha indicato come responsabile la decennale repressione ideologia laicista.

Nonostante la Cina continui ad espellere i missionari e al di là delle dichiarazioni di Pechino, gli esperti prospettano che i cristiani possano benissimo arrivare a 60 milioni, dunque una minoranza altamente significativa. I nuovi convertiti (in Ultimissima 20/5/11 si parlava di 10 mila conversioni al giorno) vanno dai contadini delle zone rurali ai giovani uomini d’affari delle megalopoli in piena espansione.

Negli ultimi decenni i cristiani sono stati considerati “velenosi“, per stare alle parole di Mao, e la Rivoluzione culturale degli anni ’70 cercò semplicemente di sradicare fisicamente questo veleno. Ma ancora una volta, il sangue dei martiri si è rivelato fruttuoso. Nel 1980 credere in Dio è sostanzialmente tornato a essere legale, almeno fino a quando le varie Chiese fanno riferimento all’Amministrazione degli Affari religiosi sotto la responsabilità dello Stato ufficialmente ateo. Tuttavia cresce continuamente il fenomeno delle Chiese domestiche, le quali rifiutano ogni organizzazione burocratica e statale e affrontano con coraggio e determinazione carcere e maltrattamenti.

Secondo Carl Moeller, presidente di “Open Doors”, il cristianesimo in Cina sta sperimentando una crescita esplosiva e questo accade soprattutto fra i giovani. E spiega: «C’è un’evidenza reale, tangibile, secondo cui gli uomini di affari cinesi che seguono la dottrina cristiana nei loro affari tendono ad avere più successo degli altri. Credo che qui abbiamo una dinamica spirituale ed economica unica, che facilita la crescita delle Chiese in Cina». Una “teologia della prosperità” che però appare non esente da rischi futuri.

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52 commenti a In Cina non c’è più irreligione: i cristiani arriverebbero a 60 milioni

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  1. GiuliaM ha detto

    Sfogliando Avvenire, è emerso che alla GMG di Madrid i cinesi erano 400. Non tantissimi, ma è un inizio… abbiamo anche provato a fare uno scambio di bandiere con loro, ma niente 🙁

    • Nofex ha detto in risposta a GiuliaM

      Strano che abbiano ottenuto il permesso di uscire dai confini…

      • GiuliaM ha detto in risposta a Nofex

        Anche io me ne sono stupita… Probabilmente lo scambio di bandiere non era attuabile per delle “restrizioni” loro imposte (della serie, ti lasciamo andare ma non portare indietro nulla che non sia cinese).
        Su questo però chiedo lumi a qualcuno più esperto di me.

        • Francesco B. ha detto in risposta a GiuliaM

          Eh anche io ne avevo visti, ma mi viene il dubbio che non fossero cinesi magari da altre parti del mondo…

          • GiuliaM ha detto in risposta a Francesco B.

            Sventolavano proprio la bandiera (e ne avevano anche tante, sigh 🙁 ), poi non so…

            • Gimmy ha detto in risposta a GiuliaM

              Un’altra dimostrazione di quanto i cattolici possano amare la realtà (in questo caso la loro patria e la loro bandiera) anche se essa è per loro un incubo.

  2. a-ateo ha detto

    Esiste in cina anche una Chiesa patriottica cinese.
    il potere politico vorrebbe una chiesa asservita al potere politico, come nell’Europa del Nord, o nell’Inghilterra di Tommaso Moro.
    Bisognerebbe pregare perchè i governanti cinesi si rendano conto che nessun pericolo viene loro dalla chiesa Cattolica.
    Ma intanto si è avuto un incredibile miglioramento.

  3. Panthom ha detto

    ottima notizia! e conosciamo bene della velocità di riproduzione dei cinesi… 😀

  4. Luke ha detto

    La situazione dei Cattolici in Cina è drammatica: negli ultimi anni, dopo un certo periodo di “tregua” ufficiosa, il Governo Cinese ha ricominciato ad ordinare illecitamente Vescovi e a strozzare, nonché a perseguitare ancor più duramente del solito i cittadini e coloro i quali desiderano avvicinarsi a Roma .
    Il Governo difatti, per rompere i rapporti con il Papa e per tenere sotto controllo i fedeli, creò la cosiddetta Chiesa Patriottica Cinese, causando, poco ci manca, un vero e proprio scisma .
    Sono brutalmente torturati ed eliminati invece gli appartenenti alla Chiesa sotterranea, ancora fedele al Papa .
    I rapporti con la Santa Sede sono molto peggiorati, e questi dati, seppur interessanti, non possono farci dimenticare che purtroppo in Cina alla nostra Chiesa non è permesso proprio metterci piede .

    • gabriele ha detto in risposta a Luke

      il vaticano non ha mai avuto rapporti diplomatici con la cina comunista
      l’unico governo cinese legittimo è quello di Taiwan, che è una democrazia
      adesso gli statunitensi vogliono fare le sanzioni ai cinesi, spero che le facciano

      • Carlo Mes ha detto in risposta a gabriele

        Ma se la Cina tiene gli Usa per le……

      • Luke ha detto in risposta a gabriele

        E secondo te avrei parlato nel mio intervento di una situazione diplomatica normale ?
        Ho appunto descritto brevemente la situazione odierna, aggiungendo anche che alla Chiesa di Roma è proprio proibito metter piede in Cina, visto che sono stati tagliati del tutto i ponti oramai da una sessantina d’anni e più, ed è stata creata la Chiesa fantoccio del governo obbligandovi molti Preti ad entrarvi .
        Per cosa dovresti correggermi allora ? Semmai hai torto tu .
        Chi ha mai parlato di “rapporti diplomatici con i comunisti” ieri ed oggi esistenti ?
        Lo sanno anche i sassi che non possono esistere rapporti ufficiali con le autorità … ciò che forse invece non ti è presente, e a cui mi riferivo e che hai travisato, è che in tutti questi anni si era ufficiosamente e sotterraneamente comunque intessuto un filo tra le due parti per far sì che la Cina, pur nell’ostilità e nella separazione creata, citando, adottasse un approccio pragmatico con il tacito accordo di avere una dozzina di candidati vescovi.
        Il problema è che non si è stati in grado di raggiungere un accordo accettabile dalle due parti sulla cruciale questione della nomina dei vescovi.
        I rapporti, ufficiosi, c’erano, ed erano andati migliorando tra il 2006 e il 2010 .
        Sono andati a deteriorarsi quando Pechino, respingendo le obiezioni della Santa Sede, il 20 novembre 2010 ha forzato l’ordinazione di padre Guo Jincai a vescovo di Chengde, senza l’approvazione del Papa. Il Vaticano ha reagito duramente. La situazione è peggiorata nel momento in cui le autorità cinesi, ignorando ancora una volta le obiezioni della Santa Sede, hanno tenuto a Pechino, l’8 e il 9 dicembre 2010, l’ottava Assemblea nazionale dei rappresentanti cattolici, per eleggere la nuova dirigenza dell’Associazione patriottica dei cattolici cinesi e della Conferenza episcopale della chiesa cattolica in Cina, due entità non riconosciute dalla Santa Sede.

        Dal maggio 2011 in poi, Pechino ha tentato di forzare l’ordinazione di un gran numero di candidati vescovi, molti dei quali senza l’approvazione del papa.
        Il 29 giugno è riuscita a far ordinare padre Lei Shiyin vescovo di Leshan e il 14 luglio a far ordinare padre Huang Bingzhang vescovo di Shantou.

        Per la prima volta dal 1958, quando Pechino iniziò a ordinare vescovi senza il mandato pontificio, la Santa Sede ha dichiarato pubblicamente che questi ultimi due vescovi ordinati illecitamente erano incorsi nella scomunica. Il 25 luglio Pechino ha denunciato con fermezza questa grave sanzione come “estremamente assurda e dura” e ha richiesta che venga revocata.

        Mentre la Santa Sede sosteneva di esercitare la sua autorità spirituale nella sfera prettamente religiosa, e non politica, nominando i vescovi e dichiarando che quelli ordinati illecitamente erano incorsi nella scomunica, le autorità di Pechino, attraverso la loro lente politica, la vedevano in maniera totalmente diversa, considerandola una intromissione straniera negli affari interni della Cina.

        In passato, di fronte a questioni di contestazione, la Cina avrebbe cercato una soluzione “vantaggiosa per entrambe le parti”. Alla luce dei fatti sopra riportati, tuttavia, molti hanno iniziato a chiedersi se Pechino abbia abbandonato quell’approccio nei rapporti con la Santa Sede. La speranza e che tra Vaticano e Cina si possa giungere a un accordo accettabile condiviso sulla questione chiave della nomina dei vescovi, che è il motivo centrale dello scontro tra le due entità da oltre cinquanta anni .

  5. Carlo Mes ha detto

    Ho abitato per anni tre anni in Cina e spero di tornarci.
    A Shanghai era stata organizzata da parte del nostro IIC una messa per gli Italiani in occasione di Pasqua nella Cattedrale di Xujiahui: e’ molto bella (cercatela su internet).
    Sebbene la messa fosse per gli Italiani ho notato come vi fossero molti Cinesi: nonostante la Cattedrale fosse molto grande era gremita.
    Ovviamente stiamo parlando della Chiesa patriottica cinese: credo che i preti erano stati nominati dal Governo cinese.
    L’officiante era un cinese che parlava un buon Italiano. Per i Cinesi erano stati predisposti dei monitor che traducevano il testo (un po’ stile karaoke).
    Ovviamente il rito era diverso in alcune parti rispetto a quello classico. Non ricordo bene la differenze. Ricordo ad esempio che ad un laico (inteso come non religioso) venne permesso di tenere un discorso: se non ricordo male i laici possono solo effettuare letture di testi sacri.
    Un po’ di imbarazzo al momento di darsi un segno di pace. Tra Italiani ci stringevamo la mano ma coi cinesi effettuevamo solo un piccolo inchino.
    Ricordo anche una rappresentazione teatrale riguardo la storia del gesuita Matteo Ricci.

  6. i love benny ha detto

    questa notizia è molto bella…il cattolicesimo e cristianesimo in generale sta crescendo nel mondo anche,seppur potrebbe sembrare strano,negli stati uniti…l’unico posto dove si sta attuando una decristianizzazione massiccia è qui in europa…per esempio in italia patria del cattolicesimo da 2000 anni solo il 20-30% della popolazione è credente praticante…io credo che ciò ci debba fare riflettere…

  7. a-ateo ha detto

    durante la rivoluzione i Cinesi si riferivano al nostro Dio come al “dio francese”, per le connessioni che vedevano fra religione cattolica e colonialismo occidentale.
    Può darsi che un “equivoco” del genere sia ancora presente nei rapporti fra Cina e Vaticano.
    Ricordo vagamente che fra i pochi precedenti della rivoluzione,(cito a memoria con i rischi del caso) Chu Teh annoverava la rivolta dei Taiping ispirata da ambienti e idee cristiane nella Cina sostanzialmente medievale di fine ottocento e primi novecento.

  8. i love benny ha detto

    la chiesa cattolica in europa si deve risvegliare…andiamo ad evangelizzare in cina india africa e non sappiamo che la prima da evangelizzare dovrebbe essere l’europa

  9. a-ateo ha detto

    l’Anticristo può avere un pied-à-terre in Oriente, ma la Casa Madre dell’Anticristo è sicuramente in Occidente…
    Concordo con I love Benny.

  10. a-ateo ha detto

    Ho letto con estremo interesse sull’esperienza cinese di Curzio Malaparte e, dopo, di Goffredo Parise. Concordo con le conclusioni di Parise, in particolare.
    Se Carlo Mes fosse d’accordo, ci potrebbe fornire una preziosissima testimonianza interculturale aggiornata al presente.

    • Piero ha detto in risposta a a-ateo

      Non vedo come possa portare argomenti…
      Un comunista “alla corte cinese”, per di piu’ frequentante (una volta) la Chiesa patriottica (cioe’ fantoccio) cinese…
      Con i cinesi che sorpresi a parlare con uno straniero finirebbero in un laogai?
      E lui che ha detto che ha visitato centinaia di fabbriche cinesi (naturalmente ingorando, volutamente o no, i lager cinesi dove viene sfornata a prezzo del sangue dei prigionieri la gran parte delle carabattole da quattro soldi che invadono i mercati occidentali) e non ha detto una parola sullo sfruttamento?
      E i cattolici fedeli al papa perseguitati (altro che dittatura qui, ti dovresti vergognare marco di pietro)?
      E i vescovi fedeli imprigionati e torturati?

    • Carlo Mes ha detto in risposta a a-ateo

      Con piacere per quello che io posso fare…..
      Ma credo che il Piero in basso – da quello che dice – conosca la Cina meglio di me….

  11. Piero ha detto

    che il Piero in basso – da quello che dice – conosca la Cina meglio di me

    Semplicemente dai racconti di quelli che sono scappati dal TUO PARADISO…

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